Parigi e le quai54
2° Giorno: Le Quai54 / Louvre – Giardini delle Tuileries – Champs Elysees – Arco di Trionfo – Le Quai54 / Chatelet / Champs Elysees e Arco di Trionfo by night Sveglia presto e una ricca colazione. Ci si prepara per il grande match, oggi i ragazzi affronteranno la squadra Shest Hustler. Guardiamo il roster, hanno un 2,12m, poi il miglior tiratore del torneo, nonchè MVP 2005. Anche se siamo sulla lista degli ospiti, la fila per ricevere il braccialetto, che ci permetterà di entrare da una corsia preferenziale, è lunga e faticosa, sotto un sole cocente. Boulevard Massena numero 81, Stade George Carpentier, l’arena del torneo. Le quattro tribune che circondano il campo all’aperto sono gremite. I grattacieli delle banlieu si innalzano in un cielo azzurro. La cornice è da film. La nostra partita la giocheremo nel pomeriggio, così, noi “ospiti” decidiamo di cominciare a visitare Parigi. Ci dirigiamo verso il Louvre. Attraversiamo il porticato di capitelli e ci ritroviamo nel piazzale interno con l’imponente piramide di I.M. Pei che si riflette sul palazzo davanti. La piramide, tanto criticata, ha scioccato tanta gente quando è stata scoperta nel 1989, inagurata come nuova entrata principale del museo. Eppure si mantiene in armonia, integrandosi perfettamente con il resto dell’architettura. Mentre la città si estende per chilometri dal suo centro, è facile sfuggire al rumore delle strade vicine nei Giardini delle Tuileries. Come catturati dall’Arco di Trionfo, in perfetto asse con il viale dei giardini, ci dirigiamo verso di esso, non accorgendoci che è più lontano di quello che sembra. I giardini hanno inizio al limite est, segnato dall’arco du Carrousel (voluto da Napoleone) e compreso fra le due ali del Louvre. Attraverso l’arco, si vedono l’Obelisco di Luxor e l’Arco di Trionfo perfettamente allineati. I caffe, le corse sui pony e il luna park estivo donano ai giardini una piacevole atmosfera. Finiti i giardini con una bellissima immagine della torre Eiffel che si staglia nel cielo sulla sinistra, prendiamo la Metro per li Champs Elysees, ma sbagliamo fermata e cosi, saltata Place de la Concorde ci incamminiamo lungo i viali…Palazzi, negozi, locali fino all’imponente rotatoria con al centro l’Arco di Trionfo, l’ultimo simbolo del potere militare e dell’orgoglio francese, un emblema straordinario al centro del vasto panorama parigino. Foto di rito sull’isola di traffico in mezzo alla strada, da una parte l’arco e dall’altra i lunghi viali con il traffico parigino. Prendiamo di corsa la Metro’: i nostri amici stanno per cominciare a giocare!! Fermata Porte d’Italie e poi di corsa al campo. Entriamo velocemente grazie ai braccialetti di riconoscimento e prendiamo posto sulla tribuna. Hanno già cominciato a giocare da circa due minuti, se la stanno cavando bene anche se la superiorità fisica dei francesi si fa notare in più di un occasione. Perdiamo e la nostra avventura all’Quai54 finise qui (o forse no?!). Sfiniti dal sole che ha picchiato incessantemente tutto il giorno e dalla tenzione della gara che sta pian pian calando ce ne torniamo in albergo. Veloce rinfrescata e poi di nuovo in giro, destinazione Chatelet. Le vie e i vicoli di questo quartiere sono una reminescenza delle stradine in acciottolato della vecchia Parigi, pullulante di criminalità e maleodorante, ma comunque vitale. Da allora molto è cambiato, e oggi, questa è una zona dove è divertente curiosare nei negozi, godersi le esibizioni degli artisti di strada e osservare la gente da un caffe all’aperto. Riprendiamo il metro’ e raggiungiamo l’arco di Trionfo dove li vicino troviamo un economico self-service. Dopo cena ci incamminiamo sull’Champs-Elysees e che si tratti della festa per il bicentenario della Rivoluzione Francese, di una parata militare o della tappa finale del Tour de France, i viali del Trionfo, come sono stati a lungo chiamati, sono il luogo dove Parigi si mette meglio in mostra specialmente la sera. Prendiamo l’autobus notturno per tornare in albergo e ne approfittiamo per farci un breve tour passando per Place de la Concorde, un tempo luogo per bagni di sangue rivoluzionari, oggi offre un panorama che toglie il respiro sugli Champs Elysees.
3° Giorno: Chatelet / Tour Eiffel / Finali Quai54 Giorno di shopping parigino e quale posto migliore di Chatelet?! Giriamo per i vicoli, pranziamo con baguette e salame e ci tuffiamo nella vita francese per poi ricordarsi di essere turisti e di voler vedere la Tour Eiffel. Nel 1887, il progetto di un monumento in ferro di Gustave Eiffel fu scelto come simbolo dell’esposizione universale del 1889, che celebrava i cento anni della Rivoluzione Francese. Il sistema di illuminazione fa risplendere la torre dal suo interno e, per 10 minuti allo scoccare di ogni ora (fino alle 2.00 del mattino), la fa luccicare come un fuoco d’artificio. Attraversato Pont d’Iena si giunge ai Giardini del Trocadero: l’enorme spiazzo è il luogo d’incontro per chi pratica lo skateboard e offre un panorama mozzafiato della Tour Eiffel. Metropolitana e di corsa al Stade George Carpentier per assistere alla finale del grande torneo. Ospiti internazionali come i rapper LudaKriss e Usher animano la serata, con piu’ di 6000 spettatori. 4° Giorno: Montmartre / Ritorno Scegliamo di impiegare la mattinata visitando Montmartre, prima di prendere la navetta che ci porterà all’aereoporto. Non c’è posto più tranquillo, disposto su una collina, ha la tipica atmosfera di paese, che comprende le luci al neon di Pigalle, romantiche stradine a zig zag e casette a breve distanza. Musica, arte, vino e cabaret, come il famoso Moulin Rouge, hanno contribuito a fare di questo quartiere un mito. Uno dei monumenti di Montmartre è la basilica del Sacro Cuore, che si erge nel punto più alto della città. Spettacolare ed emozionante il panorama che si può gustare, da quassù, l’affaccendata capitale sembra lontana chilometri. Purtroppo il tempo a nostra disposizione è finito e ce ne torniamo a casa. Tre giorni sono veramente pochi per conoscere Parigi ma per assaporarla possono bastare.