Parigi e le quai54

Un gruppo di 19 ragazzi, la passione per il basket e la curiosità di avventurarsi in una delle più belle capitali d'Europa. Parigi. 1° giorno: Pisa – Parigi Beauvais / Quartiere Latino – Notre Dame I controlli passano veloci e senza problemi. Il volo Ryanair da Pisa a Parigi Beauvais è in ritardo e dopo circa un ora di attesa ci...
Scritto da: Sonjia
parigi e le quai54
Partenza il: 26/06/2009
Ritorno il: 29/06/2009
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 500 €
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Un gruppo di 19 ragazzi, la passione per il basket e la curiosità di avventurarsi in una delle più belle capitali d’Europa. Parigi. 1° giorno: Pisa – Parigi Beauvais / Quartiere Latino – Notre Dame I controlli passano veloci e senza problemi. Il volo Ryanair da Pisa a Parigi Beauvais è in ritardo e dopo circa un ora di attesa ci imbarchiamo. Il volo nonostante sia un po’ movimentato per le perturbazioni di maltempo che attraversiamo scorre abbastanza bene e atterriamo con un bel sole che ci sta aspettando. E’ cominciata la nostra avventura in territorio francese. Prendiamo il pulmann-navetta che ci porterà a Parigi (13.00 euro a tratta a persona) con capolinea in Porte Maillot. A parigi ci stanno aspettando. Aspettano la squadra italiana di basket che parteciperà alla 7° edizione del torneo di streetball più famoso al mondo. Le Quai54. Il torneo metterà a confronto lo streetball americano e quello francese con la partecipazione di squadre da tutta Europa e una dal Giappone, a suon di hip-hop, breackdencer e sfide freestyle!! Dai finestrini dell’autobus, all’arrivo, notiamo subito i due furgoncini con il logo della manifestazione sportiva, che ci sono venuti a prendere per portarci all’albergo. Attraversiamo la città intasata dal traffico di fine pomeriggio ma per essere già le 20.00 il sole è sempre alto nel cielo (scopriremo con nostra sorpresa che tramonterà fra le 22.00 e le 22.30, regalandoci un bel tramonto, con la Torre Eiffell pronta ad illuminare la notte parigina). Giungiamo all’albergo Etap Hotel Paris Porte d’Italie in via Rue Carles LeRoy (57.00 euro a notte in camera doppia), un po’ esausti dai numerosi spostamenti: le camere sono piccole e semplici ma funzionali. La fame si fa sentire e prima di addentrarci nella Parigi da cartolina, decidiamo di fermarci a mangiare nella pizzeria vicino all’albergo (Pizzeria-ristorante La Plaza: pizza, bevande e caffe 13.50 euro a testa). Ci incamminiamo verso la fermata della Metro’ (Pourt d’Italie) per raggiungere il resto della comitiva al Quartiere Latino. Sebbene i ciottoli che un tempo delimitavano il Boul’Mich siano stati simbolicamente sdradicati dagli studenti in rivolta, durante il Maggio 1968, la zona è ancora in perenne movimento. Un caleidoscopio di colori, odori, culture a confronto. Sono molti i locali che fiancheggiano le strade che portano alla Senna. Attraversiamo il ponte e giungiamo su Ile’ del la Cite’, “la testa, il cuore e la spina dorsale di Parigi”, come scriveva Victor Hugo. Sulla destra si fa imponente la Cattedrale di NotreDame. Come la città, si estende sulle rive della Senna e domina Parigi dal XII secolo anche se il suo attuale aspetto è dovuto in gran parte al restauro del XIX secolo. Continuamo il nostro giro infilandoci nei rumorosi vicoli per poi sbucare lungo la Senna e ritornare in Piazza Viviani. Saranno le 3.00 e la Metro’ a chiuso ma non ci scoraggiamo, per tornare in albergo usiamo la linea notturna degli autobus, la NoctLines, comodissima. Alla fermata nel led possiamo leggere fra quanto arriverà il bus che ci riporterà vicino all’albergo. (in Italia questa efficienza e questa puntualità dei mezzi pubblici è impensabile sopratutto la notte).

2° Giorno: Le Quai54 / Louvre – Giardini delle Tuileries – Champs Elysees – Arco di Trionfo – Le Quai54 / Chatelet / Champs Elysees e Arco di Trionfo by night Sveglia presto e una ricca colazione. Ci si prepara per il grande match, oggi i ragazzi affronteranno la squadra Shest Hustler. Guardiamo il roster, hanno un 2,12m, poi il miglior tiratore del torneo, nonchè MVP 2005. Anche se siamo sulla lista degli ospiti, la fila per ricevere il braccialetto, che ci permetterà di entrare da una corsia preferenziale, è lunga e faticosa, sotto un sole cocente. Boulevard Massena numero 81, Stade George Carpentier, l’arena del torneo. Le quattro tribune che circondano il campo all’aperto sono gremite. I grattacieli delle banlieu si innalzano in un cielo azzurro. La cornice è da film. La nostra partita la giocheremo nel pomeriggio, così, noi “ospiti” decidiamo di cominciare a visitare Parigi. Ci dirigiamo verso il Louvre. Attraversiamo il porticato di capitelli e ci ritroviamo nel piazzale interno con l’imponente piramide di I.M. Pei che si riflette sul palazzo davanti. La piramide, tanto criticata, ha scioccato tanta gente quando è stata scoperta nel 1989, inagurata come nuova entrata principale del museo. Eppure si mantiene in armonia, integrandosi perfettamente con il resto dell’architettura. Mentre la città si estende per chilometri dal suo centro, è facile sfuggire al rumore delle strade vicine nei Giardini delle Tuileries. Come catturati dall’Arco di Trionfo, in perfetto asse con il viale dei giardini, ci dirigiamo verso di esso, non accorgendoci che è più lontano di quello che sembra. I giardini hanno inizio al limite est, segnato dall’arco du Carrousel (voluto da Napoleone) e compreso fra le due ali del Louvre. Attraverso l’arco, si vedono l’Obelisco di Luxor e l’Arco di Trionfo perfettamente allineati. I caffe, le corse sui pony e il luna park estivo donano ai giardini una piacevole atmosfera. Finiti i giardini con una bellissima immagine della torre Eiffel che si staglia nel cielo sulla sinistra, prendiamo la Metro per li Champs Elysees, ma sbagliamo fermata e cosi, saltata Place de la Concorde ci incamminiamo lungo i viali…Palazzi, negozi, locali fino all’imponente rotatoria con al centro l’Arco di Trionfo, l’ultimo simbolo del potere militare e dell’orgoglio francese, un emblema straordinario al centro del vasto panorama parigino. Foto di rito sull’isola di traffico in mezzo alla strada, da una parte l’arco e dall’altra i lunghi viali con il traffico parigino. Prendiamo di corsa la Metro’: i nostri amici stanno per cominciare a giocare!! Fermata Porte d’Italie e poi di corsa al campo. Entriamo velocemente grazie ai braccialetti di riconoscimento e prendiamo posto sulla tribuna. Hanno già cominciato a giocare da circa due minuti, se la stanno cavando bene anche se la superiorità fisica dei francesi si fa notare in più di un occasione. Perdiamo e la nostra avventura all’Quai54 finise qui (o forse no?!). Sfiniti dal sole che ha picchiato incessantemente tutto il giorno e dalla tenzione della gara che sta pian pian calando ce ne torniamo in albergo. Veloce rinfrescata e poi di nuovo in giro, destinazione Chatelet. Le vie e i vicoli di questo quartiere sono una reminescenza delle stradine in acciottolato della vecchia Parigi, pullulante di criminalità e maleodorante, ma comunque vitale. Da allora molto è cambiato, e oggi, questa è una zona dove è divertente curiosare nei negozi, godersi le esibizioni degli artisti di strada e osservare la gente da un caffe all’aperto. Riprendiamo il metro’ e raggiungiamo l’arco di Trionfo dove li vicino troviamo un economico self-service. Dopo cena ci incamminiamo sull’Champs-Elysees e che si tratti della festa per il bicentenario della Rivoluzione Francese, di una parata militare o della tappa finale del Tour de France, i viali del Trionfo, come sono stati a lungo chiamati, sono il luogo dove Parigi si mette meglio in mostra specialmente la sera. Prendiamo l’autobus notturno per tornare in albergo e ne approfittiamo per farci un breve tour passando per Place de la Concorde, un tempo luogo per bagni di sangue rivoluzionari, oggi offre un panorama che toglie il respiro sugli Champs Elysees.

3° Giorno: Chatelet / Tour Eiffel / Finali Quai54 Giorno di shopping parigino e quale posto migliore di Chatelet?! Giriamo per i vicoli, pranziamo con baguette e salame e ci tuffiamo nella vita francese per poi ricordarsi di essere turisti e di voler vedere la Tour Eiffel. Nel 1887, il progetto di un monumento in ferro di Gustave Eiffel fu scelto come simbolo dell’esposizione universale del 1889, che celebrava i cento anni della Rivoluzione Francese. Il sistema di illuminazione fa risplendere la torre dal suo interno e, per 10 minuti allo scoccare di ogni ora (fino alle 2.00 del mattino), la fa luccicare come un fuoco d’artificio. Attraversato Pont d’Iena si giunge ai Giardini del Trocadero: l’enorme spiazzo è il luogo d’incontro per chi pratica lo skateboard e offre un panorama mozzafiato della Tour Eiffel. Metropolitana e di corsa al Stade George Carpentier per assistere alla finale del grande torneo. Ospiti internazionali come i rapper LudaKriss e Usher animano la serata, con piu’ di 6000 spettatori. 4° Giorno: Montmartre / Ritorno Scegliamo di impiegare la mattinata visitando Montmartre, prima di prendere la navetta che ci porterà all’aereoporto. Non c’è posto più tranquillo, disposto su una collina, ha la tipica atmosfera di paese, che comprende le luci al neon di Pigalle, romantiche stradine a zig zag e casette a breve distanza. Musica, arte, vino e cabaret, come il famoso Moulin Rouge, hanno contribuito a fare di questo quartiere un mito. Uno dei monumenti di Montmartre è la basilica del Sacro Cuore, che si erge nel punto più alto della città. Spettacolare ed emozionante il panorama che si può gustare, da quassù, l’affaccendata capitale sembra lontana chilometri. Purtroppo il tempo a nostra disposizione è finito e ce ne torniamo a casa. Tre giorni sono veramente pochi per conoscere Parigi ma per assaporarla possono bastare.



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