canali e tulipani
Gli alberghi di Amsterdam sono mediamente di buon livello. Dopo anni di bettole e albergacci, noi ci siamo regalati un albergo di gran classe: il Pulitzer, Prinsengracht nn°315-331 sul. Si tratta di una serie di antichi edifici affacciati su uno dei canali più belli di Amsterdam, uniti tra loro in una affascinate teoria di corridoi, saloni, scale, giardini e cortili. La direzione dell’hotel stessa invita la clientela ad esplorarlo e scoprirne ogni segreto, e noi non ci siamo fatti pregare. La nostra stanza era ubicata all’ultimo piano dell’edificio principale; aveva il simpatico aspetto di una vecchia mansarda ristrutturata e dotata di tutti i confort. Nel sottotetto c’era il troncone di una vecchia tubazione in rame lasciata a conferire un tocco di grande originalità ed eleganza. Il letto era incredibilmente soffice; dotato di un caldissimo e spesso piumino d’oca e doppi cuscini giganti, anch’essi di piume d’oca, ci ha offerto un confort davvero fantastico. Il bagno era un po’piccolo ma molto elegante, con vasca da bagno in ceramica olandese decorata con motivi floreali color prugna. E’ con grande emozione che dalla nostra stanza, ad intervalli regolari, ascoltavamo i rintocchi delle campane della vicina West Kerk, gli stessi rintocchi che accompagnavano le giornate e le notti della famiglia Frank, nascosta durante gli anni dell’occupazione nazista nella casa poco distante da qui, sul Prinsengracht. Una cosa che merita di essere fatta ad Amsterdam è sicuramente un giro in barca nei canali. Gi imbarchi sono nella zona della stazione, nella Nieuwe Zijde. E’ possibile così ammirare, comodamente e da una prospettiva privilegiata, la gran parte dei canali della cerchia più interna fino a quella più esterna, dove si fondono le acque salmastre a quelle del fiume Amstel, in un’atmosfera unica fatta di ponti fissi e mobili, Houseboat, antiche chiese, torri e palazzi dall’architettura stravagante. La visita è arricchita da un commento in varie lingue in sequenza (di solito, inglese,francese e spagnolo), che illustra i ponti e gli edifici storici principali.
Il punto nevralgico della città è la meravigliosa Piazza Dam. Subito riconoscibile l’obelisco con i due Leoni di pietra, monumento dedicato ai caduti della seconda guerra mondiale. Sulla piazza, si affacciano,il Koninklijk Paleis (il palazzo Reale), sopra i grandi magazzini Peek & Cloppenburg il museo delle statue di cera di Madame Tussad e la l’interminabile fila di adolescenti in coda per l’ingresso. Ad angolo di Piazza Dam c’è la meravigliosa Nieuwe Kerk, la Chiesa nuova, risalente al XIV secolo, dove si può respirare un’atmosfera di grande austerità. E’ in questa chiesa che dal 1800 avvengono le incoronazioni. Sulla piazza si affacciano alcuni eleganti e frequentatissimi caffè, dove sostare a bere qualcosa e confondersi tra persone di tutte le etnie e nazionalità. Sempre in piazza Dam c’è un elegante palazzo, sede di un bellissimo ed attrezzatissimo centro commerciale, De Bijenkorf, dove poter anche mangiare o bere qualcosa (all’ultimo piano vi sono diversi ristoranti e bar). Partendo da piazza Dam si possono visitare, tranquillamente anche a piedi, la Oude Zijde, la Nieuwe Zijde che costituiscono approssimativamente il nucleo medioevale della città, quando Amsterdam era una piccola cittadina alla foce del fiume Amstel dedita al commercio ed all’essiccazione delle aringhe. Da vedere: la Oude Kerk (la chiesa vecchia); la Zuider Kerk con il suo caratteristico campanile; il cd. Red light district (il quartiere a luci rosse), vivacissimo anche di giorno, sul Oud zijd Voorburgwal; il Waag unica porta medioevale rimasta, un tempo dogana e luogo di esecuzioni capitali, oggi ospita un ristorante; la casa Atelier di Rembrandt, assolutamente da non perdere; il Museo Ebraico e la sinagoga Portoghese, illuminata da più di mille candele; il Begijnhof, il caratteristico quartiere delle “beghine”, una confraternita cattolica di donne che, sebbene non avessero preso i voti, vivevano come in un ordine monastico. Qui si respira ancora un aria da ritiro spirituale. Nella parte meridionale della piazza, c’è la chiesa Inglese e al n°34 la Het Houten Huis che risulta essere l’edificio più antico di Amsterdam (1420) , una casa di legno con la base bianca e lo sviluppo verticale in colore scuro. L’ingresso più suggestivo al Begijnhof è la porticina di legno sulla Spui Stracht.
Accanto al quartiere della Oude Zijde, vi è una vasta denominata Plantage, la piantagione. Nel XVII secolo questa era un’area verde al di la delle mura cittadine dove gli abitanti trascorrevano il loro tempo libero. Qui si può visitare lo Zoo, l’Orto Botanico e lo Scheepvaartmuseum (il museo Marittimo olandese). Ex arsenale della marina, è un imponente edificio sulla darsena, chiuso per ristrutturazione quando ci siamo stati noi. In zona, si può visitare uno dei pochi mulini a vento rimasti in città, il Mulino De Goyer. Lo si vede in lontananza già dal piazzale antistante lo Scheepvaartmuseum.
Ad Amsterdam, non si può mancare di vistare la Casa di Anna Frank, in realtà la fabbrica del padre di Anna, Otto, dove l’autrice del celebre diario rimase nascosta con la sua ed un’altra famiglia. Si trova al n°267 del Prinsengracht, poco oltre la Westerkerk, nella cerchia dei canali ovest. Poco oltre, girando a sinistra si può percorrere l’Egelantiersgracht, un canale fiancheggiato da alberi che offre stupendi scorci, con i suoi ponti e le caratteristiche Houseboat.
Gli olandesi hanno il culto della musealità, ci sono musei dedicati ad ogni genere di cose,anche le più stravaganti. Tra i tanti, imperdibili sono il Museo Van Gogh e il Rijksmuseum. In inverno, appena fuori del Rijksmuseum, c’è un area attrezzata per pattinare sul ghiaccio e scaldarsi con qualche frittella bollente.
Amsterdam è anche conosciuta per il suo mercato dei fiori sull’acqua, il Bloemenmarkt, al confine tra la cerchia dei canali est e la cerchia dei canali centrale, sul Singel vicino alla bellissima Torre Munttoren. Si possono comprare a buon mercato bulbi e semi di ogni fiore, oltre i famosi tulipani (prodotti in ogni varietà e colore). Se acquistate i bulbi di tulipano, interrateli il prima possibile al vostro ritorno, seguendo le indicazioni che vi daranno al mercato.
La mia venuta ad Amsterdam aveva una ragione speciale e personale: la visita ad una celebre galleria d’arte, la krikhart gallery sulla Spui, dove negli anni 80 due miei prozii avevano esposto quadri e disegni. Dell’evento fu girato un film di produzione franco olandese. Non è difficile trovare la strada, ma la numero civico non c’è più la galleria del film ma un centro di estetica. Chiedo in un attigua libreria, se ricordassero la galleria e se si fosse eventualmente trasferita in altra sede. La proprietaria ricorda perfettamente la galleria ma mi dice che sono ormai molti anni che non c’è più; le risulta che ora sia a Rotterdam.
L’ultimo giorno di viaggio, abbiamo deciso di andare a visitare Hoorn, un paesino a nord di Amsterdam. Hoorn era una delle grandi città marinare del cd. “secolo d’oro”. Paese natale di grandi navigatori come Abel Tasman, Willem Schouten che battezzò la punta estrema del Sudamerica col nome di Capo Hoorn, in omaggio alla sua città. Ad Hoorn si arriva comodamente in treno. In città, si respira l’aria dei fasti che furono. Una passeggiata al porto ha pienamente legittimato quanto letto sulla grande vocazione marinara di questo paese. Il canale del porto, semighiacciato è ingombro di tantissimi velieri tirati a lucido e con la coperta spolverata di neve. Anche qui ad Hoorn, case sull’acqua con l’immancabile barca ormeggiata di fianco. Il nostro viaggio si è concluso qui, in questo struggente e gelido porto del nord. L’indomani siamo tornati in Italia con un volo KLM. Speriamo che il nostro racconto possa piacere e soprattutto che altri viaggiatori possano trarne degli spunti utili.