Non e’ un itinerario
Salve a tutti
io non vi parlero' di un itinerario, ma vorrei raccontare la nostra storia a chiunque di voi scegliera' di leggere, perche' credo valga la pena di essere ascoltata.Io e mio marito siamo arrivati a Rodi in un sabato infuocato,il termometro segnava 44°.Avevamo scelto di partire nonostante tanti impedimenti ci avevano quasi...
Salve a tutti io non vi parlero’ di un itinerario, ma vorrei raccontare la nostra storia a chiunque di voi scegliera’ di leggere, perche’ credo valga la pena di essere ascoltata.Io e mio marito siamo arrivati a Rodi in un sabato infuocato,il termometro segnava 44°.Avevamo scelto di partire nonostante tanti impedimenti ci avevano quasi “preavvisato”che forse sarebbe stato meglio rimandare questa vacanza che tanto avevamo sognato.Viaggio, trasferimento e albergo a Lardos andati alla perfezione,prima cena ottima e camera accogliente seppure senza aria condizionata.Avevamo scaricato tutti gli itinerari e studiato tutto quello che avremmo voluto vedere e quindi la domenica siamo andati a noleggiare un motorino per poterci muovere serenamente.Abbaimo cominciato dalla bellessima spiaggia di Antony Queen dove siamo stati benissimo e dopo una bella giornata di mare e spiagge meravigliose abbiamo deciso di rientrare.Avevamo un semplice motorino cilindrata 100 cc,non sembrava certo aver effettuato una manutenzione da poco ma nemmeno conciato da buttar via..Che vi devo dire,sara’ stato il caldo insopportabile, le ruote un po’ lisce, la strada non perfetta.. Resta che all’improvviso senza rendercene quasi conto ci siamo ritrovati per terra in un mare di sangue;i caschi, quelli semiaperti,spaccati in 2..In un attimo,quel paradiso si e’ trasformato in un incubo..Non ricordo esattamente cosa sia successo, so solo che mio marito nel giro di pochi secondi ha perso i sensi ed io mi sono ritrovata sola a cercare aiuto..Non so quanto tempo sia passato ma credo solo qualche secondo e 3 uomini e una donna greci ci hanno soccorso sulla strada..Non scendero’ nei particolari perche’ lo scopo di questa storia e’ quello di raccontarvi di un popolo meraviglioso, che in pochi minuti si e’ adoperato per aiutarci in ogni modo..Di ragazzi che non vedendo arrivare un’ambulanza non si sono preoccupati di nulla e ci hanno caricato in una macchina portandoci al primo centro di pronto intevento, di dottori che con un amore e una devozione per il loro mestiere ci hanno assistito e curato nel migliore dei modi,di autisti di pullman che quotidianamente ci hanno accompagnato al pronto soccorso per le medicazioni,di albergatori che non ci hanno fatto mancare nulla,cibo, acqua e biancheria pulita tutti i giorni nonostante non fosse prevista.
Noi abbiamo perso molto sangue e riportato ferite molto profonde dovute ai numerosi punti ma ci tenevamo a raccontarvi questa storia senza entrare in dettagli molto forti perche’ volevamo farvi sapere che a Rodi siamo stati trattati come meglio non si poteva;che questo popolo ci ha assistito in tutto ,ci hanno aiutato incondizionatamente senza chiedere mai ricompense,ci hanno curato e appoggiato psicologicamente e trattati come figli..E ci hanno chiarito piu’ che mai il concetto di appartenere ad una comunita’, quella europea si, ma soprattutto quella di esseri umani.Dopo un primo momento di paura e smarrimento per noi questa vacanza e’ stata indimenticabile non per i segni riportati ma per l’affetto e l’umanita’ che abbiamo trovato in quel luogo meraviglioso!