Il Marocco che abbiamo conosciuto
L’itinerario è stato preparato da Luigi, con prenotazioni alberghiere in alcune città (FES,MEKNES MARRAKECH). Sull’aereo abbiamo conosciuto una giovane marocchina che lavora in Italia e parla correttamente la nostra lingua.
La simpatia è immediata e il feeling reciproco con lei e il suo compagno.
Il nostro hotel è L’IBIS, ma Khadija, per i due giorni che siamo stati a Fes,ci ha aperto la sua casa come fossimo suoi amici di lunga data, o addirittura parenti.Quindi, la nostra prima serata a Fes, in Marocco, è stata un contatto molto piacevole e caloroso con una moderna casa in stile marocchino, tra divani di seta ricamata e mobili intarsiati. A casa di Khadija poi, c’erano molti membri della sua famiglia:la madre , le zie , i cugini. Accoglienti e simpatici. La cena della nostra prima serata in Marocco non poteva essere più piacevole: tutte specialità locali, carne e salsiccette cucinate alla brace, con verdure cotte al vapore.Ahime!(ci avremmo volentieri bevuto sopra un bicchiere del nostro Nero d’Avola).Tre di noi sono siciliani, Sic! In Marocco niente alcoolici. Rien!Acqua minerale Sidi Alì e Coca Cola.Ma la padrona di casa, la madre della nostra ospite, ci ha servito un impeccabile the alla menta(il primo di una lunghissima serie, ma sicuramente il più genuino e gustoso).Non poteva esserci un esordio migliore per noi quattro.La presenza della nostra amica marocchina ci facilita molto le cose anche per la visita alla Medina di Fes, veramente caratteristica e ancora autentica, con vista sulle concerie dal terrazzo, con le foglie di menta sotto il naso,bazar di tappeti e Medersa. Partiamo da Fes in treno per Meknes, dopo aver salutato la nostra Khadija, vera ambasciatrice di ospitalità marocchina.
Raggiungiamo Meknes in treno. Abbiamo prenotato un riad. E’ il Riad Yacout in Place Lalla Aouda. Bellissimo, accogliente ed esotico al punto giusto.Il proprietario fa venire una guida locale per la nostra visita ai monumenti di Meknes. Ci dice che parla l’italiano. Si chiama Hassan.E’ un vero drittone. Ci porta dove vuole lui,con il calesse intorno alle mura, nella medina, di corsa di corsa. Il suo italiano è davvero poverissimo. Avremmo potuto fare a meno di lui e farci guidale dalla nostra Lonely. Ci avremmo guadagnato anche nello shopping. Sapete benissimo che dove ci sono le guide di mezzo, i prezzi salgono.L’indomani però, ci caschiamo di nuovo, con le giude locali. Dobbiamo fare l’escursione a Volubilis, un sito romano del IIIsec.A. C.
Ci avevano segnalato Kalhed e lo chiamiamo al telefono. Si procura una vecchia mercedes e ci porta sul posto, ma…Lui non può entrare a Volubilis (Ahi! Ahi! è una falsa guida) Abbiamo lasciato in riad la nostra guida cartacea. Peggio per noi, ci seviremo delle poche didascalie sul posto. La giornata è splendida. Ci sono sul posto comitive di ragazzi marocchini in gita scolastica.Facciamo conversazione e foto insieme a loro.Per cenare, siamo stati , la prima sera a Meknes al Restaurant Zitouna, molto bello, ma c’eravamo solo noi a cenare. Per cui, la sera dopo ,abbiamo preferito cenare nel nostro accogliente riad , con una ottima tagine.Intanto , per i primi giorni in Marocco i nostri cellulari erano muti e sordi. Abbiamo comunicato con le mail dal Riad o da qualche punto Internet.La mattina del 9 Marzo, partiamo, sempre in treno (Prima classe)alla volta di Marrakech. Nelle quasi 5 ore di tragitto, abbiamo giocato a burraco con le carte che mi ero portata in valigia. Prendiamo un petit taxi e andiamo a prendere possesso delle nostre camere all’Errachid Quartier de l’Hivernage, uno dei più lussuosi della città, esattamente all’Hotel Suite. Il nostro Luigi ha sfruttato per noi una promozione favolosa. Infatti l’hotel è stato inaugurato poche settimane prima. Abbiamo a disposizione una suite di 33 metri quadri, nuovissima, modernissima , con tutti i confort.Il personale è giovanissimo. Ahimè, nessuno parla italiano e …Neppure inglese. Mettiamo a frutto la nostra scolastica conoscenza della lingua francese o…Siamo tagliati fuori! A Marrakech il petit taxi è d’obbligo.Andiamo alla Place El Fna. La sera è uno spettacolo! Ceniamo nella piazza, in uno dei tanti tavoli allestiti all’aperto, con intorno decine di gazebi ripieni di olive, pesce fritto sul posto, carne, melenzane, patate, insomma una miriade di quelle pietanze che già conosciamo bene.Che piacevole c…Asino!Peggio di noi siciliani , questi marocchini, rumorosi e casciaroni a più non posso!L’indomani, visita alla Medina e the alla menta in una favolosa terrazza del Cafè Arabe.Poi viaggio tra i suq, alla ricerca di souvenir e spezie.Visitiamo il Museo di Marrakech e la Medersa.Poi, ci separiamo dai nostri amici Licia e Luigi per ritornare in hotel mentre loro proseguono la visita del cimitero ebraico. Ma ci perdiamo nel labirinto delle strade. Vediamo un ragazzino e gli chiediamo di portarci in una piazza dove possiamo prendere un petit taxi. Ci chiede di dove siamo. Appena gli diciamo che siamo italiani, comincia a parlarci di calcio(La nazionale, Il Milan, Kakà, Maldini, ). Siamo strabiliati. Angelo intavola una conversazione tra siculo-italia-francese con il ragazzo che , comunque, ci toglie dal panico portandoci verso una piazza dove c’è un petit taxi che ci riporterà in albergo. Gli diamo, naturalmente ,alcuni dhiram che prende volentieri.Chi L’avrebbe detto che lo sport calcistico unisce i popoli più della lingua, della religione o di chissà altro? Ma l’avventura continua. Domani si parte per l’escursione nel Sahara (Sahara Expeditions Angle rue Mouhidine et Bani Marine)Partiamo alle 07 del mattino del 12 Marzo con un minibus Visitiamo il Kasbah di ait Benhaddou, Ouarzazate, Zagora.E’ il momento da me temuto:il cammello. Due ore! Due ore a dorso di cammello!Ci bardiamo a dovere con sciarpe che ci coprono testa e bocca per difenderci dal sole, dal vento e dalla sabbia.Raggiungiamo al tramonto le tende berbere preparate per noi per la notte.Qualcuno chiede del bagno. Il capo berbero ride e dice:voilà le bain! Indicando le dune che ci sono tutto intorno a noi. Ci adattiamo.Ci portano una tagine (Con granelli di sabbia inevitabili) in tenda.Durante la notte, si scatena il vento nel deserto. La mattina seguente, ci tocchiamo il viso e le vesti:tutto cosparso di sabbia.Sabbia anche nel pane e nella marmellata che con l’immancabile the alla menta ci sevono prima di ripartire in sella al cammello.Quindi atre sei ore di minibus attraverso strade a zig zag che ci portano dal deserto fino alla catena dell’Atlante ancora con la neve. Finalmente, ritorno a Marrakech. Andiamo All’hammam? Sììììì!Che esperienza fantastica!Prima la sauna, poi lo scrub e quindi massaggio e doccia. L’hammam ci rimette veramente in sesto dopo la sfacchinata desertica.
Partiamo da Marrakesh, dopo 10 giorni di Marocco intenso e …A volte estremo. E’ stata una bella esperienza, davvero. Consigli? bevete sempre acqua minerale Sidi Ali, con la quale farete pure il dentrificio. Non mangiate cibi esposti per la strada, poco igienici. Si trovano anche buoni panifici e locali dove si può mangiare un buon panino. A Marrakech abbiamo mangiato anche la pizza, nei pressi del nostro albergo, all’hivernage.Non fidatevi troppo della competenza linguistica delle guide locali. Appoggiatevi invece anche a gente comune, la cui complicità vi può essere utile. E…Siate pazienti a contrattare qualsiasi sciocchezza vogliate comprare. E’ il prezzo da pagare! Ma ci si abitua!