India del Sud: Bangalore, Chennai, il Goa e Mumbai
Raccolgo subito l’idea con grande entusiasmo, eccitato da questo viaggio, cercando di decidere il percorso per i giorni successivi alla cerimonia.
Dopo alcune settimane di indecisione stabiliamo i dettagli: Bangalore, spostamento in treno a Chennai, volo per Goa ed infine volo per Mumbai.
Come prima cosa, ad inizio settembre, prenotiamo il volo a/r: confrontando numerose offerte su siti specializzati [wego.Com expedia.It skyscanner.It opodo.It] trovo in Lufthansa l’offerta più economica per un volo da Milano a Bangalore e ritorno da Mumbai, ovviamente con scalo a Francoforte, pagandolo circa 1200 euro a testa.
Successivamente prenotiamo i voli per gli spostamenti interni e i vari pernottamenti.
Finalmente arriva il 22 dicembre: partenza con destinazione Bangalore! Già a Malpensa inizia la prima avventura: la ragazza al check-in ci avvisa che sul volo francoforte-bangalore siamo in overbooking, ma per nostra somma gioia abbiamo un upgrade in businness! Servizio Lufthansa impeccabile, il volo da Milano era in ritardo per via della nebbia su Francoforte, ma una volta atterrati veniamo “scortati” da alcuni addetti Lufthansa attraverso l’enorme aeroporto e giungiamo velocemente all’imbarco, correndo per almeno 15 minuti da un corridoio all’altro.
Il resto del tragitto procede tra le comodità di poltrone totalmente reclinabili e ottimi cibi [non male per chi è abituato a voli no-frills stile RyanAir 😛 ] Atterriamo a Bangalore a notte fonda, dopo un po’ di disorientamento decidiamo di uscire nel parcheggio alla ricerca dell’autista che avrebbe dovuto portarci all’hotel.
La sistemazione a Bangalore è presso il Royal Orchid Resort, a circa mezz’ora dall’aeroporto, appena fuori la città.
La prima impressione è pessima, passiamo attraverso strade sterrate arrivando alla hall dell’albergo, dove c’era poco più di un bancone, e alcuni tavolini, con un lato totalmente aperto sul parco; restiamo sorpresi dalla stanza, modernissima, con due letti enormi e un bagno stupendo. La mattina seguente rivalutiamo anche il complesso dell’albergo, ci spiegano che sono in corsi alcuni lavori di restauro in quanto l’albergo è appena passato al gruppo Royal Orchid.
Anche la hall, con la luce del giorno, assume un’aria totalmente diversa, e si può aprezzare il lato aperto sul parco, con la classica vegetazione tropicale.
In questi primi giorni a Bangalore giriamo con una macchina con autista, pagando circa 800 rupie al giorno.
Per pranzo ci incontriamo con la futura sposa, una ragazza indiana di cui saremo ospiti per questi giorni a Bangalore.
Giro veloce per le vie commerciali della città, e pranzo a buffet presso 13th floor, ristorante con vista panoramica sulla metropoli.
Essendo il primo giorno sono un po’ terrorizzato per tutto quello che riguarda il cibo, prestando molta attenzione a non prendere alimenti non cotti o altri troppo piccanti! Ho anche la mia scorta di malarone, che prenderò puntualmente dopo ogni pranzo..Questo almeno per la prima settimana, negli ultimi giorni sarò molto più rilassato sia per quanto riguarda il rapporto con il cibo, sia riguardo la malaria! La città è decisamente enorme, ma offre pochi spunti per i turisti: un paio di vie con i principali negozi, alcuni parchi ed edifici in stile coloniale.
La serata si conclude con la cena presso il ristorante dell’albergo:il 9th Mile Dhaba. Il giorno successivo andiamo presso Nandi Hills, dove visitiamo il tempio posto in cima alla collina.
Essendo gli unici turisti occidentali veniamo subito notati dal custode del tempio, una sorte di monaco, che ci guida attraverso le varie sale e più tardi ci offre una tazza di caffè, mostrandoci la collezione di monete e le sue opere fatte intagliando radici.
Usciamo, circondati da bambini in visita e notiamo poco più in la un gruppo di scimmie…Il primo avvistamento! Torniamo in albergo nel pomeriggio e poco più tardi andiamo ad assistere alla cerimonia della Puja, in cui si chiede la benedizione degli antenati, parte del matrimonio Hindu. Ceniamo infine presso la nostra amica.
Il giorno di Natale assistiamo alla Mehendi Lagwana, durante la quale la sposa viene decorata con Henné. Pranzo in centro presso un albergo, e giro per la città.
In serata siamo nuovamente ospiti ad una cena in onore della sposa, il Sangeet Sandhya, con balli e canti.
Il giorno dopo ci consigliano di andare presso il Bannerghatta National Park, situato dalla parte opposta della città [ci impiegheremo più di due ore per arrivarci!] Giro in jeep attraverso la riserva, stile safari, dove si trovano tigri, alcuni leoni, orsi himalayani e varie antilopi.
Pranziamo vicino all’ingrezzo dello zoo, in un posto dalla dubbia igiene, gustando però un ottimo fried rice con verdure, all’ombra di alcuni alberi. Allontanandoci notiamo con stupore dove venivano lavati i piatti di alluminio: era poco più di una pozza marrone!! Rientriamo in albergo in tempo per il matrimonio, cerimonia stupenda celebrata tra le palme dell’albergo. La serata passa veloce osservando ogni minimo dettaglio di questo fantastico evento.
Salutiamo gli sposi e ci prepariamo per il viaggio del giorno successivo! Partenza prima dell’alba per arrivare alla stazione centrale, cerchiamo il nostro posto sul treno, prenotato un paio di mesi prima via internet, e ci accomodiamo sulla carrozza, destinazione Chennai! Il viaggio in prima classe, di circa 300 km [6 ore] è costato 14 euro a testa, comprensivo di colazione, spuntino e pranzo.
Il tragitto passa abbastanza velocemente, osservando attraverso i vetri oscurati gli infiniti campi di riso e piantagioni di cocco che caratterizzano la regione.
Nel primo pomeriggio arriviamo nell’afosa e ancor più caotica Chennai, la vecchia Madras: ora è tutto nelle nostre mani, da qui in poi procediamo il viaggio in due. Prendiamo un taxi per arrivare nella zona dell’aeroporto, dove avevamo riservato un’auto, presso Avis.
Scopriamo che non esistono i navigatori GPS e allora prendiamo la classica mappa cartacea: peccato che per tutta la città sarà difficlissimo trovare i nomi delle vie ed orientarci! Il noleggio dell’auto è stata un’esperienza indimenticabile…E forse traumatica 🙂 , la guida indiana è pessima, l’unico modo per procedere è quello di suonare continuamente il clacson per farsi strada, come d’altronde fa ogni macchina/bus/camion e autorisciò! Passiamo il pomeriggio cercando di raggiungere l’hotel [il Raintree, prenotato tramite expedia], tamponando alcune bicilette, risciò e motorini.
Ottimo albergo, anche se sicuramente caro per gli standard indiani, ma rapportato a quelli internazionali.
In serata decidiamo di andare in centro, dove stavamo ancora rischiando di perderci! Parcheggiata l’auto ci incamminiamo verso la spiaggia, nella zona del forte. Passeggiamo lungo un mercatino molto affollato e ci rilassiamo osservando i numerosi aquiloni in cielo. Torniamo in centro alla ricerca di un posto dove cenare, guidati dalla LonelyPlanet. Troviamo con fatica un paio di posti descritti della guida, ma nonostante la buona recensione ci appaiono squallidi; alla fine entriamo in una sorta di fastfood vegetariano, direi stile anni ’70 e mi butto sull’ormai classico fried rice! Il giorno dopo partiamo in mattinata per Mamallapuram, città sulla costa famosa per il tempio sulla spiaggia e per quelli scavati nella roccia.
Passiamo una splendida giornata sul mare, visitando lo Shore Temple, pranzo sulla spiaggia a base di pesce, spendendo pochissimo, e nel pomeriggio visitiamo gli altri templi; qui veniamo guidati da due ragazzi che alla fine ci porteranno presso il loro laboratorio dove intagliano la roccia.
In serata torniamo verso Chennai, osservando un magnifico tramonto tra le risaie.
Il 29 partenza per il Goa, dove passeremo il capodanno.
Con un volo AirIndia, ovviamente in ritardo, arriviamo nel pomeriggio a Panjim, dove prendiamo un taxi per Agonda, villaggio situato a circa un’ora e mezza di distanza, in direzione sud.
Quando è ormai buio arriviamo presso Praia de Agonda, dove avevamo prenotato una capanna sulla spiaggia. Ceniamo con degli ottimi gamberoni sulla spiaggia e camminiamo per un po’ al buio sulla spiaggia [la torcia è stata provvidenziale] da dove ammiriamo il fantastico cielo stellato e osserviamo i continui black-out che gettano in una fantastica oscurità l’intera baia.
Il giorno successivo è dedicato al relax: osserviamo finalmente con la luce diurna il meraviglioso panorama della spiaggia, una lunga baia con moltissime palme e vegetazione tropicale, con piccoli gruppi di capanne e pochissimi turisti dispersi sulla bianca sabbia. Nel pomeriggio affittiamo un motorino, o per lo meno ci viene “prestato” da una signora per circa 200 rupie. Percorriamo la strada attraverso piantagioni, risaie e foresta, ragiungendo un forte portoghese in parizale abbandono, a Cabo de Rama, dove camminiamo lungo le imponenti mura perimetrali ammirando la costa e la vegetazione lussureggiante.
La spiaggia di Agonda è l’ideale per chi cerca un posto tranquillo, è infatti priva di alberghi e le uniche sistemazioni sono le classiche beach huts o piccole pensioni.
Organizziamo per il giorno dopo un giro nella capitale dello stato, Panjim e la vecchia città portoghese di Old Goa.
La città ha un’atmosfera molto caratteristica, con la classica architettura coloniale, chiese cattoliche e case colorate ovunque. Nel pomeriggio ci spostiamo a visitare le imponenti cattedrali di Old Goa, ormai circondate dalla foresta.
Rientriamo in serata ad Agonda, dove passeremo l’ultimo dell’anno, privati tuttavia delle famose feste sulla spiaggia [a causa dei recenti attentati a mumbai sono state vietate per i mesi di dicembre/gennaio].
Il primo dell’anno ci svegliamo abbastanza presto, e ammiriamo la distesa di sabbia e palme pressoché deserta, godendoci un’ultima mattinata di relax prima della partenza nel primo pomeriggio per Panjim dove prendiamo il volo per Mumbai.
Arriviamo in serata a Mumbai, dove avevamo prenotato un hotel nella zona dell’aeroporto, il Transit Hotel; i prezzi degli alberghi in questa metropoli sono molto elevati, per cui ci siamo buttati su un qualcosa di decente ma sicuramente più economico rispetto a quelli delle catene internazionali…La qualità tuttavia era nettamente inferiore rispetto ai precedenti alberghi in cui abbiamo soggiornato.
Usciti dall’aeroporto veniamo subito assaliti dai taxisti, che vogliono portarci a tutti i costi all’albergo, sebbene disti poco più di 300 metri dall’uscita del terminal! Con un po’ di fatica ci liberiamo e riusciamo a raggiungere la nostra camera.
Una doccia veloce e siamo nuovamente fuori, decisi ad andare nella zona di Colaba per cenare.
Prendiamo un treno locale per raggiungere il Victoria Terminus [da alcuni anni ribattezzato Chhatrapati Shivaji Terminus]: i treni indiani sono un’esperienza fantastica e assolutamente da fare, sia per quanto riguarda quelli a lunga percorrenza, dotati di molti comfort, sia per quelli locali, dove anche la prima classe è un vagone senza porte, con griglie al posto dei vetri! Sebbene sia già buio e poche persone siano ancora in giro non ci sentiamo per nulla minacciati o in pericolo, una sensazione che ci ha accompagnato per tutto il tempo trascorso in india.
Cena e rapido giro dei principali monumenti by night e poi rientro all’albergo in taxi [la corsa è costata 400 rupie, come ci era stato anticipato dallo stesso autista, ma una volta giunti all’albergo ha provato a chiedercene 800, prima con la scusa che eravamo in due e poi dicendo che era entrata in vigore la tariffa nottura…Classici trucchi!] L’ultimo giorno lo trascorriamo interamente in centro, raggiungiamo nuovamente il Victoria Terminus in treno, ma questa volta dobbiamo fare i conti con l’affollata ora di punta! Vaghiamo per un paio d’ore senza meta, attratti dai diversi stili degli edifici, dai mille negozi e bazaar e dalle strade sempre più trafficate.
Pranzo presso il noto Leopold Café e nel pomeriggio giriamo per i negozi di antiquariato/artigianato nella zona del Taj, che come il Gate of India è ancora transennato a causa dei recenti attentati.
In serata ci spostiamo sul lato opposto, dove ceniamo lungo la Marine Drive, la zona più moderna.
Rientriamo in taxi all’albergo dove ci prepariamo per il volo di rientro.
Nonostante le tre ore di anticipo rispetto al check-in veniamo portati velocemente in aeroporto, e ci viene detto che bisognerebbe arrivare 5 ore prima…E avvicinandoci all’aeroporto ne comprendiamo il motivo: una coda lunghissima di macchine si dirige verso il terminale delle partenze internazionali! Un primo controllo ai bagagli avviene ancora prima di entrare nel terminal stesso, e questo causa un notevole allungamente dei tempi.
Fortunatamente il nostro autista ci fa entrare attraverso l’uscita e passando da un ascensore di servizio entriamo velocemente nell’area check-in.
Il resto del viaggio prosegue secondo copione: passiamo le ore del volo cercando di dormire, già con la nostalgia di quello che abbiamo appena lasciato! Scalo a Francoforte e rientro in mattinata a Milano, dove finisce il nostro viaggio.
Su http://www.Flickr.Com/photos/cranjam/sets/72157612194448430/ la photo gallery dei miei 12 giorni in India, mentre per qualsiasi info o per condividere vostre esperienze cranjam@gmail.Com