DUBAI una delle “Mille e una notte”
A Dubai la sosta del primo giorno è stata solo di una mezza giornata (9-13), mentre al rientro di un giorno e mezzo.
La mattina del primo giorno abbiamo preso un taxi e visitato i vari mercati (pesce, carne, verdure e oro), l’ultimo giorno e mezzo abbiamo girato la città con The big bus company Dubai. (v. Www.Bigbustours.Com). Il bus prevede l’utilizzo, per 24 ore dall’acquisto del biglietto, di autobus a due piani dai quali si può percorrere la città, scendere a piacimento, dalle 9 alle 17, per le mete che più interessano ed ascoltare con cuffiette le spiegazioni in diverse lingue, tra cui l’italiano, durante il percorso. Solo su un tratto vi sarà la spiegazione in inglese dalla viva voce di una guida. Il bus passa ad intervalli regolari di 20 minuti, presso ogni fermata si sarà assistiti da preciso e professionale personale e prevede due percorsi: una linea rossa percorre la città vecchia, una linea blu quella più moderna. Il costo, di € 45,00 circa a persona, può sembrare elevato, ma vi renderete conto che non è così per quello che offre. Tra l’altro, dà la possibilità gratuitamente di entrare in qualche museo e fare una minicrociera, comprare con uno sconticino in più in alcuni centri commerciali e fare gite, come quella nel deserto, a prezzi abbastanza abbordabili. Un pomeriggio intero, siamo sicuri, se siete amanti dello shopping (ma anche se non lo siete), lo trascorrerete in uno dei più grandi centri commerciali al mondo. Dobbiamo dire che forse per godersi al meglio questa città senza troppo affanno, vista la sua ampiezza, il traffico spesso presente… necessitano 3 notti, 4 giorni.
E ora, prima di darvi informazioni che speriamo possano esservi utili, qualche premessa tenendo presente che i dati che scrivo in questo momento (gennaio 2009)… potrebbero essere smentiti nel giro di qualche ora! Il clima che abbiamo trovato era abbastanza mite di giorno (24°C) anche se un po’ ventilato e un po’ più freschetto di sera per cui… jeans, abiti di cotone, tute e una bella felpetta per entrare nei centri commerciali! Scarpe comodissime… e per le donne… magari non troppo scollacciate.
La lingua ufficiale è ovviamente l’arabo, ma l’inglese lo parlano praticamente tutti!!! Dai commercianti, ai tassisti… ed è pure ben comprensibile! Dobbiamo proprio imparare! Il fuso orario è di più tre ore rispetto all’Italia, quando a Dubai era mezzanotte nel nostro bel Paese erano le 21. Qui la città è sempre in movimento e visto che i centri commerciali chiudono non prima delle 22-24… perderete la cognizione del tempo.
Il cellulare è stato sempre funzionante! Non abbiamo mai avuto problemi di linea (Tim) soprattutto nell’inviare sms… certo, il costo, ovviamente, non è dei più economici! Di foto e filmini ne abbiam fatti a migliaia notando che nei mercatini o nei negozi nessuno ha problemi a posare, anzi, saranno ben contenti di farsi immortalare e sapere che li “porteremo in Italia”, mentre per strada, soprattutto le donne, sono contrarie ad essere fotografate preservando anche i loro bimbi. Se sarete fortunati e glielo chiederete con un sorriso… forse, come è successo a me, supereranno tale difficoltà. La vera cucina di questo emirato non abbiamo avuto modo di assaggiarla per i tanti ristoranti etnici che riempiono le strade e soprattutto perché si ispirano prevalentemente a quella libanese… perciò, al massimo, quando farete gite comprensive di pranzo o cena tipica locale… mangerete libanese! Mall significa centro commerciale e Suk (o Souq) significa mercato. Vi sbizzarrirete a vedere i sontuosi alberghi e i centri commerciali dove è possibile trovare veramente di tutto, dalle più note firme (secondo il mio modesto parere con prezzi non così tanto più bassi rispetto ai nostri), agli ultimi ritrovati della tecnologia (in questo caso, invece, la convenienza c’è! Es. Ho comprato una scheda per la memoria fotografica della macchina digitale da 4 giga ad € 6,00 e la stessa scandisk in offerta, a Roma, costava € 19,00). Il Creek è un’insenatura naturale dove scorre un braccio di mare lungo km. 12 che divide la città vecchia (Deira) da quella moderna con i suoi edifici avveniristici. Si può attraversarlo in tre maniere: utilizzando le Abra, le tradizionali imbarcazioni di legno, ossia i loro taxi acquatici (quelli pubblici costano € 0,20 a persona, quelli privati € 4 circa a tratta), passando sui ponti o sotto i tunnel.
La moneta locale è il dirham (€ 1,00 = 4,60 dirhams circa) e nonostante accettino tutti tranquillamente €, dollari americani e carte di credito, per molti acquisti (il biglietto del bus, nei mercatini…) vi consiglio di cambiare la nostra moneta in banche o uffici cambio (c’è una sede alla dogana del porto) senza alcuna commissione.
L’Aviazione a Dubai è datata 1937, anno in cui fu costruita la base per idrovolanti. L’aeroporto fu fatto realizzare da Sua Altezza regnante dell’epoca nel 1959. La compagnia aerea Emirates Airlines è nata nel 1985 e ha già ottenuto 200 premi per i servizi offerti. Arriva in 160 destinazioni di 57 differenti paesi, vi sono 107 linee aree e trasporta 60 milioni di passeggeri l’anno. Si acquista un aeromobile Airbus A380 al mese. E’ in costruzione un altro aeroporto che potrà trasportare 120 milioni di passeggeri e 12 milioni di tonnellate di merci l’anno… impensabile considerato che già l’aeroporto (Sheik Rashid) che abbiam visto e il suo duty free (veramente conveniente – es. Una stecca di sigarette Marlboro € 9,00) sono veramente imponenti! All’interno parte dell’arredamento è costituito da tappeti che simulano il deserto ed altissime palme! Attenti a non perdere il volo! Se avete cartoline da spedire, non affannatevi a comprare i francobolli nei vari negozietti (che vi chiederanno un prezzo maggiore o non li venderanno se le cartoline le avevate già comprate da un’altra parte!) in quanto al duty free c’è un ufficio postale sempre aperto (almeno fino alle 24,00!).
L’abbigliamento, ossia il costume nazionale, è anche simbolo di identità che si adatta sia al clima che al credo religioso. Le donne indossano sui pantaloni la candura e portano sempre un velo per coprire i capelli. Le anziane coprono spesso il volto con una maschera di lino rigido. Spesso abbiamo notate che sotto quel velo nero le ragazze sono molto belle e truccatissime! L’Islam è la religione ufficiale. Ha in comune, con il Cristianesimo, il credo in un solo Dio e alcuni princìpi quali la pietà, l’onestà, la giustizia e l’amore. Dopo la nostra religione è la seconda per fedeli ed è molto tollerante: a Dubai ci sono chiese cattoliche e protestanti. Islam significa sottomissione. Il Corano contiene le parole di Dio dettate al profeta Maometto. Qualsiasi cosa si stia facendo, quando è il momento della preghiera, ben udibile dai richiami del muezzin, tutto si ferma per diversi minuti e troverete un po’ di difficoltà a prendere un taxi, o leggerete qualche cartello presso negozi e uffici bancari con su scritto “sono a pregare” corrispondente al nostro “torno subito”.
EAU sta per Emirati Arabi Uniti, un’unione di sette Emirati, nata il 2 dicembre 1971, quando furono tolti, dopo circa cento anni, i poteri ai britannici: Abu Dabhi è il più grande, occupa l’87% del territorio e la sua città è capitale; Dubai, secondo per grandezza, è per eccellenza quello commerciale; Fujeirah; Sharjah, che dista 17 km da Dubai, è la “capitale culturale”; Ajman; Umm Al Quwain; Ras Al Khaimah. Dubai ha una superficie totale di 84 milioni di km2, 700 km di costa e conta 1 milione 200 mila abitanti (tutti gli Emirati ne contano 4 milioni), ma nonostante sia un enorme cantiere, e le sue modernissime costruzioni stanno spuntando alla velocità della luce occupando un’area che fino a neanche quarant’anni fa era semidesertica, è molto verdeggiante per l’impiego di 970 milioni di litri d’acqua al giorno! La maggior parte proviene dal mare e viene desalinizzata. Oltre a molto curata, è anche una città pulitissima (è sempre ben visibile la raccolta differenziata). Ciò lo abbiamo potuto constatare passeggiando per le strade, girando i mercati e usufruendo dei servizi igienici sempre all’avanguardia e supertecnologici dei centri commerciali (funziona tutto tramite sensori… dallo sciacquone del water, al dosatore del sapone, al rubinetto per le mani e alla loro asciugatura con morbida carta).
I Dhow (si pronunciano dàu) sono le imbarcazioni di legno caratteristiche di questi stati utilizzate, ancora oggi – e lo conferma la presenza di tanta merce caricata o scaricata lungo il Creek – per trasportare le merci in altri porti del Mar Rosso o dell’India e che giungono in paesi come l’Iran, l’India, il Pakistan, il Bangladesh… Prima del grande boom un prodotto colonna portante dell’economia erano le perle. Il canale è sempre stato un porto sicuro e buon punto di partenza e arrivo per queste imbarcazioni.
Caratteristica sarà la crociera sui Dhow a due piani lungo il Creek. Noi abbiamo fatto quella di un’oretta, con tanto di spiegazione in inglese ed è stata sufficiente per rimanere incantati dal contrasto tra i moderni grattacieli e le vecchie strutture (abitazioni, vicoli, moschee…), ammirando al calar del sole la città allo specchio, ma c’è chi ha provato l’ebbrezza di cenare a buffet su queste imbarcazioni assaporando la cucina libanese e ballando un po’. Il costo per il giro diurno si aggira intorno agli € 9,00, mentre quello comprensivo di cena intorno agli € 50,00. Noi non abbiam pagato visto che avevamo il biglietto del big bus. I taxi sono sicuri, facili da usare e soprattutto economicissimi. Per un quarto d’ora circa di strada – per esempio dal porto Rashid (dove le navi della Costa attraccano) al suk dell’oro – si pagano meno di € 5,00. Al termine della Crociera, comunque, al porto abbiamo trovato una serie di navette gratuite Costa e dei vari centri commerciali che conducevano (dalle 10 alle 21,30 ed ogni mezz’ora) ai vari Mall e viceversa. Noi abbiamo preso la navetta Costa per rientrare dal Dubai Mall ed è stata comodissima.
Anche i bus pubblici sono, per chi ha più tempo a disposizione (noi non lo avevamo e non li abbiamo potuti utilizzare), precisi con i loro percorsi, con le tariffe e soprattutto rispettano le tabelle orarie e si trovano nei punti strategici (suk, centri commerciali, stazioni)! Il city tour del big bus ci ha dato modo di vedere ciò che di importante c’è a Dubai.
☺ Grazie al percorso della linea rossa abbiamo potuto ammirare: Il Wafi Mall, uno dei più eleganti centri commerciali, in stile egiziano rappresentante una piramide, con all’interno un centro SPA, appartamenti, 200 negozi, un suk arabo, un parco giochi per bambini, un club… Il Forte di Al Fahidi, vecchio di 150 anni, l’edificio più antico della città, prima residenza dei capi di stato e sede del governo, ora divenuto un museo dedicato ai commerci e alla pesca delle perle. La casa dello Sceicco Saeed Al Maktoum, il papà dell’attuale sceicco di Dubai, nata come sede del governo nell’800 e ora esposizione di una serie di foto, francobolli e monete antiche (che visitiamo in un quarto d’ora circa). L’Heritage Village, una rappresentazione della città quarant’anni fa, un perfetto esempio di architettura locale con la riproduzione, tra l’altro, di un mini deserto con tanto di cammello, di bianchissimo cavallo arabo bello ed elegante… Questo tipo di “struttura” la ritroviamo in tutti gli Emirati in cui andremo! L’old suk che però mi delude un po’ perché i commercianti non sono così cortesi come tutti coloro che abbiamo incontrato in otto giorni, ma è pur vero che abbiamo visitato questa parte nell’ultima oretta della vacanza! Il suk del pesce con la sua esposizione di barracuda, squali, gamberi, tonni giganteschi… così come quello della carne con tante teste di agnello, capretti interi appena macellati… che consiglio di vedere assolutamente anche se l’odorino iniziale del primo, e la visione di tanto sangue nel secondo, non saranno invitantissimi e metteranno a dura prova il vostro stomaco. I venditori saranno contenti di mostrarvi il loro banco e di esser fotografati con voi. Il suk della frutta e verdura dove abbiam visto, oltre a tanti prodotti che conosciamo bene, specie di “cetrioli” dalla buccia simile alla pelle di un coccodrillo, melanzane piccolissime e verdi smeraldo… Il suk dell’oro (Dubai è chiamata la città dell’oro – e non solo nero! -), uno dei più grandi al mondo, dove vengono venduti sia lingotti che gioielli fatti a mano. Il prezzo di ogni oggetto varierà a seconda della manifattura, del prezzo dell’oro del giorno e che sia di 18, 20, 22 o 24 carati. Negoziare sul prezzo è d’obbligo in tutti i negozi. Noi non abbiam approfittato perché poco intenditori e non interessati, ma si fanno veri affari! Il suk delle spezie dove troverete tutti gli aromi, le essenze, gli odori più impensabili per condire qualsiasi tipo di pietanza. Specialissimo, anche se non economicissimo, zafferano, ma fate molta attenzione ai differenti prezzi… se sono troppo bassi chiedete di dare “un’annusatina”… per identificare il suo profumo inconfondibile. Verrà venduto al grammo (da 1 a 5 €) in scatolette trasparenti simili a quelle delle gioiellerie. Vastissima la scelta di frutta secca da tutto il mondo che viene esposta e molto consumata (specialmente mandorle, anacardi), così come quella dei datteri al naturale o ripieni. La palma da dattero è l’albero nazionale di Dubai. Il frutto si raccoglie a metà estate e per tanti anni è stato l’alimento base degli arabi. Consumato fresco o essiccato al sole dava e dà molto nutrimento. Il resto della pianta è stata utilissima per sfamare gli animali, il suo fusto si lavorava per ricavarne imbarcazioni, con le foglie venivano fatti ventagli, borse… e con la corteccia le corde, i materassi o le selle dei cammelli. Abbiamo comprato diverse confezioni di datteri sia nei suk che in uno dei supermercati Carrefur, ma poi abbiamo trovato tutto, con più scelta e convenienza, al duty free! Una “torre dell’orologio” – un’aiuola a forma di piramide con un grande orologio funzionante – che si trova in ogni Emirato dal 1966 al fine di commemorare la scoperta del petrolio. In quell’anno, infatti, furono scoperti i primi giacimenti, nel 1969 iniziò l’esportazione e il boom edilizio. Oggi, però, il guadagno proveniente dalla sua vendita è solo il 7% del PIL e viene reimpiegato per costruire infrastrutture, per l’assistenza sanitaria, per l’istruzione.
☺ Grazie al percorso della linea blu, invece, abbiamo potuto ammirare: Una delle strade più importanti che attraversa Dubai e che non passerà inosservata per le sue sette corsie: la Sheihk Rashid Road (dedicata al defunto Sceicco, il papà), lunga km 170 e che la collega alla città di Abu Dabhi.
Molte vie che hanno un significato particolare, come Al Dhiyafa (ospitalità) Road, ricca di negozi, ristoranti internazionali aperti, durante il fine settimana, anche fino alle 4.
Al Satwa Road, che percorre una zona residenziale dove è presente anche un ospedale iraniano.
La Union House, sede dell’importante unione (prima di 6 stati e successivamente di un settimo) e l’asta porta bandiera di mt 120, la più alta al mondo, costata moltissimi $ e disegnata dall’allora Ministro degli Esteri. I colori della bandiera – presenti in altre bandiere degli EAU – sono il verde-prosperità, il rosso-sicurezza, il bianco-pace e purezza e il nero-petrolio, sua principale risorsa naturale! Sette, per ovvi motivi, sono le luci a forma di perla che la illuminano.
Uno dei monumenti più fotografati e visitati, esempio di architettura islamica moderna: la Moschea Jumeirah, bellissima durante il tramonto, accessibile anche ai non musulmani grazie al motto “porte aperte menti aperte”. Altra importante moschea è la Grande Moschea che ha il più alto minareto (mt 70) della città.
Il Centro Commerciale Mercato, il primo in medio oriente ad ambientazione rinascimentale. Progettato dall’architetto italiano Daniele Morelli ha tanti negozi con marche internazionali, cinema multisala, ristoranti… La bella zona di Jumeirah Beach dove si trova un parco frequentatissimo (ma il lunedì, solo da donne e bambini). Di fronte, in mezzo al mare, è in costruzione il World, un arcipelago che rappresenta il mondo, con 300 isole, distanti km 4 da terra, di dimensioni 9×7 km accessibili solo con barche o elicottero. Di sera le isole saranno individuate con i sistemi di GPS e… sbrigatevi ad acquistarle, così come hanno già fatto molte stars internazionali! A seconda della vostra disponibilità potrete spendere dai 10 ai 45 milioni di $ l’una. Beh… un vero affare, no?! Il Jumeirah Beach hotel a 5* dalla forma di un’onda che sta per infrangersi: 619 stanze, suite, ville, 22 caffè, ristoranti, bar e la sua barriera corallina appositamente creata! Il simbolo di Dubai, il famoso hotel a 7* Burj Al Arab o la Vela, costruito nel ’99, che rappresenta la vela di un down arabo. Sorge su un’isola – costituita da sabbia assemblata – distante 280 mt da terra, è l’hotel più alto al mondo con i suoi 321 mt, ha 202 suite (la più piccola di m2 169, la più grande di m2 780), ristoranti a 200 mt sopra il mare, campi da tennis… e gli ospiti più illustri avranno il transfert da e per l’aeroporto con elicottero o limousine… – Una parentesi. Sulle spiagge di Dubai si può praticare qualsiasi sport acquatico, dalla pesca d’altura, al parapendio, al windsurf… e i più bei palazzi che si intravedono sul lungo mare sono, così è usanza, le residenze estive di tutti i parenti di Sua Altezza -.
Il Madinat Jumeirah Resort con il centro commerciale suk Madinat Jumeirah che ha conservato un’antica architettura dando un tributo al patrimonio storico, viene chiamato la piccola Venezia di Dubai; i clienti sono trasportati presso i due hotel a 5* sulle Abra e avranno la possibilità di godere di un centro SPA, di organizzare congressi e banchetti, di assistere a rappresentazioni presso il grande anfiteatro… Il Jumeirah Palm Island (ma tre sono i progetti sul mare a forma di palma che stanno realizzandosi) ampio km 5×5, quasi completato con le sue 17 fronde che si diramano dal tronco. Stanno per terminare i lavori delle 6.000 unità residenziali, alcune con spiaggia o con giardino privato e dei 30 hotel a 5*, porti turistici, parchi a tema. L’imponente Atlantis on the Palm, che si considera l’ottava meraviglia (secondo me un po’ azzardatamene), con le sue 1539 stanze e suites (non pensate, da turisti, di potervi accedere! Non si può vedere neppure la hall!), il parco acquatico e delfinarium più impressionante d’€pa e del Medio Oriente, i 21 acquari che per € 20,00 a persona potrete vedere. Tanti altri hotel di cui non ricordiamo il nome come quello che si ispira ai quattro elementi della natura: aria, acqua, fuoco e terra, col parco acquatico con 24 scivoli tra i più alti e più veloci con caduta libera… l’Alcazar, che sorge su un’isola virtuale e sembra che guardi dall’alto con le sue 292 stanze, cinque bar, ristoranti dove si può consumare una varietà di pasti inimmaginabile. Gli amanti dello shopping saranno felici di partecipare, nei periodi giugno/agosto e gennaio/febbraio, dalle 10 alle 22 tutti i giorni tranne il venerdì in cui l’orario sarà dalle 16 alle 22, al Festival dello Shopping sul lungo Golfo. Noi, in partenza l’11 gennaio, abbiamo visto lo spropositato impiego di forze lavorative per allestirlo! Il Mall of Emirates secondo me merita di essere visitato solo per lo Ski Dubai, il più grande parco sciistico coperto del mondo con i suoi 22.500 m2. Qui si può praticare, 365 giorni l’anno, sci, snowbord… sulle 5 piste divise a seconda della difficoltà, dell’altezza e della pendenza fino all’80%. E’ di mt 400, ha una capienza di 1.500 persone ed è alta mt 80. Si userà la sciovia o la seggiovia per salire. Si può gratuitamente veder sciare dalle vetrine dei negozi o dai ristorantini del centro commerciale, entrare e giocare allo snow park (€ circa 16) o sciare un paio d’ore (€ circa 30). Ovviamente i prezzi includono l’abbigliamento e le attrezzature sportive.
La zona del business con le imponenti Emirates Towers, una torre adibita ad uffici, l’altra ad hotel presso il quale, al 51° piano, si potrà consumare in un cocktail bar; il Burj Dubai, una delle torri più alte al mondo con il suo ascensore che fa 18 metri al secondo e con i suoi interni decorati da Giorgio Armani che ha il suo albergo nei primi 37 piani; il Word Trade Centre, alto 144 mt e fatto costruire dalla Regina Elisabetta II; l’hotel completamente (all’80%) Thai che esteticamente assomiglia a due mani giunte e all’interno del quale lavora personale rigorosamente tailandese affinché si rispecchi l’autenticità con le sue 174 stanze, 4 ristoranti e 2 bar. Il Dubai Mall, altro centro commerciale secondo me da vedere, di oltre un milione di m2 (quanto 50 campi di calcio internazionali) con 1200 negozi, all’interno il suk dell’oro dove si deve contrattare, un acquario che vi lascerà a bocca aperta per le tante razze, squali, pesci napoleoni… una pista olimpica di pattinaggio sul ghiaccio e ovviamente diversi ristoranti.
La zona dove hanno sede diversi consolati, dell’Arabia Saudita, del Pakistan, dell’India, della Gran Bretagna, dell’Oman, dell’Egitto… mentre le ambasciate si trovano principalmente ad Abu Dhabi.
– Una parentesi. A maggio del 2002 Sua Altezza introdusse un cambiamento storico-politico assegnando la proprietà assoluta di immobili a privati. Via, quindi, all’acquisto sfrenato da parte di investitori da tutto il mondo! Tra i 45 mega progetti troviamo Dubai Land, un resort che sarà il doppio di quello americano di Walt Disney Word. Si tratterà di costruire e vendere 279 milioni di m2 da realizzare in 4 fasi, ognuna delle quali durerà massimo 5 anni: 2005-10 strade principali, 2010-15 tutto ciò che riguarda l’intrattenimento e 2015-20 rifiniture. A 10 km dal porto Rashid del 1979, uno dei più larghi esistiti, è in costruzione una città Marittima ossia uno dei porti turistici più grandi al mondo che potrà, nei suoi condomini e ville, ospitare 120.000 persone, avrà 67 punti per ormeggiare e sarà la terza opera, dopo una famosa diga e la grande muraglia, visibile dallo spazio! A Dubai ci sono delle zone esentasse (specifiche aree dove non vengono pagate le tasse): Internet city, piattaforma economica per il settore informatico (presenti Microsoft, Ibm, Sony Ericsson…); Knowledge village, ambiente dove si collocano le principali istituzioni educative del mondo (russa, irlandese, scozzese…) e presso i quali si possono conseguire dottorati post laurea…; Media city con normative appositamente studiate per agevolare l’attività commerciale, luogo ideale per le 1000 compagnie presenti che operano sul globale (BBC, NBC…).
In cantiere anche, tra i vari progetti avveniristici, la Dubai Festival city, la più grande città ad uso misto: lavoro, abitazioni, commercio e tempo libero con campi da golf… In costruzione anche parchi tecnologicamente avanzati dove si può trascorrere il tempo libero, praticare sport… ce n’è già uno con km 4,300 di pista per lo jogging! A proposito di sports qui a Dubai si tengono diversi eventi e manifestazioni sportive di importanza internazionale: la Dubai Word Cup per l’ippica, il Desert Classic, il Tennis Duty Free a febbraio-marzo, il Rugby a novembre-dicembre… per gli appassionati di qualsiasi tipo di sport impianti di altissimo livello. Qui è sorto il primo campo da golf del medio oriente e il quinto più grande per superficie! Vi è anche lo stadio dove il Bayern Monaco e il Manchester si allenano in inverno! Esistente il Garden center, un complesso con più di 90 negozi e 200 unità manifatturiere dove ci si può far disegnare e quindi realizzare qualsiasi tipo di gioiello con oro, gemme…
Troverete un Irish village per il popolo irlandese, un Hard Rock Café… Avrete capito che Dubai è ancora un enorme cantiere aperto! Due parole da spendere per quanto riguarda la forza lavorativa. L’impressione che ho avuto è stata ottima e triste. Mi riempiva il cuore di gioia vedere quanti operai (prevalentemente pachistani, indiani, bengalesi, iraniani…) con turni che coprivano le 24 ore, inarrestabili scavavano e tiravano su strutture strabilianti, con protezioni antinfortunistica, a ritmi costanti, ma non velocissimi, mandando alle lontane famiglie “tanti” soldini.
Mi demoralizzava la visione globale dei cantieri dove anonimamente tante formichine blu, con la testolina gialla non si arrestavano mai ricevendo una paga bassissima rispetto all’economia del paese, anche se effettivamente tripla se rapportata a quella dei loro pesi d’origine. Se questa manovalanza prova ad avanzare qualche pretesa diversa da quella pattuita riceve solo una risposta: o così o buon rientro in patria! Beh, come concludere? Un luogo sicuramente da vedere (ma dove non ritornerei). Il messaggio che mi ha fatto e fa respirare è: hai “qualche” soldino da voler spendere per mangiare, bere, comprare, investire, divertirti, impiegare per il tempo libero… buttare…? Ti aspettiamo! Noi italiani siamo trattati benissimo, è un paese sicuro dove poter girare tranquillissimamente e dove troverete di tutto, di più, anche quello che non avreste mai immaginato ancora esistesse! Se hai un’idea originale, qui puoi realizzarla… Sempre avendo a disposizione… Dindini… O sponsor! Luna Lecci