Sulle tracce dei Faraoni iniziando dal Mar Rosso

L'Egitto mi ha sempre affascinata sin dai tempi della scuola, un pò perché amavo la storia e pò anche perché è un paese pieno di fascino e di mistero: il Nilo, i Faraoni, le Piramidi, la Sfinge, i Sarcofagi, le Mummie, il Deserto, le Oasi, il Mar Rosso, un'infinità di particolarità tutte in solo posto: l'Egitto. Per tutta questa serie di...
Scritto da: ROSSA75
sulle tracce dei faraoni iniziando dal mar rosso
Partenza il: 01/11/2008
Ritorno il: 15/11/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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L’Egitto mi ha sempre affascinata sin dai tempi della scuola, un pò perché amavo la storia e pò anche perché è un paese pieno di fascino e di mistero: il Nilo, i Faraoni, le Piramidi, la Sfinge, i Sarcofagi, le Mummie, il Deserto, le Oasi, il Mar Rosso, un’infinità di particolarità tutte in solo posto: l’Egitto.

Per tutta questa serie di motivi propongo a mia sorella e a mia madre di partire e decidiamo di iniziare la nostra scoperta dell’Egitto con un viaggio di due settimane la prima al mare a El Quseir sul Mar Rosso e la seconda alla scoperta del Cairo, dove saremo ospiti di una famiglia di amici.

Il nostro viaggio inizia in un freddo sabato di Novembre, alle 4 di mattina suona la sveglia che è stata anche inutile in quanto dall’eccitazione non abbiamo mai chiuso occhio.

L’aereo di una compagnia low coast parte in orario da Roma Fiumicino alle 07 a.M. E arriviamo alle 13 (ora locale) all’aeroporto internazionale di Marsa Alam. Una volta scese dall’aereo siamo travolte da un’ondata di caldo, caldo, caldo, che bellezza ed in quel momento abbiamo detto arrivederci a tutti i nostri dolori reumatici e cervicali.

Nella hall dello scalo siamo accolte dall’operatore del nostro tour operator, un ragazzo egiziano gentilissimo di nome Raphic, che ci aiuta ad espletare tutte le pratiche alla dogana, a ritirare il bagaglio e a raggiungere il pulmino messo a disposizione che ci condurrà alla volta del villaggio che ci ospiterà per una settimana e dove avrà inizio la nostra avventura egiziana.

Abbiamo cercato un atmosfera di vacanza rilassata in un Egitto tradizionale quindi la nostra scelta è caduta su un resort molto accogliente, pulito, essenziale ma non stratosferico perché non siamo tipe da musica a tutto volume, che devono partecipare per forza a tutte le iniziative degli animatori e poi perché è un villaggio accessibile a mia sorella che è costretta a spostarsi sulla sedia a rotelle ed inoltre è dotato anche di un proprio pontile per fare snorkeling.

1° giorno sabato Arriviamo in albergo alle 14.20 ed una volta espletate tutte le pratiche alla reception, lasciamo i bagagli nelle nostre camere, carinissime, tutte a piano terra, dotate di portico che si affaccia direttamente sulla barriera corallina, una vista mozzafiato e ci dirigiamo nella enorme stanza dove viene servito il pranzo.

Finito di pranzare ci siamo infilate il costume, un pareo, abbiamo preso la crema solare e ci siamo dirette in piscina, per rilassarci.

La spiaggia, la barriera corallina, i suoi colori e profumi, i pesci che ti passano tra le gambe sono una delle viste più belle e poi l’acqua è calda e pensare che in Italia si gelava!!!! Verso le 18 quando tramonta il sole e si fa buio decidiamo di alzarci dai lettini messi a disposizione dal personale della spiaggia, che si rivelerà molto cordiale.

2° giorno domenica ci svegliamo alle 7, vi chiederete come mai così presto visto che siamo in vacanza, ma a quell’ora il sole è già alto e caldo. Dopo un’abbondante colazione (viene offerto un buffet internazionale ma noi da classiche italiane abbiamo rivolto la nostra attenzione al tavolo pieno di dolci, tutti ottimi) abbiamo trascorso la giornata tra la piscina e la spiaggia.

Dopo pranzo io e mia sorella, aiutate da due fantastici beach boys, siamo andate al pontile per fare snorkelig. Bhè non immaginate che sensazione nuotare insieme a quella miriade di pesci di tutti i colori e di tutte le specie:il pesce leone, i pesci rossi, la cernia dalla coda a mezzaluna, il pesce angelo reale, il pesce farfalla, il pesce damigella, il pesce pietra che si mimetizza tra gli scogli, etc… Ci sembrava di stare dentro un enorme acquario perché erano tutti lì vicino a noi.

Abbiamo nuotato parecchio lungo il reef, tra i più esclusivi del Mar Rosso, dove la barriera orla le coste creando una laguna turchese spettacolare.

3° giorno lunedì Dopo la colazione andiamo in spiaggia. Verso metà mattina lungo la piscina i ragazzi del bazar hanno allestito una sorta di mercatino con gli oggetti in vendita nei vari negozietti del villaggio, papiri, alabastro, argento, statuette, borse, gioielli e vestiti tipici perché la sera ci sarà la famosa Serata Egiziana.

Decidiamo di affittare 3 vestiti e dopo aver degustato una favolosa e classica cena egiziana, andiamo nel teatro dove ha inizio la festa. Lo spettacolo consiste nell’antica danza mawlawiya con i dervisci danzanti che danzano e girano incessantemente su se stessi con lo scopo di sciogliere i propri legami con il mondo e divenire uno con Dio e nella spettacolare danza del ventre. La danza del ventre occupa un posto centrale nella cultura egiziana un pò come fumare il narghilè.

Gli egiziani dicono che la danza del ventre ha avuto origine nell’antico Egitto e che ciò è provato da raffigurazioni tombali. Forse fù proprio dalle danzatrici egiziane del ventre che Salomè imparò la sua arte e danzò talmente bene che piacque a Erode, il quale giurò di darle qualsiasi cosa avesse chiesto e lei volle la testa di Giovanni Battista.

4° giorno martedì Dopo la colazione si decide di partecipare ad una gita in una piccola baia verso sud, Abu Dabab Bay, a circa una trentina di km dall’aeroporto, dove è possibile avvistare, con un pò di fortuna, il dugongo, un simpatico mammifero in via d’estinzione che approfitta di un break nel reef per andare a nutrirsi nelle praterie di alghe dei fondali.

Anche questo posto è meravigliosamente bello, però non siamo riusciti a vedere il famoso quanto misterioso dugongo, ma ci siamo ripromesse di tornarci prima o poi, forse allora saremo più fortunate.

5° giorno mercoledì Dopo aver trascorso gran parte della mattinata e del primo pomeriggio nelle calde acque del Mar Rosso, alle 17 partiamo per una visita al paese di El Quseir, una tipica cittadina egiziana che conserva tutte le tradizioni e gli stili dell’Alto Egitto.

Questo villaggio è sempre stato crocevia di scambi commerciali tra occidente e oriente ed è probabilmente l’unico sito con radici storiche che si trova lungo questa costa di mare.

El Quseir è semplice, spartano, un pò sporco, abbiamo visitato il vecchio quartiere italiano e la fabbrica dei fosfati, il minareto della Moschea principale e una Chiesa fondata come cattolica ora convertita in ortodossa- copta. Una particolarità che mi ha molto colpita di questo paese è la convivenza tra musulmani e cristiani copti, soprattutto in un periodo in cui nel mondo si combattono guerre di ogni tipo.

Il porto di El Quseir in passato ha avuto una funzione strategica per il commercio e questo spiega perché il paesaggio di questo villaggio è dominato dal castello, la fortezza di Al-Quseir, che sovrasta le case bianche del villaggio.

In epoca romana il porto si trovava più a nord e si possono ammirare dei resti archeologici di quel periodo nel sito di Myos Hormos.

Ci siamo concessi una sosta in una classica caffetteria sulla spiaggia dove abbiamo assaporato il tradizionale tè nero alla menta.

La serata si è conclusa fumando la pipa ad acqua con i ragazzi del bazar del villaggio, bhè come si può venire in Egitto senza conoscere le loro tradizioni? 6° giorno giovedì Ci siamo svegliate alle 4 di mattina perché alle 5 siamo partite alla volta di Luxor, un’intera giornata per rivivere l’affascinante mondo dell’Antico Egitto.

La raccomandazione che facciamo è di premunirsi di cappello, crema solare, acqua perché il sole picchia forte già dalle prime ore del giorno e di un golf per proteggersi dall’aria condizionata sempre molto alta in tutti i luoghi chiusi tra cui anche il pullman.

Luxor rappresenta il massimo dell’architettura egiziana, le sue rovine sono i resti degli edifici più straordinari che sono mai stati costruiti.

Come prima tappa al nostro arrivo intorno alle ore 9,30 ci siamo concessi la visita alla VALLE DEI RE. La necropoli è ospitata dal complesso montuoso di Deir el-Bahir ed è composta da 63 sepolture principali. Entrare in un tomba reale è come seguire il faraone nel suo viaggio nell’aldilà. La valle ospita prevalentemente tombe delle dinastie XVIII, XIX e XX.

Fattore comune è che le tombe si sviluppano secondo uno schema logico che prevede la successione di 4 passaggi: l’entrata poi segue il santuario in cui riposano gli dei dell’est e dell’ovest, successivamente si arriva alla sala dell’attesa, una sala con colonne nominata sala del carro cui segue la camera funeraria detta anche sala dell’oro dove veniva posizionato il sarcofago.

L’ultima importante scoperta è stata quella di Tutankhamon nel 1922 fatta dall’egittologo Carter, sicuramente non è la più spettacolare in Egitto ma è l’unica tomba faraonica ritrovata intatta. La tomba nota anche come KV62 è il luogo di sepoltura del giovanissimo sovrano della XVIII dinastia che salì al trono di 9 anni e morì all’età di 18-20 anni.

La leggenda successiva alla sua scoperta attrae i visitatori di tutto il mondo: si narra che tutti coloro che avevano partecipato all’esplorazione avrebbero subito la vendetta del faraone. Il primo fu un ricco aristocratico britannico, Carnarvon, che aveva la passione degli scavi nell’antica Tebe, che morì a causa dell’ infezione a seguito di una puntura di zanzara nella Valle dei Re. Nei due anni successivi morirono altre persone che avevano avuto a che fare con Tut. Questa leggenda ed una sana curiosità umana fece in modo che di anno in anno i visitatori aumentarono tanto che la Valle dei Re è uno dei luoghi più conosciuti e visitati al mondo.

Visitiamo la Tomba di Ramses IV i decori sono luminosi nei vari colori pastello. Sul soffitto della camera del sarcofago è rappresentata una doppia immagine di Nut.

Nella Tomba di Ramses IX le pareti sono decorate con immagini di Ramses in adorazione degli dei. Il soffitto della camera funeraria è particolare perché vi sono rappresentate immagini astronomiche del libro della notte.

Al termine della visita eravamo veramente soddisfatte perché pensavamo di avere delle difficoltà con la sedia a rotelle ed invece nelle tombe che abbiamo visitato c’era una pedana e poi i guardiani sono stati tutti molto cortesi ad aiutarci.

Lasciamo la valle e ci dirigiamo verso la città di Luxor che occupa la porzione sud-occidentale dell’antica Tebe, attraversando immensi campi di canna da zucchero, ci fermiamo per una breve visita ai Colossi di Memnone, due statue di Amenhotep III, alte circa 19,5 metri. Il loro compito era quello di custodire l’ingresso del tempio funerario. La leggenda vuole che a seguito del danneggiamento causato da un terremoto nel 27 a.C. Il colosso di destra produceva un suono simile ad un canto tanto è che i greci credevano che fosse Memnone che cantava per sua madre Eos. Nel 199 d.C. Settimio Severo lì restauro e da allora non cantano più nemmeno per i turisti.

Prima di dirigerci verso il Nilo, visitiamo la fabbrica del basalto dove degli artigiani ci mostrano tutta la tecnica che porta alla formazione di un vaso.

Lasciata la fabbrica ci dirigiamo sulla sponda occidentale del fiume Nilo per noleggiare una feluca, un’esperienza unica sia dal punto di vista del panorama che per la gioia manifestata da un’ imbarcazione davanti a noi con una scolaresca che in nostro onore inizia ad intonare dei canti e dei balli ; la feluca ci lascia sulla sponda orientale ai piedi del giardino di uno splendido Hotel, il Winter Palace Hotel, dove consumiamo un gustoso pranzo.

Lasciato l’albergo da Mille e Una Notte ci dirigiamo verso il tempio di Karnak perché chiude alle 17,30 e quindi sarebbe un vero peccato non riuscire ad ammirarlo in tutto il suo splendore..

Karnak è una meraviglia, 400.000 mq di terreno dedicati al dio locale Amon. All’ingresso si è accolti da un viale processuale composto da una lunga serie di sfingi con la testa di ariete, oltrepassato il primo ed il secondo pilone arriviamo al centro dello straordinario tempio centrale dedicato alla massima divinità di Tebe ci sentiamo completamente immerse nella storia e nella magia di questo posto, in particolare modo dalla Grande Sala Ipostila, con le sue 134 colonne tutte decorate con geroglifici. A guardia del secondo pilone c’è il colosso in granito di Ramses II con una delle sue figlie.

Si sta facendo tardi ed il sole sta calando quindi lasciamo Karnak e ci dirigiamo verso l’altra meraviglia, il Tempio di Luxor, al centro della città. Il tempio è dedicato alla triade tebana Amon-Min, Mut e Khonsu ed era chiamato l’Harem del sud e merita una visita proprio all’imbrunire quando è illuminato e ci sono meno visitatori. A quest’ora sembra più misterioso e simile a come doveva apparire nei tempi antichi, al centro del tempio ci concediamo una bella foto di gruppo.

La giornata sta per finire, il sole è calato e la città è immersa nel pieno del suo fascino e noi ci sentiamo completamente appagate dall’aver percorso le orme dei grandi Faraoni passando fra i luoghi più significativi dell’antica Tebe.

7° giorno venerdì giornata di pieno relax vissuta tra piscina e mare, mare e ancora mare. Al tramonto ci siamo concesse un altrettanto rilassante massaggio “Nefertiti” nel centro benessere dell’albergo. La regina Nefertiti incarna, in occidente, l’ ideale di bellezza e quindi vi lasciamo immaginare con quante speranze ci siamo concesse queste due ore di massaggio ma non ha fatto miracoli, è stato molto, molto rilassante ma non ci ha trasformate in regine. Peccato! 8 giorno sabato oggi si parte alla volta del Cairo dove all’aeroporto ci attenderà il nostro amico Ahmed. Arriviamo al tramonto quando migliaia di muezzin chiamano i fedeli alla preghiera, il Cairo è il Cairo, è una città che almeno una volta nella vita si deve vedere, è rumorosa, trafficata, colorata, piena di odori, di cibo ottimo e vario che trovi ovunque e immensa.

9 giorno domenica abbiamo deciso di dedicarlo al famosissimo MUSEO EGIZIO dove è racchiusa una quantità eccezionale di tesori, reperti, testimonianze degli antichi egizi.

Bisogna tenere in considerazione che all’interno del museo non è possibile scattare fotografie ma ci si può sbizzarrire all’esterno dove sono stati collocati dei reperti non di poco interesse intorno alla fontana piena di papiri e fiori di loto, due simboli dell’antica civiltà egiziana.

Al primo piano da non perdere i capolavori dell’Antico Regno, la cappella di Hathor, le statue del Nuovo Regno, la galleria di Amarna, le enormi sculture in pietra; al secondo piano il tesoro più ammirato è quello ritrovato nella tomba di Tutankhamon che è composto da oggetti di grande valore come la maschera funeraria in oro massiccio che è uno spettacolo indimenticabile. Le sale successive contengono i sarcofagi dorati posti in semicerchio che racchiudevano il sarcofago con la mummia. Vi sono scarabei, abiti in lino e i famosissimi papiri, le coloratissime statue di Nofret ed infine una visita deve essere fatta alla sala delle mummie pagando un biglietto supplementare. Questa ospita le mummie di alcuni tra i più grandi faraoni della storia.

Lasciamo il museo al tramonto e ci dirigiamo verso il Nilo sul ponte el-Tahrir dove si trovano caffetterie, i casinos, che servono cibo, bevande fresche e gelati, dalle loro terrazze si possono ammirare le barche ormeggiate, le feluche in affitto.

10 giorno lunedì decidiamo di svegliarci presto perché dovremmo entrare nel pieno della Cairo faraonica e quindi la nostra prima tappa sarà Giza e le sue Piramidi.

Passando attraverso la città per strade sterrate, pecore, venditori, dietro ai palazzi riusciamo a vedere la punta della piramide più alta. Eccoci finalmente davanti alla magnificenza delle PIRAMIDI e della SFINGE che ti lascia a bocca aperta perché non fai altro che domandarti come possano essere state costruite così alte e così perfette. La prima piramide che si incontra è la Grande Piramide di Cheope. Considerate che uno dei basamenti di calcare poggiato a terra è alto quasi come me, quindi circa 1.62, per un totale di 140 m di altezza totale, è gigantesca. La piana di circa 8 km dove sono situate le piramidi è altrettanto immensa quindi decidiamo di fare il giro in sella a dei cavalli. Le scene vissute sono state veramente da film comico perché stare in equilibrio su di un cavallo per quattro ore di seguito è stato incredibile.

Intorno alla Grande Piramide è stata ritrovata una barca solare che è visitabile all’interno dell’omonimo Museo.

Abbiamo percorso tutta la piana di Giza passando al fianco della Piramide di Chefren e di Micerino ed abbiamo concluso l’escursione di fronte alla Sfinge. Figura dal corpo di leone con volto umano e barba reale forse una delle più misteriose opere della civiltà egizia perché nessuno ha la certezza di chi l’abbia costruita, quando e perché.

Lasciamo alle nostre spalle Giza e ci dirigiamo verso un altro sito archeologico di notevole valore SAQQARA rimasto coperto dalla sabbia per quasi due millenni e portato alla luce solo nel 1924, attraversando un’immensa piantagione di datteri.

La necropoli di Saqqara racchiude tombe reali dell’Antico Regno è lungo circa 7 km e larga 1.5 km, per la sua grandezza è considerata tra i siti funerari più importanti dell’Egitto.

Nella sua piana si trova la prima piramide che è stata costruita e al tempo stesso è anche il più grande edificio in pietra del mondo, la PIRAMIDE A GRADONI. Per il fatto che è stata sommersa dalla sabbia per tanti anni le sue tombe si sono conservate intatte sia nella struttura che nelle decorazioni interne.

Ora è la volta di MENFI , capitale dell’Antico Regno dell’Egitto. Il sito è un museo all’aria aperta, sculture di un certo valore come la Sfinge rappresentativa del Nuovo Regno sono sparse nel giardino mentre in un padiglione chiuso è situato il colosso in calcare del giovane Ramses II.

Torniamo verso casa dove i nostri amici ci hanno preparato una cena (dal nostro punto di vista mentre per loro è un pranzo dato che sono abituati a cenare alle 2 o 3 di notte) tipica da leccarsi i baffi: foglie di vite stufata (waraa aynab) e il mahshi (zucchine, melanzane e peperoni ripieni di riso), una prelibatezza e tutto mangiato rigorosamente con le mani, dopo cena andiamo tutti insieme sulla terrazza a guardare le stelle bevendo un fumante tè alla menta e giochiamo a carte, precisamente a Uomo Nero. Noi che parlavamo italiano, Ahmed che traduceva e la sua famiglia che parlava arabo, bhè vi giuro che abbiamo riso talmente tanto che siamo andate a letto con tutte le mascelle indolenzite.

Ci siamo divertite pur non parlando la solita lingua e questo è stata una sensazione che ha colpito il nostro cuore.

11 giorno martedì ci siamo svegliate con comodo e dopo un’ottima colazione egiziana (per noi sicuramente più vicina ad una pranzo) a base di fave (fuul), uova, taameya (polpette di fave fritte), formaggio, pomodori e cetrioli tagliati a rondelle, patatine fritte, olive condite e verdure in salamoia, abbiamo deciso di andare a visitare la bellissima CITTADELLA e la MOSCHEA DI MUHAMMAD ALI’.

La Moschea è veramente affascinante in stile barocco (consigliamo di dotarsi di una sciarpa perché per entravi bisogna coprirsi il capo), quando si entra si rimane con il naso allinsù per ammirare la cupola dalla quale scende un enorme lampadario composto da una miriade di ampolle di vetro che con il vento che entra dalle porte emette un piacevole suono, saremmo rimaste ore sul quel tappeto rosso perché la sensazione che si prova è quella di tranquillità e pace. All’interno della Cittadella abbiamo visitato il Museo delle Carrozze, il Museo della Polizia Nazionale, dietro la moschea c’è il Pozzo di Bir Yusuf profondo 97 metri e collegato al Nilo attraverso dei canali naturali, dall’enorme terrazza si gode di una bellissima vista del cuore del Cairo mentre in lontananza si scorge l’imponenza delle piramidi.

Nel primo pomeriggio entriamo nel labirinto di bazar formato da KHAN el-KHALILI, una volta oltrepassata la soglia verrete travolti da una miriade di voci, colori, suoni, profumi e qui è proprio possibile acquistare di tutto: spezie, ottone, tessuti, oro, profumi, madreperla, oggetti in legno, tappeti, oggetti in vetro soffiato, argento, alabastro, datteri e grazie al nostro amico egiziano, Ahmed, riusciamo a vedere anche degli angoli quasi nascosti che sono esempio della tipica architettura araba.

Lasciato l’immenso e chiassoso bazar andiamo a vedere il tramonto sulla TORRE del CAIRO, da qui a ben 187 metri di altezza si ha una vista del Cairo da mozzare il fiato.

12 giorno mercoledì oggi sarà una giornata tutta rivolta alla visita del Cairo Islamico e Copto.

Partiamo con una lunga passeggiata attraverso Il Cairo Vecchio, prima tappa la rotonda CHIESA di SAN GIORGIO, chiesa greco-ortodossa costruita sopra una torre romana, caratteristica di questa chiesa è che nella cappella i sacerdoti cingono la testa e la vita dei fedeli con una grossa catena mentre loro cantano le preghiere così da ricordare le persecuzioni subite da San Giorgio da parte dei romani. Raggiungiamo poi la CHIESA di SAN SERGIO, questa è la chiesa copta più antica risale probabilmente al V secolo ed è molto famosa perché sembra che nella sua cripta abbia sostato la Sacra Famiglia dopo la fuga da Erode.

Proseguendo arriviamo alla CHIESA di SANTA BARBARA che è visitata soprattutto perché vi sono custodite le reliquie della santa del III secolo, la leggenda vuole che Barbara una volta deciso di farsi monaca venne torturata ed uccisa dai romani dopo che suo padre la denunciò in quanto pagano.

Tornando indietro andiamo a visitare la MOSCHEA di AMR in assoluto la prima moschea egiziana in quanto è stata costruita intorno al 641 d.C. Dal generale musulmano Amr dopo aver conquistato la Babilonia d’Egitto.

La caratteristica che notiamo ogni volta che si entra in una Moschea è la piena tranquillità che emanano questi luoghi, sale ampie, tappeti sempre lucidi dove viene voglia di sdraiarsi a meditare, i lavatoi di marmo sempre lucente posti nell’enorme cortile centrale, e poi ciò che ci colpisce sono le brocche piene d’acqua fresca a disposizione di chi vuole abbeverarsi.

Lasciamo questo angolo così tranquillo della città e ci facciamo travolgere dal caotico traffico cittadino per raggiungere la MOSCHEA El-AZHAR considerata il primo centro di teologia islamica. Si entra nella moschea attraverso la Porta dei Barbieri dove insegnanti e studenti si radono. Il cortile è immenso alla sua destra c’è un meraviglioso mihrab, una nicchia per la preghiera, ovviamente caratteristica di tutte le moschee è la separazione tra la sala di accesso per le donne e quella degli uomini.

Una volta calato il sole, prima di tornare a casa, decidiamo di fare un giro con la macchina per ammirare la particolarità di vedere tutti i minareti illuminati.

13 giorno giovedì sarà una giornata dedicata al Cairo moderno ed finalmente allo shopping.

Direzione Museo Mahmud Khalil dove si possono ammirare un’ampia collezione di opere di Picasso, Monet, Gauguin, Rodin e tanti altri, il giardino esterno è veramente grazioso.

Passiamo al Museo Mukhtar, dove sono racchiuse le opere dello scultore Mukhtar.

Oltre il ponte el-Tahrir entriamo dentro l’Opera House un regalo fatto dai giapponesi che viene usata per rappresentazioni musicali, concerti. Questa enorme area ospita anche il Museo di Arte Moderna, ma non lo abbiamo potuto visitare perché lo stavano ristrutturando ma bbaimo potuto ammirare alcune sculture poste all’esterno per abbellire i giardini Ancora molto ci sarebbe da visitare ma ci eravamo promesse di dedicarci, da buone donne, anche un pò allo shopping e quindi andiamo con il nostro amatissimo amico Ahmed in un centro commerciale direi faraonico come del resto è la città stessa..

Nel pomeriggio, dopo aver mangiato un ottimo kebab, facciamo un giro al City Stars, un mega centro commerciale a 8 piani con negozi di ogni genere, ristoranti, cinema, musica.

Come è andata a finire? Vi dico solo che le buste con dentro i nostri acquisti a seguito del raptus da acquisto frenetico non entravano in macchina.

14 giorno venerdì la vacanza si sta per concludere e quindi decidiamo di trascorrere la giornata in compagnia dei nostri amici al giardino zoologico, ci sono un’infinità di animali, partiamo dal presupposto che gli animali in gabbia non ci piacciono ma il parco è molto grazioso e le famiglie egiziane adorano fare i picnic in questi giardini.

Abbiamo mangiato un’infinità di prelibatezze tra cui la kofta, delle polpette di carne squisite, dolci di tutti i tipi e nel pomeriggio ci siamo concessi un ottimo asir, succo di frutta.

15 e ultimo giorno sabato ci svegliamo già tristi perché dobbiamo lasciare i nostri amici e il Cairo, una città che ci fa sentire a casa, dove ovunque se tu saluti con un “Salaam alay-kum” ti viene risposto ” Alay-kum Salaam”.

Una famiglia che ha condiviso con noi tutto, il pane, l’acqua, il cibo e le risate.

Questa recensione è dedicata a loro che ci hanno aperto le porte di casa ma soprattutto il cuore.

L’aereo sta per decollare e vediamo il Cairo allontanarsi, ci mancheranno i suoi colori, il suo caos ma torneremo…

P.S. Peccato non potervi mostrare le foto dei luoghi che abbiamo visitato ma vi assicuriamo sono strepitose come la nostra vacanza.

Gabriella, Michela e Giovanna



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