Al servizio segreto del Piz Gloria

"Ricordava una Stube tirolese, con un camino di pietra completo di ceppi che scoppiettavano e lampadari a ruota di carro con candele elettriche rosse. C'erano anche molti oggetti in ferro battuto: bracci per lampade a muro, portacenere, lampade da tavolo e lo stesso banco del bar era rallegrato da bandierine e da bottigliette di liquore in...
Scritto da: marcodonna
al servizio segreto del piz gloria
Partenza il: 06/12/2008
Ritorno il: 09/12/2008
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
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“Ricordava una Stube tirolese, con un camino di pietra completo di ceppi che scoppiettavano e lampadari a ruota di carro con candele elettriche rosse. C’erano anche molti oggetti in ferro battuto: bracci per lampade a muro, portacenere, lampade da tavolo e lo stesso banco del bar era rallegrato da bandierine e da bottigliette di liquore in miniatura. Una piacevole melodia di cetra tirolese usciva da un altoparlante nascosto. Quello non era, pensò Bond, un posto dove si potesse sbronzare seriamente.”

La vivace prosa di Ian Fleming è quanto ci vuole per descrivere un posto che non sarebbe dovuto esistere. Una costruzione nata nella fervida mente dell’autore scozzese per ospitare il covo del fondatore della Spectre e dieci splendide e potenzialmente letali giovani ragazze.

Ian Fleming pensa il Piz Gloria nel 1963 tra le pagine del romanzo “Al servizio segreto di sua Maestà”. James Bond, l’eroe dei suoi romanzi, raggiunge questa imponente costruzione a circa 3.000 metri di altezza “nel gruppo Languard, in qualche punto al disopra di Pontresina, nell’Engadina”. Quando fugge con gli sci, inseguito dai cattivi, scende fino a Samedan, il che fa pensare una possibile discesa dalle vallate del Roseg.

Questa zona in realtà non ha costruzioni tali da poter soddisfare le descrizioni del secondo romanzo della trilogia Spectre e la EON, casa produttrice della saga cinematografica, nel 1968 la sorvola più volte per trovare qualcosa di adatto. Ma il risultato sembra essere vano. Il Piz Gloria è una costruzione fantastica che non esiste nel mondo reale. O forse non è così… Fin dalla fine del XIX secolo esistono progetti per costruire una stazione ferroviaria sullo Schilthorn, la vetta che sovrasta Mürren, meta di esperti scalatori. Nei primi anni Sessanta prende il via il progetto di costruire una funivia che arrivi sulla sommità a 2.971 metri. Il progetto incontra numerose difficoltà tecniche ed economiche che sono risolte grazie alla passione con cui è seguito da Ernst Feuz. Nel 1967 apre l’ultimo tratto di funivia ma il geniale ideatore del progetto ha un sogno ancora più grande: rendere l’esperienza del visitatore unica grazie ad un ristorante il cui solaio ruoti attorno all’asse centrale, per godere di tutto il meraviglioso paesaggio che spazia dal vicino Jungfrau al lontano Monte Bianco. Si tratta di un progetto molto costoso. La difficoltà di costruire ad un’altitudine così elevata, rischia di farlo naufragare proprio per ragioni economiche.

Nel 1967 Sean Connery lascia il ruolo di 007 nella saga cinematografica più famosa del mondo. Avendo scelto George Lazenby, un modello australiano semi-sconosciuto, per sostituirlo, i produttori mettono mano ad una trama che ricalca fedelmente uno dei romanzi di maggiore successo di Ian Fleming. Si trovano così a dover trovare una location adatta per il covo della Spectre. Sorvolano più volte le Alpi Svizzere senza successo, finché sono attratti dalle gru di Ernst Feuz sulla sommità dello Schilthorn. Scoprono così la costruzione appena iniziata ma a rischio di non essere terminata. È la fortuna del costruttore svizzero che riceve i finanziamenti per terminare la sua opera. E nasce così il Piz Gloria, un’autentica opera d’arte che tutti gli appassionati di montagna debbono visitare almeno una volta nella vita.

Consigliamo di salire sullo Schilthorn in inverno con la prima partenza. Il logo di 007 campeggia fin dal primo troncone di funivia da Stechelberg a Mürren. Dalla cittadina in quota si sale sul secondo pezzo che porta in vetta al Birg, da cui si prende il terzo ed ultimo tratto per lo Schilthorn. Giunti sulla vetta, la splendida pista 10, una nera con una partenza da brividi seguita da lunghi stradoni su un paesaggio unico, è ancora chiusa e siamo obbligati a salire le scale per il ristorante Piz Gloria (proprio lui). Giunti sul suo salone, ci tornano in mente le immagini di un vecchio film del 1969, quando uno strano 007 entra come noi con il volto stravolto dallo stupore e non si capisce se per la vista di dieci splendide ragazze da tutto il mondo o dell’ineguagliabile paesaggio alle loro spalle. Tutto è come allora. Apriamo il menù ed ordiniamo senza timori un “James Bond 007 breakfast buffet”. Possiamo così accedere a salsicce, uova, frutta, marmellate, yogurt, un caffè nero bollente e quanto più possiamo desiderare. Il personaggio inventato da Ian Fleming è riproposto in tutte le salse (se salite per pranzo potrete ordinare anche un piatto di “James Bond spaghetti”, che probabilmente possono essere usati anche per strangolare i vostri nemici). Se riuscite ancora ad alzarvi dopo le meraviglie della colazione, dovete ancora visitare la sala proiezioni ed il terrazzo.

La sala proiezioni è una stanza circolare con degli oblò che offrono panorami mozzafiato. Cercate un bottone su una colonna al centro della sala. Non voglio rovinarvi la sorpresa ma sarete proiettati immediatamente in mezzo a documentari della regione. Abbiate la pazienza di aspettare qualche minuto per entrare direttamente nelle scene ad alta definizione del film “Al servizio segreto di sua Maestà” di Peter Hunt.

Quindi non potete non uscire sulla terrazza e gettarvi a terra come James Bond all’assalto del covo della Spectre.

Le ore stanno passando e la pista è ormai aperta. Buttatevi senza paura giù dal perfido muro iniziale tutto in contropendenza, come se foste inseguiti dai cattivi armati di mitragliatrici. E ditemi: almeno una volta nella vita non avete pensato di essere veramente un agente segreto al servizio di sua Maestà? Fonti: “Servizio segreto” di Ian Fleming – (On Her Majesty’s Secret Service, 1963 -edizione Garzanti, 1965, traduzione di Roselia Irti Rossi).

“Mondo Bond 2007” di Andrea Carlo Cappi ed Edward Coffrini dell’Orto (Alacran edizioni, 2007).

Turismo sullo Schilthorn: http://www.Schilthorn.Ch



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