Istanbul, costa turchese e Cappadocia

Istanbul-costa turchese-Cappadocia 10-26 agosto 2009 Prima di un viaggio consulto sempre i racconti di chi ha riportato qui le proprie esperienze e spesso ho seguito dritte e consigli. Cosi questo mio diario di viaggio più che un resoconto di posti visitati (per altro tutti bellissimi) vuole essere una raccolta di segnalazioni utili a chi...
Scritto da: sistersdew
istanbul, costa turchese e cappadocia
Partenza il: 10/08/2009
Ritorno il: 26/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Istanbul-costa turchese-Cappadocia 10-26 agosto 2009 Prima di un viaggio consulto sempre i racconti di chi ha riportato qui le proprie esperienze e spesso ho seguito dritte e consigli.

Cosi questo mio diario di viaggio più che un resoconto di posti visitati (per altro tutti bellissimi) vuole essere una raccolta di segnalazioni utili a chi vuole ripercorrere un itinerario simile al nostro.

Siamo partiti da Roma in 3, con un volo diretto per Istanbul, Alitalia, acquistato in primavera, cosa che ci ha fatto spendere circa 300 euro a testa; sempre dall’Italia abbiamo comprato via internet due voli interni, Istanbul-Antalya (Pegasus Airlines) e Nevsehir-Istanbul (turkish Airlines), 40 euro circa a volo a persona.

Sul posto, il primo giorno di permanenza ad Istanbul, in una delle numerose agenzie di Divan Yolu Caddesi abbiamo acquistato i biglietti dell’autobus che da Antalya ci ha portati a Goreme, viaggiando di giorno, per 25 euro a testa.

Istanbul Soggiorno all’hotel Spectra, all’angolo con l’ippodromo, posizione centralissima e comodissimo, anche se ciò ha significato un po’ di rumori la notte; hotel accogliente e personale gentilissimo (come nella stragrande maggioranza delle strutture turche). Ad Istanbul ero già stata io, ma non i miei amici; siamo rimasti 2 giorni, ma 3 o 4 sarebbero l’ideale per vedere la stupenda città di Istanbul; di nuovo questa volta ho visto il museo archeologico (da non perdere!!) e la bella moschea dell’architetto Sinan nei pressi del Bazar delle spezie, la Rustem Pasa Camii; la città è talmente bella e varia che non credo necessario suggerire nulla…Camminate e seguite i vostri passi. Se poi capitate dalle parti di Taksim e Istiklal Caddesi fate una sosta golosa da Inci e gustate i magnifici profitteroles!! Costa turchese Il programma è stato molto semplice: avevamo deciso di fare una settimana di mare itinerante e visitare i maggiori siti di interesse prevalentemente archeologico, della regione della Licia.

Le rovine sono ovunque e sempre ben inserite in paesaggi ancora romantici o selvaggi…Anche i non addetti ai lavori (io sono archeologa ma i miei compagni di viaggio no) troveranno tutto di estrema bellezza.

Atterrati ad Antalya abbiamo soggiornato nel suo piccolo e delizioso centro storico, Kaleici: è tutto isola pedonale, un trionfo di gelsomini e bouganvilles, botteghe artigianali e piccoli hotel dotati di ristorantini nei cortili interni; abbiamo dormito presso il Kaleici Lodge Hotel e la gentilissima amministratrice Mudje ci ha anche risolto il problema auto! Infatti l’auto ci era necessaria per il giro che intendevamo fare: 7 giorni per andare a Fehtiye seguendo la strada interna, oltre la catena del Tauro e rientro via costa a piccole tappe.

Non avevamo prenotato l’auto dall’Italia e le grandi compagnie non ne avevano più di disponibili; ma in Turchia per qualunque problema rivolgetevi alla reception del vostro hotel: una efficientissima rete di conoscenze fa si che ogni vostra esigenza possa essere soddisfatta. Nel giro di pochi minuti Mudje ci ha procurato un auto, tramite un’agenzia locale, per un prezzo di 420 lire turche per 6 giorni (serbatoio vuoto da restituire vuoto), ovvero la metà dei prezzi delle solite compagnie. L’auto era un vecchia Fiat Albea, mai sentita da noi ma che in Turchia va per la maggiore: un po’ lenta e pesante…Ma tutto sommato ci ha portati ovunque. Niente navigatore…Ma un po’ con la cartina, un po’con la disponibilità di chiunque si incontra, un po’grazie alla efficiente segnaletica turca, non ci siamo mai persi.

E cosi dopo un giorno speso ad Antalya e uno nei dintorni ovvero a Side, Aspendos e Perge, tutti siti archeologici di grande interesse visitabili o da soli con l’auto o tramite tour di un giorno che qualunque agenzia di Kaleici propone, siamo partiti per Fethiye, distante 220 km e raggiunta nel primo pomeriggio dopo una sosta al fantastico sito di Temessos.

A Fethiye abbiamo fatto il classico giro in barca delle 12 isole, sulla Happy days, goletta prenotata sul posto la sera prima dopo preventiva visita dell’imbarcazione; per vedere di che si tratta e che giro farà la barca basta fare una passeggiata al molo e parlare con i ragazzi che sponsorizzano la barca per la quale lavorano. Sulla Happy days salgono al massimo 40 persone ma tutte comodamente disposte sulla barca, tutte con proprio materassino per prendere il sole; pranzo a bordo e varie tappe per tuffarsi in un mare fantastico. Anche qui tutti gentili e disponibili, come sempre in Turchia e sulla costa ancor più che ad Istanbul.

Quindi tappa a Oludeniz, il Mar morto o la laguna blu; poi passando per Letoon e Xanthos siamo arrivati a Patara, una spiaggia che non ha eguali!! Abbiamo dormito alla Akay Pension e anche qui il giovano proprietario, Kazim, si è dimostrato preziosa guida per organizzare il tempo a nostra disposizione: aperitivo in spiaggia, tramonto sulle dune (da non perdere!!!), visita alle rovine che d’altra parte si attraversano obbligatoriamente per accedere alla spiaggia di Patara.

Dopo la mattinata al mare di nuovo in auto, verso Est, con sosta nella piccola e deliziosa Kalkan per un pranzo in un locale con terrazza sul mare (ottimo pranzo, all’Aubergine) e una visita ai negozi; da qui alla tappa successiva, Kas, solo 30 km, paragonabili alla costiera amalfitana…Da vedere, inutile stare a descrivere.

A Kas abbiamo dormito all’Hideway Pension, molto accogliente e in centro; anche qui abbiamo fatto una gita in barca durata un giorno intero, sulla goletta Bermuda (ottimo il pranzo a brodo), e la gita è stata assolutamente fantastica…Un mare come raramente lo si vede! Da Kas il giorno dopo siamo tornati ad Antalya visitando Demre, Olympos e Chimera (potendo tornare indietro eliminerei Chimera e visiterei Phaselis, perché le fiamme di Chimera sono veramente poche e per arrivare al sito si deve scarpinare non poco!).

Un’ultima, soffocante, notte a Kaleici alle 9 del mattino partenza in autobus per la Cappadocia.

Cappadocia Siamo arrivati in Cappadocia molto riposati in quanto i pullman di lunga percorrenza in Turchia sono veramente confortevoli.

Abbiamo alloggiato a Goreme, presso un bell’hotel centrale, un cave hotel, il Pasha han; giusto un po’ soffocante il rapporto che il gestore dell’hotel, Sergio, vuole instaurare con il cliente, ma per il resto ottimo soggiorno.

Anche qui abbiamo subito chiesto l’auto a Sergio e la mattina dopo questa era parcheggiata davanti l’hotel, fittata per 3 giorni.

Con 3 giorni la Cappadocia è ben visitabile: noi abbiamo diviso il tutto in 3 itinerari fondamentali.

Il primo giorno si vedono i dintorni: il parco di Goreme (bello ma troppo affollato), Zelve, Urgup, il suggestivo Cavusin, i 2 castelli di Uchisar e Ortahisar (da vedere al tramonto per il panorama che offrono).

Il secondo giorno vista alla valle di Soganli, 40 km a sud di Goreme: la particolare bellezza del luogo si aggiunge al fatto che a visitare la valle delle chiese e dei monasteri, contrariamente a uanto accade a Goreme, si è praticamente soli e le chiese sono forse anche più belle; tornando a Goreme ci sono piccoli villaggi e monasteri isolati da visitare, tra cui la piccola bella cittadina di Mustafapascià.

La sera siamo invece andati nel caravanserraglio di Saruhan, con Sergio e altri ospiti dell’hotel, ad assistere allo spettacolo dei dervisci, spettacolo molto mistico e realmente poco turistico per come è organizzato.

Il terzo giorno ci siamo diretti verso al valle di Ihlara dove ancora si visitano sul fondo di un canyon chiese rupestri, ma ciò che più ci ha colpito è stata la visita all’imponente monastero di Selime (incluso nel biglietto della valle ma qualche km più a Sud, andateci!!), un posto fantastico dove si esplorano gli ambienti rupestri con un gran senso dell’avventura.

Ottimo pranzetto a base di pide nel piccolo paese di Guzelyurt e rientro a Goreme.

La mattina dopo abbiamo preso il volo per Istanbul. Qui abbiamo fatto acquisti al Gran bazar e quindi la mattina dopo ancora siamo rientrati in Italia.

Ovunque in Turchia l’ospitalità è di casa: soprattutto nei centri minori dove siamo capitati per fare benzina o ci siamo fermati per un gelato o un pranzo improvvisato tutti sono stati cortesi e affabili; gli albergatori sanno essere discreti ma sono di grande aiuto per ogni problema. Il giro sulla costa ci ha mostrato un mare veramente turchese e un popolo gentile e sempre pronto al sorriso; il cibo è stato sempre ottimo, dai sapori ai quali d’altro canto siamo ben abituati: abbiamo respirato qui l’aria di casa, l’aria mediterranea e di fronte a Kas infatti era la mitica Kastellorizo, “Mediterraneo” per eccellenza!



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