Marsa Alam, tra deserto e barriera corallina

Non avrei MAI pensato di trovarmi qui a raccontare di un viaggio in Egitto, come mai avrei pensato di andarci. Invece, inaspettatamente, sono capitata li, e si sa che le cose inaspettate sono sempre le più belle. Per uno strano scherzo del destino il giorno 23 Agosto ‘09 sono a Milano Malpensa e aspetto di prendere il volo Neos delle 18.00...
Scritto da: Selene.
Partenza il: 23/08/2009
Ritorno il: 30/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Non avrei MAI pensato di trovarmi qui a raccontare di un viaggio in Egitto, come mai avrei pensato di andarci. Invece, inaspettatamente, sono capitata li, e si sa che le cose inaspettate sono sempre le più belle. Per uno strano scherzo del destino il giorno 23 Agosto ‘09 sono a Milano Malpensa e aspetto di prendere il volo Neos delle 18.00 circa, diretto a Marsa Alam, Egitto. Una volta a bordo, il volo procede abbastanza tranquillamente, per cena ci servono raviolini al pomodoro, insalata e una tortina ai frutti di bosco. Durante il viaggio ci consegnano le carte d’ingresso da consegnare al nostro arrivo. Dopo circa 4 ore di volo atterriamo all’aeroporto egiziano; appena metto piedi fuori dall’aereo vengo travolta da una folata di vento calda, quel caldo secco che non da fastidio e per una freddolosa come me direi che è una vera gioia. Sono le 22.30 e ci saranno più o meno 35°, l’unico problema è che una volta entrati nell’aeroporto c’è uno sbalzo termico incredibile dovuto all’aria condizionata a temperatura bassissima, poi tutti si chiedono il motivo per cui la dissenteria è così comune in Egitto (uno dei principali motivi per cui non volevo assolutamente andarci)! Diciamo che l’organizzazione non è sicuramente il loro forte, ci fanno compilare altre mille carte d’ingresso, non parlano assolutamente italiano e per farsi capire non hanno un altoparlante ma urlano, creando una confusione terribile. Restiamo mezz’ora in fila per consegnare tutte le varie carte e per timbrare i passaporti, dopodichè riusciamo a ritirare i nostri bagagli, fortunatamente arrivati sani e salvi. Abbiamo prenotato una settimana di soggiorno presso il villaggio Bravo Alpitour di Marsa Alam (SOLAYA), che dista pochissimi chilometri dall’aeroporto. All’uscita incontriamo la hostess del Bravo che ci indica il nostro pullman ed una volta a bordo ci fornisce qualche informazione riguardante il villaggio e le usanze locali. L’ora è invariata rispetto all’Italia. In pochissimi minuti raggiungiamo il villaggio e una volta scesi dal pullman ci accoglie l’equipe di animazione e “La Stellina” (se volete sapere chi è prenotate una vacanza presso un qualsiasi bravo club!) 😉 Lasciamo le nostre valige nella hall e subito ci viene offerto un cocktail di benvenuto, nel frattempo gli animatori si fanno subito conoscere e iniziano ad accompagnarci alle nostre camere.

La nostra è una Family-room molto spaziosa, composta da un letto matrimoniale ed uno singolo, un bagno con doccia molto grande, frigobar, armadio spazioso, cassaforte, tv con canali italiani ed, essendo al piano terra, ha un terrazzino con tavolino e sedie con accesso diretto al viale che conduce alla piscina. La vista infatti è ottima perché è sull’interno del villaggio, la piscina di notte è illuminata e merita davvero. In Egitto le donne sono pressochè invisibili, nei resort lavorano esclusivamente uomini, sono loro che fanno i camerieri, gli inservienti, pulizie e tutto il resto, infatti è un uomo che ci viene a consegnare i nostri bagagli. Capiamo subito che fanno di tutto per avere una mancia e gliela concediamo.

La mattina seguente ci svegliamo presto e andiamo subito a fare colazione. Il villaggio non è grande, ci sono solo ospiti italiani e quindi la cucina dovrebbe avvicinarsi a quella di casa nostra ma non dimentichiamo di essere pur sempre in Egitto. Il ristorante si chiama “Safari”, è diviso in varie aree da ampie colonne, quindi risulta abbastanza “intimo”. Il buffet non è immenso ma c’è l’indispensabile, brioches di vario tipo, torte, marmellate, caffèlatte, molte varietà di the in polvere, due succhi di frutta a scelta e anche del salato. C’è sempre un angolo chiamato “oriental corner” con specialità egiziane. I camerieri nel ristorante sono tutti locali, sono abbastanza gentili ma anche qui fanno qualsiasi cosa pur di ricevere qualche mancia. Passiamo il primo giorno di vacanza nella piscina del villaggio, in compagnia dell’equipe di animazione, che dalle 10.00 alle 16.00 organizza varie attività per intrattenere gli ospiti, tra cui acqua gim e tornei sportivi. I bar nel villaggio sono due, uno centrale di fianco alla hall ed uno, aperto solo durante il giorno, nella zona della piscina. La formula all inclusive Proprio di fianco al villaggio è presente un parco acquatico con vari scivoli in cui abbiamo accesso libero, la stessa cosa vale per gli altri villaggi vicini, si può accedere ed usufruire delle piscine e si paga esclusivamente la consumazione al ristorante o al bar. La spiaggia del nostro villaggio è attrezzata con ombrelloni e lettini di legno, con annesso “paravento”; proprio sulla spiaggia c’è il Diving Center, dove si può noleggiare l’attrezzatura per immersioni o snorkeling. Nel tratto di mare davanti alla nostra struttura è presente una piattaforma da cui si può partire con i gommoni per andare a fare immersioni organizzate con i vari istruttori, oppure ci si può immergere direttamente per fare snorkeling. La barriera anche qui merita davvero, ma la consiglio solo la mattina con il sole favorevole. Proprio li davanti al villaggio mi è capitato di vedere dei pesci meravigliosi, anche solo guardando dall’alto del pontile.

Sulla spiaggia ci sono anche dei commercianti che vendono collane, bracciali e souvenir tipici. Decidiamo di prenotare ben 4 escursioni, in quanto la vita nel villaggio è sempre abbastanza monotona. La mattina presto del giorno seguente partiamo per “Marina di Hamata”, l’escursione prevede una giornata in barca con varie tappe di snorkeling. Purtroppo per arrivare al porto ci impieghiamo 2 ore di pullman; quando siamo arrivati in Egitto era buio e non siamo ancora riusciti a vedere cosa c’è fuori dal nostro villaggio.. Beh, dire che fuori c’è il nulla è riduttivo. Solo deserto, ogni tanto qualche baracca di qualche beduino e tanta, tanta sporcizia.

Dopo 2 ore arriviamo al porticciolo e saliamo sulla barca a due piani, al piano basso c’è la cabina con la cucina e i tavoli interni, al secondo piano tavoli, poltroncine, e la zona dove poter prendere il sole. Premetto che io prima d’ora non ho MAI visto la barriera corallina dal vivo, forse è proprio per questo che ho sempre sottovalutato l’Egitto. Dopo mezzora di navigazione arriviamo all’Isola dei Gabbiani, una lingua di sabbia in mezzo alla barriera corallina, circondata da un mare così azzurro da sembrare finto. Ci sono decine di gabbiani che gridano nel silenzio, è un’emozione unica. Ovviamente l’isola è incantevole perché l’accesso agli umani non è consentito. Da qui partiamo con il gommone per la prima tappa di snorkeling. Durante il tragitto in gommone mi chiedo se ne varrà davvero la pena di stare 40 minuti a mollo. Una volta arrivati nel punto esatto, dopo le indicazioni della guida, indossiamo pinne, maschere e giubbotto di salvataggio e uno ad uno ci tuffiamo in mare. Conto fino a tre, trattengo il fiato e via, dentro al mare. Il tempo di buttare fuori l’acqua dal boccaglio e realizzare dove sono e non mi rendo nemmeno conto di cosa vedono i miei occhi.. Mille pesci colorati e dalle mille forme che nuotano al mio fianco, mi sembra di essere in un acquario. Il rumore del mio respiro nel silenzio del mare è fantastico, non riesco a realizzare bene tutto quello che vedo. Il gruppo è formato da circa 10 persone e la guida ci indica dove andare, restiamo sott’acqua per circa 40 minuti, dopodichè il gommone viene a ripescarci e ci riporta alla barca. L’atmosfera a bordo è molto bella, siamo quasi tutti italiani e formiamo un bel gruppo. Pranziamo a bordo e nel pomeriggio facciamo altre due tappe di snorkeling, sempre bellissime. Verso le 17.30 ci riportano al porto, riprendiamo il nostro pullman stanchissimi e torniamo al nostro villaggio. La sera l’animazione organizza vari spettacoli e cabaret nel teatro all’aperto, in tarda serata invece musica dal vivo nella piazzetta principale. Il giorno dopo partiamo per la seconda escursione, Tobia Island, una gita in barca dedicata allo snorkeling. Dopo 3 ore di pullman dal nostro villaggio arriviamo ad un altro porticciolo dove saliamo su una barca identica a quella di ieri. La mattina facciamo altre 2 tappe di snorkeling, ancora più incantevoli di quelle di ieri, il mare è sempre più bello, anche solo per una nuotata. Nel pomeriggio invece ci portano a Tobia Island, peccato però che sembra di essere a Rimini, l’isola è minuscola ma piena di bottiglie vuote, immondizia e gente che urla. E’ proprio vero che il mondo è pieno di incivili! ..Le barche arrivano in continuazione e fanno scendere centinaia di persone, l’aria è irrespirabile dal tanto gas di scarico e sulla spiaggia ci sono un sacco di coralli spezzati, un vero sacrilegio. Il programma prevedeva anche una piccola “gita” dalla nostra imbarcazione all’isola, a bordo di una piccola barchetta con il fondo di vetro, fatta apposta anche per chi non fa snorkeling. La “barchetta” è minuscola e porta al massimo 10 persone, il fondo di vetro è un quadrato piccolissimo dove tutti si ammassano per vedere i pochi pesci sopravvissuti al frastuono. Una vera delusione. Il giorno seguente partiamo per la terza gita, non è più in barca ma a bordo del solito pullman, su cui passiamo le solite 3 ore. La mattina ci portano alla spiaggia Blue Laguna, un posto incantato con un mare cristallino, dove anche a riva i pesci solo coloratissimi e il mare è bassissimo per centinaia di metri fino alla barriera. Chi vuole parte per l’escursione di snorkeling, ma stamattina io non me la sento e resto sotto le “tende” che hanno allestito le guide per ripararsi dal sole ustionante dell’Egitto, e di tanto in tanto faccio un tuffo per guardare i pesci. Verso le 12.00 risaliamo sul pullman che ci porta a Sharm & Luli, un altro piccolo porto dove si trova un “ristorantino” sulla spiaggia e dove passeremo il pomeriggio. Ci sistemiamo sotto un gazebo di paglia su delle panche di legno e mangiamo servendoci dal buffet. Nelle escursioni i pranzi sono tutti assolutamente identici! Il caldo in Egitto è davvero insopportabile, consiglio vivamente integratori e vitamine a volontà. Dopo pranzo dei bambini egiziani ci assalgono per cercare di venderci i loro braccialetti, parlano perfettamente italiano e fanno molta tenerezza, il più grande ha 9 anni. Non hanno addosso dei vestiti ma dei pigiami e delle magliette rotte e sporchissime. Passo un sacco di tempo con loro e ci divertiamo sopra ad un’amaca sulla spiaggia. Prima di partire per l’escursione di snorkeling mi abbracciano tutti quanti fortissimo e mi sento davvero felice di essere li con loro.La tappa del pomeriggio è la più lunga in assoluto ma ormai stare in acqua è come una droga, non vorrei uscire mai. Sono così fortunata che riesco a vedere perfettamente una tartaruga enorme e tanti altri pesci coloratissimi, sempre diversi. Dopo un’ora esatta torniamo alla spiaggia e il pullman ci viene a riprendere per tornare in hotel. Ci tengo a precisare che le guide sono davvero dei ragazzi in gamba, molto preparati, e parlano tutti l’italiano in modo eccellente. Soprattutto Ahmed, il mio preferito in assoluto. I giorni seguenti li passiamo in villaggio, tra l’animazione e il mare. L’ultima escursione che facciamo è di metà giornata a El Quseir, un paese tipico egiziano dove ci portano dopo un’ora di pullman. Visitiamo una chiesa cristiana Copta internamente ed una moschea esternamente, ci lasciano il pomeriggio abbastanza libero per comprare dei souvenir nei “negozi” del paese, davvero caratteristico. La sera rientriamo stravolti. I buffet in hotel sono abbastanza vari, tenendo presente la dimensione del villaggio. C’è una terrazza dove si può mangiare a lume di candela e dove qualche sera gli chef preparano delle grigliate di carne o di pesce. Gli spettacoli serali nel villaggio sono molto carini, organizzano delle serate egiziane a tema dove chi vuole può indossare l’abito tipico oppure delle serate in cui gli chef preparano delle mega torte e si festeggia in teatro; all’interno dell’hotel c’è anche una piccola discoteca dove ci si può intrattenere fino alle 3 del mattino con l’animazione. Purtroppo c’è da dire che il personale dell’hotel non è efficientissimo, siamo nel bel mezzo del Ramadan e quindi sono tutti molto poco disponibili, pare che lavorino solo a seguito di cospicue mance. Addirittura una sera ci siamo ritrovati la camera ancora da fare alle 22.00 e a quanto pare non siamo gli unici! Gli ultimi giorni procedono alla grande ed arriva il momento di ripartire. La sera del 30 Agosto alle 20.00 il pullman viene a prenderci fuori dall’hotel e ci porta all’aeroporto di Marsa Alam, dove ci annunciano 2 ore di ritardo. Passiamo un sacco di tempo ammassati in aeroporto, dove c’è una marea di gente. Ovviamente ci fanno ri-compilare altre carte per l’espatrio.. Gli egiziani sono proprio disorganizzati. Appena saliamo sull’aereo crollo morta di sonno, è stata proprio una settimana intensa e piena di emozioni. Atterriamo a Milano Malpensa il 31 Agosto, ci sono 23° e piove. Un vero chock.

..Mai avrei immaginato di visitare l’Egitto e di rimanerne anche piacevolmente colpita. Sembra proprio che tutto quello che manca fuori, in mezzo al deserto, sia in fondo al mare. Consiglio a chi non ha mai visto la barriera corallina.. Correte!



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