Gorges du Verdon e la lavanda in fiore
Martedì 10 luglio (Santena – Colle delle Maddalene – Barcelonnette – Castellane) Eccoci nuovamente in marcia verso una nuova avventura. Questa volta con due caratteristiche piuttosto importanti che rendono particolare questo breve viaggio: il camper nuovo tutto da provare e scoprire e la nostra nuova condizione di vita. Infatti dal 1° luglio siamo in pensione e questo è il primo spostamento che effettuiamo senza dover fare richiesta di ferie o permessi ed inoltre evitiamo il caos del week-end.
Dopo il viaggio in Provenza del 25 aprile – 1° maggio scorsi ci eravamo ripromessi di fare ritorno per visitare le Gorges du Verdon, volutamente tralasciate per poterle visitare con comodo e senza fretta. Inoltre era nostra intenzione far ritorno in Provenza nel mese di luglio per poter vedere le piantagioni di lavanda in piena fioritura.
Così dopo i soliti preparativi di rito, alle 16 siamo partiti con destinazione Colle delle Maddalene attraverso il quale raggiungeremo la Francia.
Nel tratto di strada che da Vinadio porta al colle abbiamo incontrato 20 tornanti il 17° dei quali ci è sembrato un po’ più impegnativo degli altri in quanto, affrontati con un mezzo la cui lunghezza è di sette metri. I tornanti sono numerati e dopo il ventesimo, sulla destra c’è una grossa fontana dalla quale sgorga incessantemente dell’ottima acqua da bere. Questa potrebbe essere una buona occasione per fare la salita senza il carico d’acqua quindi più leggeri e riempire qui il serbatoio parcheggiando il mezzo una ventina di metri più avanti, sulla sinistra c’è una piazzola. Siamo giunti ad Argentera verso le 18 con un tempo piuttosto vario con nuvoloni neri, sprazzi di azzurro e vento freddo. La temperatura esterna era infatti di soli 12°.
Dopo il confine i nuvoloni neri non promettevano nulla di buono ma per fortuna il vento ha contribuito a spazzarli via così niente pioggia. Nei pressi di Barcelonnette abbiamo deciso di fare la sosta per la cena dopodiché considerato che mancavano circa 80 Km. Per raggiungere Castellane, abbiamo deciso di proseguire il viaggio. Strada facendo, passando attraverso un bosco di pini ci siamo dovuti fermare perché in mezzo alla strada, poco frequentata a quell’ora, c’erano due bei cervi.
Giunti a Castellane verso le 22 e 30, abbiamo notato alla nostra sinistra il Supermarchè Casino con relativo parcheggio illuminato e più avanti entrando in paese sulla destra un bel parcheggio ed un altro sulla sinistra dopo aver attraversato il centro città ed imboccata la strada per le Gorges du Verdon. Peccato che questi ultimi due parcheggi sono interdetti ai camper dalle 18 alle 8. Pensiamo che questo divieto sia dovuto al fatto che ci sono numerosi campeggi. Così siamo ritornati verso il supermarchè e ci siamo sistemati nel parcheggio ben illuminato e spazioso. Il supermercato e l’annesso distributore di carburante apriranno domani mattina alle 9 e così approfitteremo della comodità.
Non abbiamo speso nemmeno una parola per il nostro fedele compagno di viaggio, Charlie, che nonostante un piccolo infortunio ad una zampina (ormai in via di guarigione) non disdegna le belle passeggiate e come sempre dimostra il suo entusiasmo ogni volta che si parte.
Mercoledì 11 luglio (Castellane – Point Sublime – Route des Cretes – Riva destra (nord) del Grand Canyon – Puimoisson – Valensole – Ste-Croix-de-Verdon – Les-Salles-sur-Verdon (Lac de Saint Croix)) Route des Cretes Sveglia alle 7 dopo una notte molto tranquilla. La giornata è magnifica, il cielo completamente azzurro ma la temperatura non è estiva : 8° all’esterno e 18° all’interno.
Dopo colazione abbiamo atteso l’apertura del distributore, rifatto il pieno siamo ripartiti in direzione La Palud sur Verdon per percorrere la Route des Cretes metà della quale è a senso unico e come cita la nostra guida è a La Palud che non si deve assolutamente sbagliare altrimenti ad un certo punto si è costretti a tornare indietro.
Noi però abbiamo raggiunta la Route des Cretes senza arrivare a La Palud : arrivando da Castellane e percorrendo la D952, lungo il Verdon, si arriva ad un bivio e qui si ha la possibilità di scegliere quale riva del fiume percorrere. Noi abbiamo scelto la riva destra. Andando invece a sinistra la strada passa su un ponte, il Point de Soleils, oltrepassato il quale si va ad iniziare il percorso sulla riva sinistra. Proprio per evitare di trovare il divieto di transito ad un certo punto sulla Route des Cretes, è consigliabile seguire le indicazioni per la riva destra e percorrerne un tratto fino al Point Sublime.
Optando per la riva destra quindi, si arriva al primo Belvedere della riva nord del Grand Canyon, Point Sublime, dove è d’obbligo una fermata nel limitato parcheggio con chiosco e souvenir e poi a piedi sullo strapiombo. Ripartiti si percorrono 6 Km. E poi si prede la strada a sinistra (D23) qui ha inizio la Route des Cretes (un anello di circa 23 chilometri) nella direzione corretta che permette di percorrere interamente la Route. (Se non si gira a sinistra si prosegue sulla riva destra).
Ci siamo fermati su tutti i punti panoramici (Belvedere de Trescaire, Belvedere de Carelle, Belvedere de l’Escales, Belvedere de La Dent d’Aire, Belvedere du Pas de la Baou, Belvedere des Glacieres, Belvedere des Guegues, Belvedere de la Maline, Belvedere de L’Imbut, Belvedere du Baou Beni). In ogni punto ci sono dei piccoli spazi per una veloce sosta (certo è che non osiamo pensare la confusione che può esserci ad agosto o durante qualche ponte).
Al Pas de la Baou si raggiunge il punto più alto a 1285 metri ad oltre 700 metri dalle acque del Verdon, dal Belvedere des Guegues si può ammirare una parte della riva sinistra: il Pont sull’Artuby che unisce le due rive, Balcons de la Mescla e la Galleria du Fayet luoghi che saranno oggetto del percorso della riva sud del Grand Canyon. A La Maline la strada riprende il doppio senso di marcia. Su questa strada abbiamo fatto alcuni avvistamenti: rapaci in volo e stambecchi evidentemente abituati a condividere il territorio con i visitatori in quanto non si scompongono più di tanto e sostano tranquillamente sul ciglio della strada. Lo spettacolo è garantito ed ogni luogo di sosta ha le proprie bellezze.
Riva destra (nord) del Grand Canyon All’ora di pranzo avevamo già ripreso la riva destra (nord) del Grand Canyon, raggiunto e superato La Palud sur Verdon ci siamo fermati, per il pranzo, sulla cima del Col d’Ayen (1.031 mt.) in un ampio piazzale dove abbiamo visto il primo campo di lavanda fiorita il cui profumo, portato dal vento, ci ha raggiunto nel camper.
Dopo pranzo proseguimento sulla strada D952 che avevamo lasciato per la Route des Cretes. Qui purtroppo, a differenza della Route, non sono indicati i nomi dei punti panoramici presso i quali abbiamo naturalmente fatto delle brevi soste e da dove si può vedere l’acqua verde (ricca di fluoro) del fiume Verdon sul fondo di impressionanti precipizi. L’ultimo belvedere offre la vista del Pont du Galetas: da una parte si può vedere l’acqua del Verdon e dall’altra parte il Lac de Sainte Croix e qui si conclude in bellezza la riva nord del Grand Canyon. Lo spettacolo è garantito e non si può rimanere indifferenti di fronte a tanta bellezza. A questo punto della giornata il nostro personalissimo programma prevede la visita alle coltivazioni di lavanda in fiore e così consultando la guida ci dirigiamo verso Puimoisson e successivamente verso Valensole.
Il Plateau de Valensole Altopiano a 580 mt. Sul livello del mare, altezza ideale per la coltivazione della lavanda. Questa pianta fa letteralmente da padrona, il territorio è completamente assediato dalla lavanda. Campi fioriti a perdita d’occhio, inoltrandosi a piedi al loro interno è fortissimo il ronzio delle api ed il profumo dei fiori viola della lavanda ormai pronta per essere raccolta .
Infatti, dopo qualche Km. Ed alcune soste. Abbiamo potuto assistere al taglio della parte fiorita della pianta simile per metodo e mezzi alla mietitura del grano con la differenza che viene subito triturata.
Dopo svariate fermate e relative fotografie sempre immersi nella lavanda e nel suo profumo abbiamo intrapreso il percorso per raggiungere il lago: Lac de Sainte Croix.
Qui abbiamo intenzione di fermarsi per la notte e gran parte della giornata di domani dove una parte della stessa sarà dedicata all’escursione nell’interno del Grand Canyon navigando prima sulle acque del lago e poi su quelle del Verdon.
Nel percorso per raggiungere il lago ci siamo accorti di aver sbagliato strada la cosa però non ci è affatto dispiaciuta in quanto ci siamo ritrovati a percorrere una strada panoramica proprio sulla cima di un altopiano che ha costeggiato tutto il lago e così abbiamo avuto modo di vedere la diga che, sbarrando le acque del Verdon, hanno generato il bacino artificiale.
La diga, che è ben visibile dal ponte stradale che attraversa il lago, alla base è spessa solo 7 metri e questa caratteristica la rende una delle più sottili d’Europa. Verso le 19 abbiamo raggiunto un vasta area, in parte sterrata ed in parte sull’erba, sulla riva del lago, che si trova a pochi chilometri dopo Les Salles-sur-Verdon arrivando dalla parte sud del lago.
Vista l’ora c’erano parcheggiati solo alcuni camper e l’unico divieto che abbiamo visto era relativo al “campeggio selvaggio“, pertanto si è deciso di pernottare lì in compagnia degli altri mezzi già presenti. L’area oltre ad essere gratuita è anche provvista di servizi igienici.
Dall’altro lato della strada ci sono: un campeggio, un ristorante, un piccolo supermercato.
Prima di cena si è fatta una breve perlustrazione per meglio pianificare l’escursione sul Verdon che intendiamo fare domani mattina. Abbiamo notato numerosi punti dove vengono affittate le imbarcazioni e ne abbiamo individuato uno, abbastanza vicino all’entrata del Canyon, dove vengono affittati pedalò. Dopo la cena si è fatta una breve passeggiata sul lago con il sole che ormai tramontava. Caratteristica della giornata è stata la temperatura piuttosto calda ma mitigata da un venticello fresco in un cielo completamente azzurro.
Nonostante siamo all’11 di luglio non abbiamo sudato ed ora che il sole è scomparso non fa per niente caldo, anzi. E Charlie? Naturalmente è stanchissimo dopo aver scorrazzato per tutto il giorno ed aver sniffato ininterrottamente su sentieri, cespugli e prati tutti da scoprire. Solo l’acqua non è per lui una forza trainante anzi bisogna dire che è un ottimo deterrente quindi la bellezza del lago non ha scaturito in lui alcuna simpatia.
Giovedì 13 luglio (Lac-de-Saint-Croix – Moustiers Ste-Marie – Aiguines – Riva sinistra (sud) del Grand Canyon (Corniche Sublime) – Trigance) Lac-de-Sainte-Croix Sveglia alle 8 dopo una notte molto tranquilla nonostante il dubbio sulla possibilità di pernottare o meno. Come da programma, preparato ieri, ci aspetta una giornata intensa e piena di novità. Alle 9,30 eravamo al punto dove avevamo individuato il noleggiatore di pedalò con tariffa secondo noi più conveniente : 2 ore 20 euro purché la partenza avvenga prima delle 10, 30.
Con un po’ di eccitazione e molto entusiasmo abbiamo iniziato la nostra avventura con il pedalò. Prima su un breve tratto del lago e superato il Pont du Galetas ci siamo addentrati nelle acque del Verdon che scorre al fondo del Grand Canyon. Ci siamo così ritrovati nel canyon più imponente d’Europa e allo stesso tempo uno dei più grandi del mondo infatti, è secondo solo al Colorado americano.
Lo spettacolo si è rivelato immediatamente stupefacente. Ci siamo subito resi conto che stavamo pedalando fra due immense pareti di roccia che si specchiavano nell’acqua verde smeraldo del fiume. A parer nostro è impossibile descrivere e trasmettere la bellezza del luogo perchè ogni parola sarebbe insufficiente a confronto della grandiosità dello spettacolo naturale che si offre al visitatore.
Abbiamo percorso il fiume pedalando di buona lena per circa un’ora e fino a raggiungere un punto oltre il quale era possibile proseguire solo con le canoe visto che in quel punto l’acqua era poco profonda.
Ci siamo riposati qualche minuto su una spiaggetta ed immerso le gambe nell’acqua fredda, limpida e cristallina. Naturalmente anche Charlie, spinto dal desiderio di raggiungerci ma poco convinto, è entrato nell’acqua per uscirne immediatamente.
Abbiamo ripreso il percorso di ritorno che a differenza dell’andata si è subito presentato più difficoltoso per la presenza delle numerose imbarcazioni che nel frattempo stavano sopraggiungendo. Infatti é possibile affittare canoe, pedalò, ed imbarcazioni con motore elettrico. E’ assolutamente vietato utilizzare natanti con motore a scoppio. Lo spettacolo è stato inoltre garantito nel vedere molti ragazzi che si tuffavano dagli speroni di roccia, dalle imbarcazioni ed altri che facevano la doccia sotto le piccole cascate che si trovano lungo il tragitto. Alle 12 eravamo puntuali alla consegna del pedalò e con nostra grande sorpresa abbiamo notato che sulla riva più nessun noleggiatore aveva a disposizione alcun tipo di imbarcazione. Nel giro di due ore erano state tutte affittate.
Questo ci ha confermato che la nostra scelta di partire presto è stata azzeccata e che ci sentiamo di consigliare a tutti coloro che saranno interessati. Il fatto di partire per le 10 garantisce diversi privilegi : meno spesa, tranquillità almeno nel tragitto di andata e sole garantito. Infatti all’interno del canyon, a partire dal primo pomeriggio, il sole scompare inesorabilmente per lasciare il posto all’ombra.
Per quanto riferito al nostro cagnolino c’è da dire che dopo i primi minuti di timore, si è sistemato impettito sulla parte avanzata del pedalò ed ha così tranquillamente potuto godere anche lui dell’immenso spettacolo.
Tornati al camper stanchi per la pedalata di due ore ma molto soddisfatti ed ancora eccitati per lo spettacolo appena ammirato ci siamo sorpresi e stupiti nel vedere la quantità di camper, automobili e bus turistici che nel frattempo si erano sistemati in tutti gli angoli possibili della grande area antistante il lago. Moustiers Sainte-Marie Dopo pranzo considerato che anche oggi il cielo è più che terso ed il sole è caldissimo, abbiamo deciso di spostarci per recarci a visitare il paese poco lontano di Moustiers Sainte-Marie, collocato un pochino più in alto e sicuramente con possibilità maggiore di trovare ombra e refrigerio. In circa dieci minuti di strada essendo a soli 11 Km di distanza, siamo giunti in paese ed abbiamo parcheggiato in un bel piazzale situato sotto il centro abitato e provvisto di camper service.
Impiegando poco più di cinque minuti a piedi siamo arrivati in centro che si è subito presentato molto bello e caratteristico infatti questo paese è classificato come uno dei più bei villaggi di Francia. Osiamo dire che è, secondo noi, in assoluto il più bel paese da noi visitato e che ci è piaciuto maggiormente fra tutti quelli visti in Provenza. Anche qui botteghe ricche di prodotti derivanti dalla lavanda e caratteristica del luogo le ceramiche artigianali.
Il villaggio è attraversato da un torrente e alcune fontane lungo le strade permettono di rinfrescarsi e dissetarsi.
Tra le varie attrattive del paese c’è la visita ad una cappella edificata su uno sperone di roccia che domina tutto l’abitato. Per raggiungere questo luogo è stato necessario inerpicarsi su per il colle e, intervallati da tratti di sterrato, percorrere 251 scalini. Giunti alla chiesetta lo spettacolo sottostante è garantito.
Siamo ritornati in paese nuovamente stanchi e come sempre soddisfatti. Dopo esserci rinfrescati ad una delle tante fontane ed aver acquistato alcuni souvenir abbiamo fatto ritorno al camper per intraprendere la strada che ci avrebbe permesso di vedere la riva sinistra (sud) del Grand Canyon, anche perché l’ora consentirà di realizzare buone foto in quanto il sole è già in fase calante.
Ci sentiamo di consigliare a chi visita questa zona della Provenza di non tralasciare la visita a questo fantastico villaggio.
Riva sinistra (sud) del Grand Canyon – Corniche Sublime Dopo le 17 siamo ripartiti, siamo transitati sul Pont du Galetas sotto al quale questa mattina siamo passati in pedalò, si è superata Aiguines e si è iniziato a costeggiare il Grand Canyon o Corniche Sublime. Sosta sulla cima del Col d’ Illoire a poco meno di mille metri di altitudine, dove a poca distanza sulla destra si trova la sorgente di Vaumale. La sosta successiva è stata all’Hotel du Grand Canyon dove, dopo aver chiesto il permesso di accedere alla terrazza panoramica, si è potuto ammirare la faglia chiamata Etroit des Cavaliers, una immensa ed altissima falesia. Breve fermata ad un successivo punto panoramico dal quale si è potuto vedere su quale precipizio si trovasse la terrazza dalla quale alcuni minuti prima facevamo fotografie. A questo punto il percorso della riva sinistra volge al termine, facciamo un’altra sosta sul Col du Fayet, oltre 900 metri dove c’è la galleria scavata nella roccia che avevamo vista ieri dall’altro versante. Scendiamo fino ad incontrare il Pont de l’Artuby, realizzato in una unica arcata di 110 metri che mette in collegamento le due rive. Un’ultima sosta presso i Balcons de la Mescla, anche questi visti ieri da uno dei punti panoramici della sponda opposta, per salutare definitivamente il Grand Canyon. A differenza della riva destra, questo tratto di strada passa molto più in alto ed è sicuramente più spettacolare perchè permette una visione maggiore all’interno delle gole tanto da poterne ammirare l’imponenza e la profondità incredibile. Ci siamo così stupiti nel legger che invece la riva sinistra è meno frequentata rispetto alla destra. Abbiamo anche potuto notare che la strada passa proprio sopra le falesie ed è impressionante. I punti panoramici sono diversi ma purtroppo non sempre è possibile fermarsi a causa dell’assenza di spazi idonei per la sosta.
Trigance Alle 20 il percorso era concluso e così si è deciso di partire alla volta di Castellane da dove domani inizieremo il lento rientro a casa.
Strada facendo arriviamo a Trigance e vedendo due camper fermi e considerata l’ora e la stanchezza per la giornata così intensa, abbiamo deciso di fermarci nella piccola area attrezzata appena scoperta. L’area è appena fuori dal minuscolo paesino, è dotata di servizi igienici, carico, scarico e corrente elettrica. Costo 5 euro a notte.
Dopo cena doccia e relax.
La serata è fresca ed il cielo stellato. Domani si preannuncia un’altra bella giornata.
Venerdì 13 luglio (Trigance – Castellane – Colle delle Maddalene – Vinadio – Santena) Sveglia alle 8 dopo una notte trascorsa in assoluta tranquillità. Come preannunciato dalle numerose stelle, la giornata è nuovamente stupenda e l’azzurro del cielo si sposa magnificamente con l’aria frizzante e fresca del mattino. La voglia di uscire e passeggiare in quella atmosfera di pace e di serenità è irresistibile, così alle 9 siamo già in cammino per scoprire il piccolo paesino. Non c’è bisogno di girare molto per vederlo tutto e per individuare la panetteria meta obbligatoria di quasi tutte le nostre mattine quando siamo a zonzo per il mondo. A differenza delle altre Boulangerie, questa ha la caratteristica di far cuocere il pane ancora nel forno a legna utilizzato sin dal 1870. Infatti le baguette non hanno la forma di quelle acquistate fino ad ora, ma sono più corte, piatte e dall’aspetto e dall’ aroma si riscontra immediatamente il classico profumo vagamente affumicato classico della cottura effettuata nei vecchi forni a legna. Il sapore poi è quello che si poteva assaporare quando il pane veniva fatto e cotto in casa dalle nostre nonne tanto da far emergere con una certa nostalgia ricordi legati ai giorni della nostra infanzia.
Dopo aver acquistato anche del miele alla lavanda prodotto proprio dagli apicoltori di Trigance e qualche dolcetto locale, abbiamo fatto ritorno al camper per intraprendere la strada per Castellane. Strada facendo, ci siamo resi conto che la strada costeggia il fiume Verdon fino a Castellane con degli scorci panoramici bellissimi. Come se non bastasse ad allietare il nostro cammino ed a renderlo tutt’ altro che noioso sono state le numerose soste effettuate lungo il percorso per ammirare lo spettacolo gratuito offerto da numerosi ragazzi che con canoe e gommoni effettuavano Rafting sul fiume che in quel tratto si presta magnificamente a questo sport. Infatti in questo luogo sono presenti molte scuole di Rafting ed in quasi tutti i numerosi campeggi che si trovano lungo il percorso del fiume è possibile trovare degli istruttori ed effettuare questa attività.
Tra una sosta e l’altra siamo arrivati a Castellane alle 11,30 ed abbiamo nuovamente approfittato della stazione di servizio del supermercato CASINO già utilizzata all’andata con una piccola sorpresa: il gasolio era aumentato di 0,020 cent. € 1,120. E questo a distanza di soli due giorni; comunque sempre meno caro che in Italia. Dopo il rifornimento partenza per l’Italia programmando il navigatore con il primo paese italiano: Argentera. Solitamente il nostro amico Tom Tom viene da noi programmato per il percorso più veloce e così contrariamente all’andata ci ha fatto evitare DIGNE LE BAINS e ci ha fatti raggiungere Barcelonnette mediante l’attraversamento del Passo del Col d’ Allos che si trova a quota 2.250 mt di altezza. Inizialmente la strada si è presentata bella e abbiamo attraversato numerose stazioni sciistiche e di villeggiatura molto belle, poi ha iniziato a salire decisamente e si è fatta sempre più stretta, tortuosa e senza protezioni. Molte volte abbiamo sperato di non incontrare veicoli che procedevano in senso contrario perché lo spazio di manovra era veramente minimo per un camper. Il paesaggio circostante era quello classico delle alte quote e molto bello però da noi poco apprezzato perché la tensione del percorso non ci ha permesso di goderlo quanto avrebbe meritato. Finalmente alle 13,45 eravamo in cima al colle ed abbiamo tirato un vero sospiro di sollievo per aver superato quella bella impresa sicuramente da non ripetere e a parere nostro da non consigliare ai camperisti soprattutto con un mezzo grande. Sicuramente nel senno di poi si sceglierebbe nuovamente il tragitto un pochino più lungo ma meno difficoltoso e cioè Castellane – Digne – Barcelonnette.
Dopo pranzo e dopo aver respirato a pieni polmoni l’aria più che fresca dei 2250 mt. Abbiamo raggiunto Barcelonnette a soli 20 Km. Dalla cima del colle. Quindi il tragitto è stato completamente in discesa e per fortuna la strada era più larga ed agevole nonostante i numerosi tornanti. Alle 16 abbiamo raggiunto il confine e dopo aver effettuato una sosta per fare rifornimento di acqua da portare a casa alla fontana che si trova sulla strada al Colle della Maddalena, ci siamo messi in movimento per affrontare i 20 tornanti che si trovano nel tragitto per raggiungere Vinadio, dove ci siamo fermati nella bella area attrezzata all’ingresso del paese e proprio di fronte alla porta d’accesso al bellissimo forte e del centro storico. L’area è molto grande e molti camper erano in sosta. Dopo aver fatto una passeggiata in paese ed aver assunto informazioni circa la visita al forte, cosa che vorremmo fare prossimamente, abbiamo deciso di cenare e poi ripartire in direzione casa dove siamo giunti alla 21,30.
CONCLUSIONI Eccoci qui alla fine di un’altra avventura, breve ma intensa. D’altra parte tutte le nostre escursioni sono caratterizzate dall’instancabile desiderio di scoprire luoghi nuovi, di rinunciare a poco e concederci molto. D’altra parte non è detto che si faccia nuovamente ritorno nello stesso luogo per cui è meglio, naturalmente nel limite del possibile, non rinunciare a nulla o tralasciare poco..
La zona della Provenza da noi visitata in questo viaggio è veramente unica ed incantevole. E’ ineguagliabile perché questo tipo di paesaggio è l’unico in Europa ed è assolutamente da vedere e scoprire. Come già detto nel corso del diario non esistono parole per descrivere la grandiosità e le bellezze naturali e non esistono aggettivi tali da trasmettere le sensazioni che si provano di fronte a certi capolavori dell’universo. Altra immensa soddisfazione è stata quella di essere riusciti a vedere i vastissimi campi di lavanda nel pieno della fioritura (da metà giugno a metà luglio): altro spettacolo incredibilmente magnifico. La possibilità poi di introdursi negli interminabili filari fioriti, piegarsi sulle piante e respirare a pieni polmoni quel profumo vero ed intenso il tutto accompagnato dal ronzio quasi assordante delle api che danzano instancabilmente nell’aria passando da un fiore all’altro. Naturalmente siamo stati avvantaggiati per aver avuto la possibilità di poter effettuare il viaggio nel periodo giusto e con poca gente in circolazione cosa che ci ha permesso di visitare e vedere meglio ogni luogo. Naturalmente lo stesso viaggio effettuato durante un ponte o in un fine settimana ha una resa molto inferiore anche se i luoghi sono gli stessi. Infatti le guide sconsigliano il mese di agosto ed i ponti proprio per la quantità di visitatori. E’ vero, forse riusciamo ad entusiasmarci per cose che altri non riescono ad apprezzare ma è così bello poter godere di questi doni che la natura ti offre senza chiederti nulla se non quel meritato rispetto anche lui, purtroppo, in fase di estinzione. In un mondo dove tutto ormai è rarefatto e finto è stupendo ed appagante poter godere delle poche cose vere ancora in essere.
Infine, nella fase organizzativa di questa breve uscita, ci siamo stupiti nel notare che erano pochissimi i diari relativi a questa zona di Provenza, pur sapendo che le Gole del Verdon sono gettonatissime. Noi come al solito stiliamo il reportage per ogni luogo da noi visitato ed in questo caso pensiamo proprio di farlo pubblicare perché ci pare giusto pubblicizzare questo angolo di paradiso. Merita inoltre un plauso l’Amministrazione Pubblica che permette la sosta gratuita e comodissima in un luogo strategico e super frequentato come le rive del lago. In luoghi molto meno belli, viene richiesto il pagamento per ogni minima concessione.
Per quanto riguarda i nostri due amici compagni di viaggio bisogna dire che si sono comportati egregiamente: il piccolo Charlie gioisce ogni volta che si parte e vive al massimo ogni vacanza ed il nostro nuovo Camper è stato superlativo ed ha superato egregiamente la prova e tutti e due sono già pronti per una prossima scorribanda.
Carla, Franco e Charlie.