California, parchi e design

Questo è il mio primo racconto di viaggio, mi sentivo di restituire un poco delle informazioni che abbiamo utilizzato per la nostra vacanza. Il viaggio si è svolto dal 10 al 28 agosto 2009. Eravamo in 5, la nostra famiglia , e una coppia di amici . Verso i primi di maggio decidiamo che possiamo “ scollinare” non è la prima volta e...
Scritto da: monnygui
california, parchi e design
Partenza il: 10/08/2009
Ritorno il: 28/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
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Questo è il mio primo racconto di viaggio, mi sentivo di restituire un poco delle informazioni che abbiamo utilizzato per la nostra vacanza.

Il viaggio si è svolto dal 10 al 28 agosto 2009.

Eravamo in 5, la nostra famiglia , e una coppia di amici .

Verso i primi di maggio decidiamo che possiamo “ scollinare” non è la prima volta e decidiamo per la costa Californiana e alcuni parchi.

Le fonti di informazioni per preparare il viaggio sono varie, siti internet di viaggi , i siti degli hotel , riviste specializzate : Traveller, Dove, Meridiani , le guide Lonley : Las Vegas, Stati uniti occidentali, California, le Mondadori :California ,San Francisco ,Southwest usa LVe i grandi parchi, la Rouge ,guide Stati Uniti occidentali, e altre.

Sviluppiamo a grandi linee l’itinerario, dall’Italia a NY per 2 notti, la conosciamo abbastanza bene, ci siamo stati altre volte ,l’ultima nel 2007 per una settimana , si tratta di finire di vedere alcune cose che non avevamo fatto in tempo a vedere e di spezzare il viaggio, da NY voliamo verso Los Angeles dove staremo 4 notti x fare le visite che ci interessano, noleggiando un’auto all’aeroporto LAX e restituendola a San Francisco appena arrivati.

Dopo Los Angeles, decidiamo per Las Vegas , Gran Canyon, Monument Valley, Zion Park chiudendo l’anello ancora Las Vegas, Lone pine ( x non dormire nella Death Valley) , Yosemite , Carmel e 3 notti a San Francisco.

La prima cosa che facciamo deciso l’itinerario è di andare in agenzia , per vedere di che morte morire e decidere il da farsi…I preventivi fatti sulle nostre richieste dai tour operator sono da svenimento e controllando sui siti degli hotel ci rendiamo conto gonfiatissimi, così decidiamo di prenotare solo i voli con l’agenzia e fare il resto da noi. Da sola non ho mai trovato voli convenienti per questo tipo di vacanze.

All’agenzia la nostra ragazza di fiducia ci trova diverse soluzioni e costi variabili dai 660 € con scali da pacco postale e orari pazzeschi , a 1200€ per voli diretti in orari umani, alla fine il compromesso arriva con una spesa di 931€ a testa, compreso Alle che ha già 12 anni e paga come un’adulto,partenza il 10 agosto da Bologna alle 6.25 del mattino via Amsterdam , arrivo al JFK verso le 15.30 ora locale. Partenza dal JFK il 12 agosto alle 14.30 verso LAX e arrivo verso le 19.00 con fuso locale, ritorno da San Francisco il 27 con partenza alle 15.10 su Amsterdam poi Bologna con arrivo 16.35 tutto con KLM, che si rivelerà puntuale e precisa.

Alcune informazioni : Patente di guida: quella italiana va benissimo,ho mandato un’ email al consolato che in via ufficiosa mi ha confermato che è accettata senza problemi, noi non siamo mai stati fermati, ma persone che conosciamo lo sono state e la patente italiana va benissimo, non hanno voluto vedere quella internazionale che pure avevano (70€ e vale 1 anno) le agenzie di noleggio l’accettano senza problemi , il rispetto delle regole stradali è importantissimo, limiti di velocità in primis.

Passaporto e bolli: avendo il passaporto recente, non abbiamo avuto problemi di visti o altro, ci siamo chiesti se bollarlo ugualmente visto che transitavamo per Amsterdam sia all’andata che al ritorno ( paese comunitario) e che il bollo è solo una tassa italiana e scade non alla vidimazione ma allo scadere annuale del passaporto ( il passaporto fatto a giugno , anche se bollato e vidimato ad agosto vale solo fino a giugno dell’anno successivo, il passaporto in se ne vale 10, bollato o meno) alla fine abbiamo preso i bolli, e per essere fuori da tutto siamo andati alla posta a vidimarli…Soldi buttati, nessuno ha guardato .

Noleggio auto: dopo aver guardato i siti internet delle maggiori compagnie abbiamo scelto la Budget, xchè il luogo della riconsegna era a 10 mt dal nostro hotel, i prezzi erano similari , speso € 845 per 12 giorni di noleggio di una comoda e capiente Mercury Grand Maquis, satellitare e 4 guide incluse ( in California sono sempre gratuite ), il giorno della riconsegna ci siamo attardati xchè le cose da vedere erano molte e chiamando l’autonoleggio ci hanno dato la possibilità, pagando 62usd, di riconsegnarla all’ora che volevamo.

Consigliamo il satellitare, soprattutto per le grandi città, non si perde tempo e ricordate che la lingua italiana e i km sono sempre, in tutti i modelli , inseribili.

Noi avevamo anche una cartina della zona 1:800.000 per renderci conto se il satellitare ci faceva fare il giro che preferivamo, veloce, panoramico…A seconda delle necessità.

Le perplessità sul cambio automatico le abbiamo avute, iniziare su di un’autostrada a 6 corsie, nell’ora di punta con una macchina che non conosci con un sistema diverso di pedali ci ha fatto fare qualche ricerca di cambio manuale, ma non c’è stato verso, non ci sono, dai racconti di alcuni di voi ho fatto mio il consiglio di fare le prove nel parcheggio dell’autonoleggio, c’è voluto un poco di pazienza e qualche inchiodata brusca, ma piano piano siamo arrivati all’hotel, che distava solo 20 minuti e presa confidenza con l’auto faccio il mio ingresso trionfale in hotel, contromano, mio marito voleva parcheggiare dove capitava ma il valet parking ci ha istruito a dovere… Arrivati sani ci accontentiamo.

Carta di credito: sono le vere padrone dell’America, in hotel volevano solo quelle, niente documenti, la cosa che può invece creare problemi se non si ha un plafon adeguato ( per viaggi dove devi pagare molto al momento) è il fatto che gli hotel si accaparrano cifre abbastanza superiori al costo del soggiorno e non le rilasciano automaticamente al pagamento del dovuto, ma anche molti giorni dopo, così risulta che hai speso ( per l’ammontare mensile della carta ) più del reale, a fine mese tutto si riequilibra ma se tu ne hai bisogno prima…Devi arrangiarti. Noi abbiamo cercato di pagare gli hotel in anticipo dove questo ci portava uno sconto o dove era obbligatorio, il resto con sola garanzia della carta addebitato al momento.

Biglietti aerei : essendo legati al passaporto, in pratica la stampata serve solo a te per ricordarti gli orari, tutti ci hanno chiesto solo i passaporti, nel meraviglioso aeroporto di Amsterdam ci sono degli sportelli automatici che all’inserimento del passaporto o del numero del volo ti dice tutto, a che ora ti devi presentare, dove, con chi sei,ecc Sui voli lunghi avevamo già i posti dalla prenotazione, ricontrollati con “seatguru”, il sito che ti fa vedere l’esatta collocazione del tuo posto sull’aereo .

Avevamo già compilato l’Esta al momento di comprare i biglietti credevamo di non doverlo rifare, ma sull’aereo comunque ci fanno compilare i due foglietti il verde da attaccare al passaporto fino all’uscita dal paese e quello per la dogana, resta un mistero lo scopo delle domande Esta… Parcheggi al Marconi di Bologna : le possibilità erano o pagare un taxi da 5 che ci portasse in aeroporto dal nostro borgo alle 3.5 del mattino ( 40 min) e ritorno o utilizzare la nostra macchina e pagare il parcheggio . Senza convenzione ( dataci dall’agenzia) hanno prezzi allucinanti, con una qualsiasi convenzione di tour operator si risparmia moltissimo, noi abbiamo pagato 98€ per quasi 19gg al P3, prenotato da internet anche se in realtà il posto c’era.

Prenotazione degli hotel : premessa, la nostra famiglia è molto interessata all’architettura e al design e nelle grandi città scegliamo sempre strutture moderne ristrutturate da poco, centrali e con alcuni buoni ristorante nei pressi, xchè per esperienza , sappiamo che la sera siamo sconvolti dalla fatica e non abbiamo voglia di girare troppo , all’ora di pranzo va bene qualcosa di veloce ma a cena ci vogliamo trattare bene, e l’hotel centrale riduce tempi per gli spostamenti e ti permette di vedere di più, specialmente se si hanno bambini.

Essendo leggermente fissata, il lavoro di ricerca è lungo, ma per me divertente, una volta focalizzata la data e il luogo, guardo 2 siti ( splendia e tablet ) vedo dove sono posizionati gli hotel, quelli che sono consigliati dalle guide e riviste e altri di nuova costruzione ( alcuni non erano ancora aperti, ma per il primissimo periodo sono in genere scontatissimi) elimino i costosissimi, i lontani dal centro, i molto old style quelli che rimangono vengono visionati nel sito dell’hotel, in genere mando una email personalmente ( a volte, sottodata, fanno condizioni migliori, o includono la colazione), avute le risposte procediamo alla scelta con gli altri partecipanti. A volte non è possibile mandare mail personalmente all’hotel, ma in genere anche se nascosto si trova l’indirizzo, solo una volta ho trovato condizioni migliori in altro sito , invece che sul sito dell’hotel (non in questa vacanza) .

Cerchiamo di prenotare i voli in anticipo ( quello che possiamo di volta in volta) e gli hotel sottodata, questo nelle grandi città molto ricettive , nei parchi immediatamente perché, volendo dormire sempre dentro c’era il rischio di non trovare disponibilità in estate, e fin che c’ero ho prenotato anche i ristoranti nei parchi, con internet vedi anche i menù…

Al nostro ritorno quasi tutti gli hotel ci mandano una mail di ringraziamento e il questionario di gradimento.

Aria condizionata : vince NYC, il gelo regna sovrano ovunque, ristoranti, negozi, hotel…La California è meglio, ma a volte anche qui serve il golf.

Schede di memoria per macchine fotografiche: avendo avuto bisogno di comprarne due, ho notato che sono costosissime e molti negozi hanno ancora la pellicola ( sd card da 2gb da noi sui 6/7€ loro dai 20/40 usd ) Lunedì 10 ( hotel Chambers NYC a notte €232 ) partenza da Bologna e arrivo ad Amsterdam poi verso NY, l’aeroporto è bellissimo e tra cibo e shopping ci passano velocemente le 4 ore d’attesa, c’è anche una piccola collezione di quadri, la KLM ci da cibo, bibite gelati… film , arriviamo al JFK , che è sempre l’aeroporto più intasato d’America …Sperando di entrare senza problemi ( la volta scorsa su Miami è stato l’inferno, sequestrati x 1 ora x controlli random, e soffioni all’uscita) stavolta va tutto benissimo e velocemente, ritiriamo i bagagli, dribbliamo chi ci offre taxi abusivi e prendiamo un taxi da 5 , la spesa è fissa 45usd+tip il caldo è infernale e l’umidità pure . Arriviamo in hotel , che è sulla 56thW angolo 5° Avenue, ci assegnano le camere e arriva il primo inghippo, la nostra stanza non ha i 2 letti gemelli, è standard e non si può aggiungere un letto per Alle, ci vorrebbero dare una stanza + costosa a nostro carico, ma visto che l’errore è loro, del loro sito in particolare, si accollano tutto e ci danno una meravigliosa suite con una vista bellissima .

Il fuso e la levataccia si fanno sentire e prima che Alle si addormenti usciamo e andiamo abbastanza random verso il Rockefeller Center dove ceniamo alla brasserie Ruhlmann.Ottima.

Martedì 11 (NY) mi sveglio molto presto e visto che amo la fotografia vado da sola fuori ( non appoggiata da mio marito), è ancora un pochino buio, ma il quartiere è ottimo e le persone gentilissime, molte ragazze che corrono da sole, l’Apple store sempre aperto, Tiffany , Gucci , Armani…Mi sento sicura, arrivo fino al parco, ma non entro, ritorno verso l’hotel a vedere se anche gli altri sono svegli.

Robby e Alle vengono fuori con me, i ragazzi non si sono fatti vivi, non li disturbiamo, altro giro in zona, Alle si fionda nel cubo della mela e non riemerge facilmente, a fine vacanza dobbiamo prendere il suo Mc book pro ed è molto impegnato a provarlo e chiedere spiegazioni ( con inglese scolastico) , a fianco del cubo ci sono gli studi televisivi della CBS e veniamo arruolati come pubblico sorridente per il lancio del notiziario… estratto il figlio dal cubo in vetro, torniamo in hotel per far colazione tutti insieme, la colazione è compresa, cosa non comune, si fa nel mezzanino su divani e poltrone appoggiati a tavolini bassi, è varia e ottima, anche se non comodissima.

Usciamo in taxi per andare al ponte di Brooklyn , era rimasto fuori la volta scorsa e ripartiamo da qui, giornata calda ma meno di ieri e la passeggiata è molto piacevole, altra tappa Ground Zero per vedere se i lavori procedono, e fin che siamo in zona entriamo in Century 21 di cui sentivo molto parlare nelle guide e nei racconti di altri turisti, non mi ha impressionato molto, abito in una zona dove gli outlet non mancano, personalmente non ci perderei del tempo, ma sono questioni molto personali.

A pranzo siamo andati in un posto molto carino a Soho, Bread Tribeca specializzati in panini, consiglio vivamente. Ci concediamo un giro per i nostri negozi preferiti, lasciato Alle dentro la mela di Soho ex ufficio postale , le nostre carte di credito visitano,Victoria Secrets , un negozio di scheletri Evolution (preso lecca lecca con insetto per la prof di scienze…), Barton, e altri…Nel pomeriggio le nostre strade si dividono temporaneamente, Alle vuole vedere l’incrociatore Intrepid ,( interessante se sei maschio, 12enne e amante delle cose militari) visto in un qualche film .Noi vogliamo vedere il nuovo quartiere del Meatpacking con la nuova High Line, una ex ferrovia sopraelevata riconvertita a giardino ( per chi ama il genere moderna architettura industriale è bellissima, in fase di realizzazione ci sono solo pochi km per ora, vale una sosta) anche il quartiere promette bene, ma non siamo rimasti tanto a lungo per vederlo tutto. Saltellando da un taxi all’altro dopo le due visite ci siamo fatti portare in Times Square per vederla pedonabile e lasciare una cifra vergognosa all’ MM Store, ritorniamo a piedi in hotel, stanchissimi.

I ragazzi invece si sono fatti portare al parco e lo hanno fatto tutto a piedi, e anche loro sono alla frutta.

Per cena ci dirigiamo all’Armani /5° Avenue , 200 mt scarsi dall’hotel sopra al negozio nuovo, con una scala spaziale di Fuxas, mangiato benissimo, sui 70€ a testa.

Poi Alle e Robby a letto, i nottambuli a vedere Times Square illuminata.

Mercoledì 12, (hotel Viceroy € 170 a notte Santa Monica) colazione in hotel, mattina a disposizione nei negozi limitrofi, all’angolo del nostro c’è Abercombie e Fitch, con regolamentare ragazzo seminudo all’ingresso ( ti potevi far fotografare con lui) giro veloce, non mi attira niente, è interessantissimo dal punto di vista commerciale, hanno vetrine che costano un patrimonio , ma le oscurano per farti entrare nel loro mondo di musica, odori, e bei ragazzi/e e da quel che si vede…Funziona. Incontriamo Yoko Ono che gira con amici, entriamo da Tiffany (già dato la scorsa volta) che è sempre un gran posto ( bagni da favola), la Trump Tower , un filino pacchiana…Ritornati in strada giriamo per trovare un posto dove vedere da lontano il Chrysler Building, rientrati in hotel chiediamo il solito taxi da 5, ci propongono un’auto privata per 15 usd in più, accettiamo e saliamo su un suv da rapper con autista adeguato ( la volta scorsa siamo arrivati in limousine, molto divertente) che ci porta al JFK in 30 minuti , appena entrati una signorina della Delta ci vede e visto che abbiamo l’aspetto di turisti ci chiede se abbiamo bisogno e ci guida nel disbrigo delle formalità, non facendoci pagare il sovrapprezzo bagagli ( per loro questo è un volo low coast, con soli 15 kg di bagaglio e non 25 come i voli di linea nostri) consegnate le valige andiamo a mangiare qualcosa, preso un tavolo ci dirigiamo verso 5 posti diversi,alla fine siamo tutti soddisfatti.

Fuori ha cominciato a piovere, e l’aereo non arriva, il JFK ha il ritardo nel dna,troppo grande, sarà la 4° volta che o non parcheggiamo l’aereo, o non decolliamo o che facciamo un giro in volo per perdere tempo…Finalmente con 2 ore di ritardo ( poi recupereremo 1 ora ) si parte, dopo poco schiarisce e ci facciamo 5 ore di pianure americane dal finestrino e quando siamo sul Gran Canyon nuvole su nuvole…Che non ci fanno vedere lo spettacolo sottostante, avvicinandoci a LA nella prima parte di città c’è il sole, poi si annuvola tutto e sembra di atterrare a novembre in pianura padana, fa anche un discreto freddo. Recuperati i bagagli aspettiamo il bus del nostro autonoleggio che ci porta in modo collettivo al deposito, dove ci vengono consegnate le chiavi, ci danno il navigatore e ci dicono dov’è l’auto, poi il resto sono affari nostri, da un impiegato di passaggio ci facciamo spiegare le regole basilari per mettere a posto specchietti, aprire il bagagliaio,( stupendamente capiente), spostare i sedili… Decido di essere la prima a guidare, l’incoscienza mi guida…Dopo qualche frenata brusca, intimo a tutti di mettersi le cinture, qualche altra prova in parcheggio e si va, ci guida il navigatore in italiano ma ancora in miglia e non le azzecco proprio alla prima, ma a forza di ” ricalcolo” arriviamo all’hotel che avevo già simulato con Street View , entro contromano, ma ci siamo, domani con la luce, vedremo…L’hotel è bellissimo, pieno di giovani, che parlano,sentono musica ,si fanno l’aperitivo in piscina, nonostante il freddo e la nebbia. Chiediamo di cenare in hotel, l’avevamo già visto ed era segnalato su varie riviste, fuori non c’è posto ma dentro non c’è problema…Alle non riesce a scendere e lo lasciamo a letto, noi ci concediamo vino californiano e una cena stupenda. La musica si sente ancora quando ci corichiamo, ma ci culla…Per i più esigenti ci sono anche i tappi gratuiti nel set in stanza.

Giovedì 13 : dopo una buonissima colazione in hotel, sotto a un una delle cabane riscaldate , ci dirigiamo verso il mare, il sole non è ancora uscito, ma c’è gente che fa surf e qualche temerario che si bagna, sotto l’occhio vigile del bagnino sulla torretta con attrezzo stile Baywatch girato proprio su questa spiaggia, dopo pochissimo siamo sotto al Pier, per vedere una tipica location da telefilm giallo, ricordiamo qualche vecchia puntata di Colombo e saliamo, il pontile in legno è molto vecchio, c’è un luna Park , diversi negozietti e ristoranti, gente che pesca e va in bici.

Una volta esauriti i luoghi di visita andiamo all’interno nella Third Street Promenade zona pedonale con molti negozi, piacevole e tranquilla, mangiamo e ritorniamo con calma all’hotel per ritirare l’auto che ci servirà per andare al Getty Center, museo di recente costruzione, gratuito, si paga il parcheggio circa 15 usd ad auto, il posto è immenso ci si arriva in monorotaia , posizionata sopra al parcheggio, è un complesso polivalente , partorito dall’ingegno di R Meier e di un architetto paesaggista , ci sono musei con collezioni d’arte europea, Van Gogh, Monet ecc… Posizionata su di un’altura ha una vista stupenda, bar e ristoranti, chiude presto, alle 17.30 , solo un giorno alla settimana tiene aperto anche in notturna, un luogo molto piacevole anche per chi non ama i musei.

Rientrando verso l’hotel andiamo a vedere il tramonto a Malibù, ma appena arrivati la fog ci viene incontro, meno di ieri ma non c’è scampo, rientriamo a Santa Monica e cerchiamo il binocolo gigante di F Gehry posizionato lungo la Main Street, trovato rientriamo in hotel per prepararci per la cena.

Facciamo chiamare dall’hotel il ristorante adocchiato in mattinata, è pieno e ci propongono un’alternativa, Ocean Ave Seafood non lo conosco( prima di partire guardo i ristoranti papabili) ci fidiamo e non rimaniamo delusi, pesce stupendo, e niente fila.

Venerdì 14 : colazione sotto alla nostra cabana, sempre acceso il riscaldamento, colazione alla carta con pancake, franch toast. Oggi è il giorno degli Universal Studios , arriviamo verso le 10.00 e ci dirigiamo verso lo Studio Tour, l’unica cosa che facciamo insieme, poi ci ritroveremo per il pranzo.

Il tour è l’unica cosa inerente al cinema come arte, di questo immenso parco giochi a tema cinematografico. Stanno girando Desperate Housewives e il set è chiuso ma si vedono le luci, il movimento di persone che lavorano, il resto è un divertente passaggio fra film, effetti speciali, scenari famigliari e set in costruzione .

Alle patito dei Simpson vuole fare la Ride e ci separiamo, c’è fila ma scorre, senza voler svelare troppo è una montagna russa virtuale, con vari effetti, divertente anche per chi non ama il genere. Dopo aver saccheggiato il negozio attiguo ci riuniamo per pranzo, c’è un casino infernale, caldo e gli umidificatori gustano molto, al pomeriggio dopo aver visto il museo degli Studios ( piccolo e deludente, pochissimi abiti e oggetti, con il loro magazzino potrebbero fare qualcosa di molto meglio) ci dirigiamo fuori. Siamo fuori verso le 17.00 pronti per andare a vedere il “cinema” in Hollywood Blv, arrivati parcheggiamo sotto il Kodak theatre , se si ha uno scontrino qualsiasi ( noi ,gelateria) si abbassa il costo del parcheggio a pochi dollari. Seguiamo un po’ il viale sia a dx che a sx fotografando le stelle che ci interessano , andiamo davanti al teatro cinese a vedere le impronte , ci informiamo per un tour guidato per vedere le case dei divi, non ci accorgiamo che la famosa scritta Hollywood è alle nostre spalle…La cercheremo molto… Torniamo in hotel che dista un bel pezzo di strada, arriviamo stanchissimi , andiamo da Lobster sul Pier, buono anche se molto pieno, oggi è la giornata dei luoghi affollati.

Sabato 15 : dopo la nostra solita colazione , partiamo per il centro finanziario e storico di LA , parcheggiamo a fianco della Disney Concert Hall, capolavoro di F.Gehry, dopo un miliardo di foto, capiamo che possiamo entrare, una volta a settimana, variabile, si può accedere , gratuitamente e fare una visita del teatro, anche nella sala da concerti, da soli o con audio guida gratuita. Avendo interessi diversi ,a me piace immensamente, alla mia amica…Il giusto , andiamo ancora un poco avanti ma è sabato e il quartiere è deserto, grattacieli di vetro e strade immense. Ci dirigiamo verso El Pueblo, luogo dove si sono insediati i primi abitanti da LA, il contrasto è pazzesco, ci sono indios che ballano, e dalle chiese escono persone eleganti con bambini vestiti da cerimonia in nuvole di tulle con diademi, fantastici, la strada è piena di bancarelle dall’igiene non garantita ( api dentro i contenitori delle bibite, panini seccati dal sole) andiamo a vedere alcune case storiche, bellissime e decidiamo di provare a mangiare qualcosa, in una chiese un chiosco ci ispira e prendiamo nacios e hot dog , le api le mette il giardino, alcuni senzatetto raccolgono lattine, il divario tra questa zona e la precedente è nettissima ma entrambe affascinanti, finito il pic-nic ci dirigiamo verso l’auto per andare a fare il giro delle case dei divi.

Arriviamo in Hollywood Blv e scegliamo il tour che parte prima, saliamo, il nostro pulmino scoperto è leopardato, sembra il pullman di Cavalli…Si parte alla scoperta di Beverly Hills , ci mostrano moltissime ville, o meglio i cancelli, a parte quella di M.Jakson che per motivi di cronaca è riconoscibile, le altre sono belle case in un posto bellissimo per gente decisamente ricca, molto bello, segue poi giro su Rodeo Drive , ricordo di Pretty Woman, il film preferito di mio marito…Ritorno in Hollywood Blv.

Finalmente vediamo la scritta, foto, rinunciamo a tornare su Rodeo Drive, di negozi così Milano è piena , e ci dirigiamo a Venice beach, sulla famosa spiaggia dei culturisti e frikkettoni.

Tutte le guide dicono di stare attenti al tramonto, e noi arriviamo proprio giusti per le foto , finalmente senza nebbia, di un tramonto spettacolare. Di gente non proprio raccomandabile in effetti se ne vede tanta, ma ci sono anche molti turisti…Italiani..Dopo qualche negozio di souvenir torniamo verso casa, è tardi e decidiamo di mangiare in hotel, è comodo , stupendo e buonissimo ( a casa ho visto che è uno dei 50 migliori ristoranti d’hotel) in 5 spendiamo sui 50 usd a testa.

Domenica 16 : ( Venetian €130 , km 460 ) partiamo subito dopo colazione ,destinazione Las Vegas, da casa con via Michelin abbiamo visto i tempi di percorrenza circa 5 ore e non c’è tempo per rimanere ancora a LA. Sulla strada , desertica ma panoramica, ci fermiamo a far benzina accanto a un Joshua Tree ( io sono molto fan U2… ).Arriviamo a LV verso le 16.00 andiamo direttamente al nostro hotel che stavolta è il Venetian Resort e Casinò e dopo una fila lunghissima ci registriamo e saliamo nella nostra suite ( lo sono tutte) bellissima e essendo domenica a un costo stracciato . Usciti il caldo è intenso ma secco, stando due volte a LV abbiamo scelto due hotel su lati opposti dello strip, che è lungo circa 7km e stavolta ci concentriamo sul lato nord, prima cosa il Fashion Show Mall molto vicino a noi, dove compro gli stivali da motociclista ( originali made in Usa, convenienti rispetto all’Italia) non preoccupatevi se non conoscete la conversione della vostra misura in americano, hanno tutti un attrezzo per misurare l’ampiezza e la lunghezza del piede. Alle 19.00 vediamo lo spettacolo dei pirati al TI , c’era l’idea di andare a vedere il tramonto sulla Torre Eifell, ma per distanza e tempo è irrealizzabile, torniamo in camera a vedere il tramonto da lì. Ceniamo in hotel così Alle può tornare in camera dopo e noi girare tranquilli, il posto è bellissimo, molto curato, molto falso (quando mai a Venezia l’acqua è azzurro piscina ?) i gondolieri cantano alla rinfusa canzoni italiane o similar, a me LV piace moltissimo, è molto fotogenica , è onesta nella sua pacchianeria , nonostante l’hotel ci avesse dato in automatico un credito di 25 usd non mi viene la voglia di giocare, ma di guardare la gente, sposi ancora vestiti da nozze alla slot, vecchiette con badge spillato che giocano come forsennate, ragazze in libera uscita tirate da corsa, ma nonostante tutti gli sforzi pacchianissime. Saliamo sulla Torre Eifell che è quasi mezzanotte e purtroppo ci perdiamo l’ultimo spettacolo delle fontane del Bellagio, che saranno il tormento della permanenza a LV. Verso le 2 torniamo sfiniti in hotel,dopo aver visitato molti hotel e fatto un mini giro del mondo,Alle dorme contornato da mille cuscini, l’America gli piace molto, è il solo paese dove lui ha un letto tutto x se come a casa e noi lo stesso ma in due e molto più piccolo.

Lunedi 17 : ( km 440 Kacina lodge € 133 ) colazione in hotel in un posto dove si possa vedere fuori,FIRST, poi partenza verso il Gran Canyon. Passiamo per la diga Hoover, ma non ci fermiamo a visitarla, siamo diretti al GC dove arriviamo verso le 15.30 , un’amica dell’Ago le ha dato il suo abbonamento annuale ai parchi ( ci sono due nomi da poter mettere e se non li compilate entrambi lo potete dare a qualcuno che farà qualsiasi parco nazionale americano, no parchi gestiti dagli indiani ) arriviamo e subito l’impatto con il luogo è spettacolare, la natura è regina e questo è il suo regno.

Prendiamo possesso delle nostre stanze prenotate sul sito della Xanterra che gestisce tutti i parchi nazionali, puntuali, precisi, favolosi. Abbiamo deciso di soggiornare sempre dentro i parchi per avere + tempo a disposizione e xchè avevo letto in un racconto che una persona si era pentita di non averlo fatto. Concordo , non siamo appassionati di montagna e il tempo non è molto, non pensavamo a nessuna escursione, ma avere il tempo con calma,con la navetta o a piedi di andare in molti punti panoramici a diverse ore del giorno, costeggiando il bordo del canyon è impagabile. Le passeggiate sono tutte agevoli , asfaltate, accessibili a disabili e passeggini, qui si nota molta attenzione e cura per tutti. Dopo esserci sistemati, vista l’ora siamo andati in navetta a vedere il tramonto a Hopi Point poi cenato a EL Torval, l’hotel bellissimo di cui noi siamo il dormitorio, l’avevo prenotata già dall’Italia, per non avere problemi. Ho visto l’alba al Yavapai Point alzandomi alle 4.30 e raggiunto dopo una lunghissima passeggiata ( uscita dal lodge mi aspettavano 5 cervi, altissimi, ma mansueti) sono rimasta estasiata da tutto, i colori, la natura il cielo molto terso e la vista sublime.

Moltissimi animali in giro, cervi, scoiattoli, strani uccelli colorati, cerbiatti ecc, tutti molto fotografabili, a parte i veloci scoiattoli. Mi sarebbe piaciuto provare l’emozione del volo in elicottero, ma la recente tragedia mi fa desistere.

Martedi 18: ( km 302 The View €160) Colazione tutti insieme a El Torval, rustico ristorante, molto America dei pionieri, con teste di cervi alle pareti e con coppia di mormoni nel patio , se non avessimo avuta tutta l’elettronica consueta, potevamo essere nel 800…Rimaniamo ancora un poco in loco ma dobbiamo partire per un’altra meta molto desiderata, la Monument Valley. Dopo alcuni punti panoramici fuori dal parco ci dirigiamo verso il territorio dei nativi , lungo la strada foto al nuovo paesaggio e shopping dagli indiani ( le collane le facevano li, e anche il vasellame mi sembrava autoctono..) per pranzo ci fermiamo a Cameron, mangiamo al ristorante del Cameron trading post che è ufficio postale, hotel, supermarket, negozio di souvenir, tutto in una piazza, il fritto regna sovrano e le porzioni sono da affamati. Sulla strada abbiamo visto le case degli indiani, non certo lussuose, sono relegati in una terra aspra e non ci dispiace visitare il museo a cielo aperto delle impronte dei dinosauri ( 5 usd a persona) dove uno di loro con acqua fa riemergere, con nitidezza varie impronte, il caldo era notevole, ma il paesaggio lo mitigava, stupendo.

Ripartiamo per raggiungere il nostro hotel dentro alla MV, nuovissimo in posizione eccezionale davanti ai Mitten, tutte le camere hanno la vista sulla valle che ha colori da giù di testa sia all’alba che al tramonto.

Per i pigri l’alba si può vedere anche dal letto. Arriviamo che è troppo tardi per fare il giro in fuoristrada, ci posizioniamo sul nostro terrazzo poi a quello del bar per assistere al tramonto con sottofondo musicale, stupendo, cena in hotel, un poco stile mensa scolastica xchè i ragazzi indiani che fanno i camerieri sono giovani e le tovaglie non sanno cosa sono, ma a parte gli uomini che provano il vino analcolico e la birra analcolica il cibo è buono, mi sentirei di consigliare di non discostarsi dalla classica soda. Buono invece il pane degli indiani ( una via di mezzo tra il gnocco fritto e il dolce) e la frutta.

Mercoledì 19 : ( km 365 Zion lodge 129 € ) ci alziamo per vedere l’alba, io mi alzo, Robby e Alle la vedono dal letto,vado anche nell’altra terrazza per avere foto diverse , in sottofondo ancora musica indiana molto d’atmosfera, i Mitten sono in controluce e il sole colora di rosso l’hotel. A colazione faccio amicizia con il crispy bacon, bacon croccante e salatissimo, molto buono. Oggi la meta finale è lo Zion park , scelto perché non molto grande e per questo meno impegnativo a livello di visita, non facendo escursioni. La prima tappa però è l’Antilope Canyon, vogliamo essere sul posto verso mezzogiorno, per questioni di luce e partiamo subito dopo colazione e arriviamo a mezzogiorno sulla strada, prima di Page dove partono i tour, il primo parte alle 14.00 e dovremmo aspettare 2 ore,dall’altra parte della strada, l’altro parte subito, avevamo molto letto e visto molte foto, di questo posto spettacolare che ci intrigava molto, ma al momento di decidere siamo stati indecisi, quale fare? Il lower a piedi o l’altro in pulmino scoperto? Muniti dell’immagine che ci interessa andiamo alla cassa, la signora ci spiega, che in sostanza sono molto simili, la differenza è che qui si deve fare il giro a piedi di 1 ora,suddivisi in 45 min di visita e 15 di ritorno a piedi sotto il sole, l’altro ti portano in pulmino scoperto su e giù, almeno così ci è parso di capire.

Paghiamo molto…Ma il posto è spettacolare, dopo 2 min a piedi una scala ti fa scendere nel sottosuaol, x chi ha problemi di mobilità non è molto indicato , le ginocchia sono molto sollecitate, ma è fattibilissimo dai bambini, il posto è magico con il sole che filtra, le foto si sprecano e capisco che le 13 schede sd non mi basteranno…Riemergiamo per fare il tratto di landa che ci separa dalla partenza, il caldo è soffocante, ma il tragitto è breve e l’auto è pronta per portarci al ristorante. Page a prima vista ci fornisce solo chiese e ci andrebbe di mangiare in riva al lago Powell che è stato formato dalla diga Glen Canyon costruita nel 1964, dove entriamo per rinfrescarci ( ottimi bagni) e per chiedere se nei dintorni c’è un posto come vogliamo noi, il ranger gentilissimo, ci indica un paesino sul lago dove poter mangiare e un ristorante in particolare, la direzione è giusta per la nostra tappa successiva e raggiungiamo Wahweap Marina,il ristorante è ormai chiuso, ripieghiamo su un bar , frullati e panini confezionati, ci rifaremo a cena. Arrivando allo Zion attraversiamo paesaggi bellissimi con colori fantastici, brulli e selvaggi, poi comincia a cambiare e arrivando all’imbocco del parco la vista è allietata da boschi ,prati e monoliti. Il parco è percorribile da tutti, fino ad un certo punto, poi solo da chi alloggia allo Zion lodge, come noi ( il pass era arrivato per posta 1 settimana dopo la prenotazione) poi oltre non si va, c’è una navetta gratuita che si ferma in vari punti e devi usare solo quella, è abbastanza frequente e gira fino alle 23.00. Una volta preso possesso del nostro cottage, esco in solitaria a fare un primo giro di ricognizione, prendo la navetta fino al capolinea ( sono 4 fermate dal Village, dove siamo noi) e conversando con un autista gentilissimo, penso di ritornare a piedi, ci sono cervi, scoiattoli ed immensi monoliti, i più grandi del mondo, spiega l’autista-guida ,la passeggiata in piano è semplice e gradevole, ma il buio e l’ora di cena avanzano, e quindi riprendo la navetta, per le ultime 2 fermate. Cena prenotata al ristorante del lodge, ottima, come intrattenimento serale partita a scacchi con Alle persa con infamia , poi a letto, salutando il solito cervo che bruca l’erbetta davanti all’hotel.

Giovedì 20 : ( km 270 MGM grand € 66) colazione in hotel, poi con la navetta a vedere il parco, andiamo al capolinea e facciamo un breve tratto del sentiero lungo il fiume, che entra nel canyon, deve essere molto bello ma non abbiamo il tempo di percorrerne molto, dobbiamo partire per LV. Arriviamo a LV nel primo pomeriggio, cerchiamo notizie sulla Star Track Experience, dopo diversi tentativi veniamo a sapere che non esiste più, forse il nostro amico è deluso, ma non lo da a vedere. Percorriamo in auto lo strip lentamente ,molto panoramico anche di pomeriggio ,arriviamo in hotel e facciamo check-in velocemente, strano per un mega hotel da 5022 stanze… a tutti interessa vedere lo spettacolo del Cirque du soleil che si trova in hotel il KA e prenotiamo (262€ tot ,sono i posti meno cari, grazieee euro) lo spettacolo è alle 19.00, prenotiamo anche la cena nell’Atelier di Rebouchon per dopo lo spettacolo. Mi ambiento in giro per l’hotel che è grande ma più semplice del precedente, dopo una breve sosta in stanza, raggiungo gli altri all’ingresso del teatro.

Lo spettacolo è grandioso, spettacolare, bellissimo, vale tutti i soldi spesi, con la mia amica pensiamo di tornare a LV e di farceli tutti ( sono 6, nei maggiori hotel ).La cena, ottima ma non abbondante, sul menù è riportato che le porzioni sono piccole, per gli americani deve essere uno choc,molto coreografica si conclude con il più bel dolce di sempre… Finita la cena noi nottambuli corriamo per vedere le fontane del Bellagio ( Robby non se la sente di stare fuori fino a tardi e si ritira con Alle) andiamo con la monorotaia, c’è la stazione nel nostro hotel, cara ma veloce, arriviamo al pelo per l’ultimo spettacolo, bellissime ma lo spettacolo dura troppo poco, chiediamo se sono proprio finite a due individui che sembrano essere dell’hotel, loro ci confermano la fine, ma mentre ce ne stiamo andando riprendono chiudendo con l’inno nazionale, altra corsetta x posizionarci in un posto centrale ma le foto fanno schifo. Un’ altra cosa che ci interessava era la Fremont street Experience che dista molto e chiude alle 24, sapevamo già di non vedere lo spettacolo che funziona dalle 18 alle 24, ma andiamo ugualmente, sperando che la guida si sbagli. Monorotaia di nuovo, ultima fermata in direzione del Sahara, uno dei casinò più vecchi, poi autobus 105, che non arriva, dopo 20min, prendiamo il primo taxi disponibile e ci facciamo portare in loco, è ormai l’una abbondante e a parte le luci dei casinò è tutto finito, deve essere molto bella, ma così non è completa anche se i casinò storici, questa è una delle parti più vecchie di LV, hanno neon luminosissimi e insegne old style. Rientriamo in taxi facendoci spellare del tassista asiatico…Per consolarmi faccio ancora qualche foto davanti al nostro hotel che da sul NY e sull’Excalibur, questa parte dello strip, vicino all’aeroporto mi piace meno, ci sono punti in costruzione e lavori stradali.

Venerdi 21: ( km 365 Dow Villa Motel € 75) facciamo colazione fuori dall’hotel, per vedere di giorno i dintorni, poi alle 11.30 lasciamo l’hotel,senza passare per il premium outlet che tanto mi interessava…Ci dirigiamo verso la Death Valley , per poi proseguire verso Lone Pine , meta per la notte. Fermati per fare benzina verso l’ora di pranzo entriamo da Nevada Joe’s, edificio carinissimo rosa che si staglia nell’ azzurro del cielo in mezzo al niente, ultima stazione di servizio prima dell’area 51 .

Non avevamo intenzione di fermarci per pranzo , ma visto che eravamo già lì ci fermiamo al ristorante, definizione per ottimisti , del locale, un posto da Ufo…I piedi si attaccano al pavimento, l’unica finestra presente nel locale è sigillata e rivestita di carta, la porta ha una grossa spranga di legno, pochi tavoli e un televisore alto quasi 2 metri, il tipico locale serale per la fauna del luogo, gente tosta. Serve ai pochi tavoli lui Joe, un signore in là con gli anni , ma dalla pelle dura, fa tutto da solo, ordinazione e preparazione, finita quella si passa a un’altra ordinazione e altra preparazione. Ci siamo noi e una numerosa famiglia di francesi, un’altra famiglia italiana con bimbo piccolo scappa inorridita, dopo la preparazione dei francesi il locale è invaso dal fumo della cucina adiacente, sempre pronta al fritto, la nebbia è fitta e finalmente Joe apre la porta che da all’esterno … Il cortile della casa di tolleranza attigua. Noi la prendiamo in ridere e Nevada Joe’s diventa il sinonimo di postaccio…Mangiamo quasi tutto,il fegato emiliano è temprato, ma speriamo ci vada meglio nella serata. Dopo l’esperienza aliena rimontiamo in auto verso la Death Valley, le guide raccomandano di visitarla all’alba o al tramonto, ma noi siamo lì nel picco del caldo 127/53°, visita a Zabriskie Point con piccola passeggiata fino alla sommità, caldo infernale, ma secco come essere dentro ad un forno, poi dune di sabbia e infine il badwater , non resistiamo più e usciamo dal parco, il posto merita, ma il caldo è insopportabile, proseguiamo fino a Lone Pine, scelta per non dormire nella Death Valley, cittadina piccolissima ma molto interessante per gli amanti dei film western. E’ proprio nel nostro motel che John Wayne alloggiava quando era in zona per girare film, il paese ha un museo del cinema molto bello, incentrato sul western, ma anche su alcuni film più recenti , girati in zona. Ceniamo al Mount Whitney Restaurant, posto caratteristico tutto arredato con foto di attori western, che sono passati di qui, posto da cinefili, con cucina americana e porzioni di conseguenza. Passeggiata serale lungo la Main street, con visione del primo vero saloon … fauna inclusa.

Sabato 22 : ( km 320 hotel Wowona € 166 , Ahwahnee € 397 ) dopo colazione partiamo in direzione di Yosemite, il paesaggio è guastato dalle nuvole che ci fanno compagnia fin da subito, ci fermiamo a far benzina a Lee Vining vicino al Monolake, non sono riuscita a fare la deviazione per vedere il lato migliore e più fotografato del lago, dalla strada sembra solo un lago, ma dalle foto che ho visto deve essere bellissimo…Entriamo a Yosemite dal Tioga Pass ,pieno di nuvole, ma non piove e facciamo le prime soste, Tuolumne Meadows, Olmsted Point, Tunnel View,le cascate si vedono appena e il paesaggio non è diversissimo dalle nostre alpi, ma molto bello. Percorriamo tutta la strada fino alla Valley che è lunga 11km , questa zona è il centro turistico, ci sono molti hotel e alcuni negozi, andiamo per vedere le altre cascate ma sono più secche delle precedenti, in compenso ci sono molti scoiattoli disposti a farsi filmare. A questo punto i ragazzi ci portano in hotel, stasera siamo divisi, per un mio errore di prenotazione non c’era la tripla nel loro hotel e pensando che fossero vicini ho preso la tripla nell’unico hotel disponibile, ma distano quasi un’ora d’auto. Entrambi gli hotel sono monumento storico ( per gli americani basta poco) il loro in stile vittoriano il nostro molto bello in sasso, con una sontuosa sala da pranzo , e un camino gigantesco. Percorriamo i sentieri intorno all’hotel, non mancano scoiattoli e cervi, il fiume scorre nei pressi e non c’è molta gente in giro, ma il tempo è sempre coperto, peccato, penso alle foto che farei se ci fosse il sole…Ceniamo in hotel e a causa del dress code, Alle deve cambiarsi, nemmeno i ragazzi possono avere pantaloni corti.

Ottima la cena e dopo breve giro, a letto.

Domenica 23: ( km 330 hotel la playa 160€ ) ci alziamo che piove a dirotto, facciamo colazione e aspettiamo che i ragazzi ci vengano a riprendere , quando arrivano andiamo a Mariposa Grove e vedere le sequoie, non si arriva in auto fino a su, bisogna prendere la navetta, il tempo è migliorato, ora è solo nuvolo.

Facciamo il trail per vedere autonomamente le sequoie ( c’è anche un giro + ampio in camion scoperto) a tratti è bruciato, ma è una cosa voluta per preservare le sequoie, ci sono animali liberi e manca solo il sole. Tra molte immense sequoie, si distinguono il Grizzly Giant e la sequoia bucata, ripartiamo alla volta di Carmel la nostra destinazione per la notte. Arriviamo verso sera, dopo aver percorso strade piacevoli, con coltivazioni di frutta e ortaggi, fattorie, e il sole… Carmel, famosa cittadina balneare di cui nel 1986 fu sindaco Clint Eastwood, è un gioiellino, stupendo luogo di vacanza per ricchi con cani. Essendo sul mare il tempo è pessimo, il tramonto è perso ma non ci facciamo scoraggiare per l’indomani.

Il nostro hotel è storico, ha il camino acceso, e le stanze sono enormi. Vado a fare un giro di perlustrazione in spiaggia che dista una traversa, questa è enorme, con un mare terribile, pieno di alghe in lontananza, di un colore orrido, ma ci sono surfisti, leoni di mare e ragazzi sulla spiaggia scaldati dai fuochi. Usciamo per raggiungere il ristorante, sappiamo che non c’è illuminazione stradale e ci arrangiamo con le pile portate da casa, la via principale Ocean Avenue è illuminata dalle vetrine dei negozi, il resto è buio pesto, si sente solo il rumore del mare. Arriviamo al ristorante Casanova, italo francese, ottimo, dopo una mangiata colossale facciamo due passi per tornare in hotel, ci sono moltissime gallerie d’arte, antiquari, negozi firmati, non capiamo la necessità di oscurare la zona…Cercando di non inciampare torniamo in hotel.

Lunedì 24 : ( km 215 hotel Vitale 173€ ) mi alzo presto per andare in spiaggia, il sole non c’è ma è bello comunque, giro per le vie dove case con architetture diverse compongono un insieme armonico, fotografo da tutti i lati le mie preferite, cubi di vetro che guardano l’oceano…I giardini sono curatissimi, stuoli di giardinieri sono al lavoro, c’è anche una coppia che si sposa in spiaggia. Torno in hotel per vedere se qualcuno è sveglio, ma dormono ancora tutti e torno fuori, mi dirigo verso il centro e faccio una pre colazione in 3 posti diversi. Ora il sole c’è , e anche i ragazzi sono svegli e andati in spiaggia, raggiuntili si va tutti a fare colazione, c’è l’imbarazzo della scelta .Un po’ di shopping poi spiaggia, dove Alle incontra degli scoiattoli che si lasciano avvicinare anche solo con foglie, non avendo altro cibo. Lasciato l’hotel con i fiori finalmente valorizzati dal sole, ci dirigiamo verso Big Sur percorrendo la panoramicissima highway 1, le foto si sprecano nei vari punti panoramici, arrivati nel primo tratto di Big Sur dobbiamo fare retromarcia, dobbiamo raggiungere San Francisco e non possiamo andare oltre, facciamo benzina e decidiamo di mangiare, dopo molti tentativi infruttuosi ci fermiamo al River Inn restaurant un posto da favola, un fiume placido che scorre di sotto, dentro al fiume le classiche sedie in lego americane, in circolo per far conversazione o merenda con i piedi al fresco, un paradiso, mangiamo qui e chiamiamo l’autonoleggio che chiude alle 18.00 e ci costringe a fare in fretta per dire che ritarderemo, non c’è problema, pagando la possiamo riconsegnare quando vogliamo, il noleggio è dentro l’hotel Hyatt e c’è sempre qualcuno.

Mangiamo deliziosi panini accompagnati da birra locale, a malavoglia riprendiamo l’auto in direzione SF, sempre per la panoramica HWY 1, il sole ci assiste fino alle porte di SF, poi la nebbia ci raggiunge, inesorabile,ci rendiamo subito conto che SF è divisa in due, una nebbiosa e fredda e una solare e calda, bisognerebbe beccare sempre il sole, ma non sempre riusciremo. Entriamo in città e visto che non abbiamo vincoli d’orario ne approfittiamo per fare un giro panoramico, il Golden Gate è immerso nella nebbia ma il ponte vicino al nostro hotel no, vediamo le caratteristiche case vittoriane dai colori pastello, sono ormai le 19.30 e arriviamo in hotel, poggiamo le valige e noi ragazze facciamo check-in mentre i ragazzi riconsegnano l’auto, torneremo domani mattina per la chiusura della pratica. L’hotel è nuovo, molto bello con viste pubbliche spettacolari, si affaccia sul Ferry Building e sul Bay Bridge, la nostra camera è spaziosa e molto carina, con 2 finestre giganti. Decidiamo di cenare in hotel al ristorante “ Americano” che fa cucina italiana, è molto frequentato da giovani, e ha uno spazio esterno che non useremo. Mangiamo benissimo, così come a ogni colazione. Rapidissimo giro nei dintorni poi a nanna.

Martedì 25: dopo aver fatto colazione in hotel e aver sbrigato la pratica restituzione auto, andiamo in centro per prendere un bus turistico, non avendo moltissimo tempo secondo noi è il modo migliore di vedere molte cose e di soffermarsi poi su quelle che interessano di più. In Union Square prendiamo l’autobus scoperto che parte prima, non ci sono grandissime differenze tra quelli che non fanno tour a tema, il biglietto è valido 24/24, il primo giro lo facciamo completo poi per pranzo ci fermiamo al Fisherman’s Wharf, vediamo i puzzolentissimi leoni di mare, carini, ma se il vento gira male non si resiste…Mangiamo in un posto dove fanno del pesce ottimo il Pier Market, e facciamo shopping qua e la, in un negozio di articoli natalizi perdiamo la mia amica, Alle l’abbiamo perso in un negozio per mancini che c’entra con i Simpson…Dopo la sosta invece di riprendere l’autobus andiamo a piedi in Lombard street, che non è lontana ma è su di una collina altissima, il fiato non ci abbonda e i polpacci lavorano, riusciamo tutti a salire fino in cima, la vista migliore è dal basso, ma il panorama è notevole, passa anche il cable car…Averlo saputo, mannaggia. Ci dirigiamo, in basso verso Ghirardelli Square per prendere l’autobus, la discesa ci viene meglio. Ripreso l’autobus facciamo ancora un giro, sul ponte la bora è gelida, ( lo era anche in mattinata) e la nebbia è quasi del tutto calata, il tramonto è una chimera che non ci riuscirà mai. L’autobus ci riporta alla base alle 18.00 e ci dirigiamo verso il negozio della mela per acquistare il tanto sospirato pc. I’ipone non si può comprare, per il veto dei gestori di telefonia, tutto il resto si. Cerchiamo anche un negozio che venda valige, le nostre sono collassate, rimedieremo con zaini e stipando al limite quelle che abbiamo. Per cena ritornando prenotiamo il ristorante francese di fronte all’hotel il “Boulevard” più francese di così…Ceniamo benissimo è un ristorante di tradizione e ci soddisfa a pieno.

Mercoledì 26: oggi ci separiamo i ragazzi vanno ad Alcatraz e noi al museo della scienza, quello con il tetto in prato di Renzo Piano. Loro partono presto, alle 9.00 sono fuori e prendono i biglietti direttamente senza fila o problemi, noi ce la prendiamo più comoda e in taxi arriviamo all’Academy of Siences verso le 10.30.

Il sole non c’è , il museo è molto interessante e bello, prenotiamo lo spettacolo al planetario che è gratuito, bisogna solo avere un cartellino con l’ora d’entrata, vediamo l’acquario, il planetario con la foresta tropicale, le farfalle ecc, questo museo non ha grandi reperti, ma è molto didattico e luminoso, arrivata l’ora del nostro ingresso al planetario ci dirigiamo verso la coda snella e ordinata per l’entrata, naturalmente la proiezione è tutta in inglese , a tratti viene sonno, ma avendo visto altre cose similari intuiamo il senso delle spiegazioni tecniche e usciamo per pranzare nel self service del museo, organizzato in corner etnici, italiano, cinese, messicano, americano, giapponese, insalate…Mangiamo fuori sotto i funghi, del sole nessuna traccia.

Dopo pranzo finiamo di visitare il museo, che oltre alla parte museale ha annessi i laboratori dei ricercatori , così assistiamo in diretta all’imbalsamazione di alcuni uccelli, infilzati come spiedini e tenuti fermi da spilli.

Prima di uscire saliamo sul tetto e comprendiamo il disegno dell’architetto, voleva che il tetto del museo non interferisse visivamente con il paesaggio esterno, tutto formato da verde essendo al centro del Golden Gate Park, così ha disegnato il tetto collinare e rivestito di prato. Ci dirigiamo al Japanese Tea Garden, dove una coppia di sposi orientali si sta facendo le foto , ci sono scorci bellissimi, e sembra proprio di essere in Giappone. Riprendiamo un taxi e ci facciamo portare al SFMoMA, disegnato da M. Botta ma il mercoledì è chiuso, la guida ha toppato, visitiamo i giardini e i dintorni…Visto che questa è la parte di città con il sole, riprendiamo un taxi per farci portare alla Coit Tower, saliamo fino in cima e ammiriamo il paesaggio , naturalmente il Golden Gate è immerso nella foschia così come il parco, anche Alcatraz tra poco lo sarà…Scendiamo e proseguiamo a piedi verso Chinatown, la attraversiamo tutta fino ad Union Square, passando molto vicini alla Transamerica Bldg , arrivati in centro visitiamo alcuni grandi magazzini in cerca di un paio di scarpe particolare che non trovo, ritorniamo verso l’hotel a piedi, anche gli altri sono da poco tornati e decidiamo di trovarci alle 21.15 x uscire a cena in un locale di Market Street 1, quando arriviamo la cucina ha già chiuso, e decidiamo di tornare in hotel, si mangia bene ed è comodo al letto.

Giovedì 27: ultimo giorno, nel pomeriggio si riparte,dopo colazione usciamo per fare gli ultimi acquisti, dopo molto girare trovo le scarpe ( All Star, niente di speciale, ma mi piaceva comprarle come ricordo), vediamo il Ferry Market , pieno di negozi di cibi raffinati e l’Embarcadero, gruppo di 4 grattacieli con sotto gallerie di negozi e ristoranti, tornati in hotel ci facciamo chiamare il taxi da 5 per farci portare in areoporto, è veramente da cinque e Alle deve viaggiare nel bagagliaio…Il tratto è breve e ci costa solo 40 usd tip compresa. Sbrigate le formalità e con un casino di bagaglio a mano mangiamo qualcosa al volo e ci imbarchiamo. Traversata tranquilla con tramonto e alba, al mattino siamo ad Amsterdam e dopo un controllo passaporti lentissimo siamo di nuovo davanti al nostro bar preferito, Bubbles per il salato e Cafe Chocolat per i dolci.

Ci imbarchiamo per Bologna su di un aereo più piccolo di quello dell’andata, ma arriviamo puntuali alle 16.30, i bagagli sono con noi la macchina in parcheggio no, la batteria ha ceduto…Ricaricata arriviamo a casa con un piccolo di ritardo.

La vacanza è stata stupenda e mi manca già…Ma ho molte foto per ricordare e sognare.

Monny



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