magico madagascar 2

Una vacanza indimenticabile sta per cominciare, si partirà alle 21.00 e dopo otto ore e mezza giungeremo all'isoletta di Nosy Be. Troviamo ad accoglierci un pulmino che già si presenta nella sua tipicità locale: qui non ci sono evidentemente problemi di inquinamento, visto il fumo che fa. Ed ecco che ci immergiamo già nel paesaggio malgascio,...
Scritto da: MARISOL
Partenza il: 25/01/2009
Ritorno il: 02/02/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Una vacanza indimenticabile sta per cominciare, si partirà alle 21.00 e dopo otto ore e mezza giungeremo all’isoletta di Nosy Be. Troviamo ad accoglierci un pulmino che già si presenta nella sua tipicità locale: qui non ci sono evidentemente problemi di inquinamento, visto il fumo che fa. Ed ecco che ci immergiamo già nel paesaggio malgascio, nel tragitto verso il nostro villaggio: siamo tutti eccitati nonostante il lungo volo notturno e ben svegli per catturare subito ogni immagine di questa vacanza. Il villaggio è splendido, perfettamente integrato nell’ambiente africano. Il nostro bungalow, che ci ospiterà per una settimana, è proprio in riva al mare e quindi…Eccoci subito pronti in costume e dentro l’acqua cristallina dell’Oceano Indiano. Sulla spiaggia, passeggiano tranquillamente due camaleonti, che sono subito al centro dell’attenzione e lo saranno per tutta la durata del soggiorno: mai divi credo siano stati più fotografati! Il ristorante ci offre tante buone cose tra cui alcuni piatti locali che non disdegnamo di assaggiare, come per esempio carne di zebù: un po’ particolare nel sapore, ma comunque buona. E così, ora dopo ora, perfettamente a nostro agio, giunge il primo tramonto da ammirare. Mi era stato detto della meraviglia dei tramonti di questi luoghi ma, credetemi, visti dal vivo sono un incanto! Il rutilare di colori è qualcosa di magico… Li abbiamo fotografati tutte le sere, ma naturalmente le foto non rendono loro giustizia: il ricordo vivo, lo conserveremo sempre nella nostra mente. Un giorno lo abbiamo dedicato alle escursioni: Hell Ville è il capoluogo di Nosy Be. La nostra guida locale, ci ha detto che la cittadina ha circa 30.000 abitanti ed è in perfetto stile coloniale.Lungo la via principale, si susseguono negozietti vari, tra cui quelli coloratissimi di souvenir; ma la tappa più interessante è stata sicuramente quella fatta al mercato coperto della cittadina. Entrare non è stato facile: il via vai di gente è notevole, ma il problema è stato soprattutto per l’odore forte che vi regna. Sui banchi che si susseguono numerosi, è ammonticchiata la mercanzia, la cui igiene ci fa decisamente inorridire. Le mosche la fanno da padrone in questo luogo! Ma è la realtà di questa gente, così accogliente, così calorosa e disponibile alle nostre fotografie e riprese. Uno sguardo attento meritano i granchi delle mangrovie, una prelibatezza del luogo, ma così neri e fangosi! La nostra gita è proseguita con la visita alla fabbrica dell’ylang ylang, ma prima di giungervi, un camaleonte era a godersi il sole lungo la ”strada” e così ci siamo fermati per altre foto e riprese. L’ylang ylang, detto anche ”fiore dei fiori” ha una notevole importanza, in quanto è una fonte di guadagno per queste popolazioni: viene impiegato soprattutto in profumeria per l’elevato potere fissativo ed anche in cosmesi per preparare saponi e dentifrici. Viene quindi largamente esportato, ma quel che è incredibile è che la raccolta avviene a mano! Inoltre viene effettuata entro le ore 9 del mattino in quanto il sole fa perdere qualità al profumo. E non è finita: i furgoncini che giungono alla fabbrica, vengono scaricati a mano ed il fiore viene distillato immediatamente sul posto. I macchinari sono molto semplici, ma sicuramente d’effetto! L’altra tappa è stata all’Albero Sacro, che altro non è che un ”ficus bengalensis”, i cui rami e radici aeree creano una cupola di oltre 50 metri di diametro. I vari capi villaggio svolgono qui le loro cerimonie molto caratteristiche: ci sono canti, offerte e doni agli antenati. La maggior parte dei malgasci è di religione animista; i fenomeni naturali sono dotati di anima e le preghiere vengono rivolte agli antenati per ottenere una grazia e la protezione per la famiglia. Al rientro da questo splendido giro, ci attende naturalmente un altro tramonto indescrivibile.E’ incredibile come ogni volta i colori cambiano, creando delle sfumature che nessuno è in grado di riprodurre e che la foto non riproduce adeguatamente. Una serata in villaggio è stata allietata da canti e balli tipici malgasci. I ballerini sono coloratissimi nei loro costumi ed anche sul viso; naturalmente il coinvolgimento degli ospiti è d’obbligo! E non ci siamo fatti pregare… Da non perdere è l’escursione a Nosy Sakatia, un isolotto non troppo distante in cui abbiamo goduto di un bagno nelle acque calde e cristalline ed abbiamo avuto la fortuna di poter vedere una tartaruga! Al ritorno , ci siamo imbattuti in un gruppo di donne che stavano pescando: la sensazione qui è che i pesci si facciano prendere perchè il metodo di pesca è a dir poco singolare. Le donne hanno a disposizione dei teli coloratissimi che sbattono sull’acqua bassa: quindi chiudono i lembi e quando riaprono i tessuti, sono miracolosamente pieni di pesci! All’alba ed al tramonto si può assistere ad una processione lungo la spiaggia: si tratta di donne che trasportano sulle loro teste enormi fagotti pieni di ogni mercanzia che vendono sulle spiagge libere. Quindi, basta passeggiare lungo la spiaggia, per trovare questi ”centri commerciali” dove si può acquistare di tutto: Se vi capita, io ho acquistato delle tovaglie grandi con dei ricami tipici veramente belle! Al tramonto poi il ”centro commerciale” chiude ed in processione, le donne passano lungo la spiaggia del villaggio, con questi enormi fagotti sulla testa per tornare nelle loro capanne. Ed ancora un altro magico tramonto ci attende. Sembra di vivere quasi in un’altra dimensione: qui è tutto perfettamente amalgamato nell’ambiente e noi ci siamo sentiti parte integrante dell’ambiente stesso, dimenticandoci completamente della realtà che viviamo tutti i giorni quando siamo a casa.E che ne dite del carrettino trainato dallo zebù che tutte le mattine passava in spiaggia? Indimenticabile… E quando è arrivato il giorno della partenza, con grande rammarico ci siamo avviati; e l’ultima cosa che abbiamo fatto prima di lasciare il villaggio è stata quella di respirare a pieni polmoni l’aria e catturare appieno l’atmosfera magica da riportare in Italia con noi.


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