Napoli tra pizza, pastiera, sfogliatella e babà

Tutto ha avuto inizio il 18 marzo con la decisione di trascorrere la Pasqua a Napoli, così il 19 marzo è scattata l’operazione “prenota tutto”. Tramite internet ho acquistato i biglietti del treno, una cuccetta doppia al costo di 182,20 euro totali con partenza da Milano C.le alle 23.20 del 9 aprile e arrivo a Napoli C.le alle 10.12 del...
Scritto da: minerva
napoli tra pizza, pastiera, sfogliatella e babà
Partenza il: 10/04/2009
Ritorno il: 13/04/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Tutto ha avuto inizio il 18 marzo con la decisione di trascorrere la Pasqua a Napoli, così il 19 marzo è scattata l’operazione “prenota tutto”.

Tramite internet ho acquistato i biglietti del treno, una cuccetta doppia al costo di 182,20 euro totali con partenza da Milano C.Le alle 23.20 del 9 aprile e arrivo a Napoli C.Le alle 10.12 del giorno successivo e sempre allo stesso costo ho prenotato la cuccetta doppia per il rientro con partenza da Napoli C.Le alle 20.30 del 13 aprile e arrivo a Milano C.Le alle 7.25 del giorno dopo.

Sempre via internet ho prenotato l’hotel, il Mercure Napoli Garibaldi a 54,00 euro a notte per camera doppia in solo pernottamento, si trova a circa 100 mt dalla stazione centrale, è un tre stelle con personale davvero cortese e disponibile.

Da notare che l’hotel mette a disposizione dei clienti una navetta gratuita per raggiungere il centro città dopo cena ad orari prestabiliti, l’ultima corsa utile per il rientro è alle 23.00 e il punto di incontro è davanti all’altro hotel della loro catena, il Mercure Maschio Angioino, che si trova in Via Depretis.

Seconda tappa dell’organizzazione è stato l’acquisto della guida Lonely Planet che ci ha accompagnati per tutta la vacanza.

Non poteva certo mancare la consultazione via internet del sito dell’Azienda Autonoma di Soggiorno, Cura e Turismo di Napoli dove ho trovato informazioni interessanti relative a visite guidate, mezzi pubblici e biglietti integrati per musei e mezzi di trasporto.

Venerdì 10/04/2009 Arriviamo a Napoli in perfetto orario, acquistiamo in stazione centrale il ticket giornaliero per i mezzi pubblici al costo di 3,10 euro e il biglietto integrato Campania ArteCard www.Campaniartecard.It, noi abbiamo scelto la “Napoli e Campi Flegrei” per 3 giorni a 16 euro comprensiva dei mezzi di trasporto, dei primi tre siti visitati gratuiti tra quelli in elenco e dello sconto del 50% per gli altri siti dell’elenco.

Ci sono però diversi tipi di ArteCard a prezzi differenti per soddisfare tutte le esigenze, la nostra è risultata per noi molto conveniente.

Oggi utilizzeremo il biglietto giornaliero dei mezzi pubblici mentre da domani sino alla partenza viaggeremo con l’ArteCard.

Raggiungiamo l’hotel chiaramente a piedi, lasciamo le valigie in camera e ci facciamo indicare dal personale alla reception il bus più veloce per raggiungere il centro.

A Piazza Garibaldi, precisamente sotto la statua di Garibaldi, saliamo sul bus circolare R2 che ci porta a Piazza Trento e Trieste, ovvero davanti al Teatro San Carlo e a pochi metri da Piazza del Plebiscito che è solo pedonale.

Qui ha inizio il nostro tour della città di Napoli come da programma da me preparato prima della partenza e speriamo di riuscire a rispettarlo… È già mezzogiorno e quindi ci dirigiamo subito alla Chiesa di San Francesco di Paola che insieme a Palazzo Reale occupa la Piazza del Plebiscito.

La sua particolarità è la forma che richiama al Pantheon di Roma così come il colonnato esterno richiama quello del Bernini della Basilica di San Pietro, maestosa e imponente.

La visita all’interno della Chiesa è veloce perché vogliamo andare a Castel dell’Ovo, uno dei simboli della città.

Percorriamo la strada che da Piazza del Plebiscito scende al mare, svoltiamo a destra e in dieci minuti raggiungiamo la fortificazione.

L’ingresso è gratuito, non ci sono stanze visitabili e con l’ascensore si raggiunge quella che pare una cittadella fortificata con ampi spazi affacciati sul mare.

È il più antico dei castelli napoletani.

Il nome curioso deriva da una leggenda secondo la quale in un luogo segreto del castello si trova un uovo magico a cui è legata la sorte della fortezza e dell’intera città: finché l’uovo non si romperà, proteggerà la città da ogni avversità.

È ora di pranzo e consulto la Lonely, ci dice che proprio sotto al castello, nel Borgo Marinaro, c’è la trattoria “Da Pietro” dove si mangia bene a buon prezzo.

Cerca e cerca finché riusciamo a trovarla e la signora che sta sistemando i tavoli ci dice che apriranno domani… tutto da rifare.

Ci buttiamo allora sul ristorante Maktub sempre consigliato dalla Lonely a breve distanza da lì, nella zona della Riviera di Chiaia.

Arriviamo all’indirizzo indicato ma del ristorante non c’è traccia… è destino che oggi non si pranzi? Un gentile signore napoletano si prende pietà e ci indirizza in un vicoletto non distante dove troviamo la trattoria “Da Antonio” in Via Alabardieri, proprio di fronte al più blasonato Ristorante Umberto.

Pranziamo con un primo di pesce, acqua, una fetta di pastiera e caffè a 15 euro a testa.

Siamo soddisfatti e lo consigliamo.

Da qui si riparte per la seconda parte della giornata e per seguire il nostro programma chiediamo informazioni sul bus da prendere per raggiungere, o almeno avvicinarci, alla Basilica di San Lorenzo Maggiore e al Duomo che poi altro non è che la zona dei decumani.

Anche in questo caso la gentilezza non manca e una signora si fa carico di noi e ci invita a seguirla perché anche lei deve fare lo stesso nostro percorso.

Saliamo così sul bus 4 a Piazza Vittoria e scendiamo sul lungomare in Via Marina Nuova proprio all’inizio di Via Duomo.

La percorriamo per tre quarti sino a che incrociamo Via dei Tribunali, svoltiamo a sinistra e dopo un centinaio di metri siamo in Piazza San Gaetano.

Visitiamo subito i famosi scavi della Basilica di San Lorenzo, il biglietto costa 5,00 euro e si scende nel sottosuolo dove sono visibili i tre strati di diversa epoca, si parte dalla medievale più in superficie per scendere a quella romana e poi a quella greca che però è ancora in fase di scavo.

Quando usciamo scopriamo che la Basilica di San Lorenzo Maggiore apre alle 17.30 quindi invertiamo il programma e ci rechiamo subito in Duomo, a cinque minuti a piedi da lì percorrendo Via dei Tribunali e svoltando a sinistra in Via Duomo.

La cattedrale è stata edificata tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300 da Carlo I d’Angiò e nel 1600 è stata costruita l’annessa Cappella del Tesoro di San Gennaro per ringraziare il santo patrono per la fine dell’epidemia di peste del 1527.

A fianco del Duomo si trova il Museo del Tesoro di San Gennaro che noi però non visitiamo.

Qui per la prima e unica volta ci scontriamo con la realtà dei borseggiatori di Napoli tanto famosi.

Siamo seduti sull’ultima panca all’interno del Duomo a leggere le informazioni che ci dà la nostra Lonely quando dietro di noi si inginocchia un uomo dall’aspetto poco raccomandabile con la poco convincente intenzione di pregare.

Per non saper né leggere né scrivere prendiamo lo zaino che abbiamo posato sulla panca a fianco a noi e lo spostiamo in modo che non sia più alla portata del finto fedele e in men che non si dica costui si alza e se ne va a posizionarsi dietro ad altri turisti per l’ennesima preghiera… magari dopo tutto questo pregare lo faranno pure santo! Ritorniamo in Piazza San Gaetano e constatiamo che è ora della merenda, abbiamo l’imbarazzo della scelta ed alla pasticceria della piazza acquistiamo un babà a testa con crema di limoncello: è fantastico e per dirlo io che non sono particolarmente amante dei dolci vuol dire che è vero! Abbiamo ancora un pochino di tempo così scatta il momento dello shopping lungo l’attigua Via San Gregorio Armeno, ricca di bancarelle per turisti dove troneggiano i corni rossi, Pulcinella e le statuine del Presepe.

Siamo ora pronti per la visita di San Lorenzo Maggiore, anche questa Chiesa è stata edificata per volere di Carlo I d’Angiò nel 1200 sul luogo dove un tempo sorgeva una basilica paleocristiana del VI secolo, quella attuale è in stile gotico.

Usciamo piuttosto velocemente perché non vogliamo assolutamente perderci l’ultima tappa prefissata per oggi cioè la visita guidata alla Napoli sotterranea.

Ho trovato tutte le informazioni sul sito www.Napolisotterranea.Org e comunicando via e-mail.

Non è necessaria la prenotazione, la visita dura circa un ora e mezza e l’ingresso si trova in Piazza San Gaetano 68, guardando l’imponente chiesa di San Paolo Maggiore è sulla sinistra ed il costo del biglietto è di 9,30 euro a persona, ed io aggiungo ben spese.

La visita comprende due percorsi, il primo attraverso l’acquedotto greco-romano e le sue cave di tufo che nei periodi di guerra è servito anche come rifugio antiaereo, particolare è il percorso con le candele attraverso un breve tratto di gallerie prima molto basse tanto da doversi piegare e poi molto strette tanto da dover avanzare col corpo di traverso.

Si risale poi in superficie per raggiungere un basso, tipica casa napoletana al piano terra, per iniziare il secondo percorso sui resti del teatro greco-romano.

Definirei questa visita avvincente ed è ciò che in assoluto mi è piaciuto di più di questa vacanza.

A piedi percorriamo tutta Via dei Tribunali sino a Castel Capuano e prendiamo Via Colletta per raggiungere le due pizzerie indicate sulla Lonely: il proverbio dice “non c’è due senza tre” ma noi ci auguriamo tanto che questa volta sia possibile cenare senza troppe difficoltà! Con nostro sommo piacere sia “Trianon” che “Da Michele” esistono e sono aperte, scegliamo la prima e anche se non sono ancora le 20.00 ci accomodiamo e facciamo bene, di lì a poco il locale totalizzerà il tutto esaurito.

La pizza è ottima e due margherite, un’acqua e una coca ci costano meno di 13,00 euro in due, praticamente nulla.

Due passi sull’adiacente Corso Umberto I, tanto allegro e vivo durante il giorno e tanto desolante la sera, ed attendiamo il bus R2 che ci riposta a Piazza Garibaldi e al nostro hotel.

Sabato 11/04/2009 Siamo pronti con la nostra ArteCard che ci accompagnerà sino alla fine della vacanza e da oggi scatta la visita dei monumenti gratuiti e scontati.

Ma… dove vogliamo andare senza aver fatto una degna colazione napoletana? La Lonely ci consiglia la Pasticceria “La Sfogliatella” in via Novara, ovvero di fronte alla stazione centrale, guarda caso proprio dove dobbiamo andare noi.

Squisita sia la sfogliatella riccia sia quella frolla, un caffè e siamo pronti per la discesa in metropolitana.

Qualcosa non ci torna, le indicazioni ci mandano alla stazione ferroviaria sotterranea di Garibaldi e sorge spontanea la domanda: ma dov’è la linea della metro? Qui passano solo treni! Il vigile urbano che controlla la stazione ci spiega che per andare a Piazza Cavour dobbiamo portarci sul binario 4 e obliterare l’ArteCard alle macchinette gialle delle FS, arriva il convoglio e scopriamo che i vagoni della metro sono uguali a quelli del treno! Scendiamo alla fermata di Piazza Cavour, usciamo e svoltando a destra ci portiamo davanti al Museo Archeologico Nazionale dove passa il bus 178 che ci condurrà a Capodimonte.

L’ingresso alla Reggia costa 7,50 euro ma con la nostra ArteCard è gratis, l’audioguida costa invece 4,00 euro, scontata a 2,50 euro per i possessori di qualunque ArteCard.

Iniziamo la nostra visita dal primo piano, dove veniamo raggiunti da un dipendente che ci invita a seguirlo per visitare la parte del museo ancora chiusa e si tratta dell’Appartamento Reale, decisamente imperdibile, per poi proseguire la visita della Galleria Nazionale percorrendo tutto il primo piano per poi salire al secondo dove la prima sala è dedicata degli arazzi che rappresentano alcune scene della Battaglia di Pavia, quando il re Francesco I venne catturato e fatto prigioniero.

Segue la quadreria disposta in una serie innumerevoli di stanze, ci soffermiamo praticamente solo sulla Flagellazione del Caravaggio e poi usciamo, il museo è immenso e ci vorrebbero ore e ore per visitarlo tutto, ore che noi assolutamente non abbiamo a disposizione.

C’è un sole bellissimo e per raggiungere l’uscita passeggiamo con calma per le strade del parco affollato di gente.

Sempre con il bus 178 ritorniamo al Museo Archeologico, da qui percorriamo a piedi Via Pessina per poche centinaia di metri fino a raggiungere Piazza Dante, la Lonely consiglia di pranzare al ristorante/pizzeria Port’Alba, lo si trova passando per la Porta d’Alba, alla fine della vietta omonima sulla destra.

Scegliamo un primo di pesce e non si capisce come mai ci viene servito anche un secondo di pesce che in assoluto non abbiamo ordinato, quando paghiamo il conto ci sentiamo dire dal cameriere “Il resto è mancia, vero?” ora… in tutti i ristoranti da me frequentati mi è sempre stato portato il resto e poi a mia discrezione potevo lasciarlo come mancia o meno.

Di questo ristorante non ci è affatto piaciuto il comportamento tenuto dal personale, ma a onor del vero va anche detto che abbiamo pranzato divinamente con 30,00 euro a testa (primo e secondo di pesce più due bottiglie d’acqua) e la qualità del cibo è di livello superiore alla media, è stato il pranzo migliore di tutto il nostro soggiorno a Napoli.

In Piazza Dante saliamo sul bus circolare R1 che ci porta a Piazza del Municipio, davanti al Maschio Angioino, che è la seconda tappa del nostro tour odierno.

Entriamo gratuitamente con l’ArteCard, il biglietto invece costa 5,00 euro.

Il nome corretto è Castel Nuovo, così chiamato per distinguerlo dai due già esistenti (dell’Ovo e Capuano) ed è stato eretto alla fine del 1200 per volere di Carlo I d’Angiò, poi riedificato a metà del 1400 da Alfonso I d’Aragona.

Sono visitabili la Sala dei Baroni oggi sede del consiglio comunale e la Cappella Palatina mentre il Museo Civico si svolge su due piani dell’ala ovest.

È tanto bello e caratteristico da fuori quanto poco valorizzato all’interno, mi aspettavo qualcosa di più.

Riprendiamo ora il bus R1 per ritornare davanti al Museo Archeologico Nazionale questa volta per visitarlo.

Il costo del biglietto è di 6,50 euro e dell’audioguida 4,00 euro.

L’ingresso è per noi gratuito grazie all’ArteCard e l’audioguida è a 2,50 euro.

Si trovano al piano terra centinaia di sculture greche e romane della collezione Farnese, quella che più colpisce è senz’altro il colossale Ercole che occupa tutto un lato di una vasta sala.

Al mezzanino vistiamo il Gabinetto Segreto dove sono custoditi reperti di antica pornografia e la collezione dei mosaici rinvenuti a Pompei.

Il primo piano è noto per la statua dell’Atlante Farnese collocata nel Salone della Meridiana ma oggi l’Atlante non c’è… è in prestito per una mostra a Firenze.

Visitiamo velocemente il meno interessante secondo piano mentre saltiamo il piano interrato perché siamo stanchi dei musei e vogliamo stare un poco all’aria aperta.

Percorrendo Via Costantinopoli arriviamo a Piazza Bellini, seguiamo il consiglio della Lonely e ci accomodiamo per un caffè ai tavolini esterni del famoso bar Intra Moenia e ci godiamo un po’ di riposo.

Siamo a due passi dai decumani e così ci dirigiamo in Via dei Tribunali, alla solita pasticceria di Piazza San Gaetano compriamo una piccola pastiera che gusteremo dopo cena, percorriamo Via San Gregorio Armeno per arrivare a Via dei Librai cioè a Spaccanapoli, decumano inferiore.

Passeggiare tra bancarelle e negozi curiosando qua e là ci fa perdere la nozione del tempo e quando guardiamo l’orologio ci rendiamo conto che è quasi ora di cena.

Torniamo da “Trianon” che tanto ci era piaciuto per la solita pizza margherita al costo di 6,00 euro a testa compreso acqua e servizio e prima di uscire dallo zaino magicamente appare la pastiera acquistata nel pomeriggio: buona! Ma dove sarà la vita a Napoli la sera? In Corso Umberto I saltiamo sulla R2 che ci porta a Piazza del Plebiscito e subito ci cade l’occhio su Via Toledo… ecco dove sono tutti i napoletani! La percorriamo in tutta la sua lunghezza osservando alla nostra sinistra il reticolato di vicoli bui e sporchi dei Quartieri Spagnoli sino ad arrivare a Piazza Dante brulicante di persone.

Torniamo indietro e arrivati a Piazza Trento e Trieste seguiamo la gente per Via Chiaia anche lei votata al passeggio.

Cammina cammina… ma alla fine siamo stanchi e i piedi non ne vogliono più sapere così rieccoci alla fermata del bus per salire sulla R2 e tornare in hotel ma non prima di ricevere una pessima notizia da un signore tanto gentile che ci avvisa che domani, giorno di Pasqua, i mezzi pubblici circoleranno solo sino alle 13.00! Mannaggia… rischia di saltare il programma sino a qui super rispettato! Domenica 12/04/2009 Sfogliatella e caffè alla solita pasticceria di Via Novara e scendiamo in metropolitana per raggiungere la fermata di Montesanto.

All’uscita di svolta a destra e si raggiunge la funicolare di Montesanto che porta a Castel Sant’Elmo e alla Certosa di San Martino, nel quartiere del Vomero, che sono le prime due tappe della giornata.

All’ingresso della funicolare un vigile urbano ci spiega in dettaglio la strada per raggiungere la fortificazione e ci conferma che i mezzi pubblici smetteranno di circolare alle 13.00 e qualche sporadica corsa riprenderà dopo le 16.00 sino alle 21.00 circa.

L’ingresso a Castel Sant’Elmo costa 3,00 euro ma noi abbiamo lo sconto ArteCard del 50%.

È stato costruito inizi agli del 1300 e poi ampliato e modificato fino a raggiungere l’attuale forma a stella a cinque punte.

Oltre al suo carattere difensivo è stato per lunghi anni una prigione.

Con l’ascensore si raggiunge la piazza d’armi e si sale la scalinata di sinistra per arrivare al camminamento che permette una veduta a 360 gradi della città.

Le foto più belle sono quelle di Spaccanapoli vista dall’alto, identiche alle immagini sulle guide turistiche.

Il tour del castello si esaurisce con la stupenda vista aiutata anche dal bel sole che sta uscendo.

Ora ci portiamo all’ingresso della Certosa di San Martino, il biglietto costa 6,00 euro ma anche qui usufruiamo dello sconto del 50%.

È un monastero certosino fatto costruire da Carlo I d’Angiò nella prima metà del 1300, è uno dei più importanti musei nazionali di Napoli.

Iniziamo con la visita del monastero per poi raggiungere i due chiostri, visitare la sezione presepiale e la mostra delle carrozze stile Cenerentola… Sarebbe ora il momento della visita al museo vero e proprio che raccoglie la più ricca collezione di arte e storia della città ma è mezzogiorno passato, vogliamo fare a piedi una parte del Vomero e raggiungere la funicolare centrale ma non conosciamo la strada e nel timore di far tardi e perdere l’ultimo mezzo pubblico utile per la discesa ci portiamo all’uscita.

Saliamo sul bus circolare V1 e con la complicità del simpatico autista che ci fa anche da Cicerone, facciamo una visita guidata in bus per l’intero Vomero fino a che non incappiamo nella tradizionale processione che si tiene ogni anno il giorno di Pasqua proprio in questo quartiere.

La vigilessa che blocca il bus ci racconta la “storia” della processione ma ahimè ci conferma che è il caso di fare a piedi il restante tragitto sino alla funicolare per non rischiare di dove scendere a piedi in città.

E così gambe in spalla percorriamo buona parte della centrale Via Giordano, sbirciamo Via Scarfatti affollata di gente, ma del resto è il cuore pulsante dell’elegante quartiere dove non sembra neppure di stare a Napoli ma in un mondo a parte, ed arriviamo giusti giusti alla funicolare centrale per l’ultima corsa utile che ci porta in Via Toledo.

Per il pranzo consultiamo di nuovo la Loney che indica in zona la Pizzeria Brandi, in Salita Sant’Anna di Palazzo, una traversa della centralissima Via Chiaia.

Manco a dirlo la troviamo chiusa ma ci siamo abituati quindi dirottiamo velocemente la nostra attenzione sulla trattoria che sta dall’altro lato della via, pochi passi più avanti.

Sembra un piccola taverna ma ci ispira, ordiniamo un menù completo di terra a 20,00 euro e per me solo un primo di pesce, scialatelli alla vongole di notevole qualità. Il costo totale del pranzo è di 40,00 euro in due, a nostro avviso anche qui ben spesi.

Riusciamo finalmente a bere un caffè al famoso Gran Caffè Gambrinus affacciato su Piazza del Plebiscito e sempre gremito di persone.

Facciamo ora il nostro ingresso a Palazzo Reale dallo Scalone d’Onore, non prima di aver pagato il biglietto il cui costo pieno è di 4,00 euro ma per noi è scontato del 50% e aver acquistato l’audioguida, davvero ben fatta, a 2,50 euro.

La costruzione fu iniziata nel 1600 per volere del Vicerè spagnolo in carica e completato solo due secoli dopo.

Gli appartamenti reali ospitano il Museo del Palazzo Reale, ricco di arredi e dipinti.

Visitiamo tutte le stanze, la più imponente è l’immensa Sala d’Ercole dove un tempo era posizionata la statua dell’Ercole Farnese che abbiamo visto al Museo Archeologico e da qui si accede alla Cappella Palatina che ospita un presepe risalente addirittura al 700.

Anche oggi siamo riusciti a rispettare il programma prefissato e quindi possiamo ora rilassarci con una tranquilla passeggiata visto che di mezzi pubblici non se ne vedono! Percorriamo Via Toledo per poi addentrarci nella zona dei decumani.

Siamo a Spaccanapoli e in Piazza del Gesù Nuovo ammiriamo la facciata dell’omonima Chiesa che ha inglobato la facciata di palazzo Sanseverino senza però entrare perché è in corso la funzione.

Visto che inizia a piovere decidiamo di stare all’asciutto e fare una visita alla Basilica di Santa Chiara.

È in stile gotico e venne edificata per volere di Roberto d’Angiò agli inizi del 1300.

In fondo alla navata a destra, in una cappella, sono conservate le spoglie dei Borboni da Ferdinando I a Francesco II mentre nella zona dell’abside sono collocate le tombe dei reali angioini.

Il complesso è famoso anche per il Chiostro Maiolicato ma la domenica pomeriggio è chiuso così come l’annesso Museo dell’Opera di Santa Chiara.

Sotto la pioggia insistente proseguiamo lungo il rettifilo di Spaccanapoli, a Largo Corpo di Napoli ci soffermiamo ad ammirare la statua del Nilo e proseguiamo verso Castel Capuano per andare a cena “Da Michele”.

Una triste sorpresa ci attende: tutto chiuso! Riflettendo ci rendiamo conto che strada facendo non abbiamo trovato locali aperti e cresce in noi il sospetto che ci attenderà una cena molto leggera… Per non lasciar nulla di intentato percorriamo sempre sotto la pioggia incessante Corso Umberto I, svoltiamo in Via Duomo, risvoltiamo in Via dei Tribunali e dinuovo a Spaccanapoli ma nulla da fare: tutti i ristoranti e bar sono chiusi.

I mezzi pubblici praticamente non esistono, siamo stanchi e bagnati quindi prendiamo la storica decisione di tornare verso l’hotel.

E qui mi viene l’illuminazione: perché non andare in stazione centrale? Troviamo ad attenderci Spizzico che sforna calde pizze così, una fetta di margherita e la pastiera acquistata in pasticceria questa mattina sono la nostra cena di Pasqua.

Lunedì 13/02/2009 Abituale tappa alla nostra pasticceria di fiducia per sfogliatella e caffè e discesa veloce in metropolitana.

Il treno è già sul binario quindi saliamo ed eccoci in partenza ma… non si ferma in Piazza Cavour dove dobbiamo scendere e neppure alla successiva stazione di Montesanto e il panico si impadronisce di noi.

Vuoi vedere che è un treno per Pozzuoli senza fermate intermedie e non arriveremo mai in tempo al nostro appuntamento? Fortuna vuole che alla Stazione di Mergellina si aprono le porte e uno sciame di persone scende insieme noi: ci consola il fatto che anche tanti napoletani sono rimasti gabbati quindi non siamo proprio dei turisti sprovveduti… Subito arriva un convoglio che ci riporta indietro e in largo anticipo arriviamo a Porta San Gennaro, di fronte all’uscita della metropolitana di Piazza Cavour, per la visita guidata al Rione Sanità.

Ho scoperto dell’esistenza di questo tour consultando la pagina delle visite guidate del sito “inaples” così ho telefonato e dopo qualche difficoltà a reperire qualcuno dall’altra parte del cavo ho prenotato la visita per il giorno di Pasquetta con partenza alle 10.00 da Porta San Gennaro al costo di 10,00 euro a persona.

L’organizzazione è seguita dalla cooperativa sociale “La Paranza” e ulteriori informazioni possono essere reperite all’indirizzo www.Santamariadellasanita.It.

La “passeggiata” inizia dal Borgo delle Vergini sino ad arrivare agli storici Palazzo dello Spagnuolo e Palazzo Sanfelice, alla Casa di Totò per proseguire con visita alla Basilica di San Severo e alla Basilica di Santa Maria della Sanità con le Catacombe di San Gaudioso.

Scopriamo così che la Sanità è stato per secoli il luogo dove venivano seppelliti i morti perché situato fuori le mura della città ed è uno dei quartieri più popolari nonché popolosi e ci pare pure non molto ben frequentato tanto che oltre un certo orario noi eviteremmo di passarci.

Abbiamo trovato questo tour ben organizzato ed interessante, è durato oltre le due ore previste e così verso le 12.20 saliamo sul minibus circolare della Sanità per un giro completo della quartiere e scendiamo a Piazza Cavour, il nostro punto di partenza.

La nostra intenzione è di pranzare “Da Michele” così ci avviamo per Via Duomo, poi Via dei Tribunali e Castel Capuano fino a raggiungere il locale che però troviamo chiuso… che casualità (!!!), da “Trianon” è impensabile fermarsi data la fila di persone interminabile così decidiamo di salire sulla R2 in Corso Umberto I e raggiungere il centro… qualcosa di aperto troveremo… Dal bus scorgiamo in Via Depretis un pizzeria ad angolo con un piccolo spazio esterno, scendiamo velocemente ed eccoci seduti all’interno di questo piccolo locale, che tra poco si riempirà, per la ormai canonica margherita.

Anche qui la pizza non è male e con 14,00 euro in due pranziamo con tranquillità: non ho preso il biglietto da visita e non ricordo il nome del locale! Il programma originale fin qui rigorosamente rispettato prevedeva per il pomeriggio una passeggiata a Mergellina ma onestamente pensavamo di avere più tempo a disposizione invece finiamo tardi di pranzare e dopo l’esperienza in metro di questa mattina non vogliamo rischiare di finire chissà dove e perdere il treno del rientro! Decidiamo così di rilassarci passeggiando per il centro storico in tutta tranquillità e senza fretta.

Piazza del Plebiscito e il Vesuvio fanno da sfondo alle nostre foto, due passi per Via Chiaia, shopping in Via Toledo con qualche negozio aperto, acquisto degli ultimissimi souvenirs a Spaccanapoli, una buona pastiera al chiosco “La Sfogliatella Mary” in Galleria Umberto I per merenda, giro intorno alle mura del Maschio Angioino e alla fine cena al volo con un panzerotto da Rosso Pomodoro in Piazza Trento e Trieste.

E… per non smentirmi… come in tutti i viaggi anche qui c’è il monumento impacchettato: si tratta della Galleria Umberto I.

Un’enorme impalcatura occupa la cupola centrale tanto da non poterne ammirare la maestosità, ma per il resto dei monumenti direi che ci è andata benissimo sia oggi che nei giorni precedenti.

Ritiriamo i bagagli in hotel, ultimo caffè napoletano alla stazione centrale e il treno parte in orario alle 20.30 lasciandosi alla spalle la bella città partenopea.

Il bilancio su Napoli è più che positivo: − sfatiamo il mito della pericolosità e dei borseggiatori, con un minimo di attenzione e ad occhi ben aperti si può trascorrere una piacevole vacanza; − le ArteCard posso essere davvero utili scegliendole in base alla proprie esigenze per poter risparmiare su ingressi e mezzi pubblici; − il costo della vita non è per nulla elevato e le pizze hanno prezzi decisamente inferiori rispetto al nord; − i napoletani a cui abbiamo chiesto informazioni sono sempre stati gentili e disponibili come non ci saremmo mai aspettati.

Da non perdere: − visita alla Napoli sotterranea; − pizza, pastiera, sfogliatella e babà.



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