Nosy Be ad Andilana
Partiamo con la Neos, personale di bordo estremamente gentile e professionale all’andata quanto cafone e pressapochista al ritorno, in entrambi i casi seduti in posti ultrastretti nei quali dormire è molto faticoso. Consiglio: chiedere al check-in i posti di fianco all’uscita di sicurezza! Arrivati a Nosy Be, dopo la fatidica coda micidiale per il timbro sul passaporto fatta da addetti simpaticissimi che leggono ad alta voce i nomi e ridono a 42 denti, leggiamo il cartello che campeggia enorme nell’aeroporto “Non favorite la corruzione”; infatti, l’addetto al controllo bagagli si avvicina a tutti e sussurra scuotendo delle monete in mano, “5 euro” per non farsi aprire le valige…Non capendo cosa ci sia da nascondere lasciamo che ce le aprano senza problemi e infatti alzano qualche maglietta con fare svogliato e ci fanno passare.
I ragazzi dell’Andilana ci aspettano fuori dall’aeroporto per caricare tutte le valige su un camion (le consegneranno direttamente in camera) e noi su una serie di pulmini e via verso il villaggio. Dubbio amletico: siccome il trasferimento dall’aeroporto all’hotel dura 50 minuti buoni, non sarebbe meglio che ogni singolo animatore nei vari bus raccontasse vita, morte&miracoli delle attività del villaggio durante il tragitto? Almeno, una volta arrivati in hotel, ognuno sarebbe libero di dedicarsi finalmente alla propria vacanza senza ulteriori sguardi all’orologio. Invece no: sul bus ti danno solo un foglio da compilare con i tuoi dati (comodo, per carità), in modo da rendere più rapida l’assegnazione della stanza una volta arrivati, ma il briefing dopo un paio d’ore dall’arrivo te lo devi sciroppare per intero. Il problema è che per non romperti ulteriormente le scatole (visto che loro stessi si rendono conto di quanto possa essere fastidiosa la situazione) cercano di spiegare tutto in poco tempo, velocissimi e incalzanti, con il solo effetto di dare un’infarinatura confusa e ansiogena delle varie attività a chi si è appena cuzzato 9 ore di volo nei posti striminziti di cui sopra.
Un’altra nota negativa, a parer mio, è l’errata visione che il responsabile del villaggio dà delle escursioni con i beach boys: testuale “…Per risparmiare 10-15 euro, non vale la pena rischiare…”; primo, in realtà gli euro di differenza sono almeno 20-30 (la gita a Nosy Iranja con i beach boys si paga 50 euro contro gli 84 dell’Andilana, per fare un esempio) e secondo la tanto decantata aragosta grigliata sul momento dal “maitre cuisinier” direttamente in spiaggia, abbiamo saputo da una coppia alquanto alterata che si paga a parte; nel prezzo della gita sono compresi semplici panini. Ora, ognuno ha chiaramente il diritto di fare come preferisce e io devo ammettere di essere stati MOLTO fortunati a incontrare al primo colpo il “famoso” beach boy Franco, simpaticissimo e molto ben organizzato, con il quale abbiamo pianificato tute le gite senza esitazione (viene citato come garanzia assoluta in moltissimi forum…Confermo tutto, è stato davvero un mito!)…Però, per fare un esempio, il menù – sempre compreso nel prezzo dell’escursione – consisteva in aragosta, granchi, gamberoni grigliati, spiedini di zebù, tonno bianco alla griglia, insalata di patate e pomodori, riso al cocco, ananas e banane, il tutto a volontà. Le barche su cui siamo saliti (abbiamo fatto Nosy Iranja, Nosy Komba e Tanikely) erano in buone condizioni e non abbiamo avuto il benché minimo problema via mare; quando la macchina che guidava lui stesso per portarci a Lokobe si è fermata in mezzo alla strada (sono tutte davvero degli scassoni tremendi), in 5 minuti di numero un taxi che lui aveva chiamato ci è venuto a prendere e ci ha riportati in hotel a costo zero.
Oltre tutto, proprio durante la nostra permanenza, si è verificato uno spiacevolissimo episodio ad alcuni ospiti dell’Andilana che avevano prenotato una gita in quad con l’hotel: sono stati aggrediti nella giungla da un gruppo di locali che hanno tagliato con un machete gli spallacci degli zaini ad alcuni di loro, rubando macchine fotografiche, soldi e passaporti; solo una grande spavento e nessun ferito per fortuna…Ma è la dimostrazione che gita organizzata dall’hotel non è necessariamente sinonimo di sicurezza.
Altra fanfaroneria che raccontano al briefing: comprare oggetti in legno è più sicuro solo nella loro boutique perché nel prezzo è compresa la tassa sul peso; il tutto perché è sicuro al 100% che in aeroporto al ritorno ti aprono le valigie e se tu non hai la loro ricevuta devi pagare l’ira di Dio di multa. Ora: non è assolutamente vero che le valigie vengano aperte di fisso, anzi…C’è molto più controllo sul bagaglio a mano che non su quello da imbarcare che viene regolarmente passato al check-in e messo sui carrelli senza che nessuno lo degni di uno sguardo. Un amico che ha comprato una statuetta in legno nella famosa boutique, invece, si è visto fare un semplice scontrino per il pagamento ma nessuna ricevuta di sorta: quando ha chiesto spiegazioni gli hanno messo un timbro a caso dicendogli “ma tanto in aeroporto non controllano mai…”.
Ripeto: ognuno ha diritto a vivere la propria vacanza come preferisce, ma andando in giro con un tipo come Franco si può anche toccare con mano un po’ di vita “vera” di Nosy Be che è sì un paradiso tropicale, ma resta pur sempre Africa, con tutti i suoi problemi e paradossi: non esiste il concetto di fedeltà e quindi di famiglia; i bambini sono sempre in gruppo e i più grandi badano ai più piccoli senza che necessariamente ci sia una madre alle spalle che provvede ai loro bisogni ma sono vispi e responsabili e vanno tutti a scuola impegnandosi nello studio anche se vivono in condizioni decisamente miserevoli e di igiene minima, nelle classiche capanne di foglie di banane con polvere e polli razzolanti ovunque. Consiglio: fate un salto – previo appuntamento telefonico perché è spesso in giro per l’isola – da Manina, la signora italiana che vive dal 1997 a Nosy Be ad Ambatoloka (http://www.Bambinidimanina.Net/Main/main.Html) e fatevi raccontare da lei una serie di episodi assurdi (o meglio, che per la nostra mentalità appaiono assurdi) sulla vita dell’isola…Credetemi che ne uscirete trasformati o per lo meno toccati. Noi donne sicuramente: femministe di tutto il mondo unitevi, Nosy Be è il posto per voi! Sembra che qui siamo noi a tenere i cordoni della borsa e che più di un uomo sia stato mollato di punto in bianco nelle classiche braghe di tela dalla consorte che si è portata via anche il materasso; infatti il ricovero per anziani allestito da Manina ha solo ospiti uomini perché una donna riesce bene o male sempre a sistemarsi.
Onestamente, poi, non so quanto bene faccia abituare i bambini al concetto di “turista = regalo”…Appena vedono un bianco, su qualsiasi isola si tocchi, arrivano a frotte e chiedono qualcosa…Io ho preferito lasciare tutto ciò che avevo portato (magliette e cancelleria varia, essenzialmente) a Manina e lasciare che smistasse lei, in base alle necessità che sicuramente ha più chiare di me.
Tornando al villaggio diciamo che se vi piace l’animazione pacchiana e chiassosa (con tanto di elezione di Miss Maglietta Bagnata), l’Andilana Beach Club è il posto che fa per voi. Ma anche se – come la sottoscritta – la detestate più o meno cordialmente, e amate invece stare per i fatti vostri su una spiaggia magnifica, bianca, piena di conchiglie, con fresche palme a fare da cornice allo scenario paradisiaco, l’Andilana fa altrettanto al caso vostro. La spiaggia relax permette di evitare il caos dei vari tornei di bocce/canoa/kayak/beach volley/beach tennis/chi-più-ne-ha-più-ne-metta, e i contatti con gli animatori sono ridotti al minimo quando la sera dopo cena chiamano a gran voce per andare in teatro ad assistere alle premiazioni dei vari tornei di bocce/canoa/kayak/beach volley/beach tennis/chi-più-ne-ha-più-ne-metta. Se riuscite a evitare anche uno dei molteplici abbracci dell’Uomo-Stella-Marina in peluche arancione, simbolo del villaggio, allora avrete davvero l’impressione di essere finalmente lontani mille miglia da Rimini o Riccione.
Le camere sono davvero spaziose e pulite come già detto in molti forum di viaggi; la nostra, con la famosa vista mare strapagata, alla fine si è rivelata una salvezza perché molto, molto lontana dalla piscina e dal teatro di cui sopra e consentiva quindi di godere del prezioso suono dell’infrangersi delle onde sulla sabbia e basta. Il giardino, curatissimo, è lentamente percorso da una tartaruga centenaria, Carolina, gigantesca e impressionante per la sua mole che si erge al massimo quando la si gratta nelle pieghe sotto il collo, divertentissimo. Camaleonti, coccodrilli del Nilo (ovviamente rinchiusi) e un’altra coppia di tartarughe più piccole, completano il mini-zoo dell’Andilana.
Il cibo è buono e c’è un’ottima scelta nel buffet sia per pranzo che per cena; la pizza è davvero competitiva con quella nostrana e le insalate fredde di polpo e di pesce gustosissime. Ottimi i dolci! So che qualcuno ha accusato comunque i classici sintomi da Imodium incalzante; a noi per fortuna non è successo nulla né al villaggio né tantomeno con Franco. Consiglio: magari una cura di fermenti lattici prima di partire potrebbe essere d’aiuto.
Le ragazze che vendono tovaglie e altri prodotti che si arroccano sugli scogli all’estremità sinistra della spiaggia animazione sono davvero petulanti: se non volete essere subissati da proposte assurdamente insistenti, da prodotti che vi vengono messi in mano senza che li vogliate e da mille promesse che poi vogliono farvi mantenere (i classici shampoo, bagnoschiuma, asciugamani ma anche vestiti che vi chiedono di lasciare loro prima di andare via) facendovi imparare a memoria i loro nomi per i lasciti dell’ultimo giorno, passate quando c’è la bassa marea o fate il giro dall’esterno dell’hotel: le signore con le bancarelle sulla spiaggia – magnifica, merita una passeggiata – oltre il villaggio sono molto più discrete.
Subito fuori dall’Andilana, inoltre, c’è un negozio di magliette carinissimo che si chiama Maki che vale la pena visitare: le T-shirt costano poco (sui 15-20 euro le mezze maniche) e ci sono anche asciugamani, saponi, prendisole e altri oggetti non male da regalare.
Riassumendo: la spiaggia dell’Andilana è sicuramente la più bella dell’isola e per un soggiorno relax di una/due settimane è un posto che mi sentirei assolutamente di consigliare: occhio però a prendere con le pinze il “fattore umano” che, a parer mio, è un po’troppo spocchioso e irritante. Abbiamo fra l’altro scoperto che la gestione precedente (che se non sbaglio era un villaggio del Ventaglio) lasciava che i beach boys entrassero nella hall a proporre le loro gite: quella attuale li relega sulla spiaggia quando c’è la bassa marea con fior di guardie che vigilano perché non salgano più in alto. Paura della concorrenza? Splendide paesaggisticamente Nosy Iranja soprattutto, ma anche le altre isole che abbiamo visitato e divertente, anche se più faticosa, la gita in pagaia al parco di Lokobe dove però potrete ammirare gli animali (lemuri, tarsi, camaleonti ma anche boa constrictor e pitoni) in totale libertà.
Buone vacanze!