Samos: isola cromoterapica

Non ricordo esattamente quando ho deciso di andare in vacanza a Samos, ricordo solo che avevo voglia di Grecia, assolutamente non ad Agosto, ma a Giugno. Terza settimana. E il coniuge ? Il coniuge segue, ovviamente. Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Come da contratto ! Così una sera, PC davanti a noi, abbiamo cominciato a...
Scritto da: Susanna_64
samos: isola cromoterapica
Partenza il: 12/06/2009
Ritorno il: 21/06/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Non ricordo esattamente quando ho deciso di andare in vacanza a Samos, ricordo solo che avevo voglia di Grecia, assolutamente non ad Agosto, ma a Giugno. Terza settimana. E il coniuge ? Il coniuge segue, ovviamente. Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Come da contratto ! Così una sera, PC davanti a noi, abbiamo cominciato a navigare e ad informarci.

All’inizio avevamo considerato l’acquisto di un pacchetto aereo+hotel con Todomondo, ma dopo 4 conti abbiamo visto che il costo lievitava di 700€, rispetto ad un pacchetto “fai da te”. Così, abbiamo acquistato i biglietti direttamente dal sito della Olympic Airways che proponeva un volo notturno su Atene da Malpensa e poi il collegamento all’alba con l’isola di Samos. In pratica, una notte da passare in aeroporto. E che sarà mai?? In fin dei conti, si tratta di qualche ora, le avremmo recuperate il giorno dopo dormendo in spiaggia (consapevoli, tuttavia, del fatto che quel recupero avrebbe compreso anche la mappatura dei dolori reumatici, perché, va bene fare i giovincelli, ma al registro dell’anagrafe non importa di queste nostre velleità da teen-ager!). Come hotel, la nostra scelta è caduta su “El Coral “ a Potokaki, ca. 2 km. Da Pythagorion, che in B+B costava 50€ la camera per 2 ed infine, il parcheggio per la macchina a Malpensa, abbiamo optato per il MXP Parking, parcheggio low cost che, per 10 giorni, ci è costato 35€. Tutto prenotato nel giro di 2 ore. Il 12 giugno partiamo da un Terminal 1 semi-deserto, con un volo più che puntuale ed atterriamo ad Atene dove ci apprestiamo a trascorrere le 5 ore che ci separano dal volo successivo. Inaspettatamente, scopriamo che una buona parte dei negozi e posti di ristoro rimane aperta tutta la notte, per cui prendiamo possesso di un morbido divanetto del “Ritazza Cafè” : il coniuge vaga un po’ in giro oppure si appisola, io invece, in compagnia di Giorgio Faletti (il libro di…, ovviamente), mi “manteco” con il divano come un pezzetto di burro con il risotto…E in un batter d’occhio è ora di imbarcarsi. Samos, arriviamo !.

Decolliamo che è ancora buio e, dopo qualche minuto di volo, l’alba ci da il benvenuto. Atterriamo sull’isola, quasi unici esseri umani in giro a quell’ora (sono le 6.15) e ci accolgono sole e vento. Dunque, l’isola è ventosa, checché se ne dica, non esiste nord più ventoso, sud di meno: il vento c’è, sempre. E alla fine si arriva anche a ringraziare il cielo che ci sia, perché il sole è veramente potente e il vento aiuta a sopportarlo. Prendiamo un taxi che ci porta all’hotel El Coral. La struttura è proprio vicino all’aeroporto, molto vicino. Si può dire che le camere che non hanno la vista mare, hanno la vista aeroporto…Però, parliamoci chiaro, è l’aeroporto di Samos, non quello di Malpensa ! E’ vero, un volo arriva anche la mattina presto, però io, che ho il sonno leggero, l’ho sentito giusto un paio di giorni, poi…È diventato un normale suono mattutino, come l’infrangersi delle onde o gli uccellini che cinguettavano e non mi ha più svegliato. Per contro, è anche vicino al mare, molto vicino. Si può dire che ci si può lavare la faccia nel mare appena svegli ! In hotel ci viene offerta la colazione (la faremo sempre in terrazza, praticamente a 2mt. Dalla spiaggia e dal mare) e poi ci ritiriamo per dormire un paio d’ore. La nostra camera è già disponibile, ha un bel balconcino con vista mare (l’avevo richiesta io alla prenotazione, su consiglio di altri TPC) e gli spazi sono giusti. E’ pulitissima, lo è tutto l’albergo. La proprietaria parla solo greco, spagnolo e tedesco, per cui rispolvero le reminescenze di spagnolo, sperando di non sembrare troppo “italiana” e aggiungere la “s” finale a tutte le parole che non conosco! Finita la dormitina, si parte alla scoperta dell’isola ! Noi l’abbiamo visitata a “punti cardinali” : un giorno nord, un giorno ovest e via dicendo. Samos non è grandissima per cui le distanze consentono spostamenti veloci. La mattinata era dedicata alla visita di paesini o particolarità dell’isola, mentre il pomeriggio spiaggia e mare…Perché il sole impietoso non consentiva di fare altro e anche perché io non so chi o cosa sia stata in una precedente vita, ma è certo che, in questa, sono un pannello solare ! E’ tassativo avere un mezzo di trasporto. Noi abbiamo optato per la macchina, noleggiata presso Kiklos di Pythagorion, che ci ha fatto il prezzo migliore: 140 € per 7 giorni pieni, in pratica 20€/giorno, per una Matiz 5 porte con aria condizionata e tettuccio apribile, assicurazione Kasko e km. Illimitati. Io sconsiglio caldamente gli scooter o i quad, a meno che non li si voglia noleggiare solo per un paio di giorni, perché strade ombreggiate non ce ne sono e si rischia davvero di cuocere sotto il sole. Sull’isola c’è una forte presenza di caserme militari, dovuta alla vicinanza con la Turchia, la quale dista, nel punto più breve, 1.300mt…Ci è sembrato comunque di capire che ciò non preoccupa minimamente gli abitanti (finché i Turchi stanno a casa loro…) e, per i turisti, c’è la garanzia che la criminalità è praticamente inesistente.

L’entroterra è da vedere, così come le coste. Alcuni paesini sono un incanto, sembrano stati posti da Dio sul pendio della montagna, che poi si è dimenticato di loro e ancora oggi sono lì, sospesi tra il cielo e gli ulivi. Noi siamo rimasti affascinati da Platanos, Vourliotes, Vathy, Kokkari. In buona parte dei paesi, troverete l’indicazione della “Square” (piazza): andateci e vi sembrerà di entrare nel soggiorno di una grande abitazione! E gli inquilini li trovate tutti lì…

Ci era stato decantato molto il paese di Manolates, ma ne abbiamo avuta un’impressione un po’ “falsata”, lo abbiamo trovato molto “ a beneficio del turista”. Invece, è bellissima la strada da percorrere per raggiungerlo, perché si snoda attraverso un bosco di querce dove vivono soprattutto usignoli.

Samos è una città portuale e, nonostante sia la capitale dell’isola, di sera è assolutamente deprimente! Abbiamo voluto provare la famosa (per i TPC che già sono stati a Samos) gelateria Capriccio, gestita da una coppia di italiani: gelato molto buono, ma, devo dire, che la mia mamma, che è una “gelataia amatoriale”, al momento risulta ancora imbattuta ! Pythagorion invece si anima di sera…I negozietti rimangono aperti fino alle 22 (nel week end anche più tardi) e la gente riempie i locali del porto, quindi, se vi trovate nella condizione di scegliere dove pernottare, tenete in considerazione questo particolare. La stessa cosa vale per Kokkari, a nord dell’isola: colorata e viva.

Meritano una visita il tunnel di Eupalino, e i monasteri di Panagia Spiliani e Megali Panagia: l’isola è piena di monasteri e piccole chiesette, io mi sono messa nello zaino un pareo e una maglietta, così da essere sempre pronta per la visita, perché canottiere e pantaloncini corti non sono permessi .

Sulla punta nord est dell’isola a Prasso Cape c’è un monastero chiamato Zoodochos Pigi: purtroppo, il giorno in cui noi avevamo deciso di visitarlo era chiuso, ma vale la pena arrivarci solo per il panorama che si gode dall’alto.

Le Potami Waterfalls non erano molto cariche di acqua, ma consiglio comunque di andarle a vedere: la via più semplice è arrivare dalla costa nord, non dall’entroterra perché non sono segnalate.

Conviene portarsi le scarpette (che vengono vendute dappertutto sull’isola per via della poca sabbia esistente) oppure dei sandali perché il percorso per raggiungere le cascate si snoda lungo le cascate stesse, quindi lo si fa semi immersi nell’acqua e il fondo non è sabbioso (appunto). Non cercate di arrivare alle cascate attraverso sentieri alternativi, anche se ne vedete, tanto non ci arrivate…Il sentiero si percorre lungo le rocce che “contengono” il fiume di acqua, aiutandosi con le corde attaccate alla rocce e immergendosi nell’acqua fino allo stomaco…A voi la scelta se fermarvi alla prima cascatella oppure proseguire ! Mettete in conto una puntatina a “The End of the World”.

In buona sostanza si tratta di una trattoria, a conduzione molto familiare dove, prima di ordinare quello che c’è scritto sul menu, è meglio chiedere se lo cucinano quel giorno e, soprattutto, non dover avere fretta perché tutto quanto viene preparato al momento (ma, a Samos, la fretta non dovete averla, a prescindere). Si trova sulla punta sud ovest dell’isola percorrendo la strada costiera che da Pythagorion porta alla spiaggia di Limnionas. Quando arrivate qui, comincerete a trovare i cartelli che indicano “The End of the World” : continuate a seguirli anche quando vi sembra di entrare nei cortili privati di qualche casa. Ad un certo punto, la strada diventa sterrata…Ed è la strada giusta ! Percorretela per ca. 4 km. E vi troverete immersi in un paesaggio irreale…Terra, rocce e questa unica abitazione a strapiombo su un mare che ha colori di una tale bellezza che sono difficili da descrivere.

Per chi arriva invece dall’interno dell’isola, scendendo dal paese di Marathokampos, dovrà prima seguire le indicazioni per la spiaggia di Votsalakia, all’incrocio con la strada costiera basterà prendere la direzione per Kallithea e poi la strada è la stessa descritta sopra.

La bellezza delle spiagge è assolutamente soggettiva. Come deve essere una spiaggia per essere bella ? Deve avere la sabbia ? Allora di spiaggia bella c’è n’è solo una: Psili Ammos Est (perché esiste una spiaggia con lo stesso nome a ovest). Ma in un’isola ventosa come Samos, è il caso di scegliere una spiaggia sabbiosa? Mmmmmh… Per noi, una spiaggia bella doveva essere soprattutto tranquilla, magari non tanto grande, poco “mondana”, anche senza sport acquatici. E allora ci si può sbizzarrire ! Provate Klima, Votsalakia, Psili Ammos (ovest), Poseidonio il cui unico difetto è quello di essere troppo piccola e quindi subito “esaurita”. Costo di tutte le spiagge per 2 lettini e un ombrellone : ben 5 € !! Lemonakia, da molti definita la miglior spiaggia dell’isola, a noi non è piaciuta, e poi era più “cara” delle altre: ben 6€…

Se invece ne volete una selvaggia, senza lettini e ombrelloni, dovete potreste anche rischiare di essere gli unici bagnanti, allora arrivate a Potami, seguite sempre la strada costiera principale verso ovest finchè non diventa sterrata e si insinua nel bosco. Troverete dei cartelli di legno che vi indicheranno “Megalo Seitani” e “Drakei”: parcheggiate il mezzo e, a piedi, seguite le indicazioni.

Dovrete affrontare una discesa di circa 35 minuti (ma sappiate che ogni singolo passo che compirete sotto il sole, verrà ricompensato) e poi vi troverete davanti il paradiso di Mikro Seitani: un lembo di terra ricoperto di sassolini piccoli e lisci, racchiuso tra alte rocce quasi a formare la metà di un guscio di noce. Gli scogli insieme alle rocce formavano delle piccole cavità dove si riparavano i pochi nudisti, le onde alte che si infrangevano sulla riva…Siamo stati in 8 “occupanti” per ca. Un paio d’ore poi se ne sono andati tutti e siamo rimasti in 2…A gridare “Geronimo” quando l’onda ci buttava in alto di un paio di metri!! Ricordatevi che dovete affrontare la risalita, quindi vi consiglio di fare il bagno e poi, ancora bagnati, affrontate il ritorno! Come escursioni, ne abbiamo scelte 2. La prima, all’isoletta di Patmos, l’abbiamo prenotata in un’agenzia viaggi (Rhenia Tour) di Pythagorion e abbiamo preferito spendere un po’ di più ma guadagnarci in tempo. Infatti, con una normale barca a motore ci si impiegano 2h30 all’andata e lo stesso al ritorno, noi abbiamo optato per gli aliscafi, i Flying Dolphins, che impiegano 1h: con la barca costa 30€, con l’aliscafo 36€. Patmos è splendida. Tipica isola greca dalle case bianche e le persiane dello stesso colore del cielo.

Dopo aver noleggiato un quad (il coniuge, sapete…Ogni tanto bisogna accontentare pure lui!), abbigliati con i caschetti stile nazista, abbiamo impazzato per l’isola per tutta la giornata. Al mattino ci siamo dedicati alla visita del monastero di S. Giovanni, della grotta dell’Apocalisse e della cittadina di Hora che è bellissima. Non per niente, tutto è patrimonio UNESCO dal 1999. Nel pomeriggio, vagando verso Kampos Bay, abbiamo individuato un sentiero che portava ad una spiaggia e, ovviamente, lo abbiamo seguito, a piedi. Striscia ciotolosa di 2 km. Con acqua freddissima color cristallo , bagnanti 6 (noi compresi). La seconda escursione l’abbiamo prenotata direttamente al porto di Pythagorion, dove vengono proposte gite in barca di una giornata nelle isolette vicine. Noi abbiamo scelto la proposta del capitano Yannis (lo stesso che organizza anche le serate greche) perché ci è sembrata la meglio organizzata: prima di tutto, era l’unico che esponeva il prezzo (27€ a persona colazione, pranzo e merenda compresi) e prendeva le prenotazioni, facendo scegliere se si preferiva mangiare carne o pesce. Partenza dunque alle h. 10 destinazione isola di Samiopoula, sosta con bagno di 50 min, ripartenza per la spiaggia di Tsopela e sosta per il pranzo (buonissimo) che ci è stato servito all’ombra fresca di un pergolato. Cibo a gogo e, come frutta, arance succosissime “lanciate” dal capitano Yannis: chi non riusciva a prenderle, lavava i piatti !! Durante il ritorno, pit-stop alla “baia della luna di miele” (Honeymoon Bay, che già il nome la dice lunga di come sia il posto) per un tuffo direttamente dalla barca e poi rientro definitivo al porto di Pythagorion, preannunciato dalla Danza di Zorba suonata a tutto volume.

Non abbiamo mai mangiato male; al limite, come ho già detto, in alcuni ristoranti, non viene cucinato tutto quello che c’è scritto sul menu, probabilmente perché, in questo periodo, i locali non vengono mai riempiti al 100%. Tra le taverne che abbiamo provato, meritano una nota “Pythagorio” lungo il porto della cittadina omonima (Pitas buonissime e un pane all’aglio consigliato solo a chi non ha problemi con l’aglio!), per il pesce Marcos di Ireon oppure, per una vera “botta” di romanticismo, La Taverna del Pesce ad Agios Nikolaos lungo la strada per Karlovasi (il tramonto è assolutamente imperdibile) e La Taverna del Pesce lungo la strada per Kallithea (si chiamano tutte così le trattorie dove servono principalmente pesce, avranno anche avuto un loro nome proprio ma era scritto in greco e le sole parole tradotte erano “Fish Tavern” !), Sunset Restaurant sulla strada per arrivare alle Potami Waterfalls oppure la trattoria della spiaggia di Poseidonio quella a terrazza sul mare.. Non abbiamo mai speso più di 40€ in 2, comprensivi di acqua e vino.

Infine, godetevi una crèpe allo yogurt, miele e noci alla Crèperie di Pythagorio. Lo yogurt è superbo e lo trovate ovunque, con e senza miele, con e senza frutta ! (Alessia Marcuzzi e tutte le sue amiche se la sognano la mia regolarità !!).

Vagando per Samos ci si rende conto che tutti i colori hanno la loro giusta tonalità: se si pensa al colore azzurro è proprio lo stesso azzurro del cielo di Samos, se si pensa al verde ulivo è proprio lo stesso verde degli ulivi di Samos, se si pensa al verde acqua è proprio lo stesso colore del mare di Samos. Ci si trova avvolti in una sorta di seduta di cromoterapia…E si dimentica tutto, coscienti solo della meraviglia della natura che ci circonda.

Ripartiamo dall’isola con un grande dispiacere nel cuore, dopo un ultimo bagno di mare e sole. Il rientro avviene senza intoppi e ben presto, troppo presto, siamo di nuovo a Malpensa. Yià sas Samos !



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