KARPATHOS, suggerimenti e consigli
Per questo consigliamo di soggiornare nei pressi di Pigadia, a meno che non si desideri la solitudine e tranquillità più totale. Pigadia ha anche qualche supermercato grandino (non proprio centri commerciali, ma accettano la carta di credito per spese sopra i 20 euro). E anche solo per fare una passeggiata serale sia le viette interne che il porto sono molto suggestive.
Noi alloggiavamo a circa un chilometro e mezzo dal centro, al BAY WATCH STUDIO.
Abbiamo pagato 50 euro a notte per uno studio con letti, angolo cottura, terrazzo sul mare. La struttura è direttamente sulla spiaggia e sul lato destro si vede la baia del porto di Pigadia. La vista è SPETTACOLARE! Si scendono le scale, si fanno 8 passi e si è già in una spiaggia. La baia è molto lunga, con qualche albero e gruppi di ombrelloni qua e là gestiti dalla taverne che si affacciano sulla spiaggia. Anche il Bay Watch ha la sua taverna, si chiama BENISSIMO RESTAURANT, i prezzi sembrano buoni e due volte alla settimana (lunedì e giovedì) fanno lo spettacolo con bouzoki e piano, sirtaki e ballo sui tavoli. Noi non ci siamo mai fermati perchè le specialità sono carne alla griglia e pizza. E noi preferiamo pesce. Comunque anche se era proprio sotto le camere, non si sentiva profumo di cibo. Tornando allo studio, la camera era pulita, il cambio di lenzuola e asciugamani 2 volte a settimana, ma la rassettavano tutti i giorni. La ragazza che faceva le pulizie spuntava sempre nei momenti meno indicati: la sera alle sette e mezza durante la doccia, una volta ci ha svegliati dalla penichella dopo pranzo e una volta… Ha bussato sul più bello!!! Uff! Aria condizionata che stava sempre accesa (centralizzata con l’interruttore generale della corrente), cassetta di sicurezza.
La cucina aveva pochissime stoviglie: due bicchieri, due piatti, due forchette, due coltelli, una pentola.
Abbiamo pranzato diverse volte sul balconcino guardando il mare, ma abbiamo provato solo una volta a cucinare due uova sode e delle melanzane trifolate… Quando sei abituata alla batteria di pentole 20 pezzi fai fatica a cucinare con un pentolino solo!!! Il mare è molto bello: blu e trasparente, con tanti pesci non colorati ma grossi, e qualche spirografo. Non servono le scarpine perchè la sabbia è fine, anche se in qualche tratto a riva nei primi metri ci sono delle rocce lisce un po’ scivolose.
Dal terrazzino di casa, ma anche da dentro la camera attraverso la portafinestra, la vista sul mare è spettacolare. Una mattina abbiamo anche visto l’alba (che ad inizio agosto è alle 6.20 circa).
Non c’è una hall o una reception: si deve chiedere del titolare nel ristorante sotto. Attenzione: richiedono il pagamento in contanti!!! Noi abbiamo prenotato on-line ma non abbiamo potuto comunque pagare con la carta. TRASPORTI L’isola si può girare in SCOOTER, con attenzione perchè a volte il vento è forte. Si possono utilizzare anche i BUS locali, ma partono solo da Pigadia, ma hanno poche destinazioni, non frequenti e non tutti i giorni. Al porto c’è un tourist-point dove sono esposti gli orari e i giorni.
Altrimenti ci sono i TAXI, che noi abbiamo usato solo per andata-ritorno dall’aeroporto, 18-20 euro.
SPIAGGE, tutte talmente belle che non si riesce a stilare una classifica. Il mare è blu e trasparente ovunque e anche ad agosto non sono affollate.
– DIAKOFTI: si trova nei pressi dell’aeroporto. Si seguono le indicazioni fino all’aeroporto, poi si costeggia tutto il recito dell’aeroporto e dopo 4 km di sterrato (e vento ferocissimo) si arriva in paradiso. Il mare è caraibico, cristallino, quasi acceso.
C’è un baretto-mobile che stacca alle 16, e per il resto il nulla totale. La spiaggia è di sabbia fine e il mare lentamente digradante e calmo. La migliore spiaggia in assoluto.
– BAIA DI AMOOPI: si trova a sud di Pigadia, la strada è tutta asfaltata. Sono due spiagge, entrambe con un bel mare. La Big Amoopi è sabbiosa, affollata, tranquilla. La Small Amoopi è rocciosa, un po’ più stretta, di sassolini e rocce, ma molto bella! Abbiamo visto una stella marina grandissima rosso fuoco attaccata ad una roccia sulla destra della spiaggia. Nella Small dal mare spuntano dei faraglio di roccia, alcuni anche bucati, molto pittoreschi. Bella bella.
Spostandosi nei dintorni si trovano anche delle piccole calette poco affollate alle quali si arriva scendendo a piedi per brevi sentieri (una si chiama FOKIA BEACH). Il mare è azzurrissimo e pieno di pescetti.
– KYRA PANAGIA: si trova a Nord di Pigadia, ci si arriva percorrendo la strada principale e poi prendendo la deviazione a destra verso la spiaggia. La strada è asfaltata in discesa, costeggiata da erbe selvatiche e pini. Passandoci in scooter si sentono dei profumi di spezie scaldate dal sole, timo, origano, pino… Una sensazione speciale! La spiaggia è carina, non tanto grande, di grossi ciotoli bianchi (scarpine obbligatorie), racchiusa da rocce su entrambi i lati. Ci sono degli scogli su cui si infrangono le onde dove mi sono posizionata per un’ora! Unico neo, ci sono diverse barchette e motoscafi in rada, ma ancorati alle rocce della riva… Così mentre si fa snorkeling si rischia di sbattere contro le cime delle barchette. In questa spiaggia si trova la fotografatissima chiesina con il tetto rosso. Si può entrare, ma con un abbigliamento consono.
– APELLA: si trova a nord di Kyra Panagia. La deviazione che porta giù verso la spiaggia è stata recentemente asfaltata, quindi è molto facile arrivarci anche con lo scooter. E’ un problema invece andarci in macchina perchè non c’è un vero e proprio parcheggio: le macchine si fermano lungo il sentiero ma arrivati in fondo fare manovra, anche col fuoristrada è roba da esperti. Noi siamo arrivati mentre un’auto tentava di fare manovra per risalire, abbiamo parcheggiato lo scooter, depositato i caschi, bevuto un sorso d’acqua, preso le borse, controllato tutto con calma, e l’auto era ancora in difficoltà, pure aiutata da una persona davanti ed una dietro con VIENI-VIENI-VIENI-STOOOOP.
Comunque, la spiaggia è di piccoli ciotoli bianchi (scarpine!) e il mare è azzurro molto bello. In una parte ci sono degli scogli affioranti che formano una specie di piscina naturale.
– AHATA: si trova a Nord di Pigadia, prima di Kyra Panagia, alla quale somiglia molto. Si arriva facilmente in scooter seguendo le indicazioni. La spiaggia è di ciottoli, circondata da alte rocce. Lo spettacolo di questa spiaggia è che nella roccia a sinistra si aprono un paio di spaccature nella roccia che formano delle piccole grotte profonde non più di 5-6 metri all’interno delle quali il mare fa un effetto speciale… È di un azzurro chiaro che sembra illuminato da sotto. Peccato che non si tocchi e non siamo riusciti a fare nemmeno una foto! – LEFKOS: ci sono tante spiagge di tutti i tipi, prevalentemente libere, e il mare è bello. Lunga da raggiungere in scooter, noi abbiamo preferito il bus. Da Pigadia impiega circa 1 ora. – AGIOS NIKOLAIOS si trova sulla costa ovest dell’isola. E’ una spiaggia di sabbia con il mare azzurro e trasparente con fondale lentamente digradante. Ci siamo fermati di passaggio nel tragitto col bus verso Lefkos e ci siamo fermati solo un’oretta per fare il bagno, aspettando il bus successivo. RISTORANTI La zona del porto è quella con maggior densità di ristoranti: sono uno dietro l’altro, offrono tutti più o meno le stesse portate, molti pesce fresco, con prezzi variabili, ma comunque esposti. Abbiamo sempre mangiato in due con circa 30 euro, prendendo sempre due piatti principali, qualche antipasto, acqua e birra/vino. Ecco quelli dove siamo stati: – SOFIA’S PLACE: una parola sola: spettacolo! Stavamo ordinando e la sciura (sarà Sofia?) ci ha spiegato quale pesce è fresco in Karpathos (calamari, polipi, orate) e quale è congelato (tutto il resto) e quindi le abbiamo fatto cancellare l’ordinazione e ricominciare da capo. Abbiamo speso 30 euro per calamaro grigliato, orata alla griglia e crab salad (una salsina di polpa di granchio). Acqua e vino. Il pane (fette di pane grigliato con olio e origano… Buonissimo!!!!) è offerto. Ne abbiamo chiesto ancora ed è arrivato velocissimo e caldo. Alla fine del pasto ci hanno offerto dell’anguria a pezzetti e un piattino con 6 frittelle avvolte nel miele. Il posto è stato citato da diversi TPC e devo dire che merita veramente. E’ vero anche quello che dicono, che in certi orari sono molto veloci e ti fanno capire, quando hai finito, che dovresti liberare il tavolo, perchè fino ad ora tarda è l’unico ristorante che ha la coda di gente che attende. Quindi se si desidera una cena lenta non è il posto giusto. Ma per il cibo, la spontaneità delle persone e il prezzo, merita il primo posto dei ristoranti di Karpathos.
– MAXIM: anche questo al porto. Si gioca il primo posto con Sofia’s Place nelle nostre preferenze. Arriva in coda solo perchè il pane è normale e alla fine non offrono frutta e dolce. Abbiamo pagato 28 euro per un antipasto di sardine, un pesce fresco e un piatto di makarounes (è un piatto tipico di Karpathos. Assomigliano ai nostri gnocchi, serviti con una salsina di cipolle rosolate dolci dolci e una grattuggiata di feta salata. Un gusto spettacolare. Da Maxim fanno i migliori che abbiamo mangiato. L’impressione è che siano fatti in casa, mentre negli altri posti, pur non essendo male, non sembrano artigianali). Il ristorante è sempre piuttosto pieno ma posto si trova. Ci saremmo tornati se non fosse che ci piace cambiare e a Pigadia ci sono talmente tante taverne… – KYMA: sul porto, l’ultimo in fondo. Abbiamo preso dei makarounes buoni ma non come quelli di Maxim, un’orata alla griglia e una portata di glavi fritto (è un pesciolino più o meno come le sardine). Abbiamo ordinato una baklava per dolce solo perchè era uno degli ultimi giorni (leggi: non ci stava ma l’abbiamo preso lo stesso per golosità) ed era buona e non esageratamente dolce come ci ricordavamo.
– PERIGALI: sempre sul porto. Abbiamo speso 27 euro per un pastizio (che dentro era freddo), un piatto di makarounes, acqua e vino. Nel conto abbiamo trovato anche il pane e il coperto. Anche se alla fine ti offrono due fichi resta la sensazione di avere speso di più rispetto ad altri posti, con una qualità del cibo non eccelsa. – ODISSEY: si trova lungo la strada che dal Bay Watch conduce al centro di Pigadia. E’ una taverna molto carina, sempre affollata, per questo ci siamo convinti ad entrare. Il cibo è molto buono e il titolare gentile ed elegante. Con 26 euro abbiamo gustato insalata greca, dolmades (involtini di foglie di vite), mussels saganaki (cozze con sugo di pomodoro e feta), mix greco (che contiene un pomodoro stufato, un pezzetto di spinach pie, una polpetta di carne, un po’ di mousaka e un’altra cosa che non ricordo. Alla fine ci hanno offerto un bicchierino ciascuno con una specialità del posto: sembrava Bailyes con sopra una schiumetta di latte e una spolverata di cacao. Buonissimo!
CIBO Aggiungo a tutti i miei itinerari in Grecia questo piccolo “manuale di sopravvivenza alla cucina greca”… Più che altro perchè spesso si fa fatica a capire di cosa si tratta se è indicato con il nome greco. Natutalmente non è un ricettario e gli ingredienti dei vari piatti possono cambiare da un’isola all’altra o anche da un ristorante all’altro. KALI OREXI! (buon appetito) STIFADO o KLEFTIKO: stufato di agnello (buono).
PASTIZIO: pasta pasticciata con sugo di pomodoro. Ha l’aspetto della moussaka ma non ha le verdure ed è fatto di pasta MOUSSAKA: pasticcio di melanzane che assomiglia molto alla nostra parmigiana di melanzane. Non c’è prosciutto nè mozzarella, ma ci sono delle fette di patate e qualche volta altre verdure. Inoltre come sugo viene usato un ragout di carne. Non è particolarmente speziata ed è un gusto simile ai nostri. Buona.
TARAMA SALAD o EGG ROE FISH SALAD: insalata di uova di pesce. E’ una salsina rosa buona, da mangiare col pane.
EGGPLANT SALAD: insalata di melanzane. E’ una salsina verdina buona con dentro delle striscioline di melanzane, da mangiare col pane. CRAB SALAD: insalata di granchio. E’ una salsina buona da mangiare col pane.
TZATZIKI: è la salsina tipica greca, fatta di yogurt greco, cetrioli, aglio, olio e aceto. Anche questa si mangia col pane o come contorno ad esempio nella carne gyros. A volte è un po’ fortina perchè calcano la mano con l’aglio. Ma il gusto ci guadagna! La peggiore che ho mangiato in fatto di quantità d’aglio è quella che ho trovato in Italia, all’Esselunga. Al momento sembra buona ma compromette le relazioni sociali per almeno 2 giorni. GYROS: è la carne tipo kebab (cotta su un enorme spiedone che gira), generalmente di maiale, che è la versione più gustosa. Qualche volta si trova di pollo o agnello. Viene servita con pomodori a fettine, cipolla a fettine, salsa tzatziki, patatine fritte e pita, che è una specie di piccola piadina, più alta e più soffice (buonissima). Il gyros può essere servito nel piatto “Gyros Plate” o nella versione take away “Gyros Pita”. Nel primo caso tutto viene posizionato elegantemente su un piatto e la quantità degli ingredienti è maggiore; costa sui 7-8 euro. Nel secondo caso il tutto viene avvolto nella pita a formare una specie di cono da passeggio. Costa 2-3 euro, dipende dal posto. Io preferisco di gran lunga questa seconda versione… Piuttosto se ho fame ne prendo due.
DOLMADES o WINE LEAVES ROLLS: Sono piccoli involtini fatti di foglie di vite, con all’interno un ripieno di riso e qualche spezia dal gusto strano. Non sono male ma hanno un gusto particolare che se non piace al primo colpo non piace più. Li servono sia tiepidi che freddi. Io li preferisco tiepidi. CHEESE BALLS: piccole crocchette tonde di patate e formaggio, fritte. Buone.
SAGANAKI CHEESE: è una fetta di formaggio filante (tipo la nostra scamorza o la fontina… Anche se non così tanto saporito) che viene impanato e fritto. Qualche volta viene passato sulla piastra (dipende dal posto). E’ buonissimo. SAGANAKI MUSSELS: sono cozze sgusciate passate al forno con una salsa di pomodoro e con dei pezzetti di feta. Alla fine delle cozze si chiede sempre il pane per non lasciare il sughetto che è molto buono.
SAGANAKI SHRIMPS: come sopra, però con i gamberetti.
SOLE FISH: sogliola fritta. Di solito occupa tutto il piatto ed è buona e fresca perchè si pesca in molte isole greche. GEMISTA o STUFFED TOMATOES/PEPPERS: sono pomodori e/o peperoni stracotti, ripieni di riso con verdurine, il tutto scaldato al forno. Buono.
INSALATA GRECA: insalata di pomodori, cetrioli, cipolle, olive nere, peperoni verdi, generalmente già condita, con sopra una fetta di feta e una generosa spolverata di origano. LA servono come antipasto e non come contorno. FETA: formaggio greco di latte di capra. E’ fresco, bianchissimo un pochino salato. Io in Italia non mangio i formaggi di capra, e anche la feta comprata qui ha un sapore diverso: in Grecia sembra meno salata e più… fresca. Buona. SOUVLAKI: spiedino. E’ uno spiedino piuttosto lungo che può essere di maiale “Pork Souvlaki”, di pollo “Chiken Souvlaki” e più raramente di pesce “Fish Souvlaki”, anche se è generalmente congelato perchè è di pesce che non si pesca nelle isole greche (principalmente spada e gamberi). Resta che fa comunque molta gola a vederlo crudo… Sembra enorme.
Naturalmente il più saporito è il Pork Souvlaki, quello di pollo a volte resta un po’ asciutto. Generalmente viene servito con del riso bianco e delle patatine, quindi se è asciutto… ciao. In certi posti si può chiedere anche “in pita”. Dopo essere cotto viene arrotolato dentro la pita. FRESH FISH: un pesce di medie dimensioni, intero, alla griglia. Generalmente è un’orata. Molto saporita. OCTOPUS: generalmente sono sue tentacoli di polipo scottati alla griglia. E’ buono e fresco perchè si pesca in Grecia, anche se a volte un po’ gommoso.
GRILLED CALAMARI: è un calamaro grigliato. E’ buono e fresco perchè si pesca in Grecia.
FRIED CALAMARI: anelli di calamari avvolti in un leggerissimo strato di pastella e fritti. Sono la fine del mondo, anche se qualche volta arrivano un po’ troppo cotti e quindi secchi. A me è capitato una volta sola e sono stata zitta, ma più di qualcuno che conosco mi ha raccontato di essersi fatto cambiare il piatto. E normalmente lo fanno senza troppe storie. DOLCI BAKLAVA: dolce di pasta filo (tipo pasta sfoglia, ma più sottile) con un ripieno di frutta secca tritata e amalgamata col miele. E’ molto buono se non è troppo dolce. L’ideale è quando viene servito con una pallina di gelato alla panna. KATAIFI: assomiglia come gusto alla baklava: il ripieno è circa lo stesso, ma è avvolto da una pasta fatta come un sottile filo di cotone… Il risultato è una specie di gomitolo un po’ allungato. Il difetto di questo dolce è che è completamente annegato nel miele… Al punto da diventare immangiabile.
YOUGURT WITH HONEY: yogurt greco con miele. Qualche volta ci mettono anche dei gherigli di noce che combinati con gli altri due ingredienti creano un gusto magico. Buonissimo (quando posso lo faccio anche a casa), anche se lo yogurt lo preferisco a colazione o per uno spuntino, piuttosto che come dessert. LOKUM: li spacciano per dolci tipici greci, ma in verità sono turchi, e in effetti si trovano specialmente nelle isole del Dodecaneso, più vicine alla Turchia. Sono dei quadratini di gelatina dura a vari gusti di frutta, con a volte del miele o della frutta secca, e a volte spolverati di farina di cocco. Ce ne sono di tantissimi tipi e sono solo confezionati. Noi li abbiamo assaggiati solo in Turchia. Naturalmente c’era un abisso tra quelli confezionati e quelli presi nelle pasticcerie… e in ogni caso non ci hanno fatto impazzire. BERE NESCAFFE’ FRAPPE’: è un caffè freddo, preparato con il Nescaffè solubile, un po’ di zucchero, un dito d’acqua. Gli fanno fare un bello strato di schiumetta (3-4 cm) e poi aggiungono acqua e ghiaccio. Di solito è servito un grande bicchiere da 40-50 cl. Di solito chiedono se lo si desidera “medium” o “sweet” per quanto riguarda lo zucchero, e se si vuole il latte. Io lo prendo sempre “sweet and with milk” e il risultato era una specie di cappuccino col ghiaccio. Buono.
Mi raccomando, si deve ordinare Nescaffè Frappè, altrimenti se si ordina solo Nescaffè arriva una tazza di caffè caldo, fatto con la polverina solubile. MYTHOS: è la birra greca. Chiara, discretamente buona.
OUZO: è un liquore leggero dolcino, dal sapore di anice. I locali lo bevono dopo il pasto, puro, o anche assieme al pesce, diluito con parecchia acqua. TSIPOURO: è una grappa di anice, con un sapore molto simile all’ouzo. Non sono sicura se anche questo si può allungare con l’acqua.