Budapest: la vecchia Europa si rifà il trucco

Abbiamo delle miglia da spendere e per un W-E lungo approfittiamo di una superofferta per le capitali europee: proviamo la nuova rotta Malpensa-Budapest di Lufthansa Italia: volo puntuale e buon servizio a bordo. Arriviamo all’aeroporto di Budapest e dopo una decina di minuti arriva anche il bagaglio. Non ho fiorini ungheresi e sono le 7 di...
Scritto da: chebellavita
budapest: la vecchia europa si rifà il trucco
Partenza il: 26/03/2009
Ritorno il: 29/03/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Abbiamo delle miglia da spendere e per un W-E lungo approfittiamo di una superofferta per le capitali europee: proviamo la nuova rotta Malpensa-Budapest di Lufthansa Italia: volo puntuale e buon servizio a bordo.

Arriviamo all’aeroporto di Budapest e dopo una decina di minuti arriva anche il bagaglio.

Non ho fiorini ungheresi e sono le 7 di sera, primo dilemma: cambio? Quanto cambio? Decido di cambiare 50 Euro in aeroporto e faccio bene, perché per fare i biglietti del bus ci vogliono i contanti. Il cambio però è usuraio; 1 Euro=240 huf, in città sarà 1=300 presso i cambiavalute ufficiali e poco meno in banca, senza commissione. La carta di credito la accetteranno poi veramente in pochi: portatevi i contanti, qualcuno accetta anche gli Euro.

Cerchiamo la fermata e, forse non casualmente, al banco delle info non c’è nessuno ma in compenso tanti tassisti e ovunque il ben pubblicizzato servizio di navetta. Ma per prendere contatto con la città decidiamo di usare da subito i mezzi pubblici. E per i biglietti? Fuori c’è una macchinetta automatica che prenderebbe anche le carte di credito (una tra le tre viste in totale in quattro giorni), ma non c’è verso di fargliela accettare. Pertanto prendiamo un biglietto singolo. Il bus dopo un quarto d’ora circa ci scodella al terminal della metro; qui facciamo un biglietto giornaliero (1500 huf). Col senno di poi sarebbe stato meglio prendere quello per tre gg (3700 huf), ma avevamo pochi contanti. Dopo poche fermate di metro prendiamo un tram e finalmente arriviamo in albergo nella zona della stazione Keleti. Un’ora circa dall’eroporto.

Il Baross hotel prenotato in internet offriva un paghi 2 notti e ne dormi 3 (con colazione). Prezzo ottimo, buon servizio e accoglienza (alla reception parlano un fluente inglese), stanze pulite. Non si poteva sperare di meglio.

Usciamo subito per la nostra prima cena. Il ristorante scelto sulla base di una miniguida ricevuta dall’ente turistico ungherese (Carne di Hall) si rivela caro e tutto sommato inferiore alle attese. Certo che sul cibo non siamo riusciti a entrare nello spirito giusto; la guida ci dava i ristoranti aperti fino alle 23 o anche 24, ma in realtà alle 21.30 max non prendevano più nessuno, ed una sera siamo rimasti addirittura a digiuno. Forse con indicazioni più precise o qualche dritta da parte di indigeni avremmo provato grandi emozioni a tavola, ma alla fine le cose più interessanti le abbiamo trovate nei banchetti allestiti in piazza davanti al palazzo Gerbeaud.

Non vi tedierò più di tanto con quel che abbiamo visto e fatto perché abbiamo seguito un itinerario classico (quartiere ebraico, castello, mercato, terme, ecc.). Mi limito ad alcune segnalazioni di gusto squisitamente personale; poi fate voi.

La città è tutta un cantiere: grazie ai fondi arrivati dall’unione europea, è in atto una intensa oprera di restauro e rinnovamento, nonché la costruzione della linea 4 del metro.

Le terme Szechenyi (piscine all’aperto) sono molto più godibili (meglio anche il massaggio) delle più rinomate Gellert. Le seconde sono sicuramente suggestive, ma strapiene di turisti e scolaresche vocianti (buona parte italiani). Così pure ho preferito la pasticceria Ruszwurm, più raccolta, originale e incredibilmente economica, alla Gerbeaud, un po’ pretenziosa e più cara.

Aggiungo che per la visita alla chiesa Mathias conviene informarsi bene sugli orari di vista (noi ci siamo tornati tre volte).

Che altro? Ah, sì, se cercate il museo dei vini ungheresi non lo troverete più nella sua vecchia sede davanti all’hotel Hilton; da quel che ho capito è stato chiuso. In compenso, sotto la piazza del palazzo reale sono state allestite delle cantine con visita guidata nel mondo del vino ungherese, con possibilità di degustazione e acquisto. Sconsiglio la degustazione base poiché i vini sono veramente da poco, meglio qualche euro in più e fare upgrade su quella extra (extra qualità, non quantità).

Infine alcuni giudizi sintetici su Budapest: – Mezzi pubblici: 10 frequentissimi e capillari. Occhio che i controllori passano veramente, anche di notte, e vi aspettano fuori dai metro.

– Baross Hotel: 9, non è pubblicità – Servizi al turista: 8. Richiedendole dal loro website ho ricevuto a casa informazioni dettagliate dall’ente del turismo ungherese. A Budapest uno straccio di indicazione in inglese la si trova sempre. Con una cartina in mano non abbiamo avuto mai bisogno di chiedere indicazioni; peccato, poteva essere un buon modo per capirci di più.

– Taxi: 9 e 2. Una sera sul tardi l’abbiamo preso e ci ha fatto pagare l’equivalente di 5 Euro. La sera dopo per una distanza circa doppia ci è costato il prezzo “milanese” di 30 Euro. Credo che ci abbia fregato, ma aveva il tassametro e ci ha dato una ricevuta. Mah.

A noi la città è piaciuta, ha sicuramente fascino. Col senno di poi forse avrei scelto un periodo più primaverile, non perché facesse freddo, ma rispetto a noi la stagione è più indietro e ci sarebbe piaciuto trovarla più verde. Inoltre credo che per avere buone dritte su dove mangiare e cosa vedere, sarebbero utili info di prima mano di chi conosce la città dal di dentro. Ma forse si può ovviare con una guida (cosa che noi non abbiamo fatto).



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