Marocco, quante emozioni..
Essaouira con le sue vie strette, la skala, le onde dell’oceano (che vedevo per la prima volta), i negozi con il profumo del legno di tuia, la colazione sulla terrazza del riad, e i gabbiani che si posavano e prendevano quasi dalle mie mani il pane, e ne chiedevano ancora. Sidi Kaouki, la spiaggia deserta, il cane che sonnecchiava nella sabbia, il marabutto.
La passeggiata con il dromedario, che può sembrare una cosa da turisti, ma guidati da Rachid, che tu già avevi incontrato anni prima, è stata al tempo stesso divertentissima ed emozionante. Mi piacciono i dromedari con quelle zampe che sembrano caramelle gommose che affondano nella sabbia, le orecchie morbide, il muso buffo. Io che avrei paura di salire su un cavallo, non ho esitato un attimo a montare in sella ad un dromedario.
Poi il lungo trasferimento fino a Irocha, passando da Marrakech e dal passo del Tizi n’Tichka, una strada tortuosa ma affascinante, con la sosta a Le Coq hardy, il profumo degli aranci in fiore, una taijne e un’omelette berbère. E finalmente la Maison d’hôte Irocha, alla quale si arriva da una stradina sterrata, sembra messa lì a caso, ma tutto ha un suo perché, dalla reception, alle camere spartane, all’hammam e alla piscina, alla terrazza che dà su quattro case di terra, ma è un paradiso, alle sale da pranzo con la stufa accesa e il calore del padrone di casa Ahmed, che scambia una parola con tutti. La colazione al mattino, servita sulla terrazza, con le baghrir, le marmellate fatte in casa, il pane arabo, e la pace assoluta. Da lì l’escursione ad Ait Benhaddou, che già mi avevo colpito in fotografia su una guida, la maestosità della kasbah.
Infine l’ultima tappa, Marrakech, con il suo caos, la piazza Djemaa el Fna, dove ti sei fatto coraggiosamente mettere al collo un serpente per permettermi di fare una foto, i giardini Majorelle, la Medersa Ben Youssef, i suk, con i colori e i sapori, dove tutto per i nostri sensi è amplificato, gli acquisti dei souvenirs, le nostre babouches e le spezie.
Questo è solo un concentrato di quanto è stato vissuto, non ci sono parole per descrivere bene tutto quanto, solo dentro di noi sappiamo quanto è stato importante questo viaggio, le emozioni che abbiamo, e quanto ci fa commuovere ogni volta che lo ricordiamo. So che ogni nostro viaggio sarà una scoperta, un’emozione piccola o grande, e spero di farne ancora tanti con te.