Tre giorni in Savoia
Per meglio “rompere” il percorso seguiamo la via del Moncenisio, da Susa a Lanslebourg. Al colle facciamo tappa per le fotografie di rito e la provvista di aria fresca.
La discesa lungo la Valle della Maurienne procede senza intoppi. Sfioriamo i forti dell’Essaillon, e ci fermiamo per un picnic lungo l’autostrada, poco prima della deviazione per Albertville. I pochi alberi sono un rifugio prezioso per scampare al martello del sole, anche se l’aria comunque rimane limpida e cristallina.
La cortina di montagne lentamente si apre e ci consegna alla pianura che precede Chambery, stretta tra le catene degli Aravis, della Belledonne e il massiccio della Chartreuse.
Proprio Chambery è la prima meta del nostro viaggio: iniziamo la visita dalla fontana degli elefanti, che ricorda le gesta guerriere del generale Boigne in terra indiana, per proseguire nelle viuzze del centro storico, ricco di negozi e localini. Il castello dei Duchi di Savoia, incassato nel traffico, domina la città. Ancora una rapida visita della cattedrale e riprendiamo il viaggio. Lasciata Chambery andiamo alla ricerca del nostro alloggio, già prenotato via internet. Da Aix les Bains ci inoltriamo nel Massiccio dei Bauges per una stradicciola immersa nel verde. Arrivati a Cusy un cartello ci guida fino a Les Chalets de Nants, la nostra dimora per due giorni. Saremo alloggiati nello chalet, a pochi passi dalla grande serra e dalla abitazione principale. In poco tempo ci sistemiamo e siamo pronti per la cena, assieme alla altre due famiglie ospiti della struttura.
La serata scorre piacevole, complice anche l’aria fresca che scende dai boschi. Nella notte il forte vento spazzerà via la calura di una giornata torrida.
Mercoledì 19 agosto 2009 La giornata comincia con una sontuosa colazione servita nella grande sala comune: tè, caffè, cioccolato, marmellate, croissant, yogurt e mille altre prelibatezze. Ci stacchiamo a malincuore dalla tavola e ci imbarchiamo in auto, per esplorare il Massiccio dei Bauges.
La prima tappa è poco lontana dallo Chalet: il Pont de l’Abime, un ponte sospeso sul fiume Cheran. Pur sembrando esile e minuto è attraversabile in auto, cosa che facciamo non senza qualche dubbio. Oltre il ponte seguiamo le strade dipartimentali D911 e D912 che attraversano il Parco Naturale Regionale dei Bauges. Viaggiamo immersi nel verde, incrociando villaggi spersi tra boschi, campi coltivati ed allevamenti biologici. La fretta è un concetto che qui non esiste. Curva dopo curva ci ritroviamo a quota 1537 metri, sul belvedere di Le Revard, a picco sul lago del Bourget. La vista è incomparabile sulle colline che puntano verso la Valle del Rodano, l’aria è fresca. L’abbazia di Hautecombe, dove andremo nel pomeriggio, è una macchia bianca a metà tra il verde dei boschi ed il blu del lago.
Una discesa vertiginosa ci porta ad Aix Les Bains, dove prenotiamo il passaggio in battello per Hautecombe. E’ ora di pranzo e ci concediamo uno spuntino nel parco ombroso in riva al lago, pieno di famiglie in vacanza e impiegati delle vicine banche ed assicurazioni che trascorrono qui la pausa pranzo in una atmosfera di totale rilassamento.
Alle 14.30 partiamo puntuali a bordo del battello “Helios” per Hautecombe. Mezz’ora di traversata durante la quale il pilota della nave ci parla dei villaggi che si affacciano sul lago. Ad Hautecombe, abbazia del XII secolo in stile gotico, si trovano le tombe degli antenati di Casa Savoia: la chiesa si visita in mezzora, è utilissima l’audioguida.
Il calore regna sovrano, pertanto, una volta ritornati ad Aix, rinunciamo alla visita della città e ci dirigiamo al nostro chalet. Passiamo il resto del pomeriggio a prendere il fresco ai bordi dei boschi dei Bauges. La cena con gli ospiti della gite è piacevolissima, così come la notte rinfrescata dal vento dei boschi.
Giovedì 20 agosto 2009 E’ già ora di lasciare l’accogliente chalet che ci ha ospitato per due notti tonificanti: salutiamo gli amici della gite e ci rechiamo ad Annecy, ridente cittadina ai bordi del lago omonimo. Passiamo la mattina a zonzo per il lungo lago, i portici e le viuzze del centro storico. Anche qui un castello ducale domina il borgo antico.
Dopo il consueto picnic costeggiamo il lago in direzione di Albertville: dal suo centro in pochissimi chilometri siamo a Conflans, piccolo borgo fortificato che domina la città olimpica. Fontane in pietra, insegne di ferro battuto, chiese affrescate e infine la spianata del castello occupata da un giardino ricco d’ombra: gli ultimi ricordi di un breve viaggio.
Ripartiamo un po’ tristi e risaliamo al Moncenisio. Ultima boccata d’aria fresca e ci immergiamo nell’afa della Val di Susa. Arrivederci Savoia!.
Consigli e commenti.
L’alloggio: tramite il sito delle gites de france (www.Gites-de-france.Com) ci siamo messi in contatto via e-mail con Philippe ed Helene, i proprietari dei Jardins du Nant, al quale abbiamo chiesto tutte le informazioni necessarie su disponibilità delle stanze e prezzi. La collocazione è in un paesino a venti minuti da Aix Les Bains, completamente immerso nel verde. A pochi chilometri di distanza c’è un piccolo supermercato dove fare la spesa. Per altre informazioni e per dare un’occhiata alle stanze potete visitare il sito http://www.Lesjardinsdunant.Com/index.Htm Noi eravamo alloggiati nello chalet: soluzione ottima per Caterina, che si è sbizzarrita ad entrare e uscire in continuazione per esplorare i dintorni.
Il viaggio.
Autostrade ben tenute (forse un po’ care, ma la qualità si paga…), strade nazionali e dipartimentali curate, abbondanza di indicazioni per le località turistiche. Pagamento ai caselli con self service: (OK la carta di credito). Self service anche ai distributori di GPL: rifornirsi sembra più difficile di quel che è in realtà.
Il cibo.
Le colazioni abbondanti consentono un’autonomia di parecchie ore…
Come per i precedenti viaggi, a pranzo ci limitiamo a spuntini a base di panini o frutta, mentre a cena ci siamo fermati alla gite, assieme alle altre due coppie di ospiti. Cibo abbondante di produzione locale, atmosfera piacevole di chiacchiere e sorrisi.
Varie ed eventuali Come già detto, il nostro viaggio è coinciso con una ondata di calore eccezionale (la canicule, dicevano i francesi). A Chambery e Conflans, pur essendo in mezzo ai monti, la temperatura ha raggiunto i 38°C. L’aria si manteneva molto secca, pertanto non abbiamo mai avuto problemi di afa; ci è stata di grandissimo aiuto una borsa frigo da tenere in auto con una considerevole scorta di acqua fresca. Andare ad Hautecombe in battello è un uso alternativo all’auto e l’idea ci è piaciuta molto: ecco il sito della compagnia dei battelli: (http://www.Gwel.Com/index.Php) Ricordatevi che l’abbazia è chiusa il martedì e quindi non ci sono crociere di battelli.
Il Parco Regionale dei Bauges è poco conosciuto anche dai francesi: noi abbiamo scoperto un mondo vegetale, fatto di boschi, villaggi, campi e fattorie, dove è opportuno lasciare la fretta lontana e godersi il paesaggio, la strada, le soste e le deviazioni impreviste. Ringraziamenti Ringraziamo di cuore Elodie e Caroline, le due ragazze che mandavano avanti la gite. Elodie arrivava dalle serre con cassette di frutta e verdura che Caroline trasformava in cene deliziose. Grazie davvero per la magnifica ospitalità, la simpatia e per tutti i consigli ed indicazioni che ci hanno permesso di trascorrere una bellissima vacanza.