Botswana 2008
N.B.: il pranzo e la cena, serviti a tavola in piatti di porcellana, erano sempre ricchi, vari e molto curati, non mancava nemmeno l’ insalatina fresca e il dolce a fine cena. La cena prevedeva sempre una minestra di zucca, patate dolci, etc.; un piatto di carne o pesce servito con due o tre contorni sempre vari. E’ prevista la possibilità di ricaricare batterie delle macchine fotografiche e cellulari. Ci davano loro le torce per la sera, anche se noi le avevamo portate.
Costo $3700 per gli adulti e $2050 per i ragazzi più volo Roma- Johannesburg 600 euro a testa.
INFORMAZIONI UTILI: Durante la stagione secca sono inutili i repellenti per gli insetti.
Ricordate che le temperature sono molto variabili, la mattina e la sera fa molto freddo e occorre anche il giubbino invernale mentre di giorno si sta bene con jeans e magliette a maniche corte (il clima è molto secco). Portare inoltre: pigiama invernale, scarpette da ginnastica, preferibilmente non di tela perché la polvere della savana è terribile. Tranne in rarissimi casi non si può lavare nulla: portare ricambi per tutti i giorni. Il bagaglio non può superare i 12kg e deve essere in valige/borsoni morbidi. La carta di credito è inutile: in Botswana si gira per la savana e villaggi che non la accettano, in Zimbabwe la clonano anche nei grandi alberghi. Gli euro sono difficili da cambiare, occorre infatti portare dollari di piccolo taglio (soprattutto per le mance).
Non c’è pericolo di malaria nella stagione secca e non c’è obbligo di vaccinazioni.
I cellulari con contratto wind non hanno collegamenti in Botswana, vodafone solo in alcune città.
Il nostro viaggio è iniziato a Johannesburg perché era più conveniente la tariffa aerea (conviene per girare tutta l’Africa del Sud), il biglietto l’abbiamo trovato tramite expedia. Tutto il resto del viaggio è stato organizzato tramite l’agenzia, che ci ha proposto un itinerario di massima, modificato secondo alcune nostre indicazioni. Le risposte sono state tutte sempre immediate, ovviamente in inglese.
Partenza 23 luglio da Roma, volo KLM, con scalo ad Amsterdam.
Arrivo il 24 sera a Johannesburg, sosta in albergo vicino all’ aeroporto. Il mattino successivo trasferimento a Maun (Botswana) con “Air Botswana”. Alloggio al “Crocodile Camp” (molto carino). Il giorno successivo comincia l’avventura! Con il mokoro (canoa) ci trasferiamo in un’ isoletta sul delta dell’ Okavango. Abbiamo a nostra disposizione 8 aiutanti di campo più il cuoco! Dopo 2 ore di navigazione attracchiamo vicino una radura, dove mentre noi ci rilassiamo bevendo un the o bibite ghiacciate come per incanto compare un campo tendato, un fuoco e persino un bagno (buca scavata con carta igienica e una pala appoggiate a un ramo). Il pomeriggio e la mattina successiva sono dedicati a due safari a piedi con guida. Il 27 pomeriggio gita sul mokoro per vedere il tramonto con gli ippopotami. Quella stessa sera dopo una cenetta squisita intorno al fuoco i nostri assistenti hanno cantato e ballato per noi canzoni tradizionali del loro paese. Il 28 mattina siamo partiti per il parco del Moremi, abbiamo cambiato lo staff, ora composto da 4 elementi più la cuoca e la guida: Tabo, che ci hanno accompagnato per il resto del viaggio. Da adesso abbiamo girato con una jeep completamente aperta (gli unici due posti chiusi erano quello per la guida e la ‘freddolosa’ di mia nonna). Abbiamo passato due notti in un campo non recintato ma con bagno e docce in struttura di cemento. Quella sera per il campo è passato anche un elefante che ci ha lasciato un ricordino! Ogni mattina la sveglia è stata alle 6 e alle 6:30/ 7, dopo la colazione, si partiva per il safari armati di coperte, ma già dopo due ore ci ritrovavamo a mezze maniche. Quel giorno siamo stati proprio fortunati perché di mattina siamo riusciti a vedere una famiglia di leoni e persino un leopardo che mangiava tranquillo la sua preda, tutto a distanza ravvicinata, e il pomeriggio abbiamo visto il tramonto circondati da una mandria di bufali. Il 29 pomeriggio giro con barca a motore sul delta dell’ Okavango e per concludere la giornata un ippopotamo voleva caricarci! Il 30 mattina trasferimento verso la “Moremi game reserve”. Pernottamento in campo libero vicino al fiume Khwai. Il campo libero è segnalato da un cartello o da un teschio di animale poggiato ai piedi di un albero. Qui, in una radura hanno montato le tende per noi e per loro, una tenda-doccia con acqua calda a volontà e una tenda-wc: non solo con una fossa scavata ma anche con il sedile all’ europea! Oltre a questo c’ erano anche due fuochi uno per cucinare e uno come televisione (bush-tv). Il 31 siamo stati tutta la giornata nel Moremi. Il 1 Agosto partenza verso il “Chobe National Park”, zona Savuti, pernottamento in campeggio con bagni e docce in cemento. Il 3 mattina partenza per il fiume Chobe, al confine con la Namibia, anche qui due notti in campeggio libero con tutti comfort già descritti e conoscenza ravvicinata con un elefante che non voleva cedere il passo alla Toyota della nosra guida. Il 5 mattina passaggio in Zimbabwe (visto d’ingresso per i maggiorenni 30 dollari), alloggio al “Raimbow hotel” a Victoria Falls. Appena arrivati i miei genitori hanno prenotato un pacchetto turistico a 195 dollari a testa, che comprendeva giro in elicottero sulle cascate Victoria, safari a cavallo dell’ elefante di due ore e la sera crociera sul fiume Zambesi con bibite e antipastini inclusi. Nel frattempo io, mia nonna e mia sorella siamo state assalite da venditori ambulanti che volevano vendere o scambiare oggetti: per la mia cinta di plastica mi hanno offerto un cestino da frutta di legno con animali intagliati a mano. Consiglio di portare capi di abbigliamento che non usate più, soprattutto scarpe, cinte e anche molte caramelle e penne. Il 6 mattina siamo partiti per l’ escursione sull’ elefante, dopo siamo andati a fare la passeggiata per vedere a piedi le magnifiche Victoria Falls, il giro è stupendo e vale la pena, l’ingresso costa 15 dollari ed è anche possibile vedere il “big three”, il più grande baobab dell’ africa. Pomeriggio shopping-scambio al mercato. Il 7 mattina abbiamo passato il confine con lo Zambia, visto che anche se tramite l’agenzia non era stato possibile trovare il volo da Victoria Falls, pagando 50 dollari di visto. Volo per Johannesburg e via Amsterdam rientro in Italia.
Inutile precisare che il viaggio è stato meraviglioso e la guida fondamentale. Ci ha permesso di vedere cose meravigliose che senza le sue capacità di seguire le impronte non saremmo riusciti a vedere: leopardo e leone con le prede, avvoltoi su una carogna, cuccioli di leoni allattati dalla mamma, coppia di giovani leoni in perlustrazione, una mandria di più di mille bufali vista “dall’ interno”, giraffe che si abbeveravano al tramonto, milioni di elefanti e ippopotami, licaoni a caccia, iene, sciacalli, impala, dik dik, e tutte le meraviglie del bush.
NB: Lo staff non aveva con sé alcuna arma, operava raccolta differenziata dei rifiuti e la notte il campo non aveva alcun fuoco a protezione. Unica regola: Non uscire dalla tenda la notte e non lasciare le tende aperte o con cibo dentro. Rispettando la natura e gli animali si corrono meno rischi qui che nei soliti villaggi turistici iperanimati!