Alsazia, Lorena, Picardia, Normandia in 7 giorni
3 luglio: verso le 9.00 partenza per Amiens e la sua cattedrale, la più grande di Francia. Arrivo nel pomeriggio con tempo nuvoloso e un po’ piovigginoso alternato a qualche sprazzo di sole (tipico del Nord). Cattedrale stupenda, quartiere medievale di S. Lou molto carino e colorato sulle rive del fiume, pieno di ristorantini dove abbiamo cenato. Pernottamento a 50 km da lì,verso la Normandia, ad Abbeville.
4 luglio: verso metà mattina partenza per la costa normanna; prima tappa Le Treport, poi Dieppe, Fecamp ed Etretat. Sono tutti luoghi di falesie, carini, un po’ demodè, famosi per i quadri degli impressionisti. Lungo la costa ci sono scorci interessanti. Inutile dire che, nonostante ci fossimo già stati, Etretat è il più fascinoso: le sue falesie sono indimenticabili. Ci sarebbe piaciuto cenare lì, ma volevamo raggiungere Honfleur dove avevamo prenotato il nostro Etap e dove, prima della partenza dall’ Italia, ci eravamo ripromessi di mangiare sul delizioso porticciolo. Qui tutto è stupendo, tranne i prezzi che sono alle stelle! Insomma mangiato così così, ma ci hanno pelato! L’ Etap invece è in centro e a buon mercato.
5 luglio: abbiamo riattraversato il Ponte di Normandia (5 euro) e siamo tornati indietro a Le Havre per visitare il Museo Morlaux di Arte Contemporanea: stupendo! E nonostante le guide la bistrattino a noi è piaciuta molto anche la città: è moderna, ma particolare e poi siamo saliti a Cap de la Heve a vedere il panorama del porto e della Manica. Riattraversato il Ponte di Normandia ci siamo diretti a Trouville e Douville, località di mare molto famose con ville favolose sul lungomare.
Nel pomeriggio breve deviazione per Pont l’Eveque dove in un’azienda del 1.500 abbiamo comprato il sidro. La sera abbiamo dormito a Caen, dove siamo andati solo a cenare perché l’avevamo già visitata nel viaggio precedente.
6 luglio: pronti per lo sbarco! Ci siamo diretti a Bayeux a visitare il Museo dello Sbarco. In città c’era una grande festa medievale in costume che coinvolgeva tutti gli abitanti e gli esercizi pubblici. Era molto ben fatta, peccato però che il tempo fosse molto ventoso, nuvoloso e freddo. Da lì abbiamo fatto tutte le tappe tipiche: spiaggia di Arromanche, Memorial di Omaha Beach, Pont du Hoc, cimitero tedesco( di forte impatto emotivo anche questo come quello americano) e mentre andavamo nella penisola del Cotentin abbiamo visto il fantoccio del paracadutista sul campanile di S.Te Mare Eglise. Come l’altra volta il tempo è stato piovviginoso e l’emozione tanta. Per caso poi, erano le 16.00, abbiamo assistito al suono del silenzio e ad una cerimonia di omaggio di ragazzi americani ai caduti del cimiteri di Omaha Beach; da lacrime! La giornata era molto densa di tappe, ci rimaneva ancora da esplorare la costa est del Cotentin; penisola che non avevamo ancora visto. Dovevamo arrivare in cima, cioè a Cherbourg, con tappa a St-Vaast-la-Hougue con le sue coltivazioni di ostriche e Barfleur: selvaggi e suggestivi entrambi, mi hanno ricordato alcuni luoghi costieri della Bretagna.
7 luglio: breve visita di Cherbourg in auto (grande porto, niente di che) e partenza verso la punta estrema di Cap de la Hague. Che piacevole sorpresa! A parte la centrale di smaltimento scorie radioattive che comunque fa un certo effetto, il paesaggio qui è stupendo e selvaggio . C’era un gran vento e onde altissime che si infrangevano sulle rocce e la brughiera. Questa è la vera Normandia! Villaggi con casette di sasso e giardini stupendi, ortensie di colori accesi e piccole chiese con caratteristici cimiteri. Da starci qualche giorno. Siamo stati a Port Racine e a pranzo a Nez de Jobourg in un ristorante isolato affacciato sulla baia, se non ricordo male Les Grottes de Jobourg.
Si mangia bene e ad un prezzo umano. Scendendo abbiamo fatto tappa a Valognes ma potevamo farne proprio a meno. A Coutances breve sosta alla cattedrale, ma era chiusa da 15 minuti e poi via verso Granville, bel centro con vista alta sulla Manica. Poi lungo la costa ci siamo diretti a Le Mont S Michel che ci è apparso in lontananza nella baia. Arrivo ad Avranches, hotel Le Patton, vecchio ma confortevole, e partenza per il Monte gia visto 3 anni prima di mattina. Stavolta erano le 21.00: lo abbiamo visto al tramonto all’arrivo e poi di notte illuminato, mentre aspettavamo l’alta marea. Consiglio di andarci di sera: c’è poca gente e si vede l’acqua che avanza lentamente nella baia.
A forza di aspettare l’acqua alta erano le 23.00 e siamo andati ad Avranches al Mac Donald a mangiare hamburger in auto. Giornata fantastica! 8 luglio: partiamo alla volta di Reims passando al centro di Parigi con scorci sulla Tour Eiffel. Nel pomeriggio siamo nella Champagne e ci addentriamo sulla strada del vino destinazione Epernay, sede delle più famose cantine di Champagne. C’è una strada con le sedi delle aziende che sembrano palazzi reali, noi scegliamo la Moet et Chandon: 28 km di gallerie e non ricordo più quanti milioni di bottiglie e assaggio finale di champagne. Io sono astemia, ma non si può rimanere indifferenti a questa visita. Di corsa ci rechiamo a Reims a vedere la stupenda cattedrale dove sono stati incoronati la maggior parte dei re francesi. Visita veloce alla città e cena in centro. Bello! Poi verso la nostra ultima meta francese: Chalons en Champagne.
9 luglio: visita di Chalons e partenza per l’Italia via Strasburgo, Stoccarda, Fernpass, come all’andata.
Considerazioni: la Francia secondo noi è stupenda, ma abbiamo notato che è molto cara rispetto tre anni fa, perlomeno non ce la ricordavamo così cara. Ancora una volta abbiamo notato che i francesi non sono maleducati come spesso si sente dire, almeno a noi non è successo.
La penisola del Cotentin ci è piaciuta tanto, in rete è poco pubblicizzata e non avevo trovato molte notizie, invece merita di essere vista. Il Museo Morloux di Le Havre ci è piaciuto non solo per le opere esposte , ma anche perché è in riva al mare e pieno di luce. Ciao e buona Francia a chi è in partenza.