La balagne vista da noi
Iniziamo cosi’ la ricerca di notizie , esperienze, informazioni su internet, molte delle quali, lasciate da ciclisti, motociclisti, camperisti, e, capiremo, in seguito che in effetti, la Corsica si presta moltissimo a questo tipo di vacanze.
Prenotiamo su Internet un bilocale all’interno del residence Arinella, a Lumio, 5 km. Circa da Calvi’, al costo di Euro 504 per un settimana, dobbiamo dire che sono stati precisissimi, il giorno dopo per posta elettronica ci hanno inviato la documentazione e conferma della prenotazione via e-mail, e nel giro di qualche giorno, la stessa è arrivata anche per posta.
La partenza da Livorno per Bastia è il venerdi’ alle 23.30, con un traghetto Moby, la scelta del notturno è stata fatta, perché, anche se impiega più’ ore, in totale 8 anziché 4, risparmi a livello economico, costa meno e guadagni comunque una giornata.
Sbarchiamo a Bastia il sabato mattina alle 7.30 e da qui, inizia il nostro viaggio per arrivare a Lumio, attraversando il “famoso dito”.
Percorriamo la bellissima litoranea che arriva a Cap Corse, sosta ad Erbalunga, e, ne vale la pena, è un piccolo paesino di pescatori, ma molto grazioso e caratteristico, unica nota dolente, la colazione.
Ci siamo fermati nel primo bar incontrato lungo la strada, mediocre e abbastanza squallido, tre brioches, due caffè macchiati in tazza grande ed un latte macchiato Euro 10.90 un po’ eccessivo no? Proseguiamo lungo la litoranea immersa nel verde di questa macchia mediterranea, che a tratti ricorda L’Elba, a tratti la Sicilia a volte la Sardegna, e rifletti sulla definizione “una montagna in mezzo al mare”…Beh, in effetti non c’è altra definizione più azzeccata! Il panorama che ti offre è meraviglioso, il verde della natura, rigoglioso da una parte, e l’azzurro cristallino del mare dall’altra.
Tante le antiche torrette genovesi di avvistamento che incontriamo, e tante le grandi spiagge deserte, o le piccole insenature che vanno ad incastrarsi tra una roccia e l’altra creando piccole spiaggette.
La nostra 2° sosta è Macinaggio, piccolo paesino con porticciolo e vista sull’Isola Finocchiarola.
Arriviamo fino alla punta estrema di Cap Corse e proseguiamo lungo l’interno in direzione Rogliano, tagliando il dito, invertendo la direzione, stavolta verso Saint Florent per proseguire poi per Lumio.
Lungo la strada, esattamente a Col di Serra, scorgiamo un mulino, lasciamo la macchina nel piccolo piazzale sottostante e proseguiamo a piedi, 5 minuti in tutto.
È il mulino Mattei, inventore dell’ononimo e famoso digestivo della Corsica, sorge a 361 metri sopra il livello del mare e merita di soffermarsi data la vista panoramica che regala, vedi tutto il Cap Corse, l’Isola de la Giraglia che in molte piantine non risulta neppure indicata e scorgiamo anche la nostra Capraia, la vista è mozzafiato! Proseguiamo lungo la costa, superiamo Ogliastro dove scorgiamo una bella e grande spiaggia di ciotoli, completamente deserta, e ci fermiamo alla tappa successiva, Nonza.
Pranziamo in uno dei tanti localini sulla strada, offrono tutti menu’ turistici tra i 15 ed i 18 Euro, come per la colazione non siamo stati molto fortunati, il personale, 1 solo ragazzo, non parla italiano e neppure inglese e noi per quanto ci sforziamo non riusciamo a tradurre il menu’, in conclusione ci vediamo portare 1 intero pomodoro farcito con 2 fettine di “sottiletta”, e due piatti di tagliatelle scotte unite ad uno spezzatino di carne,acqua in caraffa…Spesa Euro 30.
Visita a Nonza, piccolo borgo di impronta ligure, arroccato su uno sperone roccioso, apprezziamo l’antica torretta di avvistamento genovese a strapiombo sulla bellissima spiaggia di ciotoli, da qui il panorama va goduto… La spiaggia merita una sosta, è immensa, sara’ lunga circa 1 km, tutta in ciotoli neri, sara’ anche, amianto, come da qualche parte letto, in effetti lungo la strada abbiamo notato una cava di amianto chiusa da tempo, con tanto di scritta “danger”, ma la spiaggia è comunque suggestiva , immensa.
Dall’alto si scorgono scritte e disegni fatti con sassi bianchi lasciati da qualche altro visitatore e dall’alto sembra proprio una lavagna che spicca ancora di più con il blu del mare.
Proseguiamo il nostro cammino, superiamo Saint Florent , ci torneremo in settimana e dopo svariati km ed un’infinità di curve, circa 30 km., di queste strette strade, giungiamo in quella che è la nostra meta…”la Balagne”, ossia il cosidetto “giardino della Corsica”, abbiamo fatto in tutto circa 200 km.
Possiamo dire che fino ad ora, lungo il nostro percorso, volutamente allungato, abbiamo visto tante spiagge deserte, selvagge, poco turistiche, e questo rende la Corsica, almeno la parte che ci stiamo accingendo a visitare, ricca di fascino, ancora non deturpata dal turismo di massa (forse perche’ siamo a fine giugno?).
Superiamo I’Le Rousse ed eccoci a Lumio, dove si trova il nostro residence Arinella.
E’ molto carino, esattamente come l’avevamo visto su internet, anzi meglio, immerso nel verde, costituito da casettine indipendenti con terrazza e giardini, il personale è accogliente e disponibile, le spiagge sono quelle della baia di Arinella, da noi distano poche centinaia di metri.
Sono tranquille, fatte di sabbia e granelli adatte a bambini, se vai verso la vetta trovi scoglioni piatti, sicuramente piu’ deserti.
Da qui passa anche il trenino della Balagne che nei prossimi giorni prenderemo.
Ci sistemiamo, facciamo giro all’interno del residence, delle spiaggette e per oggi possiamo concludere la nostra intensa giornata.
Il nostro 2° giorno purtroppo non ci regala un bel tempo, ma non importa andiamo a visitare i dintorni.
Lumio, niente di che, gode di una una delizione vista panoramica, arroccato su una collinetta a strapiombo sulla Marina di Sant’Ambrogio.
E’ la volta di Sant’Antonino e Pigna, entrambi appollaiati sulla montagna, dire che sono belli è poco, antichi borghi in pietra visitabili ovviamente solo a piedi, ti perdi in queste strette viuzze lastricate, vicoletti, scalinate e sottopassi, dove ogni scorcio merita di essere fotografato, memorizzato, non c’è angolo che non sia suggestivo, pittoresco, paesini in pietra, pieni di localini deliziosi suggestivi, in posizioni panoramiche, hai solo l’imbarazzo della scelta .
La cosa che piu’ colpisce di questi paesini è la tranquillità, il silenzio, sembrano quasi disabitati…Venir via ci dispiacerà.
A Pigna osservate le porte, sono tutte da fotografare! La giornata purtroppo non permette di pranzare all’aperto, optiamo per una sosta a Pigna in un delizioso localino che si chiama “ A Casarella-cafe’ a Pigna”, ha anche un esterno panoramico con tanto di bel pergolato, all’interno è piccolino, ma particolarissimo, ti offrono piattini di assaggini locali, la scelta non è ampia, i prezzi sono abbastanza nella media, buonissima l’insalata della casa con il famoso “brocciu”, formaggio tipico, molto simile alla nostra ricotta, servito, amalgamato con la menta, su una fetta di pane tostato, ottimo anche il “prisuttu” tipico prosciutto corso, particolarmente magro.
Proseguiamo il nostro giro con tappa veloce a Marina di Sant’Ambrogio, notiamo che è una zona molto residenziale, raggiungiamo Calvi’ , importante cittadina della Balagne.
L’aspetto qui è decisamente differente da quello trovato a Pigna e Sant’Antonino, Calvi ti offre un aspetto vacanziero, tutto orbita intorno al porticciolo turistico, animato da deliziosi localini che suonano fino a tarda notte musica dal vivo, viuzze ricche di negozietti ed altrettanti localini, il jazz festival che anima le serate con bella musica e balli, per certi scorci a noi ha ricordato Alghero. Calvi a qualsiasi ora è sempre animata e questo la rende allegra e ovviamente turistica.
Cio’ che notiamo e noteremo anche in seguito, le case nel centro sono sempre fatiscenti, a Calvi’ contrastano con il porticciolo, dove il lusso dei mega yacht è quasi prepotente.
Must: visita alla Cittadella, ex fortezza militare, con le sue strette viuzze e bella vista panoramica sul golfo. Bello il promontorio di Punta della Revellata, la macchina conviene lasciarla lungo la strada poiché il percorso è parecchio dissestato.
E’ una bella passeggiata a piedi con tanti sentieri che ti portano in piccole baie nascoste, arrivare fino al faro per il panorama su Calvi è da consigliare.
Siamo al nostro 3° giorno, il tempo ancora non è clemente, decidiamo di fare una tappa a L’lle Rousse, l’avevamo riservata per la gita alla spiaggia de l’Ostriconi, ma oggi la giornata è indicata per le visite nelle cittadine, e, del resto, la Corsica non è solo mare e la nostra vacanza non era improntata solo sulle belle spiagge.
L’lle Rousse, Isola Rossa, è graziosa, ha viuzze lastricate, una bella piazza, bei negozietti, che ti fanno concentrare meno sulle case, anche qui fatiscenti, ci è piaciuta molto la promenade de la Marinella, proprio una passeggiata a ridosso della spiaggia con bella sabbia bianca.
Merita la visita al faro sopra lo scoglio rosso, circa 1 km. A piedi di percorso, dal quale la vista è indubbiamente suggestiva.
Se arrivate di mattina, a L’lle Rousse c’è anche un mercato di frutta e prodotti locali, sotto un antico loggiato…I prezzi sono alti! 4° giorno, dedicato al mitico “Chemin de fer” o U Trinighellu, il trenino che da Bastia porta ad Aiaccio.
Il percorso è lunghissimo, totale 8 ore, andata e ritorno, e ad Aiaccio la sosta è breve, di sole 2 ore…Ma credete ne vale la pena.
Credo che questo quarto giorno sia stato il pezzo forte della nostra vacanza.
C’è un solo binario, abbiamo preso il treno alle ore 7.21 ad Arinella…Attenzione..Non c’è stazione, ma solo una piattaforma e appena si avvista il treno si fa un segnale per farlo fermare! Appena saliti, la nostra attenzione si focalizza sull’arredo del treno ancora degli anni 60! Pieno di turisti, noi gli unici italiani.
Si deve cambiare a Ponte Leccia, abbiamo dovuto prendere la navetta bus, che non riportava alcuna indicazione, per raggiungere Corte, da dove ripartiva il treno direzione Aiaccio, in quanto, il tratto che da Ponte Leccia va a Corte è in questo momento interrotto per lavori in corso.
Il trenino ci ha regalato viste, scorci, panorami, che in nessun altro modo saremmo riusciti a vedere, passa da punti che soltanto con il trekking, o in bici, potresti vedere; l’azzurro del mare ti accompagna per un po’, insieme a tratti di collina, montagna e pianura, per poi far posto all’imponente montagna che attraversi, raggiungendo alte vette, ti senti sulle Dolomiti e ti scordi che Corsica è anche mare, sulle cime piu’ alte scorgiamo, tracce di neve.
La natura fa da padrona in questo percorso variopinto, tanto da farti sentire in altre dimensioni, ormai dimenticate, non è piu’ l’uomo a dominare, ma la natura, km e km di montagne e niente altro, mucche al pascolo allo stato brado vanno ad incorniciarsi in questa spettacolare cartolina…Non ci sono altre parole per commentare…È bellissimo.
Mio marito scorge dal finestrino una lepre ed un cinghiale.
Notiamo gli enormi dislivelli che animano il percorso, insieme a gallerie e vecchi ponti ferroviari che si affacciano su quest’unico binario che si apre il varco tra montagne e colline, ogni tanto qualche piccola stazioncina di un tempo che fu…Sicuro da fotografare! Eccoci ad Aiaccio, il tempo da dedicare è pochissimo ci muoviamo quindi velocemente, vediamo la spiaggia plage St. Francois lunghissima e bianca, come del resto la maggior parte delle spiagge fino ad ora viste, si affaccia su un lungo boulevard dove c’è anche il locale Casino’.
Potrebbe ricordare Montecarlo, visitiamo un po’ le viuzze del centro ed è gia ora di tornare alla stazione dove ci attende il nostro Trinighellu per rifare il percorso a ritroso.
Il nostro 5° giorno è alla volta della spiaggia de l’ Ostriconi.
Si trova a pochi km. Da L’lle Rousse, ci sono buone indicazioni lungo la strada per poterla raggiungere.
L’auto si puo’ tranquillamente lasciare lungo la strada, dove si trovano poi vari sentieri, per accedere alla spiaggia, di facile percorribilità, in pochi minuti ti trovi sull’arenile, la cui caratteristica è proprio il fiume Ostriconi che sfocia in mare, creando una zona verdeggiante sulla quale in lontananza scorgiamo delle mucche che pascolano liberamente, pare sia facile trovarle anche sulla spiaggia.
E’ indubbiamente bella, non deserta, ma camminando lungo la stessa e seguendo il sentiero che s’incrocia si trova una spiaggetta piu’ piccola ma deserta.
La nostra vacanza sta per giungere alla fine, siamo al 6° giorno, e non potevamo non dedicarlo all’escursione nel deserto Des Agriates, famoso deserto degli Agrifogli, compreso tra Capo Corse e la Balagne, all’interno del quale si trovano le due spiagge famose della zona e che vogliamo visitare, Loto e Saleccia, raggiungibili solo con un percorso di trekking, bici, quad, 4×4, cavallo, traghetto il quale però ti porta solo alla prima spiaggetta, quella di Loto.
Addirittura c’è il percorso a piedi, completo, partendo dalla spiaggia de Ostriconi , ma è parecchio lungo, dovrebbe essere diviso in 2 o 3 tappe, ma abbiamo programmato il nostro viaggio in maniera differente.
Inizialmente avevamo valutato il percorso con il quad, ma è parecchio costoso, optiamo cosi’ per il traghetto da St. Florent.
Si parte da Lumio alle ore 09.00 circa e arriviamo a St. Florent verso le 10.30, da L’lle Rousse a St. Florent sono un susseguirsi di interminabili curve ed è bello osservare come man mano cambia il paesaggio, piu’ ci si avvicina al deserto piu’ la zona diventa montuosa.
Non è deserto con dune sabbiose come si potrebbe immaginare, ma deserto perché non c’è altro se non zone incontaminate, verdeggianti e rigogliose, vecchie costruzioni rurali in pietra, tanti massi rocciosi, e ancora mucche, nessuna abitazione .
Al porticciolo sono due le societa’ di navigazione che partono per Loto, Popeye e Agriate Marittima, quest’ultima fa anche un servizio di collegamento tra le due spiagge, Loto e Saleccia a mezzo calesse.
Troviamo posto sul traghetto delle 11.00 (ce sono ogni ora) con Agriate Marittima, bisogna stabilire l’ora del rientro, e fino a giugno hanno ancora l’orario ridotto, l’ultima corsa è alle 17.40, spesa in tre andata e ritorno Euro 42.
Il tragitto dura circa 30 minuti e quando arrivi a Loto, come per incanto, ti si presenta davanti questa meravigliosa spiaggia bianca con l’acqua cristallina e…Finalmente vediamo, e non sono un miraggio, ma ci sono realmente, due mucche e tre tori sulla spiaggia, che indifferentemente ed incuranti delle persone si godono il panorama…Beh, che altro aggiungere è talmente suggestivo da sembrare irreale.
Non vogliamo fermarci subito a Loto, cosi’ dopo qualche scatto per imprimere sulla digitale un’immagine che difficilmente si ripresentera’ alla nostra vista, decidiamo di raggiungere Saleccia con uno dei due percorsi a piedi, uno è quello che passa lungo la costa e la durata è di circa 1 ora e 30 minuti, l’altro passa all’interno e dura circa 45 minuti, li facciamo entrambi, uno all’andata e l’altro al ritorno.
All’andata scegliamo di fare la costa, che è tra l’altro il percorso piu’ spettacolare, non vogliamo essere ripetitivi, ma credete, è tutto effetto cartolina, scenari mozzafiato, scorgi il mare in mezzo a questa ricca vegetazione, senti i profumi della macchia mediterranea, mirto, rosmarino, erica, timo, pino, lecci ed altro ancora, non siamo abituati, ma sono inebrianti! Qui tutto è incontaminato, le cicale ti seguono senza mai smettere di cantare per rendere tutto ancor piu’ magico.
Il percorso è facile, incontriamo anche persone anziane.
Raggiungiamo Saleccia in 1 ora…Questo tempo è ripagato enormemente da questa bellezza caraibica, sabbia bianca, l’acqua talmente cristallina che a riva si fonde con la sabbia, questi colori sono quasi accecanti, la spiaggia sara’ lunga 1 km. Racchiusa da pini marittimi e dune.
Pronti per un bagno rinfrescante, un paio di ore a goderci questa meraviglia e poi si riprende il cammino attraverso il sentiero interno per raggiungere Loto.
Ci mettiamo circa 30 minuti, passiamo proprio all’interno del deserto Des Agriates, tra mucche al pascolo, alberi, massi rocciosi, attraversando l’unico campeggio all’interno del deserto, molto spartano, ma invitante per trascorrere veramente delle vacanze all’insegna del relax.
Giunti a Lotu, (la vista dall’alto è molto bella), altro bagnetto in attesa che il nostro traghetto torni a riprenderci.
Ci fermiamo a St. Florent, ma, a parte il porticciolo ed il vecchio quartiere marinaro, carino, non ci è piaciuta molto, simpatico fermarsi a vedere giocare a bocce, forse il passatempo preferito da Corsi, dato che diverse volte in diversi posti li abbiamo visti giocare .
Siamo alla fine della nostra settimana, sabato alle 18.30 a Bastia, abbiamo il traghetto che ci porta a Livorno, ultima tappa quindi Bastia.
La strada del ritorno ci offrira’ panorami diversi, superato Ponte Leccia in direzione Bastia, la vegetazione, il paesaggio, iniziano a somigliare sempre di piu’ al nostro e se fino a ieri era un continuo variare d’immagini, di scenari, da farti pensare di essere sempre in posto diverso, ora inizia a diventare piu, pianeggiante, piu’ statico, forse anche la nostra stanchezza rende piu’ piatta la nostra vista.
Bastia è d’impronta italiana, pittoresca e contrastante, dal bel boulevard Paoli, che è la via principale ricca di bei ed importanti negozi, alla bella piazza Saint Nicolas ricca di caffe’ e banche ed al centro, naturalmente la statua di Napoleone, per entrare nella città vecchia, o piu’ frequentemente chiamata Terra Vecchia, dove impazzano vicoletti e case fatiscenti che pensi siano disabitate, inevitabile visita alla Cittadella, monumento genovese, ed al vecchio porto…Ci aspetta il traghetto del ritorno.
In ogni caso la Corsica ci è piaciuta…! Non volevamo certo essere una guida turistica, abbiamo voluto scrivere queste “due” righe che speriamo possano essere di aiuto a qualche altro viaggiatore, noi possiamo dire che tutto cio’ che altri hanno scritto ci è tornato utilissimo! Antox Consigli Acquisti: non fermatevi a comprare nei negozi che vendono prodotti corsi tipici, costano molto di piu’, gli stessi si trovano anche nei supermercati che sono fornitissimi e costano meno, nella zona da noi visitata abbiamo trovato le catene dei : Casino, Super U, Eleclerc.
La frutta è carissima.
Attenzione, nei supermercati non forniscono i sacchetti di plastica, forse li devi chiedere a parte, ma tutti sono dotati di borsoni di plastica modello Ikea, che vendono all’interno dei supermarket al costo di 1 Euro e sono riutilizzabili, quindi portateli sempre con voi, noi l’abbiamo scoperto dopo aver riposto tutto selvaggiamente nel portatagli.
Ristoranti: sono tutti cari, ma tutti hanno il menu’ turistico…Quando non è tradotto per chi lo capisce! Menu’ turistico va dai 15 Euro ai 18 Euro circa.
Acqua: è vero, è cara se presa al ristorante, dove è piu’ saggio chiederla in caraffa, pero’ nei supermercati ha prezzi simili ai nostri, io ho portato da Livorno 4 cestelli di acqua!!!! Da assaggiare: marmellata di clementini…Strepitosa, i biscotti corsi i canistrelli, il brocciu, le crepes di tutti i tipi e non scordate di assaggiare il fiadone, dolce a base di brocciu, limone e uova.