Capodanno in marocco
Abbigliamento: portarsi di tutto: magliette , cappello e occhiali da sole come se fosse estate ma anche giaccone e sciarpa come se fosse : soprattutto nel deserto le escursioni termiche sono incredibili. Noi eravamo in due (Gianluca e Matteo), e siamo stati 10 giorni in marocco, facendo il capodanno lì. Con la guida Rough Guide e i diari di turisti per caso ce la siamo cavata benissimo! Non sembra un paese particolarmente pericoloso ma forse per due ragazze sarebbe stato diverso. Non aspettatevi grandi feste per l’ultimo dell’anno: non è una festa particolarmente vissuta in Marocco. Le uniche eccezioni erano le discoteche per turisti, ma che si va in Marocco per fare l’ultimo in discoteca? Bhuuuuu!!! Vi scriviamo il nostro viaggio nella valle del Draa e la città di Essaouira, tappa per tappa, gli alberghi trovati e le cose che ci sono piaciute di più.
1 Da Casablanca a Marrakech a Ouarzazate.
Dall’aeroporto di Casablanca si prende il treno (circa 45 min di viaggio) per la stazione centrale di Casablanca, Casa Voyageur; da lì c’è una linea che in tre ore porta a Marrakech. Le ferrovie marocchine sono un po’ sgarrupate, il nostro treno ha fatto 3 ore di ritardo ma i marocchini non sembravano particolarmente turbati da questo evento… A Marrakesh, visto che la nostra guida era vecchia di 10 anni (che furbata, vero?) e con i numeri di telefono sbagliati, ci siamo accodati ad un gruppo di Pesaro conosciuto sul treno che aveva prenotato all’ hotel Jiddi, in Arset ihri Rue, che non vi consigliamo: camere piccole, polverose e la colazione non era niente di che, una notte ci è costata 350 dh. Marrakech è una citta bellissima ma non l’abbiamo visitata per niente: ci siamo subito accorti che non volevamo città ma spazi aperti e natura e quindi siamo partiti per Ouarzazate, la porta del deserto! Siamo andati alla Gare Routiere (si chiamano così le stazioni degli autobus che fanno lunghe percorrenze, da una città all’altra). Strada facendo ci aggancia da un passante che per farci da guida fino alla Gare si è preso 10 dh, arriviamo alla banchina del nostro autobus e saliamo (ci sono parecchie compagnie private di autobus che portano dappertutto in Marocco, hanno orari e tariffe differenti, la più chic è la CTM ed è la più cara, le altre, di seconda classe, più scomode ma decisamente più autentiche); aspettando di partire salgono e scendono almeno 15 persone che provano a venderti di tutto: biglietti da visita di un dentista, oli balsamici miracolosi,libretti di preghiere, pantofole, dolci fatti in casa, persone disabili che cantano forse la loro storia per chiedere la carità… di tutto di più! Consigliamo di fare questa tratta perché si attraversa la catena dell’Atlante ed il paesaggio dell’atlante è uno spettacolo!! Chi sceglie di affittare una macchina si può fermare dove vuole e ammirare i paesaggi, ma attenzione, sono strade insidiosissime, piene di tornanti a gomito.
Arriviamo dopo 6 ore ad Ourzazate e ci fermiamo all’hotel Al Waha, dietro la gare routiere: per una camera essenziale con bagno e doccia in camera paghiamo 120 dh. Si cena nel ristorante dell’albergo, niente di che.
2. Da Ouarzazate, visitando la valle del draa fino a m’hamid in macchina.
Ouarzazate non è malaccio: consigliamo la visita al mercato, dove si compra a prezzi decenti, contrattando ovviamente, e non trascurate i datteri e la frutta secca: semplicemente fantastici! Facciamo scorta di acqua e datteri e affittiamo una macchina all’agenzia Week End Car, avenue Mohammed V, tel: 044882880. Parlano inglese e francese e sono stati molto disponibili, soprattutto al ritorno quando arrivando tardi l’agenzia era chiusa: ci sono venuti a prendere accompagnandoci all’autobus , non facendo caso all’ammaccatura della macchina fatta durante il viaggio (“ce n’est pas grave”). Affittare una macchina per 3 giorni costa 1050 dh più una cauzione di 7000 dh con carta di credito che ci ha restituito tutta, nonostante l’ammaccatura.
Inizia un viaggio favoloso, attraversiamo passi montani che sembrano i canyon americani, costeggiamo la valle del fiume Draa piena di oasi verdissime, sullo sfondo le rocce arancioni delle montagne e il blu del cielo. Ci fermiamo dopo Agdz, c’è una deviazione sulla sinistra dopo qualche chilometro, per visitare la Ksour di Tamnougalte. Posteggiamo la macchina nello spiazzo prima del paese e ci viene incontro la guida Abdù (non si scelgono le guide, è lei che ti accalappia per offrirti una visita, senza la guida tante cose non si vedrebbero nemmeno!) e decidiamo di visitare la Ksour per 100 dh. Una bella visita, tra le oasi e le dhiar del paese, quasi quasi ci fermeremmo pure a cena e a dormire nella dhiar della sua famiglia per poi fare gite con gli asini la mattina nelle montagne… certo ad avere più tempo, perché no? Ma abbiamo voglia di dune e di deserto che è ancora lontano… così salutiamo la Abdù (tel 0653641511 , www.Tamnougate.Com ) e proseguiamo fino a Zagora.
A Zagora veniamo presi letteralmente d’assalto da ragazzini in motorino che ci convincono-costringono a seguirli per vedere il loro albergo, Roses de Sable. L’albergo è spartano, per 120 dh abbiamo una camera con bagno e doccia in camera. Non è nella via principale, è silenzioso. Una visita alla città, brutta forte, e al mercato, con prezzi molto convenienti dove stranamente non sono così insistenti come nella via principale. In giro per le strade quasi solo uomini, le poche donne velatissime e tutte intabarrate. Ceniamo al bar ristorante Le Pacha, porzioni buone. Non perdetevi i dolci di Zagora nelle varie Patisserie della via, ottimi! Consigliamo anche di visitare la parte di Zagora al di là del fiume lungo la strada per M’hamid, ci sono delle vecchie Ksar malandate ma molto suggestive, e nessun acchiappa turista.
La strada verso M’hamid da Zagora in poi diventa ad una corsia, di solito sei tu che ti sposti per far passare l’altro, vige la legge del più grosso e di fronte ad un camion…
La bella Tamegroute, lungo il percorso, che tutti dicono essere imperdibile, a noi non è piaciuta. Dipende dalla guida che ti si propone: la nostra si è limitata a farci vedere due o tre gallerie al pian terreno (di farci vedere le gallerie sotterranee non se n’è parlato proprio nonostante glielo chiedessimo ci diceva che quel giorno non erano accessibili, mha… per poi portarci nel negozio di ceramiche del cugino e provare a venderci di tutto, oddiooo!!!) Invece fuori dalla città vecchia ci aspetta una sorpresa: è giorno di mercato, di suk, ed è incredibile vedere le bancarelle improvvisate con le tende che vendono di tutto, ma proprio di tutto, dalle teste delle capre agli abiti da sposa marocchini fino alle spezie del deserto con il vecchio berbero che ti guarda e ti fa la tisana su misura (a me ne ha fatto una: speriamo bene…) Da Zagora a m’hamid si viaggia su una sola corsia, come detto prima. Si arriva a M’hamid, dove ci aspetta la solita invasione di tour operator di strada, e alloggiamo nell’albergo Kasba hotel, a destra prima di entrare in paese, una sorta di corte con capanne in stile marocchino di paglia e argilla, molto comode e suggestive, per una notte chiedono 100dh. Degno di nota in paese, alla fine della strada sulla piazza il “snack cafè restaurante”, la tajine è deliziosa! Attenzione però a non essere abbordati dalla guida Abdulà (si chiamano tutte Abdulà le guide? Parrebbe di sì!) che si aggira sornione tra i tavolini e ti offre gite turistiche tra le dune… gite misere per il prezzo che chiede (intorno ai 1000dh a quella cifra si trovano anche offerte di gite di una notte fuori nel deserto), cioè tre ore in jeep per andare e tornare dalle prime dune alte. Le dune meritano un discorso a sé: sono belle, anzi bellissime, ma purtroppo il contesto fatto di tende per turisti come nei campeggi, motocross rumorosissimi a tutta birra, tuareg che ti inseguono per farsi fotografare, ed ecco che le dune perdono di poesia!! In realtà, andandoci in inverno ci si può permettere di passeggiare in pieno pomeriggio perché è caldo come se da noi fosse maggio o giugno, cioè sostenibile; basta uscire dal paese che c’è il deserto e dopo un po’ si incontrano le prime dune. Attenzione semmai a calcolare il tempo per il ritorno, perché diventa buio e freddo in un attimo! Inoltre tornando da M’ahmid sulla strada, all’altezza del paletto che segnala 82 km da Zagora, a destra (a sinistra ci sono le oasi) dopo qualche minuto di cammino si incontrano delle dune alte di sabbia, alcune con alberi di tamarindo in cima, altre no, e sono completamente “deserte”… 3. Il ritorno: da M’hamid a Ouazazate per prendere l’autobus verso Essaouira. Torniamo ad Ouazazate in macchina mettendoci circa 8 ore. Ce la prendiamo mooolto comoda, fermandoci dove ci piace, ksar semi abbandonate ma molto belle, panorami mozzafiato che vedi passeggiando nelle oasi di palme. Sono un flash le oasi, praticamente dei boschi di palme dove raccogli i datteri dagli alberi e sei circondato da uccelli colorati!! Arriviamo a sera in paese, consegniamo la macchina e prendiamo il bus. Facciamo un viaggio notturno fino ad Agadir, da lì c’è una coincidenza per Essaouira. (coincidenza è un termine relativo, avremmo dovuto aspettare un’ora e invece le ore sono diventate tre!).
Nelle Gare Routiere delle corriere funziona più o meno così: ci sono parecchie vetrine dentro l’edificio, praticamente ogni agenzia ne ha una dove sono indicati gli orari e le destinazioni, che i commessi strillano in continuazione, probabilmente per chi non sa leggere. Quindi le Gare sono chiassosissime, a qualunque ora.. Il viaggio che già si preannunciava avventuroso, è nei fatti un delirio: gente dappertutto, seduta o sdraiata anche nel corridio tra i sedili, neonati che frignano e quando a un certo punto comincia a piovere, mi accorgo che il mio finestrino è rotto ed entra acqua! Tutto bagnato… ma non volevo il viaggio avventuroso? Et voilà! L’attesa per la corriera verso Essaouira la passiamo per terra dormendo… poi, come partiamo da Egadir poco dopo si inizia a vedere l’oceano, e l’oceano africano è bellissimo! 4 ore di autobus ci portano ad Essaouira. Come al solito veniamo agganciati, questa volta è una signora che prima ci fa vedere una stanza ma che a noi non piace, quindi ce ne fa vedere un’altra e dopo la solita contrattazione sceneggiata contrattiamo il prezzo: 400 dh per due notti.
La riad (www.Riad-aanbra.Com) in Rue Kowait 31, tel 0524474850 è davvero bella, con una terrazza che si affaccia sull’oceano, da paura!! È fantastico fare colazione sul terrazzo guardando l’oceano! Restiamo ad Essaouira per il capodanno: buon anno da Essaouira, città decadente, un po’ malinconica un po’ hippy, ipnotica.
Consigliamo di andare a mangiare il pesce nei chioschetti vicino al porto (non fermatevi al primo, quelli in centro sono migliori) e di fare acquisti fuori dalle mura, la medina è praticamente una boutique unica con prezzi alti pro turista. Per curiosità andiamo a vedere la spiaggia a destra di Essaouira, cioè non quella del porto, dei surfisti e dei turisti, passando per una zona della medina poco turistica e… ok, non è tutto oro quello che luccica: anche ad Essaouira ci sono case che crollano, tossici, spaccio pesante, ecc ecc.
4. Da Essaouira a Casablanca.
7 ore di pulman con la fighetta compagnia CTM per arrivare a Casablanca. Il viaggio è noioso, tutto in pianura, monotono e ripetitivo. Degno di nota il pranzo fatto durante la sosta in uno spiazzo dove c’è una trattoria: lì mangiamo la migliore Tajine di tutto il marocco, fantastica, ottima e abbondante. Anche se il prezzo di 160dh è alto (chiedere sempre prima il prezzo del cibo quando non è esposto, dopo potrebbero chiederti di tutto..), anche se poi vediamo il ristoratore dare la mazzetta all’autista e ti senti un perfetto imbecille, quella tajina meritava proprio! A Casablanca scendiamo dall’autobus e cercando tra i tanti alberghi della zona vicino alla gare routiere scegliamo il “Mon Reve”, in rue Chaouia, 200dh a notte e la camera non è male, con una bella vista sul Marchè Central. Casablanca ci sorprende: pensavamo ad una città moderna ed anonima e invece ha un fascino tutto suo, particolare: è una metropoli del sud, quindi sporca e caotica ma quel mix di arabo e art decò francese la rende unica: una Parigi africana abbandonata a se stessa (come in effetti è stato), tutte le case bianche (casa-blanca), piena di locali aperti la sera, viene proprio voglia di girarla… Non perdetevi i bei palazzi art decò della zona vicino al marchè central e la medina vecchia, che rispetto a quella di Essaouira è più grande, più caotica e verace.
Di fronte al nostro albergo c’è il locale “snack amine adam”, che fa un fritto misto di pesce ottimo! Si gira tranquillamente per Casablanca usando i petit taxi, che sono taxi very economici e very sgarrupati, di solito rossi con la scritta sul portapacchi “petit taxi”. Si chiamano per alzata di mano e quando si sale dentro assicuratevi che il tassista inserisca il tassametro prima di partire, come abbiamo fatto noi quando alle 4 di notte il tassista ci ha caricati, ahimè, per andare alla stazione dei treni e da un treno fino all’aeroporto… Arrivederci Marocco! Per qualunque info scrivete pure: gianluca_pesciolino@yahoo.It