Byron Bay, Adelaide, Melbourne in rotelle..

Byron Bay è strepitosa, già mentre arrivi con l’aereo ti rendi conto di quanto è bella, è in mezzo a colline e a boschi di eucalipti, vedi tutto questo verde che sprofonda nelle spiagge bianche sino ad arrivare nel blu dell’Oceano.. Oh Signore !!! Questo si che è l’Oceano !!. Avevo già visto l’Oceano, ma non mi aveva mai colpito...
Scritto da: ROTEX
byron bay, adelaide, melbourne in rotelle..
Partenza il: 13/03/2009
Ritorno il: 03/04/2009
Viaggiatori: da solo
Spesa: 2000 €
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Byron Bay è strepitosa, già mentre arrivi con l’aereo ti rendi conto di quanto è bella, è in mezzo a colline e a boschi di eucalipti, vedi tutto questo verde che sprofonda nelle spiagge bianche sino ad arrivare nel blu dell’Oceano.. Oh Signore !!! Questo si che è l’Oceano !!. Avevo già visto l’Oceano, ma non mi aveva mai colpito più di tanto, nel senso che la mia percezione era come quella di vedere il Mar Mediterraneo… Qua invece di rendi conto della sua forza, ha onde gigantesche, ma non incutono paura. Però rimango perplesso li per li, che tutti si buttano dentro al mare come se nulla fosse, bambini, giovani e vecchi, tutti contro le onde gigantesche e poi via a cavalcarle con il surf.

Mi viene da dirgli, soprattutto ai bambini: “Oh ma state attenti !! ma vi sembra il caso di andare ad affogare … Iuuuuu il mare è agitato”, invece vanno felici contro un onda gigantesca, vedi che li travolge, e ti dici “Ecco ve l’avevo detto, che facevate una brutta fine”, invece nulla, riemergano tranquilli e beati ed anzi si buttano ancora contro un’ altra onda e poi un’altra ancora…

Dopo un po’ te ne fai una ragione, e capisci che forse la bandiera rossa del mare mosso che mettono a Rimini è un po’ esagerata e che noi italiani saremo un popolo di marinai, ma non di nuotatori… Il momento più bello è il tramonto, tutte le sere la gente, in un rito silenzioso e spontaneo, si riunisce sugli scogli e in spiaggia. Si rimane li, mentre alcuni suonano i bonghi a vedere lo spettacolo meraviglioso del tramonto con gli ultimi surfisti che fanno le acrobazie nella luce del tramonto… Questi tramonti mi rimarranno per sempre nella memoria, la condivisione silenziosa con persone di tutte le nazionalità, è anche per questo che non riesco a smettere di viaggiare, anche se è alcune volte è molto faticoso e non sempre divertente come si può immaginare… Byron è uno dei luoghi preferiti dai surfisti, e ci credo con quelle onde che vuoi fare, non ti puoi far cullare sul materassino. I surfisti arrivano da tutto il mondo e molti viaggiano con i per tutta la costa nei vecchi Vans della Volkswagen, parcheggiano nelle aeree di sosta e surfano dall’alba al tramonto e quando non surfano guardano gli altri che lo fanno…

Chi australiani hanno una concezione tutta loro del pericolo, per loro è normale nuotare in mezzo al mare agitato, in mezzo agli squali, quando gli chiedi se un posto è pericoloso ti rispondono di no, perché l’ultimo morto vi è stato un sacco di tempo fa, ovvero il mese scorso, sarà che saranno abituati a vivere in mezzo a ragni e serpenti, però sono dei veri mangia pericolo.

Dopo un po’ d’incertezze sulle mie ulteriori tappe, la successiva doveva essere Melbourne, non riuscendo a trovare una camera ad un prezzo decente nemmeno piangendo in cambogiano, in quei giorni vi era il Gran Premio di Formula 1, faccio un altro cambio di programma ed me ne vado ad Adelaide e per poi finire a Melbourne.

Adelaide la si può visitare in una giornata. Mi da subito l’idea di una città molto vivibile (come del resto tutte le città australiane), con tantissimi parchi e con un bel sobborgo sul mare, ma un po’ noiosetta.

Il sobborgo sul mare è Gleng, ci si arriva velocemente con il tram, ha spiagge molto ampie con tanti localini dove trascorre piacevolmente la serata sul lungo mare. E’ il luogo dove gli adelaidesi (si dirà così??), vengono a trascorre il week end.

Nella zona di Chinatown vi è un bel market, che oltre alle ovvie bancarelle cinesi, ve ne sono molte italiane, tra cui quelle con in vendita le caffettiere della Bialetti, mi sono sentito a casa, visto che vengono prodotte a 20 chilometri da casa mia e il vederle in vendita dall’altra parte del mondo, ti rende orgoglioso.

Dopo questa visita un po’ noisetta ad Adelaide, si va a Melbourne.

E si ricomincia a ragionare, Melbourne mi piace il primo impatto è più che buono, mi sembra di essere tornato a Sydney. Arrivo la domenica del Gran Premio, quindi c’è movimento in tutta la città, sono tutti con le magliette e capellini rosso Ferrari, sembra quasi che il “rosso Ferrari” sia il simbolo del Gran Premio.

Melbourne mi piace da subito, è vivace e piana di giovani, probabilmente perche vi sono molte università.

E’ bello passeggiare lungo il fiume che taglia la città e la panoramica dei grattacieli nell’ora del tramonto è mozzafiato, i riflessi dei grattacieli e dell’acqua lasciano senza parole. La forza del futuro si mescola con armonia ai colori della natura.

E’ altrettanto rilassante riposarsi al Botanic Garden, dove pur essendo in pieno centro città sembra di essere in una foresta australiana.

Oppure entrare nel mondo artificiale e falso del Crown Casino (il casino più grande dell’emisfero meridionale), immenso, pieno di luci.

Guardare quelle persone con lo sguardo perso mi fa impressione, mi gioco 20$ che perdo nel giro di 20 minuti, esco …Fuori c’è il tramonto, preferisco questa luce soffusa alle grandi luci artificiali.

Ma la parte che sicuramente mi ha colpito è Federation Square, la piazza centrale di Melbourne, costruita da poco tempo, moderna ma non algida, come spesso accade con le costruzioni moderne.

E’ bellissimo alla sera, guardare dall’alto i grattacieli, i tram, le persone che passeggiano. Mi colpisce la vista della cattedrale immersa in tutto questa spazio moderno, il contrasto tra new and old mi entusiasma. E’ bello alla sera fermarsi a Federation Square, tutti si siedano e guardano la città che si muove, si prendono 10 minuti tutti per loro, chissà a cosa pensano?!, siamo li, tutti soli ma insieme, perché uniti da un attimo di riflessione e di relax. Dalla square ti puoi collegare gratuitamente con il wireless, quindi molti vengono con il loro pc e si collegano, così ad un tratto dalla piazza di Melbourne ti connetti con la piazza del mondo. Mi piace, mi gasa, mi fa sentire moderno, mentre con un occhio scrivo su FaceBook, con l’altro mi godo le luci e il movimento della strada, con un orecchio ascolto il suono della cornamusa che viene da un lato della piazza e con l’altro lato la musica new age suonata da un gruppo di ragazzi.

Come a Byron davanti all’oceano, mi sembra che una folata di vento mi possa portare via, mi piace questa sensazione di appartenere al nulla e a tutto, di essere un personaggio piccolo piccolo dentro ad un quadro grande.

Dopo tre settimane di Australia, alla fine ero stanco di essere shakerato da un posto all’altro, pertanto gli ultimi giorni me li prendo con comodità, visitando musei ed andando al cinema 3D (mi diverto sempre molto).

Mi sono appassionato, all’Immigration Museum, nel leggere e nel guardare le migliaia di fotografie di immigrati arrivati dall’Inghilterra, Irlanda, Grecia ed ovviamente Italia, con saghe familiari molto appassionanti. Sapevo poco e nulla della storia australiana, anche ora ne so poco, soprattutto della storia contemporanea, dall’altra parte si sente mai parlare di quello che accade in Australia, anche dal punto di vista politico e sociale??? Gironzolando per musei, mi sono reso conto che la loro storia “antica” parte dal 1800 (200anni al massimo), per un italiano che è abituato a vedere quotidianamente costruzioni del 1400 è sorprendente.

Come è sorprendente visitare un padiglione del Melbourne Museum, in cui sono esposti i soggiorni del 1950, la televisione degli anni ’60, i vestiti anni ’70, sono state ricostruite le prime case degli immigrati (1850) e i pezzi più antichi sono abiti dell’800 (mia nonna, morta 8 anni fa, è stata seppellita con il suo abito “della festa” che era d’inizio ‘800). Sinceramente non pensavo o meglio non avevo mai riflettuto che li fosse tutto cosi recente e mi colpisce molto comprendere che 150 anni fa in queste città immense vi era il nulla.

In poco tempo sono riusciti a costruire metropoli.

Mi rattrista anche notare come la vera storia dell’Australia sia stata messa da parte, come se non fosse mai esistita, ovvero quella dei veri australiani: gli aborigeni.

Dall’altra parte sino a pochi anni fa non potevano nemmeno votare e non venivano considerati nemmeno come persone.

La storia dell’Australia è veramente particolare, da terra di confine per carcerati è diventata poi terra di fortuna per molti europei e nonostante fossero a migliaia e migliaia di chilometri dalla madre patria, continuavano a studiare la storia, ma soprattutto la geografia del Regno Unito, senza sapere nulla della terra in cui vivevano, studiavano i monti e i fiumi dell’Inghilterra, guardando fuori dalla finestra il deserto o il mare australiano. Mah???! Girando per l’Australia sembra di essere finiti in un pezzo di Europa che si è staccata dal continente, tutti conoscono l’Europa molto bene, la amano, ma nessuno vorrebbe “tornarci” a vivere.

Sono persone abituate a rimboccarsi le maniche, al lavoro, a stare a stretto contatto con la natura (che molte volte non è proprio benevola).

E il loro rapporto con la natura lo capisci da come vengono rappresentati gli insetti e i rettili nei musei.

I bambini imparano a conoscerli, a vederli, a comprendere che sono pericolosi, che bisogna stare attenti, ma non bisogna esserne terrorizzati. Lo stesso atteggiamento che si ha con l’acqua calda, è un elemento quotidiano, bisogna porre attenzione altrimenti ci si fa male, molto male, ma non è necessario evitarla.

Cosi gli australiani si pongono con ragni enormi e serpenti velenosissimi, sanno che esistono, che li possono incontrare nel loro giardino, devono stare attenti e se vengono punti o morsi, telefonano al pronto intervento.

A Melbourne ho incontrato un ragazzo di Napoli che vive li da qualche anno, sposato con figli. Nonostante gli manchi l’Italia, la sua famiglia e i suoi amici, mi diceva che l’Australia è il posto migliore in cui fare crescere i proprio figli. Che dire, se un padre, per giunta italiano, realizza che quello è il posto migliore per la crescita dei propri figli, bisogna credergli sulla parola che l’Australia è una grande terra!! Un luogo in continua espansione, dinamico, che cresce a misura d’uomo, dove la popolazione è giovane, dove gli immigrati sono ben accolti e per rimanerci devi dimostrare che ti dai da fare seriamente, dove l’ecologia è prioritaria, dove la tolleranza è di casa, dove i tg parlano per giorni se una signora è stata scippata.

Certo non è il Paradiso terrestre, il territorio e il clima sono ostili e le persone non sono delle sante nemmeno li, la distanza dal resto del pianeta è forte, probabilmente è questa sua “estraneità” (fin che dura) è renderla così unica. Nelle tre settimane che sono rimasto, ho incontrato persone cordiali e sorridenti, con tanta voglia di comunicare, di raccontarsi e di conoscere, con l’entusiasmo della “paccata” sulla schiena che da molta energia. Con Salvatore (il ragazzo che vive a Melbourne) siamo andati a cenare in un ristorante, mentre ordinavamo ci siamo subito accorti che la cameriera era italiana, quindi come è naturale tra italiani si comincia a parlare, lei una ragazza di 25anni, siciliana che lavora in Australia da un anno (prima nelle vigne ora come cameriera), è a Melbourne da circa 6 mesi, ora che arriverà l’inverno si trasferirà nel nord dell’Australia, a fare non si sa cosa, e poi tra 6/7 mesi andrà in Florida. L’Italia?? c’è tempo …

Ora, riuscirebbe una ragazzA siciliana a fare quello che le pare in Italia?? Si sentirebbe libera come li?? Ma forse non è un problema di luogo è una soluzione di testa.

Con la promessa di ritornarci e di visitare l’entroterra australiano, mi avvio a prendere i miei tre aerei…Prima sino a Sydney, poi sino a Abi Dhabi e poi Milano, 24 ore di volo… Il volo l’ho passato con un ragazzo di Manchester, che mi ha fatto molto divertire e visto che ero in pieno jeg leg mi sono visto la bellezza di 5 films… Chissà perché c’è sempre poco da raccontare sul volo di ritorno, quasi come se non esistesse…Chissà… chissà perché ???!!!



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