Viaggio in Normandia 2
Venerdì 5 Partenza da Genova h 15, attraversato Tunnel del Frejus, arrivo a Bron- Lione nel tardo pomeriggio, pernottamento in Hotel Balladines ( da evitare!) Sabato 6 A metà pomeriggio siamo nel territorio dei castelli della Loira, e abbiamo visitato il Castello di Cheverney (unico castello con arredamento completo e originale:da evidenziare la stanza dei giochi e la stanza della partoriente, bellissimo il parco che abbiamo potuto ammirare malgrado la pioggerellina). Diretti al castello di Chambort che abbiamo visto dall’esterno: (imponente, con canale navigabile e bel parco che si può visitare in carrozza trainata da due bei cavalloni). Alla ricerca di un albergo che abbiamo trovato alla periferia di Blois – hotel Campanile-. Visita alla città: castello e duomo, visti dall’esterno.
Domenica 7 Tempo bello ma velato. A Blois bella vista della Loira, attraverso bei paesini, posti tra il verde e tra i boschi di conifere, formati da villette monofamiliari siamo arrivati ad Amboise, sede dell’omonimo castello che abbiamo visto dall’esterno e dal basso sulla quai della Loira, mentre siamo andati a vedere Close, la residenza di Leonardo da Vinci circondata da un giardino dove si trovano invenzioni di Leonardo che è sepolto nel castello di Amboise. Ripreso il cammino verso il Castello di Chenonceau, che è stato costruito a cavallo del fiume, visitato l’interno: sala da pranzo, camere, cucina, corridoi, tutte adornate con bellissime corbeilles di fiori di tutte le specie e tinte; dal secondo piano si gode una bella vista sul giardino fiorito e ben tenuto. A tutte le sig.Re è stata donata una rosa essendo la festa della mamma. Mangiato al self-service del castello. Nel pomeriggio verso Tours e Fougères (strada normale con campi e paesini, molte mucche di tutti i colori, poi autostrada –piovuto) dove abbiamo pernottato all’Hotel Campanile.
Lunedì 8 A Fougères piove, imboccata l’ autostrada per arrivare a Mont St. Michel dove siamo arrivati alle h 9,30 sempre sotto la pioggia, parcheggiata auto (4€). Abbiamo visitato la parte bassa del monte: stradina del paese medioevale con negozi,ristoranti,bar (troppo turistica!), visitato la chiesa di S. Michele, saliti sui bastioni da dove si gode la vista del mare in bassa marea, della cattedrale, degli immensi parcheggi di auto e bus da dove scendevano un numero infinito di giapponesi! Alle h 11,30 abbiamo ripresoil cammino, sempre sotto la pioggia, verso Avranches, piccola cittadina con cattedrale antica e qui abbiamo pranzato (23€), poi verso Granville lungo spiagge estese sempre con bassa marea e cavalli. La cittadina, nella parte nuova ha palazzi alti e brutti, caratteristica è la vista del porto dove le barche dei pescatori e quelle turistiche erano rimaste senza acqua causa la bassa marea. La parte alta è la sede della cattedrale Notre Dame di stile normanno e di postazioni di cannoni. Sempre sotto una fitta pioggerella ci siamo diretti alla periferia di Caen-Herville dove abbiamo trovato a fatica una sistemazione in un Hotel Ibis (non molto soddisfatti della sistemazione), e qui abbiamo pernottato 2 notti.
Martedì 9 Oggi è la giornata della visita alle spiagge dello sbarco. Sempre brutto tempo. Gold beach, Juno beach (sbarco dei canadesi), Arromanches,place W. Churchil, da dove si possono vedere ancora i resti del porto artificiale costrutiro per aiutare le truppe con approvvigionamenti e armi o mezzi da battaglia. Visita alla Batterie Allemande de Longues sur mer che si trovava sulle Falaises. Si iniziano a vedere jeeps, camions, macchine militari che portano i turisti e persone in divisa cachi.Ad Omaha beach si arriva tra il verde e nel verde si trova l’enorme cimitero militare americano, un monumento con la statua della vittoria e ai lati la descrizione delle imprese militari avvenute in quei luoghi. Sulla spiaggia sorge un monumento con tre diversi gruppi di vele che indicano la speranza, la libertà, la fraternità. Non abbiamo potuto vedere Pointe du Hoc perché il tempo non lo ha permesso (acqua!). Pranzato a St. Mère Eglise in una brasserie circondati da militari americani e francesi. Qui abbiamo visto il paracadute pendere dal campanile della chiesa di arte normanna che porge sulla piazza dove si vedevano uomini e donne non più giovanissimi vestiti nelle divise del ’44. Nel pomeriggio visita a Utah beach, altra spiaggia ricordata per lo sbarco americano (Heisenower) disseminata di vari monumenti in ricordo. A metà pomeriggio ci siamo recati e Bayeux, cittadina nota per il suo arazzo, che non abbiamo visto, per la chiesa, per la casa a “graticcio”. più antica ”. Albergo e cena a Caen (castello e due abbazie) dove abbiamo gustato “les galettes” e le “Crèpes”.
Mercoledì 10 Gita ai pays d’Auge patria del sidro. Lungo la via abbiamo incontrato il bel paesino di Beauvron en Auge con case a “graticcio”, campi enormi coltivati, altri con alberi di mele selvatiche, mucche di tutti i colori e il Domaine S. Ippolite dove vendono prodotti locali. Arrivati a Lisieux è iniziato a piovere, ma abbiamo visitato la enorme basilica di S. Teresa del Bambino Gesù costruita nel XX secolo in onore della Santa e dei suoi genitori (che peraltro non mi è piaciuta per niente!). Più avanti abbiamo visto il Castello St. Gemain de Livet dove abbiamo incontrato un bel pavone con una voce miagolante. Pranzo sulla strada per Deauville, che con Trouville e Honfleur non abbiamo visitato causa pioggia insistente. Veramente a Honfleur abbiamo fatto un rapido giro nel porto che somiglia molto a quello di Copenhagen. Per giungere nelle vicinanze di le Havre, dove non abbiamo trovato un albergo libero, abbiamo attraversato il Ponte della Normandia, una enorme costruzione che attraversa la foce della Senna nella parte più ampia, quindi siamo arrivati a St. Laurent di Fécamp dove siamo stati accolti in un bel albergo “Auberge Le Rouge”.
Giovedì 11 Oggi siamo diretti alla Còte Fleurie e il tempo sembra essere migliorato, anche se c’è molto vento. Prima tappa a Fècamp, piccola cittadina balneare delimitata dalle Falaise, rocce alte alla cui sommità si incontrano campi vasti coltivati, il mare è grosso e la spiaggia è formata da piccolo ciottoli. Abbiamo imparato che ai tempi antichi Fécamp importava spezie (èpices) dall’America, mentre Dieppe, altra cittadina sulla costa, importava avorio (ivoire) dall’Africa. D’obbligo fare una visita alla Casa Benedettina dove fanno un buon amaro di erbe. Presa la route d’Etrétat, vi arriviamo attraversando paesini ben curati e campi coltivati (fiorellini azzurri). Anche Etrétat si trova sul mare delimitata ai lati da Falaises che si possono raggiungere sino alla cima attraverso sentierini. Abbiamo ripreso il nostro giro verso sud e precisamente verso il Parco della Seine Normanne dove abbiamo ammirato dall’alto, da diversi siti, il magnifico paesaggio verdeggiante del Marais Vernier e le chiuse di Anfreville. Attraversato il ponte di Tauqueville, sempre sulla Senna, dopo il pranzo al ristorante Le Phare siamo saliti al faro Pointe de la Roque (bella visione del porto di Le Havre) e abbiamo proseguito attraverso una stradina in mezzo ai campi, paesini con case dai tetti a “Chaumière”, Foret de Bretone sino al traghetto che ci ha portato all’Abbazia di Jumièges –il più bel rudere di Francia- fondata nel 654 di cui si vedono solo i resti perché un forsennato, dopo la Rivoluzione, l’ha trasformata in una cava di pietre… da qui il nostro giro ci ha portato ad un’altra abbazia dello stesso periodo:St.George de Boschenville. Dopo la visita ci siamo fermati per la notte al Kyriad di Rouen Nord. Percorsi km 2203.
Venerdì 12 Partenza per Rouen: visita alla cattedrale, la cui facciata fu dipinta da Monet che aveva lo studio di fronte, giro per la città in trenino passando vicino alla casa di Corneille, all’orologio più antico del circondario, palazzo di Giustizia del Medioevo, Piazza del Mercato dove fu bruciata Giovanna d’Arco nel 1431, Abbazia St. Ouen, Chiesa St. Maclou. Costeggiato lungosenna sino a Andelys, dove abbiamo pranzato. Poi verso Giverny, dove si trova la casa di Monet con il giardino e il famoso ponticello giapponese. Vi abbiamo trovato molti turisti e bar, ristoranti… verso le h 18 siamo partiti per avvicinarci all’Italia, ma nel circondario di Parigi abbiamo trovato molto traffico e”bouchon” e solo alle 21 siamo arrivati all’Hotel Campanile di Avallon.
Km 2590
Sabato 13 Da Avallon siamo partiti verso le h 8,30 con il sole e 21°! Attraversamento della Borgogna verde e collinosa che è la terra che divide le acque tra Manica e Mediterraneo. Lungo la strada visto strane statue di ometti con funghi. Arrivati ai monti dello Juras, tunnel de Chamoise, Haute Savoie, Ginevra, pranzato a La Bride, locale elegante, poi Chamonix, tunnel monte Bianco, all’entrata e all’uscita del quale abbiamo potuto ammirare la bellezza delle sue punte innevate e del ghiacciaio e poi verso Genova dove siamo giunti alle h20 circa.
Gites, Brocage Temperatura da 9° ai 19°, al sud più caldo Pioggia