Istanbul, Cappadocia e mare turco
Il nostro viaggio che naturalmente abbiamo fatto con la nostra piccola ma comodissima Renault Clio 1,5 TD common rail incomincia il 22 Luglio da Brindisi,dove verso le 19 parte il nostro traghetto che l’indomani alle 8 puntualmente ci porta ad Igoumenitsa.Ben riposati dopo una tranquilla notte a bordo della nostra cabina climatizzata,affrontiamo il viaggio che ci porterà direttamente ad Istanbul.L’autostrada scorre velocemente davanti a noi, attraverso valli e montagne suggestive,senza interruzioni;noi abbiamo fatto una sosta uscendo a Metsovo,piccolo centro a 1.500 metri d’altezza per fare uno spuntino ed effettuare rifornimento,in quanto per tutto il viaggio in autostrada non ci sono rifornimenti, e quindi bisogna farlo fuori della “Via Egnatia”, oppure prima di imboccarla alla partenza.Poichè in Grecia il carburante costa un pò meno che da noi e soprattutto della Turchia,siamo usciti ad Alexandropoli, per fare nuovamente il pieno, e velocemnte abbiamo ripreso il viaggio che di lì a qualche ora ci ha portato al confine(ore 15 circa).
Dopo un veloce controllo dei documenti abbiamo ripreso la marcia in terra turca e dopo 3 ore e mezzo, grazie al nostro navigatore Tom Tom,con la mappa completa della Turchia che avevamo comprato a suo tempo siamo arrivati in una caotica e super affollata Istanbul, e con la voce guida del nav siamo arrivati fino alla porta dell’hotel Ilkay, nel quartiere di Sultanahmet, a 500 metri dalla piazza della moschea blù e dalla banchina de Eminonu;Dopo aver scaricato i bagagli e trovato un parcheggio recintato e custodito per l’auto con 25 per 3 giorni,ci siamo concessi una meritata doccia e un riposino.
Ancora storditi di essere ad Istanbul, prima di far buio, a piedi siamo andati a vedere dall’esterno la piazza di Sultanahmet, un vero giardino,con fontane, piante curatissime e sedili dove godere del momento.Da una parte spicca l’enorme mole di Santa Sofia e dall’altro la moschea blù;sembra che rivaleggiano tra loro.
L’hotel dove siamo rimasti per 4 giorni e 3 notti è stato prenotato su internet al costo di 41 euro al dì,compresa un’ottima e ricca colazione, e si trova in una posizione invidiabile, a circa 100 metri dalla fermata del tram, con a.C. Individuale; le camere non sono molto grandi, ma pulite, e per stare pochi giorni va bene. Nei 3 giorni che siamo rimasti ad Istanbul abbiamo visitato oltre alle due citate chiese, la basilica cisterna, il Palazzo Topkapi, e il museo archeologico.
Santa Sofia è uno degli edifici più antichi di Istanbul,ed è impressionante dall’interno vedere l’enorme cupola che ti fa sentire così piccolo, belli anche gli affreschi al primo piano,con i mosaici che raffigurano il Cristo con a fianco l’imperatore e consorte.Molto bella la grande moschea,fgorse più di fuori che di dentro,se non fosse per le famose maioliche che le hanno dato quel nome.
Il palazzo Topkapi merita senz’altro una visita di almeno 2-3 ore per tutti i padiglioni che ci sono da vedere, a cominciare da quelli del tesoro,dove innumerevoli oggetti sono intarsiati d’oro, e gemme preziosi, tra cui il famoso pugnale,per non parlare degli abiti reali in uso all’epoca,dei preziosi vasi,tra cui alcuni provenienti dalla Cina, del padiglione dell’arem e della circoncisione; in quel palazzo ci sono delle terrazze che danno sul bosforo e offrono una vista unica. Vicino al palazzo Topkapi vale la pena visitare il museo archeologico, soprattutto per la sala dove si trovano moltissimi bassorilievi di epoca ittita, vasi,sarcofagi e molto altro; all’interno del museo c’è un bel giardino con tanti alberi che fanno ombra, con un piccolo bar dove potete fare fare una sosta per riposare,magari gustando un bel caffè turco.
Nella zona vicino tra Sultanahmet ed Eminonu si trovano il Gran Bazar e il bazar delle spezie, dove si può fare qualche acquisto a contatto con la gente del posto ed inebriandosi degli odori di tutte quelle spezie.
Scendendo verso Eminonu, si può ammirare la facciata dell’antica stazione ferroviaria,famosa per l’Orient Express. Sul lungomare ci sono dei barconi che arrostiscono pesce azzurro deliscato e messo in un filoncino di pane, che servono per pochi euro su dei minuscoli sgabellini e tavolinetti tipo bambini,accompagnati da una bibita rigorosamente analcolica; da provare.
Attraversando il ponte di Galata,dove perennemente ci sono pescatori di tutte le età che cercano di riempire il secchio di pesciolini, si può andare salendo per una ripissima salita sulla collina dove è ubicata la Torre di Galata, e con un ascensore si raggiunge la cima circolare;da lassù cìè una vista che è difficile da descrivere,direi mozzafiato,con la vista del bosforo ed i 2 mastodontici ponti che collegano le 2 sponte d’Europa e d’Asia.
La mattina dopo decidiamo di prendere un traghetto che effettua una gita di 2 ore e che arriva a metà tra i 2 ponti; il traghetto parte verso le 10,30 e andata percorre la riva sinistra,mentre al ritorno quella destra; il paessaggio che si vede dal mare è unico, passa davanti all’ultimo palazzo(Dolmabahce),dove risiedeva il sultano ed anche il palazzo presidenziale,dove ha governato ed è morto Ataturk, il cosidetto padre della patria; noi non lo abbiamo visitato per mancanza di tempo,nel caso è facilmente raggiungibile con il tram, in quanto fà capolinea.
Tutti i posti che abbiamo visitato sono a pagamento,ad esclusione della moschea blù, e per ogni persona considerate che spenderete almeno 50 euro a testa, ma che purtroppo bisogna sborsare.
Giorno 26 Luglio; è arrivato il momento di riprendere l’auto e dopo avere fatto un’abbondante colazione, guidati dal nostro benedetto navigatore,siamo usciti abbastanza facilmente dalla città,anche perchè era domenica, ed abbiamo attraversato il primo ponte,per capirci quello più vicino alla sponda di Eminonu, e che con nostra meraviglia non era a pagamento.Verso le 17 dopo un viaggio autostradale efficientissimo,compreso l’ultimo tratto di una superstrada a 2 corsie per senso di marcia,ma dal manto ruvido,siamo arrivati a Goreme, e ci hanno subito indicato il Dream Cave Hotel, a gestione familiare,semplice e spartano, ma originalissimo, in quanto ricavato da una alta parete di roccia a forma di cono con delle camere a piano terra, con bagno indipendente e una bella terrazza sul davanti attrezzata con tavole e sedili di legno rustico, con grandi ombrelloni,e da cui si può ammirare gran parte del paese con le sue tipiche costruzioni della natura, veramente uniche, e dove la mattina alle 8-8,30 sevono una colazione molto spartana e caratteristica.Uscendo la sera tanti di quei camini sono illuminati ad arte rendendo il posto veramente unico e dove si può andare in giro a spasso ed andare a cenare in qualunche locale,gustando le varie specialità della zona,tra cui agnello o verdure coot in un coccio apposito che rompono al momento di servire,veramente buono, in qualunche locale andate sarete sicuri di esssere trattati bene e di non essere spennati,perchè qui la gente del posto è veramente onesta, un pò meno di Istanbul,dove sono più smaliziati.
A 2 cholometri dal paese si trova la cosidetta “Valle di Goreme”,dove sempre a pagamento,si possono visitare molte chiese rupestri con affreschi risalenti ai primi anni del Cristianesimo, in parte rovinate, e dove al suo interno sul pavimento venivano scavate delle fosse non molto profonde ove venivano seppelliti i frati;per visitarle tutte ci vuole quasi mezza giornat,scarpe comode e una buona lena,perchè alcune sono faticose da visitare,vuoi per le rocce che per le scale.
Per coloro che vogliono fare un’esperienza particolare,prenotando in paese il giorno prima,si può fare un volo in mongolfiera,alle prime luci dell’alba,costa parecchio,dura circa 3/4 d’ora; noi ci siamo pentiti di non averla fatta.
La sera nella zona fà freschetto,anche se di giorno la temperatura supera i 30 gradi, perchè siamo a circa 1.500 metri d’altezza;portate qualcosa mettere addosso o sentirete freddo.Nella zona ci sono molte zone particolari da vedere,tipo Urgup, o la valle di Zelve, o il vicino paese di Avanos, dove producono sul posto bellissime ceramiche, che però costano un bel pò, o tappeti più o meno raffinati.Nella zona per chi è amante di esplorare si trovano città sotteranee su diversi livelli, se non soffrite di claustrofobia potete visitarle(sempre pagando), e portatevi delle torce, vi serviranno ugualmente anche per vedere gli affreschi che si trovano all’interno delle cavitò rocciose; a Goreme prenotando con internet abbiamo pagato 62 euro per 2 notti;non male.
Dopo tutte queste fatiche abbiamo ripreso il viaggio per andare a Gulluk,località di mare a circa 35 km da Bodrum,ma prima volevamo vedere il sito archeologico ittita di Karatepe, che si trova verso la zona di mare tra Adana e Antakia; è stato un pò difficile da raggiungere in quanto un pò distante da Goreme,e che ci ha fatto allontanare dalla strada più diretta. Comunque nel pomeriggio siamo riusciti a raggiungerlo, ed è stato veramente belo da vedere,con un piccolo antiquarium, in cui erano esposti,lastre con la scrittura del tempo,utensili, ed oggeti in uso; percorrendo un sentiero sopraelevato che costeggia il lago Ceylan(incantevole),circondato da boschi verdissimi, si visitano le 2 porte d’ingresso del sito bassorilievi di pitre nere in cui sono scolpite varie fasi di vità di quel popolo,come la guerra, la caccia e i sacrifici divinatori. Per visitare questo sito abbiamo pagato pochissimo e per mancanza di tempo,anche perchè abbiamo forato e ci siamo messi in ansia non abbiamo fatto ni tempo a visitare il sito di Hierapolis(Castabala), lì vicino e per giunta gratis.Verso le ore 18 abbiamo ripreso il viaggi, e qui è stata veramente dura, perchè la strada che costeggia la costa, anche se bella, era un susseguirsi di curve continue, ed interrotta per vie di lavori di ammodernamento che ci hanno rallentato tantissimo, costringendoci a fermarci per la notte tra Alanya e Antalaya, in un posto di mare a noi sconosciuto, dove cercando a zonzo abbiamo trovato una camera in un hotel con a.C. E prima colazione per 45 euro. L’indomani mattina abbiamo avuto la sorpresa di vedere di giorno che l’hotel si trovava in una spiaggia privata attrezzata,molto carina, ma il tempo non ci ha permesso di fermarci più di tanto e dopo avere fatto una colazione più che decente abbiamo ripreso il viaggio,questa volta su strade migliori.
Giorno 28 sul tardo pomeriggio siamo arrivati a Gulluk, all’hotel Mavi Tatil Koyu, che definirei un vero villaggio, in quanto ubicato in un’area di 100.000 metri quadrati, e dopo aver preso possesso del nostro bungalow, con a.C., frigo e televisione, abbiamo potuto fare un bel bagno a mare. Il villaggio è immerso nel verde,con una spiaggia privata ed una zona di scogli attrezzate con sdraio e ombrelloni; noi abbiamo sempre scelto l’area nella zona scogli,dove a mezzo di una scaletta si poteva scendere direttamente nell’acqua alta e per mezzo di un piccolo pontile si potevano fare tuffi; la zona di mare è riservata al villaggio,molto carino con al centro una grande piscina attrezzata di tutto,compreso un bar dove si può prendere di tutto,in quanto in All Inclusive completa.Il cibo è stato buono e non ci ha stancato per tutti i 10 giorni che abbiamo passato in completo relax. Il villaggio era frequentato da turisti locali,provenienti da tutta la Turchia, e ad eccezzioni di 4 o 5 famiglie di inglesi( sempre presenti ovunque), qualche coppia di russi e tedeschi,noi eravamo gli unici italiani presenti, e non so se c’è ne sono stati in passato.L’animazione era soft, con serate dedicate alle danze tipiche,(molto belle,anche nei costumi),giochi di prestigio e altro.L’area dove si svolgevano le serate è ubicata proprio sopra il mare,dove senti le onde che si infrangono;bellissimo anche in quell’area c’era un bar attrezzato con bevande analcoliche,alcoliche e superalcoliche, dove gli inglesi erano attaccati con colla. In ogni caso quando la serata non era di nostro gradimento,a piedi,senza bisogno di uare la macchina raggiungevamo il piccolo e grazioso paese di Gulluk, per fare una passeggiata sul lungomare, dove c’è una marina attrezzata con sedili,bar,ristoranti e soprattutto un’asria di tranquillità;lì si potevano prenotare le gite in barca di una giornat,compreso il pranzo a bordo, per visitare le meravigliose calette dei dintorni. Noi ne abbiamo fatta una, con pochi soldi ed abbiamo passato una giornata stupenda, su un barcone gestito da una famiglia del posto, gentilissima, e che hanno cucinato un bel pranzetto a base di pesce; ci hanno portato anche in una caletta dove si potevano fare bagni di fango.Una sera siamo andati a Bodrum per passare una serata,e abbiamo trovato un posto di mare incasinato,pieno di macchine gente,confusione.Tanti negozi di merce, con negozianti talvolta maleducati, forse perchè hanno a che fare con tanti stranieri, che magari in piccola parte non si comportano bene.Ci siamo pentiti di esserci andati di sera, ma siccome volevamo vedere il castello di San Pietro,ci siamo ritornati una mattina; è stato faticoso visitarlo,un pò per il caldo,ma anche per le salite; vale la pena visitarlo, per le numerose sale interne, piene di oggetto di tutti i tipo, masopratutto le anfore, tra cui alcune rare di vetro, e molto antiche.
Se viaggiate in auto in Turchia, state attenti agli autovelox,la Polizia è molto severa e non è per niente tollerante nei confronti di chicchessia, comunque sono facili da individuare,perchè se vedete una macchina civetta ferma sul lato della vostra marcia, messa al contrario,farete in tempo a rallentare, perchè da quella posizione rileva la vostra velocità è la comunica d un’altra vettura con i colori d’istituto che vi fermerà(nel caso del superamento di velocità).
Per concludere debbo dire che i turisti turchi che ho visto nel villaggio,sono molto più civili di noi italiani o altri turisti; si comportano molto civilmente,con moderazione,educazione e gentilezza.La gente che vive a Gulluk è ancora genuina,spero che lo resti. Spero di ritornare in Turchia in futuro perchè è un bel paese e ci sono molti posti da vedere.