Avventura in Giordania
La mattina seguente, dopo aver fatto colazione, nel “mio” forno(ci avevo mangiato anche ieri), gestito da un simpatico egiziano, mi reco di nuovo a Petra. Stavolta non passo dal silk, ma giro a destra per uno stretto tunnel dove non si vede nessun turista. Lungo il percorso faccio la piacevole conoscenza di una famiglia beduina, che si trovavano lì con le loro capre, e mi fermo a bere un tè con loro. Dopo continuo nel mio cammino, e stavolta ho paura di avere esagerato ad allontanarmi; sono costretto a “buttarmi” da una roccia alta oltre 2 metri(che botta!!), ed a passare sotto altre che sembravano tenersi per miracolo( o grazie al provvidenziale aiuto di una gomma d’auto). Il sentiero mi porta davanti ad una serie di tombe, tra cui quella di Sesto. Poi non contento decido di risalire le scale che dalla toma portano a risalire il monte per “sbucare” in cima dove si gode di una splendida visuale del “Tesoro”, e soprattutto in piena solitudine(fate attenzione: il beduino con cui ho preso il tè mi ha raccontato che in passato degli incauti turisti sono morti, dopo essere caduti da quella altura). Dopo essere ridisceso sono andato a visitare altri monumenti interessanti di Petra, come l’antica chiesa(o quello che ne rimane), dopodiché ho deciso di allontanarmi un po’ dai gruppi di turisti e mi incammino per cercare di raggiungere Jebel Haroun. Il cammino però è lungo, così mi fermo a metà strada, al Monumento del Serpente. Non c’è nessun turista, e l’unica compagnia sono i piccoli che si avvicinano dagli accampamenti per cercare di offrirmi i loro servizi, come un passaggio sui loro asinelli. Durante questa mia permanenza a Petra mi è capitato di vedere tanti tipi di lucertole, di vari colori, specie blu, ed una volta mi ha tagliato la strada anche una vipera!! Fate attenzione, quindi se andate da soli nel deserto; e fate attenzione anche al sole, perché il rischio scottature è alto. A sera ritorno in hotel per una super doccia ed un po’ di relax. Esco per prelevare 100 JOD da un bancomat e vado a cena in un ristorante con i tavolini all’aperto che offrono la vista di Petra, proprio vicino al mio ostello; pago solo 5,75 JOD per un ½ pollo al girarrosto con insalata araba ed un piatto di felafel, più un tè ed una bibita.
La mattina successiva la partenza è alla 6 da Wadi Musa con un taxi prenotatomi dall’ostello e diviso con 3 ragazzi polacchi(5 JOD a testa). Arrivo al centro visitatori di Wadi Rum in un’ora, e subito vado a fare il biglietto(2 JOD); mi incammino verso i “Sette Pilastri della Saggezza”, complesso roccioso citato da Lawrence d’Arabia nel suo libro. Sono completamente da solo, a parte un gruppo di 3 dromedari che incrocio lungo il cammino. Ritorno all’ingresso per cercare un passaggio per arrivare al villaggio di Rum, che dista circa 7 km; un pulmino con dei turisti che faceva un tour mi porta proprio davanti alla Rest House, dove mi accordo per una tenda per la notte, che però mi verrà data nel pomeriggio. Quindi mi gusto un bel tè e riparto in direzione sud verso la sorgente di Lawrence. Sono circa 6 km andata e ritorno. Mi accorgo presto di essere l’unico che si incammina da solo nel deserto, e per di più col mio zaino pesante sulle spalle. Gli altri turisti li incrocio su jeep con le guide che li accompagnano; anche i tre ragazzi polacchi mi passano vicino, loro sui cammelli guidati da ragazzini. Raggiungo il sito, e poi mi fermo in una tenda beduina dove gentilmente mi viene offerta una tazza di tè. Il sole si fa sentire sempre di più, così decido di tornare alla Rest House dove mi disseto con una Coca fresca. All’improvviso mi viene un’idea : voglio vedere Aqaba ed il Mar Rosso. Detto fatto. Mi incammino a piedi verso il centro visitatori facendo l’autostop. Un ragazzo mi dà uno “strappo” fino al centro visitatori dove trovo un taxi per Aqaba per 10 JOD. In un’ora sono all’Amira Hotel (15 JOD una doppia con TV ed aria condizionata). Mi cambio, passo all’ufficio dei bus JETT dove prenoto un posto sul bus che l’indomani parte alle 11 per Amman, dopodiché corro a fare un bel bagno all’Aquamarine (5 JOD l’ingresso, anche se ho dubbi che valga per tutti, o è stato un “privilegio” mio che ero straniero!!). Aqaba è molto vivace ed è piena di luci e colori. Sulla sponda opposta si vede la città israeliana di Eliat. Ceno in uno dei tanti ristorantini (hommos e insalata araba, più 2 Fanta, 3,80 JOD) e poi torno a riposare in hotel.
Il mattino seguente parto con il bus della linea JETT per Amman (bisogna arrivare prima alla fermata perché c’è il controllo dei bagagli e bisogna far timbrare il biglietto all’ufficio); alle 15 sono nella capitale. Trovo il mio hotel senza problemi, semplicemente seguendo la King Hussein Street. Il New Park Hotel è in ottima posizione, il personale è veramente gentile e cortese, ma le camere… Sorvoliamo! Esco per un primo giro della città. Visito il bel Teatro Romano(1 JOD, chiude alle 19): è veramente ripido, e per me che soffro salire, ma soprattutto ridiscendere quei gradini è un’impresa. Visito anche l’Odeon che si trova a fianco, dopodiché giro fra i mille negozi (questa è una cosa che adoro dei paesi arabi) ed acquisto qualcosina. Passo dal Ninfeo (ci sono dei lavori in corso) e torno in hotel. Riesco per cena: mangio un schisi kebab con un contorno di insalata araba, una pepsi ed acqua(JOD 4,200). Chiacchiero un po’ con un ragazzo giordano nella piazza davanti al Teatro Romano, che è piena di persone che passeggiano e si godono la bella serata. Tornando in hotel mi fermo ad un chiosco a bere una granita di limone veramente buonissima( nei giorni a seguire ne farò il pieno), mentre nel pomeriggio avevo gustato un altrettanto buona spremuta d’arancia e mango.
Al mattino mi sveglio presto con l’intenzione di raggiungere il Mar Morto. Prendo un taxi (2 JOD) che mi porta alla stazione dei bus Muhajireen dove prendo un minibus per Shuna (meno di 1 JOD). Chiamare Muhajireen autostazione è difficile, almeno secondo gli standard occidentali: praticamente si tratta solamente in uno spazio dove si radunano dei minibus semidistrutti che partono appena pieni, e quindi bisogna dimenticarsi biglietterie, uffici informazioni o anche semplicemente dei bagni). A Shuna prendo un taxi per Amman Beach (3 JOD). L’ingresso allo stabilimento è caro(12 JOD) ma la struttura è molto bella, con docce, piscine e bagni. È veramente strano galleggiare sull’acqua, dove si può tranquillamente leggere un libro!! Attenzione però, perché appena si entra in acqua si sente bruciore, specie se avete ferite( io avevo i piedi distrutti, ma il bagno nel Mar Morto mi ha rigenerato); inoltre evitate di farvi andare acqua negli occhi se non volete passare le pene dell’inferno!! Sulla sponda opposta si vede la Palestina: cosa non darei per visitarla. Sono tornato con un taxi (16 JOD) e sono andato a cambiarmi in albergo per poi uscire subito e andare a visitare la Cittadella (JOD 2) con Museo archeologico annesso (molto bello!!). Dal colle di questo sito si ha una splendida veduta di Amman. Dopo essermi riposato un’altra volta in hotel, sono tornato in giro per la downtown dove ho continuato i miei acquisti e cambiato 100 € (98 JOD). La sera ho cenato in un bel localino che avevo visto la sera precedente sulla strada parallela alla King Hussein Street. È un locale molto bello, con un ottimo servizio ed un’ottima cucina.(come del resto in tutta la Giordania), pieno di giovani. Insomma ho potuto vedere un’altra faccia d’Amman, e non solo quella di tassisti e procacciatori di clienti per hotel e ristoranti, che solo per dire “buon giorno” vogliono essere pagati. I giovani giordani sono molto simili ai coetanei occidentali, sia da come si comportano che nel modo di vestire; l’unica differenza è il velo sulle teste delle ragazze( che devo dire è un ornamento molto bello, ognuna lo porta abbinato al resto dei vestiti, con dei bei colori sgargianti).
Ps: volevo aprire una piccola parentesi sui tassisti. Credetemi: se odiate la velocità e avete paura come me, cercate di non prendere mai un taxi in Giordania, perché sembra di fare le montagne russe, con autisti che vanno a velocità folli!(l’unico che sembrava andare a velocità umana, mi ha “colpito” con un’inversione di marcia sull’autostrada!!!).
La mattina dopo mi reco alla stazione degli autobus di Tabarbor dove prendo un autobus per Jerash. È venerdì, quindi ci sono meno corse. Questo comporta che all’arrivo dei minibus si scateni l’”inferno”: tutti si accalcano, le donne ed i bambini “stritolati”, gente che sale dal finestrino…Insomma aspetto 2 ore senza riuscire a prendere un minibus. Esausto decido di andarmene quando noto in un’altra corsia un bel bus con dei turisti sopra, così mi avvicino a chiedere e scopro che è anch’esso diretto a Jerash(costo del biglietto meno di 1 JOD). La fermata del bus è proprio di fronte al complesso archeologico. Il biglietto costa 8 JOD, ma ne vale la pena: Jerash è uno dei migliori esempi di città romane meglio conservate fino ai giorni nostri. A fine mattinata concludo la mia visita, e riesco a prendere proprio al volo il minibus che stava partendo ed in un’ora sono ad Amman. Nel minibus incontro 2 simpatici giordani che mi hanno fatto un sacco di domande sull’Italia, da Berlusconi alla mozzarella, dal calcio alle donne. Arrivato ad Amman mi faccio un giro nei quartieri residenziali e torno in hotel per fare una bella doccia tonificante. Pomeriggio visito la moschea King Abdullah con la sua meravigliosa cupola blu, peccato solo che il museo sia chiuso. Poi vado ad acquistare gli ultimi souvenir ed a prendere un bel tè. La sera vado a cena nel ristorante dove avevo cenato la sera prima, solo che questa volta era quasi vuoto. Per il dopocena vado ad assaggiare un buonissimo dolce in una pasticceria di King Hussein (è piena di gente). Il dolce è il kunafa , pasta con ripieno di formaggio fuso intinto nello sciroppo: da leccarsi i baffi!! Altro tè, e passeggiatina fino al Teatro Romano, e poi in hotel.
Lultimo giorno lo dedico a Madaba ed al Monte Nebo. Faccio colazione in hotel e poi mi reco Tabarbor per prendere il bus per Madaba che trovo subito pronto. Lì prendo un taxi (3JOD) che mi porta sul Monte Nebo(1 JOD l’ingresso al sito); il panorama è mozzafiato, con la “Terra Promessa” che si estende sotto i nostri occhi, così come si presentò a Mosè, come ci ricorda il monumento in suo onore. Per ritornare faccio qualche km a piedi, dove incontro un vecchio che sotto un albero d’ulivo cerca di offrirmi un bicchiere di…Mosche!!! o meglio, nel bicchiere doveva esserci tè, ma erano tante le mosche che neanche si vedeva il contenuto. Trovo un taxi comune (1 JOD) che mi lascia proprio davanti la chiesa di San Giorgio (ingresso 1 JOD). Qui si trova il celebre mosaico del 560 a.C. Con una mappa geografica del mondo allora conosciuto. I mosaici sono il vanto di Madaba ed infatti si ritrovano pure nel parco archeologico (2 JOD). In seguito o potuto ancora una volta confermare il calore e la cortesia dei giordani, con un ragazzo che mi ha accompagnato fin sul bus, a dei venditori di bibite con cui ho fatto anche una foto. Ho notato inoltre che qui spopolano le auto asiatiche Kia, Hyundai, Daewoo, e sono usate specialmente dai taxi. Arrivato ad Amman nel pomeriggio, stanco morto, ho divorato delle falafel immerse i una sfoglia(tipo panino), ed ho fatto la conoscenza di un ragazzo, Murad, che non conosceva neanche una parola d’inglese, ma che alla fine mi ha lasciato anche una sua foto in segno d’amicizia: proprio un bel gesto!!!! Poi ho preso il bus per l’aereoporto per stare un po’ tranquillo a leggere nell’attesa del volo che nella notte mi porterà a lasciare questo splendido paese.
Note: SPESA TOTALE (TUTTO INCLUSO): 1200 € CIRCA • Ostelli: 100 € • Volo Roma-Bucarest–Amman e ritorno 538 € (costava 410 €, ma ho voluto fermarmi in Romania e questo ha procurato un aumento) • Treno Cosenza-Roma 30 € • Taxi Amman-Petra 50 JOD Guida: GIORDANIA – edizioni Lonely Planet – € 22 www.Micheleinviaggio.Blogspot.Com www.Gigacenter.Bigger.It