viaggio in macchina in sudafrica
Due giorni dopo inizia il nostro viaggio in macchina, ma prima di lasciare Johannesburg visitiamo l’apartheid museum , che penso che sia un luogo da non dovere tralasciare assolutamente, perché ti aiuta a capire che cosa è stato l’apartheid, coinvolgendoti direttamente attraverso immagini fotografiche , filmati, oggetti della realtà quotidiana della storia sudafricana.
Lasciato il museo ci dirigiamo alla volta di Harrysmith ( una tappa intermedia prima di giungere a Durban), lì abbiamo prenotato in una Guest House di una signora di origini olandesi, in effetti la guesthouse ci fa pensare più all’Europa del Nord , che all’Africa , dove in realtà ci troviamo.
I nostri alloggi li ho prenotati tramite africanow.Com e non me ne sono pentita mai, spendendo in media 30 euro a persona.
Il 30/07/07 arriviamo a Durban e pernottiamo al Four Ninety Musgrave, una casa dei primi ‘900 ristrutturata , molto accogliente, che ha come unico difetto che è abitata solo da turisti, i proprietari hanno fatto chiaramente un investimento e non si sa dove abitano! A Durban colpiti dal clima favorevole ed anche dal fatto che la lonely –planet non la presenti particolarmente pericolosa, decidiamo di lasciare la nostra mercedes ed andare a cercare un ristorante nella parte bassa della città a piedi, difatti il nostro alloggio si trova nella zona ricca , abitata dai bianchi; ma lungo il percorso , arrivati ad un golf club, alcuni giocatori ci indicano le nostre borse a tracolla e ci fanno significativi segnali, noi per tutta risposta ce le stringiamo più forte , ma imperterriti continuiamo la nostra passeggiata, così giungiamo nella zona nera, dimenticavo che il nostro driver Piero , ci guidava con il palmare! ( costo 500 euro, ma la nostra guida non ci aveva avvisati, che non bisogna mostrare oggetti costosi…!) , così 2 bei ragazzoni neri all’improvviso si gettano sul nostro driver nel tentativo di strappargli il palmare, ma non avevano fatti i conti con noi, difatti la nostra intrepida Gabriella gli salta addosso e li mette in fuga, abbiamo fatto proprio tutto l’opposto di quello che avevo letto sulla lonely!!!!!! Da quella sera decidiamo di non camminare più a piedi a Durban e così ci perdiamo il Victoria Market, il cuore della comunità indiana, mentre in macchina andiamo a visitare l’ushaka Marine World, che è un parco marino , con il più grande acquario dell’emisfero australe, dove ammiriamo innumerevoli e bellissimi abitanti degli abissi marini, tra cui temibili squali ed enormi razze… oltre a minuscoli e variopinti pesciolini tropicali. Dopo l’avventura della sera precedente non facciamo nemmeno una passeggiata sul lungomare!!!!!!!!! L’indomani partiamo per la nostra prossima tappa St. Lucia Estuari, un villaggio che è il punto di partenza per esplorare il greater st. Lucia park, bagnato dall’oceano indiano e dalle acque del lake st. Lucia , che noi organizziamo di visitare , servendoci dei servizi del nostro alloggio il Lidyco lodge, così lo stesso pomeriggio del nostro arrivo prenotiamo una escursione organizzata sull’estuario ed osserviamo i primi predatori acquatici, ovvero i coccodrilli e poi i grossi mammiferi , che sguazzano nelle acque marroni dell’estuario: gli ippopotami…Ed inoltre innumerevoli uccelli acquatici e con un binocolo proprietà di Gabriella , ci dedichiamo al bird watching…
L’indomani ci svegliamo alle 4 del mattino per il nostro primo safari nel Hluhluwe- Infolozi park , che la nostra guida definisce uno dei parchi più belli e suggestivi del Sudafrica, difatti non rimaniamo delusi! Prima di tutto il nostro driver- guida sudafricano ci fa salire su una land rover aperta , nonostante ci sia un bel po’ di freddo , ci fornisce di coperte per fortuna , altrimenti dato che corre nonostante il fondo stradale non sia asfaltato, avremmo preso tutti almeno un bel raffreddore!! Dopo circa 1 ora e 30 di viaggio entriamo nel parco vero e proprio alla ricerca dei leoni da osservare, ma cosa sorprendente alla fine ne vedremo uno intorno a mezzogiorno, ma prima di lui scopriremo sul ciglio della strada la sua preda , la carcassa di una giraffa, il nostro leone , si trova su un’altura sopra di noi e noi che avevamo girato in lungo e largo il parco per osservarlo, era lui che ci osservava, sicuramente abbiamo provato forti emozioni, per prima la paura!!! Una scarica di adrenalina come la povera giraffa , che aveva terminato la sua corsa nelle fauci del leone.
Intorno alle 16 ritorniamo al Lodge e alcuni di noi non ancora soddisfatti della giornata , decidono di andare autonomamente al Cape Vidal , un altro parco sull’oceano, senza animali feroci, io ed il mio compagno siamo soddisfatti della giornata e preferiamo riposare , perché l’indomani si partirà per la nostra prossima tappa lo Swaziland.
3/08/07 Partiamo di buon mattino alla volta di Ezulvini, nello Swaziland, uno dei piccoli regni, presenti nel Sudafrica, che ha un triste primato, la percentuale più alta di malati di HIV. La distanza tra St. Lucia ed Elzulvi non è grandissima , ma intanto la temperatura esterna è molto alta , circa 30 gradi , lungo la strada vediamo intere zone bruciate dal fuoco ed inoltre la strada al confine tra il Sudafrica e lo Swaziland è spesso poco agevole , mentre il traffico è molto pesante, ma alla fine riusciamo ad arrivare al Mantenga lodge, che si trova a 3Km del Mantenga Reserve ed offre una serie di chalet in legno, da cui si può osservare la valle sottostante ed inoltre possiede un ristorante , dove si mangiano sia cibi sudafricani e cioè carne, ben cucinata, ma anche cibo internazionale rivisitato dalla cuoca sudafricana.
Al Mantenga rimaniamo anche il giorno seguente per riposare e visitare il mantenga nature reserve , al cui interno , facciamo la nostra prima esperienza di visita ad un villaggio culturale , il Swazi culture reserve, che riproduce la vita del popolo swazi , difatti incontriamo un suo simpatico rappresentante, che traveste alcuni di noi da swazi, certo è molto turistico, ma il nostro swazi è autentico e molto allegro…
Il 5/08/07 siamo di nuovo in viaggio verso la nostra meta più ambita il Kruger national park, che data la condizione delle strade raggiungiamo nel tardo pomeriggio , nonostante la tappa non sia troppo pesante , solo KM 171. Ci fermiamo a Komatipoort, che è una cittadina di confine con il Monzambico , che permette di accedere alla porta sud-orientale del Kruger, alloggiamo presso Croc River Lodge , addirittura in una villa con tutti i confort; riusciamo a prenotarci un safari notturno nel parco per la stessa sera , all’incirca dalle 19 alle 21 di sera. Il parco ci riserverà nuove emozioni a parte il notevole freddo , dato che anche questa volta il mezzo utilizzato è tutto aperto, ma noi impavidi sfidiamo il freddo e la pioggia e siamo premiati , perché troveremo sulla strada un branco di leoni , un maschio con il suo harem, che se ne stanno sdraiati sull’asfalto, sembrano molto affaticati dalle attività di caccia giornaliere o da che altro? L’indomani mattina di buon ora , ma non troppo attraverso Coccodrille bridge gate entriamo con la nostra auto dentro il parco e ci possiamo dedicare all’osservazione degli animali , che lo popolano, facciamo così a gara a chi vede per primo un animale: impala ( un’antilope molto diffusa nel parco),zebre, facoceri, iene, elefanti , leoni ( ne vediamo qualcuno nascosto nel bush), scimmie ( soprattutto babbuini, che passeggiano in branchi lungo la strada), rinoceronti bianchi, mentre in tutto il viaggio non vediamo né ghepardi, né leopardi! Evidentemente questi sono animali molto schivi!.
Prima che faccia buio e ricordo che siamo in inverno , per cui già alle 17.30 non vi è più luce, raggiungiamo il nostro alloggio al di fuori del parco ad Hazyview il Gecko lodge , un posto molto carino, anche se un po’ umido, difatti quella sera la mia voce se ne andrà via e ritornerà solo alla fine del viaggio. Il Kruger national park è un parco grandissimo molto facile da visitare , perché percorso da strade asfaltate , dove è possibile anche alloggiare nei rest camp( noi non abbiamo potuto alloggiarvi perché non siamo riusciti ad avere la conferma della prenotazione, per cui abbiamo deciso di alloggiare all’esterno , dove è più facile trovare posto), alcuni di essi sembrano città con banche , ufficio postale , centro accoglienza, negozio di souvenir , supermarket e ristoranti! Forse un po’ troppo civilizzato , ma sicuramente ben organizzato e funzionale, certo non siamo in Kenya , né in Tanzania , ma in Sudafrica! 7/08/07 Partiamo alla volta di Phalaborwa attraversando la regione del Mpumalanga, dove ci sono straordinarie possibilità di fare escursionismo, noi comunque non ci fermiamo , tranne per fare qualche foto al Blyde river Canyon. Raggiungiamo la nostra meta in serata e alloggiamo al Stefapane Lodge e Safaris nelle rondaveles, ovvero delle capanne , che riproducono le abitazioni indigene , ma con tutti i confort moderni.
Phalaborwa è un punto di partenza ideale per esplorare la zona centro-settentrionale del Kruger, che ha precipitazioni più scarse della zona sud e presenta una vegetazione meno fitta.
8/08/07 L’indomani all’alba alcuni di noi fanno un’escursione a piedi nel bush insieme ad un ranger armato e tornano sani e salvi, poi nel primo pomeriggio ci dedichiamo tutti insieme all’osservazione degli animali dal finestrino della macchina, che sicuramente è meno impegnativo! Consideriamo Phalaborwa una tappa per riprenderci dal lungo viaggio finora fatto, all’incirca più di 1500 Km! Così riposiamo al bordo della piscina del nostro lodge e ci riscaldiamo al sole , ma anche visitiamo una miniera di rame , che è veramente grande, un buco gigantesco nella terra! 10/07/09 Siamo di nuovo in macchina per percorrere gli ultimi 500 Km , ma prima ci fermiamo al Lesedy Cultural Villane, che è il top dei villaggi culturali sudafricani , un po’ kitch , ma dà la possibilità di conoscere concentrate tutte le culture africane, osservando la ricostruzione in grandezza reale delle culture xosa, zulu,sotho ecc…, ed inoltre dà la possibilità alla popolazione autoctona di vivere di turismo! Certo si ha la sensazione di abitare in una riserva e la sala pranzo è un po’ troppo scenografica , ma trascorriamo la notte in delle variopinte case o in delle curiose capanne di paglia , che per entrarci bisogna piegarsi in due! Alla sera balli e musiche tribali! 11/07/09 L’ultimo giorno partiamo alla volta dell’aereoporto di Johannesburg , ma prima viviamo la nostra ultima emozione all’interno del Rhino e Lion Nature Riserve , che è un parco in cui come sempre dalla propria macchina si possono osservare gli animali , soltanto che gli spazi sono stretti , le macchine molte e i leoni, particolarmente nervosi o spiritosi ,si divertono a bucare le gomme delle macchine! Ce la siamo vista brutta , che se rimanevamo con le ruote a terra, con il cavolo che avremmo preso il nostro aereo per Il Cairo e l’Italia!!!!!!! Per fortuna scampiamo ai denti dei leoni e arriviamo in tempo in aeroporto , consegna della macchina e via alle porte di imbarco.
Considerazioni : il Sudafrica non è l’Africa inesplorata, selvaggia, benché vi siano dei luoghi molto belli,( il bush ad esempio con tutte le sfumature del marrone e del verde), è sempre presente la civilizzazione, un’ottima rete di strade asfaltate, standard dei servizi ed infrastrutture buoni se non in alcuni casi ottimi, e questo è sicuramente molto comodo per il viaggiatore , ma talvolta la presenza di centri commerciali , anche nel Kruger , può essere considerato superfluo! I ricordi più toccanti del Sudafrica sono collegati alle foto, viste a Johannesburg, della lotta della popolazione nera per la libertà, alla dignità di una donna nera in una misera abitazione a Soweto … , sicuramente è un paese da visitare! Costi : circa 2000 euro a persona