Mauritius: welcome to paradise
Ma ciò che la rende davvero unica è il crogiolo di culture e di popoli che la abitano: Indù, Cristiani, Musulmani, Buddisti convivono in pace gli uni accanto agli altri in perfetta aggregazione. Una bella lezione di vita che fa riflettere oggi come non mai.
1° GIORNO FLIC EN FLAC Sbirciamo dal finestrino dell’aereo, pochi minuti prima dell’atterraggio, Maurizio ed io (Cristina), siamo affascinati dal verde vivo ed intenso di quest’ isola ricca di piantagioni di tè e canna da zucchero e anche…Di nuvoloni, una costante del nostro viaggio, che spiegano subito il perché di così tanto verde! Abbiamo scelto per il nostro soggiorno la località di Flic en Flac, sulla costa ovest dell’isola perché non ancora affollata di turisti e più riparata dai venti. Infatti ad agosto, in pieno inverno mauriziano, in altre zone la temperatura non sempre permette di fare il bagno. Arriviamo al Villas Caroline, un hotel molto carino e dall’atmosfera raccolta e famigliare, adagiato sulla bellissima spiaggia di Flic en Flac, molto frequentata dai mauriziani, una occasione in più per stare a contatto con un popolo cordiale, sempre pronto a salutarti con il sorriso e augurarti un “Bon jour”. Stanchi dal viaggio decidiamo di riposarci al sole e fare il primo bagno nell’Oceano Indiano. I giorni a disposizione sono pochi, solo sette, quindi non perdiamo tempo e pianifichiamo le escursioni per i giorni seguenti.
2° GIORNO L’ISOLA DEI CERVI La sveglia suona alle 7.30 del mattino, alla reception incontriamo Maria e Mirko, con i quali condivideremo tutto il viaggio. Prendiamo un taxi: destinazione l’Isola dei Cervi. Con 800 rupie a testa (circa 20 euro) compreso il pranzo, visitiamo la nostra meta. È lunedì mattina e questo luogo fantastico è quasi deserto, incontriamo solo alcuni pescatori e qualche turista. Le rocce vulcaniche nere contrastano con la sabbia bianca e fine lambita dalle acque verdi, blu e bianche dell’oceano, che lasciano trasparire stelle marine e pesci tropicali. Mark Twain scrisse:<< Si ha l’impressione che sia stata creata prima Mauritius e poi il paradiso, e che il paradiso sia stato copiato da Mauritius >> come dargli torto? Dopo qualche ora di relax un veloce motoscafo ci conduce sotto una cascata circondata da alberi completamente avvolti da pipistrelli. Costeggiamo l’isola, i paesaggi, i colori, le ragazze indù che rendono omaggio alle divinità nei piccoli templi sul mare catturano la nostra attenzione.
All’Ile de l’Est pranziamo in un ristorante sulla spiaggia. Il cameriere ci porta un primo piatto molto invitante, verdure con un pesce dai denti molto aguzzi…Solo dopo pranzo ci rendiamo conto di aver mangiato un piranha. Beh, davvero gustoso! Finiamo con l’immancabile Rhum. Soddisfatti del pranzo torniamo all’Isola dei Cervi e dopo bagni di sole e mare ci dirigiamo verso la via del ritorno. Per strada incontriamo una allegra e colorata festa Indù.
3° GIORNO PORT LOUIS Il risveglio non è dei migliori, piove a dirotto. Ma neanche la pioggia ci potrà fermare! Prendiamo un taxi diretti alla capitale Port Louis. Il taxista Ritu è proprio simpatico, parla italiano e ci conferma che in quest’isola la convivenza tra le diverse etnie è assolutamente pacifica. Infatti notiamo come a poca distanza l’uno dall’altro si possano trovare coloratissimi templi Indù, Chiese e Moschee. Arrivati nella capitale, fondata nel XVII secolo dagli olandesi, visitiamo il mercato centrale dove ci si immerge nella vita quotidiana dei mauriziani. Mentre camminiamo tra i banchi di frutta e verdura gli intensi odori di spezie ci accompagnano insieme alle voci dei mercanti intenti a presentare la loro merce. Frastornati ci dirigiamo nella zona dedicata all’artigiano locale e in parte proveniente dal Madagascar. Dopo lunghe trattative acquistiamo maschere in legno di mango, una bella statua di Siddharta e dell’immancabile Dodo, uccello simbolo dell’isola, ormai estinto. Visitiamo inoltre la Moschea di Jummah, un intreccio di stili islamici e creoli, il quartiere di China Town, ricco di ristoranti e negozi di ogni genere.
Ormai bagnati fradici decidiamo di tornare in albergo.
4° GIORNO TRA NINFEE GIGANTI E LEONI Nuvoloni carichi di pioggia accompagnano ancora la nostra giornata.
Visitiamo Pamplemousses, il giardini botanico, che accoglie piante endemiche ed importate, tra le quali il pamplemousses, un albero dagli agrumi simili al pompelmo, che dà il nome alla città.
Davvero impressionante la grandezza dei Baobab e le diverse specie di palme, sorprendenti anche le ninfee giganti originarie dell’amazzonia dal diametro di due metri. All’interno del giardino botanico, dove diverse personalità come Kofi Annan, Nelson Mandela e Indira Ghandi hanno piantato alberi, abbiamo visitato le Chateau de Mon Plasir, l’antica abitazione del governatore Labourdonnais, dove è interessante visitare la mostra fotografica per approfondire la storia recente di Mauritius.
Dopo un veloce panino ci dirigiamo verso il Casela Nature Park, dove incontriamo le famose tartarughe giganti, concentrate a divorarsi una montagna di carote e alcuni esemplari di pappagalli, di scimmie e del raro piccione rosa tenuti in grandi gabbie. L’incontro più emozionante ha però come protagonisti i leoni, le tigri e i giaguari, così maestosi ed eleganti da non poter fare a meno di fotografarli. Finalmente a bordo di un fuoristrada ci addentriamo nella vicina Yemen Reserve, dove vediamo gruppi di zebre, cervi, tartarughe e struzzi liberi tra i baobab e le sterpaglie. Man mano che si sale sull’altopiano il paesaggio si arricchisce di colori: il verde delle piantagioni di canna da zucchero, il rosso della terra appena arata in contrasto con il giallo delle sterpaglie. 5° GIORNO IL SUD COLORATO L’indomani visitiamo il sud, attraversiamo la cittadine di Curepippe, la più grande città dell’isola dopo Port Louis, dove facciamo in po’ di shopping nelle convenienti boutique di grandi firme. Poco distante dalla vivace cittadina ci fermiamo a Trou aux Cerfs, il cratere profondo 100 metri e largo circa 1 kilometro, circondato da una ricca vegetazione. Purtroppo arrivati al Black River Gorges National Park la fitta nebbia non ci permette di ammirare il panorama. Un po’delusi ci dirigiamo verso le Alexandra Falls, cascate con un salto di oltre 90 metri. Ripartiamo verso Grand Bassin, il lago sacro, dove ogni anno più di 500.000 indù si radunano per rendere omaggio a Shiva, raffigurato da una grande statua, durante la celebrazione del Maha Shivaratri. Entriamo scalzi nel tempio dove si svolge un cerimonia religiosa dalla quale usciamo con il terzo occhio dipinto in fronte e seguiamo i fedeli mentre portano le offerte alle divinità lungo le rive del lago. Dopo pranzo decidiamo di visitare le terre colorate di Chamarel, un terreno dalle sette tonalità di colore, dal blu, all’ocra, al violetto e al marrone, dovute al raffreddamento non uniforme delle rocce vulcaniche: una vera tavolozza di colori! 6°/7° GIORNO SOLE E MARE Finalmente il sole! Decidiamo di trascorrere gli ultimi due giorni della nostra vacanza a Flic en Flac. Passeggiando sulla spiaggia bianca e ricca di coralli incontriamo numerose famiglie, ragazzi e pescatori locali che vendono il pesce appena pescato.
Alla sera il cielo si infiamma con i colori del tramonto tropicale e in hotel ci attende la festa mauriziana a ritmo di Segà, la danza tradizionale locale.
8° GIORNO ARRIVEDERCI MAURITIUS All’alba partiamo dal nostro villaggio diretti all’aeroporto, l’isola si sta appena svegliando scaldata dai primi raggi di sole. Portiamo con noi l’armonia dei colori della terra mauriziana che riflette il modo di vivere della sua gente.