12 giorni: Normandia, Bretagna e Loira
Prenotiamo circa un mese prima il volo, MILANO MALPENSA / PARIGI C. DE GUALLE eur 93, andata e ritorno per entrambi (partenza sabato 22 agosto ore 6.30 – ritorno mercoledì 2 settembre ore 21.20). Solo il volo di ritorno subisce 20 minuti di ritardo ma poi atterriamo a Milano comunque all’orario previsto. Voliamo spesso con questa compagnia e ci troviamo veramente bene. Secondo passaggio prenotiamo l’hotel a mont St. Michel e siccome Roby desiderava dormire sull’isola con camera vista baia, prenotiamo dall’Italia perché arrivare sul posto e trovare un alloggio è davvero poco probabile. Prenotiamo da internet alla “terrasse Poulard” un tre stelle che con la vista baia (eur 165 senza colazione). Sinceramente la vista baia non è necessaria perchè si è sempre in giro, sicuramente consigliamo a tutti di alloggiare sull’isola perché durante il giorno la folla di turisti e’ talmente tanta che non riesci ad apprezzare niente e solo la sera verso le sette quando tutti sono costretti a fuggire per l’arrivo della marea allora l’isola si svuota e diventa tutta tua…
Penultimo passaggio il noleggio auto. Dopo varie ricerche optiamo per una società trovata un internet www.Enoleggioauto.It. Tra le varie e’ la meno cara ed e’ stata affidabilissima. Ricordiamo a tutti che bisogna tassativamente avere la carta di credito per il ritiro della macchina. Anche noi fino allo scorso anno ce la siamo cavata con la post pay ma da quest’anno è impossibile. Spendiamo eur 350 per una c2 con aria condizionata, doppio autista e assicurazione casco.
Arrivati all’aeroporto ritiriamo la macchina da ALAMO perfetti e puntuali, la macchina non ha neanche un anno e con soli 19.000 km.
Ultimissima cosa le guide: quest’anno non siamo riusciti a trovare una guida che ci piacesse a meno che si acquistava una guida singola per ogni regione, il costo diventava esagerato, dunque abbiamo optato per l’acquisto di turisti per caso, i nuovi manuali dei racconti di viaggio e poi abbiamo scritto a tutti i siti del turismo francese, alcuni sono anche qui in Italia, a Milano e altri invece sono direttamente in loco. Ci hanno mandato di tutto, guide, cartine sia in lingua italiana sia in lingua francese. Prima di partire con il diario di bordo, vorremo darvi altre dritte: innanzitutto consigliamo a tutti un navigatore, le strade in Francia non sono molto ben indicate e magari per arrivare alla tua destinazione devi passare tra mille altri paesi e t’incasini parecchio… È solo per non perdere tempo, ma in realtà in vacanza è anche bello perdersi e magari scoprire posti sconosciuti, ovviamente di giorno e con il pieno di benzina. Giusto un consiglio per fare il pieno, fatelo sempre nei grandi centri commerciali come il SUPER U o il CARREFOUR , costa molto meno.
Altra dritta quando siete al ristorante ordinate l’eau en caraffe, è buonissima ed e’ gratuita. L’acqua naturale ha dei prezzi proibitivi e poi gustatevi il sidro tipico del posto e molto economico ma soprattutto buono, leggero e fresco.
Come leggerete in seguito noi abbiamo avuto una gran fortuna e abbiamo trovato sempre sole e sempre circa 25 gradi alcuni giorni addirittura 36, ma l’estate del 2009 tutti la ricorderanno per questo caldo esagerato, quindi prendete le ns info su tempo un po’ alla leggera, e fidatevi di più di chi ha trovato, vento freddo e pioggia.
1° GIORNO : SABATO 21 AGOSTO – km 290 – sole e caldo Sveglia all’alba, arriviamo in perfetto orario al parcheggio della Malpensa prenotato circa un mese prima (TRAVEL PARKING eur 44 x 12 giorni) e di corsa ci portano al terminal. Il volo e’ in perfetto orario e alle ore 8 siamo già a ritirare la macchina.
Passiamo la prima ora nel panico, c’e’ un sacco di traffico, la tangenziale è un caos e facciamo fatica e seguire le indicazioni, disperati ci fermiamo a Pontoise, facciamo rifornimento di viveri, colazione e chiediamo infine informazioni… e prendiamo la strada per Giverny, la casa di Monet.
Finalmente ci siamo. Il biglietto per visitare, la casa, il giardino e i laghetto delle ninfee e’ di eur 6 a testa. La casa verde e rosa pastello è assolutamente da vedere e gli interni un tripudio di colori accessi, azzurro, rosa e giallo. Fiori colorati adornano il giardino ma il vero spettacolo è sicuramente il giardino orientale con il suo salice piangente e le famose ninfee. Insomma facciamo una marea di fotografie. Nel villaggio medioevale di Giverny non è da perdere la chiesa e la tomba di Monet e il museo degli impressionisti che purtroppo noi abbiamo trovato chiuso. Procediamo quindi per Rouen., capoluogo dell’alta Normandia. Parcheggiamo al di la’ del ponte e poi raggiungiamo a piedi il centro della città. Proprio a Rouen è stata costruita l’opera d’arte più alta d’Europa, trattasi dei piloni del ponte Gustave- Flaubert, che arrivano a 120 metri d’altezza. La città è molto deliziosa piena zeppa di fiori da tutte le parti. Iniziamo il giro dalla place du Vieux-Marche, dove nel maggio del 1431 fu giustiziata per eresia la diciannovenne Giovanna d’Arco. C’e’ anche una chiesa a lei dedicata. È una chiesa nuova, moderna ed è impressionante, ma non per le sue dimensioni ma per come è costruita, non ha altare, è circolare e le panche sono state disposte ad arco.
Attraversiamo il viale principale e passiamo sotto il Gros Horologe, un grosso orologio medioevale con una sola lancetta, fino ad arrivare alla Cathedrale Notre-Dame. Gironzoliamo per un po’ e poi prendiamo la via per Fecamp, dove passeremo la notte.
Arriviamo a Fecamp, stanchi morti e cerchiamo subito un posto per dormire. Ci capita sotto il naso un Etap. Eur 50 per la doppia + eur 4,7 a testa per la colazione. Gli Etap sono strutture anonime, ma molto pulite con un bagno in vetro resina che sembra quello delle cabine delle navi. Durante il viaggio abbiamo scoperto che ci sono soluzione più economiche con un vero e proprio bagno. Cmq per questa notte va benissimo la stanchezza è tanta. Andiamo a cena in un ristorante vicino al porto, che con eur. 9,50 roby si mangia una pentola di cozze con tanto di patatine fritte! Un sogno! Dopo cena facciamo un giretto veloce per il porto ma fa parecchio freschino e torniamo in hotel e crolliamo immediatamente, la giornata è stata lunga e faticosa.
2° GIORNO : DOMENICA 22 AGOSTO – km 210 – sole e caldo caldissimo Oggi sarà la giornata più calda di tutta la vacanza toccheremo i 36 gradi.
Colazione dell’Etap, non male e partiamo per fare una visita con il sole a Fecamp. Colori bellissimi, il mare e il cielo sembrano fondersi… C’e una spiaggia enorme, piena di sassi. Il nostro viaggio riprende, in direzione della costa, con meta Etrait. Il paese è reso famoso dalle sue alte e bianche scogliere da cui si distaccano due faraglioni. Il panorama è veramente bello. Prima di arrivare alle falesie scopriamo che qui visse, Maurice Leblanc, l’inventore del famoso ladro gentiluomo Arsenio Lupin, le cui avventure furono ambientate proprio in questa località. La casa dello scrittore è visitabile ma sinceramente decidiamo di lasciar perdere. Ma torniamo alle falesie: quando arrivi sulla spiaggia è bellissima la sensazione di questa spiaggia incastonata tra le due falesie, c’e’ un sacco di gente che prende il sole e fa il bagno e l’acqua in realtà non e’ per niente fredda. Decidiamo di salire su una delle due falesie, quella D’Aval perché dietro a questa c’e un altro arco più piccolo, Manneporte. La falesia d’Aval è quella a sinistra guardando il mare. Il sentiero è facile e privo di pericoli. Nel primo tratto c’e’ parecchia folla, ma sul crinale si disperde discretamente, a parte per il punto panoramico sulla cima, da cui pero’ si gode un panorama emozionante.
Proseguiamo per Le Havre ma non ci fermiamo i racconti non sono mai stati invitanti e attraversiamo il Ponte della Normandia. Per chi volesse c’e’ una zona di sosta subito prima di pagare il pedaggio (eur 5) per chi arriva come noi da Le Havre. Altrimenti puoi goderti lo spettacolo anche giù dal ponte dalle rive del porto. Arriviamo ad Honfleur, dove c’e’ in giro tantissima gente, il centro è pieno di persone che ci danno quasi fastidio, si unisce il caldo torrido e passando per la spiaggia ci malediciamo quando non abbiamo messo in valigia un costume. Proseguiamo verso Caen, nei nostri programmi c’era la visita al memoriale, ma è l’unica visita che prima di partire non avevo approfondito e al nostro arrivo scopriamo che chiuderà a breve e che per visitarlo ci vogliono circa 4 ore. Andiamo via sconsolatissimi e affranti perché purtroppo fino all’arrivo a mont St. Michel dobbiamo seguire l’itinerario stabilito, tutto questo perché abbiamo prenotato. Facciamo un giro nel centro di Caen ma e’ una città completamente ricostruita dopo che era stata distrutta con la seconda guerra mondiale. Saliamo sulle torri del palazzo ducale, (sono rimaste solo le mura) e da li ammiriamo l’immensa facciata della cattedrale. Sempre a teste chine, perché ci tormenta l’aver perso il memoriale, c’incamminiamo verso Bayeux. Il paesino è molto carino ed è famoso per l’arazzo più lungo del mondo che pero’ noi non visitiamo perché arriviamo al villaggio troppo tardi. Troviamo posto in una chambre d’hotes per eur 45 senza colazione. E’ davvero un bel posto, pulito e stanze grandi. Lo trovate subito appena entrate nel paese. Ceniamo a base di pizza a eur 23.
3° GIORNO : LUNEDI 24 AGOSTO – km 190 – nuvoloso Finalmente un clima normanno e roby finalmente torna a sorridere.
Facciamo colazione al bar per eur 6 a testa e partiamo diretti verso le spiagge dello sbarco. Purtroppo dobbiamo limitare la nostra visita ad un solo museo, ad una sola spiaggia e a un solo cimitero e scegliamo, in base alle critiche quello che per noi sembra meglio.
Partiamo da Arromaches, il museo e la spiaggia. La spiaggia è disseminata dei resti del Mulberry B il porto artificiale costruito dagli alleati per permettere lo sbarco alle truppe. È impressionante pensare al progetto di questo porto, ed è anche impossibile non pensare al sacrificio fatto da migliaia di soldati per riportare pace e ordine in Europea. Tutto questo viene spiegato nei due documentari (anche in italiano) che spiegano molto bene il “D-day”e ciò che l’ha preceduto presso il Musee de dembarquement ad Arromaches eur 6,5. La visita risulterà altamente istruttiva. Sinceramente non avevo mai realizzato concretamente la grandezza del piano alleato per lo sbarco, la genialità del progettare e realizzare un porto artificiale e poi trasferito a pezzi via mare dall’Inghilterra. Visitiamo la spiaggia di OMAHA BEACH perché comoda e vicina al cimitero Americano. Questo è il luogo dove lo sbarco fu più cruento e portò gli alleati quasi a ritirarsi. Visitiamo infine il cimitero di Colleville-sur-mer con 9.387 grandi e immacolate croci perfettamente allineate. Prima di entrare al cimitero si assiste ad una carrellata di documentazione dove viene spiegata tutta la storia della seconda guerra mondiale. Lasciamo lo sbarco e procediamo per Mont St- Michel. Arriviamo che sono le 5 cosi avanziamo senza difficoltà, arriviamo al parcheggio e visto che pernottiamo all’interno dell’isola ci forniscono un codice per parcheggiare nell’unico parcheggio che non si allaga con l’alta marea. Vedere l’isola spuntare dalla strada fa un effetto sublime, soprattutto chi come me, studia francese dalle scuole medie e ha letto racconti sull’isola dai 12 anni. Al parcheggio scarichiamo solo lo zaino con le cose per la notte, organizzato per non trascinarci in giro i trolley (cosa che consigliamo a tutti visto che il monte è un susseguirsi di scale e scalette) e cerchiamo subito l’hotel che scopriamo si trova proprio subito all’entrata del ponte levatoio. La camera è spaziosa e vediamo la baia e il parcheggio. Facciamo subito un giretto perlustrativo ma decidiamo di andare a cena prima che monti la marea. Quando arriviamo noi non c’è traccia del mare e l’isola è circondata da una distesa di sabbia paludosa. L’unica acqua presente è un vicino fiumiciattolo accanto alla strada. Ceniamo in un posticino molto grazioso e con soli 10 eur a testa mangiamo una gallette, una crepe alla marmellata e beviamo cidro. Alle nove inizia ad arrivare la marea, prima la guardiamo salire dall’alto e poi andiamo giù al parcheggio per poterla meglio vedere avanzare. Alle 11 ci ritiriamo in camera.
4° GIORNO : MARTEDI 25 AGOSTO – km 90 – sole ma vento Ci alziamo presto e proviamo a camminare sulla palude che si crea quando si ritira la marea, ma alle alle 7 del mattina è un’impresa impossibile…Tutto è molto freddo e ci si ghiacciano i piedi dopo soli 10 metri, ridendo come matti ritorniamo in camera per lavarci e cambiarci. Facciamo colazione al ristorante dell’hotel, eur 10 a testa per una colazione misera e poco soddisfacente. E verso le 9.30 inizia ad arrivare gente, moltissima gente cosi tanta che c’infastidisce… meno male che ci siamo potuti gustare l’isola la sera senza tutta quella valanga di persone. Dopo colazione visitiamo l’abbazia eur 8,5 + eur 4,5 di audioguida, dove scopriamo come vivevamo i monaci benedettini e la guida è molto ricca di dettagli. Pranziamo sull’isola e proviamo un’altra gallette e l’omelette di mont St. Michel, questa volta non prendiamo la solita eau en caraffe e con le bibite arriviamo a spendere eur 30! Partiamo direzione St. Malo, cosi lasciamo definitivamente la Normandia alle nostre spalle ed entriamo in territorio Bretone (info in Bretagna le autostrade non si pagano). Prima di vedere St. Malo la senti dall’odore, c’e’ un intenso odore di mare, attraversi un ponte mobile e vedi le sue mure. Tutto è stato completamente ricostruito com’era dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Da vicino si nota che le costruzioni sembrano in stile “vecchio” ma in realtà è tutto molto recente è da quasi una sensazione di essere tutto finto. Dopo un po’ di coda finalmente troviamo parcheggio e iniziamo la nostra esplorazione della zona più antica della citta detta intra-muros chiusa da una cerchia di bastioni. Entriamo nella cattedrale e proseguiamo nelle vie principali, affollate e profumate di crêpes e di dolci, cosa che non ci facciamo di certo mancare. L’atmosfera è molto frizzante e vivace, ma tutto cambia passeggiando sui bastioni, da cui si gode un bel panorama su scogli e vicoletti che, con la bassa marea, sono perfino raggiungibili a piedi. E voi arriviamo con la bassa marea. Ci sono due isolette Grand Bè et Petit Bè. Nella prima isola riposa lo scrittore padre del romanticismo francese. Per arrivare a Petit Bè attraversi un pezzo di spiaggia coperto da rocce completamente invaso da gusci di cozze… ovviamente con la bassa marea riesci a vedere cosa vive sotto il mare, la moltitudine di molluschi e di conchiglie. Sono le sette e ripartiamo, dobbiamo come sempre, ancora trovare una sistemazione per la notte.
Arriviamo a Dinan (città medioevale) e cerchiamo subito un posto per dormire, non notiamo molte chambre d’hotes cosi optiamo per un hotel della catena INTER-HOTEL per eur 57 la doppia. L’hotel si chiama Grandes Tours e si trova al centro della città vecchia e per un breve periodo di tempo vi soggiornò lo scrittore Victor Hugo.
Dinan è la cittadina che più ha colpito roby, qui vedi una moltitudine di case a graticcio e dalle sue mura un panorama splendido. Alla reception dell’hotel ci spiegano il giro più’ caratteristico da fare e i punti più significativi del villaggio e con cartina alla mano partiamo anche se oramai è già buio. Non ceniamo, la crepe mangiata nel pomeriggio a St. Malo ci ha spezzato l’appetito, cosi arriviamo fin giù al porto e notiamo che anche qui di gente in giro c’e’ ne davvero pochissima. 5° GIORNO : MERCOLEDI 26 AGOSTO – km 215 – sole nuvoloso e pioggia Prima di partire da Dinan facciamo un altro giretto per vedere la città’ con questa splendida giornata di sole e cielo azzurro. Facciamo colazione in una vinnoiserie a base di the caldo, e paste di cioccolato e pasta di mandorla, una squisitezza per eur 7,5.
Partiamo in direzione di Cap Freher e Fort la Latte.
Puntiamo prima verso Cap Freher contando di passare da Fort la Latte al ritorno. Parcheggiamo a pagamento eur 3 per le auto e ci avviamo verso il faro, da li partono numerosi sentieri tra i prati viola e gialli. Prendiamo il sentiero che porta verso Fort la Latte, ma più camminiamo e più ci rendiamo conto che è troppo lontano e poi sta uscendo il sole e inizia a fare veramente molto caldo. E’ bellissimo ammirare le onde che s’infrangono sulle rocce, anche se durante tutta questa vacanza non ha mai tirato molto vento quindi non abbiamo mai assistito a fenomeni eccezionali. Riprendiamo la macchina per andare al forte ma poi decidiamo di non entrare. Riprendiamo la macchina e decidiamo di fare una sosta per il pranzo alla Sabbia d’oro, piena di surfisti. Essendo senza costume ci accontentiamo di pucciare i piedi e pranziamo in spiaggia a base di baguette, burro e salmone .
Ripartiamo e arrivati a Pointe du chateau, passeggiamo sulla spiaggia anche se sta ahimè sta iniziando a piovere. Ci avviamo verso la famosa casa costruita tra le rocce. Purtroppo a causa della pioggia scappiamo abbastanza rapidamente dando solo un’occhiata veloce alla costa e puntiamo in direzione di Perros-Guirec. Troviamo qui una chambre d’hotes “villa cynos” con camera vista baia molto suggestiva ad eur 70 la doppia con colazione. Abbandoniamo i bagagli e andiamo alla ricerca di un posto per cenare. Siccome è presto facciamo un giretto nel paesino e poi scopriamo una creperie specializzata in insalate. Mangiamo con soli eur 24 due insalate con cozze, gamberi e tantissimo granchio.. Ah si certo c’era anche qualche foglia d’insalata. 6° GIORNO : GIOVEDI 27 AGOSTO – km 310 – nuvoloso Oggi purtroppo è nuvoloso è u n gran peccato perché abbiamo in programma la costa di granito rosa che ovviamente pare splendida sotto il sole. Facciamo una colazione ottima forse una delle migliori tra tutte e partiamo verso Ploumanac’h. Arrivati parcheggiamo la macchina praticamente sulla strada e percorriamo il sentiero molto scenografico che porta al mare. Visto che siamo di strada decidiamo di dare un’occhiata ai Calvari. Per chi non lo sapesse, i Calvari, sono rappresentazioni della vita di Gesù sotto forme di statue, sono un elemento tipico dell’architettura religiosa bretone. Noi diamo un’occhiata molto veloce a Guimiliau, Lampaul-Guimiliau e a Plougestel, ma sinceramente essendo poco credenti, non riusciamo ad apprezzare tutto quanto. Ci fermiamo per il pranzo a Morlaix, perché ne avevamo sentito parlare bene ma a noi non piace per niente e ripartiamo subito dopo diretti a Locronan. È una cittadina medioevale molto carina, e soprattutto molto turistica, per entrare nel villaggio devi per forza pagare il parcheggio perché tutte le vie d’accesso sono bloccate. Fatevi furbi parcheggiate giù a valle e fate 10 minuti a piedi risparmiate 3 eur per sostare nel villaggio solo mezz’oretta. Ci sono dei negozietti di dolci davvero tentatori e anche un negozio di birre con ben 100 birre differenti.
È tardi ma puntiamo lo stesso verso Pointe du Raz, il punto più occidentale della Francia continentale. Parcheggiamo pagando ben 6 eur . Iniziamo a percorrere il sentiero, per chi vuole evitare il chilometro a piedi è possibile prendere il bus o la carrozza, ovviamente a pagamento. . Il paesaggio è davvero impareggiabile, ha un fascino selvaggio, con le onde dell’oceano che s’infrangono sulle rocce, i fari in lontananza, e i prati ricoperti di fiori dai colori vivaci. Ora è veramente tardissimo sono le sette e la nostra meta per la notte è Quimper. Io inizio ad essere abbastanza ansiosa di non trovare posto per dormire, ma siamo fortunati e troviamo posto in un B&B hotel a una stella sempre con bagno in camera per soli eur 45 la doppia + eur 11 di colazione. Questa sistemazione è davvero più economica dell’etap e il bagno è un vero bagno! Per cena andiamo in centro per visitare la città , molto carina peccato che come sempre non c’e’ in giro nessuno. Mangiamo in una creperie, una gallette fritta + sidro per eur 14 in totale… praticamente niente! Cerchiamo una creperie per completare con una crêpes alla nutella ma sono le 9.30 e tutto è gia chiuso, cosi torniamo al nostro hotel.
7° GIORNO : VENERDI 28 AGOSTO – km 230 – sole e vento Questa mattina sole, facciamo una colazione abbondante e partiamo in direzione di Cornanceau. Parcheggiamo e ci dirigiamo verso il centro … ed evviva c’e’ il mercato con tante bancarelle che vendono ostriche a eur 4,5 al chilo compreso di limone. Pensavo di vedere tanti turisti che facevano scorpacciate come da racconti letti da turisti per caso ma gli unici avventori sono solo i francesi. La cittadina è molto carina famosa per la sua graziosa “città murata” eretta all’interno della baia. Proseguiamo per Carnac è un luogo che ho tanto desiderato vedere, essendo molto appassionata di Asterix e Obelix ero curiosa di vedere i menhir, questi giganteschi sassi che la leggenda racconta essere i legionari romani pietrificati. Qui a sede il più grande raggruppamento di megaliti presente in Europa. Visitiamo il più grande allineamento di Menec, 1050 menhir disposti in 11 file per oltre 1 km di lunghezza. Purtroppo il campo è cintato e non si può passeggiare tra le antiche rocce. Peccato rimaniamo un po’ delusi e cosi nel giro di pochi minuti abbandoniamo il luogo seguendo le indicazioni per visitare altri allineamenti. Se ne trovano anche sulla strada e non sono recintati. Se seguite le indicazione troverete anche il menhir alto 7 metri, questo lo potete toccare e fare foto divertenti. La giornata è caldissima quindi puntiamo verso la penisola di Quiberon puntando fino a p.Te du Conguel. C’e parecchio traffico ma troviamo parcheggio vicino alla spiaggia. La zona è gremita di gente è una località turistico-balneare molto famosa. Decidiamo di pranzare sulla spiaggia, ma resistiamo neanche un ‘ora, anche se il sole è molto caldo veniamo frustati da ventate di sabbia e c’imbarazziamo nel vederci tutti coperti con i locali in costume da bagno che si tuffano in acqua. Esasperati dal vento ci spostiamo sulla punta e arriviamo a piedi fino a P.Te du Conguel, il sole e’ alto e caldo ma il vento è parecchio freddo.
Al ritorno scopriamo quasi per caso Dolmen Mane-Kerioned. Sono 3 Dolmen visitabili gratuitamente, pur essendo in territorio privato . Il più interessante è quello sotterraneo da visitare con una torcia A Vannes ci rechiamo all’ufficio di turismo ma fatichiamo a trovare poi una chambre d’hotes quindi ci accontentiamo ancora di un B&B hotels, questa volta pero’ è un due stelle e spendiamo eur 52 + 11 eur per la colazione. Sinceramente le camere sono identiche tra i due B&B cambia solo la struttura esterna… Vannes è molto carina, ci dirigiamo verso il ristorante Atlantique che ci era stato consigliato da turisti per caso. Mangiamo due antipasti e secondo, tutto a base di pesce per soli eur 32. Dopo cena passeggiamo per il centro per ammirare, credo, le ultime case a graticcio che vedremo in questa nostra vacanza.
8° GIORNO : SABATO 29 AGOSTO – km 315 – sole e freddo Oggi giornata dedicata a Mago Merlino. Comunico a tutti di non affrontare questa giornata nella foresta sei non siete appassionati, questi siti sono deludenti per quelli che non conoscono le leggende.
Consigliamo a tutti di fare come prima tappa Josselin, non tanto per ammirare il paesaggio e il suo magnifico castello ma soprattutto perché all’ufficio del turismo vi sapranno indicare la strada per arrivare alla foresta di Brocelandia.
Josselin è un delizioso e tranquillo borgo medievale difeso da un castello che costituisce parte della cinta muraria al cui esterno scorre un fiume. Questo è il punto di partenza per il regno di Morgana e mago Merlino, ovvero la foresta di Paimpont (ossia quel che resta della più antica foresta d’Europa).
Arriviamo, grazie alle indicazioni a Trehorenteuc e qui andiamo subito all’ufficio del turismo per farci spiegare i migliori itinerari della zona. Il primo percorso è la Valle Senza Ritorno, dove Morgana imprigionava i cavalieri infedeli. È una passeggiata di 4 km circa. Vedrete l’albero d’oro, lo stagno “lo specchio delle Fate” e vi perderete nei boschi… se siete fortunati come noi vedrete anche fatine e folletti. Il secondo percorso è la fontana di Barenton. Questo è il luogo di incontro tra il Mago Merlino e la Fata Viviana e anche il sito della battaglia tra il cavaliere e Yvano. Si racconta che questa fontana bolle ma non dovete mettere dell’acqua sul seggio di Merlino perché questo provoca una tempesta.
Il terzo e ultimo percorso, che abbiamo fatto noi, ma c’è ne sono molti altri è la Tomba di Merlino e la Fontana della Giovinezza. Finiamo il nostro giro nei boschi verso le 4 e ci dirigiamo verso le località dei castelli. Stiamo molto lontani dalle grandi città, evitiamo con cura Rennes e puntiamo verso Chateaubriant. Attraversiamo campi di grano enormi ed in giro non c’e’ nessuno sembra di vivere in un’altra epoca e a breve ci sembra che finiremo a Frittole come Muti e Benigni. Arrivati a destinazione fatichiamo a trovare una sistemazione alla fine a Rouge’ troviamo una gite de france. Praticamente sono vecchie stalle sistemate ad appartamento. La casa è tutta per noi , spendiamo eur 42 senza colazione.
Ceniamo in una brasserie a eur 34 compreso di flan caldo al cioccolato.
Torniamo presto alla Gite, perché è sperduta nei campi e abbiamo paura di non ritrovare la strada. Dormire qui è stato un po’ elettrizzante, eravamo completamente fuori dal mondo, in questa casa grandissima, con un silenzio da film dell’orrore che ci ha messo parecchio in soggezione, ma alla fine siamo riusciti ad addormentarci sereni.
9° GIORNO : DOMENICA 30 AGOSTO – km 280 – sole e caldo Ci alziamo la mattina e dopo l’ennesima chiacchierata con la proprietaria della Gite, alla fine ci fa partire. Non troviamo un bar aperto.. Sarà perché e’ domenica, ma c’e’ il super aperto. Compriamo succo di frutta e brioche ma sono ghiacciate, e ci pentiamo di non aver accettato di far colazione dalla signora chiacchierona francese. Puntiamo verso Angers, per fare una sosta e visitare la cittadina, non ne abbiamo sentito parlare quindi percorriamo le vie senza aspettarci molto invece ci sorprende. Arriviamo alla Cattedrale percorrendo la scenografica scalinata che le sta di fronte, è ora della messa ed entriamo perché sentiamo l’organo suonare. Tutta la messa è cantata e con l’organo come accompagnamento…Dà pelle d’oca. Infine è d’obbligo ammirare l’imponente fortezza, le cui parti più antiche risalgono al IX secolo e i giardini sono curatissimi e molto colorati.
Ripartiamo perché’ la mia frenesia di arrivare ai castelli è molta.
Prima sosta il castello di Ussè. Per entrare il biglietto costa eur 13 e visto che nessuno ne ha parlato bene ci accontentiamo di fare delle foto da fuori, merita proprio perché’ l’autore Perrault s’ispirò a questo castello per la fiaba della Bella addormentata nel bosco. Il castello è situato sul fiume Indre ed è proprio vero da fuori sembra proprio un castello della fiabe. Mangiamo delle omelette proprio di fronte al castello e proseguiamo per le chateau Alzay-Le Rideau. Arriviamo in centro che c’e’ tantissima gente ma riusciamo a parcheggiare. C’e’ il mercatino dell’usato ed è super affollato, passeggiando cerchiamo il castello e voila, si mostra ai nostri occhi, la cancellata, perché in realtà da fuori non si vede niente. Non entriamo neanche qui, purtroppo abbiamo dovuto fare una selezione. Mentre ci dirigiamo verso il castello di Villandry, attraversiamo una strada desolata dove il ciglio della strada sono enormi campi di Mele si protraggono per decine e decine di metri.. Non possiamo far altro e scendere giù’ di corsa e rubare qualche mela… sembra di essere tornati bambini… Arriviamo a Villandry e dai racconti fatti acquistiamo solo il biglietto per i giardini eur 6 + 3 per l’audio guida. La giornata è splendida e percorriamo seguendo l’itinerario dell’audio guida. Il jardin d’ornement sembra finto tanto è perfetto, con bellissimi fiori variopinti e prati di un verde intenso, e gli orti, cosi curiosi e singolari veri e propri giardini fatti con piante di frutta e verdura che creano giochi e forme e colori… è cosi bello che restiamo dentro un’ora e mezza e a fatica ripartiamo.
Puntiamo verso Amboise e a Noizay, praticamente in aperta campagna troviamo una chambre d’hotes, la più bella che abbiamo avuto in tutta questa vacanza. La consigliamo a tutti di chiama Clement e si trova a 7 km prima di Amboise. Il tutto ci costa eur 65 compresa la colazione, ma la stanza è talmente bella, sembra di essere in una fiaba… Andiamo a cena ad Amboise, cosi ammiriamo il castello di Amboise e visitiamo la cittadina molto carina sullo Cher. Questa sera ho voglia di pasta, e anche se siamo in Francia voglio rischiare.. Siamo fortunati troviamo un ristorante italiano e mangiamo due bolognesi a solo eur 15. Dopo cena ci concediamo una crepe… credo che sia la peggiore che abbia mai mangiato! Rientriamo presto , abbiamo paura che con il buio non riusciamo a ritrovare la strada.
10° GIORNO : LUNEDI 31 AGOSTO – km 100 – sole e caldo La colazione è ottima, e ripartiamo verso Amboise. Il castello non lo visitiamo , abbiamo letto che non fanno vedere gli interni, quindi attraversiamo tutta la città’, passando davanti a delle case nella roccia, sembrano stranissime. Ci documentiamo e scopriamo che sono le case dei trogloditi. Io ho sempre letto e ho anche visto queste abitazioni in Turchia e in Tunisia ma mai avrei pensato di trovarne in Francia. Alcune poi sono veramente tenute male altre invece si vede che le hanno rese molto graziose. Arriviamo davanti al Clos Luce che in realtà non e’ un castello, ma l’abitazione dove visse Leonardo da Vinci gli ultimi suoi anni di vita. L’entrata costa eur 12,5 e non siamo stati dentro 3 ore. Gli interni sono molto semplici arredati con i mobili dell’epoca. Al piano terreno possiamo ammirare modellini e riproduzioni delle sue celebri invenzioni: il carro armato, l’elicottero, il ponte mobile e incredibile, nel parco intorno al castello ci sono gli stessi modellini, ma questa volta a grandezza naturale. C’e’ anche la gigantografia dell’uomo di Vitruvio. Altra cosa bella è che seguendo la piantina che ti danno in cassa puoi seguire anche un percorso e ascoltare nel parco le voci di Leonardo e del suo studente prediletto.
Lasciamo la dimora di Leonardo a fatica e proseguiamo diretti a Chenonceau. Arrivati c’e’ un grande parcheggio , già’ pieno e ci dirigiamo subito alle casse, il biglietto costa eur 10 + 4 eur per la guida con l’ipod (qui altatecnologia). Percorriamo l’alberato viale pedonale che separa il parcheggio dall’edificio e restiamo a bocca aperta nell’ammirare la scena che si apre davanti: le mura bianche riverberano in modo accecanti i raggi del sole, a contrasto con il verde dei curatissimi giardini pieni di aiuole fiorire. Solo il colore delle acque del fiume, che e’ lo Cher e non la Loira, si dimostra inadeguato allo splendore dell’insieme. Non vi racconto tutto quello che dice l’audio guida, riguardo chi abitò il castello ma un consiglio prendetele sempre, ricorderete la storia studiata a scuola e vi farà sorridere… soprattutto perché qui non vi verranno raccontate episodi di guerra, ma di amori e tradimenti… Il castello è bellissimo, sovrasta il fiume Cher. Fortunatamente non c’e’ tantissima gente e si possono visitare le stanze abbastanza tranquillamente tanto da poterci gustare al meglio la visita delle incantevoli e immense cucine (assolutamente da non perdere). Particolare ma lugubre è anche la camera di Luisa di Lorena, che ella fece rivestire di nero dopo la morte del marito. Facciamo un’ultima passeggiata nei due giardini e curiosi dei racconti ascoltati a Chenonceau ci dirigiamo verso Chaumont. Il castello non lo visitiamo , ma purtroppo è anche impossibile vederlo da fuori perché chiuso dalle mura e dal bosco. Proseguiamo diretti a Blois e anche qui facciamo fatica a trovare una sistemazione, alla fine proviamo posto a Vineuil. Il posto è carino ma i proprietari siccome ci hanno visto disperati hanno alzato il prezzo e cosi ci è toccato pagare eur 70 compresa di colazione. Il posto si chiama Le Clos Fleuri, è molto carino perché’ ha anche la piscina. Ora tranquilli partiamo per visitare Blois… Passeggiando troviamo un posto troppo carino dove mangiare all’aperto, fa caldo molto caldo è la prima serata dove si può stare ancora in canottiera. Mangiamo pollo alla griglia con salsa portoghese, davvero buono, spendiamo circa 25 eur. Dopo cena decidiamo di passeggiare un po’ per la città e arriviamo fino al castello di Blois. Sappiamo già dello spettacolo “luci e suoni” e visto che la serata è cosi calda decidiamo di assistere allo spettacolo. Lo spettacolo è molto suggestivo, costa solo eur 7 e tutto avviene nel cortile del castello…Ne vale davvero la pena anche se è tutto in lingua francese. Dura circa 45 minuti e appena terminato torniamo stanchi verso la nostra chambre d’hotes. I proprietari sono stati cmq molto carini, la sera prima di uscire ci hanno dato il loro n. Di cellulare nel caso ci fossimo persi ci sarebbero venuti a prendere, peccato solo per la figuraccia che hanno fatto chiedendoci quelle 5 euro in più! 11° GIORNO : MARTEDI 1 SETTEMBRE – km 125 – pioggia e sole La mattina ci alziamo presto e ahimè piove… colazioniamo poco, troviamo giù da basso anche una coppia italiana e chiacchieriamo tantissimo e mangiamo poco. Sono assai disperata oggi giornata dedicata ad uno dei castelli più maestosi e purtroppo piove. Il castello di Chambord è il più maestoso ed era proprio quella l’idea di re Francesco I di far costruire il castello più imponente del mondo, purtroppo non è mai riuscito a vederlo terminato. È Chambord è proprio cosi maestoso ed esagerato in tutti i suoi dettagli: quasi 450 stanze, 80 scale e 365 camini. Nella realizzazione si nota molto l’influenza di Leonardo da Vinci , soprattutto per il grandioso scalone a doppia elica situato al centro della costruzione: esso è composto da due scale a chiocciola rotanti nello stesso senso che non s’incrociano mai.. Uno spettacolo! Siamo stati al castello tre ore, alla fine solo il primo piano è arredato. Il costo del castello è di eur 9,5 + 4 eur per l’audio guida + 2 eur di parcheggio obbligatorio. Fortunatamente il grande parco non ha un giardino quindi ci limitiamo ad osservarlo dalla grande terrazza perché il tempo non è migliorato. Decidiamo di vedere l’ultimo castello.. Diverso da tutti gli altri Cheverny. Ci siamo stati un’ora e mezza ed il costo è di eur 7,4. Gli interni sono molto ricchi per l’arredamento, gli arazzi e i quadri e tutto sembra curato nei dettagli: girando per le stanze si possono vedere anche recentissime foto di famiglia. Avevamo in mente anche di fare un giretto in barca ma niente il tempo non è clemente. Al castello c’e’ anche un allevamento di cani da caccia, ce ne saranno circa un centinaio! Sta per uscire il sole e noi a malincuore lasciamo questi castelli magnifici… Ci dobbiamo avvicinare a Parigi, l’ultimo giorno doveva essere dedicato ad una giornata spassosa al parco di Asterix, ma purtroppo scopriamo che nel mese di settembre in settimana è chiuso. Arriviamo ad Orleans e sconsolata per il parco ho poca voglia di cercare una sistemazione cosi ci accontentiamo di pernottare all’hotel Algeris è molto simile all’etap ma costa solo eur 38 + 5 euro a testa per la colazione. Andiamo in centro per cenare, la città è abbastanza animata e la cattedrale è maestosa, ha una facciata davvero imponente, purtroppo sono le 8 di sera ed è chiusa! Ceniamo a base di gallette e spendiamo solo eur 18.
12° GIORNO : MERCOLEDI 2 SETTEMBRE – km 185 – nuvoloso Ultimo giorno! Roby giustamente pretende di visitare Versailles, non può’ mancarla! Arrivare a Versailles è abbastanza semplice e troviamo anche parcheggio. La reggia è splendida e ti lascia senza parole anche per me che l’avevo già vista! Decidiamo di non entrare e prendiamo il trenino ad eur 6,50 + 1,5 per l’audio guida per visitare i giardini. Davvero belli ma niente in compenso a quello che eravamo abituati! Decidiamo, visto che siamo a Parigi, di concederci una delle migliori crepe.. In boulevard St. G ermain c’e’ un baracchino che ne fa ad un prezzo stracciato ma soprattutto sono ottime. Peccato che circolare a Parigi con la macchina è tutt’altro che facile, infatti ci perdiamo e perdiamo la pazienza cosi per caso arriviamo a Montmatre… lo splendido Sacro Cuore e la nostra tanto desiderata ultima crepe. Scoviamo una creperie quasi per caso e c’e la gustiamo nelle stradine di Montmatre… ma è ora… è ora di trovare la strada per arrivare all’aeroporto. Ci arriviamo in pochissimo tempo e attendiamo poi l’arrivo del nostro volo e la nostra vacanza è definitivamente finita.
Anche quest’avventura è terminata e facendo i conti ci rendiamo conto di aver speso veramente poco, circa mille euro a testa.