viaggio orissa+isole andamane+kolkata

A differenza di molti stati indiani, l'Orissa è una meta tranquilla, fuori dal tempo ( si possono percorrere diversi kilometri senza incrociare una macchina) e rilassante, il paesaggio circostante è caratterizzato da foreste, palmizi, risaie, piantagioni di banane, tabacco, senape, canne da zucchero, cotone ecc, apprezzabile per le sue spiagge,...
Scritto da: BONFY
viaggio orissa+isole andamane+kolkata
Partenza il: 13/12/2008
Ritorno il: 05/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
A differenza di molti stati indiani, l’Orissa è una meta tranquilla, fuori dal tempo ( si possono percorrere diversi kilometri senza incrociare una macchina) e rilassante, il paesaggio circostante è caratterizzato da foreste, palmizi, risaie, piantagioni di banane, tabacco, senape, canne da zucchero, cotone ecc, apprezzabile per le sue spiagge, vanta inoltre un ricco patrimonio culturale, vi sono infatti templi di grande interesse, mentre l’entroterra rivela un’India ancora legata alle tradizioni tribali.

I gruppi tribali detti “adivasi” che vivono in Orissa, in un territorio che comprende anche alcune parti del CHHATTISGARH e dell’ANDHRA PRADESH, sono ben 62.

Nell’Orissa le tribù costituiscono circa un quarto della popolazione totale dello stato e vivono in buona parte nella foresta e nelle regioni collinari del centro e del sud-ovest. Hanno origini antichissime, infatti sono i discendenti degli originari abitanti dell’India che già vivevano in questi luoghi prima ancora dell’arrivo degli Ari 3000 anni fa, sono classificati come PROTO-AUSTRALI perchè si suppone abbiano certe affinità razziali con gli aborigeni dell’Australia, i DRAVIDI di origine asiatica e tribù MONGOLE, giunte in INDIA attraverso la Birmania e la Cina, sono liberi da ogni vincolo di casta, sono animisti. Negli ultimi anni molti di loro si sono avvicinati all’Induismo, soprattutto quelli che vivono ai margini della foresta a contatto con i villaggi indu, mentre altri si sono convertiti alla religione cattolica, considerando che negli ultimi trent’anni i missionari cristiani hanno compiuto una vasta campagna di evangelizzazione e conversione. In reazione a questo fenomeno, diversi gruppi di estremisti indu hanno posto in atto una conversione forzata degli adivasi all’Induismo, anche i Naxaliti ( gruppi di maosti ribelli contro il governo) li hanno impiegati come soldati con le scuse di difenderli. Il 23/08/2008 è stato assassinato il leader nazionalista indu SWAMI LAXAMANANDA SARASWATI dai maoisti e il partito estremista indu ha colto l’occasione per accusare dell’omicidio i cristiani, pertanto è iniziata una persecuzione contro i missionari cattolici molto dei quali sono stati picchiati, uccisi, hanno inoltre violentato suore e arse vive due suore, hanno incendiato chiese, centri di accoglienza, abitazioni e i villaggi dei tribali che si erano appunto convertiti al cristianesimo, molte persone sono state costrette a fuggire all’interno della foresta e a rimanervi per diversi giorni senza cibo e senza acqua, molte di loro sono rimaste senza abitazione e senza i loro campi da coltivare, il governo che è corrotto è intervenuto dopo diversi giorni senza prendere provvedimenti in merito, e ora molto di loro si trovano in campi profughi e hanno paura, subiscono minacce di convertirsi all’Induismo oppure rischiano di essere picchiati o addirittura uccisi. Il problema è che la maggior parte degli abitanti dell’Orissa sono poveri, in quanto sono tribali o Intoccabili, che sono coloro che decidono di convertirsi al cristianesimo in quanto gli si prospetta la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita, di accedere all’istruzione e possono fare finalmente valere i propri diritti e questo ovviamente non sta bene agli altri che pur appartenendo a caste superiori come quella dei contadini o dei mercanti sempre poveri sono e vedono questi avere più diritti di loro e soprattutto non sta bene ai proprietari terrieri che necessitano di manodopera pertanto corrono il rischio di non poter più sfruttare e sottomettere questi miserabili.

Abbiamo effettuato questo viaggio dal 13/12/08 al 05/01/09, nonostante il sito VIAGGIARE SICURI lo sconsigliasse, evitando la zona a rischio di KANDHAMAL che è stato appunto l’epicentro di tali violenze.Siamo atterrati da BRUSSELS a CHENNAI (ex Madras) e con un volo interno siamo arrivati a VIZAG nello stato dell’ANDRHA PRADESH, abbiamo visitato il tempio di SIMHACHALAM dedicato al dio VISHNU e ci siamo poi diretti con un auto noleggiata con guida e autista a RAYAGADA in Orissa, questo è stato il nostro punto di partenza per visitare vari villaggi appartenenti a diversi gruppi tribali.

Abbiamo dedicato a questa visita una settimana, abbiamo iniziato in nostro tour dall’area di BISSAM CUTTACK dove vi sono vari villaggi delle tribù KONDH che rappresentano la tribù più popolosa dell’Orissa, vivono principalmente sulle colline del NIYAMGIRI, hanno origini proto australi e mongole e sono suddivisi in vari raggruppamenti secondo il loro livello di sviluppo, oggi tali tribù sono minacciate in quanto essendo tale area ricca di minerali come la bauxite, il governo pare che abbia venduto tale territorio ad una compagnia straniera forse europea pertanto tali tribali si vedranno costretti ad abbandonare tale area oppure a prestare lavoro per tale compagnia, infatti erano piuttosto sconvolti per questa notizia, quando ci hanno incontrati erano spaventati in quanto pensavano che fossimo degli esponenti di tale compagnia quando la nostra guida li ha tranquilizzati, ci hanno detto che protesteranno ma sicuramente non riscuoteranno nessun successo, cosa gliene può fregare al governo di questa povera gente quando ci sono di mezzo degli interessi economici? I DONGARIA KONDH sono i più primitivi, vivono in isolamento, sono quelli che più hanno conservato una larga parte della loro cultura e delle loro tradizioni originarie anche se queste sono sempre più minacciate, mangiano carne e non adorano gli dei indu, un tempo, prima che non fossero aboliti dagli Inglesi, eseguivano sacrifici umani oggi animali, vige fra di loro l’istituzione pre-matrimoniale dei dormitori, le ragazze del villaggio intorno ai 14-15 anni si raccolgono presso un dormitorio, dove confluiscono i ragazzi degli altri villaggi, un ragazzo lancia alla prescelta una sciarpa, tradizionalmente tessuta e ricamata da una sorella, se la ragazza l’accetta trascorreranno la notte insieme. Le donne portano solitamente anelli al naso, hanno numerosi fermagli e decori nei capelli come fiori, pettinini o coltellini e hanno una particolare acconciatura ossia i capelli che sono neri e lucidissimi sono raccolti lateralmente, le mani e le braccia sono ornate da anelli e numerosi bracciali in bronzo o alluminio. I DESIA KONDH e i KUVI KONDH hanno subito in parte l’influenza dei vicini indu, infatti le donne indossano sari colorati, anche loro eseguono sacrifici animali, solitamente nella piazza del villaggio sorge un palo totemico dove appunto si effettuano tali sacrifici, le donne portano normalmente i capelli raccolti e hanno i volti tatuati, orecchini al naso sulle orecchie, anelli e bracciali. I matrimoni avvengono fra ragazzi e ragazze appartenenti allo stesso clan, per esempio una ragazza DESIA non può sposare un ragazzo DONGARIA, ma provenienti da villaggi diversi, i matrimoni a differenza della società indu è in genere basato sulla reciproca attrazione, solitamente un ragazzo rapisce simbolicamente una ragazza che gli piace, se questa e la sua famiglia accettano si sposano, la dote inoltre viene pagata non dalla ma alla famiglia della sposa. Il gruppo tribale più primitivo è quello dei BONDA che vive in remote colline a Sud di Jeypore, sono australi, sono circa 5000 individui, parlano il REMO una lingua difficile e di origini oscure, sono famosi, soprattutto gli uomini, per il loro carattere irascibile e per la loro personalità aggressiva tendente alla criminalità, infatti si sono verificati diversi casi di omicidio all’interno delle tribù stesse e anche della morte di diversi stranieri che si aggiravano incautamente in queste colline, ciò è anche dovuto al fatto che sono spesso ubriachi dovuto al largo consumo di bevande alcoliche distillate da varie sostanze vegetali (fiori, palme, riso, ecc.), li si vedono aggirarsi al mercato di ONKADELLI con arco e frecce, da cui non si separano mai, si raccomanda di non fotografarli. Le donne, più docili, sono piccole di statura e minute, portano il ringa, un succinto gonnellino a righe da loro tessuto, giusto per coprire le chiappe,il capo rasato e il petto nudo sono ricoperti da numerosi fili di perline colorate, le donne più anziane portano al collo enormi collari di alluminio che pesano circa 2 kg. L’uno, sulla schiena portano un tipo di cuscino che fa da contrappeso e portano grossi anelli alle orecchie tanto che gliele fanno piegare in avanti, indossano inoltre numerosi bracciali, anelli alle mani e ai piedi e collari. Altri gruppi tribali, che si distinguono per le loro tradizioni e costumi, sono i GADABBA, i PARAJA, I PARENGA, i BARO-PARAJA, i SAORA e i DHRUWA, quest’ultimi si distinguono dagli altri in quanto le loro abitazioni sono sparse, non raggruppate nello stesso villaggio, vi è anche fra di loro l’usanza dei dormitori anche se sta scomparendo, hanno l’usanza di seppellire i morti mentre le alre tribù li cremano fatta eccezione per morte per avvelenamento, suicidio o incidente, sono agricoltori e usano le mucche solo come animale da lavoro per arare i campi, per lo sterco che usano come combustibile o per pulire ma non bevono il latte, portano grosse cavigliere di ferro-alluminio saldate da un fabbro alle caviglie. Vi sono poi MALLI e i RANA che sono gruppi subtribali, praticamente induisti, fra di loro vi è solo la casta dei contadini. La maggior parte delle abitazioni sono costruite in fango-argilla e colorate con colori brillante e disegni con i tetti in paglia bassi, con le verande che rimangono fresche e ombreggiate, le abitazioni dei GADABBA sono circolari mentre quelle dei PARAJA sono rettangolari, anche se molte, dopo l’intervento del governo, hanno tetti in lamiera e sono state costruite in cemento. Molto interessanti sono i mercati che si tengono settimanalmente come quello di CHATIKANA al mercoledì dove si possono vedere i vari tribali soprattutto DESIA e DONGARIA KONDH che scendono dalle colline con i loro prodotti ( che trasportano soprattutto in ceste posizionate sulla testa) per venderli o scambiarli al mercato , e quello di ONKADELLI al giovedì, qui si possono vedere soprattutto i BONDA, sono mercati coloratissimi dove vendono e barattono frutta, verdura, peperoncino, spezie, pesce secco, tabacco, bestiame, pentolame, vasi di terra cotta, riso, miglio, ecc. Nei dintorni di Jeypore abbiamo visitato il tempio di GUPTESWAR, dedicato al dio SHIVA, scavato in una grotta caratterizzata da una stalagmite dalla forma di lingam e il JAGANNATH TEMPLE di KORAPUT. TAPTAPANI è famosa per le sue piccole sorgenti termali con proprietà curative. Dopo un’interessante e intensa settimana di visita ai villaggi ci siamo spostati sulla costa e abbiamo fatto sosta a GOPALPUR ON SEA sul golfo del Bengala, è stata una bella esperienza all’alba vedere i pescatori che rientrano dalla pesca con svariati pesci che vendono sulla spiaggia, noi ce ne siamo presi uno che poi ci siamo fatti cucinare al ristorante, abbiamo poi fatto sosta al CHILIKA LAKE che è la più grande laguna salata dell’Asia, il lago è famoso per gli uccelli migratori che nei mesi invernali ( da novembre a metà gennaio) vi arrivano perfino dalla Siberia e dall’Iran, qui abbiamo fatto un’escursione con la barca a NALABANA ISLAND, l’isola degli uccelli anche se a dire il vero non ne abbiamo visti un granchè. Abbiamo poi proseguito per PURI, uno dei 4 luoghi di pellegrinaggio più sacri dell’India, con la vita religiosa che ruota intorno al JAGANNATH TEMPLE e alla sua famosa festa dei carri RATH YATRA, un’altra attrattiva è la lunga spiaggia sabbiosa. Il tempio di JAGANNATH è dedicato appunto al dio JAGANNATH, incarnazione del dio VISHNU, divinità molto venerata in tutto lo stato dell’Orissa, viene raffigurata nera con grandi occhi bianchi e rotondi, insieme al fratello BALBHADRA e alla sorella più piccola seduta in mezzo a loro SUBHADRA, i fratelli sono privi di mani mentre la sorella è priva anche delle braccia, l’acesso al tempio non è consentito a chi non è indu, lo si può comunque ammirare dalla terrazza della biblioteca adiacente al tempio facendo una piccola offerta. Il tempio offre lavoro a circa 6000 persone, incaricate di eseguire i vari rituali, vi è inoltre all’interno una cucina che dispone di circa 400 cuochi. Dopo PURI ci siamo recati a PIPLI, famosa per i suoi eccellenti tessuti artigianali da appendere alle porte e alle pareti e per i suoi baldacchini tradizionali che vengono appesi anche nei templi sopra le immagini delle divinità. Questi tessuti esposti fuori dai negozi trasformano la via principale in un viale multicolore. Dopi PIPLI abbiamo fatto sosta obbligatoria a KONARK, famosa per il suo maestoso SUN TEMPLE ( IL TEMPIO DEL SOLE) del XIII SEC. Dedicato al dio SURYA, dio del Sole, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Nel complesso il tempio era stato concepito come una raffigurazione del carro cosmico del dio del sole SURYA, sette possente cavalli ( che simboleggiano i giorni della settimana) si impennano nello sforzo di muovere questo colosso di roccia sulle 24 ruote di un carro di pietra (che simboleggiano le ore del giorno) posizionate alla base del tempio, la posizione fu concepita in modo tale che la luce dell’alba illuminasse la statua del Dio. Ciò che colpisce sono i numerosi bassorilievi con raffigurazioni erotiche, in quanto questo tempio fu concepito come una raffigurazione completa del mondo il che non sarebbe possibile senza l’unione d’amore che appunto dà origine alla creazione, pertanto si tratta di una forma d’arte puramente religiosa. Come ultima sosta in Orissa BHUBANESWAR, capoluogo dello stato, che ospita ben 500 stupendi templi in pietra in stile nagara come il LINGARAJ MANDIR, il PARSURAMESWAR MANDIR e il MUKTESWAR MANDIR che sono i più interessanti, nelle vicinanze le grotte di UDAYAGIRI e KHANDAGIRI, si tratta di rifugi scavati nella roccia, molti di questi sono caratterizzati dalla presenza di pitture rupestri, che furono eseguite dagli asceti giainisti nel I sec. A. C., le grotte + interessanti si trovano a UDAYAGIRI (collina dell’Alba), sono tutte numerate, la più grande è la grotta n.Ro 1, grotta del palazzo della regina, a due piani, ornata da incisioni che recano simboli giainisti e scene di battaglia, abbiamo poi fatto sosta a DHAULI dove si può ammirare uno dei famosi editti fatto scolpire su una grande roccia dall’imperatore ASHOKA. Oggi questo sito è protetto da una vetrata, e sopra di esso, in cima a una collinetta, si erge l’immagine scolpita di un elefante.DHAULI fu il luogo dove ci fu nel 260 a.C. La battaglia fra ASHOKA e il re di KALINGA, la quale fu decisiva in quanto pose fine alla dinastia dei KALINGA, infatti le truppe di KALIGA furono completamente annientate e i sopravvissuti deportati, si ritiene che a quel punto ASHOKA vinto dal rimorso di tanta carneficina abbracciò la filosofica buddhista della non violenza, facendosi monaco egli stesso. Abbiamo terminato il nostro soggiorno in Orissa e con un volo serale si atterra a KOLKATA ( ex Calcutta), capitale culturale dell’India dove paradossalmente vivono molti ricchi o poverissimi costretti a vivere in baracche o sui marciapiedi. Il 25 dicembre abbiamo comunque visitato KOLKATA ed è stato davvero sorprendente vedere come gli indiani festeggiassero il Natale pur non essendo una loro festività ma avendola ereditata dagli inglesi continuano a festeggiarla, vi erano file di indiani per entrare a visitare le chiese cattoliche e i musei, facevano i pic-nic nei parchi ( gli indiani adorano fare i pic-nic tutti insieme ai familiari ed amici), molti giocavano a cricket, molti erano per negozi, mercati, al cinema, vi erano anche indiani vestiti da BABBO NATALE che distribuivano dolcetti e si facevano scattare fotografie, tutti gli addobbi natalizi, abbiamo davvero trascorso questa giornata circondati da un’atmosfera natalizia, alla fine ci siamo concessi per cena, dopo 11 giorni di riso, chapati, lenticchie e verdure una gustosa e immancabilmente speziata pizza. Kolkata si divide in due grandi aree: la città degli inglesi e quella degli indiani, in quella degli inglesi abbiamo visitato il VICTORIAL MEMORIAL, il più imponente edificio del BRITISH RAJ, interamente costruito in marmo bianco, considerato il simbolo di KOLKATA, la costruzione fu iniziata nel 1906, in onore della regina VITTORIA che mai si recò a KOLKATA, l’edificio mescola lo stile rinascimentale europeo con elementi dell’architettura MOGHUL e sulla sommità della cupola vi è una statua di una NIKE alata in bronzo, la dea della vittoria, all’interno ospita un museo con una ricca collezione di oggetti dell’impero britannico. A pochi metri dal VICTORIAL MEMORIAL, incontriamo la SAIN PAUL’S CATHEDRAL, chiesa neogotica edificata nella metà del 1800, l’attrazione principale della cattedrale sono le vetrate policrome. In ponte HAORA, fu fatto costruire dagli inglesi nel 1943 con un progetto avveniristico che consiste in un ponte ad una sola arcata attraversa il fiume HUGLY, affluente del GANGE. Nel quartiere indiano abbiamo visitato la casa dove visse e morì MADRE TERESA, all’interno vi è la sua tomba ornata da fiori e un piccolo museo a lei dedicato, un tempio giainista e il tempio della dea KALI, comunemente chiamato KALIGHAT, che rappresenta uno dei luoghi più sacri dell’India per i seguaci della dea KALI, che viene venerata nella sua forma terrifica. Nei pressi del tempio sorge la casa per i poveri moribondi fondata nel 1952 da MADRE TERESA che accoglie i malati e i diseredati che vivono nei pressi del tempio, è stata davvero un’esperienza molto toccante, ci siamo infine recati al coloratissimo mercato dei fiori e al mercato dove costruiscono abilmente con paglia e fango statue di divinità che vengono poi utilizzate in occasione di cerimonie-festività indu, molte vengono gettate nel fiume. Al mattino seguente 26/12 alle ore 05.00 abbiamo preso il volo per PORT-BLAIR, capitale delle isole ANDAMANE. All’arrivo visitiamo PORT BLAIR ossia la CELLULAR JAIL, tali prigioni meritano di essere visitate per comprendere il passato coloniale di queste isole e il suo significato per gli Indiani, infatti tali isole furono utilizzate dagli inglesi come colonia penale, inviandovi in un primo tempo i criminali comuni dell’ India e in seguito i dissidenti politici, ossia coloro che combatterono per l’indipendenza, e il museo antropologico, interessante in quanto ospita una vasta collezione di utensili, abiti e fotografie degli indigeni che vivono nell’arcipelago delle Andamane e delle Nicobare. Dopo di che si prende il ferry per NEIL ISLAND, dopo ben 4 ore di navigazione sbarchiamo in un paradiso terrestre al tramonto intorno alle ore 17.00 e ci rechiamo al TANGO BEACH RESORT, dispone di bungalows piuttosto spartani in bambù ma davvero ben inseriti nella natura a ridosso della spiaggia n.Ro 1, il personale costituito da ragazzi giovani è davvero cortese, dispone di un ristorantino, in tutto sull’isola ci saranno circa 5/6 resorts. Le spiagge di NEIL ISLAND sono numerate da 1 a 5, la spiaggia n.Ro 1 è la più bella, ma attenzione a piccoli moscerini (non sono mosquitos che ci sono al tramonto)che si trovano nascosti nella sabbia, ci hanno divorato durante il giorno!!! Consigliamo di esplorare l’isola che è piccola in bicicletta, tra risaie, palmizi, fattorie e una vegetazioni lussureggiante, si ha come la sensazione di essere un pò naufraghi. Dopo 3 giorni trascorsi su questa incantevole isola si parte dal jetty con il traghetto per HAVELOCK ISLAND, circa 2 ore di navigazione con la barca veloce. HAVELOCK è + estesa e + turisticamente attrezzata rispetto a NEIL, infatti ci sono + resorts e ristorantini, le sue spiagge sono considerate tra le più belle delle isole ANDAMANE, offre inoltre eccellenti opportunità di praticare lo snorkeling e le immersioni. La spiaggia più bella è la n.Ro 7 RADHA NAGAR BEACH definita dal NEW YORK’S TIME la spiaggia più bella dell’ ASIA, si tratta infatti di una fantastica striscia di sabbia bianca lambita da acque cristalline sulla quale si affaccia una rigogliosa foresta, vi è anche la possibilità di vedere gli elefanti sulla spiaggia, qui nelle vicinanze vi è un campo di addestramento in quanto li usano per il disboscamento. Interessante per lo snorkeling è l’ ELEPHANT BEACH che può essere raggiunta con una piccola imbarcazione. Abbiamo alloggiato presso WILD ORCHID, si tratta di un resort accogliente e tranquillo dotato di camere arredate con gusto e sistemate in cottage, da apprezzare l’acqua calda. Dopo aver trascorso una settimana su tale isola, si ritorna con il traghetto a PORT BLAIR e si prende il volo per CHENNAI, siamo riusciti anche a visitare frettolosamente CHENNAI avendo il volo internazionale di notte, la lunga MARINA BEACH, il PONDY BAZAR per l’ultimo shopping, la SAN THOME CATHEDRAL, che contiene i resti dell’apostolo SAN TOMMASO che fu colui che diffuse il cattolicesimo nell’India del Sud e il KAPALEESHWARAR TEMPLE dedicato al dio SHIVA in stile dravidico con il suo gopuram (porta d’ingresso del tempio) colorato.

Il nostro viaggio purtroppo è terminato, come al solito l’India( è la quarta volta che ci veniamo) ci ha regalato grandi sorprese ed emozioni ed indimenticabili momenti, ci siamo rivolti all’agenzia ADVENTURE HOLIDAYS & TOURS di BHUBANESWAR, sito internet WWW.INDIATRIBALTOURS.COM e-mail info@indiatribaltours.Com, proprietario Mr. Jahir, ci sentiamo di consigliarla in quanto ci siamo trovati davvero bene, si tratta di una persona molto gentile, seria e disponibile, siamo stati accompagnati da una guida esperta e simpatica di nome GOPI e da un autista altrettanto bravo che ci faceva anche da cuoco durante il soggiorno in tenda nelle aree tribali. Per l’itinerario nelle aree tribali è indispensabile essere accompagnati da una guida esperta in quanto occorrono permessi speciali governativi per poter visitare tali zone, inoltre bisogna considerare che molti villaggi sono sperduti nel bel mezzo della foresta pertanto è possibile raggiungerli solo dopo ore di cammino a piedi, ed è comunque utile per raccogliere informazioni e non solo immagini, per avvicinare le tribù in modo corretto e tenete presente che gli abitanti dei villaggi parlano solo i loro dialetti. Vi consigliamo inoltre di dormire in tenda all’interno dei lori villaggi, vi assicuriamo che si tratta di un’esperienza davvero unica, abbiamo assistito presso un villaggio GADABBA ad una loro danza, vi consigliamo di portare quaderni, biro ed altro materiale scolastico ai villaggi all’interno troverete quasi sempre una scuola e potrete lasciare il materiale personalmente all’insegnante, shampoo, sapone per le signore sono sempre graditi e ogni tanto qualche dolciume per i bambini anche perchè molti di questi villaggi, soprattutto quelli più remoti, vedono turisti due volte all’anno se gli va bene pertanto una caramella non gli fa male. Abbiamo volato con la compagnia aerea indiana JET AIRWAYS da BRUSSELS, mentre per i voli interni con KINGFISHER, che consigliamo sono tutti aereomobili recenti inoltre il personale è davvero molto cortese. Vi consigliamo inoltre di leggere prima di partire il libro LA DEA NELLE PIETRE VIAGGI IN INDIA di NORMANN LEWIS (FELTRINELLI TRAVELLER MILANO 1993), lo trovate in biblioteca in quanto per il momento risulta ad essere esaurito in tutte le librerie FELTRINELLI d’Italia e non è prevista una ristampa.

Se avete bisogno di qualsiasi ulteriore informazione su tale viaggio non esitate a contattarci.

Grazie Giusy e Fabio



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche