Viaggio nel cuore dell’Europa 2
1°giorno:Monaco non solo birra! Partiamo domenica 26/7/09 da bari,un volo Tuifly ci porta dritti a Monaco.Col naso appiccicato al finestrino dell’aereo restiamo incantati dallo scenario che si presenta sotto di noi,infatti ad un certo punto appaiono, nella loro maestosità, le cime innevate delle Alpi:che meraviglia! E poi, subito dopo, ecco la Baviera,distese pianeggianti punteggiate da piccole fattorie dai tetti rossi e dagli immancabili campanili dalle guglie appuntite. Questo panorama ci ha caricati un bel po’, così lasciate le valigie in hotel(hotel Schweiz*** 38euro a testa,stanze piccole ma colazione abbondante) e con guida alla mano, ci precipitiamo x strada. Le aspettative non tradiscono la realtà, Monaco è una città davvero particolare. Chiese, residenze e musei chiudono alle 18(un po’ prestino) per cui scegliamo subito di visitare la Residenz,dimora neorinascimentale dei sovrani di Baviera, di cui ne conserva i loro più preziosi tesori. Ciò ke più colpisce, girando per la città, è constatare come l’architettura sia per certi versi,molto simile a quella italiana, infatti molti sovrani avevano commissionato lavori alle maestranze italiane:così, ad esempio, in Max joseph platz non si può non notare una riproduzione del fiorentino palazzo Pitti e accanto la Theatinerkirche,definita uno dei più brillanti risultati del made in italy in terra bavarese. Dopo la Residenz andiamo in Marien platz, e qui, uno spettacolo grandioso si apre davanti ai nostri occhi: il Neues Rathaus, il nuovo municipio, un’edificio mastodontico in stile neogotico che mi lascia a bocca aperta e che credo non dimenticherò mai. Sono le 17, e la piazza è gremita di gente che ha occhi solo per la torre del Rathaus che ospita una delle maggiori attrazioni della città, il carillon ,che tra pochi secondi si azionerà seguendo un antico cerimoniale: prima suonano le campane per annunciare la nuova ora, poi segue la melodia del carillon e iniziano a muoversi i personaggi (32 figure a grandezza naturale) che rappresentano i festeggiamenti per il matrimonio del duca Guglielmo ,e la danza dei bottai per la fine della peste. Di qui poi cominciamo la visita delle varie chiese: la Frauenkirche con le 2 alte torri con cupola a cipolla; S.Peter la parrocchia più antica in stile barocco, con l’alto campanile da cui, salendo 360 scalini alquanto faticosi,si può ammirare tutta Monaco dall’alto; S.Michael e la Burgensaalkirche dove ogni domenica alle 18 viene celebrata la messa in italiano.Verso sera ,seguendo la folla di turisti, eccoci davanti la famosa Hofbrauhaus,HB, la più celebre birreria e una delle maggiori fabbriche di birra della città sin dal 1589. L’atmosfera dentro è davvero gioiosa e a renderla più esuberante, oltre agli enormi boccali di birra, è un gruppo di suonatori coi loro folcloristici abiti bavaresi. Così la serata si conclude tra birra, stinco di maiale, crauti e un buon accompagnamento musicale.
2°giorno:Salisburgo la città di Mozart Sveglia di buon’ora, abbondantissima colazione e via in stazione con destinazione Salisburgo(austria) definita la “città di Mozart”. Qui tutto parla di lui: la sua casa natale, la piazza col suo monumento, la chiesa in cui si esercitava a suonare l’organo e per finire, le “palle di Mozart”, squisitissimi cioccolatini di cui ci siamo rimpinzati. Ma Salisburgo non è solo Mozart, è anche la”Roma del nord” con le sue chiese di tutte le epoche -romaniche, gotiche, barocche-. Da non perdere il Duomo ,in cui la visita è accompagnata dall’organo che suona le composizioni di Mozart; la chiesa dei Francescani, la chiesa del Collegio (ai cui piedi ogni giorno si tiene il mercato), l’abbazia di S.Pietro legata alla storia musicale di Salisburgo, qui infatti a soli 13 anni Mozart compose la Messa Domenicana e qualche anno più tardi diresse la famosa Messa in Mi Minore. Dietro l’abbazia sorge il cimitero di S.Pietro uno dei più antichi d’Austria con relativa visita alle catacombe. Centro turistico della città è senza dubbio la Geitreidgasse, strada piena di negozi, ristoranti tipici, cioccolaterie, edifici d’epoca collegati tra loro da piccoli cortili interni, anche se bisogna alzare gli occhi per notare la vera chicca di questa strada: le insegne dei negozi, piccoli capolavori in ferro battuto. La nostra passeggiata continua ed eccoci alla piazza più grande della città, dove i due palazzi della Residenza dei principi arcivescovi, la grande fontana barocca al centro, la strada ancora sterrata e un viavai di carrozze le conferiscono un atmosfera rinascimentale davvero suggestiva. Ma per avere una visione complessiva della città è bene osservarla al di sopra dei suoi tetti, così prendiamo una funicolare ed eccoci sui bastioni della Fortezza di Hohensalzburg, dove un panorama mozzafiato ci mostra lo stupendo intreccio di vecchi edifici e cupole barocche che affollano il centro storico. Questa visione vale di per sè la salita alla fortezza, ma non è da trascurare la visita degli interni. Dopo le decine di foto di rito, scendiamo dinuovo in città per l’ultima tappa della nostra visita, il castello Mirabell, anche se siamo un po’ stanchi per cui ci limitiamo ad ammirare i suoi giardini circondati da mitologiche statue di marmo. È ormai tardi, salutiamo Salisburgo, è ora di tornare a Monaco.
3°giorno: Dachau il peso della storia Per l’ultimo giorno del soggiorno a Monaco decidiamo di dedicare la prima parte della giornata alla visita del campo di concentramento di Dachau. Arrivati qui ci accoglie una pioggia scrosciante che rende ancora più cupa l’atmosfera e fa salire la mia ansia, si perchè non è così semplice avvicinarsi ad un luogo in cui si sono consumate tante efferatezze. Percorso il viale alberato arriviamo all’ingresso del lager dove la vista dei binari morti da cui arrivavano i treni, e del cancello con la scritta “arbeit macht frei”(il lavoro rende liberi),mi fa letteralmente risalire tanto che vorrei non entrarci. Ma mi faccio coraggio e ,stretta la mano in quella di Carmine, entriamo attraverso la torretta di controllo e ,con le cuffie alle orecchie,ascoltiamo in silenzio la storia del campo. Le baracche sono state distrutte dopo la liberazione, poi ne hanno ricostruite 2 a scopo dimostrativo; ci sono ancora le prigioni ed iforni crematori, il filo spinato che circonda tutta l’area del campo, il museo, e i diversi monumenti a ricordo dell’eccidio, tra cui il memoriale con la scritta “mai più”.Percorrere questo campo non è stato affatto semplice, anche perchè è come se le anime di chi ci è stato rinchiuso, fossero ancora trattenute qui dentro, dunque non è neanche facile raccontare ciò che abbiamo provato, ma è qualcosa che porteremo sempre nei nostri cuori. Tornati a Monaco, completiamo la visita della città partendo dall’Englischer garten ,uno dei più grandi parchi urbani, d’Europa e dopo una sosta al biergarten sotto la torre cinese, ci avviamo verso Maximilianstrasse con il monumentale palazzo del governo. Ad attirare l’attenzione però sono i negozi delle più alte firme della moda che affollano questo viale, insieme ad una scenografica sfilata di macchine di lusso targate Riad o Dubai, perchè sembra che Monaco sia meta preferita per lo shopping di altolocate signore arabe, coperte completamente dai burka neri, ma con al braccio costosissime borse. Un ultimo sguardo alla Marienplatz, una sosta ai negozi di souvenir e via in stazione a prendere il treno che ci porterà a Berlino.
4°giorno :Berlino tra passato e futuro B.È una città davvero enorme (9 volte più grande di Parigi) per cui da casa avevo già preparato l’itinerario da seguire ogni giorno, altrimenti ci saremmo persi sicuramente delle tappe importanti. Il nostro ostello(jugendhotels 29euro a testa, camere in stile ikea,buona la colazione) si trova nella “piccola Istanbul” tedesca, Kreuzberg, per cui il nostro tour comincia con la visita al Judisches Museum. Abbandonata la staticità, classica di tutti i musei,il Judisches è un museo interattivo che coinvolge chi ci entra e ti fa letteralmente percorrere 2mila anni di storia degli ebrei in Germania. La sua particolare forma a saetta rappresenta la tormentosa storia ebraica, e una volta entrati ci si trova davanti 3 percorsi: il 1°quello dell’Esilio conduce in un giardino dove, tra steli di cemento e pavimento ad andamento ondulante, provi direttamente sulla tua pelle il disorientamento e lo smarrimento della diaspora; il 2° è quello della Shoah, termina in una torre buia e deserta: chiusi qui dentro, attraverso una piccola feritoia in alto, puoi ascoltare i rumori che provengono dall’esterno, quei rumori di una vita quotidiana normale da cui erano esclusi gli ebrei chiusi nei ghetti; infine il 3° è quello che porta alla mostra e rappresenta la continuità della storia e la speranza, è qui infatti che è posto “l’albero dei desideri”, su cui ogni visitatore appende un cartoncino nel quale è racchiuso il proprio sogno. Insomma più che un museo, un’esperienza da vivere in prima persona. Di qui andiamo al Checkpoint Charlie, una copia del tristemente famoso posto di blocco che avvisava chi andava ad est “State abbandonando il settore americano”.2 baldi giovani in divisa militare,con bandiera americana e inglese si offrono per una “foto storica” per 1euro a persona. Poco distante si trova Topografia del terrore, una mostra all’aperto nell’area in cui sorgevano le principali istituzioni di persecuzione e di terrore del nazismo. Arriviamo alla Gendarmenmarkt, una delle più belle piazze di B., su cui sorgono le 2 chiese gemelle, una francese, l’altra tedesca; segue la cattedrale di S.Hedwigs e la Bebel platz dove una semplice botola nel pavimento, da cui si scorge una stanza bianca con scaffali vuoti, ricorda il rogo dei libri non tedeschi da parte dei nazisti.Siamo ora entrati nel Mitte, il cuore della città, un’occhiata veloce alla Neue Wache, monumento alle vittime della dittatura;lo Zeughaus, edificio barocco che ospita il museo storico tedesco, e poi ecco la Berliner Dom, di cui non si può assolutamente perdere la visita degli interni e la salita sulla cupola.
Sono le 19, musei e monumenti sono ormai chiusi ,così ci godiamo una bella passeggiata lungo Unter den Linden, il viale dei tigli;da qui poco dopo scorgiamo la Porta di Brandeburgo e Carmine,(appassionato di storia come me) visibilmente emozionato, si siede al centro della piazza e resta in adorazione. Trascinandolo letteralmente via,andiamo al Reichstag, sede del parlamento, e senza fare alcuna fila,saliamo sulla grande cupola ellittica di vetro e acciaio, giusto in tempo per goderci un favoloso tramonto, e spaziare con lo sguardo verso la città ai nostri piedi. Lasciato il Reichstag, seguendo le tracce del Muro sulla strada, arriviamo all’Holocaust Mahnmal, un’area cosparsa di 2711 stele di cemento, dedicata agli ebrei sterminati d’Europa. Un monumento eretto nel cuore della città per ricordare non solo l’unicità del crimine, ma anche e soprattutto la responsabilità dello stato tedesco. Da qui pochi passi e si giunge a Potsdamer platz, per decenni metafora di una città dilaniata, oggi simbolo di una capitale rinata dalle ceneri. La piazza è pazzesca, circondata da edifici in vetro e acciaio con una futuristica copertura che cambia continuamente colore, infatti di notte la piazza assume un’aspetto completamente diverso, ed è straordinaria. Fuori dalla piazza sono esposti alcuni pezzi del Muro che sono presi d’assalto dai turisti per le consuete foto.
5°giorno :Che fatica! Partendo da Potsdamer platz,, oggi visiteremo la parte ovest della città fino allo Schloss Charlottenburg, per cui gambe in spalla e via, comincia una nuova avventura sotto il cielo di B. Prima tappa la visita al Museo della resistenza tedesca, un tempo sede della Wehrmacht, nel cui cortile fu ucciso il colonnello Stauffenberg e altri comandanti che organizzarono un attentato ad Hitler.Giungiamo allla Kaise Wilhelm Gedachtniskirche, meglio nota come Dente cariato, è ciò che resta di un’atica chiesa di cui tutto il resto andò in briciole sotto i bombardamenti, e lasciata in piedi per testimoniare gli orrori della guerra. Passiamo poi sull’elegante Kurfurstendamm, gli Champs Elysees berlinesi, con isuoi hotel originali e negozi d’ogni sorta. É qui che ,nascosti in una piazzetta, ci sono le statue, a grandezza naturale, degli orsi provenienti da tutte le nazioni, che simboleggiano la fratellanza fra gli uomini. Presa la metro ci troviamo davanti lo Schloss Charlottenburg, uno dei pochi palazzi rimasti a testimoniare lo sfarzo degli Hohenzollern. Dopo una lunga, lunghissima passeggiata nel Tiergarten, il polmone verde della città, ci precipitiamo all’Isola dei musei, che ogni giovedi restano aperti fino alle 22(ingresso gratuito 18 -22 tranne l’Altes museum e il Pergamon, quelli più gettonati).Visitiamo il Pergamon, e credo che nessuno debba perderselo: trovarsi davanti la Porta babilonese di Ishtar è stata un’emozione indimenticabile. Visitiamo anche l’Alte Nationalgalerie per la raccolta di quadri impressionisti, e poi stanchi e con i piedi gonfi come zampogne, andiamo a dormire.
6°giorno : Potsdam il gioiello barocco A 24 km da B. Si estende la città di Potsdam con il suo Park Sanssoucci , oggi patrimonio dell’Unesco. L’enorme parco è disseminato di dimore reali trasformate in musei: lo Schloss Sanssoucci capolavoro rococò, l’Orangerie, il grandioso Neue Palais che vale la pena visitare anche solo per la pittoresca Sala delle Grotte, decorata con minerali, conchiglie e pietre dure; la Casa Cinese del the, i Bagni Romani. Conclusa la visita del parco vale la pena fermarsi ancora un po’ in città per visitare il caratteristico Quartiere Olandese, infatti una volta passati sotto l’arco di trionfo è come se per magia non fossi più in Germania ma in Olanda. Tornati in serata a B., visitiamo l’antico quartiere medievale Nikolaiviertel, così carino e intimo, ideale per passare una serata ai tavolini di un ristorante. Andando verso Alexanderplatz ci sfilano davanti il Rotes Rathaus, il municipio rosso , il Marx Engels Forum con le statue dei 2 fondatori del comunismo, e la Fernsehturm, la torre della tv,che sorregge una sfera di acciaio, in cui si trovano un ponte panoramico e un ristorante girevole, che in 30 minuti regala, alla modica cifra di 10 euro, la vista a tutto tondo sulla città. 7°giorno: La città sotterranea Il sabato lungo Am Kupfergraben, la strada d’accesso all’isola dei musei, si tiene un grazioso mercatino dove è possibile trovare dei souvenir. Una breve sosta qui e poi dritti al Volkspark per la visita ad un bunker. Su internet avevo trovato una società ,la Berliner Unterwelten e.V, che organizza 3 tipi di tour differenti nei sotteranei della città, anche se l’unica visita in italiano si effettua il sabato alle 11:30 e solo per il tour classico.La visita ci ha condotto all’esplorazione di uno dei rari bunker rimasti autentici dalla fine della 2 guerra mondiale, e la guida ci ha illustrato ,stanza dopo stanza, come funzionava e come era organizzato, rispondendo anche a molte nostre curiosità. Dopo una breve pausa ristoratrice in uno dei tanti parchi di B.,con un buon curry wurst, arriviammo in Oranienburger strasse per ammirare la Neue Synagoge: la sua cupola in stile moresco- bizantino risplende come ai tempi in cui A.Einstein era solito suonarvi il violino per la comunità.Alle spalle sorge l’Alter Judischer Friedhof, il più antico cimitero ebraico, trasformato durante la guerra in centro di smistamento degli ebrei verso i campi. Poco più avanti troviamo l’Hackesche Hofe, un complesso di edifici collegati da cortili interni in cui si trovano negozi, ristoranti e teatri. Dopo aver visitato la Marienkirche, uno dei pochi edifici medievali ancora esistenti in città, la serata si conclude tra i giochi d’acqua delle fontane davanti la torre della tv, mangiando kebab. 8°giorno: finalmente un po’ di relax è il nostro ultimo giorno a B., visitiamo l’Oberbaumbruche, il ponte più antico, e l’ Est Side Gallery, una sezione del Muro ovest divenuta una galleria all’aperto ,da artisti provenienti da tutto il mondo, che l’hanno così trasformato in un memoriale della libertà. Visto tutto quanto ci eravamo prefissi, ci rilassiamo sul prato lungo la Spree assaporando un buonissimo sorbetto dato il caldo incredibile .Ripensiamo a quello che abbiamo visto in questi giorni: B. Ci è sembrata una città innovativa, protesa verso il futuro che però non cerca di rinnegare il suo passato fatto di lacrime, sofferenze e silenzi, anzi , ben consapevole dei suoi enormi fardelli, non perde occassione per dimostrare, attraverso memoriali, musei, monumenti,la sua decisa intenzione di espiare le proprie colpe perchè dalla storia s’impari. Sono le 15, prendiamo le valigie e saltiamo sul treno: Praga arriviamo! Guardando dal finestrino ci accorgiamo come ,man mano che ci avviciniamo al confine ceco l’ambiente cambi decisamente; siamo giunti ad est ,e le fattorie ed i paesi più sviluppati ora lasciano il posto ad un territorio più povero e trasandato, dove decenni di dittatura comunista gli hanno impresso un marchio ancora troppo evidente.Praga ci accoglie con una bella pioggia,per cui vista anche l’ora tarda, decidiamo di restare in albergo(che non sappiamo per quale strano motivo ci è stato cambiato da quello da noi scelto e devo dire ci è andata molto meglio- hotel ankora, hotel legie***28euro a testa),godendoci la città dall’enorme finestra della nostra camera. 9°giorno: Praga la città delle torri Ben riposati, partiamo alla scoperta della città che subito ci rivela il suo fascino romantico, con i suoi palazzi imperiali o in stile liberty dai diversi colori. Partiamo da piazza S. Venceslao, più che piazza ,un lungo viale circondato da alberghi, ristoranti, negozi, con la statua del santo che la domina dall’alto, assieme all’imponente Narodni muzeum,il museo nazionale.Attraversiamo tutta la piazza, fino a giungere alla Staromestske namesti, piazza della città vecchia, interamente definita da edifici d’epoca come il Municipio con la Torre dell’Orologio astronomico, una delle principali attrazioni della città, che vede folle di turisti ammassati per guardare,allo scoccare dell’ora, il corteo di Cristo con gli apostoli sfilare dietro 2 finestrelle; la chiesa barocca di S.Nicola e il Tempio di Tyn, tra i più belli edifici gotici di P. Che domina l’orizzonte della piazza con le sue torri ed i pinnacoli. Girovagando da queste parti, scopriamo una deliziosa cioccolateria doveci rifocilliamo di spiedini alla frutta immersi in finissimo cioccolato belga. Ben rinvigoriti, percorriamo la Celetnà, la via reale che i re eletti di Boemia percorrevano per essere incoronati, e ci troviamo alla Porta delle Polveri, una sorta di arco di trionfo. Torniamo indietro e arriviamo al Ponte Carlo, e devo dire che bisogna ripercorrerlo nelle varie ore, per apprezzarne a fondo il fascino: di giorno per ammirare le performance di musicisti e pittori, di notte per immergersi nell’atmosfera romantica sullo sfondo incantato del castello illuminato, che riflette i suoi colori nella Moldava. La strada che dal ponte attraversa Mala Strana è dominata dal campanile di S.Nicola, e da altri edifici barocchi che si nascondono nelle stradine laterali; di qui poi si sale la Nerudova, contornata da edifici eleganti e coloratissimi, fino alla Città Alta. Saliti alla piazza Hradcany,possiamo ammirare il panorama della città e scattare decine di foto;la piazza è un largo spiazzo dove troviamo il Castello, il palazzo di Thun Hohenstein, il palazzo Lobrowitz, e quello arcivescovile. Decidiamo di visitare il castello, un grande borgo, sede oggi della presidenza della repubblica.Fortunatamente abbiamo una guida abbastanza dettagliata, perchè , oltre alle 15 euro del biglietto d’ingresso, per prendere l’audioguida ne servirebbero altre 15. Vediamo subito la cattedrale di S.Vito, davvero bella, il palazzo reale, con la famosa sala della defenestrazione degli ambasciatori reali,la basilica di S.Giorgio; da non perdere il caratteristico Vicolo d’Oro ,vecchio isolato popolare con piccole casette colorate; e infine, la Torre nera con la porta del castello e la terrazza panoramica. Conclusa la visita del castello, ripercorriamo la Nerudova e ci soffermiamo a guardare i negozi di souvenir, poi un po’ stanchi ci fermiamo ad ascoltare musica jazz sul ponte e ad ammirare il sole che tramonta sulla Moldava.Ah!,che cosa romantica.
10°giorno: tristi ricordi Partendo da Stare Mesto, ci immettiamo nel quartiere ebraico- josefov- dove, eliminata dai nazisti, la maggiore comunità ebraica,restano solo i ricordi e alcune sinagoghe trasformate in musei. Grazie ad un biglietto comulativo abbiamo visitato tutto il quartiere.Il nostro giro ha inizio dalla sinagoga Maiselova, segue la sinagoga Vecchio-Nuova,la più antica, c’è poi quella Spagnola ,che è la più affascinante: in stile moresco, presenta arabeschi in stucco, motivi orientali e vetrate colorate(da non perdere).Giungiamo poi alla Pinkasova, diventata Monumento agli ebrei, sui cui muri sono scritti i nomi e le provenienze degli ebrei uccisi; da qui si accede al Vecchio Cimitero ebraico che conserva migliaia di pietre tombali,l’una appoggiata all’altra, tra cui le più antiche risalgono al ‘400. Uscendo dal cimitero c’è la casa delle Cerimonie ed infine,la sinagoga klausova.Un ultimo giro nei vicoletti di Josefov e poi dritti al piccolo quartiere di Kampa, fatto di mulini ad acqua ed edifici seicenteschi. Qui nascosto in una viuzza c’è il Muro di John Lennon, dove negli anni ’80 i giovani iniziarono a dipingere graffiti e scritti di protesta ispirati alla musica di Lennon, vietata dal regime comunista.
11°giorno: Ho già nostalgia Il nostro giro ha inizio da Nove Mesto, imbocchiamo la Legerova e scendendo verso la Moldava, incontriamo la chiesa di S.Ignazio di Loyola con interni iperdecorati; più giù c’è il Tempio ortodosso dei Ss.Cirillo e Metodio, nella cui cripta è allestita una mostra a ricordo dei paracadutisti cechi ,che dopo aver ucciso il reichsprotektor Heydrich, si rifugiarono qui; ad angolo sul fiume è difficile non notare la Casa Danzante, detta anche Ginger e Fred, proprio perchè i 2 edifici, uno in vetro l’altro in cemento, ricordano un abbraccio di ballerini. Lasciamo questo quartiere e saliamo sulla collina di Petrin(che fatica!), sulla cui vetta si erge una Torre belvedere molto simile alla Tour Eiffel ,poi ,inerpicandoci per i vari sentieri, giungiamo al Monastero di Strahov con la sua splendida biblioteca. Ci spostiamo verso il Santuario di Loreto, i cui colori bianco, giallo e rosso, mi ricordano l’architettura coloniale del centramerica,e che ospita una riproduzione della casa della Madonna, che si trova appunto a Loreto. Al lato del santuario, vale la pena passeggiare tra le stradine di Nuovo Mondo, quartiere cinquecentesco con case d’epoca. Vi consiglio cmq di non perdere una passeggiata a P.Di notte, quando le strade sgombre dai turisti vi regaleranno l’impressione di trovarvi in un’epoca molto lontana da noi;e non perdetevi anche una gita in battello lungo la Moldava che ci ha mostrato la città da un’altra prospettiva. Ceniamo al ristorante U Svejck in via Sirokà a Josefov, dove per 13euro a testa mangiamo cibo tipico(tra cui gulash)davvero molto buono. 12°giorno: triste rientro a casa Il nostro viaggio purtroppo è finito, siamo stanchissimi, ma quello che i nostri occhi hanno visto e le nostre orecchie udito, non lo dimenticheranno mai: la raffinata bellezza di Monaco e il sapore della sua birra; Salisburgo la piccola bomboniera barocca,in cui echeggiano le note di Mozart; la cosmopolita Berlino con la sua armoniosa unione di passato e futuro; la romantica Praga, con le sue torri, le sue guglie e i suoi colori vivacissimi, e tuuti quei paesini che abbiamo intravisto viaggiando in treno. Un volo diretto della Sky europe ci riporta a Bari con 3 ore di ritardo(ci siamo alzati alle 5 del mattino per prendere l’areo alle 8:30 ma siamo partiti alle 11:20)