Cambogia – Vietnam – Laos 3
La seconda parte del diario è in “Cambogia – Vietnam – Laos” pubblicato in VIETNAM.
arriviamo a Vientiane alle 9:25; le procedure per il visto sono semplici, si consegnano le Arrival e Departure Cards compilate a bordo e, previa compilazione di un form, 1 foto con 30usd ciascuno e si ha il visto valido 15giorni (non è un adesivo che fa bella figura sul passaporto come quelli di Cambogia e Viet Nam, bensì un grosso timbro rosso), comunque è tutto abbastanza rapido; ritirati i bagagli, prima di uscire dall’aeroporto faccio un cambio valuta di 20usd per precauzione, essendo domenica, in realtà troverò uno sportello aperto anche in città ma il cambio è identico e tale sarà anche il giorno dopo alla BCEL vicino l’hotel e nei giorni successivi a Luang Prabang: 1 usd = 10.290 kip, con banconote da 50 e 100usd si arriva a 10.295k e anche per l’euro i tagli da 50 a 500 sono cambiati meglio; fuori ci attende il free pick-up inviatoci dall’hotel. Per questo trasferimento abbiamo inaugurato i nostri zaini acquistati in Viet Nam, comprati in due grandi magazzini (sinceramente per noi è un articolo importante, quindi abbiamo preferito sceglierlo con calma e tra articoli di una certa qualità in un buon negozio piuttosto che nelle innumerevoli ma caotiche bancarelle, dove il prezzo sarebbe stato sicuramente inferiore, trattando, ma la qualità tutta da verificare e a dir la verità non ce ne intendiamo) rispettivamente uno a 180.000d e l’altro a 151.000d, più un borsello a 70.000d, tutti davvero belli e sembrano anche resistenti e di qualità, vedremo in futuro.
VIENTIANE Hotel: “Douang Deuane” Norkeokoummane Road, Ban Mixay, Chanthabouly District, Vientiane – Lao PDR tel: + 856 21 222301/3 fax: + 856 21 222300 e-mail: DD_Hotel@hotmail.Com Hotel scelto soprattutto per la posizione rispetto a centro e lungofiume e per i free transfers da/per l’aeroporto. Ci siamo trovati molto bene, la camera è buona (23usd la doppia), oltre all’aria condizionata c’è la ventola per il ricambio d’aria e il balcone per far asciugare qualcosa, la colazione buona e abbondante e di una qualche varietà e il transfer da e per l’aeroporto efficiente, basta avvisare la sera prima e concordare l’orario. 2 bottiglie free di acqua purificata in frigorifero.
La città: la città è gradevole anche se niente di eccezionale, la definizione di sonnacchiosa città francese di provincia sembra adatta. Ci sono grandi viali realizzati dai francesi, alcuni monumenti moderni (tra cui il Patuxai, l’arco di trionfo, 2.000k per salire ma non vale la pena), la piazza centrale con la fontana, un bel lungo-Mekong e alcuni mercati meritevoli (il più vicino al centro è il Talat Sao). Tra i templi, consigliamo il Haw Phra Keo (5.000k) e il Sisaket (5.000k), quest’ultimo è bellissimo e imperdibile. C’è poi il Pha That Luang (Grande stupa sacro, il sito religioso più importante del paese, presente addirittura nel simbolo ufficiale nazionale), è un po’ fuori dal centro, occhio a farvela a piedi se c’è il sole, meglio un tuk-tuk o in bicicletta. E’ bello ma anche molto “nuovo”, nel senso che oltre ad essere stato ricostruito è talmente importante che lo tengono pulitissimo e luccicante, col suo giallo intenso, da sembrare quasi finto. E’ molto grande, quindi le viste e inquadrature migliori si hanno all’inizio dello spiazzo dove è situato, avvicinandosi si perde molto. E’ a tre livelli ma l’ingresso (5.000k) è consentito solo fino al primo, quindi all’interno non si vede granché di più dell’esterno. Quello che ci ha attratto in questa città è lo stacco radicale rispetto al Viet Nam, la sua calma tutta laotiana, la sua gentilezza e serenità, le sue lentezze e i ritmi tipicamente orientali che in Viet Nam avevamo dimenticato!! Lì ogni due metri qualcuno ti propone un motorbike, e anche se tu dici di no a uno, il successivo che ha visto e sentito comincia lui e con insistenza a martellarti le sue offerte invece a Vientiane c’era uno che dormiva sul suo tuk-tuk, noi siamo passati parlando, lui ha aperto gli occhi e, visto che non lo abbiamo richiesto, ovviamente e meravigliosamente li ha richiusi: ho subito adorato il Laos. Certo, venendo da altri posti simili non so se l’effetto sarebbe lo stesso, ma provenendo noi dal Viet Nam è stato un sentimento naturale!! Inoltre, in nord Viet Nam avevamo trovato freddo e cielo coperto, qui cielo blu limpido e temperatura leggiamo sui 38°. La Thailandia è sull’altra sponda del Mekong, ma ci sentiamo praticamente lì. In giro cartelli per VIP bus Vientiane – Bangkok Khao San Road a 850baht. Frequentemente si possono usare i THB a Vientiane e qualche volta anche a Luang Prabang. In caso, gli USD vanno sempre bene, anche per comprare un semplice pesce grigliato alle bancarelle (se come me l’ultima sera avete finito i kip e non è il caso di cambiare per il poco tempo residuo).
Pasti: a pranzo alle bancarelle del mercato (noodle soup di beef o chicken a 7.000k, di gamberi a 10.000k) e a cena a quelle sul lungofiume, vicino all’hotel un poco verso destra, l’indicazione sulla lonely è esatta, sono tantissime e ben illuminate, molti barbecue, con pesce, crostacei, pollo: la vista col tramonto sul Mekong e le luci sulla sponda thailandese è molto gradevole, i tavolini semplici e puliti, come il cibo, ci sono sì zanzare, ma spalmando le parti scoperte con Autan extreme ci evitano accuratamente. Noi prendiamo un bel pesce grigliato, infilzato in una stecca di legno a 25.000k (i prezzi sono sul menù: a 300metri in un ristorante sulla piazza con la fontana è a 55.000k), un pezzo di pollo (15.000k), due porzioni di riso (10.000k), un mango juice (5.000k) e una pepsi cola (3.000k). L’acqua purificata si vende a 1.000k, talvolta a 1.500k.
Da Vientiane a Luang Prabang: la sera prima prenotiamo il free transfer hotel – airport; va raccomandato a chiunque di confermare e riconfermare con la Lao Aviation il proprio volo, fanno facilmente scherzetti!!; in pochi minuti si arriva all’aeroporto, si pagano 5.000kip a testa di tassa sui voli interni, check-in, 40 minuti di volo (ci sono 4 voli al giorno) e si arriva a Luang Prabang. Incontreremo là alcuni italiani che hanno fatto il tragitto in bus: è assolutamente tranquillo farlo, non ci sono pericoli, ma la strada è particolarmente tortuosa e molto lunga (loro da Vientiane a Vang Vieng 6 ore e da Vang Vieng a Luang Prabang altrettante; probabilmente diretta è meno, ma minimo sono 8 o 9 ore e i bus non sono comodi e gli autisti spericolati). All’aeroporto ritiriamo i bagagli e troviamo il transfer da me prenotato a 5usd per la guesthouse.
LUANG PRABANG Guesthouse: “Thongbay” Ban Vieng May – Vat Sakem, Luang Prabang – Lao PDR tel e fax: + 856 71 253234 e-mail: thongbay@laotel.Com Collegata con una a Vientiane. Bellissima, bungalow in un bel giardino su una collina vicino al fiume, alcuni (come il nostro) in alto direttamente sul fiume con una vista splendida. Tutte in legno, ottima atmosfera e servizio. Non c’è l’aria condizionata dentro, solo le pale, ma devo dire che ben coperti la notte col piumone e le coperte non ne abbiamo sentito la mancanza, forse in altre stagioni si può avvertire. Costo 17usd la doppia, con abbondante colazione. Una delle migliori sistemazioni del viaggio. Unico difetto la distanza dal centro, fattibile a piedi in una 15ina di minuti ma la sera, un po’ per la stanchezza e un po’ per la strada buia prendiamo un tuk-tuk per rientrare. In frigorifero ci sono due bottiglie free di acqua purificata.
La città: meravigliosa, tranquilla nonostante i molti turisti, piena di templi, ritmi lenti e modi gentili, la popolazione è splendida, molte guesthouses in centro, molte agenzie per le escursioni. Templi da visitare parecchi, tutti a 10.000kip a testa, diversi antichi. Imperdibili il Wat Xieng Thong, la salita al tempio in cima alla collina della città (Phu Si) e la discesa dalla parte opposta con alcuni tempietti, il Palazzo Reale, gironzolare per le stradine, passeggiare sul lungo Mekong, mangiare al mercato, visitare i negozietti … è l’atmosfera ad avvolgervi a poco a poco, silenziosamente.
Pasti: molti ristorantini in giro, quindi c’è l’imbarazzo della scelta, però la sera le bancarelle del mercato accanto al muretto del Palazzo Reale sono da non mancare: pesce a varie cifre a seconda della taglia, io un bel pesce grigliato servito su foglie di banano a 15.000k, un pezzo di pollo a 10.000k, riso a 5.000k, atmosfera serena, qui finalmente ci sono molti turisti tra i tavolini e per la prima volta in questo viaggio non sono l’unico occidentale a mangiare al mercatino; ad un certo punto va via la luce, che tolgono ogni tanto a zone, tutto buio ma tranquillo, anche perché pare ci siano abituati, dopo qualche minuto compaiono le candele; alle 21 tutto inizia a svuotarsi, la città va a dormire per ricominciare il mattino dopo verso le 5. Acqua purificata a 1.500/2.000k.
Escursioni: le numerose agenzie ne propongono varie, ma soprattutto le Grotte di Pak Ou e le Cascate di Kwang Xi (o Kuang Si), ciascuna viene 4usd (i barcaioli se contattati indipendentemente ne chiedono molti di più e anche trattando è impossibile scendere a quelle cifre che le agenzie ottengono radunando molti partecipanti e riempiendo grandi barche), noi prenotiamo con un’agenzia (All Lao Service, in 5 / 7 Sisavangvong Road, tel 253523, alllaoservice@yahoo.Com) entrambe le escursioni, la prima in barca e la seconda in pulmino separate da una pausa per consentire il pranzo, a 80.000kip a testa, un po’ meno di 8usd, regalano 30minuti di internet free nella loro agenzia, noi raggruppiamo altri 4 italiani e ci facciamo regalare un’ora. La visita alle grotte di Pak Ou prevede la sosta ad un paio di villaggi lungo il fiume, interessanti per vedere come sono e come ci vivono, ma sarebbero previste per far comprare liquori (le bottiglie con scorpioni e serpenti dentro) e carta di riso. Ci vogliono circa 2 ore di navigazione controcorrente sul Mekong per arrivare e la cosa più bella sono le rive del fiume, perché le grotte (10.000k) non sono particolarmente interessanti, solo cavità nella roccia a picco sul grande fiume stracolme di statue di Buddha di tutte le grandezze e materiali. Le grotte sono 2, una superiore, in cima a parecchi scalini, più profonda e non illuminata (aggregatevi a qualcuno con la torcia, ma c’è poco da vedere) e una inferiore, quella che si vede subito all’arrivo con la barca, la più fotogenica. Tutto sommato sembra una visita obbligatoria, ma abbastanza noiosa e deludente. Invece la visita alle cascate meriterebbe una giornata intera, tanto sono belle e tanto accogliente è il sito e la natura circostante, si può nuotare in delle aree chiaramente indicate, ci sono posticini dove mangiare e bere, insomma davvero un bel posto, con bei colori e begli scorci. Qui facciamo amicizia con una signora californiana, in viaggio in Laos, di … 84 anni!!! Il giorno successivo, all’aeroporto, una sua amica ultra 70enne ci inviterà in California per i Gay Prides!! Partenza da Luang Prabang a Bangkok: prenoto un altro transfer a 5usd per l’aeroporto la sera prima e il giorno dopo in pochi minuti arriviamo. C’è da pagare la tassa aeroportuale internazionale di 10usd (o 110.000kip, cambio arbitrario delle autorità aeroportuali, attenzione che la banca interna non cambia travelers cheques e non rilascia altra valuta diversa dal kip) a testa. Conti finali: dei 2.500usd iniziali ne restano 800 in travelers cheques (ne spenderemo 100 a Bangkok per shopping, ma non li calcolo perché in più, se non avanzavano saremmo restati in aeroporto), quindi in un mese in due abbiamo speso 1.700usd, circa 1.300euro che sommati ai 2.100 spesi in Italia per i voli fanno un totale di 3.400euro.
Partiamo alle 13:50 e atterriamo a Bangkok alle 15:40; vogliamo uscire a Bangkok per pomeriggio e sera, ma lasciando i bagagli imbarcati in aeroporto, quindi proviamo a rintracciare ai transfer desks la Kuwait Airways ma con il volo previsto alle 2:55 della notte ancora non ci sono, allora chiediamo informazioni e ci dicono di non preoccuparci, basterà consegnare alla Kuwait al momento del check-in i tagliandi dei bagagli rilasciatici dalla Bangkok Airways col volo da Luang Prabang e ci penseranno loro. Un minimo titubanti decidiamo di fare così e, dopo il cambio di un traveler cheque da 100usd (3.834 meno 33 di commissione = 3.801thb) usciamo dall’aeroporto previo timbro di ingresso delle autorità di frontiera tailandesi (quando ci chiedono dove alloggiamo spieghiamo che usciamo solo per un po’ di shopping e per cena, abbiamo il volo la notte, allora sorridono contenti). Fuori, caldo e smog notevoli, prendiamo l’Airport Bus (100thb a testa, scegliamo la linea A1 per andare al World Trade Center) che si infila nel traffico in uscita dall’aeroporto e in un’oretta ci porta a destinazione freschi e comodi. Giriamo per alcuni grandi magazzini che già conosciamo dall’anno prima, osservando i numerosi cambiamenti di arredo urbano apportati nel quartiere e all’interno dei centri commerciali, facciamo alcuni acquisti e poi ceniamo alle bancarelle del seminterrato del Siam Center: purtroppo non siamo riusciti a ritrovare il ristorante giapponese a buffet a buon prezzo fisso dell’anno scorso, ma molte cose cambiano velocemente qui, forse non c’è più.
Ritorno: dopo cena passeggiata sul camminamento sopraelevato verso il WTC dove riprendiamo l’Airport Bus a 100THB (come l’andata, mentre l’anno scorso c’era la promozione e il città-aeroporto veniva 50THB). Il Bus ci lascia alle partenze internazionali, facciamo il check-in poco dopo mezzanotte e presentiamo alla Kuwait Airways i tagliandi dei bagagli della Bangkok Airways, protestano un poco ma poi rilasciano i loro tagliandini spillati insieme a quelli precedenti, paghiamo la tassa aeroportuale internazionale di 500 Thai Baht a testa e ci imbarchiamo alle 2:00 per partire alle 2:55. Arriviamo alle 6:45 locali a Kuwait City dove dobbiamo aspettare fino alle 13:10 (ne approfittiamo per cambiarci, vestirci per un clima più freddo – mi tolgo quindi dopo un mese le mie adorate infradito thailandesi) per la partenza per Roma, dove atterriamo alle 16:50 italiane e dove siamo contenti di trovare i nostri bagagli. I voli non sono stati niente male, ho dormito abbastanza da Bangkok a Kuwait e sull’ultima tratta ho visto il nuovo film “Anaconda”: questa Kuwait Airways ci ha convinto, anche non considerando il costo dei biglietti ci siamo trovati entrambi meglio rispetto all’Emirates dello scorso anno.