L’Antartide di Daniele Somenzi
La Marco polo,ha una stazza di circa 20.000 tonnellate e porta massimo 800 passeggieri piu´l’equipaggio.Pero´solo per le crociere in antartide,non ne puo´portare piu´di 500 per motivi di sbarco sul suolo antartico, fatto dalle leggi internazionali che vietano piu´di 100 persone per volta a terra. La mattina seguente io e Giuseppe ci svegliamo in un sogno, innanzi tutto il tormento del mare mosso è terminato durante la notte, il mare è piatto,poi la visione che ci si e´presenta davanti ci fa dimenticare all’istante i 3000 euro pagati e il brutto giorno precedente. Montagne rocciose altissime a destra e sinistra della nave con decine di metri di neve e ghiacci , iceberg ovunque grandi e piccoli, colonie di pinguini a go go, foche che si crogiolano al sole sui ghiacci galleggianti, i guizzi dei pinguini che prendono ossigeno dopo aver volato in immersione a 40 km all’ora, il tutto contorniato da una giornata serena e dalle balene ed orche che fanno da cigliegina finale. La temperatura è di 6 gradi +.Quasi saltiamo la colazione al buffet per l’incanto.La mia telecamera ha bruciato in un colpo solo, una cassetta da 60 minuti e svuotato le 2 batterie,per non parlare delle 200 foto elettroniche fatte. Il programma è quello di scendere sui gommoni zodiac a 10 alla volta pur senza scendere a terra,l’avremmo fatto all’indomani. Il nostro turno era alle tre del pomeriggio, la Marco polo non è ancorata,deve a suon di eliche, schivare in continuazione gli iceberg che si avvicinano troppo allo scafo. Quando ci siamo seduti sul gommone io e Giuseppe assieme agli altri turisti(quasi tutti americani e con 35 anni per gamba) l’eccitazione è ai vertici. Un naturalista ci spiega i nomi dei gabbiani albatros e vari pinguini che vediamo man mano che ci allontaniamo dalla nave blu. Abbiamo tutti noi un giubbotto rosso chiamato parka,regalatoci il giorno prima dalla Orient line,oltre a quello il giubbotto gonfiabile in caso di caduta in acqua. Naturalmente di color rosso per essere individuati meglio. Dal canotto dove stiamo galleggiando sul mare artico,vediamo in lontananza ad almeno un km di distanza la nostra nave illuminata dal sole e circondata da decine di iceberg, lo scenario è da cartolina e scatto foto a raffica, passiamo a pochi metri da un blocco di ghiaccio galleggiante con sopra una foca monaca, terribile nemico dei pinguini, evidentemente Dio l’ha inventata per aiutare le orche a decimare un po le migliaia di pinguini, che sono anche troppi. Ci dicono che solo in questa zona ce ne sono 40 mila. Torniamo a bordo e andiamo a mangiare gli spaghetti al dente in una parte del ristorante, che hanno appositamente messo a disposizione per questo tipo di cibo, si chiama spaghetti corner.Io e Giuseppe giochiamo a carte nella biblioteca guardando nel contempo fuori, attraverso i grandi finestroni di vetro, il mondo che ci circonda. Non mi rendo ancora conto di dove sono. Immensi blocchi di ghiaccio galleggiano sul mare piatto in un mare che sembra un lago, con cornicie di una moltitudine di animali, incredibile ma vero che in un’ambiente cosi ostile ci sia cosi tanta vita, ma tutto deriva dalla ricchezza di pesce nel mare.La mattina del giorno dopo, da dentro alla nostra cabina arriva una voce da un altoparlante che nemmeno sapevo che cera, ci dice in inglese, signori, uscite in punta della nave,c’è qual cosa che non dovete perdere, al che mi vesto, ed esco. Uno spettaccolo che quando sarò in punto di morte sarà uno dei primi a riapparirmi davanti.
Siamo entrati con la nave in un fiordo, abbiamo muntagne alte e innevate a 20 metri alla nostra destra e 20 metri alla nostra sinistra, con centinaia di iceberg e un bellissimo sole, I pinguini continuano ad uscire con piccoli tuffetti dall’acqua per prendere respiro, gli albatros planano senza sbatter mai le ali e i gabbiani svolazzano a caccia di pescetti, Senza dubbio un momento magico. La sera qui viene verso il tardi, alle 23.30 c’è ancora luce ora che è gennaio, e il sole sorge alle 3 di mattina, incredibile, mi sembra quando ero alle isole Svalbard dove il sole a giugno non va mai giu. Il pomeriggio a turni di 100 persone, con gommoni zodiac, finalmente andiamo a terra per la prima volta, infatti ieri siamo andati si sul gommone ma senza scendere. Il terreno è tutta roccia e sassi, i pinguini nidificano a 1 metro dai nostri piedi, (per vedere le foto andare su www.Viaggiscoop.It) ce ne sono una trentina con il piccolo sotto la pancia, Uno mi passa a pochi centimetri, lo filmo e mi chiedo se sogno o son sveglio, Giuseppe è al settimo cielo, non avrebbe mai immaginato che un certo Daniele Somenzi, suo compaesano di Cappella di Casalmaggiore, lo avesse trainato un giorno in una storia come questa.Le ossa di una balena fanno da sfondo per alcune fotografie, è lunga una quindicina di metri, è venuta a morire qui in antartide,il freddo manterrà le sue ossa per qualche migliaio di anni ancora. A proposito di balene, in tutta la crociera ne abbiamo viste una decina, in coppia o in solitario, Giuseppe ne ha viste anche col bambino, bè un bambino da 2 tonnellate almeno, da lontano si vedono alti spruzzi d’acqua quando riemergono per respirare.Altra escursione con i gommoni zodiac a terra, sempre vestiti da giubbotti rossi e salvagente in caso si finisse in acqua, questa volta scendiamo alla base antartica argentina, 4 edifici di legno rossi, messi su una penisola di sassi e roccia,dove alcuni militari non in divisa stanno 3 mesi per volta solo nel periodo estivo, sono autosufficienti come energia elettrica e ricevono approvigionamenti saltuari dalle navi di servixio, certo che devono essere tutti sani, visto che l’ospedale piu vicino è a 3 ore di volo ad Ushuaia nella terra del fuoco. Hanno anche un piccolo negozietto per ospitare, appunto noi delle crociere per poter vendere poster e libri riguardanti l’antartide e la sua fauna,in oltre per chi vuole ti mettono il timbro sul passaporto “antartica argentina”, naturalmente io che colleziono timbri, non mi son fatto sfuggire l’occasione.Appena fuori dal casolare i pinguini passeggiano tra di noi come se niente fosse, anche una foca sosta sotto un barcone rialzato su dei paletti.Questa è la prima di due basi antartiche che visitiamo, l’altra è il giorno dopo, ed è quella cilena, qui Giuseppe fraternizza con uno dei militari, tanto loro parlano lo spagnolo, Giuseppe gli parla in dialetto e si capiscono, queste persone, quando arrivano i turisti, sono molto contenti, cosi si tolgono dall’isolamento .In oltre qui di donne, manco l’ombra. Ci dice che spesso dal costone ghiacciato li di fronte cadono lastroni di ghiaccio in mare e provocano un’unda che arriva a pochi metri dalla loro baracca, Gli chiediamo se non ha mai assaggiato la carne di pinguino, e lui ci dice no, poi, quando non c’è nessuno, vallo a sapere tu! Mentre leviamo l’ancora dalla baia, perche urgentemente ci dobbiamo spostare piu in là visto che un grande iceberg galleggiante, ci sta venendo addosso, laggù in lontananza, due orche si allontanano per cacciare qualche foca. Cosi che, abbiamo visto quasi tutti gli animali che abitano qui, mancano solo i pinguini imperatore, quelli grandi, ma non è la zona delle loro colonie.Curioso vedere che i pinguini nidificano anche su colline alte e ogni volta che devono percorrere quel km per scendere in mare, per loro è una passione, scivolano e cadono quando in discesa e tribulano per andar lassu quando tornano, ma chi glielo fa fare? non potrebbero nidificare vicino a riva come fanno tanti altri?, Ci spiegano, che loro stanno dove nascono, dunque la colpa è di quel pinguino 3000 anni fa, che ha litigato vicino a riva col suo vicino di nido, ed era cosi arrabbiato, che è andato fin sulla collina di ghiaccio per stargli lontano, e da quel giorno, ha condannato tutti i suoi discendenti. 8 giorni dura questa crociera sulla rompighiaccio Marco polo della compagnia orient lines. L’unica nave da crociera che attualmente fa questo itinerario, le altre navi sono delle ex navi militari rompighiaccio russe, con una capienza di una trentina di passeggiere per volta, e senza tutti i confort di una nave da crociera. Purtroppo è giunta l’ora di tornare verso l’Argentina e anche a ballare per un giorno interlo al passaggio del Drake, tratto di mare sempre mosso. Io e Giuseppe stiamo sdraiati sul letto per non vomitare e non mangiamo nulla, c’è invece molta gente al quale non fa nessun effetto. Beati loro.
All’arrivo ad Ushuaia,un bellissimo tramonto col sereno ci accoglie, Fantastica avventura, sicuramente è e rimarrà il viaggio piu bello che abbia mai fatto,anche se ho in progetto di visitare anche il polo nord, con la nave atomica rompighiaccio, l’unica cosa che mi frena è il prezzo del viaggio di 14 mila €.
ciao ciao