Los Roques, oltre le aspettative

Premessa Io e il mio fidanzato avevamo deciso di regalarci una vacanza al mare in febbraio, sfruttando i punti Lufthansa. Il Venezuela è stato un ripiego, poiché tutte le altre destinazioni che avevamo in mente non erano disponibili. In dicembre abbiamo quindi prenotato il volo per Caracas, con l'idea di trascorrere una settimana a Los Roques,...
Scritto da: la_perry
los roques, oltre le aspettative
Partenza il: 07/02/2009
Ritorno il: 16/02/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Premessa Io e il mio fidanzato avevamo deciso di regalarci una vacanza al mare in febbraio, sfruttando i punti Lufthansa. Il Venezuela è stato un ripiego, poiché tutte le altre destinazioni che avevamo in mente non erano disponibili. In dicembre abbiamo quindi prenotato il volo per Caracas, con l’idea di trascorrere una settimana a Los Roques, luogo di cui avevamo una vaga idea, basata su racconti di mare meraviglioso e tristi fatti di cronaca.

Abbiamo iniziato a documentarci navigando su internet, sfogliando riviste e guardando le incredibili immagini di chi c’era stato. Più raccoglievamo informazioni, più cresceva l’euforia e l’aspettativa per quello che sembrava essere un vero angolo di paradiso. E più eravamo convinti della nostra scelta, più le persone che ci circondavano accoglievano la notizia del nostro viaggio con angoscia e preoccupazione, come se avessimo comprato due biglietti per il patibolo e non per il Venezuela.

Dopo aver vagliato numerose offerte abbiamo prenotato la posada Albacora, considerata di categoria superiore e che comunque ci aveva fatto una buona tariffa. Il posadero si è occupato di tutto, dall’albergo a Caracas alla prenotazione del volo interno, e a noi non è rimasto altro che aspettare la data della partenza e preparare la valigia seguendo i validi consigli dei Turisti per Caso.

7 febbraio, partenza Il viaggio è andato per il meglio e a Caracas non abbiamo trovato ad attenderci né rapitori né rapinatori, come paventavano i nostri conoscenti. Al contrario, l’agenzia a cui si appoggiava il nostro posadero ci stava aspettando e, dopo averci cambiato i primi soldi, ci ha scortato all’hotel dove avremmo trascorso la notte. Qui ci siamo gustati subito il primo cocktail a bordo piscina, lontani migliaia di chilometri dal freddo e dal grigiore dell’Emilia.

La mattina dopo siamo stati accompagnati in aeroporto per prendere il volo interno. E qui ci attendeva il primo, fortunatamente rimasto unico, inghippo della vacanza: a causa della forte pioggia battente il nostro piccolo aereo della Chapi Air non decollava. Chiusi nella sala d’aspetto, con un freddo terribile a causa dell’aria condizionata e all’orizzonte un cielo plumbeo senza l’ombra del minimo spiraglio, ci siamo rassegnati all’attesa. Mi sono mangiata le dita per aver scartato il volo dell’Aerotuy che costava 100 dollari in più ma che, con i suoi aerei più grandi, è partito lo stesso.

Finalmente dopo tre ore, quando ormai stavo immaginando scenari catastrofici che prevedevano un’altra o più notti a Caracas, la pioggia si è fermata e ci hanno imbarcato rapidamente sul minuscolo aereo da 8 posti.

Dopo mezz’ora di volo si sono aperte le nuvole rivelando l’arcipelago sotto di noi: la vista ci ha tolto il respiro.

Una volta scesi dall’aereo siamo stati investiti da una luce meravigliosa e una brezza calda. Il paesino si affacciava sulla pista con le sue posada colorate e le strade di sabbia bianca, in sottofondo musica sudamericana. Ci ha preso la ridarella, perché in quel momento abbiamo capito che sarebbe stata una settimana meravigliosa.

La posada Albacora è molto bella, ha sole tre stanze e una magnifica terrazza che si è rivelata lo sfondo perfetto per le nostre colazioni, merende e cene. Il proprietario Mauro, che la gestisce alternandosi al fratello gemello Paolo, è simpaticissimo e si è fatto in quattro per soddisfare le nostre richieste e per farci stare bene. Vuole fondare l’Inter club di Los Roques: per ora ha raccolto tre adesioni (il mio fidanzato si è offerto come quarto). Mi è piaciuto il fatto che non avesse una barca di proprietà, così ogni giorno potevamo scegliere la meta in completa autonomia senza essere condizionati dagli altri ospiti della posada. Il vantaggio di avere l’acqua calda non è stato indifferente, soprattutto perché la settimana è stata ventosa e con qualche nuvola. Gli altri turisti che non avevano la stessa fortuna ci hanno invidiato parecchio.

Ogni giorno partivamo alla scoperta dell’arcipelago; tutte le isole sono belle, tutte le escursioni sono meritevoli. Lo stesso tragitto in barca è piacevole, soprattutto se guidato da un capitano simpatico e premuroso come Israel. I turisti italiani si riconoscono perché al ritorno in barca, quando c’è freddo e magari il mare è mosso, tirano fuori dallo zaino il provvidenziale kway. Ho vissuto l’esperienza di camminare nel mare, circondata dal mare tutt’intorno. Durante lo snorkeling a Boca de Cote mi sono sentita come dentro ad un acquario. A Noronqui tutti hanno visto la tartaruga marina tranne me, che rabbia! Gli altri diari di viaggio raccontano in modo dettagliato tutto quello che c’è da sapere per chi sta organizzando questo viaggio. Quello che posso aggiungere è che potrete guardare migliaia di foto, potrete immaginare i luoghi, ma essere là supera ogni aspettativa. La sensazione di infinito, la vastità del mare, la bellezza delle isole è unica e merita di essere vissuta in prima persona. La vacanza è stata bella e intensa in ogni momento della giornata.

Mi sembrava una soluzione di ripiego e ora mi ritrovo, tornata a casa, a sognare di notte di essere in barca diretta a Crasqui (il risveglio è decisamente amaro!).

Sono rimasta stregata da Los Roques.



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