Viaggio nei Balcani
Il mezzo, un po’ mastodontico per le nostre necessità, mi è comunque risultato subito facile alla guida, avendo già avuto altre esperienze di viaggio con camper, e così la mattina del 7 luglio io, mia moglie ed il mio ragazzo (bravissimo nel farmi da navigatore), siamo partiti alla volta della Croazia dove abbiamo fatto la prima tappa ai laghi di Plitvice, precisamente nel camping KORANA circa 10 km dall’ingresso del parco nazionale. Tempo incerto, notte piovosa, ma il mattino, seppure parzialmente nuvoloso ci ha permesso la visita dei laghi. Il camping (ottimo) dispone di un servizio di navetta a pagamento che porta fino agli ingressi, quindi non abbiamo neppure dovuto muovere il mezzo. Non descrivo i laghi “bisogna vederli” sono un patrimonio dell’umanità ed a giusta ragione. Devo dire che con una buona gamba la visita dei luoghi più interessanti può avvenire in una sola giornata, così è stato per noi e ci ha permesso di guadagnare una giornata rispetto alla tabella di marcia.
La mattina del 9, di buon mattino, ci siamo messi in viaggio alla volta di Spalato, percorrendo l’autostrada che ora, per un bel tratto, fiancheggia e sostituisce la vecchia terribile “Magistrala”. Sosta di sue giorni al camping STOBREC (abbastanza buono e vicino alla città), da qui con le bici percorrendo una bella pista ciclabile che fiancheggia la costa siamo andati a visitare Spalato, splendida, piena di monumenti storici e molto vitale. Consigliata ovviamente la visita al palazzo di Diocleziano che, in realtà, racchiude dentro di sé il centro storico della città in un ramificatissimo sistema di viuzze che ricordano le calli veneziane. Il mare a Spalato, almeno nel campeggio dove eravamo alloggiati, non è il massimo, meglio allontanarsi di qualche km e subito i colori dell’acqua si fanno ricordare.
La mattina dell’11 partiamo alla volta di Dubrovnik percorrendo la Magistrala, con un vento pazzesco che costringe ad una guida particolarmente attenta. Cerchiamo inutilmente il campeggio Sollievo che dovrebbe essere quasi in città dove, aimè, entriamo in un caos incredibile e dove con un mezzo come il nostro è davvero difficoltoso fare manovre. Desistiamo e decidiamo di proseguire alla volta del Montenegro tappa mitica per mio figlio. Il passaggio al confine non è così problematico come pensavo e giungiamo nel pomeriggio non troppo tardi nei pressi delle Bocche di Cattaro (Kotor), ma, ahimè, i campeggi sono rari, quei pochi piccolissimi ed adatti solo a tende, facciamo diversi tentativi ed ormai quasi decisi a rivolgerci per dormire in un appartamento (ce ne sono tantissimi e forse costano come andare in campeggio!) finalmente troviamo un piccolo ma accessibile camping in località BIJELA, il Zverenic gestito da un signore carinissimo che pure parla italiano e ci aiuta cortesemente ad eseguire le opere, non facili, di parcheggio del mezzo. Il camping è veramente piccolo, non c’è l’acqua calda, ma è pulito e tranquillo e, tenuto conto delle informazioni che abbiamo circa i campeggi del Montenegro, ci pare ottimo! Il giorno seguente possiamo intraprendere un bellissimo giro in bici costeggiando il Kotor…Splendido! Non c’è neppure traffico e nonostante la strada stretta i pochi veicoli sono rispettosi dei ciclisti. La sera ci rechiamo in un ristorante proprio fuori dal camping, un luogo ove mangiare del buon pesce, non male direi, salvo una sorpresa poco gradevole quando ormai stiamo per terminare la cena, alzando gli occhi nell’ambiente semibuio notiamo sulle travi della veranda grossi topi che tranquillamente ci camminano sulla testa!!!! Il 13 partiamo, destinazione confine con l’Albania; giunti a BUDVA pensiamo di costeggiare quel lato del Kotor che non abbiamo visto, ma la strada è strettissima e può passare solo un mezzo per volta, se si incontra un bus non si sa che fare! Il tutto senza alcuna segnalazione! Fuggiamo verso Sveti Stefan, carina, individuiamo un camping, ma è problematica la discesa per il mezzo, desistiamo e torniamo verso BUDVA dove dall’alto abbiamo visto un bel camping proprio su una bellissima spiaggia. Il campeggio si chiama JAZ e questo ce lo ricorderemo per un pezzo. In realtà si tratta di un parcheggio immenso che alla sera diventa camping, i servizi sono incredibili, inavvicinabili, qualcosa da prendere lo stomaco. Incontriamo italiani che risalgono da sud, dal confine con l’Albania dove pensiamo di spostarci, ma ci dicono che i campeggi sono tutti chiusi ed il primo utilizzabile è proprio quello che noi vorremmo lasciare! Non ci resta che piangere e così decidiamo di fermarci per la sola notte e l’indomani ripartire alla volta di Dubrovnik. Notte insonne, nel timore che qualcuno possa entrare nel camping essendo questo anche un parcheggio; la mattina alle 6,30 siamo già in viaggio e risuperato in confine, questa con controllo attento da parte dei croati, giungiamo a Mlini, nei pressi di Dubrovnic, al campeggio KATE, dove troviamo pulizia, organizzazione e serenità!. Decidiamo di fermarci 3 notti, il mare è bello e lo si raggiunge da un sentierino dietro al camping, in 10 minuti si è sulla spiaggetta, popolata ma comunque gradevole. Un giorno lo dedichiamo alla visita di Dubrovnic, utilizziamo il battello che, come un bus, ci porta dal porto di Mlini fino alla città (bellissima!). Un’altro giorno, con mio figlio visitiamo, sempre in battello, alcune isole assolatissime, selvagge e con spiagge deliziose. Mattina del 18 partenza per Mostar, superamento tranquillo della frontiera con la Bosnia-Erzegovina, quindi arrivo a Blagaj dove abbiamo individuato un gradevole campeggio che segnaliamo a coloro che desiderano andare a Mostar: si chiama AGANOVAC, è piccolo, in riva ad un bellissimo fiume, completamente all’ombra, a dai gestori gentilissimi. Prendiamo il bus subito fuori dal camping e visitiamo Mostar. Inutile dilungarci su illustrazioni che si possono trovare in una qualunque guida, la città è stata in buona parte ricostruita anche se rimangono tracce inquietanti della recente guerra (cimiteri enormi, palazzi sventrati). Al rientro visitiamo anche il monastero musulmano derviscio (consigliamo vivamente per il contesto naturale che lo circonda).
Il 19 siamo alla volta di Sarajevo, camping OAZA in località Ilidza poco fuori dalla città a ben servita dalla rete tranviaria. Nella città ormai le tracce della guerra sono impercettibili, se si escludono gli enormi cimiteri le cui lapidi portano date di morte tutte fra il 1992 e 1995! La ricostruzione ha fatto passi enormi, palazzi nuovissimi, centro commerciali, il centro storico è ormai oppresso dalle nuove costruzioni, ma sempre suggestivo, sarà l’odore di oriente…
Il 20 lasciamo Sarajevo, questa volta ci attende una lunga traversata tutte per strada statale e che strada…Destinazione teorica Novi-Sad in Serbia, viaggio allucinante per via dei tempi che sono eterni, non si superano i 50 km/h, attraversiamo diversi gruppi montuosi non altissimi ma che costringono ad un logorroico saliscendi. Giunti a Novi-Sad decidiamo di superare la frontiera con l’Ungheria ed entrare in territorio comunitario per trascorrere la serata a Szeged (Seghedino). Il campeggio individuato sulla guida si chiama NAPFENY (decoroso), è a 3 km dal centro che raggiungiamo in bici e visitiamo frettolosamente (sembra una cittadina austriaca e merita una visitina). La mattina del 21 ci attende il trasferimento a Budapest, abbiamo un qualche timore, dato che la città è grande e col camper…Comunque non sbagliamo ed al primo colpo troviamo il camping HALLER in pieno centro cittadino (si fa per dire, 4 km. Ma valido seppure sovraffollato) ma con le bici non ci sono problemi ed in 4 giorni visitiamo tutta la città, appunto, sempre in bici! Anche qui inutile consigliare, le guide indicano tutto, unica cosa che mi sento di indicare è il museo degli orrori, intesi quelli del nazismo e del successivo regime comunista. Ci sono volate via più di due ore ed assicuro che ne è valsa veramente la pena! Lasciamo Budapest il 25 diretti al Balaton, pochi km di buona autostrada; ci fermiamo all’EUROCAMPING BALATONFURED nella località omonima, campeggio immenso con ottimi servizi, piazzole enormi, ma assai rumoroso e con personale alla reception veramente poco gentile. C’è da dire che il campeggio è quasi tutto occupato da turisti olandesi (non capisco che ci vadano a fare fino al Balaton) con i quali ho sempre avuto poco feeling, così precisi nelle loro cose e spessi irrispettosi degli altri (ma forse è un mio vissuto). Rimaniamo comunque 3 giorni ed uno di questi lo utilizziamo per fare un bellissimo giro in bici su una delle piste ciclabili che costeggiano il lago. Questo è dal mio punto di vista l’aspetto più gradevole del luogo: una perfetta pista per ciclisti che descrive l’intero perimetro del lago, 210 km, una meraviglia! Il 28 è l’ora del rientro, ci fermiamo però l’ultima notte a Villach in Austria presso il camping MITTEWALD della località omonima a 15 minuti in bici dalla città. Un campeggio che voglio segnalare, il migliore in assoluto che ho conosciuto nel viaggio, non solo per la cortesia, la pulizia, ma anche per il contesto in cui si colloca.
La spesa sostenuta è stata di 2400 Euro per il noleggio del camper a km illimitati e con tutte le assicurazioni, circa 2000 Euro per campeggi, carburante e spese varie.