Diario di viaggio in Giordania

Non so come abbiamo scelto la Giordania come meta del nostro viaggio. Avevamo voglia di Medio Oriente ma una settimana ci permetteva di scegliere solo un Paese e così abbiamo optato per il Regno Ashemita di Giordania. Dopo la prima esperienza di viaggio di gruppo in Marocco, questa volta abbiamo deciso di tornare all’antica e di rispolverare il...
Scritto da: filep
diario di viaggio in giordania
Partenza il: 01/09/2009
Ritorno il: 08/09/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Non so come abbiamo scelto la Giordania come meta del nostro viaggio. Avevamo voglia di Medio Oriente ma una settimana ci permetteva di scegliere solo un Paese e così abbiamo optato per il Regno Ashemita di Giordania. Dopo la prima esperienza di viaggio di gruppo in Marocco, questa volta abbiamo deciso di tornare all’antica e di rispolverare il fai da te, quindi volo, noleggio auto e itinerario deciso da noi.

Atterriamo ad Aqaba con volo Eurofly da Bergamo verso le 18 in perfetto orario. Appena atterrati non resistiamo alla solita mania di accendere il cellulare ed i primi messaggi di benvenuto sono da parte di Israele! In effetti l’aeroporto è praticamente sul confine.

Dopo le formalita’ di sbarco, ritiro bagagli e slalom fra i vari tour operator, prendiamo l’unico taxi presente in aeroporto e ci facciamo accompagnare al nostro albergo in centro ad Aqaba, il Captain’s Hotel. Sono ormai le 19 e non c’è quasi nessuno in giro. Siamo nel mese del Ramadan, il sole sta tramontando ed il digiuno per oggi e’ finito.

Il nostro hotel è carino ed ha anche un buon ristorante in cui ceniamo e facciamo la prima conoscenza con le buonissime Mezze che ci accompagneranno per tutta la vacanza. Dopo cena passeggiata per il centro di Aqaba che ha veramente poco da offrire se non negozi di souvenir che Maria comincia a studiare gia’ con una certa attenzione. Andiamo a letto constatando che, ahinoi, la moschea non è troppo lontana ed in effetti nonostante il sonno è impossibile non sentire il richiamo del Muezzin per la preghiere di mezzanotte e delle cinque del mattino.

Ci alziamo presto e dopo colazione andiamo a ritirare la nostra macchina a noleggio, una opel classic “vissuta” che a detta del noleggiatore è l’auto piu’ affidabile per girare per le strade della Giordania. Ed in effetti sara’ così a parte una spia che ogni tanto si accendeva forse piu’ per un contatto elettrico che per altro. Partiamo quindi con il nostro mezzo di trasporto in direzione Wadi Rum dove abbiamo appuntamento per le 9,30 con Aodeh, una guida beduina contattata via internet.

In effetti arriviamo con un oretta di ritardo ma Aodeh ci sta aspettando al Rum village. Qui ci presenta la nostra guida e la nostra jeep scoperta, una toyota che sembra aver fatto non so quale guerra e che ad ogni sosta ha bisogno di un po’ d’acqua nel radiatore. Visitiamo la sorgente di Lawrence, nelle cui vicinanze ci sono anche iscrizione nabatee, e le dune di sabbia e poi ci fermiamo a fare un picnic a base di tonno cetrioli e pomodori. Dopo un’oretta di siesta ci dirigiamo verso la casa di Lawrence, un mucchietto di pietre, e poi il siq burrah, dove ci addentriamo a piedi per una mezz’oretta, il ponte di pietra burdah ed il piccolo ponte di pietra dove è possibile arrampicarsi e salirci sopra ed infine l’al-khazali canyon. La giornata passa velocemente fra splendidi paesaggi desertici, altissimi jebel e colori spettacolari che cambiano nei diversi momenti della giornata rendendo cio’ che la parola deserto potrebbe far credere “monotono” in realta’ diverso ogni minuto che passa. Ci dirigiamo presso il nostro piccolo campo tendato dove passeremo la notte. Dovremmo essere soli ma all’ultimo minuto ci hanno aggregato una coppia di neozelandesi che scopriamo essere in giro per il mondo da ormai 11 mesi. Insieme a loro ci arrampichiamo un po’ per andare al sunset site sopra il nostro campo e contemplare uno dei piu’ bei tramonti che ci possono essere e che neanche 100.000 fotografie possono riuscire a cogliere. Torniamo al campo e ceniamo a base di zuppa di pollo e verdure, riso e frutta. Passiamo una piacevole serata chiacchierando con Greg ed Helen e poi a letto ovvero tiriamo fuori i materassini dalla tenda e dormiamo all’aperto sotto un bellissimo cielo stellato che i avvolge, una splendida luna piena ed un silenzio che fa quasi male alle orecchie.

La mattina seguente dopo colazione ci dirigiamo a malincuore verso l’uscita, salutiamo la nostra guida e partiamo con la nostra macchina in direzione di Petra, la citta’ rosa. Qui rimarremo 2 giorni e devo dire che se li merita tutti se si vuole andare al di la’ di una veloce visita da viaggio organizzato. Il primo giorno arriviamo alle 11 e dopo aver percorso lo splendido e lunghissimo siq ci si apre la classica vista del monumento piu’ famoso di Petra perche’ immortalato anche nel terzo film della serie indiana jones: Il tesoro (Al Khazneh). Ed in effetti la sua vista ci lascia a bocca aperta. Maestoso ed interamente scavato nella roccia, perfetto in ogni particolare. Il tesoro e’ solo l’inizio di Petra. Continuando infatti il siq si allarga e piano piano si apre una stupenda valle circondata da montagne maestose. Ai lati scavate nella roccia altre magnifiche tombe e ad un certo punto il teatro. Girovaghiamo un po’ da veri turisti, ci fermiamo a sgranocchiare qualcosa e poi via ancora alla scoperta di Petra. Decidiamo di salire al monastero: 45 minuti di salita a piedi o 20 con asinello. Optiamo per salire a piedi da veri nabatei e goderci meglio i magnifici paesaggi. La fatica e’ tanta ma arrivati in cima la vista del monastero fa dimenticare tutto. Anzi continuiamo un altro po’ giusto per arrivare proprio in cima al monte dove un beduino con la tenda ci offre un te e ci intona con la sua chitarra un po’ di canti folkloristici. Tornati a valle è ormai l’ora del tramonto e le montagne e i monumenti di petra assumono colori sempre diversi e ci fanno infine capire il perché del soprannome di citta’ rosa.

Le due notti a Petra le passiamo al Taybet Zaman, a circa 10 minuti da Wadi Musa, un albergo costruito come un villaggio con cassette in pietra. Veramente molto bello anche perche’ la nostra grandissima stanza aveva la vista tramonto.

Il giorno seguente decidiamo di entrare a Petra attraverso il wadi Muthlim. All’ingresso del siq sulla destra si scorge una galleria nabatea. Prendiamo in quella direzione noncuranti dei segnali di pericolo piene. Il wadi infatti era utilizzato dai Nabatei come canale di scolo. Per evitare che l’acqua delle piogge confluisse nel siq e allagasse Petra, avevano costruito un sistema di dighe che faceva defluire le acque in wadi secondari. La giornata è secca e non si vedono nubi all’orizzonte quindi non c’è nessun pericolo. Il percorso è bellissimo, le montagne piano piano si stringono fino a formare uno stretto siq che in alcuni punti è largo anche solo un metro. Inutile soffermarsi a descrivere la bellezza dei colori delle pareti illuminate dalla fioca luce del sole che a mala pena riesce a penetrarvi.

Alla fine del percorso ci ritroviamo alle tombe reali e da qui prendiamo una scalinata / via professionale nabatea che si inerpica sulla montagna e ci porta in cima, dopo 30 minuti circa, a godere di uno splendido panorama. Proseguiamo in un arido wadi e dopo un po’ arriviamo ad una magnifica vista del tesoro dall’alto! Siamo soli a godere di tutto cio’, l’unico rumore sono le voci dei turisti in basso che usciti dal siq si meravigliano di quello che vedono. Rimaniamo un tempo indefinito a godere di tutto cio’ e poi riscendiamo attraverso la stessa via non senza prima esserci fermati a godere di un te beduino. Arrivati a valle dopo la solita breve sosta ristoratrice decidiamo di salire all’altura del sacrificio. Solita scalinata erta ed infinita, bellissimo panorama su Petra e sulle tombe reali. Scendiamo attraverso il wadi farasa e lungo il percorso oltre a due gatti ed una giapponese incontriamo anche altre bellissimo tombe.

Arrivati al centro di petra sono ormai le 18 ed è ora di avviarsi verso l’uscita. Addio Petra e grazie per le splendide giornate. Il mattino seguente visitiamo, non lontano da Petra, anche piccola Petra da me ribattezzata “minuscola”. Interessante comunque se non altro per uno dei pochi esempi di pitture nabatee ancora visibili. Ripartiamo perche’ la strada dei re ci aspetta e dovremmo arrivare a Madaba. Lungo la strada ci fermiamo a visitare i bei castelli crociati di Shobak e di Kerak, attraversiamo il maestoso wadi Mujib e finalmente a sera inoltrata arriviamo a Madaba dove alloggiamo al Meriam hotel. Usciamo per cenare all’haret Joudna dove oltre alle solite mezze ci avventuriamo in un kebab guarnito con una salsa piccantissima!tutto ottimo e come al solito prezzi abbastanza contenuti.

La mattina seguente ci dirigiamo verso il monte Nebo per visitare una dei tanti siti biblici di cui è costellata la Giordania. In effetti qui si dice sia salito e poi morto Mosè mentre ammirava la tanto sospirata terra promessa. Dall’alto si ha in effetti una bellissima vista sulla fertile valle del Giordano e, oltre, sulla cisgiordania. La foschia ci impedisce di scorgere le cupole di Gerusalemme che si trova a soli 30 km. Riprendiamo la macchina dirigendoci verso jerash. Superiamo il traffico della tangenziale di Amman cercando di adeguarci alle regole di guida giordane che prevedono una certa dose di anarchia, ed arriviamo a Gerasa. Le rovine di questa antica citta’ romana sono veramente molto belle ed anche in ottimo stato di conservazione. Magnifica la piazza ovale circondata da colonne, l’arco di Adriano, il teatro, la via colonnata ed il ninfeo. Camminando fra la storia il tempo passa velocemente ed è ora di andare verso il mar morto. Per arrivare percorriamo la nuova strada che porta alle spiagge passando dal Dead sea panorama. Questo complesso di nuova costruzione si trova a zero metri sopra il livello del mare e si puo’ godere di una bellissima vista. Arriviamo al dead sea hotel, sono le 18 ma non possiamo resistere di andare in “spiaggia” a fare un bel bagnetto salato al tramonto. La sensazione di galleggiare a tutti i costi è veramente divertente ma anche stranissima così come il fatto di avere uno specchio d’acqua tanto grande privo di vita e senza neanche una imbarcazione a solcarlo. Il sole cala piano piano dietro le montagne della Terra Santa ed il rosso della sua luce viene riflesso dai cristalli di sale che si sono solidificati sulla riva.

La mattina seguente facciamo un altro bagno questa volta costellato da una spalmatina di fango curativo sulla pelle. Non so se faccia bene ma sicuramente non fa male. Dopo questa parentesi di relax andiamo verso Betania al di la’ del Giordano, luogo in cui Giovanni il Battista battezzava e dopo fu anche battezzato Gesu’. Lasciamo la macchina all’ingresso ed un pullman con guida ci accompagna alle rive del fiume Giordano dove camminiamo un altro po’ per vedere resti di chiese bizantine costruite proprio sul luogo del Battesimo. Arriviamo proprio sulle sponde del fiume e dalla parte opposta, a meno di 20 metri, c’è il sito battesimale di Israele. Non si puo’ non vedere il forte contrasto fra il significato di unione e fratellanza di un luogo tanto importante per la storia e la religione e quelle che sono le divisioni fra i popoli che in questi luoghi vi abitano.

La nostra vacanza sta ormai volgendo al termine e quindi ci dirigiamo di nuovo verso Aqaba passando per la strada del mar morto e costeggiando il confine con Israele. Tanti posti di blocco ma sempre grande cortesia. Cortesia che abbiamo trovato ovunque in Giordania. Anche chi ti vuole vendere qualcosa non è assillante. Se vuoi comprare bene ma se dici di no non insistono piu’ di tanto. Ad Aqaba passiamo la notte sempre al Captain’s e facciamo una buonissima cena a base di sayadieh, pesce disteso su un piatto di riso condito. Veramente ottimo.

Il giorno seguente, visto che il volo è verso sera, passiamo un po’ di ore in spiaggia al royal diving club dove fra un bagno fra le bellissima acque cristalline piene di pesci e coralli e un po’ di bagni di sole, il tempo passa velocemente. Pranziamo ad aqaba ad un ristorante libanese, al erzal, dove ci affogano di mezze e carne e finalmente siamo pronti per partire. Addio Giordania e grazie per la splendidi posti che ci hai offerto!



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