…a dream named andalo 2009..

Ciao a tutti,turisti per caso. A scrivere la nostra avventura siamo in 2: Salvatore,il sottoscritto e Mary,mia madre,che racconterà il nostro viaggio. A pagarlo,invece,Cosimo,mio padre e suo marito. Dopo tanto tempo (2 anni)senza le desiderate e tanto attese vacanze di fine agosto,a marzo si accende una speranza: Andalo (TN). Ad organizzare il...
Scritto da: sasamary9469
...a dream named andalo 2009..
Partenza il: 21/08/2009
Ritorno il: 30/08/2009
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
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Ciao a tutti,turisti per caso. A scrivere la nostra avventura siamo in 2: Salvatore,il sottoscritto e Mary,mia madre,che racconterà il nostro viaggio. A pagarlo,invece,Cosimo,mio padre e suo marito. Dopo tanto tempo (2 anni)senza le desiderate e tanto attese vacanze di fine agosto,a marzo si accende una speranza: Andalo (TN).

Ad organizzare il tutto ci sono 2 amici di Mesagne,Pino e Franco,a partire invece siamo in 40 della provincia di Brindisi tra Latiano,Mesagne e San Vito.

Subito le documentazioni su internet:dall’albergo alle escursioni,dalla Paganella al Brenta,da Andalo a Molveno.

Ad aiutarci ad organizzare il tutto inoltre c’è un agenzia di viaggi di Ostuni,anche se dopo abbiamo saputo che non ci ha aiutato tanto.

Chi meglio dell’autista Antonello Carrozzo poteva accompagnarci per un viaggio tanto speciale pieno di avventure e un po’ di malintesi???!!!Nessuno! Lui e il fratello Salvatore sono autonoleggiatori di pullman di Erchie(BR). (Per info: via Principe di Napoli,350-Erchie.

Tel e fax 0831763788 Cell 3495931943 www.Carrozzocarservice.It Ci hanno dotati di un pullman spazioso,comodo e confortevole anche perchè dovevamo affrontare un viaggio di circa 15 ore. Di tutte le risate e gli “applausi” ve ne racconteremo dopo,con calma.

Il 21 agosto 2009 si avvicina accompagnato dall’ansia di lasciare solo soletto il nostro micione a casa.

E poi cosa mettere nelle valigie quando lì sappiamo che un giorno piove e l’altro ci sono 25-30 gradi? Risolviamo il problema portando soprattutto maglie e maglioni(come al solito) che poi risulteranno essere davvero inutili perchè di giorno c’era un caldo…

Arriva il 21 agosto,fatidico giorno della partenza:evviva! Itinerario: Latiano-Mesagne-San Vito-Bari-A14(743km)-A1(circa 60km)-A22 del Brennero(200km). Usciti a Trento,proseguire per Andalo(circa 40 km).

Ooh che bello…Ma siamo ancora a Latiano e sono le 17:l’ora X. Ci siamo tutti;si parte per Mesagne,si caricano le valigie e si prosegue alla volta di San Vito dove salgono solo 2 nostre amiche.

Il viaggio inizia qui: 8 giorni in Trentino-Alto Adige.

In a dream named Andalo.

21/22-08-09 ven/sab Siamo già in viaggio da 2 ore e quando iniziamo totalmente a prendere confidenza con i vecchi amici,dobbiamo fare una sosta all’autogrill Canne della Battaglia.

Salvatore ha già sonno e al dir vero quasi tutti,dopo essere risaliti,si sono addormentati senza fatica.

La notte passa veloce tra un riposino e una sosta.

Alle 7:30 mancano già 70 km per Trento… Non ci sembra vero che stiamo per arrivare. Un’oretta e salutiamo l’autostrada per addentrarci per i tanto temuti tornanti di montagna che al dir vero rispetto agli altri anni,non sono troppo spaventosi. Si respira già un’aria freschetta quando mancano una ventina di km per Andalo(1000 m slm),un comune di 1000 abitanti circa in provincia di Trento,situato nel cuore dell’altopiano Brenta-Paganella,dominato a ovest dal Piz Galin(2442 m) e a est dalla Paganella(2125 m).

Siamo nelle Dolomiti del Brenta, le cui cime più alte(Cima Tosa 3173 m e Cima Brenta 3150 m)regnano sovrane su un paesaggio davvero imponente all’occhio di qualsiasi uomo.

Andalo rientra nell’area protetta del Parco naturale Adamello-Brenta ritrovandosi pienamente nella bellissima Val d’Adige(in tedesco abbiamo saputo che si dice Etschtal) valle che è attraversata dall’omonimo fiume. Essa, e Salvatore non si spiega il perchè,a nord è chiamata val Venosta e a sud Vallagarina. Un dubbio che deve essere chiarito.

Eccoci finalmente: siamo arrivati a destinazione sani e salvi,felici e contenti.

Ammiriamo già da lontano l’Hotel Alpen (3 stelle) dove “abiteremo” per una settimana. Dall’esterno sembra ben curato e quando ci addentriamo all’interno notiamo da subito la pulizia e che è abbastanza grande da ospitare più di 100 persone.

Unica pecca: arriviamo alle 9 e 30 e ci dicono che le camere sono disponibili dalle 12 perchè sono ancora occupate e devono essere tutte pulite. La partenza anticipata per arrivare prima evitando il fatidico bollino nero delle autostrade, si può dire che è servita a poco…

Lasciamo tutte le valigie nella hall e iniziamo a scendere in paese per avere una prima impressione generale.

Al dir vero l’impatto non è stato ottimale perchè sbagliamo strada nella quale ci sono alberghi e solo alberghi e poi finisce lì. Ci rifaremo la sera. Ora siamo stanchi dal viaggio ;è mezzogiorno e andiamo a prendere la nostra chiave, apriamo le valigie sul letto e giù a mangiare. Una nota negativa del ristorante dell’albergo è che ci si presenta un cameriere che sarà a nostro servizio per tutta la durata del soggiorno e facendoci capire con una certa arroganza che alla fine dovrebbe ricevere una “meritata”mancia(forse credeva di essere in USA dov’è obbligatoria). Non diciamo niente in direzione per non rovinarci la giornata e quindi sorvoliamo. Del resto non possiamo lamentarci di niente. Il cibo era buono e a volte abbondante.

(E poi si sa:quando si è in vacanza bisogna adottare un certo spirito di adattamento) Le camere sono abbastanza spaziose e pulite,con balcone,tv, cassa forte. Semplici ma confortevoli,adatte ad un soggiorno montano. L’albergo,rispetto agli altri,non è molto caro dato che si trova a 300 m dal centro. Nella stagione invernale 2009-2010 una mezza pensione al giorno viene a costare sui 60 euro;mentre nella stagione estiva con 60 euro si riesce ad avere una pensione completa. Dimenticavo di dirvi che l’hotel,come quasi tutti,offre gratuitamente il centro wellness. Si affitta solo l’accappatoio al costo di 5 euro per la durata di tutto il soggiorno. E’ un’ esperienza da provare.

Per ulteriori info:www.Hotelalpen.It info@alpenhotel.It Via San Rocco,15-38010-Andalo(Tn) tel. 0461585780 Dopo averci riposato finalmente su un letto e non su un sedile,ci facciamo una doccia e andiamo a scoprire quello che la cittadina ci può offrire.

Andalo è stupenda di giorno e di sera. Infatti proprio per questo e per la sua posizione strategica gode di successo nella stagione invernale. Pensate che ci sono più di 60 hotels.

Dopo aver finito di cenare si decide di andare a dormire presto perchè domani ci aspetta una giornata abbastanza faticosa.

23-08-09 dom Dopo un’abbondante colazione con cappuccino e cornetto, tutti insieme si parte alla visita dei masi,antiche abitazioni poste alla periferia della città che rappresentano le prime case di Andalo,all’interno delle quali è sorto il vero e proprio paese. I masi andalesi sono 13: Toscana,Ponte,Perli, Pegorar,Monech,Melchiori,Ghezzi,Fovo,Dos,Clamer,Casa Nova,Cadin,e Bortolon. Sono tutti di origine medievale.

Essi si possono ammirare seguendo un sentiero pianeggiante davvero facile e panoramico. Infatti si arriva ad un punto dov’è possibile guardare Andalo da sopra e scattare foto davvero molto belle e caratteristiche con il Piz Galin che sormonta trionfante alle proprie spalle.

Ci accompagna una guida dell’albergo,Angelica,che è più il casino che fa delle cose che ci spiega ma nonostante tutto ha dimostrato la propria disponibilità.

Si ritorna in albergo per il pranzo.

C’è il pomeriggio libero come tutti da programma anche se poi man mano si riempiranno tutti.

Decidiamo di andare a visitare con la nostra amica e nostra guida spirituale Santina(vi dirò dopo la sua importanza nella buona riuscita del viaggio) il lago di Andalo,lago di origine carsica senza immissari la cui superficie aumenta a seconda delle precipitazioni. Ha una lunghezza di 1,5 km;una larghezza massima di 360 metri e una profondità che arriva fino a 13 metri. Peccato che proprio in questo periodo sia prosciugato. In primavera,c’è scritto,l’acqua superflua si riversa nel più famoso lago di Molveno attraverso il Rio Lambin.

Comunque è una camminata davvero piacevole nel verde della natura ancora incontaminata e non è affatto stancosa.

Sempre per chi non volesse camminare c’è la possibilità di fare un giro del lago in trenino. Costo euro 3.

A nostra insaputa troviamo vicino al lago il grande “centro sportivo” di Andalo,il quale si rivelerà fonte di bellissime passeggiate all’aria aperta.

Il parco sportivo si trova in Viale del Parco,1.

È uno spazio verde aperto a tutti in cui è possibile praticare sport come beach volley,basket,calcio,calcetto,mini golf, bocce,tennis…Mentre nella struttura coperta vi è un grande stadio del ghiaccio e un centro piscine a pagamento ma con prezzi davvero convenienti.

C’è sempre un sacco di gente che si stende sul prato a prendere il Sole.

Per info: tel. 0461585776 e-mail:info@andalovacanze.Com Dopo un’oretta di passeggiata ci stendiamo al Sole sentendo il concerto degli alpini che suonano con la cornamusa. Che bello!!! Arriva quasi l’ora di cena e decidiamo di andare a farci una doccia perche domani,e noi ancora non lo sapevamo,ci sarebbe aspettata una giornata davvero faticosa.

24-08-09 lun Dopo un’altra abbondante colazione partiamo con il nostro pullman alla svolta di Molveno. Dista 5 km da Andalo.

È un comune di 1100 abitanti ed è situato sulle rive dell’omonimo lago nel Trentino occidentale ai piedi delle Dolomiti del Brenta. Ha persino ottenuto la bandiera arancione dal Touring Club Italiano per la qualità dell’accoglienza e dei servizi turistici.

Arrivati lì,facciamo tutti quanti un giro nel centro del paese,il quale scopriamo sarà il più caro di tutti. Bisogna dire che è un paesino piccolino ma ben curato e la gente è gentilissima come sempre.

Ed ora ci avviciniamo al famoso lago di Molveno che tutti aspettavano di vedere con ansia conoscendo la sua fama. Abbiamo scoperto che è un lago di origine carsica formato più di 4000 anni fa in seguito ad una frana. Esso si trova fra Molveno e San Lorenzo in Banale,proprio al centro fra Croz dell’Altissimo,Cima Tosa e l’Altopiano della Paganella dov’è si può godere certamente di un ottimo panorama.

È il lago più grande del Trentino dopo quello di Garda misurando 3 km quadri di superficie e avendo una profondità massima di 123 metri.

Mettiamo le mani nell’acqua che è a dir poco gelata;e pensare che ci sono persone che si stanno facendo il bagno! Si respira una bell’aria fresca nonostante ora sia uscito il Sole che batte abbastanza forte.

Ci lasciamo Molveno e il lago alle spalle convinti di non doverci ritornare più ma non sarà affatto così e ora vi spiegherò il perché.

Avendo il pomeriggio libero decidiamo di fare qualcosa e fra un depliant e l’altro optiamo per il Rifugio la Montanara.

A partire siamo in 20 prendendo un bus che ci portera con soli 1,70 euro a-r a Molveno. L’aria è calda ma ci sono un po’ di nuvole.

Per salire al rifugio bisogna prendere una bidonvia e una seggiovia; e una volta costatata l’altezza delle due tutti vorrebbero scappare ma il nostro coraggio domina sulla fifa e con il cuore in gola e le gambe che tremano decidiamo di salire. Amen.

Il primo tronco è formato da una bidonvia che da Molveno (865 m) ti porta al Rifugio Pradel(1367 m).Il viaggio in un cestello di ferro semi-aperto dura “appena” 15 minuti,il tempo che occorre a mia madre di farle venire un’ accesa crisi di panico dovuta all’altezza considerevole che ad un certo punto ti porta a girarti ed a ammirare il bellissimo lago da sopra…Che paesaggio!!!che emozione!!! Devo dire per fortuna che con lei c’era mio padre che la incoraggiava, altrimenti non so cosa sarebbe successo. Ad incoraggiare me c’era Santina,tutti e due però attaccati alle maniglie e stando più fermi possibili,attenti a non precipitare nel vuoto del bosco. Ovviamente questo pericolo non c’era,però… Abbiamo scoperto che 17 persone su 20 avevano paura dell’altezza,ma tutti coraggiosi sono saliti perchè entusiasmati dal panorama che li aspettava sopra.

Dopo interminabili 15 minuti di panico generale,con le gambe gelide dalla paura,si scende. Aspettiamo tutti gli altri. Ci siamo tutti. 20 metri in discesa per prendere il secondo tronco. Questa volta da Rifugio Pradel(1367 m) si parte per destinazione Rifugio la Montanara(1527 m)però con seggiovia 2 posti. Il rifugio offre la possibilità di pernottare e assaggiare una cucina casareccia in un ristorante davvero caratteristico. (Per info:www.Lamontanaramolveno.It e-mail: riflamontanara@virgilio.It tel. 0461585603).Per fortuna questa volta siamo seduti senza il pericolo che ti cedano le gambe. Il viaggio dura 10 minuti ed è bellissimo anche se l’altezza è considerevole ma siamo seduti e questo è l’importante. Riusciamo a vedere le marmotte dall’alto. È arrivata l’ora di scendere,alziamo la barra di sicurezza ed eccoci di fronte al balcone sulle Dolomiti!!!Che panorama mozzafiato, che panorama indescrivibile…Ci troviamo nel cuore delle Dolomiti del Brenta,fra queste cime fatte solo di roccia allo stato puro che arrivano a superare i 3000 m e noi si e no siamo sui 1600 m. Sembrano i giganti dell’universo e noi siamo nelle loro mani ad assaggiare grappa di mugo. Siamo nelle nuvole. Inutile dire che si fanno riprese e fotografie bellissime anche se il ricordo più bello di quel panorama resta nel cuore. Scopriamo che c’è un sentiero che porta ad Andalo in 2 ore,ma logicamente non lo facciamo perchè abbiamo fatto il biglietto degli impianti di risalita per andata e ritorno,ad un prezzo conveniente:andata e ritorno 9,70 euro a persona,essendo in gruppo, o verrebbe sui 12 euro sempre a persona. Per chi volesse sempre può fermarsi al rifugio Pradel pagando la metà ma non godrebbe di un panorama inestimabile.

Dopo aver trascorso un’oretta a guardare il panorama,il lago dall’alto e averci ristorato, decidiamo di rientrare a “casa”.

Ma prima bisogna affrontare il viaggio di ritorno sulla seggiovia. È bellissimo pure da qui il panorama (in discesa) e già molti sono più tranquilli perché la voglia di scoprire cose nuove,mai viste, riesce a contrastare la paura del vuoto.10 minuti volano. Ora si prende la bidonvia:la più temuta. Ci siamo… Dopo uno slancio oscillante dovuto alla nostra salita,ci godiamo quel panorama dall’alto e riusciamo ad ammirare il lago in tutto il suo splendore…Arrivati di nuovo a 800 metri,riprendiamo il bus che ci porta in albergo. Oggi ci siamo davvero stancati:ma ne è valsa proprio la pena! 25-08-09 mar Sveglia alle 7:30 e partenza per Sanzeno dove andremo a visitare il famoso Santuario di San Romedio. Dopo cornetto e cappuccino,partiamo alle 8:30 e arriviamo li dopo circa un’oretta con il nostro pullman.

Per andarci da Andalo si scende in direzione per Trento e si prende la strada per Cles.

Ci troviamo in piena Val di Non e potete capire che qui le mele si vedono ad ogni batter d’occhio in quantità super industriali,di tutte le dimensioni e di tutti i colori. Mai viste tante mele in un giorno in vita mia. E quant’è bella questa valle che attraversa le Dolomiti.

La Val di Non (nonstal in tedesco) è situata a nord-ovest del Trentino,attraversata dal torrente Noce e conta una quarantina di comuni. Sicuramente il centro abitato più importante è Cles (situato sul lago artificiale di Santa Giustina) ma anche altri paesini che noi attraversiamo,come Dermulo e Sanzeno,sono molto carini da visitare.

È denominata anche valle dei castelli e dei laghi (lago di Coredo e lago Tovel) perchè ce ne sono veramente tanti…Forse il più famoso castello è quello di Thun.

Lasciamo gli stabilimenti della Melinda e di Trentingrana che si trovano sulla strada, per proseguire verso il santuario che si erge su una roccia a 500 metri nel bosco (dovete sapere che San Romedio era un’eremita!!!).

La strada strettissima (a mala pena ci va il pullman)e la lentezza di esso in questa situazione,ci permette di spennare pochi alberi di mele che sarebbero destinati ad aumentare se la strada non si fosse allargata.

Ed eccoci sotto il santuario dopo aver percorso un po’ di strada ciottolosa. Da fuori è bello anche se stanno facendo lavori di ristrutturazione e molto è coperto…Incontro con una guida semi-tedesca e ci spiega che il Santuario è costituito in realtà dalla Chiesa Antica,la Chiesa di San Romedio,la Chiesa di San Michele e la Cappella dell’Addolorata;il tutto costruito fra il 1000 e il 1900 per opera dei conti Thun. Se si è nei paraggi si può andare comodamente a dare un’occhiata e capirete l’importanza di quel Santuario per i fedeli di San Romedio.

Ora ci aspetta la strada al contrario per tornare in albergo dove mangiamo e poi ci riposiamo un po’ prima di intraprendere una nuova avventura.

Prima di raccontarvela,è giusto che vi spieghi la convenzione Card Andalo 2009 (www.Andalovacanze.Com).

È una card a disposizione gratuitamente nel 99% degli alberghi,residence e appartamenti convenzionati.

Permette di avere delle agevolazioni nelle escursioni a pagamento,nel centro sportivo,agli impianti di risalita di Andalo,Molveno,Pradel e Croz dell’Altissimo.

Sconti che partono dal 10% e finiscono al 50% e sono realmente applicati. Infatti,per esempio, un biglietto del bus urbano di Andalo giornaliero costa 2,50 euro mentre con la Andalo Card solo 1,70 euro. E questo è niente…Ma approfondirò l’argomento man mano che si presenterà nuovamente. Per la stagione invernale di quest’anno ci sarà la Winter Card Andalo 2009 che funzionerà ugualmente.

E i ragazzi che quest’anno hanno ancora 14 anni entrano gratis negli impianti di risalita.

Dopo averci riposato si parte per andare a vedere i Prati di Gaggia,di cui Salvatore smaniava perchè doveva prendere una nuova cabinovia tutta blu,questa volta,che vedeva ogni giorno standosene seduto sul balcone della camera ad ammirare il panorama. E lo accontentiamo.

L’impianto si trova in Via Laghet in periferia di Andalo, meno di un km dall’albergo. Il biglietto andata e ritorno con Andalo Card viene 4,20 euro (5,20 euro senza) e Salvatore non paga perchè ha ancora 14 anni. Tra 5 giorni l’impianto chiude per poi riprendere nella stagione invernale. La corsa dura 5 minuti e si riesce a vedere molto bene Andalo da sopra.

Ma arrivati lì scopriamo che non c’è molto da fare perchè è estate e lì ci sono solo piste e piste da sci per l’inverno.

Ora scopriamo perchè si chiamano prati…Perchè l’unica cosa che puoi fare è prendere il Sole sull’erba verde. Siamo a quota 1350 metri ma non fa freddo…Anzi…C’è un Sole…

Fatte le fotografie decidiamo di scendere.

Conviene riposarci perchè domani si parte alla volta di Trento!!! 26-09-09 merc Questa mattina sveglia presto perchè bisogna partire per Trento che dista da Andalo circa 40 km,con il pullman un’ora di strada dovuta ai tornanti che ti portano a valle.

Dopo tanti giri per trovare il parcheggio dei bus, mettiamo finalmente piede su Trento (noi ci siamo stati già un’altra volta). Eccoci sotto il Castello del Buon Consiglio:è qui che ci aspetta la nostra guida anche se non entreremo dentro perchè preferiremo poi visitare la Trento sotterranea.

Comunque ci spiega che è stato fondato come presidio imperiale nel 13esimo secolo in posizione dominante,sul dosso della città,protetto da una cinta muraria che nasconde un bel giardino.

Dal 1255 è sede dei principi vescovi di Trento. Si distingue l’alta torre,detta d’Augusto,a cui si accede dal Castelvecchio. Adiacente al castello vero e proprio c’è il Magno Palazzo,eretto da Bernardo Clesio,sede dei più importanti principi vescovi. Poi si nota un particolare davvero inconsueto per l’epoca. C’è una giunta,detta Albertiana,risalente al 1686 che collega il castello al palazzo,dato che prima d’allora essi erano divisi.

Cesare Battisti,Damiano Chiesa,Fabio Filzi furono uccisi proprio nel castello. (www.Buonconsiglio.It).

Proseguendo per le più vecchie vie della città e dopo qualche spiegazione,eccoci in piazza Cesare Battisti.

Da qui inizia la nostra visita della Trento sotterranea. Scendendo una sorta di gradinata che ci porta sotto la piazza dedicata a Battisti,ci troviamo nella Tridentvm sotterranea (1700 mq).

La città è da sempre stata oggetto di numerosi e importanti scavi archeologici.

Quello più importante,forse,è avvenuto fra il Teatro Sociale e Piazza Battisti,per opera del S.A.S.S(Spazio Archeologico Sotterraneo del Sass).

La nostra guida ci spiega che nella metà del primo secolo a.C i Romani,per ragioni strategiche, fondarono una nuova città in grado di tenere sotto controllo tutta la Val d’Adige.

L’ampia area è costituita da spazi ed edifici pubblici e privati:un lungo tratto del muro della cinta urbana,un grande segmento di strada pavimentata,case con mosaici,cortili,botteghe…

Il costo d’entrata è di 2,50 euro se si è soli,mentre se si è in gruppo è solo di 1 euro. I ragazzi con meno di 18 anni e gli anziani oltre i 65 anni,non pagano niente.

È molto bello visitare questo sito archeologico perchè poi ci sono i cartelli che spiegano l’essenziale.

È ora di mangiare:sono già le 12:30. Avevamo prenotato già dalla Puglia al ristorante “Forst”,un’antica birreria che si trova in via Oss Mazzurana. È un bel locale che si trova in pieno centro vicino al Duomo e si mangia anche bene. Due primi,un secondo,contorno,strudel e un ottimo vino solo a 30 euro a persona circa.

Dopo mangiato andiamo a visitare velocemente il Duomo perché dobbiamo intraprendere una nuova avventura! Qui ci sono 30 gradi e c’è un clima afoso. Non sembra proprio di essere in Trentino. E dei 100000 abitanti vediamo solo e solo turisti.

Constatato che il Duomo è molto bello,ci dirigiamo verso la cabinovia che si trova in via Sanseverino,la quale ci porterà a Sardagna. Pagando solo 0,90 euro si prende una cabinovia di 13 posti nella quale puoi ammirare Trento e tutta la Val d’Adige da sopra. Si passa persino sul fiume Adige e premetto che l’altezza è notevole. Neanche dopo 5 minuti siamo a Sardagna,una frazione di Trento posizionata su un antico ghiacciaio di Monte Bondone sui 600 metri circa d’altitudine. Essa è raggiungibile anche a piedi o con la macchina.

Arrivati lì eravamo davvero meravigliati da quel panorama incantevole. Si vede tutta la città dall’alto,la valle e tutte le principali vette delle Dolomiti. Il paese è davvero piccolo e non c’è niente da vedere di particolare,quindi ci siamo risparmiati la fatica di fare salite e discese inutili dato che a quest’ora la stanchezza inizia a farsi sentire. Ce ne siamo stati un po’ su quell’ampio spazio dove si possono fare foto davvero bellissime con un panorama stupendo alle spalle.

Arrivate le 17 decidiamo di scendere (la cabinovia effettua corse ogni mezz’ora) e abbiamo continuato a godere del panorama scendendo scendendo. L’unica ad avere gli occhi chiusi terrorizzata dall’altezza era mia madre. Come sempre. Un’altra parte del nostro gruppo,intanto,è andata a visitare la mostra “Egitto mai visto” nel Castello del Buonconsiglio,aperta fino a novembre di quest’anno. Dicono sia stata davvero molto bella perchè hanno rivisto più o meno gli stessi reperti esposti al Museo Egizio di Torino che tutti noi avevamo visitato un paio d’anni fa.

Il biglietto intero costa 7 euro,quello ridotto(studenti fino a 26 anni,gruppi di almeno 15 persone) costa 4 euro,mentre i ragazzi fino a 18 e gli adulti oltre i 65 non pagano. Alle 18 nessuno si mantiene più in piedi e si decide di partire. Tra un’ora saremo ad Andalo,il tempo di una doccia e di cenare e subito a nanna perchè domani ci aspetta una giornata direi “un po’ faticosa”.

27-08-09 giov Ormai è giovedì e fra tre giorni partiremo,ed ecco perchè vogliamo fare tante cose,scoprire più luoghi possibili.

Oggi,come da programma,si parte alla volta di Cima Paganella. Per fortuna per andare agli impianti di risalita non bisogna prendere il pullman e la strada da fare a piedi è davvero poca dato che via Rindole si trova quasi di fronte al nostro hotel in periferia.

Per raggiungere la vetta bisogna prendere una cabinovia 8 posti che da Andalo(1000 m) ti porta ad Albi de Mez(1737 m) in 15 minuti e solo da lì prendere una seggiovia 4 posti che da Albi de Mez ti porta a Cima Paganella(2125 m) in 10 minuti circa. Il costo per prendere tutti e due i tronchi degli impianti è di 12 euro andata e ritorno a persona (9,70 euro con la card). Se qualcuno vuole fermarsi ad Albi de Mez costa 10,60 euro andata e ritorno a persona (8,50 con la card). Prezzi davvero convenienti rispetto alle altre località! E poi Salvatore non ha pagato perchè ha 14 anni.

Forse è troppo scontato dire che il panorama che si vedeva da 2000 metri era spettacolare in ogni senso. Stranamente c’è sempre quel clima caldo con un po’ di venticello.

L’unica cosa che posso dire è che sulle cime del Brenta che avevamo di fronte è calata la nebbia e non riuscivamo a vedere molto ma comunque è stato sempre caratteristico perchè sono venute delle foto come non mai! Cima Paganella si vede soprattutto da Fai,Andalo,Molveno, Terlago,Zambana e Trento. La cima più alta dell’Altopiano è La Roda che supera i 2125 metri d’altezza.

Un proverbio popolare dice che: “La Paganella è la vista del Trentino…Da lassù si vede il cielo,i torrenti e le vedrette. Da una parte i Trenta Laghi,e d’Asiago l’altipiano e dall’altra San Martino e giù giù fino a Milano!!!” Qui ci si può ristorare al rifugio “la Roda”,molto caratteristico e ben curato,dove si respira già l’aria del Natale.(www.Laroda.It info@laroda.It cel. 3488939544-3467404091).

Se non fosse calata la nebbia avremmo potuto vedere il lago di Molveno e dall’altro lato tutta la valle d’Adige con Trento. Peccato! Comunque sia è arrivata l’ora di scendere perchè gli impianti stanno per chiudere e non vogliamo farci 5 km a piedi! Dopo mezz’ora eccoci giù tutti affamati.

Nel pomeriggio avevamo prenotato alle 16 la passeggiata con il calesse che partiva dal maneggio del centro sportivo e ti portava alla Tana dell’Ermellino. Alle 16 tutti lì che aspettavamo l’arrivo dei cavalli e puntuali siamo partiti.

Dopo 20 minuti siamo arrivati al rifugio. Qui abbiamo 20 minuti per ristorarci e fare qualche foto. La Tana dell’Ermellino,che non è altro che un rifugio,si trova fra Andalo e Cavedago,immersa nella natura. C’è la possibilità di fare pranzi e cene tipiche su prenotazione. Essa offre anche un nuovo bocciodromo,parco giochi per i bambini, campi di calcio e di pallavolo…(Per info: www.Latanadellermellino.It info@latanadellermellino.It tel. 3482105689 località Priori. Cavedago-TN).

Dopo aver bevuto l’ennesima grappa al mirtillo(2,50 euro), si torna al maneggio in 20 minuti con il calesse.

È stata proprio una bella passeggiata,comoda e panoramica.

Costo totale euro 10 con la card;altrimenti euro 15.

Subito una doccia perchè ci aspetta la cena tipica in hotel con abiti eleganti (più o meno).

Non c’è male quello che abbiamo fatto oggi! 28-08-09 ven Oramai è già venerdì…È partito il countdown del rientro.

Ma è meglio se non ci pensiamo e ci godiamo questa giornata fantastica,fresca e con il Sole.

Oggi si parte con il nostro pullman alla volta delle cascate del Nardis che distano circa un’ora e mezza da Andalo.

Per andarci abbiamo seguito la Regionale 237 passando per Stenico,Tione,Lago di Ponte Pia,Giustino e Pinzolo.

Le cascate si trovano nella Val Genova o “valle delle cascate” (anticamente voleva dire “valle ricca d’acqua”). Anch’essa si trova nel Parco naturale Adamello-Brenta detenendo il maggior numero di abeti presenti.

La valle è percorsa dal fiume Sarca (77 km)immissario del Garda dove esce con il nome di Mincio,formato dal Sarca di Genova e dal Sarca di Campiglio.

In questa valle non ci sono impianti di risalita o sciistici perchè nella stagione invernale ci sono ripetute valanghe che non permettono appunto sport come lo sci.

Arrivati al parcheggio e percorso un sentiero abbastanza facile di 10 minuti,eccoci di fronte alla meraviglia.

Quintali e quintali d’acqua che scendono ogni secondo per l’eternità. Si rimane davvero affascinati di fronte a quello spettacolo. Veramente bellissime,andateci!!! Poi come sempre ci si può ristorare al rifugio “cascata Nardis”,sedersi e godersi il bel panorama.

Le cascate sono fra le più belle in Trentino e confinano con la Val Gardena gettandosi a 130 metri dall’altezza. In inverno si ghiacciano completamente…Esse nascono dalla cima Presanella (3558 metri) che fa parte dell’omonimo Altopiano lungo più di 8 km.

Per salire su dove esse nascono,si può fare percorrendo il sentiero delle cascate lungo circa 17 km che è abbastanza difficoltoso ma permette di vedere anche altre cascate come: cascate del Lares,Folgorida,Casol,Pedruc,Stablei… Ma ci si impiega circa 4 ore e dicono sia stancante. Immagino! L’unica delusione di questa nostra avventura alle cascate è che abbiamo pagato un servizio cioè il parcheggio del pullman 25 euro (3 euro con la macchina)e non è servito a niente poiché il prezzo comprendeva il servizio scorta del bus:essendo una stradina stretta,se il pullman incontrasse un auto di fronte si bloccherebbe…Quindi al ritorno dovevamo stare attenti se vedevamo un auto arrivare da lontano,perchè del loro staff nemmeno l’ombra.

E per nostra sfortuna una colonna di macchine di fronte che giustamente non potevano accostare. Situazione che è durata circa una mezz’oretta. Ma grazie al nostro autista ne siamo usciti vivi.

Arriviamo in hotel che sono già l’una passate,il tempo di mangiare e riposarci.

Ora vi parla Salvatore: alle 4 decidiamo di andare di nuovo a Molveno a starcene un po’ sul lago al tramonto. Per fortuna siamo solo in 10 e ci accompagna il nostro autista.

Arrivati lì c’è un tempo abbastanza caldo,non come in Puglia però che intanto stanno morendo veramente di caldo.

Prendendo la navetta gratis a Molveno ci facciamo un bel giro panoramico,visitando una volta scesi,la segheria del 1500 che funziona ancora ad acqua! Poi il solito giro fra i negozi,anche se qui molto cari. Vi consiglio però: Prestige idee regalo perchè ha dei souvenir davvero particolari e non troppo costosi rispetto agli altri negozi.

Prima di partire alle 19 facciamo delle foto bellissime sul lago al tramonto quando le cime del Brenta alle nostre spalle si tingono di rosa chiaro.

Ora è meglio tornare in albergo perchè dobbiamo riposarci per affrontare l’ultima giornata a Spormaggiore,nel parco faunistico dell’orso! 29-08-09 sab Questa mattina siamo a Spormaggiore (565 m),nella val di Non,a poca strada da Andalo,perchè dobbiamo visitare il parco faunistico dell’orso.

L’area faunistica,o casa dell’orso bruno,è stata inaugurata alla fine del 1994 in località Albarè-Plan della Fontana.

Un’ampia parte del preesistente bosco è stata recintata per riprodurre l’habitat naturale dell’orso bruno,ospitando anche faggi,abeti rossi,larici,un ruscello,delle cascatelle,in un totale di 7000 metri quadri.

Il parcheggio è situato sulla Statale 421 di fronte al Castel Belfort. Non è a pagamento. Poi si intraprende un sentiero di 700-800 metri per arrivare a destinazione. È molto facile e panoramico.

Il costo d’entrata è di 3,50 euro per gli adulti,mentre per i ragazzi dai 4 ai 12 anni è di 2,50 euro. Si ha un euro di sconto se si ha la card.

Ora vi dico una cosa:abbiamo pagato il biglietto ma in realtà non ce n’era stato bisogno perchè nessuno ha controllato,dato che l’ingresso non è proprio vicino alla biglietteria,quindi uno può entrare come gli pare e piace.

Riguardo agli orsi non si poteva dare loro cibo anche perchè ce n’era solo uno e indovinate un po’…Dormiva pure! Neanche il piacere di fare una foto insieme.

Del resto è stata una bella passeggiata anche se pagare 3,50 euro non ne vale di certo la pena.

Comunque se volete saperne di più: www.Prolocospormaggiore.Tn.It/sito/areainfo.Php o www.Parcofaunistico.Tn.It Con il biglietto però si potrebbe visitare il museo dell’orso che si trova a Spormaggiore,anche se noi non l’abbiamo fatto perchè tutti hanno preferito visitare l’apicoltura “Castel Belfort”che si trova proprio di fronte al parcheggio.

Abbiamo avuto la possibilità di capire un po’ come funziona il mondo delle api,e abbiamo potuto assaggiare miele e grappe fatte proprio lì biologicamente. Abbiamo scoperto anche che ad Andalo c’è un altro punto vendita in via Crosare n°3. Per info: www.Apicolturacastelbelfort.It Usciti da lì facciamo qualche foto al Castel Belfort che si trova di fianco sulla strada fra Cavedago e Spormaggiore.

Risale al 1311 costruito da Enrico di Tirolo. Ha una storia molto lunga e complicata. La struttura è completamente diroccata:infatti non ci sono i tetti. I tedeschi lo chiamano Altspaur. Un castello bellissimo che si trova sulla sommità di un precipizio,infatti,quando si inizia a scendere da Andalo,se sai dove guardare,lo riesci a scorgere.

Non ci resta che tornare in albergo,pranzare,riposarci tutti e iniziare a fare le tanto temute valigie. Solo quando arriva la sera ci accorgiamo che la vacanza è veramente finita anche se è durata davvero poco. Dopo cena,un ultimo giro in centro dove facciamo gli ultimi acquisti da portare a casa,un saluto agli impianti di risalita,alla bellissima piazza (ah dimenticavo di dirvi che in Piazza Dolomiti c’è il centro d’informazione turistico:per qualsiasi informazione o curiosità,andateci,sono davvero gentilissimi!!!molte cose le sappiamo grazie a loro!!!) e poi si risale su in albergo.

30-08-09 dom Alle 6 suona la sveglia,si mettono le ultime cose in valigia e si scende giù. Addio stanza 149!!! Facciamo l’ultima colazione dopo aver caricato tutti i bagagli nel pullman. Il momento di partire è arrivato…Ci aspettano 15 ore di viaggio ma siamo abbastanza carichi per affrontarlo.

Ci lasciamo il Piz Galin alle spalle e forse per la prima volta,mentre andiamo via,si riesce a scorgere la croce posta in cima (gli altri giorni c’era la nebbia!) E non ci resta che affermare la veridicità di questo detto: “Per ammirare in tutta la sua bellezza il Piz Galin bisogna andare ad Andalo,ma per ammirare in tutta la sua bellezza Andalo bisogna salire sul Piz Galin” Ora stiamo percorrendo la strada al contrario,e come al solito,sembra sempre più lunga dell’andata. Arrivare a Riccione per mangiare un panino è sempre un’utopia,e sono ancora le 12. Poi un’altra fermata a Chieti e a Bari. Tra un film e l’altro finalmente siamo a Bari:si respira già l’aria afosa di casa nostra. Dopo 2 ore eccoci a San Vito dove lasciamo due nostre amiche con la speranza di rincontrarci fra un anno. Poi eccoci a Mesagne dove lasciamo la maggior parte dei nostri amici. Sono quasi le 23 ed ecco Latiano. Siamo arrivati e ancora non ci crediamo,non ci sembra possibile! Salutiamo tutti subito perchè la voglia di ritornare a casa è forte sapendo che ci aspetta il nostro micione. Tornando,nella macchina,vediamo già le solite cose,le solite case,le solite vite…Ma non fa niente siamo a casa sani e felici e anche se siamo tornati alla realtà molto presto,ci addormentiamo con la speranza che l’anno prossimo tutto si possa ripetere e soprattutto che ci sia la volontà di scoprire cose nuove per immergere almeno una volta l’anno il nostro piede nel grande lago della cultura.

Logicamente prima dobbiamo fare dei ringraziamenti: -a Davide e a Nicoletta,i direttori dell’hotel; -a Franco Tenore e Pino Perez per l’organizzazione di tutto il viaggio e della buona riuscita di esso; -a Santina Albanese che si è impegnata come una matta a non farci mancare niente,organizzando le “nostre avventure giornaliere” nei minimi particolari,e credetemi quando dico minimi; -e ovviamente ad Antonello Carrozzo,il nostro autista,che si è mostrato molto disponibile,simpaticissimo,ci ha fatto ridere sempre in tutte le occasioni possibili dandoci le sue “delucidazioni”e offrendoci momenti “d’applauso”mai vissuti prima; -a tutta la compagnia di San Vito,Mesagne,Latiano; -e anche a noi che abbiamo raccontato in poche pagine l’avventura di 40 persone più la nostra; -e ringraziamo molto anche il tempo che è stato mooolto clemente…

Con questo vi salutiamo sperando di potervi raccontare ancora altri viaggi,perchè per noi questo è stato il primo che vi abbiamo scritto,e lo abbiamo vissuto meravigliosamente in “…A DREAM NAMED ANDALO 2009…” Grazie e auf wiedersehen! Con affetto Salvatore e Mary!



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