Semplicemente…Islanda

Come fare a descrivere questa terra? Scegliete un nome qualunque tra questi: Hverir, Geysir, Krafla, Gullfoss, Selfoss, Jokulsarlon...digitatelo su google e guardate le immagini... Ecco, ora moltiplicate per 100 le sensazioni che vi evocano: questa è l'Islanda! Non esistono parole per tutto questo, perciò non ne sprecheremo altre. Il resto...
Scritto da: marcoefede
semplicemente...islanda
Partenza il: 17/06/2008
Ritorno il: 27/06/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Come fare a descrivere questa terra? Scegliete un nome qualunque tra questi: Hverir, Geysir, Krafla, Gullfoss, Selfoss, Jokulsarlon…digitatelo su google e guardate le immagini… Ecco, ora moltiplicate per 100 le sensazioni che vi evocano: questa è l’Islanda! Non esistono parole per tutto questo, perciò non ne sprecheremo altre. Il resto del nostro resoconto sarà incentrato sugli aspetti pratici di questo viaggio. Perchè le sensazioni non si possono condividere, le esperienze sì. E così speriamo che le nostre possano esservi utili per organizzare al meglio la vostra vacanza. Perchè l’Islanda non è un miraggio anche se sembra un sogno, ed è alla portata di tutti anche se sembra irraggiungibile. ORGANIZZAZIONE: L’Islanda è molto semplice da girare: le attrazioni si trovano quasi tutte lungo l’anello esterno, percorso da un’unica strada asfaltata, la ring road n. 1. Semplicemente si sale in macchina e si gira in tondo..non si può sbagliare. Le zone dell’entroterra sono più difficili da visitare: all’interno non ci sono strade asfaltate, solo strade sterrate o piste, a volte ben tracciate a volte no. Si guadano fiumi, si attraversano deserti… non è per tutti, certo non lo è stato per noi. Il periodo migliore per visitare l’Islanda va da giugno a fine agosto. Durante l’inverno infatti tutta la parte centrale dell’isola si ghiaccia, per cui le regioni interne non sono accessibili; e anche alcune attrazioni sull’anello esterno sono accessibili solo con all’arrivo della bella stagione. Luglio è il mese migliore. Noi abbiamo percorso l’anello esterno, seguendo un itinerario che descriveremo in seguito. Dalla nostra visita sono rimaste fuori la penisola di Snaefellsnes, la regione dei fiordi occidentali e le attrazioni dell’entroterra (il Landmannalaugar, i monti Kverkfjöll,il vulcano Askja, il deserto del Kjölur e il lago gelato di Hvítárvatn, Sprengisandur, il parco di Thórsmörk, il vulcano Laki…) Per l’organizzazione ci siamo affidati al “fai da te”: prenotazione indipendente di volo e auto; prenotazione degli alloggi tramite la Icelandic Farm Holidays. I biglietti per le escursioni (crociera per il whalewatching, crociera sulla laguna ghiacciata) sono stati acquistati direttamente sul posto, senza prenotazione. Abbiamo raccolto molte informazioni in rete. Su tutti segnaliamo il sito www.visiticeland.com (anche in italiano): da qui si ricavano informazioni di carattere generale (alloggi, trasporti, attività ecc), pubblicazioni in pdf, link interessanti e i contatti degli uffici del turismo locali. Per la costruzione dell’itinerario abbiamo preso spunto da quelli proposti dai tour organizzati, ma in effetti, come detto, non ci si può sbagliare: un tondo è sempre un tondo. DURATA DEL VIAGGIO: 11 giorni, dal 17 al 27 giugno 2008. Abbiamo percorso l’anello esterno partendo da Reykjavik e procedendo in senso orario per un totale di 2400 Km, quasi sempre sulla road n.1, eccetto qualche breve deviazione . La durata del viaggio ci è sembrata appropriata per una visita soddisfacente delle zone esterne (per scelta abbiamo tralasciato le parti interne). Il programma giornaliero ci è sembrato adeguato: né corse affannose né tempi morti. I trasferimenti in auto non sono mai stati troppo pesanti, eccetto la traversata dei fiordi orientali (450 Km di strada, da percorrere inevitabilmente tutta in auto). A tale proposito alcuni programmi di viaggio suggeriscono di dedicare 2 giorni per la visita dei fiordi orientali. Noi lo sconsigliamo, in quanto non cambierebbe la sostanza: il percorso non offre motivi di sosta, eccetto le soste autogestite sul bordo della strada a scopo fotografico. Se proprio si vuole dedicare un giorno in più consigliamo di dedicarlo al nord dell’Islanda: ad esempio il nostro V giorno di tour (vedi oltre) è stato molto denso e ci è mancato il tempo per poter effettuare escursioni nel Canyon di Asbyrgi e nel parco nazionale di Jökulsárgljúfur. Con qualche giorno in più si possono effettuare escursioni all’interno, magari con tour organizzati che durano una giornata, a partenza dalle principali città: da Reykjavik partono escursioni organizzate per il Landmannalaugar e il vulcano Hekla (9-10 h) ; da Akureyri e Reykjahlíð (lago Myvatn) partono escusioni per il vulcano Askja; da Hofn partono escursioni per il ghiacciaio Vatnajokull. Informazioni possono essere reperite sul posto, o scrivendo ai centri del turismo locale, oppure in rete. Di seguito riportiamo alcuni link interessanti: – Escursioni da Reykjavik: www.icelandexcursions oppure www.daytours.is (escursioni in superjeep) oppure www.re.is – Escursioni da Akureyri: www.sba.is – Escursioni sul ghiacciaio: www.vatnajokull.com CAMBIO: Giugno 2008: 100 ISK= meno di 1 €. COSTI: Calcolate: volo, auto, trasferimenti da e per l’aeroporto, pernottamenti, pasti, benzina, Ingressi (nel 2008: museo Glaumbaer: 500 ISK; Chiesa di Vidimyry: 200 ISK; crociera per il whalewatching: 2010 ISK ; Crociera alla laguna ghiacciata: 2400 ISK). Le strade e gli ingressi ai siti naturalistici non si pagano. Di seguito sono indicati alcuni prezzi (si riferiscono a giugno 2008) TRASPORTI AEREI: Abbiamo utilizzato voli low cost, con soddisfazione e gran risparmio: RYANAIR (Roma ciampino – Londra STN) + ICELAN EXPRESS (Londra STN – Reykjavik). Prenotazione e pagamento online, scali comodi, partenze in orario per entrambi. Prezzo totale: € 400 a persona A/R (contro i 1000-1200 proposti dall’agenzia). TRASFERIMENTO AEREOPORTO-REYKJAVIK: L’aeroporto di Keflavik dista 50 Km da Reykjavik, circa 40 minuti in auto. La città si può raggiungere in auto, in bus o in taxi. Noi abbiamo utilizzato il servizio della FLYBUS che collega l’aereoporto con il BSI Coach Terminal di Reykjavik (vicino al centro città) e con i principali hotel della città. Costo: 1300 ISK a persona (solo andata). Giudizio: servizio comodo ed efficiente. La fermata del bus si trova sulla strada appena usciti dall’aereoporto. La biglietteria si trova poco prima dell’uscita a destra; si può pagare con carta di credito, così non è necessario cambiare i soldi in Italia o in aereoporto. Il Flybus collega direttamente l’aereoporto con alcuni hotel di Reykjavik (Hotel Nordica, Lofteidir) e con il Coach Terminal in centro città; gli altri hotel sono raggiungibili tramite navette che partono dal Coach Terminal. L’autista vi chiederà qual è l’hotel di destinazione e vi fornirà tutte le informazioni per raggiungerlo. Informazioni su: www.flybus.is NOLEGGIO AUTO: compagnia di autonoleggio Alla fine, dopo aver ottenuto vari preventivi dalle compagnie di autonoleggio più note e non, abbiamo optato per la Saga Car Rental (www.sagacarrental.is), compagnia di autonoleggio con sede a Keflavik che abbiamo conosciuto grazie ad un resoconto di viaggio su “Turisti per caso”. Il costo del noleggio è stato straordinariamente competitivo: se il costo medio per una 4×4 economica (la Suzuki Jimmy) con le altre compagnie variava dai 1000 ai 1400 € per 8 giorni, con la Saga Car Rental abbiamo ottenuto una 4×4 di livello superiore (la Hiunday Tucson) per 560 € totali, incluse assicurazioni supplementari e guidatore aggiunto! Un altro vantaggio della Saga Car Rental è che non ha un ufficio a Reykjavik, per cui la consegna e il ritiro dell’auto avviene “a domicilio” presso l’hotel in cui si soggiorna (comodissimo!) oppure presso l’aereoporto. Giudizio: gestione familiare, autovettura nuova, nessuna sorpresa sgradita, buoni prezzi. Qualche intoppo di comunicazione via email, ma in generale ci sentiamo di consigliarla, soprattutto per il gran risparmio rispetto alle altre. NOLEGGIO AUTO: tipo di autovettura Le strade delle zone interne sono percorribili solo da una 4×4. Le strade dell’anello esterno e zone limitrofe invece possono essere percorse anche da un auto normale. La nostra opinione è che, a meno che non si vogliono visitare le zone interne, la 4×4 è utile, ma non indispensabile. “Non indispensabile” in quanto come detto gli stessi tratti sono percorribili anche da una vettura a due ruote motrici. “Utile” perché nei tratti non asfaltati permette di ottenere una velocità di marcia più elevata ed un comfort maggiore. Considerando che il costo del noleggio è più elevato e i consumi di benzina sono molto più alti (soprattutto se le 4 ruote motrici non sono disinseribili, come nel nostro caso: noi abbiamo fatto quasi un pieno al giorno!), consigliamo di valutare secondo le disponibilità economiche l’opportunità di noleggiare una 4×4. Probabilmente non vale la spesa. STRADE: Non abbiamo avuto alcun problema nel percorrere il nostro itinerario, la maggior parte del quale si è svolto sulla ring road n. 1. La ring road n. 1 è asfaltata per la maggior parte dei suoi tratti. Alcuni tratti non asfaltati si trovano principalmente lungo il circuito sud-orientale. Deviazioni dalla strada n.1 sono necessarie per la visita del circolo d’oro (strade asfaltate/sterrate), di Husavik e della penisola di Tjornes (strade asfaltate) e delle cascate Dettifoss e Selfoss (strade sterrate). Tutte queste strade, percorribili anche con auto a due ruote motrici, sono generalmente sempre agibili in estate. Per le piste interne invece è sempre consigliato verificarne l’agibilità (anche in estate) chiamando un apposito numero telefonico. L’agibilità e le date di apertura delle strade sono consultabili sul sito www.vegagerdin.is Da questo sito è anche possibile scaricare una guida in pdf su “come guidare in Islanda”. INDICAZIONI STRADALI: Nessun problema nel trovare i luoghi da vedere: sono tutti nei pressi della strada principale e sempre ben segnalati. TRAFFICO: Non esiste. Durante il percorso abbiamo incontrato veramente poche auto. Bisogna fare attenzione invece agli animali che girano liberi, e agli uccelli che volano bassi e rischiano di schiantarsi sul parabrezza. BENZINA e RIFORNIMENTI: Stesso prezzo che in Italia. Le stazioni di servizio sono presenti in prossimità di ogni centro “abitato” (per centro abitato si intende anche un agglomerato di 2-3 case). Per l’itinerario che abbiamo fatto non abbiamo mai avuto problemi nel rifornimento. PARCHEGGI: Nessun problema a parcheggiare l’auto: ogni sito turistico ha il suo parcheggio, sempre gratuito, e i posti a disposizione sono più che sufficienti per il numero assai esiguo di auto. CARTINA STRADALE: Abbiamo utilizzato la Cartina di Islanda della Ferdakort, (costo 1200 ISK), che ci è sembrata la migliore tra quelle visionate. Giudizio: Accurata, buona leggibilità; accurate indicazioni delle stazioni di servizio e delle distanze chilometriche. Consigliamo di acquistarla in libreria a Reykjavik prima di iniziare il tour, perchè nei market delle stazioni di servizio lungo la strada o presso i centri del turismo costa molto di più (anche il doppio). Noi l’abbiamo acquistata presso la libreria Eymundsson del centro commerciale di “Kringlan” (in via Kringlunni, nei pressi dell’hotel Lofteidir). GUIDE TURISTICHE: Routard e Lonely Planet Fondamentalmente ci siamo affidati alla Lonely Planet che, a parte alcune “cantonate” (vedi oltre), ci è sembrata affidabile. La Routard non ci è servita quasi a nulla se non per qualche indirizzo di ristorante. PAGAMENTI: E’ possibile prelevare direttamente in aeroporto qualche corona islandese. Tuttavia non è necessario avere molto contante: la carta di credito è utilizzabile ovunque, anche nei luoghi più sperduti. CLIMA: 5-7 gradi i primi giorni, 12 gradi gli ultimi giorni del soggiorno. Nonostante le basse temperature siamo stati bene indossando solo un pile e una giacca antivento. La pioggia stranamente (e per fortuna) è stata scarsa, tranne 1-2 giorni di sporadica pioggerella fine che non ci ha infastidito più di tanto. Il sole tramonta poco o mai. Il vento è frequente, forte e gelido. Le condizioni meteo sono disponibili sul sito www.vedur.is ABBIGLIAMENTO: Non abbiamo sentito la mancanza di cappotti e piumoni. L’elemento climatico più fastidioso, che ci ha impedito di usare capi di cotone anche nelle ore più calde, è stata la presenza costante di un vento forte e freddo. Per questo motivo è utile munirsi di capi antivento e di una fascia di pile per le orecchie Il nostro abbigliamento “tipo”: magliette a maniche corte durante i tragitti in auto (il sole picchia forte e l’auto si scalda!), pile e giacca a vento per gli esterni. Pantaloni: troppo leggeri (almeno per noi) i pantaloni da escursionismo estivo, per cui abbiamo utilizzato i jeans. Sarebbero stati utili pantaloni antivento. Scarpe: Irrinunciabili le scarpe da escursionismo. Cappello o fascia di pile per le orecchie quasi sempre. Il sole tramonta poco o mai, per cui una crema solare è utile. PERNOTTAMENTO: Abbiamo preferito dormire in fattorie (tranne che a Reykjavik dove abbiamo prenotato in hotel). La scelta delle fattorie (di III o IV categoria, ossia con bagno in camera) è risultata ottima. Hanno il confort di un hotel, ma il fascino di un alloggio esclusivo per fattezze, posizione, atmosfera, suggestioni … Distinte dall’agglomerato urbano e situate in luoghi di semplice bellezza, sono sempre comode da raggiungere, non lontano della strada principale. Le camere sono grandi e pulite, l’accoglienza cordiale, la colazione abbondante. Le fattorie sono consultabili sul sito della Icelandic Farm Holidays (www.farmholidays.is). Per la prenotazione, dovendo creare una lista di nozze, ci siamo rivolti ad una agenzia. Abbiamo scelto la Giver come tour operator. Abbiamo fornito loro il nostro itinerario di viaggio e la Giver, tramite la Icelandic Farm Holidays, ci ha assegnato l’alloggio più vicino al luogo da noi scelto per il pernottamento, in base alla disponibilità. Non è stato possibile scegliere direttamente la fattoria, nenache su esplicita richiesta. Costo: circa 75 € a persona per notte. Il nostro consiglio è di provvedere autonomamente alla prenotazione dell’alloggio, o tramite il sito della Icelandic Farm Holidays o meglio ancora contattando direttamente la fattoria. In quest’ultimo modo ci si può scegliere la fattoria più gradita, oltre, forse, a risparmiare qualcosa sul costo del pernottamento. Al termine del resoconto di viaggio abbiamo riportato un breve commento sui nostri alloggi. PASTI: I pasti sono cari: il piatto principale (carne o pesce) costa dai 2000 ISK (20 €) fino a 4000-5500 ISK (40-55 €), in media 2500-3000 ISK (25-30 €) Un hamburger con patatine costa 1500-2000 ISK al ristorante, 1000 ISK circa alle stazioni di servizio lungo la strada. Tenete comunque presente che: – non sono previsti altri costi aggiuntivi tipo coperto e servizio, e anche le mance sono già incluse nel prezzo – col pasto principale è sempre incluso il contorno, e talvolta anche la zuppa del giorno, le insalate e la frutta al buffet – l’acqua “no gas” (in caraffa) a differenza della “mineral water” (che costa più della birra) è gratuita – la colazione abbondante ci ha permesso il più delle volte di pranzare con piccoli spuntini. In questo modo il costo della cena è stato l’unica spesa affrontata per i pasti. Quindi, scegliendo con oculatezza il locale per la cena ed evitando i posti dove il piatto principale costava più di 3000 ISK, abbiamo cenato bene (pesce con contorno e a volte anche zuppa, pane e insalate al buffet) con 2000 – 3000 ISK (16-24 €) a persona per pasto.. Quasi come una cena in trattoria in Italia. La cucina è semplice, poco varia ma discreta. ll piatto principale consiste in un trancio di carne o pesce (manzo o agnello, merluzzo, salmone, rana pescatrice ecc) cotto al vapore o arrosto o fritto, accompagnato da verdure (patate, carote, cavolfiori, peperoni, melanzane) e condito con salse leggere. In alcuni locali particolarmente “dotati” ,come il ristorante dell’hotel Egilstadirr o come nel ristorante Askur di Reykjavik, la pietanza era magistralmente cucinata e la cena è stata ottima. Al termine del resoconto di viaggio abbiamo riportato un breve commento sui ristoranti che abbiamo utilizzato. I PRANZI. Come detto, abbiamo usufruito delle abbondanti colazioni offerte dalle fattorie, quindi per pranzo abbiamo effettuato solo spuntini: crackers, sandwiches, skir ecc (per la cronaca lo skir è un formaggio locale insaporito con frutta, una specie di “Danito” autoctono. E’ sicuramente da provare). Per l’acquisto di sandwiches e skir abbiamo preferito rivolgerci ai supermercati, che sono più economici di altri punti vendita. Nei supermercati infatti è possibile trovare sandwiches freschi, venduti in confezione, a meno di 2 € l’uno, ripieni di carne, prosciutto, pesce affumicato e insalata. I supermercati più economici sono quelli della catena Bonus, identificabili dall’insegna con il maialino; sono situati nella maggior parte dei posti turistici, e si trovano facilmente perchè sono quasi sempre in prossimità della strada principale. Una valida alternativa possono essere i punti ristoro associati al distributore di benzina, dove si possono mangiare hamburger e patatine con circa 10 €. IL VIAGGIO IN DETTAGLIO: Ci siamo limitati all’anello esterno lungo la road n. 1, con qualche breve deviazione, in senso orario; Km percorsi circa 2400. i giorno: reykjavik. Giro nella città. Da vedere: La capitale è anche l’unica vera città islandese. Sono da vedere il laghetto urbano di Tjornin su cui si affaccia il municipio, le vie dello shopping, il porto, la chiesa vecchia, la chiesa nuova (Hallgrimskirkja). Sono visitabili alcuni musei di poco conto tra cui il Vibrant museo sulla collina di Perlan, che offre un percorso audioguidato lungo la storia di Islanda attraverso riproduzioni in cera dei personaggi più significativi. Chi vuole può passare del tempo nelle piscine geotermali della città, o raggiungere la famossissima (ma anche molto turistica) Laguna blu, stabilimento termale attrezzato con vasche d’acqua calda che si trova ad una trentina di minuti da Reykjavik. Note: Reykjavik è una città da passeggiare. Il centro è piccolo e se non si vogliono fare acquisti particolari o visite ai centri geotermali una giornata di visita può essere sufficiente. Conviene alloggiare in un hotel centrale, perchè dagli hotel definiti “semicentrali” non è facile raggiungere il centro a piedi. Lo shopping è stato impossibile visti i prezzi troppo alti, e il Vibrant è carino ma non vale un apposito prolungamento del soggiorno. La laguna Blu a nostro avviso è solo una grande piscina e non vale il giorno in più che gli abbiamo dedicato alla fine del nostro tour. II GIORNO (Km 300): ritiro dell’auto; CIRCOLO D’ORO (THINGVELLIR, GEYSIR, CASCATA DI GULLFOSS), pernottamento a BORGARNES. Da vedere: “Il circolo d’oro” è il nome che viene dato alle tre maggiori attrazioni di Islanda, visitabili in una giornata partendo da Reykjavik tramite un percorso cicolare. E’ sicuramente una delle cose da non perdere. – la cascata GULLFOSS , soprannominata la “regina di tutte le cascate d’Islanda”, è’ veramente spettacolare per le sue acque che si tuffano con un doppio salto in uno stretto canyon. Ha un’altezza di caduta di 32 m. – GEYSIR è un cratere pieno d’acqua la cui pressione, unita al calore, genera una colonna d’acqua ad intermittenza piuttosto regolare. – THINGVELLIR è un verde parco nazionale dove si può osservare l’imponente spaccatura fra il continente Europeo e quello Nord Americano. E’ stato sede del più antico parlamento d’Europa. Note: Calcolate quasi una giornata per la visita completa del circolo d’oro. Segnaliamo che la strada sterrata che collega Thingvellir con Geysir è piuttosto sconnessa; fastidiosa per un auto a due ruote motrici, ma fattibile. Al termine della visita al circolo d’oro siamo ritornati indietro verso Borgarnes per poter raggiungere Akureyri lungo la costa occidentale. Un tragitto alternativo può essere quello di continuare oltre il Circolo d’oro verso nord e raggiungere Akureyri attraverso la PISTA DI KJOLUR, che passa tra i ghiacciai Langjokull e Hofsjokull. Noi abbiamo preferito evitare: i 180 Km di pista nel deserto, senza alcuna segnaletica nè stazione di rifornimento, sono sicuramente affascinanti ma non ci sono sembrati alla nostra portata. III GIORNO (KM 360): COSTA OCCIDENTALE- CHIESA DI VIDIMYRI – MUSEO DI GLAUMBAER. pernottamento ad akureyri. – Il primo tratto del percorso è solo di spostamento. La strada da fare era tanta per cui abbiamo preferito saltare la penisola di Snaefellsnes. – la CHIESA DI VIDIMYRI è una piccola chiesa in legno col tetto in torba E’ molto piccola, ma visto che è di strada vale la pena fermarsi per una visita. La visita è a pagamento ma il biglietto non costa molto (200 ISK). – il MUSEO DI GLAUMBAER (ingresso 500 ISK) è un’antica fattoria del 18° secolo allestita a museo del folclore: è costituita da 12 casette col tetto in torba unite tra loro da uno stretto passaggio e guarnite con mobili e accessori d’epoca. Il museo è suggestivo, ci è piaciuto molto. E’ caratteristico pure il caffè del museo, nel quale abbiamo “pranzato” con un the e un’ottima fetta di torta in un’atmosfera di altri tempi (circa 5 € a persona). – AKUREYRI è una città graziosa, la migliore dopo Reykjavik, ed offre discrete soluzioni per i pasti. Tuttavia in generale bisogna dire che le città islandesi sono molto lontane dal nostro concetto di città, e nessuna vale una deviazione apposita, e spesso nemmeno una sosta. Per la visita di Akureyri sono bastati poco più di 30 minuti. IV GIORNO (KM 220): CASCATE DI GODAFOSS – LAGO MYVATN E DINTORNI (DIMMUBORGIR, STORAGJA E GRJOTAGJA); NAMAFJALL E HVERIR – KRAFLA Pernottamento sul lago Myvatn. La zona intorno al lago Myvatn, posta lungo la dorsale medio-atlantica, è una delle più suggestive di Islanda: l’ instabilità geologica e i fenomeni vulcanici e geotermici hanno dato vita a scenari multicolori e variegati che rimarranno per sempre impressi nella nostra memoria. Vulcani, deserti di lava, soffioni, pozze di fango ribollenti, solfatare… sembrava di essere su Marte, mentre era semplicemente la terra nella sua veste più primordiale. – lungo la strada per il lago Myvatn incontriamo GODAFOSS, (“cascata degli dei”), una cascata dall’affascinante forma ad anfiteatro. Ha un’altezza di caduta di alcune decine di metri. La visita è stata agevole in quanto la cascata si trova proprio nei pressi della strada. – IL LAGO MYVATN è’ costellato da numerosi isolotti di origine vulcanica. Meta prediletta per gli amanti del birdwatching, il suo nome significa “lago dei moscerini”, perchè in estate questi insetti sono numerosissimi e costituiscono il nutrimento di moltissime specie di uccelli. Questi moscerini sono davvero fastidiosi, e le loro punture fanno male. Consigliamo di munirsi da casa di repellenti per zanzare, perché non si trovano facilmente nei negozi locali. Inoltre consigliamo, compatibilmente con il programma di viaggio, di non sostare troppo nei pressi del lago Myvatn, che oltre ad essere infestato dai fastidiosi moscerini non offre locali per mangiare a buon mercato. – I dintorni del lago offrono una serie di percorsi in auto e a piedi che permettono di esplorare l’affascinante paesaggio vulcanico. La maggior parte è indicata lungo il percorso. Tra questi noi abbiamo visitato i campi di lava di Dimmuborgir (pilastri di lava dalle forme bizzarre) e le fenditure di Storagja e Grjotagja. STORAGJA E GRJOTAGJA non valgono la sosta. Il DIMMUBORGIR invece è gradevole. Al suo interno vengono proposti 3 percorsi di durata differente: noi consigliamo il percorso intermedio (di colore rosso) che permette di vedere gli archi di lava e la caratteristica formazione denominata “la chiesa”. Tuttavia se non si ha molto tempo suggeriamo di saltarlo e dedicare spazio alla zona di Hverir e Krafla che non hanno eguali. – la zona geotermale di HVERIR (pozze di fango ribollenti, solfatare, fumarole, soffioni) non dista molto dal lago Myvatn, ed è facilmente identificabile lungo la strada. La passeggiata permette di osservare da vicino fenomeni geotermali incredibili, in un paesaggio lunare senza pari. – la zona del KRAFLA è una regione vulcanica ancora attiva caratterizzata da crateri colorati e fumanti, deserti di lava, laghi dalle acque turchesi. Si trova poco più avanti rispetto alla zona di Hverir, appena passata la centrale geotermica. Per prima cosa visitiamo il Cratere Viti, ricolmo di acqua turchese. Sarà che la luce non era un granchè, ma non ne rimaniamo molto impressionati. Quindi torniamo verso l’area di parcheggio, da cui parte uno spettacolare sentiero a piedi che permette di osservare il cratere principale del Krafla (ancora attivo) e i campi di lava. Un cartello all’inizio del percorso (che la guida Lonely Planet definisce “per audaci”) segnala che la visita viene effettuata “a proprio rischio e pericolo”: infatti in alcuni tratti la terra è calda (e fuma!) e la crosta è sottile. Tuttavia il sentiero è ben segnato, e non c’è pericolo se ci si mantiene entro il percorso tracciato. Ovviamente va affrontato con scarpe adatte. Anch’esso da non perdere. V GIORNO (KM 270): HUSAVIK E WHALEWATCHING – PENISOLA DI TJORNES – SPIAGGIA DI FOSSILI – PARCO NAZIONALE DI JÖKULSÁRGLJÚFUR: CANYON DI ASBYRGI, CASCATE DETTIFOSS E SELFOSS. PERNOTTAMENTO SUL LAGO MYVATN – HUSAVIK è un grazioso porto, punto di partenza delle escursioni per l’avvistamento delle balene. Da maggio a settembre due agenzie organizzano tour di circa 2 ore che permettono di osservare i cetacei: queste sono la Gentle Giants (www.gentlegiants.is) e la North Sailing (www.northsailing.is) . I prezzi sono simili, e partono entrambe dal porto di Husavik. . Le prenotazioni possono essere effettuate sul posto o tramite internet. Noi abbiamo utilizzato la compagnia Gentle Giant e abbiamo avvistato con successo 3 balene azzurre. Nella scelta ci siamo regolati in base all’orario di partenza. Il costo per l’escursione è stato di 2010 ISK a testa, comprensivo di piccola merenda a bordo ( dolcetto e cioccolata calda). Durante la crociera ci si può bagnare (la barca fa delle brusche virate alla ricerca dei cetacei), pertanto conviene coprirsi con abiti impermeabili, o meglio ancora indossare le tute fornite dalla compagnia. – Partendo da Husavik percorriamo la strada che porta ad Asbyrgi lungo la PENISOLA DI TJORNES. La strada è panoramica, si costeggiano belle scogliere e si scorgono al largo le isole Manareyjar, Lundey e Flatey. Lungo la via ci fermiamo una mezz’oretta alla spiaggia delle SCOGLIERE DI FOSSILI DI YTRITUNGA, che si raggiunge uscendo dalla strada all’altezza della fattoria di Ytritunga (è segnalata lungo la via). La spiaggia è paesaggisticamente molto bella: consigliamo di scendere a piedi verso la riva e passare qualche piacevole momento in compagnia del mare…e delle sue papere. – Proseguiamo verso il CANYON DI ASBYRGI, da cui partono itinerari escursionistici (informazioni e cartine sono disponibili presso il centro accoglienza all’entrata del canyon). La giornata è stata molto piena (la crociera per avvistamento delle balene ha portato via tutta la mattinata), per cui non abbiamo il tempo di effettuare escursioni a piedi nel canyon: lo percorriamo in macchina per alcuni Km e poi ci addentriamo lungo la strada sterrata che porta alle cascate Dettifoss e Selfoss. La strada è molto sconnessa, ed è stata la più dura da percorrere. Tempi di percorrenza con una 4×4: 40 minuti fino alle Dettifoss e altri 30-40 minuti per ritornare alla road n. 1. E’ tecnicamente fattibile con un auto a 2 ruote motrici, anche se i tempi di percorrenza si allungano e il disagio, credo, diventa notevole. – La cascata DETTIFOSS: è la cascata più grande d’Europa in quanto a portata: da un’altezza di caduta di 44 m rovescia a valle 193 m cubi di acqua al secondo.. Si raggiunge tramite una breve passeggiata a partenza dal parcheggio delle auto. Dalla cascata Dettifoss parte un sentiero di 1.5 Km che porta ad un gruppo di altre cascate, le SELFOSS, alte “solo” 11 metri ma anch’esse molto pittoresche. Tra percorsi a piedi e soste calcolate almeno 1 ora e mezza per la visita delle due cascate. – torniamo a Myvatn in serata, giusto il tempo di cenare.

VI GIORNO (KM 260): EGILSSTADIR – LAGO LAGARFLJOT – CASCATE HENGIFOSS. Pernottamento ad egilsstadir. – Ci spostiamo verso EGILSSTADIR, in riva al lago Lagarfljot. Arriviamo presto e la cittadina non offre spunti interessanti, per cui ci dedichiamo alla visita dei dintorni. – La verdeggiante zona del LAGO LAGARFLJOT (boschi “nani” e prati di fiori gialli e viola) è piacevole perché è diversa dalle altre. Percorriamo quasi tutto il lago lungo la sponda orientale, fino ad arrivare al punto in cui inizia l’escursione per la cascata Hengifoss. – Siamo incuriositi dalla descrizione della cascata HENGIFOSS. Recita la Lonely Planet: “rimarrete stupiti dalla potenza dell’acqua: il rombo sembra quello di un Boeing 747 in fase di decollo”. E ancora: “Hengifoss si raggiunge con una camminata di un’ora e mezza tra andata e ritorno”. Niente di più falso: altro che “camminata” e altro che “ora e mezza andata e ritorno”!. Il sentiero è faticoso perchè tutto in salita e ostacolato da un vento forte; prevede l’attraversamento di due torrenti (saltellando su massi scivolosi), e l’ultimo tratto è da percorrere lungo un cornicione stretto quanto la pianta di un piede, su un pendio di terra franabile che degrada poco dolcemente verso un torrente. Se non ve la sentite di affrontare quest’ultimo tratto (noi non ce la siamo sentita) è possibile trovare un percorso alternativo aggirando la collina e ridiscendendo per un tratto ripido fino alle cascate, allungando ulteriormente il percorso. Attenzione perchè questo sentiero non è tracciato, ed è difficilmente visibile. La cascata (o il rombo del Boeing 747 che dir si voglia) in sé non vale tutta questa fatica, ma rimane un’opinione. Sicuramente lo sconsigliamo a bambini non abituati a questo tipo di escursioni. Attenzione a non cadere nel ruscello: l’acqua è bassa, ma i piedi si bagnano comunque..provare (ehm..) per credere. VII GIORNO (KM 440): FIORDI ORIENTALI – PASSO ALMANNASKARD E VISTA DEL GHIACCIAIO VATNAJOKULL. Pernottamento nei pressi di hofn (45 km a ovest di hofn). – l’intera giornata è dedicata alla visita dei FIORDI ORIENTALI da Egilsstadir fino ad Hofn. Il percorso si è svolto sempre in auto, con soste per il pranzo e le foto. Abbiamo seguito la strada principale, con piccole deviazioni verso Seydisfjordur e Nordfjordur. – Dice la guida Lonely Planet che se bisogna scegliere di visitare una sola città della costa orientale, questa deve essere SEYDISFIORDUR . In realtà, è vero che Seydisfiordur (80-90 Km circa tra andata e ritorno da Egilstadirr) è più carina delle altre, ma come tutte le altre cittadine islandesi è soltanto un agglomerato di case e a nostro avviso non vale la deviazione. Stesso discorso per NORDFJORDUR: anch’esso secondo noi non vale la deviazione. Consigliamo quindi, per la visita ai fiordi orientali, da Egilstadir di tirare dritto verso Hofn lungo la strada n. 1 (che, segnaliamo, in alcuni tratti non è asfaltata). – Lungo la strada incontriamo il PASSO ALMANNASKARD da cui si gode il panorama verso il GHIACCIAIO VATNAJOKULL. Se si vuole salire al passo di Almannaskard attenzione a non prendere la galleria nei pressi del passo, ma salire lungo la strada che si trova alla sua destra (breve percorso in auto). Non aspettatevi grandi vedute, dato che l’altezza del passo non è vertiginosa. Considerate inoltre che il ghiacciaio si vede bene anche dalla strada principale. – Pernottamento ad HOFN (niente da vedere, ma ottima cena). VIII GIORNO (KM 180): CROCIERA SULLA LAGUNA GHIACCIATA DI JOKULSARLON – PARCO NAZIONALE DI SKAFTAFELL (ESCURSIONE AL GHIACCIAIO e ALLA CASCATA SVARTIFOSS). PERNOTTAMENTO NEI PRESSI DI KIRKJUBAEJARKLAUSTUR – In mattinata visitiamo la famosa LAGUNA GHIACCIATA DI JOKULSARLON, definita (a ragione) una delle meraviglie del mondo. Qui effettuiamo una crociera tra gli iceberg dai riflessi neri e blu (costo 2400 ISK). Come dice la Lonely Planet la vista della laguna è bella anche dalla costa, in particolare se si sale sulla piccola collina che la sovrasta; tuttavia la crociera aggiunge scorci e particolari davvero notevoli. Noi non abbiamo prenotato prima; siamo arrivati in prima mattinata e ci siamo imbarcati senza particolari difficoltà (tempo di attesa circa 40 minuti). Purtroppo non abbiamo avuto modo di vederla al tramonto, dicono sia bellissima. Poche informazioni su internet: www.jokulsarlon.com e www.jokulsarlon.is – Proseguiamo per il PARCO NAZIONALE DI SKAFTAFELL, che si trova ai piedi del ghiacciaio Vatnajokull. Lasciamo la macchina nel grande parcheggio ed effettuiamo due facili escursioni a piedi: una verso la cascata Svartifoss e una verso il ghiacciaio. La cascata SVARTIFOSS è meno spettacolare di altre ma caratteristica perché incorniciata da colonne di basalto nero. Il GHIACCIAIO (in realtà se ne vede solo una piccola lingua) in estate si scioglie e forma ai suoi piedi una PICCOLA LAGUNA. Il luogo, silenzioso e ricco di fascino, ci è piaciuto molto. Come al solito è tutto ben segnalato su tabelloni all’ingresso del parco; cartine e informazioni sono disponibili presso il centro accoglienza. – Segnaliamo la possibilità nella zona di effettuare trekking (ovviamente muniti di attrezzatura adatta) o escursioni organizzate in superjeep o motoslitta sul ghiacciaio (informazioni ad Hofn). – Quindi ripartiamo verso KIRKJUBAEJARKLAUSTUR (niente da vedere), dove pernottiamo. IX GIORNO (KM 360): SCOGLIERE DYRHOLAEY (E AVVISTAMENTO DELLE PULCINELLE DI MARE). – cascata skogafoss – laguna blu (grindavik ) – reykjavik. – Ci fermiamo alle scogliere di DYRHOLAEY, riserva naturale di uccelli marini, dalle quali è possibile osservare le pulcinelle di mare. Lo raggiungiamo tramite un tratto di strada polverosa e sconnessa. Le pulcinelle di mare sono lontane dal punto di osservazione, per cui per l’avvistamento conviene munirsi di binocolo (che ahimè noi non avevamo). Segnaliamo che la scogliera è chiusa da maggio a quasi fine giugno, quando gli uccelli depongono le uova. – Piccola sosta a VIK, dove passeggiamo brevemente sulla spiaggia nera e osserviamo da lontano la piccola chiesetta. – Proseguiamo per Reykjavik, e lungo la strada ci fermiamo qualche minuto per ammirare le cascate SKOGAFOSS. – Nel primo pomeriggio arriviamo alla LAGUNA BLU. All’ingresso (caro) è possibile affittare asciugamani. Che delusione: la famigerata “laguna” altro non è che una “piscina” di acqua calda, piena di gente. Inutile pensare che sono state convogliate acque riscaldate da una sorgente geotermica: sempre una “tinozza” rimane, tutto molto artificiale. Facciamo un bagno ma non ci rilassiamo sul bordo della piscina, perché la gente è tanta e fuori dall’acqua fa freddo. – Piccola nota per il gentil sesso (o per gli amanti dei prodotti per la pelle): durante il soggiorno nel bagno termale avrete la possibilità di provare gratuitamente i prodotti di bellezza arricchiti da sali minerali e alghe della laguna: la silica mud mask è disponibile in vasconi dislocati tra le acque della laguna; una bustina di crema idratante viene fornita insieme all’asciugamano; saponi e shampo sono presenti nelle doccie. Gli stessi prodotti sono in vendita nei negozi dedicati all’interno della struttura termale, in città a Reykjavik, o in aeroporto. Consigliamo, se si è interessati, di acquistarli in aeroporto perché il prezzo è già tax free, e si evitano le pratiche per il rimborso. I prezzi non sono male: abbiamo pagato 5600 ISK per il gift box costituito da due tuboni da 200 ml di di crema + 200 ml di maschera (circa 23 € a tubone: meno di tanti altri prodotti venduti in profumeria in tubetti da 50 ml!); i prodotti ci sono piaciuti e ci sono sembrati un bel regalo da portare a persone care. Si possono acquistare anche online ma i prezzi sono tre volte tanto! www.bluelagoon.com X GIORNO VISITA DI REYKJAVIK: le strade dello shopping, il porto, il museo Vibrant. Cosa dire di Reykjavik? Ci ripetiamo: siamo contenti di averla vista, ma non vale il giorno in più che gli abbiamo dedicato, per la visita bastava il tempo a disposizione il primo giorno. XI: VOLO DI RITORNO Facciamo i complimenti alle compagnie low cost per la puntualità e i servizi resi. Unica nota alla Ryan Air: forse è ora di sostituire qualche sedile rotto. I LOCALI Questi sono i locali nei quali abbiamo mangiato: 17 giugno pranzo: PUB O’NEILLS all’ aeroporto di Stansted, Londra. Abbiamo preso un full Irish breakfast, uova, bacon e acqua per un totale di 12.30 €. Citato per dovere di cronaca. 17 giugno cena: VIKING PUB a Reykjavik, il primo sulla destra su Austurstraet, provenendo da Laekjargata.. Scelto perché vi proiettavano Italia – Francia (Europei 2008). La nostra cena: un gustoso hamburger con patate fritte. Giudizio: Locale “colorito” e atmosfera giovanile. Ottimo il prezzo perché per l’occasione sportiva applicavano il 50% di sconto! Prezzo: ISK 1050 a persona per hamburger e birra (prezzo già scontato del 50%). Voto: 6.5 18 giugno: fattoria ENSKU HUSIN di Borgarnes (dove abbiamo dormito): Si mangia tutti insieme intorno ad un grande tavolo in legno. Atmosfera familiare, compagnia loquace. La nostra cena: Trancio di salmone condito con salsa alla panna, adagiato su letto di verdure (cavolfiore, carote, patate, cipolle e peperoni) e accompagnato da pane alle patate. Giudizio: discreto. Costo: 1700 ISK a persona. Voto 6.5 19 giugno: ristorante BAUTINN ad Akureyri. Lo consigliamo perché allo stesso prezzo degli altri ristoranti della zona include anche la zuppa e un buffet di frutta e verdura molto ben fornito e di gusto vagamente italiano. C’è persino la possibilità di condire pomodori e lattuga con olio di oliva! (annesso al ristorante Bautinn infatti vi è un ristorante italiano). Non per fare i soliti italiani: ma un po’ di sana verdura e di condimento leggero in vacanza fa sempre bene! La nostra cena: zuppa del giorno (vellutata di porri e patate), verdure al buffet (lattuga, pomodorini, fiocchi di latte, peperoni, melanzane, insalate di riso e di pasta ecc), zuppa di pesce arrosto con formaggio e verdure in salsa di pomodoro (molto buona). Costo 3000 ISK a persona. Voto: 6/7. 20 giugno: il CAFFÈ VOGATJOS a Vogar, sul lago Myvatn. Si tratta di un originale caffè, annesso ad una latteria, le cui vetrate trasparenti permettono di osservare le attività della latteria e le stalle con le mucche. La nostra cena: trota affumicata sul tipico pane “geyser” (ossia pane cotto nel sottosuolo bollente) a ISK 600 , cheescake con panna (ISK 500) e 1 bicchiere di latte (ISK 200). Giudizio: Ottimi la torta ma soprattutto la panna e il latte prodotti nella latteria. Il panino non era un granchè, ma il pane geyser va assaggiato! Costo totale ISK 1300 a persona. Voto 6.5. Molto coreografico. 21 giugno: Caffè GAMLI BSERINN di Reykhiaild, sul lago Myvatn. Insieme al caffè Vogatjos, questo locale è l’unico nei pressi del lago Myvatn dove poter mangiare a prezzi “contenuti”. La nostra cena: in realtà i prezzi ci sono sembrati alti comunque, per cui abbiamo ripiegato sull’Hamburger “della casa” accompagnato da patate fritte e 1 bicchiere di latte. Costo ISK 1600 per l’hamburger + ISK 220 per il latte. Voto: 6 22 giugno: RISTORANTE EGILSSTADIR, presso l’hotel Egilsstadir, nell’omonima città. Locale elegante. Un po’ caro, ma la cucina è ottima. La nostra cena: baccalà su letto di patate e ratatouille, condito con pomodoro fresco e basilico, e accompagnato da vari tipi di pane (es pane al curry, pane alle mandorle ecc). Era il piatto più “economico” del menu. Giudizio: piatto ben presentato e ben cucinato. Sapore mediterraneo, molto gustoso. Costo 2800 ISK a persona. Voto 7+. 23 giugno: CAFFÈ HORNID, a Hofn. Locale arredato in legno dalla simpatica atmosfera. La nostra cena: abbiamo provato il menu del giorno che per soli 1850 ISK ci ha offerto: zuppa del giorno (vellutata con asparagi), filetti di rana pescatrice fritti accompagnati da patate novelle fritte e ratatouille di peperoni, zucchine e cipolle. Giudizio: Semplice ma molto buono. Costo (come detto) 1850 ISK a persona. Voto: 7. Il migliore locale per rapporto qualità prezzo. 24 giugno: HOTEL LAKI, a Vik. L’hotel fornisce il servizio di cena al buffet a prezzo fisso. Disponibile al buffet 2 varietà di zuppe, merluzzo in umido con pomodoro e olive, arrosto con verdure, insalate, vari tipi di verdure, gelato, banane al cioccolato, acqua, the e caffè. Giudizio: Piatti discreti ma, come dire…ci ha ricordato la mensa dell’ufficio, e non ci hanno fatto impazzire. Costo 2900 ISK a persona Voto 6+ 25 giugno: BRASSERIE ASKUM, a Reykjavik La nostra cena: ottimo filetto di agnello accompagnato da patate e verdure. Nel prezzo era inclusa la zuppa del giorno e il buffet di verdure. Giudizio: E’ il piatto che abbiamo gradito di più. L’agnello islandese è veramente speciale, su questo la Lonely planet non mentiva! Costo ISK 2900 a persona. Voto 7/8. 26 giugno: SAEGREIFINN , a Reykjavik, al porto. Molto pubblicizzato questo locale, sia dai quotidiani sia dalla guida Lonely Planet. Viene presentato come un locale genuino, dove un “povero anziano perscatore che non conosce l’inglese” propone i suoi piatti di pesce appena pescato. In realtà niente di più falso: il locale è turistico, tutti parlano inglese, e di rustico e genuino mantiene solo uno scarno arredo tipo “fish and chips”, costituito da lunghe panche e barilotti per sedersi, sporchi e talmente stretti da non sapere dove poggiare le borse e le giacche. La proposta culinaria comprende zuppa di gamberetti e spiedini di pesce del giorno e di balena. Il prezzo (non ricordiamo la cifra purtroppo) ci è sembrato troppo alto per un locale del genere. Giudizio: Può essere una alternativa per il pranzo, se proprio si vuole assaggiare la zuppa di gamberi che viene pubblicizzata come la “specialità della casa” (ma che in realtà ci è sembrata un po’ troppo brodosa). E’ stato il locale con il peggior rapporto qualità/prezzo. Non ci tornerei. Voto 6.

GLI HOTEL E LE FATTORIE Vi consigliamo di non mancare l’Hotel Egilsstadir, l’Hotel Natur e l’Hotel Laki. Il Nordica Hilton è superbo ma un po’ lontano dal centro. Comodissimo al rientro per i motivi che spieghiamo in seguito. Segue una recensione di tutte le fattorie nelle quali abbiamo dormito. Tra le altre cose abbiamo menzionato: -la presenza di sistemi oscuranti alle finestre (utili per riposare la notte, visto che il sole non tramonta quasi mai; purtroppo abbiamo constatato che l’esistenza di sistemi oscuranti non è scontata). – la presenza di TV (utile per rivedere i nostri filmati o le foto su schermo). – la presenza di un phon (quasi sempre presente; a saperlo non avremmo portato il nostro) – la possibilità di accedere ad internet – esempi di colazione (per i cultori del genere) Attenzione giovani coppie: nelle fattorie, soprattutto se di categoria bassa, non è sempre disponibile il letto matrimoniale. Noi l’abbiamo trovato sempre (forse perchè le fattorie erano di categoria III o IV) tranne che nella fattoria a Borgarnes. Ultima notazione: in alcune fattorie era obbligo togliersi le scarpe per accedere ai luoghi comuni. Magari conviene portarsi delle pantofole a calzino, per evitare di rimettere il piede nelle scarpe dopo aver camminato nella cucina!

REYKJAVIK (17/6/08): HOTEL LOFTEIDIR. Www.loftleidirhotelreykjavik.com Voto: 6.5 Descrizione generale: deludente per essere un 4 stelle. Servizi adeguati per la classe (minibar, lavanderia ecc), ma arredi ordinari e posizione poco felice nei pressi dell’aeroporto domestico e poco vicino al centro della città. Non vale i soldi che chiedono. Internet: accesso non gratuito. Pulizia: buona Camera. Spaziosa Tende alle finestre: leggere non oscuranti. TV: sì Bagno ampio. Phon: sì Colazione: a buffet, ricca ma nemmeno troppo, qualità media. BORGARNES (18/6/08): fattoria HENSKU HUSIN (farmnumber 100) http://www.farmholidays.is/FarmDetails.aspx?No=100&tabID=Farms Voto: 6.5 Descrizione generale: gestita completamente da ragazzi, è’ stata la fattoria più genuina (le altre somigliavano più ad alberghetti). Arredo colorato con mobili “di casa”. Qualità accettabile ma al di sotto di tutte le altre. Tuttavia una piacevole esperienza per l’atmosfera “friendly” e genuina. Spazi in comune: pochi (piccolo salottino a disposizione degli ospiti). Internet: no. Pulizia: discreta. Camera: spartana, arredata con i tipici “mobili della nonna”. Un po’ fredda. Serratura poco funzionante. Solo letti singoli. Riscaldamento: no (!) Tende alle finestre: leggere non oscuranti. TV in camera: no Bagno: grande, ma la doccia era senza box o tenda, quindi utilizzabile con difficoltà. Phon: sì Panorama dalla finestra: molto bello Colazione: La più frugale: latte, caffè e the; 2 tipi di cereali, succo di arancia, 2 tipi di pane, formaggio e prosciutto cotto, 2 tipi di marmellate (rossa e di arance), aringhe, biscotti secchi dolci, crackers. Sala per la colazione: un unico grande tavolo. Poco “intimo”, ma è stato divertente discorrere con i commensali. AKUREYRI (19/6/08):. HOTEL NATUR (www.hotelnatur.com) Voto: 7.5 Descrizione generale: facilmente raggiungibile (sulla road n. 1) gode di una magnifica posizione con vista sul fiordo. Arredo minimal accogliente e piacevole. Colori rilassanti (panna, betulla, verde acqua..). Ci si toglie le scarpe all’ingresso per non sporcare il pavimento. Spazi in comune: sì. Reception, hall, salottini. Internet: sì, gratuita tramite un computer a disposizione degli ospiti. Pulizia: ottima. Camera: spaziosa e accogliente. Letti trasformabili in matrimoniale. Riscaldamento: manca un sistema privato di riscaldamento, comunque non abbiamo sofferto il freddo. Tende alle finestre: oscuranti. TV in camera: sì Bagno: spazioso, bella doccia. Phon: sì Panorama dalla finestra: molto bello Colazione: Molto ricca. Latte, caffè, caffè espresso (!!) e the; 3 tipi dicereali, vari succhi di frutta, 3-4 tipi di pane, formaggio, 3 tipi di salumi, vari tipi di marmellate fresche e confezionate, burro, biscotti secchi sia dolci che salati, croissant, frutta fresca, yogurt. Sala per la colazione: è organizzata con tavoli separati, ed offre un superbo panorama sui fiordi. LAGO MYVATN (20-21/6/08):. Fattoria SKUTUSTADIR BY LAKE MYVATN (farmnumber 420) www.farmholidays.is/FarmDetails.aspx?No=420 Voto: 7- Descrizione generale: organizzata in una serie di bungalow, accoglienti ma con poco “charme”. Facile da raggiungere (sulla road n. 1), purtroppo tutta la zona è infestata da moscerini. Alle sale comuni (cucina, sala per la colazione) si accede senza scarpe. Spazi in comune:Piccola zona soggiorno accanto al tavolo per la colazione. Interessante l’uso cucina. Internet: no Pulizia: buona. Camera: spaziosa, arredo stile IKEA. Riscaldamento: autonomo Tende alle finestre: serrande (!) TV in camera: no Bagno: essenziale. Phon: no Panorama dalla finestra: no Colazione: meno ricca rispetto all’hotel Natur (mancano caffè espresso, cornetti e biscotti dolci). Affettati pochi (solo salame). In cambio ha offerto vari tipi di formaggio e di pesce affumicato. In generale però è stata meno gustosa di altre. Sala per la colazione: tavolata in comune. Ampie vetrate. EGILSSTADIR (22/6/08):. GUESTHOUSE EGILSSTADIR (farmnumber 532) www.egilsstadir.com Voto: 7/8 Descrizione generale: antica ed elegante fattoria di charme, nei pressi del centro città ma in posizione riparata e verdeggiante. Facilmente raggiungibile (300 m dalla road n. 1). Vi è annesso un ottimo ristorante. Spazi in comune: è dotato di reception, hall, spazi comuni, giardino. Internet: sì, gratuita tramite un computer a disposizione degli ospiti. Pulizia: ottima. Camera: spaziosissima. Letto matrimoniale. Arredo di charme molto romantico. The e caffè gratuiti in camera. Riscaldamento: autonomo Tende alle finestre: poco oscuranti. TV in camera: sì Bagno: spazioso, ampia doccia. Phon: sì Panorama dalla finestra: sul giardino Colazione: non è descrivibile in quanto ad abbondanza e varietà delle pietanze offerte. Dispone addirittura di pietanze calde. Degna di un hotel a 4 stelle, è stata seconda solo a quella dell’hotel Hilton Nordica di Reykjavik. Sala per la colazione: è organizzata con tavoli separati. HOFN (23/6/08):. SMYRLABJORG IN SUDURSVEIT (farmnumber 592) http://www.farmholidays.is/FarmDetails.aspx?No=592 Voto: 7- Descrizione generale: In realtà non si trova ad Hofn, ma a 45 Km. Facile da raggiungere, è organizzato in bungalow del tipo dello Skutustadir by Lake Myvatn (le camere infatti sembravano gemelle). A differenza di quest’ultimo però è un vero e proprio hotel per gruppi (tra l’altro molto frequentato), con un numero maggiore di camere e ampi spazi comuni. Spazi in comune: si. Reception, hall, spazi comuni. Internet: è presente una connessione wireless gratuita, ma bisogna essere provvisti di proprio computer Pulizia: buona. Camera: spaziosa, arredo stile IKEA. Riscaldamento: autonomo Tende alle finestre: leggere. TV in camera: sì ma disposta in alto (poco pratica per inserire la scart). Bagno: essenziale. Phon: sì Panorama dalla finestra: no Colazione: molto ricca a buffet. Presenta anche pietanze calde. Nell’insieme però non convince, in quanto risulta poco genuina, molto “in serie” (tipo mensa per intenderci). Inoltre, essendo l’hotel molto frequentato dai gruppi, può capitare di dover attendere che venga rifornito il tavolo, o fare la fila per ottenere la pietanza. Sala per la colazione: è organizzata con tavoli separati. Molto rumorosa in quanto frequentata dai gruppi. Note: E’ l’unico hotel in cui abbiamo incontrato tanta gente (che fine abbia fatto poi, visto che non l’abbiamo più vista in strada, è un mistero). Fastidioso per questo. VIK (24/6/08):. HOTEL LAKI (farmnumber 630) www.hotellaki.is Voto: 7 + Descrizione generale: trattasi di un hotel piuttosto che di una fattoria. Era in ristrutturazione, per cui (purtroppo) non abbiamo potuto goderne in pieno. Da quel che abbiamo visto al termine della ristrutturazione risulterà una struttura confortevole e gradevole, luminosa e panoramica in quanto la maggior parte dei muri verrà sostituita da ampie vetrate. Arredi moderni di gusto (sempre minimal, neanche a dirlo), stanze provviste di accesso diretto al giardino privato, ampie sale comuni per colazione, aperitivi e the con grandi vetrate panoramiche. Spazi in comune: sì. Internet: al momento no Pulizia: buona. Camera: molto spaziosa, arredo di gusto. Ampia vetrata scorrevole con accesso diretto al giardino. Riscaldamento: autonomo Tende alle finestre: tendaggi sia leggeri che oscuranti. Tv in camera: sì Bagno: ampio e ben dotato. Phon: sì Panorama dalla finestra: sul giardino. Colazione: ricca a buffet. Anche questa molto “in serie”. Unica nota stonata: il servizio di rifornitura dei tavoli è stato molto lento. Sala per la colazione: è organizzata con tavoli separati. Luminosa. REYKJAVIK (25 e 26/6/08):. HOTEL NORDICA HILTON http://www.hilton.co.uk/reykjavik Voto: 8 + Descrizione generale: meritato 4 stelle (in Italia sarebbe anche un 5) , il solo nome è una garanzia. All’interno vi sono annessi il Vox restaurant e bistrò, con prezzi relativamente contenuti (piatti principali tra i 2400 e i 2700 ISK). Tra l’altro è uno di quegli hotel che viene servito direttamente dal flybus per l’aeroporto (comodissimo soprattutto al ritorno). Unica pecca: la distanza dal centro (30-40 minuti a piedi). E’ dotato di servizio navetta gratuito ma gli orari non sono molto comodi. In alternativa si possono utilizzare i bus di linea la cui fermata è proprio di fronte all’hotel. Internet: sì, non gratuita Pulizia: ottima. Camera: molto spaziosa, arredo di gusto., minibar, servizio lavanderia ecc Riscaldamento: autonomo. Tende alle finestre: oscuranti. Tv in camera: sì Bagno: ampio e ben dotato. Phon: sì Colazione: superba, la migliore in assoluto. Voto: 9. A buffet: pane appena sfornato, cereali, salumi, formaggi, frutta, verdura, marmellate, the, croissant, succhi di frutta, yogurt, skir, latte di soia e non, muffin, biscotti dolci e salati…tutto in 5-6 scelte. In più: cucina espressa calda con uova, bacon, pancakes, french toast, pudding…ecc ecc Tutto di ottima qualità. Inoltre, la colazione è disponibile già a partire dalle 4,30 (fino alle 7,30 manca la cucina calda), utilissimo per chi deve raggiungere l’aeroporto la mattina molto presto. CONCLUSIONI: Siamo contenti di aver scelto questa magnifica terra come meta delle nostre vacanze e del nostro viaggio di nozze. Consigliamo di affrettare la visita perchè ora è una terra ancora poco frequentata dal turismo di massa, e per questo ancora più affascinante. Ma la sensazione che abbiamo avuto è che, ahimè, questo idillio non durerà ancora molto. Speriamo di sbagliarci. Buon viaggio a tutti Giugno 2008 P.S.:L’Islanda è un paese bellissimo e noi ci abbiamo lasciato il cuore. Accadeva prima che il crac delle banche portasse via il cuore e i soldi di molti islandesi, mettendo in ginocchio il paese. Non sappiamo come questo abbia inciso sul turismo, ma sappiamo che per loro, gli abitanti di questa terra fatata, i tempi sono duri. Di cuore, facciamo un augurio agli Islandesi di potersi presto risollevare. Gennaio 2010



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