Il Meglio della Germania Est + Amburgo e Berlino

11 AGOSTO Arriviamo all’aeroporto di Berlino Schonefeld alle 21.45 in perfetto orario. Ritiriamo l’auto alla Herts e pernottiamo all’Hotel Aviv am Flughafen in Berlino. La reception non c’è già più ed è tutto automatico per recuperare le chiavi delle nostre stanze. Tra una cosa e l’altra andiamo a letto molto tardi. 12 AGOSTO:...
Scritto da: Fefy
il meglio della germania est + amburgo e berlino
Partenza il: 11/08/2009
Ritorno il: 25/08/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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11 AGOSTO Arriviamo all’aeroporto di Berlino Schonefeld alle 21.45 in perfetto orario. Ritiriamo l’auto alla Herts e pernottiamo all’Hotel Aviv am Flughafen in Berlino.

La reception non c’è già più ed è tutto automatico per recuperare le chiavi delle nostre stanze.

Tra una cosa e l’altra andiamo a letto molto tardi.

12 AGOSTO: POTSDAM, LAND DEL BRANDEBURGO, il cuore della Prussia. Dopo una colazione che è come un pranzo, ci dirigiamo a 36 KM da Berlino, a Postdam che ci accoglie con un tempo piuttosto triste, cielo scuro e in seguito pioggia.

Decidiamo una visita guidata su insistenza di un ragazzo che ci fa salire su un pullman piuttosto malandato e dai vetri lerci e bagnati vediamo ben poco. La guida è un enorme signore che parla in tedesco e poi traduce in un inglese molto strano. Decidiamo di scendere quindi alla Markt, la piazza più importante e ci facciamo un giro per conto nostro. Intanto è tornato un po’ di sole.

Potsdam, 140.000 abitanti, è capoluogo della regione di Brandeburgo (Brandenburg). Conserva l’eredità della architettura prussiana. E’ anche chiamata la “Versailles prussiana” per le numerose opere d’arte architettonica. Fu gravemente bombardata negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, ma fortunatamente fu risparmiato il complesso di Sanssouci, luogo della famosa Conferenza di Potsdam che decise l’assetto della Germania del dopoguerra. Potsdam è una città monumentale, i cui palazzi e parchi sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Durante la Seconda guerra mondiale, nel 1945, un violento bombardamento condotto dalla RAF ne devastò il centro storico, tra cui la residenza reale di Alter Markt, lasciando però indenni la maggior parte dei palazzi del parco. Al termine del conflitto Potsdam fu sede dell’omonima conferenza, che iniziò il 17 luglio 1945 e si protrasse fino al 2 agosto nello Schloss Cecilienhof, con la quale si suddivise Berlino in quattro zone di occupazione.

È piccola e molto graziosa, e in realtà raccoglie in se varie città, tutte da esplorare: una città prussiana (l’antico centro della città) con le case basse che in parte ricordano ancora i tempi in cui la città era un’enorme caserma prussiana, voluta dal re Federico Guglielmo con le porte. La Porta di Brandeburgo del 1770, costruita in stile romano per ricordare la vittoria della Prussia nella guerra dei Sette Anni contro l’Austria chiude una delle strade più caratteristiche (oggi zona pedonale) di Potsdam con le tipiche case basse dell’800. Un’altra porta della città: la “Nauener Tor” del 1755, in stile neo-gotico.

Una pittoresca città olandese, costruita a metà del ‘700 per ospitare i lavoratori olandesi che il re volle in questa città. Poi c’è una piccola città russa, la Alexandrowka, costruita all’inizio dell’800 per i cantanti del coro russo. Il complesso di 12 case in stile russo fu creato nel 1826 per i 12 cantanti del coro russo che aveva il compito di intrattenere le truppe prussiane. Alcune delle case appartengono ancora oggi ai discendenti dei coristi.

Il gioiello architettonico di Potsdam è senz’altro il castello di Sanssuouci (nome francese che significa “senza preoccupazioni”). Questo palazzo in stile rococò serviva come residenza estiva dei re della Prussia. La caratteristica scalinata è fiancheggiata da sei piani di serre (“Weinbergterassen” – vigneto terrazzato). Nel grandissimo parco di Sanssouci che occupa un’area di 287 ettari, ci sono molti piccoli e grandi palazzi e padiglioni. La più grande costruzione all’interno del Parco è il “Neues Palais”, un monumentale edificio costruito tra il 1763 e il 1769 sormontata da un’imponente cupola. La “Orangerie” è un altro palazzo all’interno del parco. Costruita a metà dell’800 serviva per ospitare i reali stranieri e altri ospiti.

Purtroppo in Postdam c’è anche la “città socialista” con alcuni brutti palazzoni dell’epoca in cui la città faceva parte della DDR, che stanno in un feroce contrasto con il resto della città. Il muro (1961-1989) lambì anche Potsdam, per separarla dal lato occidentale berlinese. È a tal proposito piuttosto celebre il Glienicker Brücke, detto anche “Ponte delle Spie”, usato per scambi di spie fra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Forse avremmo dovuto, per visitare meglio il parco stare una mezza giornata in più perché è davvero bellissimo. Il fatto di non aver noleggiato le bici a causa della pioggia ci ha portato via tempo. Nel tardo pomeriggio proseguiamo per Dresda, a circa 214 Km di distanza, un paio d’ore di macchina, che spezziamo comprandoci delle schifezze da sgranocchiare durante il viaggio. Patatine buonissime, ma meglio non leggere gli ingredienti… A Dresda dormiamo al Hostel Lollis Homestay, al 34 di Gorlitzer Str. Alloggeremo due notti. E’ un ostello molto particolare con luci un po’ psichedeliche e camere personalizzate con arredamento di materiale di recupero. Alla reception si alternano persone di una gentilezza squisita ad altre piuttosto fuse con l’aria narcolettica. La colazione è in una cucina comune. Per salire sul letto mi sono dovuta arrampicare mancando i lati . Ad ogni modo è tutto pulitissimo, compresi i bagni in comune e il prezzo bassissimo (20 euro a persona) l’ambiente è giovane e allegro.

13 AGOSTO: DRESDA (LAND DI SASSONIA) Ci alziamo alla buon ora e ci prepariamo alla visita di Dresda, Città di 506.337 abitanti.

La città ci abbaglia un po’ per il sole fortissimo ma con un fresco venticello, un po’ per il cielo di un blu cobalto frequente nelle città a nord, ma soprattutto ci abbaglia per la sua straordinaria bellezza. Bella, davvero molto bella.

Capitale e secondo maggiore centro (dopo Lipsia) del Land della Sassonia. Sorge sul fiume Elba, la cui valle è un suggestivo tratto di 20 chilometri che attraversa la città.

La storia di Dresda è travagliata, partecipa a quasi tutte le guerre europee.

La città è stata ripetutamente distrutta: dal fuoco nel 1491, da bombardamenti prussiani nel 1760, durante la repressione di sollevazioni per la richiesta della costituzione nel 1849. È inoltre è nota per aver subito uno dei più terribili bombardamenti della storia dell’umanità, avvenuto il 14 febbraio 1945. Il bilancio delle vittime è incerto, quelle identificabili sono state 35.000 (cifra che è dunque il minimo incontestabile), le stime oscillano tra i 65.000 ed i 135.000 morti (quanti e forse di più dei civili morti a Hiroshima o a Nagasaki). L’intero centro della città (15 km²) è andato bruciato ed altri quartieri danneggiati. Il bombardamento è stato pesantemente contestato e da alcuni ritenuto un crimine di guerra perché Dresda, famosa come città d’arte, era priva di installazioni militari e non era un obiettivo il cui interesse strategico giustificasse una tale azione. Nuovamente bombardata il 2 marzo e il 17 aprile del 1945. A causa dell’ampio uso di ordigni incendiari non si è mai potuto stabilire il numero esatto delle vittime, secondo alcuni quasi 200.000.

Il bombardamento durò 14 ore e 10 minuti, e la distrusse quasi completamente.

Qualunque sia il numero esatto, si tratta comunque di una strage fra le più grandi della storia dell’umanità, comparabile a quella di Hiroshima (che contò ufficialmente 85.000 vittime), per danni strutturali e numero di vittime.

È stata terminata la ricostruzione della Frauenkirche, distrutta durante il bombardamento del 1945. La ricostruita chiesa, uno dei più caratteristici edifici in stile barocco di Dresda, è stata inaugurata il 30 ottobre 2005.

Una volta fu chiamata “Firenze dell’Elba” e guardando le vedute di Dresda dipinte dal pittore italiano Bernardo Bellotto (1720-1780), detto anche il Canaletto (custodite nella stupefacente “Gemäldegallerie Alte Meister” che raccomando caldamente), si può avere una idea di quanto bella doveva essere Dresda nei secoli passati, prima delle devastanti distruzioni della Seconda Guerra Mondiale. Molti edifici storici sono stati ricostruiti. Simbolo di questa rinascita è la Frauenkirche nel centro della città. Oggi la città sta nuovamente attirando i turisti da tutto il mondo ed è stupefacente vedere quanto è stato recuperato. Per chi ama l’arte una visita di Dresda è d’obbligo, non solo per la bella e ricchissima pinacoteca dei maestri antichi ma per tantissime altre opere.

Ho visto cose di Dresda che mi resteranno per sempre nel cuore, le sue chiese, i suoi palazzi, e conto di tornarci quanto prima.

La Gemäldegalerie Alte Meister (in italiano Pinacoteca dei Maestri Antichi) di Dresda è uno dei più importanti musei d’arte pittorica d’Europa: ha sede nel palazzo dello Zwinger con omonimo bellissimo parco, capolavoro barocco.

Possiede una collezione di oltre 2000 dipinti e numerosissime incisioni. E’ stupefacente e paragonabile al Louvre.

Musica trasformata in pietra”, così chiamarono lo Zwinger -anche per le molte statue con strumenti musicali. La ragione della fama mondiale della Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda è sicuramente la presenza di capolavori. Tra le più importanti opere esposte, si trovano i dipinti italiani del periodo rinascimentale e barocco, nonché quadri fiamminghi risalenti per la maggior parte al XVII secolo. Si trovano poi tavole e tele del primo Rinascimento. Tra i suoi capolavori: un San Sebastiano di Antonello da Messina, il Tributo della moneta di Tiziano, l’Adorazione dei pastori, la Madonna di San Giorgio del Correggio, la Madonna Sistina di Raffaello… La mattina seguente, dopo la colazione in uno degli splendidi coloratissimi cortili nascosti tra le case andiamo alla mitica Pfunds Molkerei (latteria Pfund). Viene ritenuta oggi la più bella latteria del mondo;. È ubicata nella Bautzner Straße al civico 79 ed è una delle attrazioni turistiche di Dresda.

Nel 1879 Paul Gustav Leander Pfund, (1849–1923), un agricoltore di Reinholdshain, avverò la sua idea di fornire agli abitanti di Dresda del latte fresco ed igienico. Aprì perciò una latteria nella Görlitzer Straße che permetteva, dall’interno del negozio, di osservare le sei mucche “aziendali” mentre venivano munte. Nel 1880 anche suo fratello, l’attore Friedrich Pfund, si associò all’impresa. Da allora la latteria ricevette il nome di Dresdner Molkerei Gebrüder Pfund (Latteria di. Dresda dei Fratelli Pfund).La ditta s’ingrandiva continuamente e la produzione di latte era tale che il proprietario comincio per primo in Germania a produrre latte condensato, che addirittura esportava, oltre ad altri prodotti come sapone al latte e alimenti per bambini. Ben presto il negozio originario diventò troppo piccolo e la latteria venne traslocata nella Bautzner Straße, 41. In quel luogo venne più volte ampliata. Un nuovo trasloco avvenne nel 1891, nella medesima strada, al numero 79 dove è ancora oggi ubicata. Tutto il negozio è piastrellato con piastrelle in stile neorinascimentale, prodotte dalla Villeroy & Boch in collaborazione con artisti di Dresda. La latteria ebbe la fortuna di non essere stata distrutta dal terribile bombardamento del febbraio 1945 e nel dopoguerra ricominciò con la vendita di latte, latticini e formaggi. Nel 1972 venne statalizzata dalla Repubblica Democratica Tedesca, nel 1978 chiuse le porte. Negli anni ’90 venne riaperta nello spirito della vecchia tradizione. 14 AGOSTO: PANORAMICA dei Castelli della SASSONIA Ci dedichiamo alla PANORAMICA dei Castelli della SASSONIA.

Per più di ottocento anni un’unica dinastia, i membri della casa Wettin, ha governato la Sassonia. Hanno fatto costruire, soprattutto in epoca barocca, numerosi castelli. Vale la pena ammirare dall’esterno, come abbiamo fatto noi, alcune di queste costruzioni imponenti. Nei pressi di Dresda , a 10 km a sud est c’è il castello Pillnitz. Il giardino immenso traboccante di fiori e di colori ci lascia davvero meravigliati, è splendido.

Proseguiamo il viaggio e vediamo la sagoma del CASTELLO DI MORITZBURG, dedicato al duca Moritz, il quale nel 1542 si fece costruire una residenza di caccia alle porte di Dresda. Quello di Moritzburg è il più spettacolare castello interamente circondato dalle acque presente in Sassonia. E’ in parte in ristrutturazione. Proseguiamo quindi per il CASTELLO DI MEISSEN.

Meiβen ha sempre esercitato un forte fascino a causa della sua particolare posizione sul Burgberg, una rocca lambita da tre fiumi (l’Elba, il Triebisch e il Meisa) e sulla quale i conti della marca, i vescovi e i conti della città decisero in età antica di erigere le proprie maestose residenze. Nei secoli successivi venne costruito l’Albrechtsburg, caratterizzato da audaci linee architettoniche e soluzioni rivoluzionarie.

La cittadina è molto carina, ma ci fermiamo poco e proseguiamo per Lipsia a 145 km circa.

Appena entrati in Lipsia, sarà che siamo entrati dalla parte più degradata, sarà che era un ora in cui la gente mangia non abbiamo avuto una sensazione positiva. Poca gente, stralunata, in giro, gente che guida sgommando e un’atmosfera da film di Fassbinder… Portiamo le valige al Vivaldi Hotel Leipzig in Wittenberger Strasse 87 dove ci fermeremo due notti. Andiamo nel centro della città. Ci rendiamo conto che la città era deserta perché erano tutti qui a festeggiare e fare baldoria. Il centro è di un’opulenza persino fastidiosa. Comunque c’è una allegria contagiosa.

Mangiamo in una birreria bavarese e torniamo in Hotel.

15 AGOSTO: LIPSIA ((LAND DÌ SASSONIA) Iniziamo la visita di Lipsia. Il cielo è terso e c’è una luce intensa. Il clima è davvero splendido e non fa caldo, si sta davvero bene.

Girando la città ci ricrediamo su quello che abbiamo pensato la sera prima appena arrivati, perché Lipsia, la più grande città della Sassonia (ma non capitale) è molto vivace. La città è storicamente importante in quanto vi fu combattuta la Battaglia delle Nazioni, in seguito alla quale Napoleone I dovette ritirarsi in Francia.

Nell’autunno del 1989 la popolazione di Lipsia ha causato la caduta del muro di Berlino, manifestando pacificamente (300.000 persone) per la riunificazione della Germania. In seguito alla riunificazione della Germania, Lipsia, al pari di molte altre città dell’est, ha subito un drammatico crollo del numero di abitanti, arrivandone a perdere in meno di 20 anni circa 300 mila. Ancora oggi la disoccupazione è molto alta, mentre l’altissima disponibilità di edifici sfitti e altre congiunture, la rendono una delle città meno costose d’Europa. Lipsia, durante il regime comunista centro scientifico di livello nella ricerca nucleare, è oggi sede dell’importante centro di ricerca Helmholtz-Zentrum für Umweltforschung. Oggi la città ha ristabilito la sua reputazione come ubicazione economica e politica, ed appartiene alle sei più grandi città tedesche. A causa della Rivoluzione Pacifica nell’autunno 1989 viene chiamata “Città eroina della Repubblica Democratica Tedesca”.

Seguiamo un itinerario di circa 4 km che tocca tutti i punti più importanti della città. Visitiamo la chiesa di San Nicola che divenne famosa nel 1989 come punto di partenza della “Rivoluzione pacifica“ che aprì la strada alla riunificazione tedesca. Insieme alla Thomaskirche, la chiesa Nikolaikirche, luogo di preghiera nonché più antica e importante chiesa della città, fu il luogo dove J.S. Bach si espresse nel suo massimo splendore sul grande organo a quattro tastiere.

Ci dirigiamo a MarktPlatz, cuore della città, in cui si trovano la Vecchia Pesa, il Vecchio Municipio.

Il vecchio municipio (Altes Rathaus), uno degli edifici più belli del Rinascimento tedesco, Nell’edificio rinascimentale del vecchio municipio , Johann Sebastian Bach firmò il contratto di assunzione come organista e direttore d’orchestra nella vicina chiesa di San Tommaso.

Sul lato opposto del Markt vi è la Marktgalerie , uno dei nuovissimi complessi commerciali ormai molto numeroso a Lipsia purtroppo. Il più storico è il Madlerpassage considerato uno dei centri commerciali più belli del mondo. E’ una fusione di elementi neorinascimentali e art nouveau e fu inaugurato nel 1914 come centro per gli scambi commerciali. Nei primi anni novanta furono fatte opere molto dispendiose e discusse di restauro. Adesso ospita bar, negozi caffè etc. Vicino l’uscita di Grimmaische Strasse vi sono alcune statue tra cui quella di Me fistole e Faust. Dicono che toccare il piede del Faust porti molta fortuna…Infatti il piede è consumatissimo, come i seni della sirenetta di Copenaghen!! Immediatamente accanto, visitiamo lo ZEITGESCHICHTLICHES FORUM al 6 della Grimmeisse strasse, museo di grande coinvolgimento emotivo, che Illustra la storia della DDR dalla divisione alla dittatura fino alla resistenza e al crollo del regime. Si vedono i metodi molto duri utilizzati dal regime per sopprimere ogni manifestazione di dissenso. Vi sono Videoclip molto drammatici dove si osservano i volti sbalorditi e disperati delle persone che assistono alla costruzione del muro di Berlino e commovente è la rivoluzione non violenta del 1989 che iniziò proprio qui a Lipsia. Di fronte c’è l’imponente costruzione dell’ALTE BORSE ex borsa Valori. Oggi centro culturale ove si tengono concerti , spettacoli teatrali e conferenze. Dinanzi la STATUA DÌ GOETHE che studiò giurisprudenza a Lipsia.

Il Theaterpassage stesso attraversa la Kroch-Haus, che fu il primo grattacielo di Lipsia.

Di fronte si staglia la massiccia Opernhaus, teatro dell’Opera alle cui spalle vi è la statua di Richard Wagner.

Si prosegue attraverso il theaterpassage per raggiungere Augustplatz, il cuore della vita culturale di Lipsia. all’estremità di Augustplatz vi è la squadrata Gewandhaus, sede di una delle più antiche orchestre municipali d’Europa.

Raggiungiamo, dopo un hot dog ingurgitato per strada il Cafèè Riquet dalla bellissima facciata art nouveau. Ci prendiamo un caffè e una torta soffice e deliziosa, tanto l’hot dog è leggero no? Verso sud di Neumarkt strasse e giriamo a destra in Peterskirchhof per raggiungere l’Arko 18 (ex cafè ritcher) il più antico (1879) e pregevole negozio di caffè della città (ma il caffè è una sciacquetta!). Proseguendo su Peterskirchhof e girando subito a destra su peterstrasse notiamo il Petersboghen centro commerciale dal tetto in vetro. Petersboghen da su Burgplatz dove vi è il Neues Rathaus uno dei più grandi municipi al mondo con circa 600 stanze!(costruito dal 1899 al 1905).

Da Burgplatz si prende la Burgherstrasse che ci porta fino alla Thomaskirche, Chiesa di San Tommaso. La chiesa tardo gotica che accoglie la tomba di Johann Sebastian Bach è anche il tradizionale palcoscenico in sui si esibisce il famoso coro di voci bianche Thomanerchor. Vi predicò Martin Lutero e Bach, di cui vi è il monumento commemorativo dinanzi , vi suonava l’organo. E’ rappresentato con la tasca della giacca rivoltata (sosteneva di essere povero perché costretto a mantenere 20 figli nati da due diversi matrimoni… Questa sera mangiamo Tai e le nostre bocche vanno letteralmente a fuoco.

Rientriamo in hotel per il pernottamento. Al Vivaldi Hotel Leipzig in Wittenberger Strasse 87.

16 AGOSTO:WEIMAR. LAND della TURINGIA Da Lipsia ci dirigiamo verso WEIMAR, 130 KM e facciamo una visita orientativa della città. Siamo nella Turingia, meta turistica dove natura e cultura sono i tesori più preziosi e dove vive il ricordo di Lutero, Bach, Schiller e Goethe, conquista con il suo paesaggio variegato. La città ha 64.000 abitanti Nel ‘700 e ‘800 fu la culla della cultura europea e nel ‘900 luogo di nascita della prima esperienza democratica della Germania, la “Repubblica di Weimar”.

Weimar è conosciuta come città di Goethe e Schiller, ma la città non ospitava solo Goethe e Schiller, c’erano anche il pittore Lucas Cranach, i musicisti Bach e Liszt, i filosofi Herder e Nietzsche e la scuola di architettura e di design “Bauhaus” che negli anni Venti del ‘900 rivoluzionò l’arte. Fare una passeggiata a Weimar è come fare un viaggio nella cultura, visitando le case dove vivevano i grandi della letteratura, della musica, della pittura e della poesia è come tuffarsi in un mondo spirituale.

E davvero bella questa città e merita almeno una giornata.

In Theaterplatz vi è il famoso gruppo scultoreo di Goethe e Schiller 1857 e il Teatro Nazionale, importante perchè fu sede nel 1919 dell’assemblea della repubblica di Weimar ma importante anche perchè diretto da Goethe dal 1791 per più di 20 anni e perchè Liszt e Strauss occuparono i posti di direttori di orchestra alla fine del XX secolo Particolarmente suggestiva è la Biblioteca della duchessa ANNA AMALIA che purtroppo non abbiamo potuto visitare per il tutto esaurito, diretta un tempo da Goethe. Nel 2004 un incendio distrusse gravemente gli ultimi due piani dell’edificio. La Biblioteca della duchessa Anna Amalia (costruita nel 1761-66) era una delle biblioteche più belle e affascinanti d’Europa. La sala centrale in stile rococò era il suo gioiello. Raccoglieva ca. 800.000 volumi, di cui 11.000 sul tema del “Faust” (l’opera principale di Goethe). Molti dei libri erano rari, molti dei manoscritti unici. La biblioteca e le sue bellissime sale erano l’orgoglio di Weimar e facevano parte del patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO. La sera del 2 settembre 2004 successe la catastrofe: fu proprio un difetto nascosto dell’impianto elettrico che provocò un disastroso incendio nella biblioteca. Nonostante l’immediato arrivo dei vigili del fuoco e l’aiuto di più di 900 persone che, ancora nella notte dell’incendio e nei giorni successivi aiutavano a portare fuori dalla biblioteca decine di migliaia di libri e manoscritti, il danno fu devastante. Dopo l’incendio sono arrivati aiuti da tutto il mondo per ricostruire il più presto possibile l’edificio e ripristinare il più possibile il patrimonio di libri. Ma ci vogliono ancora tanti soldi, ci vuole tanto tempo e nonostante molte donazioni e ri-acquisti di libri bruciati molte opere uniche sono comunque irrimediabilmente perse.

Emozionante è anche visitare le case di Shiller e di Goethe.

Ci dirigiamo quindi verso nord al Markt (piazza del Mercato, la più importante di Weimar), dove c’è il neogotico Municipio.

Di fronte al municipio ci sono due splendidi edifici rinascimentali il Cranachhaus , casa dell’omonimo pittore del 500 e la Stadthaus l’ex palazzo civico, sede dell’Ufficio turistico.

EKFURT Nel tardo pomeriggio facciamo una brevissima tappa a Ekfurt capitale della Turingia che dista solo a 30 km.

Nel 1933 il partito nazista NSDAP assunse il controllo della città; nella Feldstraße fu realizzato uno dei primi campi di concentramento tedeschi. Negli anni successivi lo sviluppo economico fu caratterizzato dalla produzione di armi.. Nel 1938 Erfurt ospitava una delle più grandi guarnigioni del Reich. Durante la notte dei cristalli fu incendiata la sinagoga ed iniziarono le deportazioni della popolazione ebraica. Nel 1940 la ditta J. A. Topf und Söhne iniziò la collaborazione con le SS. Negli anni seguenti la ditta fornì i forni crematori per i campi di concentramento di Dachau, di Buchenwald e di Auschwitz. Durante la seconda guerra mondiale Erfurt subì 27 attacchi aerei, nei quali persero la vita circa 1600 persone. Furono distrutti molti edifici, ma rispetto ad altre grandi città tedesche i danni sono stati meno significativi, limitandosi a circa il 17% delle abitazioni. Nel 1945 iniziò una lenta ripresa di Erfurt dalle conseguenze della guerra. Dalle strade furono rimossi 30.000 metri cubi di macerie, furono ripristinati i tram e la rete di distribuzione del metano e furono riaperte le scuole. La cementificazione delle periferie proseguì massicciamente fino alla fine degli anni Settanta.

Nel 1989 anche a Erfurt ci furono imponenti manifestazioni di piazza, che portarono infine alla caduta del regime comunista. Il 4 dicembre 1989 alcuni cittadini occuparono l’edificio del ministero della sicurezza dello Stato (Ministerium für Staatssicherheit) di Erfurt. Nel 1991 la città tornò ad essere la capitale del land della Turingia.

Dopo la riunificazione l’aspetto urbanistico di Erfurt fu profondamente rimodellato. Quasi tutti gli edifici del centro storico sono stati restaurati ed in alcune zone sono sorte delle nuove abitazioni.

Visitiamo la piazza principale e il duomo che è davvero notevole per bellezza e atmosfera.

E’ un peccato non avere una giornata da dedicare alla città, perché è molto interessante.

Partiamo per Wittenberg Lutherstadt che dista 200 km.. Il viaggio ci pare lunghissimo perché oggi abbiamo davvero camminato molto.

Ma finalmente arriviamo. Mangiamo in un Kebab e andiamo a dormire. Abbiamo affittato una casa. E’ grande, ha tre stanze da letto e un soggiorno ampio. Davanti abbiamo l’Elba. (Marina-Camp Brückenkopf, Brückenkopf 1, 06886 Lutherstadt Wittenberg, Tel. 03491 4540) (pernotteremo due notti il 16 e il 17).

17 AGOSTO. Wittenberg Lutherstadt Ci alziamo presto e visitiamo LUTHERSTADT WITTENBERG (LAND SASSONIA ANHALT). Alexandro ha insistito cosi’ tanto che passasi da questa città!! Wittenberg ha 55.000 abitanti è, situata sul fiume Elba nella regione Sachsen Anhalt (Sassonia Anhalt). Nel ‘500 divenne il centro della Riforma grazie all’opera di Martin Lutero. Tutti i principali monumenti della città sono riconosciuti dall’UNESCO come patrimonio culturale dell’umanità. La città è molto bella, ma piccola e veloce da visitare a meno che non si abbiano dei particolari interessi di ordine teologico religioso. La città è caratterizzata dalla continua presenza di tre personaggi storici: di Martin Lutero che da qui diede inizio alla Riforma protestante, del suo collaboratore Filippo Melantone, il secondo teologo più importante del protestantesimo e del pittore rinascimentale Lucas Cranach che visse in questa città per 43 anni, che fu addirittura il suo sindaco e che lasciò qui numerosi dei suoi capolavori. Inutile dire che la città è fiera di questi tre personaggi, le testimonianze di quel epoca (del ‘500) vengono accuratamente mantenute e presentate ai numerosi visitatori della città La piazza del mercato con la fontana barocca è bellissimo e vi sono e i monumenti a Lutero e Melantone (colui che tradusse la sua opera). Splendido è il municipio rinascimentale il castello con la chiesa o, dove Lutero affisse le famose 95 tesi che diedero avvio alla Riforma Ci avviamo quindi alla famosa La quercia di Lutero (dove si dice Lutero bruciò la bolla papale del 1520 che lo minacciava di scomunica. E’ ubicata in un posto tristissimo e poi non è la vera quercia!! Andiamo a fare la spesa al “Netto” per la nostra cena. Netto è un supermercato diffusissimo in Germania. Ci rendiamo conto che tutto costa meno in questo paese!!! Nel pomeriggio riusciamo a fare una piccola visitina a TOURGAU. E’ deliziosa. Vi si trova il più antico negozio di giocattoli e si trova il castello fiabesco dove è stato ambientato il film tratto da “La bella addormentata nel bosco”. Torgau, sul fiume Elba, una città dalla storia millenaria. 18 AGOSTO: AMBURGO (LAND DÌ AMBURGO) KM 360 (3 ore e mezzo) La mattina presto partiamo per Amburgo. Ci aspetta un viaggio lungo (almeno per me che odio viaggiare in auto).

Arriviamo scarichiamo i bagagli al Meininger HOTEL in Goethealee 9-11, Haus 3 nel quartiere di Altona dove dormiremo anche il 19 ago. Consiglio questo hotel che ha un ottimo rapporto qualità prezzo, è ben servito e si trova in una zona molto comoda..

Siamo a ovest! Dopo il giro dell’est, dove pochissimi parlano inglese qui sembra di essere in Inghilterra tanto lo parlano fluentemente.

Iniziamo a fare un giro nella parte orientale del porto.

Amburgo è una delle città più vivaci d’Europa, cosmopolita e aperta. La città portuale al fiume Elba ufficialmente si chiama Città libera e anseatica di Amburgo (Freie und Hansestadt Hamburg). Nelle città anseatiche si trovano le case tipiche anseatiche con il timpano (frontone) sulla strada. La città ha 1,7 milioni di abitanti, città e allo stesso tempo regione. Situata sul fiume Elba, a ca. 100 km dal Mare del Nord. Centro del commercio mondiale e dei mass media tedeschi. Sede di una importante università. La storia e l’aspetto della città di Amburgo sono dominati da navi e commercianti. Il porto (uno dei più grandi del mondo) ha fatto sì che la città sia sempre stata aperta a tutto il mondo. Il più significativo contributo all’economia di Amburgo è infatti costituito dal Porto di Amburgo, secondo solo a quello di Rotterdam in Europa e al nono posto nel mondo. Dopo la riunificazione tedesca, Amburgo ha recuperato la parte orientale del proprio hinterland, diventando di gran lunga il porto più in crescita di tutta Europa. Il commercio internazionale è anche il motivo di un gran numero di consolati nella città. Benché situato a 110 km dalla foce dell’Elba, è considerato un porto di mare per la sua capacità di accogliere grandi navi transatlantiche. Durante la Seconda guerra mondiale Amburgo fu sottoposta a una serie di devastanti raid aerei (in particolar modo nel luglio 1943, che causò un vero e proprio “uragano di fuoco”) che provocarono la morte di oltre 42.000 civili tedeschi. A causa di ciò e anche per i nuovi piani urbanistici degli anni sessanta, la città storica perse gran parte del suo passato architettonico. Nel dopoguerra, la Cortina di ferro – a soli 50 km a est di Amburgo – separò la città dalla maggior parte del suo hinterland e ridusse ulteriormente l’attività di commercio globale. Dopo la riunificazione tedesca nel 1990 e l’ingresso di alcuni paesi dell’Europa dell’est e degli stati baltici all’Unione europea nel 2004, Amburgo e il suo porto cominciarono a coltivare l’ambizione di riconquistare il primato come porto per le navi da container e centro di scambi commerciali. A partire dalla riunificazione la regione metropolitana di Amburgo è cresciuta di circa 400.000 abitanti; nel 2007 la sua popolazione ammontava a circa 4,3 milioni di persone. E’ per me la seconda volta in questa città. Ci sono tornata volentieri. Infatti Amburgo è anche tra le città culturalmente più vivaci della Germania.

19 AGOSTO. AMBURGO La mattina e parte del pomeriggio ci dividiamo, io Steve e Cono giriamo per conto nostro e Marina e Samia seguono un tour a piedi in Inglese. Ci dedichiamo comunque tutti alla visita della zona Centrale intorno al Rathaus, il bellissimo e imponente municipio, particolarmente suggestivo la sera. Amburgo è la città più verde della Germania, dappertutto si incontrano spazi verdi e corsi d’acqua. Particolarmente emozionante è la visita della chiesa di San Nicola che quando venni nel ’91 non visitai.. Il travagliato edificio esisteva già prima dell’incendio del 1842 (era una chiesa del periodo medioevale) che la distrusse completamente: fu ricostruita secondo un maestoso progetto neogotico e fu nuovamente quasi completamente abbattuta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale; oggi è rimasto in piedi solo il campanile che con i suoi 147 metri è uno dei più alti al mondo. Sono salita fino in cima e la vista è bellissima.

Oltre che a ovest il porto è particolarmente suggestivo anche a est, dove è formato dalla Speicherstadt (quartiere dei magazzini commerciali). Facciamo un lungo giro tra questi edifici attraversando ponti su ponti..

Nel pomeriggio, in auto ci rechiamo al quartiere di Blankenese per una visita veloce. Il quartiere residenziale è chiamato “Positano del Nord” grazie alla sua posizione pittoresca e la case che si arrampicano sulla collina sopra l’Elba. Nel quartiere, situato un po’ fuori città abitavano i capitani delle grandi navi con le loro famiglie. Tornando da un gran viaggio e passando il borgo suonavano per avvertire il loro ritorno a casa. In realtà un tempo era luogo di pescatori e covo di delinquenti. Oggi è molto bello e la vista davvero incantevole.

La sera ceniamo alla Kartoffel House. Cena ottima e personale delizioso. Amburgo è un po’ più cara delle precedenti città, ma mai come da noi! Prima della cena facciamo anche un salto a vedere il Chilehaus di Hoger, che Marina e Samia hanno già visto in mattinata con il tour. Costruito tra il 1922 e il 1924 ad Amburgo per l’importatore di nitrato di potassio Henry Sloman è un edificio in mattoni appartenente allo stile espressionista, molto in voga in quel momento è a forma di nave..Dello stesso architetto vediamo anche lo Sprinkenhof.. Dopo cena torniamo nella piazza del Rathaus per dare ancora un saluto alla piazza e scattare qualche foto in notturna. Torniamo quindi all’hotel.

20 AGOSTO: LUBECCA Partiamo da Amburgo e facciamo una piccola sosta a Lubecca a un ora di auto. E’ proprio sulla strada per andare a Rughen nel Mar Baltico (in tedesco: Ostsee). Lubecca (in tedesco Lübeck, per esteso Hansestadt Lübeck) è una delle città cosiddette “anseatiche. Assume un forte sviluppo dopo che la “capitale” della Lega Hanseatica diventa la libera città di Lubecca (Lubeck) e dopo l’adesione della Libera Città Imperiale di Amburgo (Hamburg) che ricevette, nel 1189 dall’imperatore Federico I il Barbarossa, il privilegio di esigere dazi sul fiume Elba. La Lega Hanseatica sviluppa i suoi commerci lungo la direttrice Est-Ovest, dal Mare del Nord al Mar Baltico, e diventa un polo di riferimento per i commerci Nord-Sud con il Centro e Sud Europa, sfruttando le vie fluviali del Reno, Elba, Oder e Vistola.

In sostanza gli scambi commerciali vanno dall’area di Bruges, all’Inghilterra, alla Norvegia (con Bergen) sino a Novgorod nell’entroterra della Russia e, attraverso le vie fluviali, sino al Mar Nero e a Costantinopoli.

La fine della Lega è riconducibile all’anno 1630, quando si conclude una ristretta alleanza tra le città di Lubecca, Amburgo e Brema. Il declino dipende da due fattori di fondo: lo sviluppo e l’affermazione delle flotte olandesi e inglesi (con relativo potenziamento dei mercati asiatici) e la creazione di Stati forti ed indipendenti nel Nord Europa, quali Svezia, Polonia e Russia. La città di Lubecca è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per le costruzioni in Gotico “baltico”.

Visitiamo il centro, l’esterno della casa di Mann e l’interno della cattedrale, in cui si può vedere quel che resta del campanile dopo il bombardamento della seconda guerra mondiale.

Quando venni qua nel 91 Lubecca mi sembrò più autentica, adesso, a parte la sua bellezza esteriore trovo che la massiccia diffusione di negozi l’abbia intristita.

ISOLE DÌ RUGHEN E ISOLA DÌ HIDDENSE (LAND DEL MECLEMBURGO-POMERANIA OCCIDENTALE) prProseguiamo dopo pranzo per Sagard nell’isola di Rughen dove c’è il nostro Hotel. (Hotel Am Markt in August Babel Strasse 14 Sagard).

Rügen è l’isola più grande della Germania, con una natura particolarmente attraente. E’ lunga 52 km e larga 41 con una superficie complessiva di 926 km² ed è collegata alla città di Stralsund tramite un lungo ponte chiamato Rügendamm, che passa sopra lo stretto di mare chiamato Strelasund che separa l’isola dalla terraferma.

L’isola è caratterizzata, nella parte settentrionale, da un profondo fiordo che penetra fin quasi al centro dell’isola. La costa è piatta a ovest, dove il mare ha creato un ampio bacino salato interno. L’isola, un antico insediamento di popolazioni slave, è famosa per le bianche scogliere di Stubbenkammer che andiamo subito a visitare, attraversando il Parco Nazionale Jasmund (una foresta). Le scogliere sono state immortalate dal pittore Caspar David Friedrich.

Molto suggestive. Il vento è forte e il rumore del mare particolarmente intenso.

Lo sviluppo costiero complessivo è pari a 574 km e le coste sono caratterizzate da numerose insenature, baie e promontori. C’è molto turismo balneare locale in quest’isola che senz’altro avrebbe meritato qualche giorno in più. Da un punto di vista amministrativo l’isola, insieme alla vicina isola di Hiddensee, costituisce il circondario rurale di Rügen il cui capoluogo è la città di Bergen auf Rügen. 21 AGOSTO HIDDENSE.

Prendiamo il battello che ci porta a Hiddensee (19 km2, ca. 1.000 abitanti) si trova vicino a Rügen ed è forse l’isola con i paesaggi più belli del Mare Baltico ci sorprendono scorci di paesaggio simili a cartoline. A tratti è un isola quasi leziosa, ma a tratti molto selvaggia e unica.. Sull’isola non possono circolare le macchine: una particolarità che contribuisce molto al crescente afflusso di turisti.

Noleggiamo una bici e visitiamo in bici L’isola. Andiamo fino al bellissimo faro. In seguito ci sorprende la pioggia e decidiamo di riprendere la nave e tornare a Rugen e continuare la visita di questa. Purtroppo la pioggia persiste e finisce che vediamo molto poco. Ci spingiamo fino a Sassnits una delle città più grandi dell’Isola, dove ceniamo.

22 AGOSTO VERSO BERLINO 312 Km da Sagard.

Lasciamo l’isola la mattina dopo un breve giro lungo la costa. La sensazione è quella di aver visto poco di queste due isole..Bhè, sarà un buon motivo per tornarci! Ci dirigiamo verso e proprio un centinaio di km prima ci imbattiamo in una coda senza senso.

Tre ore di coda, mai fatte in vita mia. Per fortuna non fa caldo.

Nessuno riesce a spiegarci che succede. Poi finalmente si riparte. Arriviamo stravolti.

Lasciamo le valige in Hotel, Marina e Cono vanno a restituire l’auto e poi tutti insieme si va a mangiare.

Alloggiamo al Transit Hotel in Krauzberg. E’ molto accogliente. Il personale poi è di una cortesia eccezionale.

Già entrando in Berlino in auto ho avuto quella sensazione di cuore leggero che ho avuto la scorsa volta, a Ottobre 2008. Per me è la terza volta a Berlino e non sarà mai l’ultima. Credo sia la città che amo maggiormente, piena di stimoli culturali, libera e nonostante questo discreta. Sempre in divenire. A Berlino puoi essere te stesso ovunque e comunque. L’adoro… 23-25 AGOSTO BERLINO In questi due giorni ci divideremo essendo che io e Marina abbiamo già visto le attrazioni principali. Ma tutti e cinque andiamo a visitare il Reichstag con la sua stupefacente imponenza.

Venne inaugurato nel 1894 e tornò ad essere la sede del parlamento tedesco nel 1999.

L’attuale parlamento tedesco si chiama Bundestag. Il Reichstag inteso come parlamento risale al Sacro Romano Impero e cessò di esistere negli anni della Germania Nazista (1933-1945). Nell’uso odierno, il termine tedesco Reichstag si riferisce quindi principalmente all’edificio.

Dopo la visita andiamo a fare un picnic al Tiertgarten (dove c’è la famosa Colonna della Vittoria) il grandissimo polmone verde di Berlino. Dopo pranzo ci dividiamo.

La sera ci ritroviamo per cenare al November, un cafè birreria molto grazioso nel quartiere di Prezlauerbeg ex Germania est oggi è il quartiere gioiello di Berlino.

Per darvi un idea su come strutturare il vostro soggiorno a Berlino se avete pochi giorni vi scrivo il giro che ho steso per Steve e Samia che non erano mai stati a Berlino e per Ivan che venne qua con me nel ‘91 quando era ancora tutto un cantiere.

Potete iniziare quindi con Checkpoint Charlie Dove c’era una volta il muro hanno messo due file di mattoni sulla strada, così da ricordare il tracciato della divisione cittadina.

Traversata la strada arriviamo alla Topografia del Terrore: sull’area «Prinz Albrecht» tra la Prinz Albrecht-Straße (oggi Niederkirchner straße), Wilhelmstralße e Anhalter Straße, tra il 1933 e il 1945 ebbero sede le principali istituzioni dell’apparato di persecuzione e di terrore dello stato nazionalsocialista: in Prinz-Albrecht-Straße 8 si insediò la Gestapo cioè la polizia segreta di stato e nell’adiacente Hotel Prinz Albrecht risiedeva il Comando generale delle SS . L’area Prinz Albrecht costituiva il vero centro poliziesco delle SS: è da qui che venne preparato il genocidio degli ebrei, la persecuzione e lo sterminio sistematico di altre parti della popolazione, e sempre qui si trovava anche il carcere della Gestapo, in cui venivano interrogati detenuti ai quali la Gestapo era particolarmente interessata. Nel 1956 a Berlino hanno cercato di eliminare totalmente ogni ricordo del passato, ed hanno raso al suolo tutti gli edifici che ricordavano le istituzioni del reicht. Dal 1990 è stata aperta questa esposizione di fotografie e pannelli esplicativi proprio in quei luoghi… È un posto coinvolgente, soprattutto perchè la gente sta tutta in silenzio, concentrata a leggere di tutta quella pazzia collettiva, e poi in mezzo a questo silenzio si sentono provenire dai pannelli (quelli con interruttore) le voci del processo di Norimberga, le voci originali dei carnefici che negano o si difendono… ..E poi c’è il muro… L’unico pezzo di muro rimasto esattamente come era, senza murales o scritte, il vero muro, il muro nella sua bassezza.

Raggiungiamo la Porta di Brandeburgo, che è lì a due passi… Da lì proseguiamo lungo il viale dei tigli, l’ Unter der Linden, passando davanti all’ambasciata russa, inglese e americana… Passiamo davanti alla Dz Bank, il cui atrio interno spettacolare è opera del celebre architetto Frank Gehry. Potsdamer Platz. Uno dei luoghi simbolo della caduta del muro (era divisa in due parti e su you tube si trovan i video del momento in cui hanno aperto il muro): trasformazione ultramoderna della piazza Dove passava il muro hanno lasciato dei pezzi, con dei pannelli che spiegano un po’ della storia del posto, e ovviamente c’è la doppia linea di mattoni che corre per terra… E guardandola si nota che viene interrotta da un grattacielo…Che prima non c’ era ! Una delle cose più famose di questa piazza è il Sony Center creato da Helmut Jahn, con la sua piazza coperta da una fantasmagorica struttura in acciaio, fatta ad ombrello … Sembra una piazza chiusa, ma in realtà è all’aperto. La tensostruttura di sera si illumina e cambia colore. Sempre lì nel Sony Center, poco prima di arrivare nella piazza si nota una camera antica, con stucchi e lampadari d’epoca che è “messa sotto vetro” … È la Kaisersaal: la kaisersaal è l’unica cosa che resta dell’Hotel Esplanade, che è stato raso al suolo nei bombardamenti del 1945… Questa sala, in cui il kaiser faceva banchetti e ricevimenti, è rimasta intatta…E per preservarla nonostante il grandioso progetto del Sony center è stata spostata di 75 metri ed è stata integrata nel complesso.

Bunker di Hitler.Questo luogo storico non è molto pubblicizzato, perché hanno paura che diventi meta di pellegrinaggi dei neo-nazisti, hanno messo solo 2 anni fa un cartello che segnala il punto. Da vedere ovviamente non c’è nulla, solo il cartello… Perchè il bunker è stato fatto esplodere (dicono con il corpo di Hitler dentro) ed ora al suo posto c’è solo un parcheggio dei palazzi residenziali che sono stati costruiti su questo luogo storico. A piedi e dopo poca strada siamo al contrastato Monumento agli Ebrei: il Monumento agli ebrei d’Europa assassinati (Holocaust Mahnmal www.Holocaust-mahnmal.De ) è di Peter Eisenman, ed è stato inaugurato a Berlino nella primavera del 2005. E’ un’enorme area di circa 20.000 m² dalla quale spuntano 2.711 parallelepipedi di diversa grandezza e altezza, tra i quali c’è un reticolo irregolare di stretti passaggi che vuol essere metafora di un labirinto senza ritorno. Il posto è molto toccante, se fosse stato più piccolo non avrebbe dato lo stesso impatto emotivo.

Visita del Reichstag sede Parlamento tedesco. Ve ne ho già parlato prima.

Un anno dopo la riunificazione, avvenuta il 3 ottobre 1990, il Bundestag (parlamento federale) scelse il Reichstag come sede parlamentare della capitale della Germania unita. I visitatori possono salire in cima al palazzo e raggiungere la terrazza panoramica, da dove si gode una spettacolare vista sul parco del Tiergarten e sull’intera città e si può meglio apprezzare la cupola e il suo “light sculptor”, il cono di luce che la attraversa. L’ascensore che porta alla cupola è in funzione dalle 8:00 alle 22:00 mentre la piattaforma panoramica resta aperta fino alle 24:00. La salita alla cupola è gratuita, ma spesso ci sono lunghe code per accedere all’ascensore: meglio prevedere la visita di mattina presto o tardo pomeriggio.

Dal bundestag prendete il bus n°100 in direzione della Siegessaule e arrivate nel Tiergarten Park Colonna della libertà. La salita è a piedi e sono davvero parecchi gradini, ma una volta in cima la vista è molto bella si vede tutto il parco del Tiergarden e tutto il famoso “viale del gay pride” che porta sino alla Porta di Brandeburgo, si vede anche il Sony center e, dall’altro lato, la zona di Kudamm’. Io ci sono salita nel 91 le volte dopo mai…Ma vale la pena!! Piazza della Kaiser Wilhelm Gedachtniskirche: la “Chiesa commemorativa dell’Imperatore Guglielmo” segna l’inizio del Kurfürstendamm, la celebre via dei shopping center berlinesi.

La chiesa è stata gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, e non è stata più ricostruita in modo che le sue rovine possano offrire una viva testimonianza vivente degli orrori della guerra. È anche conosciuta come Gedächtniskirche (“Chiesa del ricordo”). Nei resti di ciò che rimane dell’antica chiesa si può entrare e c’è una sorta di museo, con un plastico che rappresenta come era la zona prima dei bombardamenti, e ci sono ancora i mosaici sul soffitto, tra i quali il famoso Mosaico degli Hohenzollern. Ma soprattutto vi si trovano i simboli della riconciliazione dei tre paesi che una volta erano nemici.

Accanto alla vecchia chiesa hanno eretto quelli che i berlinesi definiscono “il rossetto” e “il portacipria”, cioè il campanile e la chiesa moderni. L’interno dell’ultima si distingue per l’enorme crocifisso che si staglia in contrasto sul blu delle vetrate, molto suggestivo.

Kurfürstendamm è una delle strade più famose del centro di Berlino: è una grande arteria di tre km e mezzo che parte dalla zona di Charlottenburg e arriva a Wilmersdorf. Il Kurfürstendamm fu ideato nel Cinquecento per collegare le due grandi residenze (quella ufficiale, il castello, e quella di vacanza) cittadine dell’elettore prussiano; oggi è la via dei negozi di lusso, dei locali e dei ristoranti alla moda. Tutta la U1 passa proprio sul Kurfürstendamm.

Qui lo shopping ha sbranato anche me e Marina oggi!! Ma non troppo però.

Bebel Platz: sulla piazza si affacciano numerosi edifici storici della città: la Staatsoper Unter den Linden, l’Alte Bibliothek, la St-Hedwigs-Kathedrale; di fronte alla stessa, oltre il viale, si trovano la Statua equestre di Federico il Grande e la Humboldt Universität. Più o meno a metà della piazza per terra si trova il Monumento in memoria del rogo di libri di Micha Ullman, qui infatti il 10 maggio 1933 avvenne il rogo in cui i nazisti bruciarono circa 25.000 libri ritenuti pericolosi. Il monumento consiste in un pannello luminoso inserito sulla superficie della strada, che lascia intravedere una camera piena di scaffali vuoti. Accanto è posta una targa che riporta una citazione di Heinrich Heine: « Quando i libri vengono bruciati, alla fine verranno bruciate anche le persone ». E’ commovente l’ Oberbaumbruecke e East Side Gallery Prendete la metro, Fermata Schlesisches Tor e dopo pochi istanti arrivate al ponte più bello di Berlino: Oberbaumbruecke dal quale si vede in lontananza la famosa statua Molecular Men e dal quale si vede pure: la East Side Gallery. La East Side Gallery è il pezzo muro di Berlino più lungo che è ancora in piedi (1.5 km) e che è stato trasformato in una grande galleria d’arte da tantissimi artisti e nella quale si possono vedere i famosissimi murales che sono ormai simbolo della caduta del muro, come il famoso bacio tra Breznev & Honecker. Percorriamo tutta la East Side Gallery e raggiungiamo la Ostbahnhof dove prendiamo la metro sino alla famosa Alexanderplatz.

Alexanderplatz…Vi ricordate la canzone famosa scritta da Battiato? Qui troneggia ancora la Torre della Televisione (in tedesco si dice Fernsehturm:) che è alta 368 metri. Si può però arrivare “solo” a 203 mt tramite due ascensori che fanno raggiungere il punto panoramico in soli 38 secondi! Guardiate ovviamente anche il famoso Orologio del Tempo del Mondo, che appunto segna tutti i fusi orari del mondo.

Si visita l’interessante e curiosissimo DDR Museum sito in Karl-Liebknecht-Str. 1 molto vicino ad Alexanderplatz (una piccola collezione di oggetti, mobilio, video etc che illustra la quotidianità di vita e lavoro degli abitanti della ex-DDR) e poi visitate il Duomo che è nella Lustgarten 1 vicinissimo. Il Duomo di Berlino è la cattedrale protestante della città. La sua vita conobbe parecchie vicissitudini: costruito nel Settecento, fu rimaneggiato e, nel 1894, fu demolito e ricostruito. La chiesa, la cui costruzione terminò nel 1905, è il luogo di sepoltura degli Hoenzollern: vi sono ben 90 sarcofagi di appartenenti a questa dinastia. La chiesa è uno dei maggiori esempi dello stile dell’epoca di Guglielmo II. Nel duomo si può assistere a concerti per organo e dalla sua cupola il panorama sulla città è molto apprezzato dai turisti. Il duomo è aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 20, la domenica e i festivi dalle 12 alle 20.

Municipio Rosso (Rotes Rathaus) che è esattamente dietro il quartiere Nikolaiviertel. Di origini medievali, il quartiere fu quasi completamente distrutto durante la Seconda guerra mondiale e poi venne ricostruito dal 1979 al 1987, in occasione del 750° anniversario della fondazione della città. I pochi edifici scampati ai bombardamenti furono contemporaneamente restaurati. Anche se ricostruito, il quartiere è molto carino, con tanti palazzi colorati e bei negozietti Con un po’ più di tempo, molto interessanti per una visita sono anche: Bauhaus mostra dei 90 dalla nascita: bellissima e molto completa se vi interessa la storia e l’arte del movimento Bauhaus – attenzione che non è nel museo della Bauhaus (Bauhaus Archiv), ma nel palazzo espositivo chiamato Martin-Gropius-Bau in Niederkichner Strasse nr. 7: tempo di visita circa 1 ora e mezza.

Museo della storia degli Ebrei in Europa: museo ricchissimo per quantità di articoli e testimonianze, occorre almeno mezza giornata per visitarlo. Eccezionale è anche l’edificio che lo ospita, sia per il valore della progettazione architettonica che per la suggestiva simbologia alla base della concezione della struttura. E’ molto complesso.

Prenzlauer Berg: quartiere della parte est di Berlino, all’epoca della DDR fatiscente e in stato di semi-abbandono, è stato completamente ristrutturato dopo la riunificazione, è delizioso passeggiare tra le case eleganti dalle variopinte facciate ed i numerosi locali, ristorantini e bar che ospita. Lo si apprezza al meglio di giorno (con il buio si perde la suggestione dei colori delle case) – nel quartiere è molto affascinante il vecchio cimitero ebraico (vicino alla fermata metro di Senefelder Platz), che chiude però alle ore 16. Macabra, ma anche da vedere è la Wasserturm, edificio cilindrico progettato come cisterna dell’acqua che venne trasformato in primo campo di concentramento cittadino durante l’epoca nazista. Pensate che adesso è un condominio… Se poi siete stanchi e volete farvi un’idea della città stando seduti e pagando il prezzo di un biglietto, prendete gli autobus 100 e 200, ma quelli a due piani. Fatevi il giro fino ai capolinea da dove poi ripartite per tornare sempre a Zoo. E’ un bel modo per vedere che oltre alla Berlino che siamo abituati a vedere c’è una Berlino sotterranea, proletaria, che si arrangia per tirare avanti, la Berlino che abita palazzi alti e tutti uguali, i BLOCK..

Dalla Stazione dello Zoo (Zoolischer Garten Banhof) partono entrambi i Bus. Tutto questo è solo un assaggio di questa straordinaria città, per questo è bene tornarci e ritornarci.

A disposizione se avete bisogno di indirizzi o altro. Ciao! Fefy



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