Tutto quello che dovete sapere sul Myanmar

Il Myanmar è un paese che non si dimentica. Siamo rientrati da sei mesi e non riusciamo a scrollarcelo di dosso. Il suo fascino più profondo deriva dalla conservazione pressoché intatta di una cultura millenaria difficilmente rintracciabile altrove. Ciò nonostante, scegliere di andare in Myanmar è difficile. Il Myanmar è un paese...
Scritto da: freedonia
tutto quello che dovete sapere sul myanmar
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Il Myanmar è un paese che non si dimentica. Siamo rientrati da sei mesi e non riusciamo a scrollarcelo di dosso. Il suo fascino più profondo deriva dalla conservazione pressoché intatta di una cultura millenaria difficilmente rintracciabile altrove. Ciò nonostante, scegliere di andare in Myanmar è difficile. Il Myanmar è un paese prigioniero di un governo illegittimo che stimola il turismo per arricchire le proprie casse e mantenere uno degli eserciti più numerosi del mondo. Un esercito non al servizio del popolo, ma contro di esso. Intere popolazioni sono state costrette a lasciare le loro case per accrescere l’attrattività di alcuni luoghi storici e normalmente le strutture turistiche sono realizzate dai detenuti delle prigioni birmane, tra i quali vi sono numerosi dissidenti politici. L’entourage di Aung San Suu Kyi, per intenderci.

Noi siamo partiti molto inconsapevoli e per tutto il viaggio abbiamo cercato di equilibrare senso di colpa e istinto di scoperta e di denuncia. Oggi non sapremmo suggerire se andare o meno. Le stesse guide e le associazioni sui diritti umani hanno pareri contrastanti. C’è chi sostiene sia importante che molte persone visitino il paese per capire in quali condizioni vivono i birmani. Al contrario molti sostengono che il turismo organizzato è pilotato dal governo per evitare di entrare veramente in contatto con la realtà locale.

Partire da soli è insomma il primo passo per evitare di non vedere. Noi siamo arrivati a Yangoon una notte di dicembre e grazie ai post pubblicati sui forum abbiamo contattato un autista-guida suggerita da un utente. Non possiamo citarlo qui perché ha paura, temendo ritorsioni da parte del governo che controlla rigidamente le informazioni in rete sul paese.

Tutti gli operatori turistici sono sotto controllo per il loro continuo contatto con persone straniere. Noterete sicuramente la loro abilità nel non affrontare argomentazioni politiche in pubblico. Ma in privato è un’altra cosa e se saprete conquistare un po’ della loro fiducia non esiteranno a raccontarvi aneddoti sul governo con sorprendente rassegnazione. Il birmano sembra non sperare più nulla da questa vita e si rifugia nel buddismo. Lo scambio umano è quindi fondamentale per provare ad infondere un po’ di ottimismo, per testimoniare che altrove la democrazia esiste seppur imperfetta. Di seguito trovate alcuni suggerimenti che crediamo possano aiutarvi a vivere meglio la vostra esperienza birmana nel rispetto di chi ci vive ogni giorno. Insomma vi diamo quei consigli che avremmo voluto leggere prima di partire e non scoprire a viaggio iniziato. Siate infatti consapevoli che molte delle vostre spese in Birmania porteranno risorse finanziarie direttamente nelle casse del governo. Dal visto di ingresso ( e di uscita!) nel paese, alla benzina per la vostra auto, ai biglietti di accesso alle principali attrazioni turistiche, agli hotel … Ma con un po’ di furbizia potrete fare in modo di ridurre al minimo il vostro finanziamento all’esercito birmano. E il governo non farà fatica a capirlo, dato che registrerà ogni vostro passo in Myanmar.

Non troverete quindi molte indicazioni sugli itinerari di viaggio. I posti visitabili senza grandi difficoltà sono pochi e ormai qualsiasi operatore turistico li propone. Non faticherete a concordare il vostro tour personale con le guide locali, esperte e buone consigliere. 1) INFORMAZIONE Per preparare il vostro viaggio oltre alle guide turistiche, ai libri storici (Giorni in Birmania di Orwell) e alle numerose interviste a San Suu Kyi di giornalisti di diverse nazionalità, dovreste assolutamente: – Vedere “Beyond Rangoon” del regista John Boorman – Ascoltare Walk On degli U2 dedicato a San Suu Kyi (http://www.U2.Com/news/title/walk-on ) – Leggere “Liberi dalla paura” scritto da San Suu Kyi che invita i birmani alla speranza e alla militanza pacifica e per capire la straordinarietà di questa donna che ha lasciato la famiglia in Inghilterra per il proprio paese. Nonostante la sua vittoria alle elezioni del 1990 non ha mai potuto governare, costretta dal colpo di stato dei generali a vivere 19 anni della sua vita tra arresti domiciliari e prigione.

Infine, i numerosi monasteri e pagode che visiterete potranno far emergere il desiderio di conoscere più in profondità la cultura e la religione buddista theravada. Se già siete sensibili a questi temi, non dimenticate di portare con voi dei testi di riferimento perché la bellezza dei luoghi, i sorrisi delle persone e il silenzio dei paesaggi possono rappresentare un ottima cornice di lettura.

2) TRASPORTI Evitate se vi è possibile qualsiasi mezzo di trasporto del governo. Ad esempio se vi muovete con l’aereo scegliete Air Yangoon o Air Mandalay ed evitate Air Bagan, a partecipazione pubblica. E’ meglio viaggiare con mezzi privati: pick-up, auto con autista (molto convenienti), risciò, motociclette. In questo modo darete linfa al mercato dei piccoli proprietari di mezzi e non alle grandi compagnie aeree, ferroviarie e pullman del governo. Se girare da soli può risultare un po’ troppo faticoso, l’auto con autista può essere un ottimo compromesso. Noi ci siamo trovati benissimo. Confessiamo che le strade sono un po’ dissestate, ma dopo qualche giorno ci si abitua.

Per non mostrare ai turisti gli aspetti più eclatanti delle misere condizioni birmane il governo spesso non permette al turista di utilizzare i mezzi per i locali. Noi sconsigliamo il tratto Mandalay-Bagan in nave. L’Irrawady è un fiume maestoso e rappresenta la fonte di vita di numerosi pescatori nomadi che si muovono tra le sue acque. Per il turista la magia della traversata si spegne quando sale sull’imbarcazione a lui riservata: una nave superveloce troppo cara e troppo confortevole, ma soprattutto vietata ai birmani. Insomma sceglierla significa in qualche modo supportare la discriminazione. Noi ce ne siamo pentiti, e il viaggio si è rivelato pure noioso.

Molto meglio scegliere il tragitto più breve da Mandalay a Mingun. Il battello è spettacolare e si fa subito amicizia con i pendolari. 3) ALLOGGIO Anche qui dovrete fare particolare attenzione e far riemergere un po’ del vostro spirito di sacrificio. Le strutture alberghiere più confortevoli sono di proprietà del governo o di grandi imprenditori che hanno rapporti stretti con il potere centrale. Normalmente è facile riconoscerle sono grandi complessi di quattro o cinque stelle. Infatti il 99% della popolazione birmana vive in condizione di forte ristrettezza. Chi ha strutture di lusso intesse relazioni strette con il governo. La Birmania è secondo le stime internazionali uno dei paesi più corrotti al mondo. Tuttavia altre strutture più piccole possono essere di famigliari dei membri del governo è di conseguenza più difficili da individuare. Le guide migliori (Routard e Lonely Planet) indicano se l’hotel è legato al governo o meno, ma non sempre sono aggiornatissime. Consigliamo di chiedere in privato ai birmani che saranno ben felici di sconsigliare qualsiasi cosa sia del governo. Se scegliete l’opzione auto con autista, potete chiarire fin da subito che non volete soggiornare in strutture governative e sarete sempre accontentati. Gli hotel a conduzione famigliare sono i più consigliabili. Purtroppo questa scelta a volta significa avere stanze più piccole, bagni più modesti ma assolutamente accettabili.

4) DONAZIONI RELIGIOSE Le numerosissime pagode e i monasteri del paese vivono grazie alle donazioni quotidiane della popolazione. E’ uno spettacolo indimenticabile osservare ogni giorno la processione di monaci scalzi che in ogni via, in ogni villaggio e città del paese, passano di casa in casa con un grande recipiente di terracotta per chiedere cibo o denaro.

La donazione entrerà a far parte del vostro viaggio come lo è per la vita del birmano. Se decidete di partecipare con un contributo economico, fatelo esclusivamente nei monasteri, le uniche strutture religiose non tassate dal governo. Le donazioni delle pagode finiscono infatti per 2/3 nelle casse del governo.

5) ATTRAZIONI TURISTICHE Tutti i principali luoghi di turismo prevedono un biglietto di ingresso. Il prezzo è normalmente salato rispetto alle altre spese del viaggio, perché il governo sa di attingere dalle pingui tasche del turista straniero. Con un po’ di attenzione e furbizia, è possibile evitare di pagare, qualche volta. A Bagan è sufficiente non venire da mare per evitare di pagare l’accesso ad uno dei siti archeologici più sorprendenti del mondo. In molte pagode basta evitare l’ingresso principale e sceglierne uno più defilato. Quasi tutte le pagode hanno più di quattro ingressi, basta circumnavigarle per scoprire vie di accesso inaspettate.

In quasi tutte i luoghi turistici è necessario pagare una tassa per la macchina fotografica o per la videocamera. Tutti soldi che ricordiamo finiscono al governo. Se il luogo che si visita è sufficiente ampio per non incorrere in controlli, basta dichiarare di non avere apparecchi elettronici. Le guide non girano a controllare.

Infine, se non siete degli appassionati, vi consigliamo di evitare i grandi giardini zoologici e gli orti botanici. Sono molto modesti rispetto ai nostri e arricchiscono il governo. Molto meglio un’immersione nella vera Birmania, che non è dietro ai cancelli.

Se avete un po’ di tempo, dedicatelo a una 3 giorni di trekking che da Kalaw porta al lago Inle. Le guide sono esperte e simpaticissime. Percorrerete così gli altipiani della Birmania centrale, tra piantagioni di tè e villaggi isolati nella vegetazione lussureggiante. La passeggiata è facile e non ci sono ostacoli particolari. Potrete dormire nei monasteri e nelle case dei birmani, scoprendo così la loro dimensione domestica. Le persone sono così ospitali che al mattino si riparte con un po’ di tristezza. Nello zaino da trekking potrete mettere t-shirt, shampoo, sapone, maglioni da donare alle persone dei villaggi che ne hanno assoluto bisogno.

Il lago Inle è un luogo unico al mondo. Dedicategli più di un giorno in modo da potervi spingere oltre all’itinerario turistico standard. Non ve ne pentirete! Se non volete rinunciare al mare, fate benissimo. Le dolci acque del Bengala vi aiuteranno a eliminare la fatica del lungo viaggio.

6) SOUVENIR Cercate di acquistare i vostri ricordi di viaggio nei piccoli laboratori e nei negozi disseminati nei villaggi. E’ meglio evitare i grandi bazar.

Ci sarebbero tante altre cose da condividere … Se ne avete voglia potete scriverci



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