Alla scoperta del maquis corso in motocicletta
Ma ripartiamo con ordine. Era il primo viaggio impegnativo in moto. Partiti da Napoli su una kawasaki 500 destinazione Livorno. Breve giretto per Livorno che vale la pena vedersi se si riesca ad arrivare con un pò d’anticipo sull’orario d’imbarco. Si salpa e in poche ore già si arriva a Bastià, da li decidiamo di esplorare il dito arriviamo a Santa Severa, dove c’è un campeggio delizioso, tra colline verdi e a dieci metri dal mare, con personale simpatico e con la possibilità di mangiar bene e ad un buon prezzo. A due passi c’è U’ Porticciolu, l’unica zona abitata nei paraggi con un paio di baretti e ristoranti. Inutile dirvi che il dito ci ha già conquistati! Partiamo alla sua esplorazione, le curve e i panorami sono stupendi. Sosta a Nonza per un bel bagno nel suo spiaggione di ciottoli neri e chiudiamo con tramonto al mulino di Cap Corse. Con grossa difficoltà si riparte, destinazione Corte la capitale degli indipendentisti, che in quei giorni hanno un festival, dalle scarse velleità politiche ma in compenso folcloristico. Scenario completamente diverso, cittadina molto carina un po’ troppo turistica ma, con ancora angoli di autenticità. Da non perdere il bar vicino la piazza principale che ci ha offerto un pastis per 0.80 euro e li è nato l’amore per questa bevanda al sapore di anice. Senza mare il bagno lo si può fare nella acque del fiume della valle della Restonica, oppure al laghi di montagna, si sale fino a 1900 m, dopo un paio d’ore di trekking. Lo sforzo sarà ripagato tra l’altro da una magnifica bevuta all’acqua della sorgente.
Lasciamo Corte direzione Sud-est. Qui ci risulta un po’ più difficile trovare posto in campeggio ma, alla fine ci va bene e capitiamo al camping Asciaggiù, sulla costiera della palombaggia a pochi km da Porto Vecchio dove vale la pena andare a cenare. Mare stupendo, calette da sogno… beatitudine. Il sogno continua per un incontro magico con Bonifacio. Cittadina arroccata sopra delle rocce stupende levigate da mare e vento, con un porto naturale magnifico e barche che non vi sto neppure a raccontare.
Il giro continua, si smonta la tenda e in un attimo le borse da viaggio sono pronte, casco e via, si riparte. La strada è magnifica, siamo nel clou…Ecco che ti esce la meta non prevista che si rivela quella più bella. Arrivati a Piana, cittadina molto carina, un cartello indica la nostra destinazione Playa di Arone a 11 km. La strada è mozzafiato tutta in discesa, un bel po’ di curve e deserta. Arriviamo in un posto dove c’è una spiaggia stupenda, un campeggio, un ristorante e niente più, il massimo. Alle 23 tutte le luci del campeggio spente e via con lo spettacolo del cielo stellatto comodamente stesi in tenda e nel sacco a pelo. Stelle cadenti fenomenali. I programmi si stravolgono e decidiamo di dormire a Piana, dove troviamo un posto molto carino in campagna, attrezzato da una coppia di corsi usciti da un film di Kusturiza. Situazione molto rurale che ci permette di approfondire la visita alla zona dei Calanchi, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Nuovamente in viaggio verso Calenzana nella Balagne, punto di partenza degli escursionisti che fanno il GR20, pranzo delizioso con una carne in salsa con miele e mandarino. Quindi ultimo bagnetto alla spiaggia degli Ostrigoni, che ci abitua al rientro in Italia, visto il gran numero di connazionali li presenti. Pronti per ripartire c’è tempo per un giretto a Bastia nei vicoletti sul porto molto caratteristici.
Qualche consiglio: se possibile evitale l’alta stagione; mezzi di trasporto consigliati moto o bicicletta; da non perdere il dito e la zona di Piana e i Calanchi; bevete l’acqua delle fontanelle.
Buon viaggio.