4500km tra Normandia e Alsazia
MARTEDI 11 AGOSTO: Partiamo in nottata dalla provincia di Mantova con destinazione Normandia,e dopo 1230km (Via Frejus-Lione-Parigi) giungiamo nel pomeriggio a Tracy-sur-mer alla chambre d’hote “Ferme de la Rosiere”, già prenotata da casa.(Quest’ultima mi sento di consigliarla per il rapporto qualità/prezzo (57€ a camera a notte con colazione), la gentilezza dei proprietari e le gustose ed abbondanti colazioni). Dopo una doccia ristoratrice ci dirigiamo ad Arromanche Les-Bains, distante 6-7 km dalla nostra chambre. Il paesino è delizioso, e soprattutto (dopo diversi giorni di temperature infernali in Italia) godiamo di una temperatura sui 22° e una brezza ormai dimenticata.. Il bicchiere di birra gustato come aperitivo mi rimette veramente in pace col mondo, e dopo un giretto esplorativo tra negozietti di “militaria” andiamo a cena, per finire poi la giornata veramente cotti con il solo desiderio di un bel sonno ristoratore.
MERCOLEDI 12 AGOSTO: Dopo la succulenta colazione preparata dai signori Etienne, ci dirigiamo verso la Penisola del Cotentin, meta del giro in programma oggi. Dopo un centinaio di km arriviamo a Carteret, tipica cittadina di mare sulla costa ovest della penisola. Approdiamo ad un faro dominante la cittadina, dove c’è anche una stazione metereologica. Il panorama è molto bello, accentuato anche dalla giornata grigia che ci sta accompagnando.. Camminando a piedi sul promontorio troviamo un sentiero per scendere sulla spiaggia, per vivere una delle emozioni più belle di tutto il viaggio. Ci troviamo nel mezzo ad una spiaggia immensa, un arenile di un centinaio di metri rinchiuso da un lato dalla scogliera, mentre dall’altro lato non vediamo la fine di questa meraviglia. La cosa favolosa è che apparte io ed Elena, in tutta la spiaggia ci saranno si e no 4-5 persone.. Una roba impensabile per le nostre incasinatissime spiagge italiane!! Dopo la piacevolissima scarpinata ci dirigiamo verso la punta ovest della penisola, verso Cap de la Hague. La stazione di salvamento omonima col faro a qualche centinaio di mt dalla spiaggia è molto particolare, diciamo per gli amanti del genere. Però secondo me val bene una deviazione. Pranziamo “alla francese” (cioè al sacco con una baguette fresca acquistata in una delle fantastiche boulangerie di questi paesini, dove non puoi fare a meno di prendere anche dei dolcetti..Da provare la “tarte normanne”, con mela e mandorle..) nella zona di sosta del “capo degli 11 venti”, immersi in un irreale silenzio spesso dimenticato..
Dopo pranzo ci dirigiamo verso la punta est della penisola, tagliando Cherbourg ma senza fermarci..
Nel tragitto incontriamo Port Recine, noto come il porto più piccolo di Francia. Beh è carino, ma penso 5 minuti siano più che sufficienti per darci un occhiata!! Arriviamo nella zona di Barfleur e del faro di Gatteville, finalmente sotto un tiepido sole, visto che la nebbia ha deciso di abbandonarci. Barfleur è il tipico villaggio di pescatori, carino che merita una visita, mentre il faro a mio parere è favoloso. Io magari son di parte essendo un grande appassionato di fari, ma questo di Gatteville, con i suoi 75mt di altezza (il secondo di Francia se non erro) è veramente bello. Si paga 2€ per accedere all’interno, e dopo 349 scalini arriviamo in cima. Un vento sferzante non rovina il panorama che si gode da quest’altezza, assolutamente consigliato. Scendiamo e torniamo alla macchina che abbiamo le gambe a pezzi, ma ne è valsa assolutamente la pena..Di sicuro abbiamo smaltito il dolcetto mangiato a pranzo! Nel tornare alla nostra base ci fermiamo, per un antipasto delle zone degli sbarchi, a St.Mere Eglise, famosa per il fantoccio del paracadutista attaccato al campanile della chiesa, a simboleggiare e ricordare ciò che è avvenuto la notte tra il 5 e il 6 giugno del 1944..
Torniamo alla chambre d’hote per una doccia ristoratrice, per dirigerci ad Arromanche per la cena. Domani tocca alle spiagge degli sbarchi.
GIOVEDI 13 AGOSTO: Graditissimo bis della colazione alla nostra chambre d’hote, poi iniziamo la nostra giornata “nel passato”. Partendo dalla zona ovest, cioè da Utah Beach..Facciamo passare le varie spiagge e tutto quello che gli ruota intorno che abbia a che fare con quello che è accaduto il 6 giugno del 1944..
Ogni piccolo frammento di storia è stato portato alla luce, costruendoci intorno un business che da sicuramente da mangiare a molte di queste persone. Io magari sono poco obiettivo, perché la storia e la seconda guerra mondiale in particolare piacciono molto, quindi per me è stato un vero e proprio avverarsi di un sogno covato per anni e anni, però le emozioni che destano questi luoghi, pensare alle storie degli uomini che hanno pagato con la loro vita la conquista della libertà, pensare a cos’ha significato quel 6 giugno 1944 per l’umanità intera, beh non può lasciare indifferenti! Menzione di merito al Pointe du Hoc (sperone di roccia noto per la strage di Rangers americani impegnati alla sua conquista rivelatasi quasi inutile..), alle batterie di cannoni antinave da 155mm di Longues sur Mer, al porto artificiale (il Mulberry) di Arromanche, e ai 2 cimiteri militari che abbiamo visitato, quello tedesco (tetro e triste con le sue croci nere) e naturalmente quello americano, con le sue 9mila e passa croci bianche perfettamente allineate su di un prato verdissimo.
L’atmosfera di questo posto è unica, malgrado ci siano migliaia di turisti non si sente volare una mosca.. Guardare nel silenzio queste croci, leggendo i nomi di queste migliaia di 18enni caduti con l’azzurro del mare sullo sfondo..Beh direi è una bella scarica di adrenalina! Visitiamo anche il museo “Du Debarquement” ad Arromanche, rimanendo un po’ delusi..Forse per via della folla immensa che riempiva la struttura.
Serata con cena ad Arromanche e puntatina a Bayeux per il dopocena, cittadina con un suo fascino e con una bellissima cattedrale.
VENERDI 14 AGOSTO: Ultima colazione dai sig.Ri Etienne, poi partiamo (non prima di aver acquistato un paio di barattoli di “confiture de lait”..Una marmellata divina..). Ci fermiamo di prima mattina ad Arromanche per visitare il cinema “360”, dove viene proiettato in una sala circolare un filmato sugli sbarchi..Veramente bello ed emozionante, lo consigliamo a tutti! Ci dirigiamo verso est con destinazione la vera zona di villeggiatura della Normandia, quella di Deauville e Trouville. Cittadine separate da un canale, specie la prima è davvero ben tenuta e molto bella, nonché affollata come si confà al 14 agosto! Trovato parcheggio in un silos sotterraneo iniziamo il nostro giro per Deauville. E’ una tipica cittadina di mare, molto curata e affollata quasi esclusivamente di turisti francesi, dove passiamo un paio d’ore tra il centro (dove c’era un interessantissimo mercato di prodotti locali) e la zona del porto con i Casinò sullo sfondo. Pranziamo (sempre alla francese..) nei giardini accanto alla spiaggia, e dopo facciamo una rilassante passeggiata sul lungomare.. Un arenile molto bello nonché enorme, e pressoché deserto malgrado la temperatura decisamente estiva..Misteri incomprensibili a noi abituati al Tetris delle nostre spiagge.
Riprendiamo la macchina per andare a Trouville, decisamente più “popolare” sia come strutture che come arredi urbani..Il lungomare davanti al porticciolo è un incessante susseguirsi di ristoranti e negozi, da tipica cittadina di mare. Verso metà pomeriggio ci dirigiamo verso base per la nostra 2^tappa, il villaggio di Ablon dove abbiamo prenotato una chambre d’hote.. La chambre d’hote “Calvados” a prima vista non ci aveva colpito molto, anzi..Però poi l’interno della casa, con una camera pulita e un bagno spazioso, e le abbondanti colazioni della sig.Ra Francoise nonché la sua gentilezza ci han fatto ricredere. Il villaggio di Ablon son davvero 4 case, ma rimane a circa 7km da Honfleur, quindi comodissimo e assolutamente da consigliare (anche perché abbiamo pagato 47€ per una doppia con colazione..Pochissimo..).
Dopo una salutare doccia ci dirigiamo verso Honfleur per un giro in centro e la cena. Honfleur a mio parere è una delle cittadine più carine visitate tra Bretagna e Normandia..Tutte le stradine interne affollate di locali e ristorantini deliziosi, così come la zona del porticciolo, chiuso da un ponte, sono veramente angoli da cartolina! Chiaramente c’è tantissima gente, e finalmente possiamo star fuori fino a mezzanotte che almeno qui gente in giro ce n’è ancora e in grossa quantità..E particolare non da poco possiamo cenare quando vogliamo, anche alle 21-22..Cosa inaudita nella stragrande maggioranza dei paesi visitati.
Direi Honfleur tappa obbligatissima per chi viene in queste zone, con unico “intoppo” i prezzi non proprio popolari dei parcheggi. Ce ne sono a iosa e posto si riesce a trovare, ma pagare 8-9€ per 3-4h di parcheggio non è raro..
SABATO 15 AGOSTO: La giornata di ferragosto inizia, apparte con l’ottima e abbondante colazione della sig.Ra Francoise, avvolta da un’inusuale e fitta nebbia. Oggi è in programma la Cote D’Albatre, con Fecamp, Etretat ecc..Tanto che arriviamo a percorrere il celebre Ponte de Normandie (5€ di pedaggio..) quasi senza nemmeno accorgersene..
Arriviamo a Fecamp e facciamo un giro per il centro, anche qui immerso nel mercato..Ma direi anonimo, senza robe particolarmente interessanti. Scendiamo quindi al porto e alla spiaggia. Quest’ultima, come tipico della zona è fatta di ciotoli medio-grandi, di un colore quasi bianco, che unito ai riflessi di un sole finalmente uscito allo scoperto rende molto bello l’insieme. Siamo a metà mattinata e la spiaggia è pressoché deserta (continua il mistero…), dopo una breve passeggiata chiediamo a una ragazza dell’Ufficio del Turismo il percorso per arrivare alla zona del faro, ben visibile dalla spiaggia. Raggiungiamo quindi il faro (al quale è praticamente attaccato un albergo.Ristorante), posto a nord di Fecamp..E già da qui il panorama è molto bello. Ma la cosa più bella è quello che si estende proseguendo verso nord: dopo il faro partono dei sentieri facilmente percorribili a piedi, che vanno avanti per km e km. La natura qui è veramente incontaminata, solo alcune pale eoliche rompono il panorama (ma a me piacciono anche sinceramente..) popolato di prati verdi, animali allo stato brado su questi pascoli a picco su delle bianchissime falesie alte qualche centinaio di metri.. Insomma la consiglio davvero questa piccola escursione..Qui secondo me si apprezza la quint’essenza della Normandia. Dopo un paio d’ore torniamo alla macchina e ci dirigiamo verso Etretat.. Il paese inutile dirlo è affollatissimo, infatti parcheggiamo un paio di km fuori. A piedi attraversiamo il borgo, sicuramente carinissimo ma commercializzato all’eccesso. Ciò non toglie la magia dei panorami e delle viste che lo avvolgono, però sarà che forse sono un romantico, ma mi piacerebbe vedere questi angoli di mondo depurati dalla commercializzazione selvaggia! Il centro è logicamente affollato di ristoranti e negozietti, finchè non arriviamo alla spiaggia. Anche questa è a ciotoli come Fecamp, ma c’è sicuramente più gente..E altrettanta ne sta arrivando.. La spiaggia di Etretat, incastonata tra queste 2 alte e bianche falesie è uno degli scorci più rinomati della Normandia, e sicuramente a ragione.
Decidiamo di scalare la falesia sud (a sinistra della spiaggia guardando il mare), e dopo una bella scarpinata arriviamo in cima, laddove il panorama ripaga sicuramente della fatica dell’ascesa. Allungando l’occhio ancora verso sud è un susseguirsi di falesie e insenature bellissime, e con la giornata odierna con questo intenso sole che riflette sul bianco delle falesie e sull’azzurro del mare..Beh devo dire che gli aggettivi sono superflui.
Lasciamo Etretat, e dopo l’ennesimo pranzo alla francese (soluzione diffusissima qui, nonché molto economica e conveniente) vaghiamo un po’ senza meta, ripercorrendo il Pont de Normandie e fermandoci anche all’area di sosta posta alla fine di questo per fare qualche foto e sgranchirci le gambe. Rientriamo ad Ablon, e dopo un riposino+doccia ristoratrice riprendiamo la via di Honfleur. La passeggiata per il centro, la birretta come aperitivo e la cena sul porticciolo..Beh son piccole cose per le quali ti senti “davvero” in vacanza! DOMENICA 16 AGOSTO: Oggi è in programma il trasferimento in Alsazia, e con un briciolo di tristezza lasciamo la Normandia, che non ci ha sicuramente deluso..Anzi direi piacevolmente stupito.
Dopo circa 700km percorsi tagliando il cuore di Parigi, sfiorando EuroDisney e percorrendo la Francia in tutta la sua larghezza arriviamo in Alsazia, precisamente a Huttenheim. Questo piccolo borgo lo abbiamo scelto come base per il nostro soggiorno in quanto è posto nel cuore della regione, a circa metà strada della Route des Vins e praticamente equidistante tra Colmar e Strasburgo. Alloggeremo presso la chambre d’hote “Jardin de Lill” (55€ a camera con colazione), anche questa assolutamente da consigliare. Camera pulita così come il bagno, biancheria cambiata spesso, parcheggio comodo interno al giardino della casa e colazioni a dir poco luculliane renderanno questo soggiorno molto piacevole.
La prima sera, preso possesso della camera e riposatici un attimo, ci rendiamo conto che in questi paesi non c’è veramente un anima, quindi decidiamo di andare a cena a Colmar, distante circa 30km, che si percorrono quasi interamente in autostrada (gratuita). Il tomtom fa i capricci (cosa che qui in Alsazia si ripeterà spesso, non so perché) e arriviamo a Colmar praticamente a caso..Parcheggiamo in una zona che sembra vicina al centro e ci addentriamo per le viuzze della cittadina. Il vero centro pedonale dista poco più di 1 km (il mio senso di orientamento anche stavolta mi ha assistito), ed è veramente bello, sembra quasi finto. Le case a graticcio saranno la costante di questi 5 giorni..E fanno veramente una bella impressione. Ceniamo rendendoci conto che qui i menù sono rivoluzionati rispetto alla Normandia. Sparite cozze e pesce per l’inserimento di tarte flambee (pseudo torte salate, molto buone..Ma anche la variante dolce è notevole) e piatti tipici come la Chocroute (stinco-pancette-salsicce lesse su un letto di crauti..La Germania dista 20km e si vede..), che però non ci spaventano, anzi gustiamo volentieri questi nuovi sapori. Dopo una passeggiata torniamo in camera per un meritato riposo.
LUNEDI 17 AGOSTO: La giornata è calda (e le temperature andranno ad aumentare i giorni a venire..Per il record dei gradi nella regione, chiaramente quando ci siamo venuti noi..), e a scanso di equivoci decidiamo di impiegare la nostra prima giornata alsaziana a Europa Park, un parco divertimenti modello Gardaland situato a Rust, a circa 20km dalla nostra chambre d’hote, anche se in territorio tedesco. Il parco è decisamente bello, con molte attrazioni “adrenaliniche”, montagne russe veramente spettacolari e che mettono a dura prova le coronarie!! Il Parco è diviso in quartieri che prendono il nome dalle nazioni, e tutto è molto caratterizzato ed a tema. Confronto a Gardaland forse è più piccolo, ma a livello di attrazioni secondo me è nettamente superiore, sempre che a uno piacciano cose diciamo così non proprio tranquille.. Il biglietto è allineato , cioè 35€+2 di parcheggio. Tutto è ovviamente molto “teutonico”, cioè organizzato alla perfezione, code inesistenti per accedere al parcheggio e anche le code alle biglietterie scorrono velocemente. La cosa che mi ha colpito è la quasi totale assenza di turisti italiani, anche se la scritta sulla mia maglietta (“Grazie a Dio non sono livornese”) l’hanno capita anche i francesi! 🙂 Dopo una giornata all’interno del parco torniamo a Huttenheim attraversando il Reno con il traghetto (gratuito) presso Rinhau, e siamo abbastanza stanchi.
Per cena torniamo a Colmar, dove ormai siamo abbastanza in confidenza e parcheggiamo in pieno centro senza problemi (la sera dopo le 19 i parcheggi son gratuiti), e la zona dell’Ancienne Douane propone un paio di Winstub niente male (sono pseudo trattorie retaggio storico delle antiche usanze). Ogni cena è accompagnata da una caraffa di fresco Traminer, vino tipico della zona ma non certo a buon mercato.. Per mezzo litro (non etichettato) si possono spendere anche 14-15€..
MARTEDI 18 AGOSTO: Due parole sulla colazione: dire abbondante è troppo poco. Partendo dalle baguette e croissants freschi, fino alle marmellate fatte in casa, agli yogurt, ai dolci fatti in casa (tipo il Kogelhof, una specie di panettone molto soffice e con un sapore delizioso)..Insomma un trionfo di sapori e colori, che abbinato al fatto che si fa colazione in giardino ti fa iniziare la giornata decisamente bene! Per il nostro secondo giorno di Alsazia iniziamo da Colmar, che di mattina fa tutta un’altra impressione che la sera di notte. Moltissimi turisti in giro, per confermare la prima impressione, cioè che pur essendo abbastanza commercializzata regala ancora angoli pittoreschi e deliziosi. Verso l’ora di pranzo ci dirigiamo fuori dalla città, per iniziare a percorrere la celeberrima “route des vins”. La nostra prima tappa è Eguisheim: il paesino è minuscolo, ma dire che è carino vorrebbe dire sminuirlo. Case a graticcio di ogni foggia e colore, con le viuzze lastricate che si espandono a mò di cerchio intorno al centro, rendono Eguisheim forse il borgo da noi preferito in tutta la nostra permanenza alsaziana. Iniziamo a renderci conto anche che ogni 5 metri c’è una cantina aperta, con degustazione e vendita di vino, al che se uno non ci sta attento può arrivare alla sera ed essere bello ebbro!! Dopo un pranzo (sempre alla francese) avente come location una panchina e un albero in mezzo a sterminati vigneti è il turno di Turckheim, dove conosciamo e vediamo per la prima volta le cicogne, un must di queste zone; e a seguire Kaisersberg. Ecco quest’ultimo borgo secondo me merita una deviazione, è carinissimo e con degli scorci molto pittoreschi. Siamo a metà pomeriggio, e il caldo imperante ci tronca un po’ le gambe..Quindi rientriamo alla chambre d’hote, e dopo una bella doccia torniamo a Colmar per la cena, dove ormai siamo praticamente di casa. Al ristorante “Fleury”, in una piccola viuzza del centro, facciamo forse la nostra migliore cena alsaziana.
Ah avevo dimenticato: per le cene non si spendono cifre folli, anzi..Noi non siamo mai andati oltre i 25-30€ a testa con il vino sempre presente sulla nostra tavola.
MERCOLEDI 19 AGOSTO: Dopo la solita splendida colazione ci dirigiamo verso Strasburgo, con l’intenzione di passarci la giornata e forse anche la serata. Parcheggiamo nel multipiano al museo di arte moderna (anche se ci sono altri parcheggi ancora più centrali, però noi per 6h abbiamo speso 4€..Che in una grande città mi sembrano un inezia). Comunque anche da qui in 5 minuti siamo già al quartiere della Petite France, dal quale attraverso strade pedonali arriviamo in centro vero e proprio.
Strasburgo è decisamente una bella città, con un centro storico curato e accogliente. La cosa che colpisce è la cattedrale, che essendo affogata nel contesto urbano appare quasi all’improvviso alla vista del turista, che ne rimane quasi impaurito dalla maestosità e dalla grandezza. Decidiamo per ottimizzare i tempi e riuscire a vedere anche la zona europea di fare il giro con il barcone. E’ una cosa molto molto turistica, i giapponesi fotografano anche i ratti del fiume..Ma permette di avere una visione d’insieme molto buona. Biglietto 8€, audioguide in italiano e il giro inizia.. Caratteristici alcuni passaggi dalle chiuse, con il barcone sale o si abbassa di livello grazie a questo sistema idraulico, vecchio di anni e anni ma ancora perfettamente funzionante. La zona Europea è molto bella , specie per ciò che rappresenta. Palazzi molto moderni, che io per forza di cose ho guardato con l’occhio e la deformazione professionale di colui che fa queste cose tutti i giorni per lavoro.
Arrivati al pomeriggio ci rendiamo conto che possiamo anche tornare..Ormai è chiaro che noi alle città preferiamo i piccoli paesi..Poi anche perché obiettivamente qui a Strasburgo se si tolgono i musei non abbiamo più nulla da vedere..
Torniamo a Huttenheim e dopo la meritata doccia tonificatrice decidiamo per la cena di cambiare percorso, essendo anche abbastanza presto. Andiamo così a Ribeauville, che ci fa un ottima impressione, riservandoci per la cena la visita a Riquewhir. Quest’ultimo è considerato uno dei villaggi più belli di Francia, e posso anche esser d’accordo seppur con qualche distinguo. E’ realmente bellissimo, tutto in salita con case a graticcio e strade lastricate, però è anche affollato di turisti come nessun altro borgo, e ogni cosa è pensata in funzione del turista, dalla cantina al negozietto ecc..
Nulla da dire, son scelte..Ma proprio per questo ho preferito a esempio Eguisheim. Ci fermiamo comunque anche per la cena, non tra le migliori ma tant’è..Almeno non ci hanno spennato.
GIOVEDI 20 AGOSTO: Ultimo giorno, e forse il più caldo in assoluto, quasi insopportabile. Prima tappa della giornata il castello di Haut-Koenigsburg. Molto bello, con un panorama mozzafiato..E che consiglio di visitare sul presto, man mano passano le ore si affolla all’inverosimile e anche solo parcheggiare diventa un impresa. Il castello è stato completamente ricostruito a inizio ‘900, devo dire con discreti risultati.
Dopo il castello passiamo per Andlau, carina senza eccessi, e ci fermiamo a Obernai. Questo sembrerebbe essere un paese molto carino..Dico sembrerebbe perché il solito mercato del cavolo, affollato da venditori di ogni genere (fuorché di robe carine..) non ci permette di godere appieno delle visuali. Sarò drastico, ma questi mercati rovinano la vista del paese, andrebbero vietati! Anche un po’ innervositi lasciamo Obernai e dopo esserci fermati a pranzo andiamo al monastero di St.Odille. Esso attualmente ospita una casa di riposo-casa vacanze per anziani, ed offre una vista meravigliosa che spazia su tutta la piana d’Alsazia.
Ma come ho già detto oggi il caldo è insopportabile, ci sfinisce..Quindi nostro malgrado decidiamo di tornare alla chambre per buttarci un paio d’ore sul letto e poi valutare il da farsi.
Così facciamo, e riposati e lavati torniamo a Riquewhir per la cena, stavolta decisamente buona per non dire ottima! Due passi e via a nanna..Per l’ultima notte di vacanza..
VENERDI 21 AGOSTO: E’ finita…Purtroppo oggi si conclude la nostra vacanza.. Dopo la solita colazione e aver caricato i bagagli (nonché le 30-40 bottiglie di vino acquistate come souvenir anche da regalare) partiamo. Sosta veloce a Ribeauville per prendere un po’ di pane fresco e dei dolcetti da portare a casa (che qui ti offrono per tutto il giorno appena sfornati, una delizia..).
Attraversiamo la Svizzera per Basilea, Lugano e poi è già Italia..È già Autostrada del Sole..
Arriviamo nel pomeriggio, stanchi ma felici e soddisfatti della nostra vacanza.
COMMENTI: Li riduco al minimo, ho già tediato anche troppo: – Le Chambres d’hote sono secondo noi la soluzione migliore per chi vuol viaggiare in Francia, specie per rapporto qualità-prezzo, nonché per le abbondanti colazioni che ti danno e che spesso potrebbero anche farti saltare il pranzo.
– L’alimentazione a gas gpl ci ha permesso di limitare molto i costi del carburante, anche se in Francia costa leggermente più che in Italia. Diffusi i distributori, anche a self-service..Quindi problemi di approvvigionamento non ce ne sono.
– La Francia, per quanto i francesi continuino a starmi sui cosiddetti, è decisamente bella..E mi sa ancora riserverà delle sorprese nei prossimi viaggi.
Un ultima cosa, la spesa.. Liberi di non crederci, ma noi abbiamo speso meno di 1000€ a testa tutto compreso, dai viaggi (i 4500km del titolo non sono a caso..)agli alloggi alle cene.. E non mi pare ci siamo fatti mancare qualcosa. A volte basta un po’ di attenzione e di occhio.
Sono a disposizione chiunque volesse info aggiuntive.
Andrea (&Elena, colei che mi sta facendo conoscere e amare la Francia..)