La nostra Parigi – seconda volta
Non mi dò neanche il tempo di pensare se potrà essere fattibile l’idea o no che ho già prenotato due biglietti per un soggiorno dal 19 al 21 luglio (alla fine male che vada non ci rimetto poi un patrimonio!).
La scelta dell’albergo invece è caduta sul quartiere delle Champs Elisee e Tour Eiffel, per me il migliore, visto il mio amore spassionato per la Tour! Nello stesso albergo ci eravamo già stati nel 2006, è in Rue Amelie e si chiama Les Jardins d’Eiffel a due passi dalla Tour Eiffel e dalla fermata metropolitana La Tour Maubourg della linea 8.
La posizione è eccellente, sia per comodità alla fermata della metro che per raggiungere a piedi la Tour Eiffel, gli Invalides, il Gran Palais e il Petit Palais e via dicendo.
Ho contattato l’albergo direttamente dal loro sito internet chiedendo di potere avere una camera con vista Tour Eiffel (spiegando anche il motivo del viaggio!!!) e loro mi hanno assicurato che una delle loro camere privilege avrebbe fatto al caso nostro. La prenotazione l’ho poi effettuata su booking.Com perché c’era un’offerta e invece che 160 € abbiamo pagato 130€ a notte per una camera privilege.
Bene a q uesto punto la sorpresa che ho voluto fare a mio marito si era realizzata e non mi restava che aspettare 4 lunghi mesi per la partenza (cercando di mantenere anche il riserbo sulla destinazione, cosa non facile perché tutti sanno del mio amore spassionato per Parigi!).
Un paio di giorni prima bisogna fare il chek-in e riconfermare il volo, e a questo punto la sorpresa si è svelata con somma gioia di mio marito!! (meno male!) 1° giorno – SABATO 19 LUGLIO 2008 Alle 3.00 suona la sveglia (che bello!) e dopo aver sistemato le ultime cose, si parte alla volta di Orio al Serio.
Lasciamo la macchina al parcheggio Fly to parking (ci sono diverse offerte valutabili in internet, e questa ci è sembrata la migliore), dove per 3 giorni spendiamo 20 €, dopo di che la navetta del parcheggio ci porta in meno di 3 min al terminal delle partenze.
Il volo parte alle 6.30 e noi che abbiamo già effettuato il chek-in on line possiamo andare direttamente al gate di imbarco dopo avere passato i controlli dovuti. Al gate la confusione regna sovrana perché la gente si spinge e vuole passare prima degli altri, noi per fortuna abbiamo l’imbarco prioritario e così ci accodiamo ai pochi che hanno fatto la stessa nostra scelta e siamo i primi ad essere imbracati, così che abbiamo la possibilità di scegliere il nostro posto ma ancor più importante sistemare vicini i bagagli (alla fine infatti molti sono stati costretti a mettere le proprie borse nelle cappelliere lontane al proprio posto o peggio, vista la poca ampiezza dei posti, a tenerle sotto i sedili).
In perfetto orario si parte. Il volo è ottimo, peccato per le molte nuvole che non consentono la vista, infatti all’atterraggio il cielo è coperto da nuvole scure ma per fortuna non piove e atterriamo puntuali alle 8.00.
Acquistiamo dentro all’aeroporto i biglietti del pullman (13 € l’uno) che in un’ora e 10 ci porta a Porte Maillot, appena fuori dalla città.
La fermata della metro è a due passi e acquistiamo la Paris Visite che dura 3 giorni per le zone 1 – 3 e che consente di effettuare corse illimitate al prezzo di 19 € l’una.
La metropolitana parigina è molto efficiente e puntuale, la cartina delle linee , se non inclusa nella guida, è disponibile ad ogni stazione o negli alberghi. Non è assolutamente difficile da utilizzare, basta sapere che direzione prendere e incamminarsi nel tunnel relativo, è cmq molto ben segnalata. Sarà perchè anche due anni fa l’abbiamo usata molto che ci ricordiamo le fermate senza dover consultare le linee.
In meno di 10 min siamo nella via del nostro albergo e con un tuffo al cuore ecco che ci appare lei, la regina incontrastata, la Tour Eiffel in tutta la sua magnificenza. Ferma in mezzo alla strada non riesco a crederci, sono ancora qui e ancora con la persona che amo! È meraviglioso! Arrivati all’albergo la nostra camera non è ancora pronta, ma questo lo sapevamo, e così possiamo lasciare i trolley in custodia a loro e incamminarci per le nostre mete.
Abbiamo deciso di vivere la città senza mete precise ma andando a visitare i luoghi che può ci erano piaciuti o avevamo visto di meno nella precedente visita.
La scelta case subito su Notre Dame e l’Ile de la Citè perché due anni fa, nonostante avessimo visitato molto bene la Consiergerie e la magnifica Saint Chapelle, arrivati alla chiesa di Notre Dame aveva iniziato a piovere ed eravamo dovuti scendere di corsa dal percorso sul tetto che permette di ammirare non solo la campana di Quasimodo ma anche le guglie e i gargoil (meravigliosi) e così ci era rimasto un po’ amaro in bocca (vista anche la lunga coda che avevamo affrontato, anche perché nonostante il Museum pass che permette di evitare le code, per Notre Dame non vale).
Così, scesi alla metro di Pont Neuf, camminiamo per l’Ile de la Citè in direzione Notre Dame, rivedendo, ma solo da fuori, la Conciergerie e la Saint Chapelle (la fila chilometrica occupava tutto il marciapiede fino al semaforo, mai vista così tanta gente!).
Ed ecco che appare la chiesa con le sue torri e le sue guglie, è veramente imponente e ad ogni passo che ci avviciniamo lo diventa sempre più.
Una fila interminabile formata da gente che aspetta di entrare per visitare la chiesa riempie il piazzale antistante. Noi decidiamo di non entrare perché abbiamo già visto la magnificenza di questa chiesa, e decidiamo di cogliere le diverse prospettive girandole attorno. Entriamo nei giardini che la circondano che permettono di ammirare il lato verso la Senna, che dire, è ancora più bella e più misteriosa. Arriviamo così al ponte di Saint Luis che attraversandolo ci porta all’Ile di San Luis. E’ qui sul ponte che incontriamo i primi artisti di strada, un gruppo formato da 7 persone che suona in modo meraviglioso un brano jazz. Sono bravissimi e passeremmo ore ad ascoltarli. L’Ile di Saint Luis si rivelerà molto caratteristica, appena arrivati vediamo la leggendaria gelateria Maison Bartillon ma essendo solo le 11 del mattino e il clima è ancora un po’ freschino decidiamo di non assaggiare il suo famoso gelato (anche se non serve, sarà un motivo per tornare a Parigi!). Proseguiamo la nostra passeggiata e visitiamo diversi negozi di arte o che vendono oggettistica per la casa, e tutti meravigliosi.
Attraversiamo la Senna e camminiamo verso il Quartiere Latino, non senza aver spulciato nelle bancarelle di libri vecchi e souvenir che si affacciano anche su questo lato del fiume, veramente molto caratteristiche.
Entriamo nel Quartiere Latino in Rue Toustain e per prima cosa visitiamo la chiesa di Saint Severin, veramente bella e riposante. Il quartiere si rivela subito movimentato e ricco si ristoranti e posti dove fermarsi per ristorare le gambe dopo i chilometri percorsi! Ma non ci fermiamo perché la nostra meta per il pranzo di oggi sono i Jardins des Tulleries, di cui conserviamo un bellissimo ricordo e vorremmo bissare.
Attraversiamo ancora queste bellissime vie prima di immetterci nella trafficatissima Rue Saint Michel da dove in lontananza vediamo la Sorbona e i suoi giardini. Ed ecco che alla nostra destra appaiono i cancelli in ferro battuto con le punte oro dei Jardins des Tulleries, sempre meravigliosi. Ci sediamo sulle seggiole in riva al laghetto dove i bambini fanno correre delle barche mosse dal vento. In mezzo a questa oasi di verde e fiori ci gustiamo i nostri panini e ci riposiamo dopo la lunga passeggiata iniziale di stamattina. Il clima è meraviglioso, un leggero venticello che attenua il calore dei raggi solari ( ma la scottatura no!!) che sono apparsi.
Trascorriamo così un paio di ore in questo parco allietati da un concerto all’aperto che si sta svolgendo nel patio, ma prima di riprendere la marcia volgiamo gustarci la prima crêpes alla Nutella del week end, attraversiamo ancora l’incrocio e dopo aver ammirato il Panteon da lontano, ci incamminiamo in Rue Mr le Prince angolo con Boulevard Saint-Michel dove troviamo la creperie che cercavamo, si chiama Le Fournil e la ricorderò per la crêpes più deliziosa che abbia mai mangiato (3,5€ l’una e li vale tutti).
Riprendiamo il cammino e questa volta la meta è Saint Suplice, che troviamo ancora tutto coperto da impalcature che non mostrano tutta la sua bellezza, anche l’interno è in ristrutturazione e anche stavolta cerco la via della rosa famosa nel libro di Dan Brown “Il codice Da Vinci” che non trovo.
Usciti ci avviamo verso la meta finale di questo meraviglioso Quartiere Latino alla chiesa di Saint Germain de Pres attraversando una via piena di negozi di abiti (anche il mio preferito, ah il mondo è piccolo e la moda pure!). La chiesa non ci entusiasma e neppure i dintorni, cos’ì decidiamo di spostarci e ammirare la chiesa del Sacro Cuore da un’altra prospettiva rispetto alla volta scorsa.
Riprendiamo la nostra fedele alleata metropolitana e schediamo alla fermata Anvers, per poi proseguire in Rue de Steinkerque, ai piedi della collina di Montmartre. L’idea sarebbe quella di prendere la funicolare invece che salire a piedi la scalinata (non per la fatica della salita che sono si e no 40 gradini, ma per provare questo mezzo alternativo il cui costo del biglietto è incluso nella Paris Visite), ma la lunga coda ci fa decidere per l’opzione by foot. Non è per niente nulla di terrificante, questa ampia scalinata divide in due i giardini sottostanti la chiesa, punto di ristoro per moltissime persone. La vista che si gode nella salita è splendida, sia perché si ha una visuale completa della chiesa sia per il panorama di Parigi dall’alto, dalla piazzola infatti si possono cercare di riconoscere i campanili delle numerose chiese. La scalinata finale è gremita di ragazzi che cantano seguendo un musicista improvvisato e il tutto crea un’atmosfera bohemienne meravigliosa.
Alcune foto di rito e poi via per le strade caratteristiche di Montmartre alla ricerca di Place du Tertre, la piazza più caratteristica di Parigi.
Ci innamoriamo di un artista che dipinge con una tecnica mai vista prima, usa uno scalpello appiattito e dà effetti sfumati, ma i prezzi delle sue opere, allineate a quelle di tutti gli altri artisti presenti nella piazza, ci fanno desistere dalla tentazione di comprarne uno per casa nostra.
Continuiamo a camminare per le strade di Montmartre visitando qualche negozietto di quadri e souvenir.
Finché siamo qui vogliamo prenotare un tavolo a Le Refuge des Fondues a Montmartre (17, Rue des Trois Frères) ristorante tipo francese dove si mangia molto bene la fonduta ma il sabato sera è chiuso e così con la coda tra le gambe ci incamminiamo verso il quartiere a luci rosse di Parigi, Pigalle. Scendendo percorriamo strade gremite di gente e tantissimi negozietti, fino all’incrocio con il boulevard de Clichy e da qui proseguendo a destra arriviamo fino alla fermata Blanche di fronte al Mulin Rouge.
Arrivati in albergo ci prepariamo per la serata che volgiamo trascorrere ammirando il tramonto dal Trocadero. Prendiamo la Rer gialla in direzione Versailles per scendere alla fermata Pont de l’Alma dove voglio assolutamente passare per vedere il tunnel dove è morta la Principessa Diana, ma con mia somma delusione dalla strada non si vede niente e il tunnel è centrale ad una vialone trafficatissimo di macchine. Non ci resta che proseguire a piedi verso il Trocadero poco distante dal ponte. Quando arriviamo c’è un sacco di gente che come noi ha avuto questa idea, ma devo dire che lo spazio è immenso e ci stiamo tutti. La torre vista da qui è ancora più bella (se può esserlo) perché sembra più centrale e poi essendo noi un po’ più alti rispetto ai Champs de Mars la possiamo vedere meglio. Già prima della partenza sapevamo che avremmo trovato un’illuminazione notturna della Tour Eiffel differente rispetto al 2006, infatti per festeggiare l’inizio del turno francese alla presidenza dell’Ue dal primo luglio, fino alla fine del 2008 il simbolo di Parigi sarà illuminato di blu e avrà dodici stelle dorate simbolo del vessillo europeo sul fronte che guarda il Trocadero.
Devo dire che non mi piace per niente, trovo che con il buio della notte il colore blu non renda assolutamente, mentre il vecchio color oro era molto più bello, ma sono felice di averla potuta vedere anche con questi colori.
Aspettiamo così che cali il sole (in estate è dopo le 21.30), godendo di un bellissimo tramonto e poi scendiamo verso i Champs de Mars per decidere dove cenare. Andiamo a colpo sicuro e optiamo per il già collaudato ristorante Le Champ de Mars proprio vicinissimo alla Tour. Ci fanno accomodare all’esterno sul classico tavolino rotondo con le due seggiole vicine e ci sentiamo tanto francesi! Sorseggiando un bicchiere di vino ordiniamo due piatti di carne (entrecôte grille) con contorni vari che non tardano ad arrivare, la qualità è buona e anche il servizio. Con la pancia piena ce ne torniamo in albergo, tanto dalla nostra camera al 5° piano possiamo continuare ad ammirare lo spettacolo di luci che replica ogni ora fino all’1… 2° giorno – DOMENICA 20 LUGLIO 2008 Stamattina la sveglia è più clemente e suona ad un’ora umana. La colazione decidiamo di farla fuori (in albergo costa 15 € a persona..) e ci fermiamo in una bellissima bulangerie in rue Saint Dominique a due passi dal nostro albergo: per me un favoloso Pan aux rasines e per Marcello una fetta di torta al cioccolato e siamo belli che pronti ad affrontare una nuova giornata a Parigi.
Stamattina abbiamo deciso di vistare uno dei tanti mercati delle pulci che si svolgono settimanalmente nel week end in diversi punti della città (due anni fa eravamo stati a quello vicino alla Porte de Clignancourt, il vero mercato delle pulci di Saint-Ouen): optiamo per quello alla Porte de Vanves.
Prendiamo la metro e dopo i necessari cambi siamo alla Porte de Vanves. Ci incamminiamo e vediamo dapprima molte bancarelle che vendono generi alimentari e vestiti e poi appare il mercatino dell’antiquariato. Ci saranno un centinaio di banchetti e visitiamo il tutto in un paio di ore, la qualità della mercanzia è buona (fatta eccezione per certe ciofeche!!!) e acquistiamo anche due appliques e una lucerna a prezzi abbordabili. Con i nostri nuovi acquisti ritorniamo su nostri passi e ci avviamo il nostro albergo per appoggiarli in camera.
Decidiamo poi di visitare il quartiere Marais-Les Halles non visitato la volta scorsa. Con la metro ci fermiamo alla stazione del Les Halles così che sbuchiamo di fronte alla chiesa di Saint Eustache, che devo dire è quasi più bella di Notre Dame, sia fuori che dentro, visto che la trovo maggiormente luminosa e con vetrate colorate che riflettono la luce del sole. La piazza antistante la chiesa ospita una scultura moderna che raffigura un viso e una mano, anche se devo dire che rovina un po’ il contesto in cui si colloca la chiesa stessa.
Vicino alla chiesa si trova l’edificio che ospita la Borsa e il centro commerciale Forum Les Halles oggi chiuso perché domenica. Camminiamo per la via principale del quartiere e arriviamo alla fontana degli Innocenti capolavoro del Rinascimento francese. Da qui si gode di una bellissima vista di Saint Eustache.
Proseguiamo e arriviamo al Centre Pompidour, mi piacerebbe entrare ma la giornata di sole non si addice molto alla visita di un museo e così dopo una rapida occhiata alla fontana Stravinski ci incamminiamo nel cuore del Marais, un quartiere che ha mantenuto la sua architettura pre-rivoluzionaria e caratterizzato da vie strette, case alte con i tipici tetti con gli abbaini che tanto mi piacciono di Parigi e che oggi è considerato il quartiere più alla moda della città, e infatti possiamo vedere tante boutique di stilisti emergenti e locali di tendenza, è animatissimo e gremito di giovani.
Decidiamo di pranzare qui in uno dei tanti chioschi che vendono felafel, perché la zona del Marais intorno a rue des Rosiers, rue Vieille du Temple e rue Pavée ospita una delle più importanti comunità ebraiche della città, e nei negozi e nei ristoranti di questo angolo di quartiere si possono trovare specialità tipiche ebraiche.
Marcello disdegna questo tipo di cucina e si concede una baguette ben imbottita, mentre io dopo una bella attesa, tutta contenta ottengo il mio pranzo: felafel con verdure e kebab! La mangiamo in Place des Voges, una bellissima piazza a forma quadrata contornata da edifici in mattoni grigi e tetti azzurri con un portico di base, la più antica di Parigi. Come tutti i parchi di Parigi anche questo è gremito di gente ma riusciamo a ritagliarci un pezzo di erba dove possiamo mangiare e riposare le gambe. E’ bellissimo oziare in questo modo!!! Ci incamminiamo verso Place de la Bastille a pochi minuti da Place des Voges. La caratteristica di questa piazza è la Colonne de Juillet, eretta nel 1840 per commemorare le vittime del 1830, questa è alta circa 40 metri e con alla sommità una statua dorata raffigurante lo Spirito della Libertà.
Prendiamo la metro per avvicinarci al cimitero di Père Lachaise situato nel XX arrondissement. La fermata della metro Pere-Lachaise è a due passi dall’ingresso del cimitero, qui acquistiamo la guida cartacea (3€) per orientarci con l’indicazione delle tombe più famose. Non sarà comunque facile trovare le tombe degli uomini famosi; Père-Lachaise è un vero labirinto. Il cimitero è diviso in settori, indicai da numeri. La parte inferiore del cimitero è un intricato percorso tra tombe e sepolcri, divisi da sentieri in terra battuta e viali con ciottoli. La parte superiore del cimitero è molto più geometrica e razionale. E’ a dir poco immenso, e un susseguirsi di sali e scendi che mette alla prova le nostre forze fisiche già ridotte all’osso a seguito dell’intensa giornata. Ma non ci diamo per vinti e cerchiamo di capire come dipanare questa mappa: fatto sta che dopo un paio di orette e viste alcune tra le tombe più famose che si trovano all’interno del cimitero (Jim Morrison, Modigliani, Oscar Wilde, Chopin, Balzac, Maria Callas, Edith Piaf, Moliere, Proust e tanti tanti altri) veniamo sorpresi dal suono di una sirena che annuncia la chiusura del cimitero. Un po’ dispiaciuti per non aver visto tutto quello che volevamo siamo costretti ad uscire e ripieghiamo verso una brasserie per un gelato e una crepe alla nutella.
Riprendiamo la metro destinazione La Tour Maubourg, per preparaci per la sera.
Stavolta decidiamo di vistare la piazza antistante il Louvre illuminata dei raggi del tramonto, è veramente una scelta azzeccata perché la serata è bella e i raggi del sole ci permettono di fare delle bellissime foto con la piramide del Louvre che fa da sfondo.
Decidiamo di andare a mangiare in un ristorante proprio di fronte al Louvre al Cafè Ruc in Rue de Saint Honorè che si rivelerà buono e neanche troppo costoso nonostante la posizione.
Rientriamo in albergo stanchi ma felici per questa altra giornata parigina, con ancora un po’ di forze per vedere la Tour Eiffel illuminata di blu che si staglia nel cielo! 3° giorno – LUNEDI’ 21 LUGLIO 2008 Oggi è il nostro primo anniversario di nozze!!! Veniamo svegliati dagli sms di amici e parenti che ci fanno gli auguri per questo anniversario, che carini! Dopo aver sistemato la nostra roba e cercato una collocazione momentanea per gli oggetti acquistati al mercatino delle pulci, lasciamo i bagagli alla reception per incamminarci verso il quartiere che ospita la residenza del Primo Ministro Francese e della sua consorte Carlà.
L’Eliseo si trova in Rue du Faubourg Saint-Honoré, una zona residenziale bellissima, e per arrivarci attraversiamo il Ponte Alessandro III, che collega il Grad Palais e il Petit Palais all’Hotel des Invalides.
E’ stato regalato alla Francia dallo zar di Russia Alessandro III per celebrare l’alleanza Russia-Francia. E’ bellissimo, riccamente decorato, con piloni sormontati da statue dorate.
Ammiriamo il Grand e Petit Palais dove si sta girando anche un film, e attraversiamo gli Champs-Elysèes, fino ad arrivare alla recinzione della casa del primo ministro, e ce ne accorgiamo non solo dalla recinzione che è altissima e impenetrabile ma anche dalla massiccia presenza di guardie armate.
Arrivati davanti alla residenza e fatte un paio di foto di rito della scalinata sulla quale i personaggi politici invitati dal Ministro si fanno fotografare stringendosi le mani e vista milioni di volte in televisione, assistiamo anche al cambio della guardia insieme ad altri pochi turisti. Non ero a conoscenza di questa usanza e comunque non ha niente di sfarzoso come il cambio della guardia reale britannica, ci sono solo le due guardie che arrivano e le due che lasciano la postazione che si scambiano i saluti e se ne vanno.
E’ stato cmq carino potere assistervi. Riprendiamo la marcia lungo questa magnifica via: negozi di marche importantissime e costosissime hanno trovato la loro collocazione in questa Rue che sarà lunga 600 metri. Uno attccato all’altro con vetrine da capogiro… che fortuna abitare qui !! Sbuchiamo in rue Royale dove alla nostra sinistra troviamo la chiesa della Maddalena e alla destra la Place de la Concorde. Qui prendiamo la metro destinazione Lafayette. Mi è sempre piaciuto questo magazzino anche solo per vedere la moda francese che ritengo più all’avanguardia rispetto alla nostra in Italia. Passiamo qui un’oretta perdendoci nei vari piani e arrivando fino all’ultimo da cui si vede tutta Parigi da un terrazzo. Riprendiamo la metro e scendiamo in Boulevard Haussman che incrocia Rue du Havre, dove troviamo la Virgin e l’Hard Rock, ma scopriamo anche una galleria ricca di ristoranti e negozietti di arte e abbigliamento. Lo scopo di questa fermata è il pranzo di oggi: vogliamo assolutamente andare a mangiare in un ristorante (di cui non ricordo il nome) che ci è stato raccomandato nel quale sono specialisti nella preparazione delle lumache! Lo so detta così fa un po’ schifo e anche mio marito ha arricciato il naso ma poi si è dovuto ricredere. Il ristorante si trova in una laterale di Boulevard Hausmann proprio vicino alla fermata della metro Chausee e ha sede in una vecchia fabbrica che ancora oggi ha mantenuto inalterata la struttura di una volta. Noi siamo arrivati che erano quasi le 14.00 e non abbiamo avuto problemi ad accomodarci al tavolo, ma se andate nelle ore di punta si deve prenotare perché è veramente affollato. Ordiniamo quindi lumache con un condimento di olio e prezzemolo, e un secondo di pesce il tutto accompagnato da vino bianco. Era tutto veramente squisito e non ci siamo pentiti della scelta fatta! Riprendiamo la strada del ritorno, e decidiamo di trascorrere le ultime ore prima della partenza ai Champ de Mars, sdraiati sotto la Tour Eiffel! Il tempo passa veloce anche senza fare niente e dobbiamo ritornare in albergo a ritirare le nostre valige e avviarci verso Porte Maillot per prendere il bus che ci riporta a Beauvais dove abbiamo l’ultimo volo delle 22.30.
Così che tristi come tutte le volte che concludiamo i nostri viaggi, ci incamminiamo verso la metro per Porte Maillot e prendiamo uno dei tanti bus che aspettano i turisti di rientro per condurli all’aeroporto di Beauvais, dopo aver acquistato il biglietto direttamente dall’autista. Il viaggio passa velocemente e in un’oretta siamo a destinazione. Ora nasce il problema del bagaglio aggiuntivo contente gli oggetti acquistati al mercatino che dobbiamo per forza imbarcare in quanto gli oggetti sono di metallo. Non avendo acquistato prima di partire il baglio da stiva siamo costretti a pagare anche un surplus rispetto al prezzo di vendita di ben 20€.
Facciamo uno spuntino all’unico bar/ristorante dell’aeroporto prima di effettuare il controllo perché sappiamo che una volta entrati nello spazio dedicato agli imbarchi non c’è altro luogo dove poter mangiare.
Il volo parte in orario, e anche stavolta la gente si accalca per salire sull’aereo pur non avendo la priorità, ma a differenza di quanto successo nel volo di andata qui le hostess sono inflessibili e fanno passare solo chi ha il pass (meno male!).
Il volo di rientro è tranquillo e l’ora e mezza passa velocemente. Alle 23.50 siamo in atterraggio a Orio al Serio. Ritiriamo il bagaglio da stiva che arriva in breve tempo (purtroppo un vetro delle lucerna si è rotto, e te credo con le buone maniere che hanno gli addetti ai bagagli è già tanto che se ne sia rotto solo uno, ma una volta arrivati a casa è stato prontamente sostituito!) e ci avviamo con la navetta al parcheggio.
CONCLUSIONI: Parigi è e rimarrà per sempre la mia città preferita. Tornarci è sempre un tuffo al cuore, una sensazione di pace e serenità che ho trovato in poche altre città, e grazie alle compagnie di voli low cost o a promozioni su voli di linea (da preferire alle prime anche perché atterrano in aeroporti più centrali rispetto a Beauvais) che si trovano sui vari siti on line è abbordabilissima a livello economico.
Tre giorni per visitarla la prima volta sono pochi, ma per tornarci una seconda volta sono perfetti (anche se passano troppo in fretta).
Quindi: visitate la Ville Lumiere e buon viaggio a tutti!!! Sara & Marcello