Budapest mordi e fuggi
La mattina seguente, dopo un’abbondante colazione, ci dirigiamo a piedi verso il Ponte delle Catene, che attraversiamo inseguiti da un vento fortissimo, favorito poi dalla presenza del Danubio. Giunti in Roosevelt Ter, un’amara sorpresa: la funicolare per arrivare in cima a Buda è in manutenzione fino a fine aprile, quindi per arrivare fino in cima dobbiamo farci tutta la camminata a piedi. Vabbè, almeno facciamo un po’ di movimento fisico! Raggiunto il castello, passiamo un po’ di tempo lì davanti, poi proseguendo per la Città Vecchia troviamo la Chiesa di Matyas, veramente bellissima, con tutti quei colori. Lì accanto c’è il Bastione dei Pescatori, da cui si gode un’incantevole vista della città. Girovaghiamo un po’ per Uri Utca, la Via dei Signori, finché giungiamo all’entrata del Labirinto del Castello di Buda. Il mio ragazzo vuole entrare, quindi paghiamo l’ingresso e ci avventuriamo nell’oscurità e nell’umidità dei sotterranei. Ad un certo punto c’è anche la possibilità di effettuare un breve tratto del percorso completamente al buio, infatti c’è una parte del Labirinto che non è illuminata. Decisamente d’atmosfera! Dopo essere usciti dal Labirinto torniamo in basso, verso il Ponte delle Catene, ma prima facciamo una tappa davanti alla Chiesa Calvinista. Avendo trovato una fermata della metropolitana, decidiamo di usufruirne per arrivare ai Mercati Generali, che sono veramente grossi e pieni di banchi caratteristici, scattiamo alcune foto e torniamo di nuovo verso il centro. Pranziamo velocemente ad uno dei Mc Donald’s che punteggiano la città, poi riprendiamo la metro e andiamo a visitare la Grande Sinagoga e il Quartiere Ebraico. Dentro la Sinagoga facciamo una visita guidata assieme ad una guida che parla italiano e che ci spiega la storia della comunità e della Chiesa. Ci porta anche a vedere il cimitero, e il giardino in cui si trova l’Albero della Memoris, una scultura a forma di salice piangente in cui ogni componente riporta il nome di una vittima dell’Olocausto del ghetto budapestino. Lì accanto c’è anche un museo che ospita molti oggetti della quotidianità religiosa ebraica.Dopo una breve visita al Quartiere Ebraico, riprendiamo la metro e andiamo a fare una girata al West End City Center, il più grosso centro commerciale dell’Europa centrale, ed in effetti è un luogo enorme, per cui diamo un’occhiata velocissima e poi andiamo via, direzione Vorosmarty Ter, dove andiamo a fare merenda da Gerbeaud. Locale d’atmosfera, finemente decorato, dove prendiamo una cioccolata, un caffè e due pezzi di torta. Dopo essere tornati in albergo, la sera decidiamo di andare a cenare in un locale lì vicino, il Sorforras, dove mangiamo una zuppa e un piatto di carne cucinati senza infamia né lode. Dopo cena, breve tappa al casinò, poi tutti a letto.
La mattina dopo ci svegliamo alle 8.30, facciamo colazione e andiamo in Vorosmarty Ter a prendere la metro, che ci porta dritto dritto davanti all’entrata dei bagni Szecheny. Osserviamo un po’ il grosso palazzo dall’esterno, non sapendo se possiamo entrare per dare solo un’occhiata, visto che non vogliamo fare il bagno, poi entriamo dentro allo Zoo, dove passiamo tutta la mattinata, visto che è molto grande. Ci sono poche persone, quindi gli animali sono tutti per noi. Restiamo particolarmente colpiti dalla “libertà” che hanno alcuni animali, come per esempio alcuni tipi di uccelli e di scimmie, che vivono in “palazzine” tutte loro attraverso cui i visitatori possono passare liberamente, rischiando di vedersi un uccello passare qualche centimetro sopra la loro testa! Dopo essere usciti dallo Zoo camminiamo un po’ per il Parco, facciamo una capatina davanti al Monumento al Millennio, e poi riprendiamo la metro. Tornati in Vaci Utca, facciamo pranzo in un ristorante italiano, dove in preda alla nostalgia culinaria mi prendo una pizza, che divoro praticamente. Dopo pranzo rimaniamo in zona, e visitiamo i tanti negozi e negozietti che circondano Vaci Utca, a caccia degli ultimi souvenir. A cena andiamo in una trattoria, in una zona un po’ lontana dal centro della città, segnalata dalla guida, dove mangiamo bene spendendo veramente un’inezia, anche se il locale e il servizio non sono dei migliori. Dopo la solita visitina al Casinò andiamo a letto presto, pronti per la partenza dell’indomani. In conclusione, Budapest è una bella città, a cui dedicare 3/4 giorni, anche 5 se si ha intenzione di entrare dentro i vari Palazzi e Chiese. I budapestini non mi sono sembrati particolarmente aperti verso gli stranieri, restando comunque sempre cortesi e gentili.