4 giorni in portogallo

Abbiamo comprato i biglietti per il Portogallo ad ottobre, quando Volare ha inserito i voli per Porto e costavano pochissimo (l’andata per due, 40 euro). Però non abbiamo comprato il biglietto di ritorno, pensando che sarebbe stato carino tornare da Lisbona per rivedere questa città della quale dicono tutti un gran bene ma che noi ricordavamo...
Scritto da: mongiove
4 giorni in portogallo
Partenza il: 06/02/2008
Ritorno il: 10/02/2008
Viaggiatori: in coppia
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Abbiamo comprato i biglietti per il Portogallo ad ottobre, quando Volare ha inserito i voli per Porto e costavano pochissimo (l’andata per due, 40 euro). Però non abbiamo comprato il biglietto di ritorno, pensando che sarebbe stato carino tornare da Lisbona per rivedere questa città della quale dicono tutti un gran bene ma che noi ricordavamo in modo vago e piuttosto negativo (l’avevamo visitata velocemente perché era stato uno degli scali di una crociera!). Abbiamo quindi aspettato qualche giorno per trovare un’offerta anche per il ritorno e poi abbiamo prenotato con Easyjet.

Mercoledì 6 febbraio siamo partiti da milano malpensa con volareweb e siamo arrivati a Porto alle 19:30 locali dopo due ore e venti di volo (in Portogallo c’è un’ora di fuso rispetto all’italia). La prima sorpresa è stata che non esiste l’autobus che porta in centro del quale parlano le guide scritte fino a due anni fa (com’era la nostra). Però nel frattempo hanno fatto la metropolitana , così compriamo i biglietti all’ufficio informazioni che c’è all’interno dell’aeroporto (1,90 euro a testa). Il nostro hotel, prenotato dall’italia, si trova vicino alla fermata Aliados e ci arriviamo verso le 21 [grande Hotel de Paris residencial – 50 euro la doppia compresa colazione].

Il tempo di prendere possesso della stanza e usciamo per andare a cenare. La prima impressione non è per niente rassicurante: Porto sembra molto poco sicura di sera, piena di vicoli e salite… noi cercavamo un ristorante consigliato dalla Lonely che era effettivamente molto vicino al nostro hotel, ma, volendo evitare la strade più buie e isolate, trovare la zona è stato piuttosto complicato nonostante avessimo la piantina. Nei pressi del ristorante che cercavamo ne vediamo un altro[Ze Botas, situato in travessa do carmo] che ci attira perché pieno di gente e apparentemente molto accogliente: la scelta risulta azzeccata porzioni abbondantissime, vino discreto, ambiente molto carino e giovane: paghiamo 24,50 euro e, attenzione, in Portogallo usano portare il cosiddetto “couvert”, cioè una specie di antipastino, che paghi solo se lo consumi (possono essere olive, lupini, patè vari ecc…).

Giovedì inizia con una ricca colazione e con un passaggio strategico dalla stazione Sao Bento per prendere gli orari dei treni per Coimbra (molto frequenti), dove prevediamo di recarci nel pomeriggio. I treni da Porto a Coimbra partono dall’altra stazione di Porto (Campanha), ma tutti i treni che partono da Sao Bento passano da Campanha. Il biglietto intercity costa 10,50 euro a testa, l’eurostar 15 euro ma si risparmiano solo 10 minuti. Più consapevoli degli spostamenti che ci attendono, iniziamo la visita di Porto.

Visitiamo la Sé e il suo chiostro (3 euro ma, a nostro avviso, non ne vale la pena). Facciamo poi una stradina piuttosto contorta che ci avevano consigliato all’ufficio del turismo che c’è di fronte alla Sé per raggiungere Vila Nova de Gaia (la zona al di là del fiume in cui ci sono le famose cantine del Porto). Strada facendo vediamo l’esterno della chiesa di S. Lorenzo, visitiamo la Igreja de S. Francisco (3 euro compreso il museo annesso, le catacombe e l’ossario) e passiamo dal quartiere Ribeira per attraversare il Ponte de dom luis I e iniziare ‘l’attacco alle cantine’ (l’ufficio del turismo distribuisce un opuscolo in cui sono elencate tutte le cantine con orari di visita e prezzi). Ma il nostro entusiasmo è costretto a ridimensionarsi quando scopriamo che Sandeman e Ramos Pinto sono piene per prenotazioni e ci invitano a tornare il pomeriggio (ma noi dobbiamo andare a Coimbra). Riusciamo a effettuare la visita (gratuita) presso le cantine Taylor’s. Ci fanno degustare due diverse tipologie di porto, ci mostrano le cantine spiegandoci la storia del porto e dell’azienda e siamo davvero soddisfatti – nonostante la gran salita che abbiamo dovuto fare per raggiungere lo stabilimento.

Di ritorno, ci fermiamo a mangiare a Ribeira in un locale molto spartano sulla parte alta del muro che costeggia il fiume (infatti si chiama O’ muro) con vista sul fiume e tavolini all’aperto (abbiamo trovato temperature oltre i 20°). Il pranzo è stato eccezionale, abbiamo mangiato un polipo tenerissimo e gustosissimo e dei calamari (come la sera prima abbiamo speso 24,50 euro).

Tra le cose che ci eravamo proposti di visitare mancavano ancora la Igreja dos Clerigos e le sue torri e la libreria Lello, una libreria di cui avevamo letto sulla guida. Dapprima saliamo sulle torri dos clerigos (2 euro) e all’ingresso ci intratteniamo a parlare con il signore che vende i biglietti: un simpatico siciliano che ci racconta la sua storia e la vita in Portogallo. Dalle torri si gode un bel panorama di Porto che ripaga la fatica della salita.

Non lontano c’è la famosa libreria, effettivamente molto bella e particolare per la struttura interna barocca. Facciamo poi un giro nell’isola pedonale che fiancheggia avenida dos aliados, sperando di trovare strade meglio tenute e un’atmosfera più sicura: e invece… squallidissima e degradata come quasi tutto il resto.

Passiamo quindi dall’hotel per riprendere il bagaglio e andare alla stazione a prendere il treno per Coimbra. Visto che sarà dopo oltre 50 minuti, decidiamo di fare un giro, con valigia al seguito. Andiamo alla igreja de santa clara (bella fuori ma tenuta male all’interno). Poi torniamo in stazione e dopo 1 ora di viaggio arriviamo a Coimbra B -lontano dal centro- e da li – dopo 10 minuti –prendiamo un altro treno che ci porta a Coimbra A (in centro), proprio alle spalle dell’Hotel Oslo (60 euro la doppia con colazione), anch’esso prenotato dall’italia.

Facciamo subito un giro perlustrativo della città; i negozi stanno per chiudere e in giro non c’è praticamente più nessuno… ma almeno non si respira il pericolo di Porto. Ci avventuriamo nella vecchia medina (deserta) e finiamo all’Università. Qui ci sono ancora un po’ di studenti in giro e ci illudiamo di riuscire a trovare una zona un po’ movimentata… ma niente: vanno tutti verso la mensa universitaria (!). Facciamo quindi un lungo giro per tornare verso il centro evitando scalinate e salite (sembrava impossibile ma ci siamo riusciti) e andiamo a cenare in un ristorante consigliato dalla lonely (ma l’abbiamo scoperto solo dopo esserci entrati). Mangiamo benissimo ancora una volta, e spendiamo i nostri soliti 25 eurozzi per due buone porzioni di riso con frutos de mar, patate arrosto, freijoles –fagioli, credo si scriva così -, due dolci e vino (con la stessa cifra a milano avremmo mangiato una pizza… forse!).

Dopo cena dritti in hotel… la giornata è stata lunga e intensa! La mattinata successiva è dedicata alla visita di Coimbra mentre prevediamo di partire per Lisbona nel pomeriggio (il viaggio dura circa due ore).

Il nostro primo obiettivo è ovviamente l’Università (ingresso 6 euro): splendida biblioteca, mai visto niente del genere! Tutto l’insieme è molto suggestivo, dalla torre che c’è nel cortile, ai panorami che si possono ammirare, fino alla possibilità di immedesimarsi e immaginare i riti che si svolgono nelle sale (descritti in schede illustrative in ogni sala in portoghese, inglese e francese).

Andiamo poi alla Sé Velha (chiostro 1 euro), mentre certamente non vale la pena visitare né la Sé Nova, né la sacrestia e il chiostro dell’Igreja de Santa Cruz (la chiesa è più interessante). È ancora mezzogiorno, abbiamo quindi anche il tempo di sederci in una pasticceria e comprare qualcosa per il pranzo – che decidiamo di consumare sul treno per Lisbona: avendo concluso la visita, meglio partire prima! Il biglietto per Lisbona costa 15 euro a testa, anche in questo caso partiamo col primo treno che troviamo per andare da Coimbra A a Coimbra B (meno di 10 minuti di tragitto in cui conosciamo una simpaticissima ragazza portoghese che ci spiega nel dettaglio le cerimonie e i riti che ancora oggi caratterizzano l’università di Coimbra).

Arriviamo a Lisbona alle 16, stazione di santa apolonia. Subito in metro dove un gentile impiegato ci aiuta a fare i biglietti e ci spiega che la carta giornaliera (4 euro per 24 ore) potrà essere ricaricata alla scadenza per fare un altro giornaliero a 3,50 euro: scopriremo presto che è un vero affare perché useremo tantissimo i mezzi pubblici.

Arriviamo all’hotel miraparque, metropolitana Parque dietro l’angolo, camera con vista sul Parque Edoardo VII, stanza luminosissima e spaziosa (la doppia 55 euro con colazione). Cinque minuti di assestamento e si parte alla volta del capolinea del tram 28 (consigliato da varie guide e anche da altri tpc: il percorso si presta bene alla visita della città perché attraversa molte zone turistiche). Pensavamo di arrivare al capolinea opposto per poi tornare indietro, invece scendiamo al monasterio di s. Lorenzo fuori le mura (peccato che l’ultimo ingresso sia alle 17 e quando arriviamo sono le 18!!). Risaliamo sul tram e dopo un paio di fermate ci colpisce un panorama stupendo: c’è il miradouro de santa Luzia. Scendiamo dal tram e scattiamo un po’ di foto della città bassa vista dall’alto e poi, sempre col 28, continuiamo il nostro tragitto. Non scendiamo nella Baixa come avevamo pensato, ma continuiamo fino all’incrocio con rua Garrett, dove c’è la fermata della metro baixa-chiado. Il quartiere è animatissimo, passeggiamo un po’ per la zona pedonale e arriviamo all’elevador de santa Justa (non abbiamo pagato perché l’abbonamento giornaliero comprende anche questo, altrimenti costa 2,70 euro salita e discesa): è un ascensore in legno del 1902 molto suggestivo, che collega la città bassa con quella alta e porta su una piattaforma super-panoramica. Accanto alla piattaforma, c’è una passerella che permette di arrivare proprio accanto alla igreja do carmo e al museo arqueologico. Inutile dire che a quell’ora era chiusa, ma la piazzetta antistante è molto carina e tranquilla, così ci sediamo su una panchina per fare il punto della situazione e decidere dove cenare. La scelta cade su un locale della zona: la cervejaria da trinidade. Prima di cenare però andiamo a vedere l’esterno della igreja de san roque (il museo adiacente è in fase di restauro) e arriviamo fino al miradouro da gloria (altro belvedere che permette di ammirare meglio la conformazione della città sottostante).

Alle cervejaria c’è una gran fila, aspettiamo quasi mezz’ora: è un locale grandissimo, pieno di azulejos che esiste da più di 160 anni e di cui parlano tutte le guide perché è stato dichiarato di interesse culturale (era un vecchio monastero, poi trasformatosi in fabbrica di birra) si cena bene e la birra è buona (28 euro per due pesone con una portata di carne e una di pesce…). Segue una bella passeggiata digestiva (in discesa) verso Praça Pedro VI e Rossio, prima di prendere la metro che in tre fermate ci riporta in hotel.

Nei nostri progetti c’era un’escursione a Sintra, ma, poiché ci siamo resi conto che di Lisbona conoscevamo davvero poco o niente (dell’escursione fatta sei anni fa ricordiamo bene solo la torre di belem e il monasterio dos jeronimos) e archiviata l’impressione negativa che ci aveva dato il degrado della città vecchia e il senso di pericolo che mettevamo in relazione con le strade attorno alle Sé, ci persuadiamo del fatto che Lisbona sia davvero una bella città, con mille volti e che le cose da vedere sono davvero tante. Decidiamo così di non fare l’escursione a Sintra sabato ma di rinviarla a domenica, e solo se saremo soddisfatti di ciò che avremo visto di Lisbona (escludiamo comunque di riuscire a visitare la parte ‘nuova’ della città).

Il sabato inizia con l’elevador da gloria e la visita dell’igreja de sao roque. Subito dopo ci dirigiamo verso il carmo (igreja e museo 2,50 euro) dove, a parte le impressionanti navate a cielo aperto che ricordano un po’ la chiesa accanto al Palazzo reale di Edimburgo, restiamo colpiti dalle bellissime mummie che si conservano all’interno). Dopo la visita, andiamo a piedi dove passa il solito tram 28 e stabiliamo come prima tappa Sao Vicente da Flora (visita del monastero 4 euro). Dopo un rapido giro nel mercatino che c’è dietro la chiesa, riprendiamo il 28 fino a santa luzia e, a piedi, saliamo verso il castelo de sao jorge ma non entriamo perché abbiamo letto un po’ ovunque che non ne vale veramente la pena. Scendiamo quindi a piedi verso la baixa, attraversando il tipico quartiere della Alfama e ne approfittiamo per rivedere la Sé (che ricordavamo dal nostro viaggio precedente) e per entrare nella igreja de sao antonio. Riprendiamo il tram 28 per andare verso la zona chiamata Graça. Pranziamo velocemente e ci dedichiamo a due punti panoramici nelle vicinanze: il miradouro da graça e quello della senora do monte (il più alto di tutti, domina l’intera città).

Decidiamo quindi di tornare verso praça do commercio per prendere il tram 15 che ci porterà nella zona che ricordiamo con maggior piacere dalla nostra precedente visita a Lisbona: Belem. Facciamo qualche foto alla torre dall’esterno perché ha appena chiuso e col tram torniamo verso il centro facendo una sosta all’altezza del monasterio dos jeronimos e a questo punto ci separiamo: uno va a fare qualche foto al monasterio (quando ci siamo sposati non avevamo la fotocamera digitale) e l’altro va a comprare le famose “pasteis de belem” (deliziosi pasticcini che vendono solo qui e solo in quest’unica pasticceria, dove infatti c’è una fila pazzesca). Ci ricongiungiamo e ritorniamo in centro col tram. Da praça do commercio facciamo una bella passeggiata per il centro fino alla metro restauradores, dove c’è l’hard rock cafè. Con la metro torniamo in hotel per riposarci un po’ prima di cena.

Usciamo di nuovo verso le 20:20 diretti alla cervejaria ribadouro, anch’essa pluri-consigliata, dove mangiamo bene ma è un posto un po’ anonimo e dal servizio fin troppo rapido!! Siamo arrivati all’ultimo giorno. Escursione a Sintra: andiamo con la metro alla fermata Jardim Zoologico, collegata internamente con la stazione Sete Rios da cui partono i treni per Sintra (3,30 euro A/R). Arriviamo alle 9:45 e all’interno della stazione c’è l’ufficio del turismo che ci fornisce di piantina e ci vende un biglietto per l’autobus (4 euro): fa un circuito, ferma alle principali attrazioni e poi torna in stazione. Si può scendere una volta ad ogni fermata per effettuare la visita e poi risalire e continuare il giro. E meno male che c’è: le distanze tra i diversi palazzi da visitare sono assolutamente proibitive e tutte strade di montagna! Qui non soffriremo il caldo di Lisbona!! A causa del poco tempo a disposizione, noi dovremo necessariamente scegliere quali palazzi vedere ed escluderne altri. Purtroppo non sempre l’autista dice a quale monumento corrisponda una fermata, così sbagliamo. Avevamo pensato di visitare prima la città vecchia e il palazzo reale invece (saltando volutamente il castelo del quale non abbiamo letto niente che ci attiri particolarmente) andiamo prima al Palacio Nacional da Pena, pubblicizzato come il Neuschweinstein portoghese. Entriamo pagando 8 euro – comprensivi anche del biglietto per visitare il parco che si deve attraversare per arrivare all’ingresso. Il palazzo è bello e originale, ricavato da un vecchio monastero, con mobilio originale, molto più vero del castello bavarese. Scattiamo innumerevoli foto e poi riprendiamo il bus per la vila velha.

Fortunatamente il paço real è gratuito perché è la seconda domenica del mese: non è bello quanto il Palacio da Pena, ci sono alcune sale che meritano attenzione ma ci aspettavamo qualcosa di più.

Facciamo poi un giretto per le strade di Sintra, compriamo le famose queijadas e alla fine decidiamo di tornare a Lisbona per il pranzo. Abbiamo fortuna con il treno, che parte meno di cinque minuti dopo il nostro arrivo, e alle 13:30 siamo già in giro per il chiado. Incredibile ma vero i ristoranti sono quasi tutti chiusi (è domenica), ma in calzada do combro troviamo un posto aperto e pienissimo di portoghesi (restaurante principe Calhariz) dove pranziamo incredibilmente con 12,65 euro totali (!!!!!).

Siamo sempre sulla linea del tram 28, andiamo fino a estrella, vediamo la basilica e poi torniamo indietro fino al miradouro de santa caterina (un po’ nascosto a dire il vero) per poi prendere il vicino elevador da bica per scendere verso il mare. Il quartiere che attraversiamo è molto caratteristico, pieno di salite e vicoli strettissimi, mentre la zona in cui arriviamo non è bellissima, proprio dietro il mercato da ribeira. Percorriamo velocemente le strade che ci separano dal lungomare e prendiamo il tram 15 fino al capolinea il praça da figueira. Da li, ci dirigiamo, a piedi, verso restauradores attraversando una zona pedonale molto animata e piena di locali e teatri. Torniamo quindi in hotel per prendere la valigia e andare in aeroporto prendendo un autobus di città che passa vicino l’hotel (44 o 745), anzichè l’aerobus, che passa dalla stessa strada ma costa 3 euro. In conclusione: Porto è una città decadente e ci è parsa anche un po’ pericolosa (da non perdere la visita delle celebri cantine); Coimbra è molto carina ma basta mezza giornata per visitarla (la biblioteca è assolutamente imperdibile); Lisbona è una città viva e aperta, che offre scorci anche molto diversi tra loro (a parte i monumenti, da non perdere i giri sugli electricos (tram), i vari miradouros (belvedere) e i pasteis de belem.



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