“Giù al Nord”

Viaggio in Francia; partenza: Milano; giorni: 13; km totali: 3200! La nostra idea è stata di fare un bel giro tra Normandia, Bretagna e Valle della Loira; però abbiamo fatto anche qualche tappa durante il viaggio dall’Italia. Città toccate: Bourg en Bresse, Vezelay, Auxerre, Etretat, Honfleur, Bayeux, le Mont Saint Michel, Dinard, Carnac,...
Scritto da: supercarol
giù al nord
Partenza il: 16/08/2009
Ritorno il: 28/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Viaggio in Francia; partenza: Milano; giorni: 13; km totali: 3200! La nostra idea è stata di fare un bel giro tra Normandia, Bretagna e Valle della Loira; però abbiamo fatto anche qualche tappa durante il viaggio dall’Italia.

Città toccate: Bourg en Bresse, Vezelay, Auxerre, Etretat, Honfleur, Bayeux, le Mont Saint Michel, Dinard, Carnac, Vannes, Blois, Grenoble, Briançon.

Il viaggio comincia il 16 agosto, verso le 6.30, praticamente all’alba! La prima tappa è di circa 500 km, passando dal Frejus (costo 33.20€) fino a Bourg en Bresse, piccola cittadina con niente di molto accattivante tranne il “grandioso” Monastero di Brou, in stile gotico fiammeggiante, testimone silenzioso della storia d’amore tra Margherita d’Austria e Filiberto il Bello, duca di Savoia: Il Duca muore a 25 anni dopo soli 3 anni di matrimonio e Margherita decide di far costruire un monumento in sua memoria per perpetuare il suo eterno amore per lo sposo. Purtroppo data la grandiosità del Monastero però Margherita morirà prima di vederlo ultimato; unica consolazione, dal quel momento in poi i due sposi, le cui tombe sono una a fianco dell’altra dietro il coro con le teste che si guardano, saranno per sempre uniti, oltre la morte.

Arriviamo in città verso mezzogiorno e troviamo subito il nostro hotel della catena Kyriad, fa un caldo infernale (più tardi scopriremo che ci sono 36°!) ma per fortuna l’hotel ha l’aria condizionata! Usciamo a mangiare prima di visitare il Monastero, io che so un po’ di francese, inizio a familiarizzare con l’ambiente ed il menù per capire cosa mangiare: prendiamo il piatto del giorno, scelta che faremo spesso nei giorni successivi e che si rileverà quasi sempre la migliore per quanto riguarda la qualità e il prezzo.

Il monastero è davvero maestoso ma il troppo caldo ci spinge a non dilungarci troppo. La cena ci costa un po’ ma, essendo domenica in una cittadina non molto turistica i ristoranti aperti sono pochissismi perciò dobbiamo accontentarci…Un acquazzone ci fa anche correre per tornare in hotel.

Giorno 17 agosto. Sveglia presto … seconda città del tour è Auxerre, con una piccola sosta per il pranzo a Vezelay. Niente autostrada ma una comoda e panoramica statale che sale e scende dalle colline ricoperte di vigneti; andiamo verso la Borgogna, regione famosa per il vino e le lumache alla bourguignonne. Raggiungiamo Vezelay giusto in tempo per parcheggiare appena sotto il centro abitato e incamminarci alla ricerca di un buon ristorante. Per fortuna qui non è afoso e la temperatura è accettabile. Optiamo per un localino che serve piatti veloci, scegliamo 2 galettes bretoni (una via di mezzo tra la crêpe, per la sottigliezza, e la nostra piadina, perché è salata) di grano saraceno…In Francia ne vanno matti e in effetti sono molto buone e con farciture diversissime.

Facciamo il giro della cittadina: un gruppetto di case abbarbicate sopra una collina per 460 abitanti. Arriviamo in cima alla cattedrale di santa Maria Maddalena…Immensa e molto suggestiva!! Scopriamo che a Vezelay nel 1146 San Bernardo pronunciò il fatidico discorso che spinse l’Europa nella seconda crociata e che lungo il perimetro della cattedrale sono presenti delle croci in legno donate dagli stati europei al termine della seconda guerra mondiale come promessa di pace. Vezelay è inoltre una tappa del cammino verso Santiago di Compostela, in Spagna e la cittadina ogni anno vede il passaggio di circa 20.000 persone in pellegrinaggio per la pace! Auxerre è una cittadina molto carina ma ormai noi siamo stanchi, così ci limitiamo ad entrare nella cattedrale e gironzolare per le viuzze fino alla torre dell’orologio. Cerchiamo il ristorante consigliato dalla guida per le ottime lumache (per la gioia della mia metà) e prenotiamo. Nell’attesa ci rilassiamo al bar poco lontano con un buon Kir, il loro aperitivo fatto con vino bianco e sciroppo di frutta (ne esistono diverse versioni a seconda del gusto dello sciroppo: fragola, lampone..).

Come diceva la guida le lumache erano ottime e, anche se abbiamo speso un po’ + delle nostre intenzioni, restiamo molto soddisfatti! CONSIGLIO: chiedete sempre l’acqua e il vino della casa in caraffa, vi costa meno! Anche qui l’hotel è un Kyriad, 3 km fuori dal centro, facile da raggiungere , pulito e confortevole.

Giorno 18 agosto.

Levataccia! Oggi ci aspettano tanti km!! Puntiamo in alto, alla costa della Normandia. Stavolta prendiamo l’autostrada, almeno dove possibile. Ci fermiamo a mangiare lungo la strada, in uno di quei ristoranti dove vanno i camionisti e gli operai, dove i menù sono economici e abbondanti (menù completo di antipasto, piatto principale e dolce o formaggio a 11,00 € a testa, acqua e vino compresi!). Alle 14.00 arriviamo a Camembert, il paesino dove c’è la ditta (President) che fa il famoso formaggio. Con 2,50 € si visita la fattoria, con spiegazioni in inglese e francese delle varie operazioni di produzione del Camembert, e si degusta il prodotto (con 1 € danno anche un bicchiere di sidro per accompagnarlo). Mmm…Buonissimi! Riprendiamo il viaggio, destinazione le immense scogliere di Etretat! Etretat è una cittadina molto carina, il classico villaggio di mare con tanti negozi per fare shopping, ristoranti, bar, una grande spiaggia di ciotoli…Delimitata ai lati da due scogliere mozzafiato! Potete scegliere di ammirarle dall’alto, seguendo dei sentieri appena fuori dal paesino o salendo dalla spiaggia i tanti gradini che portano alla cima oppure dal basso, mentre si passeggia sul bagnasciuga; in entrambi i casi vale la pena andarci. Inoltre il viaggio in macchina da solo vale la fatica perché per raggiungere Etretat occorre attraversare l’avveniristico Ponte di Normandia, che scavalca l’estuario della Senna a 59 metri di altezza…Vi assicuro che salirci è un’emozione unica! (costo pedaggio 5,00 €) Alle 18.30 siamo ormai stanchi e affamati ma ci manca ancora un po’ di strada per raggiungere il nostro hotel, situato nella periferia di Honfleur…Telefono per assicurarmi che ci tengano la camera – non ci sono problemi se arriviamo entro le h. 23.00 – così, con più rilassatezza percorriamo gli ultimi 30 km e andiamo direttamente in centro a cenare. Honfleur è una cittadina di mare molto inn, luogo di villeggiatura preferito dalle famiglie benestanti parigine…Ce ne accorgiamo dai prezzi dei ristoranti! Ovviamente mangiamo pesce, io scelgo il famoso abbinamento cozze e patatine fritte (moules-frites) e Lele un piatto di frutti di mare (ostriche, cozze, capesante, micro-gamberetti e conchiglie varie)…Del mio piatto non mi posso lamentare mentre Lele non resta per nulla soddisfatto del suo, soprattutto quando poi vede il prezzo!! (prima e unica batosta della vacanza!). Esausti dal lungo viaggio, passeggiamo nel piccolo e caratteristico porticciolo di Honfleur felici di doverci rimanere solo una notte! Giorno 19 agosto.

h.8.00! Dopo la solita routine: colazione, valigia e pagamento hotel, ripartiamo alla volta di Caen per entrare al Memoriale.

Il Memoriale è un museo di storia che ripercorre, attraverso tecniche originali ed innovative, il primo dopoguerra, la nascita del fascismo, del nazismo, lo scoppio della seconda guerra mondiale, le battaglie e poi la liberazione dal nazismo, la guerra fredda..Fino ai giorni nostri ed ai più recenti scontri tra nazioni.

E’ veramente molto interessante, vedere i filmati, i manifesti dell’epoca per fare propaganda, ascoltare i discorsi dei vari capi di stato, camminare tra i modellini in scala delle navi da guerra e in mezzo a vere jeep dell’esercito. Ci sarebbe da stare dentro un giorno intero, ma noi dedichiamo solo la mattinata a questo “viaggio nel tempo” in vista di un altro itinerario molto più realistico: le spiagge dello sbarco in Normandia.

Da Caen verso il mare per prendere la strada costiera che “tocca” i luoghi della battaglia più cruenta della seconda guerra mondiale: Gold Beach, Juno Beach e Omaha Beach. Osserviamo i blocchi di cemento che affiorano dal mare in bassa marea a pochi metri dalla costa, porto artificiale utilizzato dagli alleati per i rifornimenti durante lo scontro e poi i cannoni della batteria tedesca posizionati sulla costa e infine visitiamo il cimitero americano: croci bianche, simboli di tutti quelli che sono morti per far finire la guerra, per la pace. Saranno per le file bianche in contrasto col verde del prato, sarà per il silenzio del luogo, sarà per i nomi che sfilano davanti agli occhi e le date a dimostrazione di quanto giovani erano i soldati periti… che sentiamo gli occhi umidi dalla commozione..

Verso le 17.30 arriviamo a Bayeux, nostra nuova fermata. Occupiamo la camera prenotata (stavolta sabbiamo scelto un hotel segnalato dalla guida, vicino al centro e a modico prezzo) e ci rilassiamo un po’. Un’ora più tardi usciamo a piedi e girovaghiamo per la città, molto carina; nonostante sia tardi riusciamo ad entrare nella grandissima cattedrale, anche questa in stile gotico e poi andiamo a cenare in un altro ristorante consigliato dalla guida. Scegliamo il menù del giorno: ottimo! Lele assaggia la famosa trippa di Caen e ne resta soddisfattissimo. Un altro giro per le strade della città dopo cena e poi dritti in hotel per il meritato riposo.

Giorno 20 agosto.

Bayeux è una cittadina della bassa Normandia famosa per la sua Tapisserie, gelosamente conservata all’interno di un museo. L’arazzo di Bayeux è una striscia di stoffa ricamata lunga circa 47 metri che narra la storia della conquista dell’Inghilterra da parte dei Normanni nel 1066.

La mattina, prima di riprendere il nostro viaggio, non possiamo dimenticare di andare a vedere quest’opera d’arte che ci lascia inevitabilmente impressionati, non solo dalla sua lunghezza, ma anche dai colori accesi e dalle forme e soprattutto da come i disegni sembrino “vivi”. All’interno del museo esiste anche un video che mostra la stessa storia dell’arazzo con i disegni animati, ma vi assicuro che già solo osservandolo dal vero si intuiscono le gesta dei protagonisti e i loro movimenti: la battaglia, la corsa dei cavalli… (noi siamo arrivati alla tapisserie appena aperta, h.9.00, e già c’era gente quindi ricordate di non andare in momenti dove è più probabile che ci sia maggior affluenza altrimenti non vedrete nulla!) Ripartiamo, il cielo si fa più plumbeo nel corso della mattinata ma il nostro umore è altissimo, andiamo a Saint Michel e siamo emozionatissimi!! Arriviamo a Pontorson, ultimo centro prima del monte e ci fermiamo a mangiare, altro ristorante per lavoratori: ottimo! Giungiamo finalmente alla meta verso le 15.00, il sole cerca di fare capolino tra le nuvole, la quantità di gente e di auto e camper presenti è indescrivibile, per fortuna abbiamo seguito l’esempio di altri tpc prima di noi e abbiamo prenotato una camera all’interno del monte per aver la possibilità di godercelo quando l’orda dei turisti se ne sarà andata… al parcheggio (per le auto costa 4 euro al giorno) annunciamo che dovremo alloggiare sul monte così ci indirizzano già ai posti auto sopra la diga, unico luogo che non viene inondato dall’alta marea. Scarichiamo la borsa (per comodità prima di lasciare l’hotel questa mattina abbiamo preparato un borsone unico con gli indumenti essenziali per il nostro pernottamento, mentre la valigia grande resterà in auto) e ci incamminiamo..C’è la coda…Non promette bene…Dopo circa 15 minuti arriviamo all’entrata…L’unica grande via che attraversa il monte trabocca di gente…Con pazienza ci lasciamo trascinare dalla folla fino all’ingresso del nostro hotel.

La camera è al terzo piano, fortuna che la mia valigia è restata in auto!! La vista dà direttamente sull’abbazia e si possono scorgere le persone che si inerpicano su per i gradini e i viottoli di Mont Saint Michel, sotto di noi il fiume di gente scorre. Per nulla invidiosi di esserne usciti lasciamo che il tempo passi in attesa che la gente diminuisca. Verso le 16.00 mettiamo in naso fuori dall’hotel e cominciamo a salire verso l’abbazia, i turisti sono ancora molti..Camminiamo lentamente, senza fretta né foga…Passiamo davanti alla biglietteria dell’abbazia: c’è la coda. Aspettiamo … occupiamo il tempo stando seduti su una panchina e osservando la baia sabbiosa per la bassa marea, cercando di immaginare come sarà più tardi quando il mare tornerà… verso le 17.00 riproviamo ad entrare nell’abbazia, stavolta ce la facciamo, anche se la gente all’interno è ancora tanta…Muniti di audioguida ci godiamo tutta la descrizione delle varie stanze, immaginando di vedere passeggiare qualche monaco lungo il chiostro silenzioso oppure di vederli seduti a tavola nell’immensa sala del refettorio… (noi abbiamo scelto di visitarla nel tardo pomeriggio, ma esiste anche una visita notturna, senz’altro più suggestiva e meno affollata) raggiungiamo la terrazza da dove la vista della baia è ancora più impressionante, poi finiamo la visita. Usciamo verso le 18.30 e aspettiamo…L’alta marea raggiungerà il picco verso le 20.30 ma lo spettacolo più emozionante è vederla salire. Troviamo un buco lungo le mura del monte dove inserirci, armati di fotocamera digitale…Finalmente comincia a vedersi qualcosa…In lontananza notiamo che là dove c’era la sabbia si comincia a notare un riverbero d’acqua…Alcuni escursionisti sono ancora a passeggio sulla spiaggia e già la motovedetta fa il giro della baia ad avvisare che la marea montante sta per arrivare. L’acqua si avvicina, copre le dune di sabbia, si alza prima nei torrenti e rigagnoli e poi sulle parti piane, onda dopo onda ricopre tutta la baia…Descriverlo non potrà mai rendere l’idea, vedere la marea montante coi propri occhi è l’unico modo per capire davvero la forza e la velocità dell’avanzamento (1m al secondo! Quasi come fossero dei cavalli al galoppo).

Torniamo in hotel, l’aria si è fatta più fresca quindi ci facciamo una doccia e ci mettiamo qualcosa di un po’ più pesante prima di andare a cena. Ceniamo nel ristorante del nostro albergo, munito di terrazza panoramica, con un piatto di cozze per me, ostriche per Emanuele e una omelette alla Mont Saint Michel (alta, con l’albume montato!): tutto buonissimo! Facciamo una passeggiata notturna tra i vicoli e le scalinate del monte, sono le 22.00 e la marea è scesa, si può uscire e noi ne approfittiamo per fare qualche foto suggestiva…Torniamo in hotel presto perché abbiamo intenzione di rivedere lo spettacolo della marea montante anche la mattina dopo.

Giorno 21 agosto.

Sveglia alle h.7.00, le campane che annunciano l’arrivo della marea già suonano, ci vestiamo in fretta e fuggiamo fuori per goderci l’alba e l’aria frizzante del mattino mentre osserviamo un fenomeno che per noi resta una magia! Con la luce soffusa è tutto ancora più particolare e…Romantico.

Infreddoliti e assonnati alle 8.30 raggiungiamo il nostro hotel per la colazione, facciamo le valigie e, nell’attesa che la marea si riabbassi, gironzoliamo tra i negozi di souvenirs. Alle 10.30 la folla è diventata insopportabile, segno che l’entrata è “asciutta”…È ora di andare! Percorrendo la strada costiera, riusciamo a scorgere ancora per un po’ in lontananza la sagoma del monte, ci assale un po’ di nostalgia ma la vacanza è ancora lunga e ancora tante cose belle ci attendono! Ci fermiamo a Cancale per il pranzo, un piccolo villaggio di pescatori molto pittoresco, non ha nulla di particolare ma se volete mangiare un ottimo piatto di cozze o di ostriche fresche a poco prezzo questo è il posto giusto! Nel primo pomeriggio raggiungiamo Dinard, altra cittadina di mare. Lasciamo le valigie in hotel, questa volta, su consiglio di altri tpc, ci serviamo della catena citohotel…Anche questa non è male. A Dinard c’è una bella passeggiata in riva al mare ma soprattutto una spiaggia che, con la bassa marea, diventa enorme!! Separata da un estuario si trova Saint Malo, al città dei corsari. La raggiungiamo con il battello (esiste anche la strada ma abbiamo letto che è molto trafficata ed i parcheggi sono difficili da trovare), che attracca proprio davanti alle mura della città vecchia. Gironzoliamo per le vie, percorriamo un tratto di ronda sulle mura e ci imbattiamo in un matrimonio celebrato nella cattedrale… ci fermiamo incuriositi a vedere l’arrivo in chiesa della sposa.

La particolarità è la vista panoramica sull’estuario e, ancora una volta, lo spettacolo della bassa marea…In fondo alla spiaggia è stata realizzata addirittura una piscina con massi presi dagli scogli che ovviamente si riempie con l’acqua del mare, c’è pure il trampolino! Inoltre la città è famosa per la tomba di Chateaubriand, la quale si trova su un promontorio a circa 100m dalle mura…Se volete visitarlo state attenti agli orari della marea altrimenti rimanete bloccati là per 6 ore! Mentre rientriamo col battello la marea sta salendo..Incredibile vedere la differenza del porto, prima le barche tutte in secca, con gli scafi scoperti, e ora già che galleggiano! Per la cena scegliamo un ristorante nella piazzetta proprio vicina al lungomare “chez ma pomme”, nouvelle cuisine ma non troppo esasperata, prezzi ragionevoli. Dopo cena ci avviamo per la classica passeggiata sul lungomare…Nessuno però ci aveva avvertito che verso le 20.00 l’alta marea ha ricoperto tutta la spiaggia e che le onde arrivano a lambire i tavolini dei bar! I bambini si divertono un mondo a sfidare gli spruzzi a bagnarli, mentre gli adulti osservano e vigilano.

Giorno 22 agosto.

Sveglia, colazione, chiacchierata con la padrona dell’hotel che ci fornisce anche di una cartina dettagliata per raggiungere Cap Frehel, promontorio a picco sull’oceano, a circa 20 km da Dinard. Scegliamo il percorso della costa. Prima però, essendo sabato, facciamo un giro al mercato, ci perdiamo via nell’osservare al merce esposta: le ostriche e gli altri frutti di mare, i granchi enormi ancora vivi, le verdure e tanto altro…Siamo talmente rapiti che non pensiamo di fare la spesa per un buon picinic così rimediamo in uno degli ultimi villaggi prima di Cap Frehel: sidro, salumi e l’immancabile baguette! Passiamo buona parte della giornata a bighellonare lungo la costa, il tempo non è buonissimo e vicino al faro tira un forte vento, ma è tutto molto suggestivo! h.15.30 torniamo a Dinard, intenzione: pucciare i piedi nell’oceano. Ci incamminiamo lungo la spiaggia asciutta per la bassa marea…Dopo circa un chilometro (!) desistiamo…Ma si può fare tutta questa strada solo per bagnare un po’ i piedi?! Torniamo indietro e ci sediamo un momento sulla sabbia a goderci il sole.

Alle 17.30 torniamo in hotel, ci cambiamo e riusciamo per l’aperitivo nella speranza di goderci nuovamente la marea montante..(mai contenti!) E’ troppo presto però, così verso le 19.30 andiamo a mangiare, stessa piazzetta ma ristorante diverso: cucina regionale e portate abbondanti. Dopocena ancora lo spettacolo delle onde.

Giorno 23 agosto.

Sveglia presto, colazione e via verso il sud della Bretagna. Tappa a Josselin, caratteristico paesino di 1000 anime con le case a traliccio e un bel castello, anche se visto solo da fuori.

Verso le 12.30 arriviamo a Carnac, villaggio sul golfo del Morbihan, famoso per i megaliti. Prima pensiamo la pancino: galette con chèvre e miele e poi con ratatouille in una tipica casa bretone che fa da créperie: ottime! Subito accanto alla créperie già si osservano i menhir…File immense di menhir posizionati secondo grandezza crescente. Come sono arrivati lì, chi ce li ha portati e soprattutto perché? Nessuno ancora lo sa, è un mistero che nessuno ancora ha svelato. Anche questo, oltre al loro numero, è il fascino di questi megaliti.

Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Vannes, cittadina distante circa 30 km, anche lei con le tipiche case a graticcio. Molto carina. Hotel sempre della catena citohotel, in una via un po’ decentrata ma a 15 minuti a piedi del porticciolo della città. Solito giro perlustrativo, è domenica e c’è una specie di gara con le barche, ma per noi è troppo tardi… finiamo il giro e poi ceniamo in un ristorante molto carino.

Giorno 24 agosto.

Sveglia presto, oggi tanta strada. Meta: Blois, nel cuore della valle della Loira! Arriviamo in città per pranzo, ci appropriamo della nostra stanza (siamo tornati in un Kyriad, il + brutto finora, devo dire) e andiamo a mangiare (solita sosta con gli operai).

Il pomeriggio viene dedicato alla visita del Castello. Il castello di Blois è uno dei pochi situato in centro, gli altri sono tutti in campagna e hanno grandiosi parchi, tuttavia ha la particolarità di essere stato costruito in epoche diverse da diversi personaggi illustri. Arrivati nel cortile centrale infatti possiamo osservare 4 stili: lo stile medievale, il gotico fiammeggiante, il neoclassico e il rinascimentale. Prendiamo l’audioguida, perché ci sembra di godere di più la visita.

Facciamo un giro per il centro della cittadina, che a dir la verità non è così eccezionale, e senza tornare in hotel prendiamo un aperitivo in attesa della cena. Il ristorante è uno di quelli consigliato dalla guida: piccolo, carino e si mangia anche molto bene. Spendiamo un po’ + del solito perché i piatti sono particolari, quasi una nouvelle cuisine, ma restiamo soddisfatti, tanto che ci torneremo anche la sera successiva.

In effetti Blois è stato il nostro “campo base” per la regione dei castelli, il nostro punto di partenza per 2 notti. I castelli da noi scelti, oltre a quello in città, sono stati decisi in base alle esperienze fatte dagli altri tpc e al nostro gusto personale, perciò, oltre a quello di Blois, il primo giorno abbiamo visitato Chambord e Chiverny, mentre il secondo giorno Chenonceaux e il Clos-Lucé, la casa di Leonardo da Vinci. Ci siamo concessi per tutti il giusto tempo (circa mezza giornata ciascuno) in modo da gustarceli bene, tenendo anche conto dell’investimento del biglietto, che non era proprio a buon mercato.

Giorno 25 agosto Mattina a Chambord, il + famoso e mastodontico. Bellissimo!! Purtroppo la giornata è uggiosa ma il castello non perde il suo fascino: parco immenso che funge da riserva di caccia e la mitica scala a doppia elica progettata da Leonardo. Anche qui vale la pena prendere l’audioguida.

Pranzo al bar del castello, per fortuna a prezzi modici se ci si accontenta di uno spuntino.

Pomeriggio a Cheverny, il castello dei fumetti di Tin-Tin. Castello ancora abitato da una famiglia di marchesi, quindi ancora completamente e riccamente arredato. La particolarità simpatica anche per i + piccoli è la presenza di circa 100 cani da caccia razza tricolore che vengono allevati nel giardino del castello e che sono dolcissimi e bellissimi da vedere.

Giorno 26 agosto Mattina a Chenonceaux, il castello delle donne, in quanto sempre le donne ne sono state le proprietarie, tra le altre Caterina de’ Medici. La particolarità è la sua struttura, fatta ad archi sul fiume Cher, ma non possiamo tralasciare anche i giardini progettati da due delle sue storiche proprietarie. Anche questo è arredato (assolutamente da vedere sono le cucine che scendono quasi a livello del fiume) e la galleria che sovrasta le arcate ospita spesso delle mostre d’arte.

Pranzo al self-service del castello e pomeriggio a Clos-Lucé. Il castello di Clos-Lucé è stata la dimora degli ultimi anni di vita di Leonardo da Vinci e raccoglie, sia all’interno che all’esterno, alcune delle sua famose invenzioni (quelle in giardino sono quasi a grandezza naturale e si possono anche provare!). Interessante quindi, oltre a visitare le stanze in cui è vissuto Leonardo e conoscere il suo modo di vita, anche “esplorare” la sua mente geniale attraverso le sue invenzioni nonché scoprire che molte delle cose che usiamo oggi, anche le + banali, sono state già in qualche modo “pensate” da lui! Giorno 27 agosto Giornata di viaggio. Partendo da Blois attraversiamo praticamente tutta la Francia per arrivare ormai a pomeriggio inoltrato a Grenoble. Il caldo è soffocante così ci rifugiamo in hotel (anche questo un Kyriad, con aria condizionata e pulito) ci riposiamo e usciamo un’ora prima di cena per fare un piccolo giro della città. Grenoble è una grande città trafficata e ci rendiamo conto subito che girarla in auto è molto difficile. Praticamente la nostra ora se ne va mentre tentiamo di capire dove parcheggiare! Facciamo due passi e cerchiamo il ristorante consigliato dalla guida: nouvelle cuisine pura in un piccolo locale arredato in modo molto alternativo; proprietario simpatico e cibo buonissimo! Giorno 28 agosto Partenza alla volta dell’Italia passando per Briançon, piccola cittadina abbarbicata sulle montagne a 20 km dal nostro confine: facciamo un breve giro, pranziamo e poi verso casa salutando la Francia, stanchi ma estremamente contenti delle esperienze vissute e delle bellezze ammirate. Ne verranno fuori ottimi spunti per i quadri del mio tesoro! Forse è superfluo ma lascio alcuni consigli per i futuri tpc: -Abbigliamento vario perché il clima è molto variabile e poco prevedibile, noi avevamo sempre la tv in camera e guardavamo sempre le previsioni del tempo mentre ci preparavamo la mattina o la sera -Borsone piccolo con il necessario per la notte a Mont St. Michel; se decidete di andarci ricordate di consultare il sito ufficiale per verificare il coefficiente di marea ed essere presenti nel giorno giusto (coefficiente alto) -Ordinate sempre acqua e vino sempre in caraffa perché costano meno -Se vi piacciono scegliete i piatti del giorno che vi fanno risparmiare e se non siete schizzinosi e avete dimestichezza col francese optate per i ristoranti meno turistici -Quando vi è possibile scegliete le statali al posto delle autostrade, che sono piuttosto costose e piene di traffico soprattutto attorno alle grandi città; le strade statali sono anche + panoramiche -siate viaggiatori..Non turisti! ciao e buon viaggio Supercarol



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