Safari e Zanzibar Indimenticabili

Non è facile, anzi, probabilmente è impossibile riuscire a spiegare a parole tutto quello che abbiamo provato in questo viaggio. E’ stato molto più di una semplice vacanza. Ci ha lasciato dentro emozioni, sorrisi, sguardi, odori, sapori e amicizie. Ma andiamo con ordine. Ci siamo sposati il 14 Settembre, e il 16 eravamo già in viaggio...
Scritto da: SimoWeb
safari e zanzibar indimenticabili
Partenza il: 16/09/2008
Ritorno il: 02/10/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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Non è facile, anzi, probabilmente è impossibile riuscire a spiegare a parole tutto quello che abbiamo provato in questo viaggio. E’ stato molto più di una semplice vacanza. Ci ha lasciato dentro emozioni, sorrisi, sguardi, odori, sapori e amicizie. Ma andiamo con ordine.

Ci siamo sposati il 14 Settembre, e il 16 eravamo già in viaggio verso l’Africa.

Il volo blue panorama parte da Malpensa puntualissimo. Arrivati a Zanzibar sono successe le stesse scene lette e rilette su qualsiasi altro racconto di viaggio pubblicato qui.

Una volta usciti ci siamo diretti verso il banchetto “Francorosso”. Prima di partire avevamo preparato una valigia rigida e un borsone per il safari. La valigia viene puntualmente “buttata” su un camion e sarà (speriamo) consegnata in giornata al villaggio “La Gemma dell’Est” a Nungwi, dove trascorreremo gli ultimi giorni della nostra luna di miele.

Un pulmino ci porta poi in un piccolissimo aeroporto dove ci aspetta un altrettanto piccolo aereo.

Ci stiamo in 15 (pilota compreso). Il volo dura in tutto un’ora e atterriamo ad Arusha dove, con un altro pulmino ci portano in un ristorante dove pranziamo e ci spiegano cosa succederà nei prossimi giorni. Dopo pranzo, ci danno appena il tempo di una sigaretta e poi ci dividono in gruppi e, a bordo di due fuoristrada ci accompagnano al primo parco: Ngorongoro.

Arriviamo al tramonto. Per questo motivo ci portano direttamente in hotel, e ci danno appuntamento per il giorno seguente alle 6,30! Appena entriamo in camera rimaniamo senza parole…È grandissima, bella e pulita. Ci facciamo subito una doccia (anche perché alle 22 tolgono l’acqua calda fino alle 6 del mattino) ed è già ora di cena. Usciamo dalla nostra camera e ci avviamo al ristorante dell’hotel. Ma dopo pochi passi, alla mia destra, a circa 3 metri, vedo un gigantesco bufalo. Rimango immobile e dico a mia moglie Viola: “Stai ferma, c’è un bufalo che ci sta guardando”…Lei lo cerca con lo sguardo e con un tono scherzoso mi dice “Chri, sarà finto! Secondo te cosa ci fa un bufalo in mezzo a delle camere”? Non fa in tempo a finire la frase che l’animale fa due passi in avanti e gira la testa proprio verso di noi…Non sto a ripetere la mia risposta a mia moglie! Eravamo soli e a metà strada tra la nostra camera e il ristorante…Decidiamo di andare verso il ristorante camminando normalmente e senza voltarci indietro. Fortunatamente siamo arrivati sani e salvi! Dopo un’ottima cena a buffet, scambiamo due chiacchiere con i nostri compagni di viaggio e poi andiamo verso le camere, distrutti dal viaggio e preoccupati dalla sveglia del giorno dopo.

Alle 6,30 ci ritroviamo alla hall dell’hotel tutti puntuali. Le guide ci danno un box-lunch per il pranzo e partiamo per il nostro primo safari! E’ stato un giorno fantastico…Abbiamo visto impala, iene, elefanti, zebre, bufali e leoni! Abbiamo girato dalle 7 del mattino alle 7 di sera…12 ore filate tra la terra bruciata del cratere…

A circa metà strada ci fermiamo in un villaggio masai. Paghiamo $20 per l’ingresso. Ci danno il classico benvenuto con le danze classiche, e poi il capo villaggio ci fa vedere la sua casa e ci porta nella scuola. I bambini che cantano per noi ci fanno quasi piangere. Non ti chiedono niente a parole, ma gli occhi sono pieni di domande per noi…

Siamo arrivati all’ora di cena al secondo lodge della vacanza. Qui appena apriamo la porta della nostra camera non riusciamo a credere ai nostri occhi. Una stanza su due piani con una vetrata immensa che da direttamente sul parco Serengeti.

Al piano terra c’è l’ingresso con un soggiorno: un divano, due poltrone e un tavolino pieno di riviste. Al primo piano un letto matrimoniale comodissimo e vasca in camera. Il bagno è grandissimo con tre docce! Anche qui cena a buffet molto buona e verso la fine, i cuochi e camerieri si cimentano in un canto tipico, ballando tra i tavoli.

Dopo cena beviamo qualcosa al bar e poi di corsa verso il letto perchè domani mattina la sveglia è alla solita ora! Ci troviamo puntuali nella hall e dopo averci consegnato un altro box-lunch rieccoci dentro al fuoristrada, armati di macchina fotografica e telecamera ad immortalare tutti gli animali che incontreremo in questo secondo parco, molto più verde del Ngorongoro.

A fine giornata ci portano all’ultimo lodge al Lake Manyara. Il giorno seguente, l’ultimo del safari, ci portano all’interno di questa oasi naturale, dove vediamo oltre ai soliti animali, anche un lago pieno di ippopotami. In questo caso ci fanno scendere dalla jeep per osservarli più da vicino. Nel primo pomeriggio, veniamo accompagnati ancora ad Arusha, dove con un altro piccolo volo ci portano a Zanzibar, dove faremo i nostri ultimi 9 giorni di vacanza…E dove finalmente ci rilasseremo!!! Appena arrivati al villaggio, il responsabile Fancorosso ci da il benvenuto con un cocktail e salviette inumidite per rinfrescarci.

Ci mette il bracciale verde dell’ all inclusive e ci spiega come funziona “la vita del villaggio”.

Ci dice anche di NON fare le escursioni con i beach boys perchè non sono sicure. Invogliano i turisti con prezzi più bassi rispetto ai tour operator, ma 9 volte su 10 avrete dei problemi con la polizia e non riuscirete a fare e vedere quello che vi promettono…

Va bè…La salutiamo ed entriamo nella nostra mega camera con un letto a tre piazze pieno di petali di rose, cassaforte, bagno in marmo, divano in camera e tavolino con bottiglia di champagne, torta di panna a forma di cuore, snacks vari, barchetta piena di sushi e metà ananas svuotato e pieno di frutta a pezzi.

Ci mangiamo qualcosa sul nostro terrazzo mentre ammiriamo il tramonto sul mare. Ci facciamo una doccia lunghissima e rilassante e ci cambiamo per andare al ristorante per la cena.

Appena arriviamo ci fanno accomodare, e ci chiedono subito cosa vogliamo da bere: se si sceglie il vino, ti chiedono subito se lo preferisci francese o del sud africa…Noi abbiamo subito scelto quello del sud africa e ogni volta, i camerieri ti sorridono e ti fanno l’occhiolino! Ogni pranzo e ogni cena sono stati favolosi. Si poteva scegliere tra un’infinità di antipasti, tra 5 primi e 5 secondi (logicamente sempre diversi…) Abbiamo assaggiato in 9 giorni di tutto e non abbiamo mai trovato una cosa cucinata male. Al ristorante della Gemma siamo d’accordo di dare un 10! Dopo cena si può passeggiare in spiaggia, ascoltare il piano bar mentre si sorseggia un cocktail sempre al ristorante, fare un pò di shopping (sconsigliato per i prezzi) nello store, oppure andare sulla palafitta dove si trovano un altro ristorante “a la carte” e due locali.

Noi, la prima sera siamo rimasti al ristorante, ma solo perchè eravamo stanchi…Dal secondo giorno siamo sempre andati sulla palafitta.

Il secondo giorno a Zanzibar…È il nostro primo giorno di mare. Andiamo a fare colazione, e anche qui c’è l’impossibile ed è tutto buonissimo, poi, con la stampa delle notizie del giorno in italiano, scendiamo verso la spiaggia. L’hanno già scritto in tanti su TPC e quindi mi devo ripetere, ma la sabbia di Zanzibar (almeno a Nungwi) sembra davvero borotalco. Inoltre non scotta mai! Ci consegnano gli asciugamani e andiamo a sceglierci la nostra postazione…Scegliamo quella più lontana dal villaggio e più vicina alle “baracche” dei beach boys. C’è ancora pochissima gente in spiaggia e la temperatura è perfetta! Dopo 5 minuti Viola vuole andare già in acqua…Che bello! L’acqua è trasparente, di una temperatura giusta…Sembra di essere in paradiso…E abbiamo ancora una settimana!!! Wow! Quando saliamo dall’acqua ci ferma il primo beach boys. Si chiama Ramses e ci propone varie escursioni. Gli spieghiamo che siamo appena arrivati e che vogliamo prima goderci un pò la spiaggia e il mare in tranquillità. Ci propone allora una targhetta di legno con i nostri nomi e la data del nostro matrimonio per $20…Accettiamo. Non vuole nessun anticipo, perchè ci dice, pagheremo solo se la targhetta ci piacerà…Grande! Verso metà mattinata ci raggiungono 4 persone che abbiamo conosciuto in Tanzania che soggiornano nel villaggio vicino al nostro.

Sono accompagnati da un altro beach boy di nome Amos e ci propongono di andare con loro a visitare il villaggio di Nungwi. Accettiamo subito! La realtà al di fuori delle strutture turistiche è impressionante. Ma la cosa che ci colpisce di più sono i sorrisi che questa gente ci regala! Ci corrono incontro dei bambini. Uno vede Viola e gli corre incontro per darle la mano. La guarda per un pò, le sorride e poi va via. Sono dolcissimi. Amos ci prega di non dare loro caramelle anche se ce le chiederanno perchè poi i genitori non avrebbero i soldi per andare dal dentista se si dovessero formare delle carie, e di non dare nemmeno i soldi perchè verrebbero spesi dai genitori in un modo “sbagliato”. Ci consiglia di dare a loro solo dei vestiti…

Passiamo nella via principale del paese e vediamo dei negozi, se così si possono chiamare, con pezzi di carne appesi, qualche banana e ananas e davvero poco altro. Vediamo anche la scuola ma essendo domenica è chiusa.

Quando torniamo alla Gemma andiamo un attimo in camera e poi a pranzo.

Anche il caffè espresso è davvero espresso come lo intendiamo noi! Verso le 15 torniamo in spiaggia e facciamo un breve giro tra le baracche/negozi sulla spiaggia di fianco al nostro villaggio…Ce ne sono davvero di simpatiche “Esselunga di Zanzibar”, “La coop sei tu, chi può darti di più”, “Coin di Zanzibar” e tantissime altre.

Qui incontriamo e parliamo con tantissime persone e conosciamo quello che diventerà un nostro amico: Abduly. Un ragazzino che avrà avuto 17/18 anni, proprietario del negozio “Barcollo ma non mollo”. E’ una persona fantastica. Io e Viola ne parliamo ancora oggi, e ogni tanto ci guardiamo con molta malinconia le foto che abbiamo fatto con lui e ci chiediamo “dove sarà? cosa starà facendo?” Si è subito affezionato a noi, ci veniva a chiamare quando aveva voglia di fare due chiacchiere o due passi sulla spiaggia con noi. In una settimana NON ci ha mai chiesto soldi o di comprare qualcosa nel suo negozio.

Ci facciamo un bagno e poi in camera per una doccia e poi a cena.

Andiamo poi al bar sulla palafitta a bere il caffè e qualche cocktail e lì conosciamo Naruti, una cameriera bravissima e molto simpatica, che anche lei si affezionerà a noi in un modo maniacale…A fine vacanza ci chiederà di portarla con noi in Italia…Eravamo in difficoltà, perchè dovevamo dire di no e non eravamo sicuri che comprendesse bene il motivo del nostro “rifiuto”. Il terzo giorno si svolge un pò come il secondo, ma senza visite o escursioni. Solo relax.

Conosciamo il barman del locale sulla spiaggia del villaggio. Si chiama Yohana. Io mi innamoro di un succo al Bungo…Non so ancora oggi cosa sia, ma aveva un gusto fantastico! In spiaggia conosciamo un altro beach boys che si rivelerà il nostro accompagnatore ufficiale per il resto della vacanza: Giacomino. (Come potete vedere abbiamo ascoltato alla lettera i consigli che Francorosso ci ha dato riguardo i beach boys!). E’ molto organizzato: ha addirittura un “catalogo” con foto a colori di tutte le escursioni che propone! In tarda mattinata tornano a trovarci i nostri amici conosciuti nel Safari. Hanno organizzato con Amos per il giorno seguente un bel viaggetto: Tour delle spezie e visita a Stone Town. Logicamente ci prenotiamo! Dopo pranzo svaligiamo il nostro frigo bar e portiamo (nascoste nello zaino) due bottiglie d’acqua, due di coca e due di fanta al nostro amico Abduly. Non vi dico la felicità. Non smetteva di ringraziarci. Poi ci dice “avete anche latte? io sono come un bambino…Bevo tanto latte!” E allora dal giorno seguente gli abbiamo portato anche un litro di latte! Il quarto giorno ci dobbiamo fare trovare all’esterno del villaggio alle 8.30. Puntualissimo arriva Amos con la guida che si chiama Piccolo. Dopo le presentazioni, partiamo per il tour delle spezie! Dopo circa 30 minuti di pullman arriviamo e inizia il tour. E’ molto interessante, si conoscono varie spezie e si fanno assaggi. Per tutta la durata del tour, siamo seguiti da alcuni ragazzini che lavorano grandi foglie…Alla fine del tour ci regalano cravatte per gli uomini e collane e borsette per le donne…Tutti fatti intrecciando foglie! Prima di concludere il giro, un ragazzo sale in cima ad una pianta di cocco e ne fa cadere alcuni che ci tagliano e mangiamo insieme a loro. Dopo i ringraziamenti e i saluti, ripartiamo per Stone Town. Appena scesi, Amos va per i fatti suoi e Piccolo chiama alcuni ragazzini che avranno il compito di “chiudere la fila” per tutta la durata del giro. Vediamo all’esterno il mercato: c’è chi vende il pane, chi frutta, chi verdura, chi spezie di ogni tipo…Poi Piccolo ci chiede se ce la sentiamo di entrare per vedere il mercato della carne e del pesce…”Perchè ci chiede se ce la sentiamo?”.

E’ presto detto. Una puzza indescrivibile ci avvolge e diventa sempre più intensa dopo ogni passo. Resistiamo non più di due minuti poi dobbiamo letteralmente correre fuori! Visitiamo varie viuzze, la casa di Freddy Mercury, vari palazzi storici e la piazza dove venivano venduti gli schiavi. All’interno di questa piazza ci sono alcuni negozietti dove vendono tele e artigianato locale…E qui iniziamo a prendere le prime cose.

Poco dopo ci portano nel negozio “ufficiale” di Stone Town con prezzi quasi triplicati rispetto a quello che abbiamo visto prima. Non ci resta che aspettare Amos e Piccolo.

Torniamo alla Gemma che è già il tramonto. Doccia, cena e cocktail.

Il quinto giorno inizia con una sostanziosa colazione. Infatti il giorno prima avevamo saltato il pranzo, e da come ci stanno viziando qui…Si è fatto sentire! Andiamo in spiaggia e iniziamo il tour tra i negozi dei nostri amici. Conosciamo Jacopo e Matteo, due finti masai. Salutiamo Maximiliano e Simpatico, amici di Abduly, poi andiamo a comprare alcune tele all’Esselunga! Incontriamo Giacomino, con il quale organizziamo una gita alla foresta di Jozani tra due giorni. (Dopo averci fatto vedere le foto a colori delle scimmie rosse dal suo catalogo). Dopo pranzo riforniamo il mio zaino di varie bevande e lo portiamo ad Abduly.

Oggi torniamo un pò prima dalla spiaggia perchè abbiamo prenotato al ristorante sulla palafitta. Ci laviamo e ci vestiamo bene.

Il ristorante è bellissimo. Mangiamo e beviamo in maniera divina. E’ una cucina un pò fusion…E il risultato è ottimo! Andiamo poi a bere qualcosa da Naruti e poi a letto…Ma ci stiamo abituando troppo bene…Quando torneremo a casa sarà un trauma! Il sesto giorno è di puro relax tra sole, mare e shopping dai nostri amici. Conosciamo due beach boys nuovi che ci vedono fumare e ci chiedono se siamo interessati ad una stecca per pochi dollari. Il problema è che bisogna pagare subito e questi due non li avevamo mai visti prima…Va bè, alla fine sembrano bravi come tutti gli altri e decidiamo di comprare una stecca di camel per $30.

Alla sera c’è la cena africana in spiaggia per tutti gli ospiti del villaggio. Mangiamo molto bene tra spettacoli di danze tipiche e un mercatino masai con bancarelle che vendono varie cianfrusaglie… Il settimo giorno ci aspetta Giacomino fuori dal Villaggio. Ci avviamo dopo la colazione e insieme a lui in lontananza vediamo altre due persone…Sono i due beach boys con la stecca di sigarette!!! Partiamo subito, ma dopo pochi chilometri ci ferma la polizia…Chi sono questi? Dove li portate? Se vuoi passare devi pagare…

Alla fine ci fanno passare (dopo 20 dollari) ma dopo pochi chilometri ci fermano ancora. L’autista si ferma apposta dopo circa 1Km dal posto di blocco perchè, ci dice “La polizia non ha voglia di camminare e se ti fermi dopo il posto di blocco ti lasciano andare…” Beh non oggi! Infatti con molta calma ci raggiunge e fa le stesse domande di quello di prima, ma poi inizia a contrattare per farci passare e poi scrive qualcosa in un foglietto che lascia a Giacomino e si segna la targa. Prima di arrivare alla foresta ci fermiamo in un negozietto sulla strada dove Giacomino ci dice che deve ricaricare il cellulare del poliziotto (nel foglietto aveva segnato il suo numero). Finalmente arriviamo alla foresta. Il tour è interessante, una gentile (e bella) ragazza ci spiega tutto quello che c’è da sapere sulla foresta e sulle scimmie rosse. Attraversiamo poi un ponte sospeso e mentre la guida spiega, Giacominio si fa un giro sulle radici delle mangrovie! Nel ritorno, ci fermiamo a vedere una casa di fango.

Tornati alla Gemma abbiamo ancora il tempo di farci un bagno, prima di prepararci per la cena, che stasera sarà speciale.

Mangiamo in spiaggia, ma questa volta siamo in pochi e in tavolini da due. C’è la grigliata di pesce.

Iniziamo con un vino bianco molto buono e un antipasto di pesce, mentre di fianco a noi stanno già grigliando la nostra portata principale: calamari, due grandi gamberoni e un immenso astice! Il tutto condito perfettamente. Ci stava benissimo anche quel pizzico di frutto della passione…Altra cena da 10 e lode! Il penultimo giorno lo usiamo per fare l’ultimo bagno e per salutare tutti i nostri amici beach boys.

Compriamo le ultime cose da Sale e Pepe, salutiamo Matteo e Jacopo, Maximiliano e Simpatico, Giacomino e quando è il turno di Abduly…Viola non ce la fa e si mette a piangere. Io invece faccio il duro… ma piangerò poi in bagno sotto la doccia! Comunque durante l’ultimo bagno in mare, un nuovo beach boys (Cappuccetto Rosso) ci chiede se vogliamo una collana con un dente di squalo…”Non mi piaccono gli squali” gli rispondo io. “Come non ti piace lo squalo amico? L’hai mai mangiato?” Beh no…Ma lo sai che un mio amico in spiaggia lo cucina? Poco più avanti…Se vuoi ti ci porto! Coinvolgiamo due amici della Gemma…E anche questa esperienza non ce la lasciamo scappare.

Ci portano da bere e per lo squalo ci fanno aspettare circa 30 minuti. Nel frattempo vediamo delle donne in cerchio, sedute sulla spiaggia che in mezzo alla sabbia tagliano e lavano con l’acqua del mare il pesce. “Poverini in quali condizioni vivono!” ci diciamo sottovoce…Ma dopo pochi minuti queste donne si alzano e portano il pesce che pochi secondi prima era appoggiato sulla sabbia…Nella cucina del “ristorante”. E siccome siamo gli unici ospiti…Avete capito vero? Beh comunque non era niente male! Lo abbiamo finito. Insieme al pesce ci avevano servito delle patate fritte e anche per oggi abbiamo mangiato bene! Nel ritorno verso l’hotel guardiamo per l’ultima volta i negozi. Abduly esce e mi chiama dentro. Mi vuole regalare un quadro.

Lo scelgo e ne approfitto per chiedergli l’indirizzo…Che logicamente non ha perchè non ha una casa…Ma vive dentro alla baracca in spiaggia. Mi da allora una casella postale di un suo amico. Gli dico che vorrei spedirgli qualcosa una volta tornato a casa e lui mi abbraccia e mi ringrazia. Ma sapete cosa risponde alla mia domanda “Cosa ti serve di più? Cosa ti posso spedire?” “Vestiti amico e scarpe. Perchè a me piace correre e però mi faccio male con i sassi” Quando gli chiedo che numero ha…

…Non me lo sa dire. Non ha mai avuto un paio di scarpe in vita sua. Ma la cosa che mi ripete più spesso e mi dice che devo assolutamente ricordarmi di inserire nel pacco è…La foto che abbiamo fatto insieme! Questi sono i beach boys “pericolosi e inaffidabili”.

Questi sono gli abitanti di Zanzibar Queste sono le persone che io e mia moglie non ci dimenticheremo mai per tutta la vita.



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