I Mercatini di Natale!
Il viaggio è lungo ma non estenuante. Abbiamo qualche giorno in più di ferie così decidiamo di fermarci per una notte a Firenze, tanto è di strada e noi ormai li siamo di casa.
La mattina presto rimontiamo in macchina, cornetti e caffè, qualche dolce per stuzzicare, aria calda accesa, musiche natalizie (odiose) in sottofondo e l’autostrada a farci da sentiero.
Arriviamo a Bolzano e il nostro primo incontro con un Trentino non è proprio entusiasmante. Il casellante ci parla in tedesco e noi non ci capiamo niente.
Paghiamo, lo salutiamo in modo garbato, ma non vi nascondiamo che avremmo voluto tirargli un pugno.
“Sei in Italia bello non in Germania”.
Leggermente stanchi ci dirigiamo verso l’albergo. La prenotazione ci è stata fatta da una nostra amica che abita a Bolzano. La signora dell’albergo è abbastanza gentile, ma anche lei parla soltanto tedesco. Rimaniamo ancora più perplessi ma ci adeguiamo. Alla fine paghiamo davvero poco per un albergo carino e pulitissimo.
BOLZANO: La sera ci dirigiamo subito verso il centro di Bolzano con la nostra amica e la sua piccola figlioletta.
Il marito possiede una delle tante bancarelle che riempiono il vasto mercatino.
Appena arrivati ci dimentichiamo del brutto impatto iniziale e ci facciamo coinvolgere dall’atmosfera natalizia che incombe su di noi. Le bancarelle sono fantastiche, ognuna è diversa dall’altra, ognuna ha la sua personalità. Intorno a noi la gente intona canti natalizi, qualcuno strimpella con la chitarra, altri vestiti da babbo natale ci passano accanto e per un attimo sembra di essere in un altro mondo.
Ad un certo punto veniamo attratti da un odore pungente e cattivo ma allo stesso tempo troppo invitante per starne alla larga. Come segugi seguiamo la malsana esalazione che ci porta all’interno di un grosso portone. All’interno sotto i pini pieni di luci vi è gente stipata ovunque e ognuno di loro stringe in mano un bicchiere fumante. La bevanda che stanno gustando è il vin brulé, una bevanda calda a base di vino rosso, zucchero e spezie. Lo assaggiamo ma il sapore troppo forte ci disgusta. Credo che sia solo una questione di abitudine a quel tipo di bevanda.
Torniamo di nuovo sui nostri passi e tra dolci e musichette facciamo scivolare via la prima serata.
Voto 3/5 VIPITENO: Il mattino seguente cerchiamo inutilmente un bar con colazione italiana. Purtroppo ne usciamo sconfitti. All’interno dei bar alle dieci del mattino servono solo alcolici. Rammaricati ci portiamo verso la nostra seconda tappa da soli, senza la nostra cara amica.
Vipiteno è il mercatino di Natale per eccellenza. L’atmosfera è magica, la gente (finalmente) è colloquiale e persino simpatica. Ci consigliano e ci guidano nella nostra passeggiata.
Al centro della piazza si erge un piccolo teatrino dove i musicisti del luogo si esibiscono. Il tutto sempre con un unico filo conduttore, il Natale.
A pranzo, dopo averci fatto consigliare da una signora del posto davvero gentile, ci portiamo in un piccolo ristopub dove servono dei panini con lo speck davvero buoni.
Scaldati da un po’ di vino usciamo di nuovo verso il mercatino e dopo aver fatto scorte di strudel ci portiamo verso la terza tappa.
Voto 4/5 MERANO: Un consiglio per arrivare a Merano da Vipiteno non fate mai il passo Giovo, ma prendete l’autostrada, anche se allungate di qualche chilometro. Noi purtroppo ci siamo imbattuti su questa montagna e per poco (senza catene, da idioti me ne rendo conto) ci rimanevamo. Non ve lo auguro per niente, con i cellulari che non hanno linea e il valico che alle 17.30 chiude non è una bella sensazione.
Comunque a Merano ci siamo arrivati, altrimenti non eravamo qui ad annoiarvi. Il posto è splendido e sulle sponde di un piccolo fiume (il Passirio) sorge il nostro terzo mercatino.
Le bancarelle qui sono leggermente più standard e un non so che di già visto inizia a impossessarsi di noi, niente di fastidioso a dir la verità.
Entriamo in un piccolo bar e per scaldarci ordiniamo un ottimo tè. Lo sorseggiamo lentamente mentre all’esterno vediamo la gente che si accalca sempre più.
Merano è stato il mercatino con più folla. La gente assiepata di fronte ai banchetti ne era davvero tanta. Ma noi non ci scoraggiamo. Compriamo, compriamo, compriamo.
Alla fine della giornata torniamo in albergo allegramente distrutti.
In autostrada.
Voto 3/5 BRUNICO: Il mercatino più lontano da noi e forse anche quello più monotono. I pochi banchetti e la poca gente non ci hanno fatto assaporare la stessa atmosfera degli altri mercatini.
D’altro canto abbiamo assaggiato un buon panino con wurstel e crauti e siamo rimasti piacevolmente incantati dalle facciate dei palazzi. Finemente colorati e impreziositi da varie scritte.
Voto 2/5 BRESSANONE: Nel pomeriggio ci siamo dirottati verso l’ultimo mercatino. Uno dei più pubblicizzati tra i cinque e probabilmente a ragion veduta.
Il mercatino di Bressanone si concentra tutto in una grande piazza. I banchetti sono dei piccoli musei natalizi. Pieni di palline colorate, di campane, di addobbi. Intorno musicisti con strani strumenti a fiato c’immergono in un clima festoso e malinconico allo stesso momento.
Dopo aver affondato i nostri denti in una mela caramellata abbiamo fatto ritorno all’albergo.
Voto 3/5 La mattina seguente ci siamo messi in macchina e dopo aver salutato la nostra amica ci siamo diretti verso casa. Sapendo di aver vissuto un’esperienza indubbiamente diversa, ma che difficilmente rifaremo. Tra Vipiteno che rimane la nostra preferita e Bressanone che rimane la più tipica vi consigliamo un fine settimana all’insegna di luci, musiche e addobbi natalizi in questa terra che non sa ne di Germania e ne d’Italia. Voto finale 3/5 Quando: Periodo natalizio Durata: Fine Settimana Viaggio: Auto Costo a persona: 120 Euro Albergo: Hotel Garni Midl